Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 April 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 39 - Edizione CA)
MEDICINA, OGGI I TEST D’AMMISSIONE
Oggi sono in programma i test per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina e chirurgia e in Odontoiatria. La prova avrà inizio alle 11 nelle aule della Cittadella Universitaria di Monserrato. I candidati dovranno presentarsi almeno 90 minuti prima della prova.
 
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Speciale (Pagina 31 - Edizione CA)
LA CARRIERA DEL PROFESSORE
Italia? No grazie «Non investe nella ricerca»
U na domanda via Internet al King’s College di Londra, uno fra gli atenei dedicati alla ricerca scientifica più blasonati al mondo. Senza raccomandazioni, senza anni di precariato umiliante, senza la gavetta del portaborse. Con la forza dell’intelligenza, il peso del curriculum di studi.
Così è incominciata la carriera nel Regno Unito di Mario Falchi. Nato a Cagliari 46 anni fa, laureato in Biologia a Sassari e dottore di ricerca in Statistica genetica Bologna. Attualmente è assistant professor alla Facoltà di Medicina, Scuola di Public Health dell’Imperial College, fra le dieci più importanti al mondo. «Sì, è un incarico stabile. Ma non è questo che conta. Nel mio campo una persona competente trova lavoro se è disposta a spostarsi».
In Sardegna Mario Falchi ha lavorato per il Cnr (da precario) e presso Shardna. Tornerebbe, se potesse? «Chi non vorrebbe lavorare nella sua terra natale?», è la replica. Però la precisazione è immediata: «Tornerei esclusivamente a parità di condizioni».
Non è solo una questione di stipendio, spiega Mario Falchi. Anche se all’Imperial College guadagna il doppio di quel che gli ha offerto di recente una università italiana. «Il punto è che in Italia non potrei lavorare bene, perché non si investe nella ricerca».
Invece lo scorso anno il gruppo di Falchi ha ottenuto un finanziamento di un milione di sterline. «Un altro milione e mezzo è stato assegnato a me e a un collega». Cifre impensabili in Italia. A Londra, poi, la politica pesa meno che in Italia. «Nel Regno Unito conta solo la qualità di quello che produci. E se non produci perdi il posto. Anche quello che in teoria è fisso».
D. P.
 
 
 
3 - L’Unione Sarda / Politica Regionale (Pagina 8 - Edizione CA)
SANITÀ. Confermati gli investimenti. A breve summit Renzi-Governatore-Emiro
Vertice tra il Qatar e Pigliaru
«Il San Raffaele sarà un’eccellenza per tutta la Sardegna»
Da Enrico Letta a Matteo Renzi. Da Ugo Cappellacci a Francesco Pigliaru. Vitaccia da Emiri, pronti a rientrare in corsia, dopo gli avvicendamenti dei leader di governo, nazionale e regionale. La sconfitta di Cappellacci (forse) non era stata messa in conto, ma Lucio Rispo, il plenipotenziario italiano della Qatar Foundation , l’aveva spiegato bene in un’intervista al nostro giornale, lo scorso 12 febbraio. «Noi trattiamo con le istituzioni - precisò il supermanager, a proposito degli investimenti sul campo della Sanità -, le persone vengono dopo».
 IL VERTICE E così ieri mattina Rispo è volato a Cagliari per incontrarsi con Francesco Pigliaru. Sul tavolo l’eterna questione del San Raffaele, l’ospedale di Olbia mai ultimato in seguito al crac finanziario che aveva investito don Luigi Verzè, il patron del brand. Durante il vertice, al quale partecipato anche l’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru, Lucio Rispo ha ripercorso le tappe che hanno poi portato alla decisione di acquisire, con un investimento di un miliardo in tre anni, la struttura gallurese «in modo che - precisa l’esponente della Fondazione qatariota - alla Sardegna tutta, e non solo alla Gallura, appartenga il primato dell’eccellenza sanitaria e della ricerca».
L’INCONTRO Oltre a confermare l’impegno ad aprire il San Raffaele entro il 1° giugno 2015 (il termine del 1° aprile è slittato per le elezioni regionali), nei prossimi giorni ci sarà un altro vertice tra gli emissari di Al Thani (ci sarà Rashid Fahad al Naimi, della Fondazione), il premier Renzi e il governatore Pigliaru nel quale verrà ribadita l’intenzione di una stretta collaborazione con le università sarde e il Brotzu di Cagliari, sul piano della ricerca. «Appena la Regione compirà alcuni atti propedeutici - conclude Rispo -, compreremo il bene e investiremo alcune centinaia di milioni per adeguarlo alle normative».
Auguso Ditel

 
 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
MUSICA. Sono impiegati, medici, insegnanti, pensionati: la sera comincia la loro seconda vita
L’appassionato esercito dei coristi: i cagliaritani che cantano per diletto
La loro seconda vita comincia di sera: finalmente liberi da impegni di lavoro, dribblano qualche incombenza domestica, rinviano la cena a ora da destinarsi, raggiungono la sala prove, prendono fiato e finalmente cantano. La loro voce si fonde con le altre: una magia potente, un’emozione dall’effetto terapeutico. Non una passeggiata: l’intonazione è una questione di sfumature, anche solo imparare a respirare a tempo è una conquista. Eppure dopo venti minuti di prove le schiene ingobbite dallo stress si raddrizzano, gli sguardi si fanno intensi, le energie disperse ritornano e a fine serata qualcuno magari propone di andare a mangiare una pizza tutti insieme.
Sono centinaia e centinaia, i coristi cagliaritani: un esercito composito di dilettanti: «Noi siamo una quarantina», racconta Filippo Conti, presidente della corale Nostra Signora di Bonaria. «Un assicuratore, un infermiere, un medico, un operatore sociosanitario, insegnanti, un tecnico specializzato in impianti, impiegati (uno alle poste e uno nello studio di un commercialista), un restauratore e, ovviamente, tanti pensionati». È anche lui in pensione, Conti, dopo anni passati nella cancelleria della Corte d’assise: «Ho cominciato a cantare che lavoravo ancora».
CACCIA AI GIOVANI Tanti, invece, aspettano di essersi liberati dell’impegno professionale per realizzare il sogno represso di una vita. «È più difficile arruolare i giovani», ammette Conti. Monsignor Gianfranco De Iosso, direttore della Corale della Cattedrale di Cagliari, 35 componenti, conferma: «L’età media è un po’ alta. La corale è aperta a tutti: chiunque può entrare. Non è necessario saper leggere la musica», aggiunge il religioso: «L’essenziale è avere pazienza: quando si comincia, gli altri sono più avanti e non ci si può fermare ad aspettare i nuovi arrivati, per qualche mese si fatica per mettersi al passo. Se si resiste, però, poi è difficile andare via».
Come si spiega tanta passione, in città, per il canto corale? Secondo Stefania Pineider, direttore di Studium Canticum, l’attrazione è tutta sarda e andrebbe ricollegata alla grande tradizione popolare della musica polifonica maschile, dai tenores in giù.
 REPERTORIO Cosa cantano, i cori cagliaritani? Di tutto: dai canti gregoriani a quelli alpini, passando per il folk sardo e internazionale, il repertorio rinascimentale e quello barocco, sacro e profano, Sette e Ottocento, qualcuno propone anche sconfinamenti nei territori pop e jazz; i più temerari affrontano anche le opere di compositori contemporanei.
VARIETÀ Nel panorama delle corali cittadine c’è di tutto. Alla base, linfa vitale di tutto il sistema e palestra di fondamentale importanza, ci sono i cori parrocchiali: tantissimi, poco meno di uno per chiesa. Poi, risalendo lungo la scala che dal dilettantismo più estemporaneo passa per gradi sempre più elevati di impegno fino a un livello di eccellenza semi-professionale. Alcuni cori hanno curriculum sterminati, spesso ricchi di premi e partecipazioni a festival internazionali. C’è chi si è esibito in Sud America, chi ha cantato nelle sedi istituzionali più importanti d’Italia.
I NOMI Qualche nome? Si va dal primo nato, il Cum, ovvero Coro polifonico del Centro universitario cagliaritano, fondato nel lontano 1968 da un piccolo gruppo di studenti dell’ateneo cittadino sotto la guida del maestro Gustavo Melis, e attivo ancora oggi. Un modello che ha fatto da apripista, e sulla cui scia sono nate realtà come il Collegium Kalaritanum diretto dal maestro Giacomo Medas, la Corale della Cattedrale, il coro tutto femminile Musica Viva, diretto da Maria Paola Nonne, il coro di Sancta Rosalia di Massimo Serra, i Laeti Cantores, diretti dal maestro Mario Fulgoni, in attività da 14 anni. Poi, dal 1994, c’è Studium Canticum, una realtà modulare da 170 coristi che oltre al coro principale, omonimo, assestato su un livello semiprofessionale, propone un “Coro dei piccoli” per bimbi dai 3 ai 7 anni che imparano giocando, “Scuole in coro”, per quelli dal 7 ai 14, “Chorus Fabbrica” per ragazzi dai 14 ai 20, attivato grazie a un vecchio progetto delle Politiche giovanili del Comune, “Ad Libitum” per tutti gli altri. Un sistema studiato apposta per attrarre e formare giovani coristi, con un forte accento sulla formazione.
L’elenco potrebbe continuare, anche se essere completi sarebbe difficile: non è mai stato fatto, e sarebbe bello farlo, un censimento dei cori cagliaritani.
Marco Noce
 
 
 
5 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 19 - Edizione CA)
Categorie escluse dal regime transitorio
Sono escluse dal regime transitorio, nel senso che possono essere assunti in Italia direttamente, previo espletamento dei normali adempimenti in materia di lavoro, alcune categorie di lavoratori.
lavoratori domestici (colf, badanti, babysitter ecc.)
lavoratori stagionali dei settori agricoltura e turismo
infermieri professionali, dirigenti, sportivi professionisti, circensi, marittimi, artisti, ballerini, musicisti o altri lavoratori elencati nell’articolo 27 comma 1 del decreto legislativo 289/1998 (testo unico sull’Immigrazione), esclusi docenti universitari, interpreti e traduttori, ricercatori, lavoratori altamente qualificati.
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Sassari - Pagina 23
UNIVERSITÀ
Test di ammissione alle facoltà tra domande in calo e polemiche
Si apre la settimana dei contestati quiz per l’accesso alle facoltà a numero chiuso e la notizia è che gli iscritti hanno subito un calo davvero impressionante. Meno diecimila - per dire- solo a Medicina e Odontoiatria (da 74mila a 64mila). La tendenza riguarda, naturalmente, tutti gli Atenei compreso quello di Sassari, dove a contendersi, nei prossimi giorni, i 120 posti a Medicina (più 20 di Odontoiatria) per l’anno accademico 2014-2015, sarà un numero decisamente più contenuto, rispetto al 2013, di aspiranti medici (912 contro 1156 dell’anno scorso), che avranno così maggiori probabilità di riuscire nella difficile impresa di guadagnarsi l’accesso alla Facoltà dei sogni. Sulle cifre che certificano la riduzione degli iscritti, comunicate ufficialmente dal ministero della Pubblica istruzione, si è aperta una polemica - che corre anche sul web - che prende di mira il test anticipato ad aprile: ma che scelta è quella di anticipare i test d’accesso al periodo più «caldo» dell’anno scolastico, coincidente con lo sprint finale per la maturità, togliendo energie allo studio per l’esame di Stato? Protestano presidi e professori, che si trovano davanti ragazzi stressati dalla doppia preparazione e in difficoltà con interrogazioni e programmi da portare a termine. Senza contare la tesina, le simulazioni delle due prove scritte e la temuta «terza prova», fatta di quiz su tutte le materie, che in molti casi vale come compito in classe ed entra nella media dei voti. Difficile dire quanto peso - insieme ad altri fattori - abbia avuto l’anticipazione del test nella riduzione del numero dei candidati: quel che è certo è che molti maturandi hanno fatto un passo indietro, spaventati dalla mole dei programmi e dalla difficoltà di affrontare test su materie difficili come biologia, chimica, fisica e matematica. Resta sullo sfondo un altro aspetto: quello dei risultati degli esami di maturità per quegli studenti non ammessi, ma che avranno sottratto tempo ed energie alla preparazione per l’esame di Stato, cosa che potrebbe tradursi in un abbassamento dei voti finali. Anno che vai, polemiche che trovi, per quanto riguarda il test di ingresso all’università. Quest’anno ad alimentarle è stata la scelta del Consiglio universitario nazionale di anticipare le prove anche per attrarre studenti stranieri, allineando la nuova data con le altre scuole internazionali. L’anno scorso, invece, era stato il possibile slittamento a luglio e la questione bonus-maturità. E resta in piedi l’antica querelle sui quiz per quanto riguarda il corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia. La prova d’ammissione risponde all’esigenza di selezionare candidati capaci di incarnare un profilo professionale come quello del medico? Sarebbero necessari piuttosto test attitudinali e colloqui per verificare attitudini e motivazioni dei futuri camici bianchi che dovranno rapportarsi alla malattia e al dolore, e confrontarsi non con casi clinici, più o meno complicati, ma con persone, con un vissuto e una storia. Offre ben poche garanzie che le attitudini specifiche e la vocazione per la professione del medico possano essere verificate attraverso le crocette su una delle cinque opzioni di risposta alle 60 domande a scelta multipla, tra cui quelle di cultura generale . Tra cui è capitato di trovare, negli anni scorsi quella riguardante la corrente artistica di cui è rappresentativa l’opera del pittore e scultore Umberto Boccioni. E, ancora, quella tesa ad appurare quale Stato italiano - tra la Repubblica di Venezia, il Ducato di Parma, il Regno di Sardegna, lo Stato della Chiesa e il Granducato di Toscana – è stato cancellato dalla geografia della penisola italiana dopo il Congresso di Vienna (1814-15). O la domanda sulla cronologia di eventi come lo scoppio della guerra civile spagnola, dell’entrata in guerra dell’Italia nella prima guerra mondiale, della Rivoluzione d’ottobre, del crollo di Wall Street.
 
 
 
7 - La Nuova Sardegna /
IN VIA ROCKEFELLER
Parte oggi l’orientamento per la Start Cup Sardegna
SASSARI Oggi, dalle 15.30 alle 17.30, presso l’aula seminari dell’incubatore d’impresa universitario di via Rockefeller 54, partirà il percorso di orientamento all’imprenditorialità voluto e gestito dall’Università di Sassari nell’ambito della Start Cup Sardegna 2014 che vedrà coinvolti oltre 4o atenei italiani. Nel primo incontro dal titolo“Da un’idea innovativa all’impresa vincente”, il delegato al trasferimento Tecnologico dell’Università di Sassari, Emilio Turco, e il responsabile dell’Ufficio Trasferimento Tecnologico, Francesco Meloni, presenteranno le fasi e le modalità di partecipazione al premio e spiegheranno i passi necessari per trasformare un’idea innovativa prima in un business plan e, infine, in un’impresa vincente. Interverranno, presentando la loro esperienza personale di StartCuppers e imprenditori, Luca Ruiu, founder e Ceo di Bioecopest srl, vincitrice del Premio Nazionale per l’Innovazione 2009, e Matteo Sanna e Massimo Gessa, Co-founders di Sane Biometrics srl, finalista del Premio Nazionale per l’Innovazione 2009, entrambe spin off sostenute dall’Università di Sassari. La fase finale della Start Cup quest’anno si terrà in Sardegna (a Sassari il 4 e 5 dicembre prossimi) e i termini per la presentazione delle domande scadrà il 12 giugno.
 



QUOTIDIANI NAZIONALI

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