Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 May 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 

L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 14 - Edizione CA)
FESTIVAL DI FILOSOFIA Ieri la giornata di chiusura della manifestazione cagliaritana
Vito Mancuso: «Se bellezza è il sinonimo di giustizia»
L o dichiara fin dall’inizio che l’itinerario della sua riflessione non sarà un rettilineo con indicazioni chiare e certe. Afflitto dalla tosse nei giorni precedenti il dialogo filosofico sulla bellezza con Pierpaolo Ciccarelli, il sesto e ultimo del Festival di Filosofia che si è concluso a Cagliari ieri pomeriggio al Massimo, Vito Mancuso ha raccolto appunti che più volte ha rivisto e corretto, fino a presentarli, ancora aperti a ulteriori aggiunte, al pubblico. Com’è giusto che sia per ogni quesito di natura filosofica, cui non si danno mai risposte esaustive, ma sempre parziali, incomplete. Che cos’è la bellezza dunque, si è chiesto il teologo lombardo, durante il confronto con Ciccarelli, docente di Filosofia della storia all’Università di Cagliari, concludendo la manifestazione allestita dal Teatro Stabile della Sardegna, dedicata a “Il conflitto dei valori” e che, all’ultimo momento, ha dovuto rinunciare all’incontro con lo storico dell’arte Salvatore Settis, assente per ragioni di salute.
«Simone Weil, filosofa e mistica francese del Novecento, diceva che in questo mondo ci stiamo solo per fare esperienza del bello», ha raccontato Mancuso. La bellezza fa sentire abitabile il mondo, lo plasma e lo rende sensato. «A quale bellezza si riferiva colei che mise a repentaglio la sua salute psicofisica per sperimentare la condizione di schiavitù degli operai nelle fabbriche, patì la miseria dei pescatori portoghesi, si ferì gravemente nella guerra civile spagnola?». La stessa di cui parlavano i greci, un’ideale di proporzionalità e armonia che riguarda ogni manifestazione dell’universo.
Nella storia del pensiero, la bellezza è un valore etico, prima ancora che estetico, e fa il paio con giustizia. La parola bello deriva da bonus, ossia buono, ed essere una bella persona innanzitutto vuol dire giusta, degna di rispetto e fiducia. Il suo contrario, la parola brutto, vuol dire odioso, terribile, privo di forma e proporzione. «E si sa, i dittatori, bruti fino a essere bestiali, hanno anche pessimo gusto», ha scherzato il teologo.
Secondo Vito Mancuso, autore di svariati saggi molto apprezzati dal grande pubblico e tradotti in più lingue, l’esperienza della bellezza, o anche il rapimento estetico come la chiama, rapisce i sensi e li incanta, coinvolge l’uomo completamente, ma anche lo sconvolge, aprendolo a una dimensione che l’oltrepassa. Cogliere la bellezza, attraverso le sensazioni prima ancora che con il pensiero, ci pone al cospetto di qualcosa di più grande, che ci salva dalla nostra natura di esseri finiti e imperfetti.
Non nomina Dio il teologo brianzese, anche se Egli rimane l’orizzonte della sua riflessione. Piuttosto preferisce rimarcare che, pur rimanendo in un terreno più laico, la bellezza è cibo buono di cui l’uomo, per essere tale, non può fare a meno. È l’esperienza estetica che ci permette di trattare alla pari gli altri e il mondo, di usare rispetto e attenzione. Ci impedisce insomma, di considerare l’altro un mezzo per i nostri scopi personali e la terra che abitiamo un possedimento da consumare.
«Far sì che la bellezza prenda possesso di noi vuol dire», afferma il professor Mancuso, «che la giustizia prenda possesso di noi». E giustizia si compie quando si tratta il prossimo con la stessa cura che prestiamo a noi. L’esperienza del bello ci costringe a uscire dal nostro egocentrismo, ad abbandonare il culto del proprio sé per aprirsi agli altri. Il senso dell’esistenza, hanno ribadito in moltissimi tra i filosofi, anche tra i più misantropi, è nella relazione. Hegel descriveva l’Inferno come l’incapacità a stare con gli altri, a godere dell’esclusiva propria compagnia.
«Chi si accontenta di sé», chiosa il teologo, «è un esteta, colui che padroneggia il bello per servirsene, colui che nell’illusione della propria indipendenza dal mondo, si perde nella prigione del suo ego».
Franca Rita Porcu
 
 
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Filippi: non fondato il diniego degli uffici
Le pensioni dei consiglieri non possono essere segrete
«Il diniego opposto dal Consiglio regionale alla pubblicazione dei vitalizi dei consiglieri non ha fondamento giuridico. Deve essere chiaro che in democrazia la regola è la trasparenza. Si tratta di soldi nostri: abbiamo tutto il diritto di sapere come sono spesi», dice l’avvocato e docente universitario Leonardo Filippi. C. COSSU A PAGINA 5

L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
#DATECIINOMI
L’avvocato Filippi contesta il Consiglio regionale: i vitalizi siano resi noti
«Sulla spesa dei soldi pubblici non ci possono essere segreti»
«Il diniego finora opposto dal Consiglio regionale alla pubblicazione dei vitalizi dei consiglieri regionali non ha alcun fondamento giuridico», sostiene l’avvocato Leonardo Filippi, professore di procedura penale nella facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell’Università di Cagliari. Spiega che «il decreto legislativo del 14 marzo 2013, numero 33 (sugli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni) illustra il principio generale della trasparenza, che deve essere intesa come “accessibilità” totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche».
Nei giorni scorsi L’Unione Sarda ha chiesto al presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, e al segretario generale dell’Ufficio di presidenza, Mariangela Sedda, l’elenco dei consiglieri regionali cessati dal mandato che prendono la pensione e relative cifre. La risposta è stata negativa, in quanto ci sarebbe - secondo sia la parte politica che quella amministrativa - il diritto di privacy. Poi, il presidente ha comunque deciso di chiedere un parere all’Autorità per la tutela dei dati personali.
A nulla finora è servita la protesta dei cittadini che chiedono lumi (i vitalizi, nel bilancio 2014, costano alla collettività 18 milioni e mezzo di euro, 1 milione 600 mila euro in più rispetto al 2013); non ha fatto breccia neppure la presa di posizione di molti onorevoli in carica, di maggioranza e opposizione, e nemmeno il fatto che le pensioni dei parlamentari, ad esempio, sono state pubblicate e che molti Consigli regionali forniscano i dati on line.
In Sardegna, per ora, quello che succede nella massima Assemblea alcune volte è tenuto segreto. Anche il sito istituzionale avrebbe bisogno di una rinfrescata: nella sezione “trasparenza”, infatti, le informazioni sono sempre state decisamente scarse. Da pochi giorni le pagine “quadro riepilogativo delle competenze dei consiglieri regionali” e “funzioni e status” sono vuote, «in via di aggiornamento, ci scusiamo per l’inconveniente». Chissà, magari è l’inizio del cambiamento.
Continua l’avvocato Filippi: «Deve essere chiaro che in democrazia la regola è la trasparenza e il segreto è l’eccezione. Nessuna disposizione di legge, nazionale o sovranazionale, appone il segreto di Stato, né il segreto d’ufficio, né la tutela della privacy, sui beneficiari e sugli importi dei vitalizi regionali, questi dati devono essere pubblicati. La trasparenza, infatti, attua il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, imparzialitá, buon andamento, responsabilitá, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche. In fin dei conti, si tratta di soldi nostri, e abbiamo diritto di sapere come sono spesi».
Cristina Cossu




LA NUOVA SARDEGNA

3 - La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 17
Vito Mancuso:  «Ritorniamo alla  sapienza antica»
LO STUDIOSO CHIUDE IL FESTIVAL DI CAGLIARI
Il bisogno crescente di spiritualità nel mondo
di Giulia Clarkson
CAGLIARI Oltre le rigidità dei dogmi, dentro la tensione continua della ricerca. Il teologo Vito Mancuso chiude gli appuntamenti del Festival della Filosofia ospite a Cagliari della comunità La Collina di Don Ettore Cannavera dove, in compagnia di Pierpaolo Ciccarelli, ieri pomeriggio si è attardato a dialogare di Salvezza e perdizione nel rapimento estetico, si riconferma grande interprete del bisogno, attuale e diffuso, di spiritualità. Vito Mancuso, perché chiamano proprio lei per parlare di bellezza? «La voce di un teologo non si può ignorare, se si vuole chiudere il quadrato sulla bellezza. È evidente se consideriamo che lo scritto più importante sul tema è forse, ancora oggi, il Simposio di Platone, con i 5 gradi della scala dell’eros, dalla bellezza per i corpi a quella per le anime fino alla bellezza ineffabile. Tra il pulcrum e il divinum, insomma, non c’è soluzione di continuità. Dietro l’ambiguità del termine bellezza c’è una prepotente tensione verso un assoluto di purezza. All’opposto, però, la bellezza è anche perdizione e rapimento. La bellezza è il crocevia da cui si può giungere all’armonia e al divino; o, come scrive Baudelaire nei Fiori del male, è ambiguità suprema, senso della perdizione. A riguardo la teologia ha parecchio da dire, a partire dai vizi capitali. La bellezza ha la carica di lacerazione dell’io, nel senso filosofico del termine. Può generare un io diviso, incapace di essere fedele alla parola data». Quando avviene tale svolta? «Premesso che ogni esperienza è analizzabile per se stessa, l’inizio nella lacerazione della personalità si può individuare quando le parole non sono più conseguenti alle azioni, quando l’attrazione verso la bellezza porta a mentire, a se stessi o agli altri. Esiste dunque un legame anche con il linguaggio? Non c’è niente di umano che non abbia che fare con il linguaggio. Analizzare il linguaggio è come fare l’analisi del sangue per capire di cosa soffriamo. Ogni attività umana si esprime e pensa con il linguaggio, non solo verbale. A chi gli chiedeva: “Maestro, se il Celeste Imperatore vi desse il comando di tutto l’impero, quale azione fareste per prima?” Confucio rispondeva: “Raddrizzare i termini, far sì che le parole siano conformi alle cose e alle azioni”. Più c’è corrispondenza, più la vita è buona, bella e giusta. Se vogliamo uscire da questa crisi epocale dobbiamo tornare alla grande sapienza dell’antichità, che sia greca, ebraica o buddista. Testimoniano tutte il grande legame tra fisica, etica ed estetica. Un discorso che in Occidente si è riaperto anche con la scoperta della fisica quantistica. Le grandi scoperte della fisica, filosoficamente parlando, testimoniano il primato della relazionalità. Le recenti rivelazioni intorno al bosone di Higgs ci dicono che le particelle subatomiche assumono massa e vengono ad essere grazie alle relazioni». Ciò ha molto a che fare con l’estetica, infatti: che cosa è il bello se non l’armonia delle relazione e delle proporzioni? « Il farmaco di cui l’anima ha bisogno potrebbe essere proprio nelle relazioni tra fisica, estetica ed etica. Anche le religioni si devono convertire. Se pensano di possedere la ricetta, non funzionano. Ognuno porta il suo contributo alla bellezza come armonia delle relazioni. Il che non esclude la disarmonia, poiché l’armonia non è statica. Tutto si muove riproducendo logos e caos, ordine e disordine, entropia e distropia. Se l’essere si dà in armonia produce anche l’etica, che è armonia delle relazioni». La teologia è materia per giovani? «Lo spero, ma dev’essere insegnata in modo diverso. In Italia, se rimane veicolata solo dalle facoltà pontificie, non arriverà mai a captare l’entusiastica curiosità dei giovani. Per quel che mi riguarda è stato “Dio esiste” di Hans Küng a scatenare il desiderio di appartenenza, ma senza mai deporre l’inquietudine della ricerca. Parlo della ricerca di chi vuole trovare, non di chi è interessato solo alle negazioni che giustificano un vago ambito anarcoide-nichilistico. La vera ricerca è destinata a trovare, a chi vuole legarsi. La meta è, come diceva Platone, bellezza in continua ascesa. La bibbia, il papa, la chiesa sono degli strumenti e vanno superati. Il grande cammino della teologia si deve forgiare nelle dialettica, com’era un tempo, prima di diventare prigioniero dell’organizzazione ecclesiastica e di chi organizza il sapere come in una scuola per dirigenti». Ha mai fatto una scelta per puro intuito? «La gran parte delle nostre scelte sono basate sull’intuito, specie le più importanti. Certo, dobbiamo far sì che la nostra personalità sia curata, permeata dal desiderio dei sacri ideali dell’umanità perché l’intuito sia buono. D’altronde l’innamoramento cosa è se non la dimensione di attrazione che passa per l’intuito, il desiderio, l’irrazionalità? Non faccio un inno all’irrazionalismo: la ragione serve dopo per capire, ponderare, verificare». Lei ha scalato il Sinai ed ha scelto di farlo con una scalatrice di professione, Nives Meroi; quale è stato il risultato? «Nives è una persona straordinaria che parla della montagna in modo estremamente religioso, quando dice che salire in cima colma il suo desiderio di “silenziosa e quieta appartenenza”. Il senso ultimo di questa avventura, per me meramente intellettuale (io sul Sinai non sono mai stato) è stato proprio trovare questa interiorità di gioiosa appartenenza all’essere che ci può essere donata dalla natura o può essere raggiunta tramite la religione o la spiritualità».
 


4 - La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 17
OGGI E DOMANI
“Spazi di connessione” all’Università
SASSARI Riprenderanno oggi e domani gli incontri della seconda edizione di "Spazi di connessione 2014", l’iniziativa organizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell’Informazione dell’Università, in collaborazione con il Laboratorio di e-Learning e Comunicazione. Gli appuntamenti si terranno alle ore 15 nell’Aula Verde del Dipartimento PolComIng, in viale Mancini 5. "Spazi di connessione" rappresenta l’opportunità per studenti, professionisti, professori ed esperti di confrontarsi sulle tendenze emergenti nello scenario della comunicazione, dell’informazione e del marketing. Oggi, Alessandra Mazzei dell’Università Iulm di Milano presenterà una relazione intitolata "Spazi di connessione non abitati: il silenzio nelle relazioni", per illustrare come non tutti gli utenti connessi a internet partecipino effettivamente al dialogo che può nascere in rete grazie allo scambio di informazioni e alla condivisione delle conoscenze. Durante l’incontro si indagherà sui fattori che spingono o frenano le persone ad utilizzare gli spazi di connessione. Martedì, sempre nell’Aula Verde alle 15, Andrea Polo, Communication Director di Gruppo Immobiliare.it e Facile.it, interverrà con un contributo intitolato "Uscire dal Web per portare sul Web. I segreti di una efficace campagna di Media Relations". L’esperto svelerà i trucchi utili alle aziende per sfruttare al meglio le potenzialità del web, grazie ad una buona campagna di media relations. Per maggiori informazioni è possibile rivolgersi al Laboratorio di Comunicazione istituzionale e e-Learning, scrivendo all’indirizzo labcel@uniss.it o telefonando allo 079/2289986.
 
 
 
5 - La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 17
ISCRIZIONI
All’Università corsi di italiano per gli stranieri
SASSARI Il Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università organizza corsi di Lingua italiana per stranieri, che prenderanno il via a metà maggio. I corsi avranno cadenza trisettimanale, per una durata totale di 60 ore, e saranno suddivisi in diversi livelli: italiano base, intermedio e avanzato, come previsto dal Quadro Comune Europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue. Per partecipare ai corsi è necessario effettuare la procedura di prenotazione entro oggi, compilando l’apposito modulo on line sul sito www.uniss.it. Per l’attivazione dei corsi è necessario il raggiungimento di un numero minimo di 12 iscritti: una volta raggiunto il numero di partecipanti necessario, tutte le informazioni relative alle modalità e agli orari di svolgimento delle lezioni saranno pubblicate nei siti del Dipartimento di Scienze Umanistiche (www.dumas.uniss.it) e del Centro Linguistico di Ateneo (www.cla.uniss.it).di Giovanni Bua wSASSARI Sei dirette streaming, una per ognuno degli aspiranti sindaci che si stanno sfidando in queste ultime tre settimane di campagna elettorale. Sei finestre aperte per i lettori della Nuova Sardegna e i fruitori del sempre più visitato sito internet della storica testata cittadina. Che avranno l’occasione di porre domande in diretta agli aspiranti primi cittadini e di sentire in tempo reale le loro risposte. Questa l’iniziativa che la Nuova metterà in campo a partire dal prossimo mercoledì e fino a sabato 17. Lo schema sarà sempre uguale per ognuno dei sei candidati: un’ora di diretta streaming, che si potrà seguire sulla pagina internet della Nuova Sardegna all’indirizzo www.lanuovasardegna.it. Al giornale ci sarà un candidato alla volta e uno o più redattori del giornale, che gli rivolgeranno le loro domande intervallandole con quelle dei lettori, che le potranno porre in tempo reale. Il tutto per un’ora, dalle 15 alle 16, in diretta video integrale. Il materiale raccolto troverà poi spazio nel quotidiano in edicola il giorno dopo, nel quale le domande dei lettori e dei redattori e le risposte dei sindaci verranno riassunte in uno o più articoli. Si parte mercoledì dunque, alle 15. Ad aprire le danze il candidato del Fronte Indipendentista Unidu Cristiano Sabino. Secondo appuntamento venerdì, sempre dalle 15 alle 16, con Nicola Lucchi, candidato della coalizione di centro formata dalla “sua” civica “Sassari è”, da Unidos e dai Riformatori. Infine sabato sarà la volta di Antonio Cardin, candidato sindaco del Partito Sardo d’Azione. Ancora da definire la scaletta per la settimana successiva, che va dal 12 al 17. Salvo aggiustamenti dell’ultim’ora (che saranno tempestivamente comunicati) comunque gli appuntamenti dovrebbero essere mercoledì alle 15 con il candidato del Movimento 5 Stelle Maurilio Murru, venerdì con la candidata di Sassari Progetto Comune appoggiata dalla coalizione di Forza Italia e Fratelli d’Italia-An, Rosanna Arru. E, a chiudere, sabato, il candidato della coalizione di centrosinistra Nicola Sanna. Sei dirette streaming, sei spazi aperti con i cittadini, per permettergli di interagire in prima persona con il loro futuro sindaco, esponendogli idee, dubbi, domande, preoccupazioni. E diventando protagonisti del proprio futuro.



6 - La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 17
IN BREVE
AULA MAGNA
Presentazione del libro di Fiore
Sarà presentato domani alle 18 nell’aula magna dell’Università, il libro di Pietro Fiore “Il gregge” edito
Da Delfino. Presenta Salvatore Marinaro, coordina Celestino Tabasso.
IMMAGINE ATENEO
Oggi saranno illustrati sigillo e marchio
Oggi alle 11 nell’aula magna dell’Università sarà illustrato il progetto di immagine coordinata dell’Ateneo di Sassari curato dal laboratorio di Animazionedesign del dipartimento di Architettura, design e urbanistica.

 

QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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