Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 April 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’UNIVERSITA’

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 24 - Edizione CA)
Blasco Ferrer oggi a Sa Duchessa
Insegnare il sardo: i 10 comandamenti
 
Il titolo è una provocazione: “I dieci comandamenti della glottodidattica del sardo”. Eduardo Blasco Ferrer conclude questo pomeriggio con una conferenza-dibattito a Sa Duchessa (dalle 16 alle 20, aula magna del Corpo aggiunto di Studi umanistici) il corso di aggiornamento in Lingua sarda promosso dalla Provincia di Cagliari. Seguito in questi mesi da più di 80 docenti. «Finora la questione dell'insegnamento del sardo nella scuola non aveva conosciuto nessuna articolata e approfondita discussione metodologica», si legge in un comunicato stampa dell'ateneo cagliaritano.
Eduardo Blasco Ferrer è professore ordinario di Filologia e Linguistica romanza nel Dipartimento di Pedagogia, Piscologia e Filosofia. È il principale fautore della cosiddetta Doppia norma (campidanese e logudorese) per l'ortografia e la sintassi del sardo. In netta antitesi con la Limba sarda comuna (un codice per tutta la Sardegna) adottato dalla Giunta regionale e proposto in un corso biennale di formazione della stessa università.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
Sa Duchessa
Aggiornamento in Lingua sarda, ultimo incontro
 
“I dieci comandamenti della glottodidattica del sardo”: è il provocatorio titolo della conferenza in programma oggi alle 16 nell'Aula Magna del Corpo aggiunto della facoltà di Studi umanistici (a Sa Duchessa) con cui si conclude il corso di aggiornamento in Lingua sarda promosso dalla Provincia, seguito in questi mesi da più di 80 docenti provenienti da tutta l'Isola. Finora la questione dell'insegnamento del sardo nella scuola non aveva conosciuto nessuna articolata e approfondita discussione metodologica.
I lavori si protrarranno fino alle 20, sul tema “La didattica del sardo nella scuola: Metodi, esperienze, programmi”: previsti spazi per interventi, commenti e discussioni.
Nella conferenza che aprirà l'iniziativa, Eduardo Blasco Ferrer, ordinario di Linguistica sarda dell'Università e coordinatore del progetto, prenderà in esame i requisiti ritenuti indispensabili per insegnare correttamente la lingua sarda, dalla scuola dell'infanzia alla maturità, dando indicazioni sulle tecniche didattiche, i processi cognitivi coinvolti, l'assetto multidisciplinare e altri aspetti finora disattesi.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
Gli studenti non cambiano: un altro trionfo per Unica 2.0
UNIVERSITÀ. I vincitori: «È stato premiato il lavoro svolto». Spoglio a rilento
 
«Abbiamo rivinto, è la conferma della strada giusta che abbiamo seguito fino a oggi e proseguiremo nel solco tracciato». Sono le prime parole pronunciate al telefono da Tarrab Mohammad Alì, rappresentante di “Unica 2.0”, lista orientata a sinistra che ha rivinto le elezioni universitarie. Si votava per i rappresentanti degli studenti, dei dottorandi e degli specializzandi nel Senato accademico e nel Consiglio di amministrazione dell'Ateneo, nel Comitato sportivo universitario, nei Consigli di facoltà e in quelli di corso di studio.
I VINCITORI I dati ieri a tarda sera erano ancora provvisori, ma per Tarrab Mohammad Alì bastavano e avanzavano: «Confermati due candidati su due nel Consiglio di amministrazione, tre candidati su quattro nel Senato accademico e due consiglieri nel Comitato sportivo universitario su due. Siamo molto soddisfatti, venivano da un grande successo e sentivamo la responsabilità che ci era stata data». Premiato il lavoro svolto in questi anni, insomma: «Ma anche l'idea di un'associazione che si rinnova e che propone sempre volti nuovi, ma con lo stesso nome dietro».
LE ALTRE LISTE Fabrizio Mattu, leader di “Ajò”, è soddisfatto: «Mi congratulo con i colleghi di Unica 2.0, ma sono molto contento del risultato della mia lista. Alla Cittadella abbiamo staccato Unica 2.0 di settanta voti, ci siamo confermati in Medicina e Chirurgia, dove abbiamo preso più preferenze di due anni fa. Abbiamo ottenuto un seggio nel Senato accademico, confermando il precedente risultato. Quando mi sono messo in gioco nel Cda serviva una candidatura che spingesse la lista a espandersi non solo in Cittadella, ma in tutto l'Ateneo. Come leader ci ho messo la faccia per il bene del gruppo, e alla fine posso dire che la sfida è stata vinta». Alessandro Loi rappresenta la lista “Scida”: «Abbiamo ottenuto un ottimo risultato in Scienze Politiche, siamo in attesa dei dati ufficiali, speriamo di avere il primo rappresentante dell'indipendentismo eletto».
«Siamo contenti di esserci messi in gioco», dice Giovanni Vargiu di “Progetto studenti”, «e di aver partecipato a questa campagna elettorale dicendo la nostra. Un grazie immenso a chi ci ha sostenuto e a chi si è fidato di noi».
L'AFFLUENZA Lo spoglio è andato avanti lentamente, è durato fino a tarda notte. Più di trentamila le persone che avevano diritto a esprimere la loro preferenza. Alla fine hanno votato il 16,5% degli studenti, il 16% degli specializzandi e l'8,3% dei dottorandi. Numeri molto bassi.
Piercarlo Cicero
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
Facolta, la rabbia degli allievi non tutelati
 
Per un patentino da istruttore federale di primo livello, bastano quattro weekend. Per laurearsi in Scienze Motorie, invece, occorrono almeno tre anni di studi approfonditi. Un sacrificio che spesso non paga: palestre e centri sportivi traboccano di allenatori, in possesso solo del brevetto. Ma non delle competenze mediche e tecniche di un laureato. Ecco perché 1500 studenti delle facoltà di Cagliari e Sassari si sono riuniti nel capoluogo e hanno firmato una petizione perché la proposta di legge “Disciplina delle figure professionali nelle attività motorie e sportive e norme per la tutela degli atleti e dei praticanti”, vidimata dai rettori di Cagliari e Sassari possa finalmente proseguire il suo iter. «Gli studenti e laureati vogliono vedere riconosciuto il loro ruolo professionale secondo la legge n°4 del 14 gennaio 2013, già applicata in altre regioni italiane», spiega il preside della facoltà cagliaritana, Andrea Loviselli, «attualmente, in questo settore, chiunque può svolgere la professione con un semplice brevetto sportivo senza una laurea». Nel triennio di studi, si impara a gestire correttamente ogni situazione, anche di emergenza. «La richiesta serve a tutelare la categoria», ribadisce Loviselli, «ma anche le migliaia di persone che ogni giorno frequentano palestre, centri di riabilitazione, impianti sportivi, scuole, ospedali». La proposta di legge era stata approvata all'unanimità il 14 giugno 2012 dall'Ottava commissione regionale. Da allora, il suo percorso si è interrotto. Fino alla petizione, che sarà presentata a breve al nuovo consiglio.
Clara Mulas
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
Orienta Sardegna
In 30mila per decidere il loro futuro
 
Oltre trentamila studenti di tutta l'Isola hanno invaso fino a ieri gli spazi della Fiera adibiti per tre giorni a salone sull'orientamento universitario e professionale: intere classi - le quarte e le quinte - ma anche singoli allievi e piccoli gruppi che, in assenza del proprio istituto, hanno comunque voluto volgere lo sguardo al proprio futuro.
Pochi, e sempre meno negli anni, i ragazzi disposti a stare in Sardegna, sia che intendano iscriversi in corsi di studio ancora assenti, sia che scelgano facoltà come Ingegneria o Lingue straniere: «Quasi certamente andrò alla Lumsa di Roma, so che sono ottimi con l'insegnamento delle lingue extraeuropee», spiega Valeria Lupo, studentessa al linguistico di Olbia e autodidatta di giapponese, «sapere l'inglese non basta più».
E pochi anche i ragazzi incerti: «Il numero sempre crescente degli espositori (50 fra università e percorsi post-diploma) e il consenso ottenuto dagli studenti sardi», commenta Anna Brighina, presidente dell'associazione Aster organizzatrice dell'evento, «dimostra che hanno bisogno di essere orientati, meglio se con un rapporto diretto come quello che si instaura in Fiera». Alcune studentesse, per esempio, hanno preso contatti persino con Avon, unica azienda (di cosmetici) presente al salone: «Si tratta di un piccolo inserimento lavorativo», spiega la manager Annamaria Simonetta, «col quale si possono guadagnare un po' di soldi proprio per studiare».
Michela Seu
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 57 - Edizione CA)
Sì a seicento euro al mese ai laureati che tornano in città
MACOMER. Decolla l'Urban center, freno alla fuga dei cervelli migliori
 
Si chiama Urban center e diventerà uno strumento per combattere lo spopolamento a Macomer, che negli ultimi vent'anni ha perso più di mille abitanti: tanti giovani dopo la laurea non fanno più ritorno nella loro città.
PER IL RILANCIO Ideato ed attivato dalla passata amministrazione comunale, lo spazio diventerà un punto di ritrovo dove la gente può riunirsi e incontrare tecnici e amministratori per contribuire a costruire il futuro della città e per riflettere, discutere ed elaborare nuovi scenari e accompagnarne la trasformazione con proposte e idee che vengono dalla base e dai professionisti. L'Urban center sarà uno strumento per accogliere, dopo la laurea, i giovani che opereranno per conto del Comune e riceveranno per sei mesi un assegno mensile di 600 euro. «Opereremo su due linee guida - dice il sindaco Antonio Succu - col rilancio del manifattueriero e la valorizzazione del patrimonio culturale, ambientale e produttivo».
STOP ALLA DIASPORA Si vuole dare spazio ai cervelli locali, anche per cercare di frenare l'emigrazione, che assieme ad altri fenomeni (meno nascite e più decessi), sono la causa dello spopolamento in atto. I dati Istat dicono che in provincia di Nuoro, Macomer è il comune con il più basso tasso di natalità dopo Oliena. Dopo Nuoro è anche il Comune più densamente popolato, con 85,1 abitanti per chilometro quadrato. L'emorragia di residenti ha ripreso a crescere e il 2013 ha chiuso con un nuovo saldo negativo: 122 abitanti in meno rispetto alla fine del 2012. «La situazione si sta stabilizzando, almeno per quanto riguarda il rapporto nascite e decessi», dice il sindaco. «Siamo più che convinti che questa città ha tutte le carte in regola per recuperare e stabilizzarsi come numero di abitanti, facendo ripartire lo sviluppo». Come? «Anche con il rilancio dell'agricoltura e la valorizzazione delle risorse umane. Ovviamente occorrerà dare impulso alle attività produttive, cercando di abbattere il costo del lavoro e dell'energia, incentivando l'utilizzo di locali e capannoni sfitti».
ISTAT IMPIETOSO Anche se l'Istat colloca il comune di Macomer al terzo posto in provincia di Nuoro quanto a più alta percentuale di dichiaranti Irpef (preceduto da Nuoro e Birori) e al secondo quanto a reddito medio pro capite più alto (dopo Nuoro) con 10 mila e 312 euro annui, registra allo stesso tempo un'alta percentuale di disoccupati senza reddito e una marea di cassintegrati e lavoratori in mobilità.
Francesco Oggianu

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Sassari – pagina 21
La statistica che aiuta a prevenire i tumori
Asl, presentato un progetto elaborato con il Crs4 di Pula che incrocia dati ambientali e screening
di Antonio Meloni
 
SASSARI I dati sono già disponibili, bisogna convogliarli in un unico contenitore, incrociarli e analizzarli con l’obiettivo di elaborare una soluzione. Non sono che le fasi preliminari di un importante programma di screening promosso dall’Asl di Sassari in collaborazione con il Crs4 di Pula con l’intento di avviare una campagna di prevenzione mirata al contrasto delle malattie tumorali. Il progetto, che ha un budget di tre milioni di euro, provenienti dall’Unione europea, è stato illustrato ieri, nella sede di via Cattalochino, dal manager Marcello Giannico affiancato dai responsabili aziendali dei settori di riferimento: Alessandro Frulio (Affari generali), Antonio Genovesi (Prevenzione), Fiorenzo Delogu (Igiene pubblica) e Piergiorgio Annicchiarico (sistemi informativi). C’è da dire subito che l’azienda sanitaria sassarese è la prima in Italia a sperimentare questo sistema innovativo che mette insieme un gruppo multidisciplinare con un equipe internazionale di partner proveniente da diversi Paesi tra l’Europa e l’America del Sud. Il nucleo centrale del programma è un software messo a punto dagli specialisti del Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna, Crs4, con sede a Pula, sviluppato dall’Asl di Sassari per incrociare dati provenienti da diverse fonti come i registri tumorali, le rilevazioni ambientali, i dati sulla qualità della vita e le informazioni più specifiche avute direttamente dai pazienti. L’incrocio e la successiva elaborazione di questa preziosa messe di informazioni consentirà a un team multidisciplinare, coordinato da Alessandro Frulio, di individuare potenziali cause e incidenze delle più ricorrenti forme di tumore. «Questo _ ha spiegato Frulio _ ci permetterà non soltanto di valutare il rischio per la popolazione, ma soprattutto di prevenire la diffusione e tracciare scenari futuri sullo stato di salute dei cittadini in un’area molto vasta». Proprio sulla prevenzione, il direttore generale Marcello Giannico ha rimarcato il fatto che «non si investe mai abbastanza e l’Asl, invece, ha voluto predisporre questo programma per avviare una specie di controtendenza con la speranza che possa diventare presto un modello da imitare». Un finanziamento importante che l’azienda sassarese ha avuto dall’Unione europea nell’ambito del programma quadro per la ricerca e l’innovazione 2014-2020. Gli effetti potranno essere valutati nel breve e medio periodo, la durata del progetto è di cinque anni, ma fra un anno sarà già possibile avere i primi risultati che l’azienda presenterà durante un convegno che sarà preparato per l’occasione. Va rimarcato che in provincia di Sassari la statistica ricalca il trend nazionale, Fiorenzo Delogu ha evidenziato infatti che le forme più ricorrenti sono il tumore alla mammella per le donne e quello al colon retto per gli uomini, esito di una serie di concause tra cui fattori come la genetica, l’ambiente e lo stile di vita giocano un ruolo determinante. Grazie a questo programma l’Asl sarà in grado di offrire un servizio sanitario ancora più mirato e migliorare, nel contempo, le prestazioni e l’attività di prevenzione. La rilevazione delle informazioni riguarderà un territorio molto vasto che abbraccia buona parte della provincia di Sassari circa, 340 mila abitanti, e farà registrare anche una serie di ricadute positive sul piano economico: «Fare prevenzione è anche mettersi in prospettiva _ ha concluso infatti Marcello Giannico _ bisogna considerare non solo l’aspetto sanitario in senso stretto, ma anche il risparmio di quelli che sarebbero i costi legati all’assistenza e alla cura delle malattie».

Questionnaire and social

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