Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 May 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima pagina
Segreti di Stato
Minniti: “L’Isola sarà in prima fila”
 
Cronaca Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
«Noi, presidio della democrazia»
Minniti: «Settemila giovani interessati al lavoro di intelligence»
IL ROAD SHOW. Il capo degli 007 all'incontro organizzato dall'Ateneo di Cagliari sulla sicurezza
 
Il Giro d'Italia degli spioni si ferma a Cagliari, tappa numero 15 del road show nelle università voluto dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Marco Minniti. Cresciuto all'ombra di Massimo D'Alema, il senatore calabrese del Pd è il massimo esperto di servizi segreti e si è ritagliato il ruolo di capo degli 007 di casa nostra, tant'è che pure Matteo Renzi gli ha confermato la delega giù attribuitagli da Enrico Letta.
E ieri pomeriggio, nell'aula magna di Scienze Politiche, gli studenti hanno seguito una sorta di lectio magistralis su una materia intrigante, nell'ambito del convegno sulla “Cyber intellingence al servizio della sicurezza del Paese e dei cittadini”. Tanto intrigante - ha raccontato Minniti - che 7mila giovani hanno fatto domanda per far parte dei Servizi segreti. Magari ci sono anche quelle di due (bravi) studenti dell'Università di Cagliari (Riccardo Satta e Cristian Milia) che hanno partecipato al laboratorio di ricerca diretto dal professor Fabio Roli, lucidissimo nell'esporre anche gli aspetti più pericolosi di un uso non attento di tablet e smartphone e dei social in generale («Siamo cacciatori di atti illegali, come truffe informatiche e contenuti pedopornografici»).
Il rettore Giovanni Melis ha spiegato il significato di questo appuntamento. «L'attenzione del Sistema di Informazione per la Sicurezza della Repubblica per il nostro Ateneo è importante perché il mondo universitario è centro di produzione di ricerca scientifica e di alta formazione. Possiamo quindi collaborare per generare un interesse verso nuove opportunità di lavoro per i nostri laureati e verso occasioni di collaborazione sulla ricerca scientifica dei nostri gruppi di lavoro».
Senatore Minniti, cosa significa intelligence?
«Che, senza possedere una sfera di cristallo, bisogna capire in anticipo quello che sta per accadere»
A volte gli 007 sono inquietanti.
«Sbagliato. Anche qui a Cagliari, ci presentiamo nel nome della trasparenza. Ci mettiamo la faccia, stiamo compiendo un percorso quasi contro natura: ma i capi debbono essere noti, l'importante è che non lo siano gli agenti, quelli che operano nel territorio, in segreto, appunto».
Lavoro non semplice.
«Appunto. Viviamo in una società in cui ci si fotografa in continuazione e si postano foto sui social network, noi invece lavoriamo senza farci notare né riconoscere. Poi magari il nostro lavoro viene apprezzato dopo trent'anni».
Qual è la vostra missione?
«Presidiare le zone di confine di una democrazia per difenderla da attacchi esterni quali che siano».
Con metodi discutibili, talvolta.
«Con strumenti non convenzionali, certo, ma regolati dalla legge. Operiamo in un sistema a doppia a chiave: se ciò che facciamo non è condiviso dalla Procura della Corte d'Appello di Roma, il meccanismo non funziona».
Qual è il rapporto tra sicurezza e democrazia?
«La sicurezza è democrazia: va usato il verbo, non la congiunzione»
Renzi ha detto di aver abolito il segreto di Stato, lei ha precisato che non è così.
«Fermo restando che sulle stragi non può esistere il segreto di Sato, l'operazione del presidente del Consiglio è stata quella di declassificare gli atti di un periodo cruciale del nostro Paese: quello che va dal 1969 al 1984. C'è stato di tutto in quei quindici anni: Piazza Fontana, il Rapido 904, Gioia Tauro, l'Italicus, Ustica. Anche su richiesta della presidente della Camera Laura Boldrini abbiamo cominciato a declassificare gli atti sull'omicidio di Ilaria Alpi e sul ciclo dei rifiuti, dopo le due commissioni d'inchiesta».
Cosa potrà fare il cittadino?
«Andare all'Archivio di Stato, consultare le carte per capire meglio la storia del Paese, e non per trovare una verità giudiziaria; compito, questo, riservato alla magistratura».
Augusto Ditel
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
La protesta di Unica 2.0
Ersu senza guida, l'allarme degli studenti
 
Eletti un anno fa ma non ancora in carica. I rappresentanti degli studenti e dei docenti nel Consiglio di amministrazione dell'Ersu, a un anno dalle votazioni, sono preoccupati per i ritardi nella costituzione del Cda.
«L'Ente si trova da fine gennaio privo di una guida al vertice, attualmente senza un presidente e senza un Consiglio», lamentano gli studenti del gruppo Unica 2.0, l'associazione che si occupa della tutela dei diritti degli universitari. La vicenda, spiegano, è questa: «Il 21 e 22 maggio del 2013 sono stati eletti sia il rappresentante degli studenti in seno al Consiglio, sia il rappresentante dei docenti, ma a oggi non sono ancora in carica». Una situazione di stallo che attribuiscono «soprattutto alla carente collaborazione tra la vecchia amministrazione regionale e l'Ateneo, a un mancato accordo sul periodo elettorale e all'entrata in carica dei consiglieri neo eletti». Inoltre, «nonostante l'entrata in carica della nuova amministrazione regionale», sottolineano, «ancora non si hanno notizie certe sulla costituzione del Cda».
Per gli studenti sardi, ancor più in un periodo di crisi economica, è «grave e deleterio che l'ente regionale più importante per il diritto allo studio sia attualmente, ma già da mesi, privo del suo organo principale». Come associazione universitaria che si occupa di diritto allo studio, dicono, «ci teniamo fuori da qualsiasi logica di spartizione in seno al consiglio, ma al contrario auspichiamo di iniziare al più presto a lavorare all'interno dell'ente».
V. N.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
Cualbu: «Il sindaco Zedda boicotta il Teatro Lirico»
Duro attacco del consigliere d'amministrazione della Fondazione
 
La Procura della Corte dei Conti non ha ancora mosso contestazioni formali dopo l'acquisizione dei documenti sulla gestione del Teatro Lirico, né è detto che lo farà, ma la visita della Finanza l'8 maggio nella sede della Fondazione ha arroventato lo scontro nel consiglio di amministrazione dell'ente. Mauro Meli, nominato sovrintendente a gennaio dai consiglieri Gualtiero Cualbu, Carlo Follesa e Giorgio Baggiani contro il parere del collega Mario Marchetti e del sindaco Massimo Zedda (presidente del cda), è definito «furibondo» da chi lavora con lui, ma è Cualbu ad attaccare frontalmente il primo cittadino per aver intrapreso «una guerra personale contro il maestro Meli e i consiglieri di amministrazione che l'hanno scelto».
I DOCUMENTI L'ingegnere si riferisce alle carte inviate da Zedda alla magistratura contabile perché questa accertasse «la correttezza» dell'operato del neo sovrintendente. Il sindaco ha puntato il dito contro la mancata firma di Meli sul contratto da 120 mila euro e sulla sua richiesta di avere ulteriori 60 mila euro per ricoprire anche la carica di direttore artistico; sui 14 contratti a tempo sottoscritti dal Maestro a partire da gennaio; sull'inserimento nel bilancio 2014 di contributi regionali per 9 milioni a fronte di entrate (così ha sostenuto) inferiori a 5.
CUALBU «La Finanza ha chiesto anche i documenti sulla buonuscita a Gennaro Di Benedetto», spiega Cualbu riferendosi ai 203 mila euro sborsati nell'aprile 2012 perché l'ex sovrintendente lasciasse il posto. Come dire: sotto controllo c'è l'operato di Zedda, il quale «dopo aver perso le cause amministrative» relative alla nomina di Marcella Crivellenti alla guida del Teatro, «e dopo che nei suoi confronti è stato chiesto il rinvio a giudizio» per abuso d'ufficio, «parla ancora di Teatro. Come può? Solo ora il Lirico ha riacquistato credibilità. Ha conquistato duemila abbonati, ha un cartellone nuovo con 40 spettacoli in più, prevede 150 mila spettatori rispetto ai miserrimi 85 mila della passata gestione. Il Comune invece non versa i soldi che deve, per il 2013 ha dato solo 400 mila euro. Zedda sta boicottando, noi dobbiamo tutelare l'istituzione pubblica e il denaro pubblico. Come si può candidare Cagliari a capitale europea della cultura in questa situazione?» E siccome le parole non bastano, «martedì lo sbugiarderemo in una conferenza stampa carte alla mano».
Andrea Manunza
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
La ragnatela delle imprese:
boom dei contratti di rete
 
Una crescita esponenziale negli ultimi anni, nonostante la crisi. I contratti di rete, che garantiscono alle aziende che si mettono insieme vantaggi fiscali, produttivi e commerciali, stanno prendendo piede nell'Isola, dove il gap derivante dalle piccole dimensioni delle imprese può essere superato unendo le forze. I numeri dicono appunto che questo trend è più che positivo. Sono 183 le aziende che in Sardegna fanno parte di una rete, con un picco di nuove aggregazioni registrato nel 2013. Lo scorso anno, infatti, sono state 101 le imprese che hanno deciso di mettersi insieme, regalando anche un primato alla Sardegna: sono 94 quelle agroalimentari che partecipano a una rete. Nessun altra regione in Italia ha numeri simili. Non solo: 71 appartengono al settore dell'allevamento.
L'INCONTRO Numeri che sono emersi ieri pomeriggio a Oristano durante l'incontro “Le reti d'imprese, un'opportunità da sviluppare”, promosso da Banca di Credito Sardo (con la partecipazione di rappresentanti del mondo del credito, dell'imprenditoria e delle associazioni datoriali) per stimolare ulteriormente la nascita di nuove aggregazioni, un compito che l'istituto bancario controllato da Intesa SanPaolo ha svolto con grande impegno negli ultimi anni. Non a caso, grazie anche all'attività delle diramazioni territoriali di Bcs, l'istituto ha promosso la nascita di una decina di nuove reti. «Il nostro obiettivo è quello di proseguire su questa strada», dice il direttore generale dell'istituto Pierluigi Monceri «per arrivare a far sì che in Sardegna siano almeno duemila le imprese in rete e soprattutto si superino anche i confini regionali, facendo in modo che le aziende sarde si aggreghino tra loro, ma anche che mettano insieme le forze con società che operano oltre Tirreno».
I VANTAGGI Il contratto di rete esiste dal 2009 e permette di regolamentare forme di collaborazione di vario tipo. Un vero e proprio strumento di politica industriale che punta a migliorare la commercializzazione dei prodotti o l'integrazione di una filiera. Ma si può andare anche oltre e costituire una rete d'imprese che sia anche autonoma dal punto di vista giuridico e tributario (una vera e propria società). In ogni caso, i vantaggi sono molteplici: intanto, permette alle singole aziende di aumentare la capacità di stare sul mercato e, oltre agli sgravi fiscali, migliora il potenziale di innovazione e collaborazione dell'impresa e soprattutto i fatturati e i margini di profitto. Per giunta, dal punto di vista dell'accesso al credito, si può fare un grande passo avanti, visto che la partecipazione a una rete permette di innalzare il rating anche delle singole aziende e dividere il rischio.
LE RETI SARDE Gli imprenditori sardi sembra che abbiano iniziato a superare l'atavico individualismo. Il primo trimestre del 2013 ha fatto registrare un vero e proprio boom di imprese, 60, che hanno deciso di lavorare insieme. Soltanto Banca di Credito Sardo, negli ultimi due anni, è riuscita a promuovere tra i suoi clienti nove reti d'imprese: si va da quella del grano, alla Rias (Rete industrie alimentari Sardegna) che vede la partecipazione di importanti produttori di olio e del sistema Arborea. A luglio scorso, poi, è nata una rete del carciofo, qualche mese prima è stata creata un'aggregazione di produttori e trasformatori di prodotti caprini e appena due mesi fa la Rete del gusto e dell'accoglienza, promossa, tra gli altri, dalla Argiolas formaggi.
GLI OBIETTIVI «Abbiamo le potenzialità per arrivare a mettere in rete circa duemila imprese», spiega Monceri, che ha tracciato la strada per raggiungere il traguardo previsto. «Come banca stiamo facendo la nostra parte sostenendo i processi di crescita dimensionale delle aziende, ma anche garantendo una rete di specialisti molto competenti sull'argomento, attraverso Mediocredito italiano, che fa parte del network del nostro gruppo», aggiunge. Le imprese vengono dunque aiutate a migliorare la solidità dei progetti per poi essere indirizzate sulle formule più consone. A parte l'innalzamento del rating delle singole aziende, Bcs stimolerà il processo di aggregazione nell'Isola ma anche tra soggetti sardi e della penisola che operano in settori vicini. Per fare questo è stato promosso, con Confindustria, Unioncamere e le due università sarde, un master in Coordinamento di rete. Partire dalla formazione è una scelta che, anche in tempi brevi, paga.
Giuseppe Deiana
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Prima pagina
MINNITI A CAGLIARI
I servizi segreti cercano gli 007 nelle università
I servizi cercano 007 nelle università: a Cagliari il sottosegretario con delega ai servizi segreti.
TESTA A PAGINA 4
 
Sardegna – pagina 4
Il sottosegretario Minniti all’università di Cagliari
I ricercatori: sistemi di difesa per “QR code” e foto sul web
I servizi segreti a caccia di cervelli: futuri 007 dall’isola
di Felice Testa
 
CAGLIARI «Le trombe di Gerico furono un’operazione di intelligence, forze speciali che agirono nella città nemica sotto copertura». Il senatore Marco Minniti, sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega ai servizi segreti, la prende alla lontana per spiegare agli studenti dell’università di Cagliari, nel corso del convegno “La ricerca sulla cyber intelligence: al servizio della sicurezza del paese e dei cittadini”, cosa è l’intelligence in una moderna democrazia e quali siano i suoi compiti . «Il nostro è un roadshow nelle università italiane, cominciato a Torino, che ha già toccato 16 università italiane. Rappresentiamo l’intelligence in un luogo di eccellenza come l’università», dice agli studenti raccolti nell’aula magna dedicata a Maria Lai maestra nell’intrecciare i fili sulla tela come maestri sono i servizi segreti nel collegare le informazioni. Forse ci sarà ancora bisogno di uomini rana con lo smoking sotto la muta, ma ai tempi di internet la partita si gioca sull’informazione e nello spazio del web. Le “barbe finte” italiane hanno sempre più bisogno di cervelli e di super tecnici per far fronte ai pericoli che arrivano dal cyber terrorismo e dalla tecnologia. «Devo dire che il nostro è un roadshow di successo – sottolinea con soddisfazione Minniti – . Abbiamo avuto un numero eccezionale di contatti, oltre 7mila, più dell’intero organico della struttura. Certo – dice il sottosegretario – se i servizi si chiamano segreti, allora segreti devono restare, però con il governo Renzi si è avviato un processo di trasparenza importante. Il segreto di Stato esiste ancora – spiega a scanso di equivoci – ma su reati di particolare gravità non si può invocare. L’operazione che ha fatto il presidente del Consiglio è declassificare atti che riguardano un periodo cruciale della storia del nostro Paese, quello che va dal 1969 al 1984, gli anni delle strategie della tensione, del terrorismo, da piazza Fontana al Rapido 904, a Goia Tauro, Brescia e Ustica. Tutta la documentazione verrà resa pubblica, chiunque potrà andare all’Archivio di Stato e prendere visione delle carte».
L’università di Cagliari è già una punta d’eccellenza nel settore della ricerca di strumenti utili all’intelligence. «L’attenzione del Sistema di informazione per la sicurezza della repubblica – afferma il rettore Giovanni Melis – per il nostro ateneo è importante perché il mondo universitario è centro di produzione di ricerca scientifica e centro di alta formazione. Possiamo quindi collaborare per generare un interesse verso nuove opportunità di lavoro per i nostri laureati e verso occasioni di collaborazione sulla ricerca scientifica dei nostri gruppi di lavoro». Uno di questi è guidato da Fabio Roli, ordinario di Sistemi di elaborazione delle Informazioni dell’Ateneo di Cagliari: «La ricerca scientifica è fondamentale per la difesa della nostra sicurezza nazionale – dice – per cui è necessario intensificare il rapporto dell’intelligence con la ricerca di frontiera». In questo senso vanno due progetti di ricerca nati dal gruppo di Roli: il primo è firmato da Cristian Milia, giovane laureato che ha sviluppato un’applicazione per Android che legge i “QR code” e svela se il sito a cui indirizzano può scaricare dei virus sul pc, e il secondo, messo a punto da un dottorando di ricerca, Riccardo Satta, in grado di risalire alla paternità di un’immagine postata sul web.
Due i progetti di ricerca dell’università cagliaritana: “Cyber Road”, in cui l’Ateneo di Cagliari è il capofila di 20 partner incaricati di scrivere il Piano strategico europeo per la ricerca sui crimini e il terrorismo informatico, e “IllBuster” (cacciatore di attività illegali), in cui l’Università cagliaritana guida un consorzio di 10 enti per creare un sistema informatico di supporto in grado di scandire continuamente il web alla ricerca di contenitori di attività illegali, in collaborazione con Guardia di Finanza e Poste italiane.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Sardegna – pagina 4
Per i misteri della Moby Prince bisogna aspettare
 
Il segreto di Stato sta per essere tolto su molti episodi tragici del nostr paese ma per il rogo della Moby Prince, bisognerà aspettare ancora. «È un episodio molto più recente – dichiara Minniti a margine dell’incontro all’università di Cagliari –. saranno necessari ancora molti anni per prendere visione degli atti. Si può intervenire e trasferire gli atti all’Archivio di Stato dopo 40 anni, mentre per il segreto di Stato ne servono 15. Al momento non ci sono , per l’intelligence, elementi particolari di interesse . Potrebbero esserci invece per la pubblica amministrazione che può chiedere la riservatezza degli atti». (f.t.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 20
Chimica verde e imprese sarde secondo Matrìca
 
SASSARI La chimica verde non è solo la produzione delle materie plastiche di origine vegetale. Non solo la grande industria ma anche la possibilità di lavorazioni a valle. E così ieri mattina Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont e di Matrìca, ha incontrato a Villa Mimosa una nutrita rappresentanza di aziende provenienti da tutta la Sardegna. Al centro dell'incontro l'imminente avvio della produzione di Matrìca, joint venture tra Novamont e Versalis (Eni) che sta costruendo a Porto Torres uno dei più grandi e innovativi complessi integrati di chimica verde al mondo. L'incontro, aperto dal presidente Pierluigi Pinna, è stato organizzato da Confindustria Nord Sardegna con l'obiettivo di condividere e far conoscere agli imprenditori sardi le enormi potenzialità di utilizzo dell'ampia gamma di prodotti che saranno realizzati negli impianti Matrìca a Porto Torres e le possibilità di coinvolgimento delle imprese locali nelle produzioni a valle, al fine di creare una filiera di prodotti biodegradabili, innovativi, da fonti rinnovabili e dalle numerose applicazioni in molteplici campi. In particolare, Catia Bastioli si è soffermata sulle caratteristiche delle materie, che saranno prodotte dai primi impianti di Matrìca, e sui loro possibili settori applicativi, nel settore lubrificanti, plastificanti, additivi polimeri e detergenza, e delle bioplastiche, illustrando alla platea di imprenditori quali siano i prodotti disponibili, le loro proprietà e gli utilizzi attuali, in particolare per applicazioni nel packaging alimentare, ad esempio nel settore lattiero-caseario o in applicazioni usa e getta, nella vivaistica e nell'orticoltura. Inoltre, particolare interesse ha suscitato la descrizione riguardo al ciclo virtuoso dei prodotti biodegradabili e biocompostabili.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 22
L’esame di Stato si farà in città
Università: stop agli spostamenti per conseguire l’abilitazione
 
SASSARI L'Università di Sassari ha aperto ufficialmente le iscrizioni on-line all'esame di Stato per l'abilitazione alla professione di assistente sociale e assistente sociale specialista. Per la prima volta quest'anno sarà possibile conseguire l'abilitazione professionale a Sassari, che è stata di recente designata come sede titolare da parte del ministero. Un'importante novità, questa, che riconosce finalmente al territorio di Sassari il ruolo da protagonista nella formazione di esperti del servizio sociale, ruolo che l'Ateneo turritano riveste ormai da più di un decennio, e in stretta collaborazione con l'Ordine regionale degli assistenti sociali. A Sassari, presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali, è possibile conseguire il titolo di studio indispensabile per i futuri assistenti sociali: è qui che sono attivi il corso di laurea in Servizio Sociale a Indirizzo Europeo (L39), e il corso di laurea magistrale in Servizio Sociale e Politiche Sociali (LM87). Mentre quest'ultimo di norma prepara chi ha ottenuto la prima abilitazione (quella di assistente sociale) a diventare assistente sociale specialista, il corso di laurea triennale in Servizio Sociale a Indirizzo Europeo forma gli aspiranti assistenti sociali con un percorso seguito attentamente dal corpo docente (composto sia da ricercatori e professori universitari, sia da professionisti esterni) in ogni sua fase. Soddisfazione da parte del direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali Gavino Mariotti e dei presidenti dei corsi di laurea Baingio Pinna e Andrea Vargiu. «Crediamo in questo corso di laurea come una risorsa speciale per un territorio che soffre - commenta Mariotti -. La prova è che il test d'ingresso, con 60 posti disponibili, viene ogni anno preso d'assalto da almeno il doppio dei candidati. La qualità della nostra offerta formativa, con un corpo docente all'avanguardia, e tirocini professionali per ogni anno di corso, è stata premiata». Le domande si iscrizionescadono il 23 maggio. Le prove d'esame si svolgeranno in giugno, mentre una II sessione è fissata per novembre. Tutte le informazioni sono contenute nel bando (disponibile a questo link: http://www.uniss.it/documenti/Bando_altre_professioni_I_e_II_sessione_2014_sito.pdf) e presso l'Ufficio Gestione Segreterie Studenti - Esami di Stato, a Sassari in Via Macao 32, III piano.

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