Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 May 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 

L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
Concorsi all'Università
Pubblicati i bandi
Saranno sulla Gazzetta Ufficiale di oggi i bandi per 13 concorsi per professore ordinario e 45 per professore associato, che si aggiungono ai sette per ricercatore di tipo B già espletati. I nuovi bandi rappresentano una prima parte di una programmazione più complessiva, che prevede 40 concorsi per professore ordinario, 120 per associato e 17 per ricercatori di tipo B. In fase di svolgimento i concorsi per il personale tecnico-amministrativo.
 

 
L’UNIONE SARDA

2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
Facoltà di Studi umanistici
Vocabolario 2014
Oggi alle 17 nell'Auditorium A della facoltà di Studi umanistici, in via San Giorgio 12, si terrà la presentazione del Devoto-Oli, vocabolario della lingua italiana 2014.

 
 
L’UNIONE SARDA
 
3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 27 - Edizione CA)
CONVEGNO La politica secondo Ilvo Diamanti:
questa sera a Cagliari “Democrazia ibrida”
Oggi il sociologo e politologo Ilvo Diamanti sarà a Cagliari, alle 17, aula magna corpo aggiunto, via Is Mirrionis 1, ospite del Dipartimento di Storia, Beni culturali e Territorio dell'Università, per un incontro su “Democrazia ibrida. Politica e partecipazione fra televisione e internet”.
Un tema che dà il titolo al libro appena pubblicato da Laterza in cui Diamanti ripercorre l'evoluzione della democrazia rappresentativa e del suo linguaggio, mettendo a fuoco le incerte fasi di passaggio che hanno portato all'affermarsi di una politica sempre più mediatizzata e sbilanciata verso gli aspetti formali legati alle comunicazioni. Lungo questo percorso si snodano i fatti cruciali della storia recente della politica italiana: la scomparsa dei partiti di massa, la crisi delle identità collettive, lo spostamento della fiducia dei cittadini dal partito al leader carismatico, il cui successo si misura in termini di audience. Da Berlusconi e dal suo partito «legato al corpo del capo» alla Lega Nord, ''partito carismatico di massa'', fino a Renzi, «la risposta del PD alla personalizzazione della politica» e al M5S.
Eva Garau
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
4 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 9 - Edizione CA)
Precaria e invidiata per appena 1.500 euro
Il mondo delle consulenze non è tutto dorato. A volte quello che dovrebbe essere il contributo esterno di un superesperto maschera, in realtà, storie di precariato. «È esattamente il mio caso», sorride Alessandra Loddo, ingegnere che negli ultimi anni ha avuto diversi incarichi dall'assessorato all'Industria. Accanto al suo nome, negli elenchi del 2009, compare una cifra superiore a 87mila euro lordi: tra le più alte per una singola consulenza (ce ne sono di ben più ricche, ma in genere per società, o dipartimenti universitari). Ma non susciti troppa invidia: «Erano circa 1.500 euro al mese», assicura.
Perché era un compenso lordo per tre anni, da cui si detraeva - oltre l'Irpef - anche l'Iva e il 4% di versamento alla Cassa ingegneri. «Il tutto a fronte di una presenza quotidiana in ufficio»: pur senza polemiche, Alessandra Loddo ritiene improprio che il suo contratto compaia nel sito della Regione tra le consulenze. Queste fanno pensare a chi, mentre magari manda avanti il suo studio professionale, compie per l'amministrazione un lavoro specifico, organizzando i propri tempi. «La mia situazione, come quella di altri, era diversa. Anche perché avevo il compito di fornire assistenza tecnica all'Accordo di programma quadro sulla metanizzazione».
Laureata con lode a Cagliari a 25 anni, l'ingegner Loddo inizia la sua storia con la Regione nel 2007, «con una selezione pubblica per titoli e colloquio». Dal 2008 ha ottenuto incarichi spesso rinnovati, «ma adesso il rinnovo non è più possibile. Sa quando è scaduto l'ultimo contratto? Domenica scorsa». (g. m.)
 
 
 
L’UNIONE SARDA
 
5 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
MONUMENTI APERTI. Tema della manifestazione: “Oltre la città di pietra”
Tesori senza più segreti
Nel fine settimana visite guidate in 67 edifici
Diciotto anni, maggiorenne. Monumenti aperti festeggia il suo compleanno più importante consegnando alla città una doppia strenna: la definitiva apertura del colle di Tuvixeddu e dell'Anfiteatro. I due gioielli potranno essere visitati, insieme alle guide, per tre giorni alla settimana e per tutto l'anno. Volta pagina, dunque, il Comune, che in futuro punta ancora più in alto. «Dopo l'inaugurazione di Monumenti aperti - avverte l'assessore alla Cultura, Enrica Puggioni - Tuvixeddu e Anfiteatro non chiuderanno più. Quest'ultimo, appena saranno conclusi i lavori che ne impediscono la completa fruizione, potrà di nuovo ospitare i concerti, seppur nel rispetto del suo valore primario, quello archeologico». Per la necropoli sarà riproposto lo stesso percorso della giornata del Fai. Ad accompagnare i visitatori gli esperti di Legambiente e gli allievi della scuola Spano-De Amicis.
 LE GUIDE Cinquemila volontari in campo, un investimento di 34 mila euro garantiti dal Comune e altri 35 dalla Regione, “Oltre la città di Pietra”, così è stata contraddistinta quest'anno la manifestazione inventata dall'associazione culturale Imago Mundi e patrocinata della Presidenza della Repubblica, permetterà di visitare e scoprire, sabato e domenica, ben 67 monumenti. Cinque di questi, come l'area archeologica di viale Trieste 105 (sotto il parcheggio interno dell'assessorato al Turismo), Torre Passarina-Porta Cristina, i sotterranei dell'Istituto Salesiani di viale Fra Ignazio, l'Istituto nautico Buccari e la mostra sul porto di Cagliari e il laboratorio di restauro-Colle di Bonaria rappresentano le quattro novità. A queste si aggiungono i percorsi, l'iniziativa “Sentieri (in)interrotti” attinenti alla città di pietra, un tema che rimanda immediatamente alle torri pisane del 1300 e alle fortificazioni che corrono per l'intero periplo di Castello, fino al Bastione di Saint Remy innalzato col calcare bianco.
 GLI ORGANIZZATORI «Il focus della manifestazione è quest'anno incentrato sul Colle di Bonaria dove, insieme al cimitero monumentale, si trova il santuario edificato dai catalani, affidato ai Frati Mercedari e dedicato alla Madonna di Bonaria», spiega Ignazio Frongia. «Non è certo una novità il Museo archeologico nazionale, ma quest'anno - aggiunge Frongia - lo è la mostra allestita al suo interno che presenta i Giganti di Mont'e Prama». Per l'assessore Puggioni, Monumenti aperti rappresenta uno degli appuntamenti di punta del programma degli eventi predisposto dal Comune nell'ambito della candidatura di Cagliari a Capitale europea della Cultura 2019».
 IL VIA L'appuntamento è per sabato mattina alle 10,30 nel parco di Tuvixeddu (ingresso via Falzarego). «La nostra speranza - dice l'assessore al Turismo, Barbara Argiolas - è quella di riuscire ad attirare molti visitatori e tanti turisti, la nostra è una città che ha tantissimo da offrire e la manifestazione Monumenti aperti è l'occasione per far conoscere la nostra terra».
IL RISTORO Per questo fine settimana Cagliari non sarà soltanto Monumenti aperti, ma tra le iniziative programmate c'è anche “Gusta la città”: 40 bar e ristoranti offriranno tariffe particolari.
 A. Pi.
 
Due giorni di racconti, concerti e laboratori
Per il sesto anno consecutivo si rinnova l'appuntamento con “I racconti di Monumenti aperti”, affidato quest'anno al direttore de L'Unione Sarda, Antony Muroni. Il destino di Bonaria è il titolo del racconto che verrà letto domenica alle 11, nel teatro dei padri Mercedari di Bonaria, dallo stesso autore accompagnato dalle musiche di Matteo Sau.
La manifestazione di Imago Mundi ha pensato anche ai più piccoli. Ospite di questa edizione sarà Luigi Dal Cin. Insignito del Premio Andersen, lo scorso anno, l'autore ferrarese è fra i più importanti scrittori per l'infanzia.
Numerosi anche i laboratori. Poi concerti, spettacoli gratuiti nelle due giornate dedicate alla cultura.
A spalancare lo porte, l'Anfiteatro, l'Archivio di Stato, Sant'Eulalia, Santa Lucia, San Saturnino, Viale Triese 105, Santa Croce, Galleria dello Sperone, Bastione, santa Caterina, Batteria Colle Sant'Ignazio, la biblioteca militare, quella universitaria, il bunker di via Rolando, il castello di San Michele, la Cattedrale e la chiesa della Purissima, San Cesello, san Lorenzo, San Michele, Santa Chiara. Santa Lucia, Santa Maria del Monte. E ancora Santa Rosalia e Sant'Antonio Abate, il Santo Sepolcro e Sant'Efisio, la collezione Luigi Pilloni, il colle di Sant'Ignazio, il Ghetto, l'orto botanico e il San Giovanni di Dio, il Palazzo civico, il palazzo dell'Università, il Palazzo Viceregio e il Palazzo di Città, la Pinacoteca, la scuola Santa Caterina, il Teatro civico, il tempio punico-romano, il Massimo, la Torre dell'Elefante, di San Pancrazio.
 
 
 
 
L’UNIONE SARDA

6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 36 - Edizione CA)
Prefettura
Locali notturni, possibile rivoluzione
La difficile convivenza tra residenti e i giovani della movida potrebbe provocare una piccola rivoluzione negli orari di chiusura dei locali notturni e nelle modalità di vendita delle bevande. L'annuncio è arrivato alla fine della riunione di ieri mattina in Prefettura. Seduti attorno al tavolo, insieme al prefetto di Cagliari, Alessio Giuffrida, c'erano il sindaco Massimo Zedda, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia di finanza, il responsabile della Caritas e un rappresentante dell'Università. Si è discusso di vandalismo e del mancato rispetto della quiete pubblica nelle ore notturne nel centro storico. Da una parte ci sono i residenti, dall'altra i titolari di libere attività imprenditoriali, con i loro diritti. «Si è concordato», fa sapere la Prefettura, «di valutare l'adozione di provvedimenti da parte del Comune e della Prefettura per disciplinare gli orari di chiusura dei locali pubblici e le modalità di vendita di bevande da asporto». Il Comune, in vista dell'estate, ha proposto di creare nuovi luoghi di aggregazione per decongestionare le zone centrali della città.
Matteo Vercelli
 
 
 
 
L’UNIONE SARDA

7 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 52 - Edizione CA)
PROVINCIA Spo, sit-in dei quaranta dipendenti
Alcuni degli operai della Spo, società controllata dalla Provincia, ieri mattina hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla sede di via Carboni: quarantadue posti di lavoro a rischio. Hanno esposto un cartello, indirizzato a De Seneen, con su scritto: «Sfondiamo il patto di stabilità e tuteliamo i posti di lavoro». E sono rimasti lì davanti per un paio d'ore. Luigi Serra, operaio della Società Provincia Oristano, accusa: «Non ci sono più soldi in cassa e ci è stato prospettato il taglio di servizi come lo sfalcio dell'erba». Ci sarà il ricorso alla cassa integrazione in deroga, se non si recupereranno soldi entro giugno. «De Seneen si ricordi che non si sarebbe dovuti arrivare a questo punto, dopo sei anni di Spo». Gli ex lavoratori socialmente utili percepiscono uno stipendio che si aggira sui 1.100 euro: «Alcuni di noi hanno già compiuto sessant'anni: rischiamo di finire tutti quanti in mezzo a una strada».
 
CONSORZIO UNO Altri venti lavoratori, quelli dell'Aymo consulting srl, società che gestisce i servizi di supporto tecnico, logistico e amministrativo per l'università di Oristano, la settimana prossima sottoscriveranno i contratti di solidarietà. Federica Tilocca, numero uno della Cisl oristanese: «Ci sono state prospettate delle difficoltà che avrebbero comportato la perdita di quattro posti di lavoro. Così in attesa di novità sui trasferimenti dalla Regione, abbiamo deciso di avviare l'iter per la sottoscrizione dei contratti di solidarietà». ( f. c. )
 




LA NUOVA SARDEGNA
 
8 - La Nuova Sardegna / Lettere e commenti - Pagina 21
STATUTO E CULTURA
La Regione deve sostenere la lingua sarda, motore dell’identità
Diego Corraine
Provando a fare un bilancio delle azione passate dei vari governi sardi, è nel campo della lingua che abbiamo espresso originalità propositiva, a partire dalla legge 26 del '97, che, riferendosi come cornice giuridica alla Carta europea delle lingue del 1992, prima che lo facesse la Legge 482 dello Stato nel 1999, ci ha dato anche proiezione internazionale. Da allora, i diversi governi e assessori della Cultura hanno realizzato, trasversalmente, progetti di politica linguistica unitaria. È così che abbiamo visto il sardo cominciare a riappropriarsi del territorio e della società, nella scuola e nelle istituzioni. Dei vantaggi della battaglia per l'affermazione della nostra personalità linguistica unica e originale ne hanno goduto tutte le forze politiche. È a essa che dobbiamo la forza di poter pretendere, anche dentro l'attuale Stato e in Europa, preminenza e specificità, senza più complessi di inferiorità o illusioni integrazioniste verso il solito Stato "patrigno". Ciò potrebbe consentirci di aspirare a momenti superiori di autodecisione, se solo sapessimo, unitariamente come Sardi, perseguire l'ottenimento di una modifica della Costituzione dello Stato italiano in senso plurinazionale. Che farà il nuovo governo sardo per dare più forza e presenza al sardo, motore della nostra identità? Speriamo che non voglia vanificare il capitale accumulato fino a oggi, ma che consolidi e ampli gli indirizzi comuni adottati fino ad ora, frutto del confronto tra i migliori esperti di sardo e di pianificazione linguistica, in Sardegna e fuori. E che non presti orecchio a minoranze autolesioniste, localiste o nichiliste, sempre presenti purtroppo, che preferiscono proporre il nulla o la divisione, anziché risultati unitari. Abbiamo sperimentato con successo, dal 2001 a questa parte, le proposte di norma scritta unitaria e del relativo correttore ortografico realizzato dalla Ras, la presenza di insegnamenti curricolari in sardo di numerose discipline nella scuola dell'obbligo, la formazione di livello universitario di centinaia di insegnanti, l'uso del sardo nell'informazione a stampa, in quella radio e tv, nonché nella cartellonistica di imprese e enti pubblici e privati. La toponomastica in sardo di entrata/uscita in numerosi centri abitati sardi è testimonianza evidente di questo risveglio nazionale sardo. Si tratta solo di continuare questo cammino, rafforzando la presenza e sviluppo della norma scritta unitaria dove si richiede una comunicazione di dimensione insulare e sovralocale; stabilizzando e ampliando il Servizio linguistico regionale; elaborando un piano triennale che, in continuità, rafforzi la politica linguistica della Ras; finanziando abbondantemente la presenza curricolare del sardo a scuola, in modo da istituzionalizzarlo; creando servizi radiotelevisivi in sardo moderni, che sappiano parlare soprattutto ai giovani, che sono l'anello debole della trasmissione linguistica intergenerazionale. Lasciando da parte inutili tentativi di forzare la legislazione statale vigente in materia scolastica, già fallimentari in Friuli e altrove. È nella riforma del nostro Statuto, che aumenti i nostri poteri in tutte le materie, compresa la lingua, che sta, semmai, la soluzione di una parte dei nostri problemi. Sappiamo che la presenza della lingua nella ufficialità, dalla scuola alla sanità, dall'informazione alla formazione, è capace di attivare risorse umane e culturali innumerevoli, come ci insegnano altre realtà nazionali di successo che si muovono fuori dal folclorismo, dal localismo e dalla improvvisazione. Ho fiducia che l'assessore Firino si faccia interprete di queste sollecitazioni che sono la sintesi dell'azione linguistica dei governi pregressi, riaffermate da un vasto movimento linguistico presente in tutta la Sardegna.
 
 
 
 
LA NUOVA SARDEGNA  
9 - La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 26
VANNINI: «TUTTO PARTE DAGLI STUDENTI»
L’economista candidato rettore ha presentato i principali punti del suo programma ieri nella sede centrale dell’Università
“I corsi sono troppi, bisogna creare percorsi che seguano le inclinazioni dei giovani. Ricercatori: darei battaglia per trovare le risorse necessarie”
di Gabriella Grimaldi
SASSARI Tutto parte dall’innalzamento del livello della didattica. È da lì, secondo il candidato rettore Marco Vannini, che bisogna muovere i primi passi per ridare speranza all’università di Sassari oggi schiacciata dalla rassegnazione. «Soprattutto è la demotivazione degli studenti che è necessario combattere offrendo un piano formativo accattivante e in linea con le tendenze del resto del mondo». Vannini lo ha detto a margine di un affollato incontro nel quale ieri pomeriggio nell’aula magna dell’ateneo ha presentato la propria candidatura ufficiale. Il suo nome è spuntato neppure un mese fa, tardivamente rispetto agli altri, e va ad aggiungersi al piccolo esercito di cinque docenti dell’università turritana in corsa per elezioni del nuovo rettore che si terranno il 17 giugno. Il prossimo Magnifico sarà attivo dal 1° novembre e rimarrà in carica fino al 2020. Vannini, docente di economia nel Dipartimento di Economia aziendale diretto da Marco Breschi, punta il suo programma proprio su un disegno che vede in primo piano gli insegnamenti. «Ogni anno perdiamo milioni di euro a causa dei risultati modesti sul piano della didattica, risultati che a loro volta dipendono dalla dispersione e dalla scarsa regolarità del percorso di studi. Ecco perché è importante modificare la quantità e la qualità dei corsi oggi presenti nell’offerta formativa. Dobbiamo ridurne il numero eventualmente creandone di nuovi, più diversificati e meglio adattabili alle inclinazioni degli studenti, anche nelle modalità di insegnamento. Tutto ciò può contrastare il calo progressivo delle iscrizioni che oggi sta minando la nostra università». Vannini ha anche parlato della necessità di legare più strettamente l’ateneo al mercato del lavoro sempre nell’ottica di motivare le famiglie a investire in una laurea per i loro figli. Altri punti caldi per il futuro dell’università secondo Vannini sono le condizioni dei ricercatori («una storia cominciata male, io darei battaglia nelle sedi istituzionali per liberare risorse utili al reclutamento»), le collaborazioni con altre università e l’ulteriore incremento della mobilità studentesca all’estero («la fusione con Cagliari la trovo anacronistica, io sono casomai favorevole alle effusioni. Grazie alla tecnologia si possono fare favolose triangolazioni anche a grande distanza»). Infine l’economista ha voluto rispondere ai rumors sul collegamento tra la sua candidatura e la stretta amicizia che lo lega al collega e presidente della Regione Francesco Pigliaru. «È difficile difendersi dalle voci tendenziose – ha detto – e vengono da pulpiti che forse devono farsi perdonare qualcosa. Di sicuro posso dire di approvare in pieno le azioni legate all’università poste in essere da Pigliaru quando era assessore regionale. E anche io da rettore mi muoverei nella direzione della modernizzazione e della meritocrazia».
 
 

 
LA NUOVA SARDEGNA 
10 - La Nuova Sardegna /
IL DIBATTITO
Confronto a cinque in aula magna
In occasione della prossima elezione del rettore dell’università di Sassari la Fondazione Antonio Segni ha organizzato un dibattito pubblico tra i candidati aperto alla cittadinanza. Il dibattito si terrà mercoledì 28 maggio alle 17,30 nell’aula magna dell’università e sarà diretto e moderato da Andrea Filippi, direttore della Nuova Sardegna. Al dibattito saranno dunque presenti i cinque candidati in lizza: i professori Massimo Carpinelli, Andrea Montella, Giuseppe Pulina, Eraldo Sanna Passino e Marco Vannini. «Un’iniziativa – specificano dalla Fondazione – doverosa per la straordinaria importanza che l’università riveste nel futuro di Sassari».
 



QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

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