Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 April 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 32 - Edizione CA)
Università, questione annosa
IL NUMERO CHIUSO NON È LA SOLUZIONE

Roberto Roveda
Comincia la stagione dei test di ingresso alle facoltà più ambite e come ogni anno riprende la polemica sul numero chiuso all’Università. Polemica sterile, diciamolo, perché in decenni di chiacchiere non ha portato ad alcun cambiamento. Anzi, anno dopo anno appare sempre più surreale puntare su test simili a “terni al lotto”, che hanno come corollario migliaia di studenti respinti disposti poi a tutto, anche a spendere decine di migliaia di euro per studiare medicina a Tirana, in Albania, e ottenere poi l’abilitazione in Italia!
È chiaro oramai che il numero chiuso è una scorciatoia, spesso ingiusta con i candidati, per affrontare una questione concretissima: il rischio sovraffollamento di alcune facoltà, con la prospettiva di sfornare un numero eccessivo di laureati per il nostro asfittico mercato del lavoro. Un problema, certo, non di facile soluzione che però andrebbe affrontato con metodo e andando alla radice della questione. Quello che deve cambiare, infatti, è il meccanismo di selezione e di orientamento prima dell’Università, cioè nelle scuole superiori e in particolar modo nei licei. Basta, quindi, con istituti superiori trasformati di fatto in diplomifici, la cui politica lassista ha avuto come solo risultato il fatto che oramai il diploma non conta di fatto più nulla. Si torni nelle scuole di questo livello alla qualità, a una sana meritocrazia e a una corretta scrematura. Allo stesso tempo, l’orientamento degli studenti verso il percorso professionale o universitario più adatto alle loro qualità e attitudine deve essere più precoce e strutturato rispetto a quanto avviene ora. In molti Paesi europei, per esempio, i giovani vengono incanalati verso percorsi di studio differenziati dopo un biennio di superiori, propedeutico e uguale per tutti.
In questo modo arriverebbero all’Università forse meno studenti, ma più preparati, con le idee più chiare e più motivati. E più adatti ad atenei dove non ci si laurea come oggi quasi per inerzia, ma che a loro volta devono tornare a essere più selettivi e quindi qualificanti.
Chiaro che è molto più semplice perpetuare il numero chiuso, piuttosto che attuare una sorta di rivoluzione copernicana dell’istruzione italica. Perché per realizzarla si dovrebbe cambiate il modo di intendere la scuola di troppi docenti, studenti e soprattutto genitori che preferiscono il loro pargolo laureato a qualunque costo, anche se poi poco qualificato, sottopagato o, peggio, disoccupato.
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 34 - Edizione CA)
Mercoledì la premiazione
PREMIO ICHNUSA

Si è conclusa la VI° edizione del “Premio Ichnusa”, che offre agli studenti dell’Università la possibilità di misurarsi nella realizzazione di un progetto di marketing. Premiazione mercoledì alle 11 nella facoltà di Economia.
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
L’urbanista ha guidato per diciott’anni l’università: sei mandati, poi la pensione
«I PECCATI DEI CAGLIARITANI»
Pasquale Mistretta dà la pagella a sindaco, rettore e partiti

«Ho fatto il rettore sopra le righe, altrimenti non avrei potuto amministrare un bel nulla. Nella nostra piccola città hanno sempre saputo che non mettevo soldi in tasca: la consapevolezza ha reso possibile l’impresa».
L’urbanista Pasquale Mistretta ha guidato per diciott’anni la più grande azienda culturale sarda. In pensione dal 2009 coltiva la lettura, rigorosamente saggistica, da Giuliano Ferrara a Giuliano Amato con incursioni nell’interpretazione dei vangeli. Scrive al ritmo di Simenon: tre libri in altrettanti anni. Incarna un potere subacqueo e discreto, abituato a mediare o punire in base alle necessità, comunque votato a influenzare le decisioni che contano. Da ingegnere ha messo la firma sui piani regolatori di mezza Sardegna. Da politico è stato candidato sindaco: «Mi dispiace non aver avuto una vera responsabilità di governo. Per il resto, rifarei tutto».
L’accusano di essere la cerniera tra centrosinistra e centrodestra.
«Ho sempre avuto un’ideologia di sinistra, realisticamente pronto a votare le proposte utili degli avversari politici».
Dicevano con perfidia: “Con il centrodestra sarebbe stato eletto sindaco”.
«Ho avuto più voti dei partiti che mi sostenevano, mi è mancata la forza di saltare l’onda berlusconiana. Nel 2001 le periferie urbane considerate di sinistra votarono Berlusconi».
Quale voto dà al sindaco Massimo Zedda?
«Nessuno sullo sviluppo della città: non mi pare che ci siano state grandi novità, l’esodo da Cagliari continua. Un voto molto alto per i dettagli: pavimentazione di viale Regina Margherita, passeggiata del Poetto. Sul sociale, se non ci fosse la Caritas sarebbe un disastro».
Emilio Floris?
«Bene i primi anni, poi non so perché ha attraversato una fase di stanca. Comunque è una persona perbene».
I suoi ex colleghi universitari guidano la Regione.
«Spero che facciano bene, senza indugiare in seminari di eccessivo approfondimento. Mi auguro che il loro non sia un dialogo ad excludendum ».
Tuvixeddu?
«Una pagina vergognosa che riguarda l’incoerenza dei cagliaritani e di coloro che lo sono diventati. Qualcuno dimentica che è il risultato di un baratto tra l’amministrazione comunale e Coimpresa pagato in metri cubi dopo l’esproprio comunale. Una cosa è fare i disinvolti con bandiere rosse gialle e blu, altra è mettere mano al portafogli per pagare il debito».
La strada mai completata?
«Un aborto, com’è scandaloso il Sant’Elia perché nessuno ha il coraggio di prendere una decisione che possa essere criticata o diventi oggetto di inchieste giudiziarie. Una soluzione potrebbe essere invitare al tavolo anche i magistrati per dire cosa si può fare e cosa no. E questo non significa nascondere eventuali reati, ma fare gli interessi della collettività».
Cagliari è morta?
«No, però purtroppo ha i cagliaritani, un coacervo di culture, razze e presunzioni diverse, difficilmente riconducibili a un progetto strategico, a un futuro di sviluppo. Prendiamo le compagnie aeree low cost: mica noi abbiamo fatto nulla, ci hanno dato le rotte decise da altri ed è finita lì. E le navi da crociera: cosa offriamo più degli altri?»
I commercianti?
«Si lamentano anche se devono pagare un euro di tassa turistica».
Incapaci?
«No, hanno dimensioni troppo piccole per avere guadagni per sé e indotti»
A Cagliari i partiti sono finiti?
«Non hanno un vero recapito identitario e di leadership».
Lei fa parte di una razza estinta: i socialisti.
«Un po’ di noi sono ancora qui, il meglio di Pd e Forza Italia ha quella matrice. Cito Martelli: “Tutti sanno, nessuno ricorda. Io so poche cose, ma le ricordo benissimo”».
Cosa pensa dell’inchiesta sui rimborsi dei consiglieri regionali?
«Il fatto che sia diffuso in tutta Italia non è una scusante ma un’interpretazione del modo con cui queste risorse potevano essere usate senza giustificazione. Mi scandalizza di più che ci stiamo scandalizzando, fa parte della nostra ipocrisia».
Non fosse stato per il limite d’età avrebbe occupato il rettorato a vita.
«Quelli che mi contestavano dal quarto mandato oggi rimpiangono che non abbia fatto il settimo».
A proposito: un giudizio sul suo successore?
«Non c’è un giudizio, siamo diversi. È anche molto più giovane, deve compiere settant’anni io ne ho ottantuno. Si tratta di intendersi su cosa valga la vecchiaia, molto secondo Seneca e Cicerone».
Chi sarà il nuovo rettore?
«Un orientamento molto diffuso è per Maria Del Zompo. Ha già fatto la campagna elettorale, può fare affidamento su un entroterra diffuso».
Quanto conta la massoneria?
«Non sono massone, se è questa la domanda».
Il peso delle logge a Cagliari?
«Contavano, ora più nulla».
ppaolini@unionesarda.it


4 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
RIFORME. L’assessore Demuro: sarebbe un errore farci dettare l’agenda da Renzi
«Un nuovo Statuto più snello Ma la Costituente non serve»

Uno Statuto sardo breve, all’americana? «Guardi, magari sembrerà retorico. Ma quando sono stato ai National Archives, a Washington, ho visto la Costituzione degli Stati Uniti: sono quattro fogli». E quindi? «Quindi forse è da allora che ho l’idea che la carta fondamentale della Sardegna possa essere un documento più snello, che si concentri sui temi veramente decisivi: ambiente, finanze, cultura».
La versione di Gianmario Demuro è probabilmente un po’ romanzata: nella sua prima vita, quella da docente di diritto costituzionale, non ha dovuto di certo volare oltre l’Atlantico per sapere se la Costituzione Usa fosse più o meno prolissa. Ma ora che, come assessore regionale alle Riforme, è entrato almeno temporaneamente in una vita nuova, l’ispirazione statunitense rende l’idea.
Reduce dalla Conferenza delle regioni di Roma, Demuro risponde alle domande sulla riforma costituzionale cercando di dribblare le trappole. Da un lato non condivide il piglio centralista. Dall’altro non vuole apparire un conservatore: «La mia non è la posizione di Zagrebelsky. La sfida delle riforme va accettata».
Allora non è tutto da buttare, nella proposta Renzi?
«Beh, l’abolizione del Cnel è un’ottima idea. Ed è opportuna una nuova divisione delle competenze».
Però?
«Però temo un passo indietro nel riconoscimento della democrazia basata sulle autonomie regionali. Non credo che si possa tornare ai prefetti che decidono tutto».
Cioè le regioni diventeranno articolazioni dello Stato, senza potestà proprie?
«Più che altro, la riforma sembra la rivincita degli enti locali. Al centro c’è lo Stato, tutto il resto lo fanno i Comuni. Così com’è, il disegno di legge Renzi relega le regioni ad aree vaste delle città metropolitane».
Ma non si applica agli Statuti speciali, quindi per la Sardegna nessun problema.
«Non è così. Il clima sfavorevole condiziona tutti. Si parla di specialità diffusa. Il Veneto ha presentato un ordine del giorno per cancellare le regioni speciali».
Le quali, invece, si alleano per emendare la riforma.
«L’idea è che debba restare un rapporto bilaterale con lo Stato: gli Statuti si cambiano se c’è un’intesa».
Altrimenti il Parlamento cambierà lo Statuto sardo anche contro la Regione?
«Possibile. Magari non subito: ma in prospettiva, dopo la riforma della Costituzione, potrebbe accadere. Sulla base dei parametri più centralistici del nuovo Titolo V».
Come si può evitare?
«Io dico: non facciamoci dettare l’agenda. Proponiamo noi per primi uno Statuto più moderno, che valorizzi le differenze, in base all’idea che alcune cose possiamo farle meglio noi».
Quali?
«Credo che uno Statuto debba contenere dei sintetici tratti identitari, definire un accordo con lo Stato sui rapporti finanziari e concentrare la competenza esclusiva della Regione su alcuni temi fondamentali: anzitutto ambiente e governo del territorio, cultura e istruzione, lingua, salute, trasporti».
Rinunciando ad altre competenze?
«Forse sì. Per esempio, che senso ha che il Consiglio regionale legiferi sugli appalti, disciplinati ormai dall’Unione europea?».
Pigliaru dice che rifarà l’Agenzia sarda delle entrate. Lei, da costituzionalista, crede che potrà riscuotere anche i tributi statali?
«Perché no? In un rapporto bilaterale, possiamo assumere le responsabilità che sappiamo gestire meglio. Il Trentino si è preso la competenza sui parchi, il Friuli sulle strade, la Provincia di Trento sull’Università».
Anche nella maggioranza si riparla dell’Assemblea costituente per rifare lo Statuto. Cosa ne pensa?
«Forme di supporto al legislatore, con tutti i sistemi oggi disponibili, possono andar bene: ma non vedo motivi per delegittimare un Consiglio appena eletto. Lo Statuto si faccia lì».
La Giunta presenterà una sua proposta di Statuto?
«Siamo tutti molto rispettosi del Consiglio, Pigliaru per primo. Auspichiamo iniziative consiliari, pronti se serve a fare la nostra parte».
Vale davvero la pena di difendere le regioni, dopo certi clamorosi casi di sprechi?
«Sprechi ce ne sono stati in tutti i livelli di governo. In parte per aver avuto poca autonomia, non troppa. È mancato un indirizzo politico, sostituito dall’indirizzo senza volto della burocrazia. Va difesa l’autonomia come responsabilità: i politici devono rispondere del loro operato, e non ai dirigenti ministeriali ma ai cittadini».
Lei che difende la Costituzione, non è in imbarazzo in un’alleanza con sovranisti e persino indipendentisti?
«Non sono per l’indipendenza, si sa. Ma sono per estendere la specialità al massimo possibile. Sovranismo, per me, è l’idea che noi possiamo fare meglio di altri. Io vorrei una Sardegna capace di fare meglio del Trentino Alto Adige, e credo che sia possibile».
Giuseppe Meloni
 
 
5 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 7 - Edizione CA)
URBANISTICA. LE NUOVE REGOLE
Piano paesaggistico, l’assessore incontra imprese e Università

Entra nel vivo il confronto sul Ppr. La Regione incontra enti locali, imprese, sindacati, professionisti, ma anche le Università, le associazioni ambientaliste e dei consumatori. Obiettivo: mettere insieme tutte le osservazioni e i suggerimenti per migliorare il Piano paesaggistico e varare la legge urbanistica. Un lavoro complesso, ma che la Giunta prevede rapido, in modo da dare subito alla Sardegna regole certe e chiare per tutti.
L’assessore Cristiano Erriu, giovedì, ha fatto un primo giro di consultazioni con tutte le associazioni di categoria, il mondo imprenditoriale, le associazioni ambientaliste e dei consumatori. Due incontri separati, per mettere insieme tutte le proposte e i suggerimenti sul Ppr, per migliorare le tutele e al tempo stesso semplificare le procedure e le autorizzazioni in materia urbanistica. Il giro di consultazioni proseguirà mercoledì in assessorato. Erriu incontrerà alle 10 gli enti locali (Anci, Asel, Province), le Università di Cagliari e Sassari, i consorzi di bonifica e industriali, i vertici delle aree marine protette e dei parchi. Alle 15,30 sarà la volta delle organizzazioni sindacali e degli ordini e categorie professionali (ingegneri, geologi, geometri, architetti, periti industriali e agrari). «La Sardegna ha bisogno non di contrapposizioni», dice Erriu, «ma di unità».
 
 
6 - L’Unione Sarda / Speciale (Pagina 1 - Edizione IN)
Una società distratta
Che sorpresa: la scuola esiste

Roberto Ripa
La scuola corre e non aspetta. Giustamente. Non è vero che non è al passo coi tempi . E, soprattutto, attenzione prima di considerarla zavorra in calce al librone sociale. Chi è indietro, semmai, è tutto quello che sta all’esterno del mondo scolastico. Una società, facciamocene pure una sana ragione, serenamente ipocrita sull’argomento e falsamente interessata. Un modo di pensare che il più delle volte non distingue il contenitore dal contenuto. L’edificio al posto di chi lo abita. Passi la retorica, ma per capirci: Fernando Alonso non su una Ferrari ma alla guida di una sconquassata Cinquecento, per di più senza benzina. Evidentemente la sfida è impari. Questo non vuol dire che la scuola non abbia le proprie responsabilità: una fra tutte, il timore, per esempio, di farsi giudicare. Una falsa paura quando qualità e impegno ci sono.
La scuola sarda, per esempio, c’è. Nonostante mille contraddizioni e problemi, ha idee innovative e coraggio da vendere. Latita chi dovrebbe ascoltarla. Istituzioni e governi. Non solo: talvolta manca l’attenzione dell’impresa. L’Università, anche. E dove è mai, la robusta voce del mondo della finanza? Insomma se è assodato che nel complesso Pianeta Scuola si formano le menti e i cervelli del domani, qualcosa non torna.
L’Unione Sarda da alcuni anni ha deciso di spezzare questa ipnosi collettiva. E ha iniziato a dialogare apertamente con un segmento della società che di anno in anno fa sempre più fatica a farsi ascoltare. Un confronto alla pari, tra il mondo dell’informazione e quello della formazione. Una strada obbligata se veramente si è convinti che il futuro che vogliamo lo dobbiamo far germogliare già oggi. Questo inserto (a cui hanno collaborato Tonio Pillonca, Stefania Piredda, Gian Paolo Pusceddu, Valeria Pinna e Antonio Naitana) ne è una testimonianza. Undici istituti (il Martini di Cagliari, il Beccaria e il Pirandello di Carbonia, il Pitagora di Isili-Laconi, l’Othoca di Oristano, il Pischedda di Bosa, il Piga di Villacidro, il Buonarroti di Guspini, il Lussu di San Gavino, il Fermi di Nuoro e l’Azuni di Sassari) che raccontano i fatti della nostra cronaca attraverso il loro giornale. In ogni scuola un pool di studenti, nel corso di un laboratorio di scrittura giornalistica, si è confrontato con tutto quello che riguarda le notizie. Undici modi di leggere il mondo. Undici testimonianze di quanto la scuola non sia chiusa in un edificio-contenitore ma attiva nella realtà. Questo inserto non è altro che una grande finestra: la scuola osserva il mondo. Non sarebbe male se, ogni tanto, chi sta sulla strada buttasse l’occhio al suo interno.
 
 
7 - L’Unione Sarda / Speciale (Pagina 2 - Edizione IN)
Evelina, mamma di Italo Calvino
Sassari, città che ha dato i natali a numerosi cittadini illustri, ma non sempre con il giusto riconoscimento. Grazie al Garden Club, si riscopre la figura della scienziata, Evelina Mameli, la madre di Italo Calvino.
Nata a Sassari nel 1886, dopo una breve tappa a Ploaghe, si trasferì a Cagliari per conseguire gli studi al Classico e poi laurearsi in matematica e scienze naturali. Fu la prima donna in Italia a raggiungere questo traguardo e la prima a ottenere la cattedra di Botanica all’università di Cagliari. E la prima a dirigere l’orto botanico. Nonostante sia passato circa un secolo dalle sue ricerche, il suo approccio è tuttora attuale. Il Garden Club di Sassari ha dato vita ad una serie di iniziative in suo onore. Ha fatto affiggere, in via Turritana 76, una targa per ricordare il luogo di nascita della studiosa, ed ha deciso di creare nei giardini pubblici di Sassari un percorso a lei dedicato.
Elena Cossu, Sara Angius, Sara Casu, Giovanni Natale, Ilaria Tala, Gabriela Pinna,
Nicole Chessa
 
 
8 - L’Unione Sarda / Speciale (Pagina 6 - Edizione IN)
Il dilemma Ragazzi sardi combattuti:
«Vado all’Università o cerco subito un lavoro?»
Sempre più diplomati lasciano l’Isola per andare a vivere all’estero in cerca di un’occupazione. Invece è sempre più bassa la percentuale di chi decide di proseguire gli studi all’Università. Questo mutamento è dovuto alla crisi che ha investito il mondo del lavoro. Infatti i giovani non sono più motivati a proseguire gli studi a causa della mancanza di un’occupazione degna di laurea. Questo fenomeno si è verificato nel nostro territorio, il Sulcis Iglesiente, rendendolo il più povero d’Italia. Nonostante tutto per alcuni studenti andare all’Università ha ancora un senso. Per i ragazzi prendere il famoso “pezzo di carta” aiuta in ogni caso, senza contare che per fare determinati tipi di lavoro bisogna per forza essere laureati. Tra chi invece rinuncia a frequentare l’Università vince una sorta di rassegnazione: disoccupazione per disoccupazione, tanto vale iniziare a fare un’esperienza lavorativa il prima possibile. A prescindere dalla disperazione generale c’è sempre la speranza che la situazione cambi.
Enrica Ollargiu, Alessia Pireddu, Giulia Secci, Martina Tempo, Maria Teresa Bevilacqua, Francesca Piredda
 
 
9 - L’Unione Sarda / Speciale (Pagina 14 - Edizione IN)
Studenti in gara
Certamen, letture e scrittura: la sfida abbia inizio
Non solo Olimpiadi di Matematica e Scienze. Al Liceo Piga le gare non finiscono mai. Certamen di Greco e Latino, Gara di lettura e Premio letterario: tutti in campo.
CERTAMEN A febbraio gli studenti del secondo e quarto anno del Classico si sono cimentati in una gara di traduzione dal Greco e dal Latino. I primi hanno affrontato un passo di Plutarco, i secondi uno di Sallustio. La premiazione, avvenuta a marzo, è stata impreziosita dall’intervento di Piergiorgio Floris dell’Università di Cagliari. «Una significativa occasione per mettersi alla prova», dichiara Alice Curridori, vincitrice della prova di Greco. Elena Carreras, prima classificata nella sezione di Latino, aggiunge: «L’esperienza è stata stimolante anche per il premio in palio, un buono di 100 euro per l’acquisto di libri: un incentivo per la lettura».
GARA DI LETTURA ’“Le luci nelle case degli altri’” di Chiara Gamberale e “Non so niente di te” di Paola Mastrocola sono stati al centro della gara di lettura del biennio. I giochi, la modalità seguita per verificarne la conoscenza. «La proposta di questa attività ha riscosso molto successo nella nostra classe non solo per l’aspetto competitivo ma anche per l’approfondimento del testo», afferma il gruppo vincitore della 5B. ’“Gli sdraiati” di Michele Serra e “La piramide del caffè” di Nicola Lecca, i testi su cui si sono confrontati gli studenti del triennio. «Questa gara ci ha fatto riflettere su temi importanti, rafforzando l’interesse per la lettura e il legame tra noi», dicono i ragazzi di 1D.
PREMIO LETTERARIO Sono invece in attesa del verdetto, previsto per maggio, gli studenti che hanno espresso la loro creatività nel partecipare al concorso di scrittura in prosa e poesia. Giovanni Pintus, uno dei candidati afferma: «È un’ottima iniziativa che promuove in noi giovani l’abilità della scrittura con un approccio ludico». La giuria interna, presieduta da Duilio Caocci dell’Università di Cagliari, assegnerà in premio allo scrittore vincente un ebook reader.
Queste gare favoriscono la competizione singola e di squadra, stimolano la conoscenza dei classici, nella lettura dei contemporanei e nella scrittura.
Alessandro Ferrau, Mattia Porta
 
 
10 - L’Unione Sarda / Speciale (Pagina 15 - Edizione IN)
La scienza da scoprire per crescere 
L’istituto Buonarrotti ha proposto una serie di attività mirate all’approfondimento di argomenti correlati alle materie scientifiche curricolari e alla ricerca di risposte alle tante curiosità dei giovani .
L’incontro con l’Agenzia regionale Laore, ad esempio, era volto a spiegare ai giovani l’importanza del mangiar sano, variando i cibi e preferendo la verdura, la frutta fresca e i prodotti locali. Durante la visita all’Università di Cagliari per il progetto “Lauree Scientifiche” i ragazzi hanno effettuato vari esperimenti di chimica e biologia e collaborato “alla pari" con gli universitari. Infine, l’incontro con i medici dell’Asl 6 sull’educazione sessuale, ha permesso di essere informati su aspetti della sessualità poco noti e sulle modalità di prevenzione e riduzione della diffusione delle malattie sessualmente trasmissibili.
Tutti gli studenti si sono sentiti coinvolti, arricchiti e desiderosi di ripetere simili esperienze.
Eleonora Aru Asia Vaccargiu
 
 
  


LA NUOVA SARDEGNA 
    
11 - La Nuova Sardegna / Fatto del giorno - Pagina 4
L’INDAGINE SUL SOMMERSO
Evasione fiscale, il 67% dei viaggiatori è un fantasma
DORGALI Si parla di turismo sommerso, inteso come concorrenza sleale verso chi opera alla luce del sole, e soprattutto di evasione fiscale, ma nella sala in cui si svolge il convegno di Federalberghi mancano molti addetti ai lavori, cioè coloro che principalmente dovrebbero controllare e sanzionare il fenomeno degli affitti in nero. Sollecitato da un’albergatrice, lo fa notare il direttore della Confcommercio nuorese, Gian Luca Deriu: «Abbiamo invitato tutte le forze dell’ordine. A parte l’Arma dei carabinieri che ringrazio per la presenza, ci è stato risposto che il fenomeno è noto e già oggetto di attenzioni, ma l’invito è stato declinato», dice Deriu. Il Crenos, il centro ricerche economiche delle università di Cagliari e Sassari, ha provato a quantificare il fenomeno, partendo dalle presenze complessive stimate nell’isola ogni anno, cioè il numero dei giorni trascorsi dai clienti nei vari tipi di strutture: a fronte di 10 milioni 843mila presenze ufficiali, perlopiù alberghiere, ne risultano altre 22 milioni 463milanon ufficiali, cioè il 67 per cento dei flussi turistici. È tutta evasione fiscale? Probabilmente no, ma sulla base di questi dati il rapporto del Crenos, redatto da Andrea Zara, ipotizza mancati introiti fiscali per quasi 350 milioni l’anno soltanto per gli alloggi.
(p.me.)
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 6
Piano Paesaggistico/ Le consultazioni
La revisione del Ppr sarà a tappe forzate
CAGLIARI Mercoledì riprenderanno le consultazioni per la revisione del Piano paesaggistico regionale del 2006 dopo che la giunta Pigliaru ha annullato il Pss di Cappellacci. Dopo aver incontrato l’Associazione dei costruttori e associazioni degli ambientalisti, la prossima settimana l’assessore all’urbanistica Cristiano Erriu ha convocato le altre parti in causa. Mercoledì, dalle 10 in poi, sarà la vota dell’Associazione dei Comuni e quella che raggruppa gli enti locali, delle università di Cagliari e Sassari, dei consorzi di bonifica e delle Aree marine protette. Nel pomeriggio, alle 15.30, il confronto proseguirà coi sindacati e gli Ordini professionali di ingegneri, geologi, geometri, architetti, periti industriali e agrari. Obiettivo dichiarato delle consultazioni è raccogliere osservazioni e suggerimenti per migliorare il Piano paesaggistico e varare al più presto la legge urbanistica. «Sono incontri importanti – ha detto Erriu – la Sardegna ha bisogno non di contrapposizione ma di unità. Dobbiamo lavorare tutti insieme per garantire il massimo delle tutele paesaggistiche ma anche semplificare le procedure per chi vuole investire».».
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 22
VIA VENEZIA
Sa Bottega: Saperi e mestieri di Sardegna
SASSARI Stamattina dalle 9 alle 13 nei giardini di Via Venezia si svolgerà la manifestazione “Piazza dei Mestieri - Sa Bottega. Saperi e mestieri di Sardegna”. L’iniziativa è organizzata dal Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell’Informazione dell’Università in collaborazione con l’AICS. L’evento, rivolto in particolar modo alle scuole secondarie di I e II grado della provincia, rientra nel progetto nazionale “Il gioco delle parti: giovani e anziani a confronto. La solidarietà come valore intergenerazionale”. Saranno presenti numerosi artigiani e artigiane che presiederanno alcuni stand in cui saranno esposti i loro “manufatti” e che mostreranno, attraverso diverse attività pratiche, i metodi di lavorazione utilizzati. Alle 10.30 si terrà un dibattito dal titolo “Generazioni a confronto: come promuovere saperi e competenze del territorio”. L’obiettivo è far dialogare i giovani con gli artigiani e gli imprenditori.
 
 


QUOTIDIANI NAZIONALI
 
Link: rassegna stampa MIUR

 

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