Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
01 May 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 

L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
 
GRAZIE A 5 STUDENTI
Arriva l'App gratuita per la festa di Sant'Efisio
Innovazione e tempismo. Gabriele Milia, Alessandro Coa, Andrea Dessì, Elisabetta Salis e Michele Salis: sono loro gli ideatori della mappa interattiva con 103 schede su soste, fermate, punti d'interesse, storia, curiosità e info turistiche della festa di Sant'Efisio. Innovativi e vincenti. Un quintetto che ha in comune la laurea all'Università di Cagliari. Un filo che mette assieme afferenze tecnologiche e accademia, format digitali, territorio e visibilità mediatica senza confini geografici.
 
Andrea Dessì (28 anni) e Gabriele Milia (28, coordinatore del team) sono dottorandi di Informatica alla facoltà di Scienze. Alessandro Coa (28) fa parte del gruppo di lavoro Denis. Il supervisore è la professoressa Nicoletta Dessì. Il trio si occupa anche di bioinformatica ed è coinvolto in vari progetti ad alto valore aggiunto. Tra questi, il “Biocloud search engene”, web app che permette di cercare e integrare informazioni sui geni. Andrea Dessì si occupa di semantic web sotto la guida del professor Maurizio Atzori. Elisabetta Salis (26), laureata in Storia dell'arte, è al secondo anno del dottorato in Fonti scritte della civiltà mediterranea, facoltà di Studi umanistici. La tutor è la professoressa Rossana Martorelli. Michele Salis (29), laurea in Scienze politiche, tesi discussa con il professor Giacomo Biagioni, è giornalista professionista.
“Il cammino di Sant'Efisio” è una App gratuita per dispositivi Android multilingua (italiano, inglese e francese). Non ospita pubblicità ma contenuti utili ai visitatori.
 
 
 
2 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ-AZIENDE
Sovvenzioni, domande entro il 9 maggio
Il prossimo 9 maggio scade il termine per la presentazione delle domande di finanziamento di progetti di sviluppo congiunti Università e impresa. L'iniziativa mira a favorire la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca per l'elaborazione di progetti di sviluppo che rispondano alla domanda di innovazione del tessuto imprenditoriale per favorire ricadute sul territorio. I progetti devono essere proposti da ricercatori singoli e/o gruppi di ricerca dell'ateneo del capoluogo e presentati in partenariato con una o più imprese che svolgano un'attività economica coerente rispetto alle tematiche di sviluppo e innovazione proposte e che abbiano sede operativa in Sardegna. Le domande di ammissione dovranno essere presentate dal responsabile scientifico del progetto e sottoscritte congiuntamente al direttore del Dipartimento. Informazioni: pagina Notizie di Unica Liaison Office: http://bit.ly/1oqssJY. Direzione ricerca e territorio. 070.675.6502 - people.unica.it/liaisonoffice. Twitter: @unicaliaisonoff.




LA NUOVA SARDEGNA 
 
1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
GRAZIE A 5 STUDENTI
Arriva l'App gratuita per la festa di Sant'Efisio

Innovazione e tempismo. Gabriele Milia, Alessandro Coa, Andrea Dessì, Elisabetta Salis e Michele Salis: sono loro gli ideatori della mappa interattiva con 103 schede su soste, fermate, punti d'interesse, storia, curiosità e info turistiche della festa di Sant'Efisio. Innovativi e vincenti. Un quintetto che ha in comune la laurea all'Università di Cagliari. Un filo che mette assieme afferenze tecnologiche e accademia, format digitali, territorio e visibilità mediatica senza confini geografici.
Andrea Dessì (28 anni) e Gabriele Milia (28, coordinatore del team) sono dottorandi di Informatica alla facoltà di Scienze. Alessandro Coa (28) fa parte del gruppo di lavoro Denis. Il supervisore è la professoressa Nicoletta Dessì. Il trio si occupa anche di bioinformatica ed è coinvolto in vari progetti ad alto valore aggiunto. Tra questi, il “Biocloud search engene”, web app che permette di cercare e integrare informazioni sui geni. Andrea Dessì si occupa di semantic web sotto la guida del professor Maurizio Atzori. Elisabetta Salis (26), laureata in Storia dell'arte, è al secondo anno del dottorato in Fonti scritte della civiltà mediterranea, facoltà di Studi umanistici. La tutor è la professoressa Rossana Martorelli. Michele Salis (29), laurea in Scienze politiche, tesi discussa con il professor Giacomo Biagioni, è giornalista professionista.
“Il cammino di Sant'Efisio” è una App gratuita per dispositivi Android multilingua (italiano, inglese e francese). Non ospita pubblicità ma contenuti utili ai visitatori.
 
 
 
2 – L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ-AZIENDE
Sovvenzioni, domande entro il 9 maggio
Il prossimo 9 maggio scade il termine per la presentazione delle domande di finanziamento di progetti di sviluppo congiunti Università e impresa. L'iniziativa mira a favorire la collaborazione tra imprese e sistema della ricerca per l'elaborazione di progetti di sviluppo che rispondano alla domanda di innovazione del tessuto imprenditoriale per favorire ricadute sul territorio. I progetti devono essere proposti da ricercatori singoli e/o gruppi di ricerca dell'ateneo del capoluogo e presentati in partenariato con una o più imprese che svolgano un'attività economica coerente rispetto alle tematiche di sviluppo e innovazione proposte e che abbiano sede operativa in Sardegna. Le domande di ammissione dovranno essere presentate dal responsabile scientifico del progetto e sottoscritte congiuntamente al direttore del Dipartimento. Informazioni: pagina Notizie di Unica Liaison Office: http://bit.ly/1oqssJY. Direzione ricerca e territorio. 070.675.6502 - people.unica.it/liaisonoffice. Twitter: @unicaliaisonoff.


3 - La Nuova Sardegna / Sardegna – pagina 5
La Regione ha firmato per prima la convenzione col governo
PARTENZA SIMBOLICA IL PRIMO MAGGIO: WEB, STAGE E RIFORME
Lavoro, oggi scatta il “Piano garanzia” per 50mila ragazzi

di Pier Giorgio Pinna
SASSARI La data di partenza è volutamente simbolica: Primo maggio, festa del lavoro. I fondi sono già stati stanziati, pronti per venire spesi: 54 milioni. E le prospettive delineate: moderne chance, opportunità impensabili sino a qualche tempo fa, per tanti sardi tra i 15 e i 29 anni. Un salvagente capace di afferrare sino a 50mila ragazzi inattivi. «Ma è presto per capire quale sarà l’andamento effettivo sul mercato del Piano garanzia giovani», dicono un po’ tutti, dagli amministratori locali ai sindacalisti più impegnati sul territorio. Le attese. «Bisognerà intanto capire attraverso le procedure di attuazione come funzionerà questo sistema europeo basato sulla formazione professionale e sui tirocini d’impresa», spiegano ancora in molti. E soprattutto vedere poi come reagiranno i protagonisti – da una parte le aziende, dall’altra i ragazzi a caccia di lavoro – di fronte ai metodi innovativi. Metodi che stanno raccogliendo grande attenzione e che parecchi considerano vincenti per smuovere una situazione statica, immobile, resa più preoccupante dai numeri sulla disoccupazione giovanile. Il programma Ue recepito dal governo Renzi e fatto proprio dalla giunta Pigliaru è aperto solo alle regioni che hanno un tasso di disoccupazione giovanile superiore al 25 per cento. Non rientrano perciò in questi progetti né aree come la Valle d’Aosta né le Province di Trento e Bolzano, dove il quadro di riferimento negativo è al di sotto di questa soglia. La Sardegna, che in quella fascia d’età raggiunge un tasso pari a più del doppio, il 53 per cento, è invece una delle zone del Paese sulla quale si punta maggiormente. I meccanismi. Le novità del sistema sono legate a due aspetti chiave. Da un lato, ai profili dei singoli ragazzi alla ricerca di un posto. Dall’altro lato, alle caratteristiche professionali e produttive delle imprese che potrebbero essere interessate ad assunzioni qualificate di figure in grado di potenziare il business aziendale. Chi chiamerà al lavoro i giovani saranno i Centri per l’impiego, le strutture private accreditate, le università, le scuole e altre istituzioni pubbliche coinvolte nel programma. Internet. Per il momento funziona però soltanto il Portale web nazionale. Ovunque il ministero sta già contattando gli imprenditori perché s’iscrivano e depositino le loro offerte. Nel caso sardo la Direzione del servizio per la governance della formazione professionale ha già predisposto un “Questionario per la rilevazione dei fabbisogni delle imprese”. È scaricabile dal sito istituzionale della Regione. Tabelle e sistemi. A ogni modo – com’è stato di recente precisato da Pigliaru e dall’assessore Virginia Mura – Cpl, agenzie private e altre istituzioni beneficeranno del contributo solo se i ragazzi presi in carico avranno avuto davvero il lavoro. Il sostegno pubblico crescerà in maniera inversamente proporzionale alla facilità di trovarlo: da 1.500 a 3.000 euro a seconda che sia semplice o no la caccia al posto sul mercato dell’occupazione. Se il tariffario nazionale per la retribuzione degli stage fissa in 500 euro al mese le “remunerazioni”, bisognerà vedere se questo e altri dettagli verranno resi operativi allo stesso modo nell’isola. In tutt’Italia i ragazzi coinvolti saranno alla fine quasi un milione. In Sardegna l’intera questione s’intreccerà adesso con quella degli oltre 5mila esodati su scala regionale. Possibilità È infatti dalla definizione di queste e altre posizioni nel mondo del lavoro che dipenderà la riuscita della gran parte dei progetti in una terra confinata dalle statistiche nelle aree più depresse d’Europa. Tra dubbi e difficoltà, oggi c’è però almeno un aspetto positivo: già all’esordio, per la prima volta dopo tanto tempo, il nuovo Piano per i giovani sta finalmente incontrando consensi positivi.
 
 
4 – La Nuova Sardegna / Attualità – pagina 11
Pubblica amministrazione: il 13 giugno il varo della riforma.
«40 giorni per il confronto». 15mila nuovi assunti entro il 2018
DIRIGENTI LICENZIABILI, TAGLI E MOBILITÀ

di Vindice Lecis
ROMA Renzi annuncia che riformerà la pubblica amministrazione. «Una cosa pazzesca» spiega in conferenza stampa convocata al termine del Consiglio dei ministri e di una giornata iniziata, come ha rivelato il premier, alle 7 con un incontro col ministro Guidi per tentare di ridurre del 10% la bolletta energetica delle Pmi. Una giornata frenetica costellata da annunci e da una data: quella del 13 giugno quando il governo varerà la legge delega o un decreto sulla riforma della pubblica amministrazione al termine di un confronto di cui si devono ancora definire i contenuti. Ma, avverte subito, «i sindacati non ci fanno paura». Poco prima, Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, aveva ammonito il governo a «non muoversi contro i lavoratori» allarmata da voci corpose sulla mobilità e il taglio dei permessi sindacali con relativo restringimento del lavoro dei delegati. I titoli della riforma si possono racchiudere in alcune frasi ricordate dallo stesso Renzi che rimandano alla linea operativa che sarà seguita. Ad esempio: «C’è un sacco di bella gente che va premiata e dei fannulloni che vanno stangati». Inoltre il premier indica «i tre assi» sui quali camminerà la sua riforma: «Capitale umano, innovazione, tagli alle strutture non necessarie». La sua riforma sarà comunque fatta in gran parte di tagli, lo si comprende dal nome affibbiato al suo provvedimento dallo stesso premier. «Potremmo chiamare sforbicia Italia, per il taglio agli sprechi e open data per l’uso di questi ultimi come strumento di trasparenza». Andando oltre le frasi ad effetto, il provvedimento che sarà portato «alla libera discussione» ha al suo interno alcune coordinate già chiare. Anzitutto per i dirigenti. Per quelli senza incarico oltre un determinato termine scatterà il licenziamento. Sarà inoltre introdotto il ruolo unico della dirigenza. Renzi spiega inoltre che «non c’è un problema di esuberi» e, dunque, niente taglio di 85mila lavoratori ma l’assunzione di almeno 10mila persone. Il vero punto, spiega «è mettere quelle persone nelle condizioni di lavorare» oltre che garantire «l’efficienza del servizio». L’altro punto sono i risparmi che, in realtà, sono rappresentati da robusti tagli alle articolazioni burocratiche dello Stato. Si procederà per accorpamenti territoriali di enti e organi dello Stato. Anzitutto saranno drasticamente ridotte le prefetture a non più di quaranta. Le sedi della rappresentanza del governo resteranno nei capoluoghi di regione e in zone strategiche. Il premier ha parlato di una «centrale unica per gli acquisti delle forze di polizia e di accorpare l’Aci, il Pra e la Motorizzazione civile». Sembra che le soprintendenze non avranno vita difficile. Anche per loro è prevista una cura dimagrante con accorpamenti non ancora ben definiti unitamente alla riorganizzazione della presenza dello Stato nei territori»: il riferimento è alle sedi provinciali della Ragioneria generale dello Stato. Traballano anche le Camere di commercio di cui Renzi ha ventilato indirettamente la scomparsa se, come ha annunciato, sarà eliminato «l’obbligo delle aziende di iscriversi alle Camere di commercio». Altro annuncio: quello del Pin del cittadino perché se «oggi la pubblica amministrazione parla 13 linguaggi diversi, noi vogliamo che parli un’unica lingua e che lavora su tutti» prevedendo un unico codice di accesso ai pubblici servizi. Il ministro Madia ha riproposto il tema dei prepensionamenti e di sbloccare al massimo i turn over «con entrate strategiche selettive». Renzi ha annunciato 10mila nuovi assunti nella pubblica amministrazione: «Siamo stati cauti, come al solito, perché la cifra si aggirerà attorno ai 14-15 mila nuovi assunti da qui al 2018».
 
5 – La Nuova Sardegna / Attualità – pagina 11
SCUOLA
7mila assunzioni e concorso per 17mila
È una giornata di buone notizie per tanti giovani, e non, che aspirano ad entrare come prof nella scuola e in 7mila faranno subito festa per aver avuto un lavoro, quasi, inaspettato. Il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini ha fatto due annunci importanti: la convocazione per il 2015 di un nuovo concorso a cattedre per 17mila docenti (chi vincerà e rientrerà nel numero previsto sarà sicuro di avere il posto); l'altra novità riguarda ben 7mila aspiranti professori che pur essendo vincitori nel concorso 2012 non avevano ottenuto una delle 11mila cattedre previste. Una vera e propria sorpresa, dovuta al fatto che gli 11 mila vincitori di cattedra del 2012 sono stati già assorbiti: «4.000 di questi - ha detto il ministro - sono già stati nominati per l'anno scolastico in corso; i restanti 7.000 saranno immessi in ruolo per l'anno scolastico 2014-2015. Con le nomine di quest'estate esauriamo quindi la lista dei vincitori del concorso 2012». Il nuovo concorso, ha precisato il ministro «si terrà nella tarda primavera 2015, per permettere anche ai nuovi abilitati del Secondo Ciclo Tfa, i tirocini formativi che saranno banditi lunedì, di poter partecipare. I risultati del nuovo concorso li avremo quindi in tempo utile per l'immissione in ruolo nell'estate 2016», per l'anno scolastico 2016/2017.
 
6 – La Nuova Sardegna / Sassari – pagina 21
DISPERSIONE SCOLASTICA
Fuga dagli istituti tecnici e professionali
di Andrea Massidda
SASSARI All’Alberghiero di via Cedrino tre studenti su dieci gettano la spugna dopo il secondo anno di studi. Ma la situazione non è molto più rosea ai Geometri e ai Ragionieri, e nemmeno all’Agrario e alle Commerciali, dove la percentuale di abbandoni risulta di gran lunga superiore rispetto alla media regionale e nazionale. Lo rivela, mettendo in evidenza l’estrema gravità dei dati raccolti, il primo report sulla dispersione scolastica in città, frutto dell’attuazione di un protocollo d’intesa tra il Comune e l’Università di Sassari. La ricerca, relativa all’anno scolastico 2010-2011, è stata condotta dal Dipartimento di Scienze politiche e restituisce una fotografia impietosa sull’emorragia di alunni negli istituti secondari di secondo grado, cioè le Superiori. A salvarsi sono soltanto i licei, dal Classico allo Scientifico passando per quello Psico-socio-pedagogico (le vecchie Magistrali), poi l’Istituto professionale per l’industria e l’artigianato. Il resto è un disastro. O quasi. Al punto che - stando a questo studio elaborato sotto la responsabilità scientifica di Patrizia Patrizi, ordinaria di Psicologia sociale e giuridica, ma anche delegata del rettore per l’Orientamento studentesco - vista l’ampiezza della forbice si deve intervenire subito. «Non vi è nessuna scuola sassarese - si legge nel report - che permetta di intravedere un miglioramento futuro rispetto allo scenario italiano, se non attraverso un intervento massiccio e coordinato della pubblica amministrazione, coadiuvato dall’intensa collaborazione delle scuole». I numeri. Lo scostamento più allarmante si registra all’Alberghiero, con 6 punti percentuali sopra la media ragionale (già preoccupante) e addirittura 13 sopra quella nazionale. Nel dettaglio, il 16,90 per cento dei neo-iscritti abbandona il corso di studi al termine del primo anno, mentre un altro 13 per cento lascia alla fine del secondo. Ai Geometri, invece, a dare forfait è il 12,10 per cento delle matricole, mentre ai Ragionieri il 18,8 per cento dice addio alla scuola alla fine del biennio d’ingresso. Nel medesimo arco di tempo all’Agrario abbandona il 10,4 dei ragazzi. All’Istituto tecnico commerciale “Dessì - La Marmora”, con i suoi due indirizzi in Amministrazione, Finanza, Marketing e in Turismo, sparisce dopo i primi due anni un alunno su otto (il 12,7 per cento, per l’esattezza), quando la media a livello nazionale tocca appena l’1,6 per cento. Numeri che parlano da soli. L’analisi. Tuttavia una lettura dei dati è necessaria per capire dove e come agire. E naturalmente nel report non manca, anche se - come spiega la dottoranda in Scienze sociali Gabriella Colucci, che fa parte dell’équipe di ricerca - a questa indagine quantitativa ne seguirà una qualitativa. «È inutile negarlo - ammette Ernesto Lodi, dottore di ricerca in Scienze dell’orientamento, l’esperto che ha collaborato alla revisione critica del report - negli istituti tecnici e professionali la situazione è assai preoccupante. I motivi di tanta dispersione sono molteplici, ma tra questi gioca un ruolo non trascurabile il cosiddetto consiglio orientativo dispensato agli alunni che si apprestano a prendere la licenza media: purtroppo capita spesso che un adolescente che non va bene a scuola o magari non brilla perché è proprio la scuola che non ne coglie le potenzialità, venga indirizzato quasi automaticamente negli istituti tecnici e professionali, perché secondo uno stereotipo duro a morire si ritiene che lì si studi di meno». Un pregiudizio che viene smentito dagli studenti già alla fine del primo quadrimestre e che, sommato ad altri fattori, evidentemente scoraggia e demoralizza i ragazzi andando a colpirli persino nella loro già bassa autostima. «La verità - continua Lodi - è che la funzione dell’Orientamento generalmente è affidata a persone non adeguatamente formate: non basta il docente motivato, è necessario che questo compito delicatissimo sia svolto da professionisti». Sulla questione orientamento si sofferma anche Roberto Cesaraccio, direttore didattico dell’Alberghiero dal 2010, quindi dall’anno scolastico preso in esame per la ricerca. «Premesso che negli istituti professionali il tasso di abbandono è sempre stato superiore rispetto ai licei - spiega - è innegabile che in questo fenomeno la formuletta attraverso la quale vengono indirizzati in certe scuole i ragazzi delle medie con i voti più bassi giochi un ruolo importante. Così capita spesso che negli istituti professionali, dove la platea degli studenti è fatta da non pochi adolescenti con alle spalle ripetenze o problematiche familiari, giungano ragazzi convinti di poter studiare poco, mentre la verità è che si studia diversamente. Si tratta di un equivoco capace di provocare grossi danni».


QUOTIDIANI NAZIONALI

Link:
rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie