Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 March 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA
 
1 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Opportunità lavoro NOTIZIE UTILI
UN MASTER IN RELAZIONI INDUSTRIALI
Il 26 febbraio è stato pubblicato il bando del Master in Relazioni Industriali nel lavoro privato e pubblico del Centro Studi di Relazioni Industriali dell’Università di Cagliari. Quest’anno il Master è istituito in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna - Assessorato del Lavoro, Formazione professionale, Cooperazione e Sicurezza sociale, e rientra nei percorsi di Alta Formazione finalizzati al potenziamento della competitività del sistema economico della Sardegna.
Le materie Fondato da Gianni Loy e Gianfranco Bottazzi, è alla sua ventesima edizione e affronta temi di diritto del lavoro sociologia economica economia del lavoro ed economia aziendale psicologia del lavoro mercato del lavoro gestione e amministrazione delle risorse umane. Le lezioni si svolgono sia attraverso modalità e-learning, tramite l’utilizzo di una piattaforma didattica on line, sia attraverso lezioni frontali in aula, consentendo un notevole miglioramento nella fruibilità del Master da parte degli studenti lavoratori.
I destinatari La R.A.S. cofinanzia, per il 50% della tassa di iscrizione, la frequenza del corso per 18 candidati ammessi, occupati o inoccupati, che siano residenti in Sardegna da almeno 3 anni.
Le domande Possono presentare domanda di ammissione: i laureati secondo il vecchio ordinamento presso le Facoltà di Giurisprudenza, Economia e Scienze politiche; i laureati in possesso di laurea specialistica o magistrale conseguita nelle medesime facoltà; oppure candidati in possesso di titoli di laurea non previsti nel bando che dimostrino di possedere un’esperienza professionale di almeno un anno nell’ambito dei settori d’interesse del master; coloro che siano in possesso di titolo superiore alla laurea (master o dottorato di ricerca), in materie attinenti l’ambito di interesse del Master.
La scadenza La scadenza per la presentazione delle domande di ammissione è fissata per il 31 marzo 2014. Il bando del Master è consultabile all’indirizzo www.unica.it/pub/3/show.jsp?id=25246&iso=15&is=3. Per maggiori informazioni contattare Alessia Anchisi, tutor del Master, ai numeri 070.6753966 e 070.669038 o all’indirizzo di posta elettronica censtudi@unica.it.
 

2 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 24 - Edizione CA)
Domani, a cento anni dalla nascita, l’Accademia ricorda il grande intellettuale sardo L’OMAGGIO DEI LINCEI A LILLIU, IL RIVOLUZIONARIO BENEDUCATO 
Se non avesse ceduto due anni prima di compierli, Giovanni Lilliu avrebbe domani cento anni. Era nato a Barumini il 13 marzo 1914, e al suo paese è rimasto strettamente legato per tutta la vita: certo perché su quelle pietre ha giocato da bambino, ma soprattutto perché sbucciandosi le ginocchia su quelle pietre ha intuito - e poi portato alla luce - uno dei più straordinari e importanti luoghi archeologici del mondo. Partendo dalla “Reggia nuragica” ha aperto percorsi scientifici e umanistici che hanno imposto la Sardegna all’attenzione internazionale e condotto lui all’immortalità: il suo segno nella cultura non potrà mai scomparire.
Sedeva infatti tra gli “immortali” del tempio della cultura italiana: l’Accademia dei Lincei, che domani lo celebrerà nel prestigioso Palazzo Corsini a Roma, in un convegno che avrà inizio alle 10 alla presenza degli Accademici d’Italia. Parleranno di lui (unico linceo sardo) illustri studiosi, da Anna Maria Sestrieri a Giuseppe Tanda, da Alberto Moravetti a Michel Gras e Mario Torelli (che ha organizzato la giornata commemorativa). Venne accolto nel 1990 e vi andava spesso anche nell’ultima parte della sua vita, ultraottantenne, viaggiando da solo. Lì parlava nel religioso silenzio di quanti lo ascoltavano; così come sempre avveniva negli anni trascorsi nelle aule delle università e in quelle dell’Assemblea regionale sarda e del Consiglio comunale di Cagliari, quando sedeva fra i banchi democristiani.
Domani a Roma sarà rappresentato dalla figlia Caterina. L’altra figlia, Cecilia, sarà invece a Cagliari dove alla stessa ora, nel Museo archeologico, Maria Assunta Lorrai (direttrice per i Beni culturali della Sardegna) e Marco Edoardo Minoja (soprintendente per i Beni archeologici) presenteranno una mostra celebrativa che si annuncia memorabile: “L’isola delle torri - Giovanni Lilliu e la Sardegna nuragica” verrà inaugurata sabato alle 18 negli spazi della Torre di San Pancrazio (Cittadella dei Musei) e resterà aperta per un anno; poi sarà trasferita a Roma dove (dal 15 marzo) sarà evento di lusso nel prestigioso Museo preistorico nazionale etnografico “Pigorini”.
Intanto Barumini renderà omaggio al suo immortale cittadino venerdì nel Palazzo Zapata, dove gli verrà dedicata una specifica sezione del rinnovato Museo archeologico, scegliendo inoltre di prorogare la mostra celebrativa “Stratigrafie di una vita” che è allestita dal luglio 2013 nel Centro di comunicazione e promozione del patrimonio culturale “Giovanni Lilliu”: un’esauriente, decisiva e anche commovente esposizione su vita privata e attività pubblica del “Sardus Pater”.
Semplice e stravagante, modesto e autorevolissimo, contenuto eppure ribelle, intellettuale senza ricercatezza, Lilliu non era soltanto eccelso archeologo, paletnologo, pubblicista, studioso, docente, lo scopritore di “Su Nuraghe” e il rivelatore della civiltà nuragica: era anche la coscienza civica dei sardi di oggi, e non per caso lo si definiva “Babbu Mannu”.
Strenuo sostenitore di un’autonomia isolana sostanziale e robusta, in rispettosa ma critica posizione verso le istituzioni nazionali, sino in fondo si è battuto perché alla Sardegna sia riconosciuta una storia, un’identità, una lingua peculiari nell’ambito mediterraneo ed europeo. Un patrimonio culturale proprio nel contesto internazionale. A cominciare dalla tutela della lingua, che «è l’anima del popolo», diceva. E di conseguenza con il sentimento che definiva “sentidu de libbertade”: sentidu come capire, consapevolezza, memoria, sentir dentro: «sa idea sarda, sa cussentzia de su propriu essiri etnicu e sa storia profunda, sa dignidadi e s’orgogliu de s’intendi populu…». Così diceva il protagonista della nostra cultura, l’uomo della “costante resistenziale sarda”. E ancora lo dice, perché è immortale.
Mauro Manunza
 
 
3 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 24 - Edizione CA)
IL PAESE E "SU PROFESSORI"
Barumini celebra il suo figlio più illustre, che scavò una collina e rivelò la Reggia

Nel centenario della sua nascita, Barumini ricorda il suo cittadino più illustre: su Professori (così lo chiamavano i suoi compaesani) l’archeologo Giovanni Lilliu morto il 19 febbraio di due anni fa. Il suo nome resterà indissolubilmente legato a Barumini per lo scavo del complesso nuragico Su Nuraxi, che oggi è considerato il nuraghe più famoso del mondo, patrimonio dell’Unesco dal 1997.
Un lavoro iniziato nel 1951 e concluso nel 1956, scavando con l’aiuto di decine di braccianti un’intera collina di terra e pietre, alla periferia del paese. L’accademico dei Lincei non ha mai dimenticato il paese che gli ha dato i natali, sempre ricambiato dall’affetto della popolazione. «Siamo orgogliosi del nostro grande intellettuale sardo, padre straordinario di cinquemila anni di storia - afferma il sindaco di Barumini Emanuele Lilliu - Grazie a lui Barumini ricopre un ruolo importante nel turismo culturale internazionale con oltre 100 mila visitatori, e la sua scoperta ha creato sviluppo economico e occupazionale. Infatti la Fondazione Barumini Sistema Cultura, che gestisce i monumenti storici, archeologici e culturali, è diventata nell’ambito dei beni culturali la più importante azienda in Sardegna con circa 60 dipendenti». A Lilliu, uno dei padri della lingua sarda, è stato intitolato anche il grande Centro culturale in cui sino a maggio si può ammirare la mostra “Stratigrafia di una vita” che introduce a un inedito percorso sulla complessa figura dello studioso, sulla sua intensa attività, sui numerosi e importanti contributi non solo alla scienza archeologica, ma anche alla storia, alla cultura, alla vita politica e istituzionale.
La mostra costituisce la prima tappa per l’imminente Centro di documentazione nella sezione archeologica del seicentesco palazzo baronale di Casa Zapata, appena riconosciuto dal ministero come museo. Edificio che ha custodito tra le sue fondamenta Nuraxi ’e Cresia: la scoperta archeologica più rilevante degli ultimi 25 anni. Ancora una volta, grazie all’intuizione di Giovanni Lilliu.
Carlo Fadda
 

4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 36 - Edizione CA)
LICEO PACINOTTI. Il 20 marzo lezione del professor Marrosu
Dallo studio del cervello la cura di tante malattie

Il primo a sostenerlo fu Aristotele: corpo e anima, intesa come cervello, non sono separati. Da allora gli studi ne hanno fatto di strada, per arrivare a ribadire il concetto espresso 2.300 anni fa: esistono connessioni strettissime fra la neurologia e l’attività dell’organismo, più si conoscono e più si è in grado di intervenire sulle patologie.
Francesco Marrosu, direttore del reparto di Neurofisiopatologia al Policlinico di Monserrato, terrà una conferenza al liceo scientifico Pacinotti di Cagliari il 20 marzo alle 14, per affrontare coi ragazzi il tema della memoria nell’ambito delle iniziative previste per la Settimana mondiale del cervello: tenterà di spiegare con parole semplici funzionamento - e disfunzionamento - di un organo complicatissimo e non del tutto noto nonostante i sofisticati apparati tecnologici a disposizione. Racconterà di un verme lungo un millimetro, prototipo degli studi neuroscientifici in quanto possiede “solo” 300 neuroni, e dei cosiddetti “moscerini della frutta”, piccoli insetti-cavie per studiare alcune gravi patologie neurologiche. Importanti passi avanti si sono compiuti nella ricerca sull’epilessia, sul morbo di Parkinson, sull’Alzheimer e sull’autismo, «ma la genetica è ancora poco di fronte alla recente sfida da mission impossible: codificare le parti più rilevanti della cablatura del nostro cervello», spiega Marrosu.
«Le altre nazioni - prosegue - stanno investendo proprio su questo tipo di studi, perché conoscere i collegamenti neurologici può significare riuscire a isolare le connessioni errate, quelle che determinano le patologie». Una delle ultime scoperte al riguardo arriva da un centro di studi computazionali di Amsterdam: nelle alterazioni di cablatura del cervello si sarebbe delineata la patologia del diabete. «Ecco perché reputo indispensabile accendere i riflettori sull’importanza di questo tipo di ricerca - continua il primario - e perché credo si debba raccontare ai giovani il futuro della scienza».
Chissà che proprio tra i liceali del Pacinotti non si celino i futuri «giovani ricercatori impudenti» tanto auspicati da Marrosu, che «non abbiano rispetto delle teorie passate e abbiano il coraggio di violare vecchi paradigmi».
Michela Seu
 
 
5 - L’Unione Sarda / Provincia Medio Camp (Pagina 47 - Edizione CA)
GONNOSFANADIGA
Gli universitari europei alla scoperta del territorio

Sono in corso i preparativi per la quinta edizione del Summer school sulla biodiversità organizzata dall’università di Cagliari in collaborazione con i Comuni di Gonnosfanadiga e Villacidro e l’Ente foreste. Si effettueranno studi in un territorio dall’immenso patrimonio naturale, quale il compendio del Linas, oggetto di interesse per gli allievi che frequentano il Corso di dottorato in Scienze Tecnologie della Terra e dell’Ambiente che arriveranno da tutta Europa in Sardegna.
Dal 16 al 20 giugno conosceranno la flora ricca di oltre 40 endemismi, al centro di importanti ricerche dell’istituto di botanica, faranno escursioni e giornate di studio. L’evento conclusivo è stato fissato dal Centro conservazione delle biodiversità per il 21 giugno a Gonnosfanadiga a Perd’è Pibera. «Per noi rappresenta un’occasione per valorizzare la montagna, ma anche per attirare l’attenzione sulle nostre produzioni locali», osserva l’assessore all’Ambiente Rita Concas. «Tema del workshop saranno le agro biodiversità. Uno studio previsto in concomitanza con lo svolgimento della festa della montagna». (s. p.)
 
 
6 - L’Unione Sarda / Provincia Sulcis (Pagina 50 - Edizione CA)
Bando per autonoleggio, la laurea fa punti
CARBONIA Avere una laurea è meglio: anche se soltanto per metter su un’impresa di noleggio auto con conducente. A deciderlo, non senza perplessità, è stata l’amministrazione comunale (con l’avvallo giorni fa del Consiglio) che ha portato da 20 a 25 il limite massimo delle licenze da concedere a chi si volesse inserire nel settore. Ok al regolamento, bene il bando, ma spicca una caratteristica singolare: fra i requisiti che danno maggiori opportunità di vincere la gara, figura anche il possesso di una laurea. E con un conseguente punteggio alto: 1,5. Più alto, ad esempio, rispetto alla conoscenza documentata (1 punto) di una lingua straniera. «Si è dato un riconoscimento all’impegno e ai risultati scolastici», spiega l’assessore Giampaolo Puddu, cui si associa il presidente della commissione Commercio Matteo Fenu: «Gli scopi sono valorizzare gli sforzi e orientare al turismo». Un aumento delle licenze, dice il Comune, per «sopperire all’assenza di mezzi pubblici». ( a. s. )


LA NUOVA SARDEGNA 
 
7 - La Nuova Sardegna / Fatto del giorno - Pagina 2
PIGLIARU AL TRAGUARDO, DOMANI VARA LA GIUNTA
Il presidente avrebbe già definito buona parte del suo esecutivo
Oggi gli eletti, la Corte d’appello confermerà la ripartizione dei seggi
di Umberto Aime
CAGLIARI È scontato, ma va scritto: finalmente. Finalmente oggi i 60 consiglieri regionali della XV legislatura saranno proclamati dall’Ufficio centrale elettorale della Corte d’appello. Alle 12.30, nell’aula delle udienze civili, a confermare la ripartizione dei seggi fra gli otto collegi, a ribadire quanti posti andranno a questo o quel partito, a proclamare il vincitore assoluto, Francesco Pigliaru, ma soprattutto a leggere l’atteso elenco dei 59 eletti sarà Mario Biddau, il presidente dell’Ufficio. Non ci dovrebbero essere sorprese rispetto ai nomi pubblicati all’indomani dello spoglio elettorale che ormai risale a oltre tre settimane fa. Non ci dovrebbero essere, anche se ieri è circolata l’indiscrezione, non confermata, del possibile spostamento di un seggio all’interno del centrosinistra, la coalizione che ha vinto. Oggi dunque gli eletti, poi il resto della storia sarà nelle mani dei giudici del Tar: sono annunciati decine di ricorsi.
La giunta. Se Francesco Pigliaru orrà tener fede alla parola data a metà febbraio, l’indomani dovrebbe presentare la giunta. Dovrebbe, ma non è detto. Le limature sono ancora in corso e non tutte le 12 deleghe sono state assegnate.
Anche se qualcuno, con ottimismo, si è fatto trasportare da un entusiastico «per dieci dodicesimi è fatta». È proprio così?
Il Pd. Ieri è saltato l’annunciato vertice fra il governatore e i democratici: rinviato a questo pomeriggio, nella sede provvisoria di via XX Settembre, perché da domani Pigliaru avrà tutti i titoli per prendere possesso degli uffici di viale Trento, visto che a Villa Devoto non andrà. A parte la logistica, i problemi del Pd sono molto più complicati. Dall’ultima riunione interna, a essere usciti scontenti non sono stati solo i renziani della prima ora, ma anche i nuoresi e persino qualche sassarese. Perché? Perché due dei tre nomi scelti dal presidente e su cui Pigliaru sarebbero pronto al braccio di ferro, non piacciono ad alcuni del Pd. A essere criticato non è Raffaele Paci, predestinato alla programmazione, ma Donatella Spano (pro rettore a Sassari) all’ambiente e Luigi Arru (ematologo, presidente dell’Ordine dei medici di Nuoro e fratello di Antonello, ai vertici del Banco di Sardegna) alla sanità. Nel Pd c’è qualche mal di pancia, tant’è che i democratici sperano in un ripensamento in extremis del presidente almeno sulla sanità, con la sostituzione di Arru col ginecologo cagliaritano Gianni Monni. Mentre l’alternativa per Donatella Spano potrebbe essere Giuseppe Pulina (direttore di agraria a Sassari) anche se questo avvicendamento appare improbabile. Oltre a guardare nel piatto del presidente, i democratici hanno ancora qualche bufera in casa.
Se è vero che dopo aver blindato per la presidenza del Consiglio Gianfranco Ganau, Antonello Cabras ha scelto Massimo Deiana (docente universitario a Cagliari ed esperto di continuità territoriale) per i trasporti. Se è vero che Renato Soru ha opzionato gli affari generali ma è indeciso fra Tore Sanna (sindaco di Villasimius) e Gian Mario Demuro (costituzionalista). Se è vero che Paolo Fadda ha indicato Cristiano Erriu (sindaco di Santadi e presidente dell’Anci) all’urbanistica, alla minoranza del Pd è rimasto il poco ambito assessorato al lavoro. Peggio ancora non eleggerà neanche Franco Sabatini capogruppo: a guidare in aula i democratici sarà Pietro Cocco, sindaco di Gonnesa e soriano doc. Con il muso lungo, la minoranza ha scelto per l’assessorato al lavoro Virginia Mura, alto dirigente del ministero del lavoro a Cagliari e vedova di Silvio Cherchi, storico presidente della Lega delle cooperative. Se stasera non ci saranno correzioni, sarà questa la delegazione del Pd e lo sarà comunque seppure fra molti malumorialla luce del sole. Gli altri. Sel ha deciso: alla cultura andrà la ricercatrice del Cnr Claudia Firino, natali sassaresi e residenza a Cagliari, che ha messo d’accordo i leader i delle due anime vendoliane, Luciano Uras e Michele Piras. Da tempo ha deciso il Partito dei sardi, con uno dei suoi fondatori Paolo Maninchedda ai lavori pubblici. Blindato è l’assessorato all’agricoltura: sarà dei Rossomori, con l’oristanese Elisabetta Falchi, presidente di Confagricoltura su cui però la potente Coldiretti avrebbe espresso qualche perplessità. Restano in ballo gli assessorati al turismo e all’industria: a contenderseli sono il Centro democratico e la Sinistra sarda (Pdci-Rifondazione). Qualunque sia l’assegnazione, dovrebbero proporre due assessori donna, anche se la Sinistra punta molto su Leonardo Marras, presidente dell’azienda trasporti di Sassari. Da questo squadra resterebbe fuori Sardegna vera, la coalizione dell’ultim’ora fra Idv-Verdi, Upc, La Base e Socialisti, ma i giochi non sono ancora chiusi a poche ore dall’annuncio: «Ecco la mia giunta», firmato Francesco Pigliaru, il governatore.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Lettere e commenti – Pagina 17
IL GOVERNO DELL’ISOLA
La giunta regionale sia come il presidente: competente e limpida
‘La morale è cosa diversa dalla mancanza di carichi pendenti, è anzitutto disciplina e onore. Si
scelgano assessori onorati e disciplinati’
‘Di persone capaci e con la schiena dritta in Sardegna ce n’è parecchie migliaia nell’area democratica, Pigliaru non ha che l’imbarazzo della scelta’
di Andrea Pubusa *
E’ inutile dire che occorre un governo regionale di alto profilo, morale e nella competenza. Questo
il nepresidente ben lo sa e sa anche d’essere assediato da amici d’occasione e compiacenti e da un partito dai molti indagati che pretende d’essere il dominus della situazione. Il "dono" in suo favore della presidenza ad opera di Francesca Barracciu ne è un segno, per quanto paradossale. Ma i dirigenti del Pd pensano che il dono sia stato collettivo e generoso. Di più, son convinti - lo ha ricordato anche Soru - che Pigliaru debba ringraziarli per essere stato scelto e ricambiare con altrettanta generosità. Loro sono tanti e il neopresidente è un po’ solo. Spaventa vederlo fragile e indifeso. Ora, però Pigliaru ha un’arma invincibile. Se molla, loro son fritti. Se ne vanno tutti a casa e in nuove elezioni perderanno sicuramente, visto che, in termini di voti, hanno perso
anche il 16 e solo, grazie alla faccia del professore, è scattato il premio di maggioranza. Ed allora senza arroganza, del resto estranea all’indole di Pigliaru, questi può essere fermo, anzi fermissimo. Deve esercitare con equilibrio, ma in modo esigente il mandato che i sardi - non loro - gli hanno affidato. E allora? Allora ecco alcune indicazioni. Pigliaru è stato candidato alla presidenza dal centrosinistra in quanto persona per bene, per coprire e salvare un’accolita piena d’ombre. Bene, allora gli assessori devono essere, sul piano dell’etica pubblica, come il presidente, limpidi. Ora, questo Pigliaru lo ha già detto, scatenando un putiferio. Ma la morale è cosa diversa dalla semplice mancanza di carichi pendenti, è anzitutto come dice la Costituzione "disciplina e onore". Ed allora occorre scegliere per gli assessorati persone onorate e disciplinate. Il secondo elemento per cui i sardi hanno votato il professore è la sua riconosciuta competenza. Bene, gli assessori devono essere come lui, competenti. Ma il combinato disposto di onorabilità e competenza evoca un un altro requisito: l’indipendenza intellettuale, l’essere pronti e disponibili alla disciplina, ma non all’obbedienza. E perché questo è importante? Perché la disciplina sarebbe rivolta all’azione collettiva della giunta, mentre l’obbedienza non sarebbe verso il presidente e la sua azione (questa - ripeto - è la disciplina), sarebbe rivolta a quei poteri di fatto che esistono nella società e che sono ben presenti nelle correnti del Pd. Di persone capaci e con la schiena dritta in Sardegna ce n’è parecchie migliaia nell’area democratica, fra i giovani e meno giovani. Pigliaru non ha che l’imbarazzo della scelta. E ce n’è di ogni tendenza politica e culturale, per cui si può prenderne fra gli elettori del Pd, di Sel, dei Rossomori e degli altri alleati. Solo così riuscirà a formare una giunta equilibrata, disciplinata, onorata e competente. Se non fa così, è fritto lui ed è fritta la Sardegna.
* docente di Diritto amministrativo alla facoltà di Giurisprudenza dell’università di Cagliari
 
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Cultura e spettacoli – Pagina 35
«Il piccolo popolo dei Giganti per adesso rimane diviso»
L’archeologo Raimondo Zucca sulla prossima inaugurazione del Museo di Cabras
«Ma altri scavi e un diverso quadro normativo possono portare ad una svolta»
di Roberto Petretto
 ‘Con maggiori elementi che deriverebbero da nuove campagne di scavi e con il ritrovamento di ulteriori reperti si potrebbero aprire prospettive eccezionali’
‘Creare un parco dove i visitatori possano visitare la zona in cui sorgevano le gigantesche statue, che potrebbero essere riprodotte a grandezza naturale’
CABRAS Tramontata. L’idea di mantenere unito il piccolo popolo dei Giganti di Mont’e Prama è tramontata, in modo esplicito e ufficiale. A Cabras arriveranno, per ora, sei statue e quattro modelli di nuraghe. Un nucleo che dovrebbe essere irrobustito una volta che il museo in riva allo stagno verrà ampliato. Alla fine al museo di Cagliari dovrebbero restare tre statue e un modello di nuraghe. Lo dice la Soprintendenza, ma l’archeologo Raimondo Zucca, oristanese, va più nel dettaglio: «I dati di cui sono in possesso sono un po’ diversi. Ci sono 28 sculture antropomorfe e 24 modelli di nuraghi in calcare, più altri due nuraghi in arenaria. Non stiamo parlando di minutaglia. Tutti questi reperti dove finiranno? E dove finiranno lo scaraboide, le ceramiche, la fibula in bronzo?»
Secondo Zucca il problema è duplice: «Io l’ho sempre detto pubblicamente: per me il complesso delle statue di Mont’e Prama deve essere unitario. Mail problema, come dice il soprintendente Marco Minoja, è che non esiste un contesto unitario».
Troppo pochi e frammentari i dati sull’area dove sono state ritrovate le statue: «Non c’è nulla da fare: servono nuovi scavi. La Soprintendenza ha ottenuto un finanziamento di 700mila euro: 500 andranno a Tharros, 200 saranno utilizzati per Mont’e Prama. A questo intervento va aggiunto il progetto che coinvolge, grazie a un finanziamento di 140mila euro, le università di Sassari e Cagliari, con analisi geofisiche e lavori di architettura dei paesaggi. Un intervento che, in una seconda fase, coinvolgerà anche i detenuti della casa circondariale. Le prime ricerche hanno dato dei risultati». Zucca non rivela quali sono questi risultati e, di fronte alla domanda esplicita, ridacchia e glissa: «Sono dati che arricchiscono il quadro e che saranno resi noti il giorno dell’inaugurazione della mostra al museo di Cabras».
Con maggiori elementi che deriverebbero da nuove campagne di scavi, nuovi studi e con il ritrovamento di nuovi reperti, si potrebbero aprire prospettive eccezionali. Ma servono investimenti: «Una Regione forte – attacca Zucca –, di fronte alla grandezza dei Giganti di Mont’e Prama, non dovrebbe badare a spese. Dovrebbe prevedere un importante impiego di risorse e invece i nuovi interventi saranno fatti sulla base di fondi europei».
Ritorna, anche nelle parole di Zucca, la convinzione che con i Giganti ci si trova di fronte a una risorsa di enorme importanza. Una risorsa che però non viene valorizzata come meriterebbe. Zucca, a questo proposito, ripesca un’idea dell’archeologo Giovanni Colonna: «Quando, nell’agosto del 2003, Colonna arrivò a Cabras, chiese subito di visitare l’area dove sono state ritrovate le statue di Mont’e Prama. Ebbene, la sua idea era quella di monumentalizzare l’area». Creare un parco dove i visitatori possano visitare la zona dove sorgevano le gigantesche statue. Un’idea che Zucca arricchisce grazie al supporto della tecnologia: «Al centro di restauro di Li Punti – ricorda Zucca – sono state effettuate delle scansioni in 3d delle statue. Lo stesso Colonna proponeva la ricostruzione delle statue e la esposizione dei modelli nel sito di Mont’e Prama». Sarebbe piuttosto semplice, con imezzi tecnologici di oggi, realizzare delle copie perfette. Nuovi scavi, nuove scoperte e un sito spettacolare con le riproduzioni delle statue sistemate lì, dove si trovavano in origine: «Diventerebbe un sito straordinario», dice Raimondo Zucca con entusiasmo.
Rimane la realtà del presente, di una collezione che verrà smembrata: «Ma è la legge che lo decide – precisa Zucca –.Un regolamento del 1913 stabilisce che i beni archeologici trovati devono afferire al museo pertinente per territorio. In questo caso Cagliari. Solo il ministero può derogare»
 
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Cultura e spettacoli – Pagina 34
OGGI A TEATRO
In scena al Ferroviario la vita degli studenti turritani
SASSARI Un gruppo di studenti fuorisede dell’Università di Sassari si trova ad affrontare le problematiche quotidiane tipiche della propria età e del proprio status: lo studio, la convivenza, i bivi da superare, i primi duri confronti con le proprie paure e debolezze. E’ questo il plot dello spettacolo “Cerco Casa” in scena oggi alle 21 al teatro Il Ferroviario, presentato dall’Ersu di Sassari in collaborazione con la Botte e il cilindro.
La produzione originale frutto di un intenso lavoro di laboratorio promosso dall’Ersu con l’obiettivo di sviluppare le potenziali creative e comunicative degli studenti e raccontare uno spaccato della loro vita quotidiana, si articolerà attraverso tradizionali momenti teatrali recitati sul palco dai sette protagonisti e la proiezione di filmati, inseriti all’interno del tessuto narrativo. I testi dello spettacolo sono di Olmo Curreli, la regia di Pier Paolo Conconi il soggetto e la regia video di Monica De Murtas. Coreografie Alessandra Mura, riprese Antonio Solinas, grafic e motion design Andrea Ru, allestimento scenico Progetto Palco. Il progetto sarà presto esportato oltremare, concorrerà infatti a settembre a Genova alla rassegna nazionale delle compagnie teatrali universitarie.
I Sul palco saliranno sette giovanissimi attori Marzia Barago, Michela Betani, Paola Cambedda, Flavia Carboni, Jacopo Falugiani, Chiara Nonne, Deianira Sanna. In quasi due anni di lavoro di laboratorio i ragazzi hanno acquisito gli strumenti del linguaggio teatrale ma anche di quello cine-televisivo lavorando in diversi set realizzati all’interno delle residenze Ersu, in mensa e in giro per la città. Ogni studente proviene da esperienze formative e percorsi accademici differenti ma tutti hanno una passione in comune: il teatro. La sceneggiatura accanto ad una scrittura teatrale classica prevede diverse clip video realizzate in alta definizione e pensate per fare "uscire" lo spettatore dal teatro e condurlo nei luoghi frequentati quotidianamente dagli studenti sassaresi. Attraverso le vicende dei personaggi si potrà così conoscere da vicino il mondo degli universitari turritani, visitare i loro luoghi d’incontro , le residenze Ersu, le mense, gli spazi comuni. Protagonista della storia anche la città di Sassari: storica sede universitaria e città turistica con i suoi vicoli, le antiche piazze, il bellissimo mare. Tra ambientazioni in stile sit-com, video clip dal ritmo veloce e incalzante, divagazioni web e un pizzico di musical che non guasta mai la multimedialità del format suggerisce ai più giovani un modo alternativo di accostarsi al teatro. Il progetto elaborato dall’Ersu nasce con il duplice obiettivo di introdurre gli studenti alla conoscenza dei linguaggi teatrali creando al tempo stesso importanti occasioni di socializzazione e aggregazione.
 
 
 
11 - La Nuova Sardegna /
Oristano – Pagina 19
UNIVERSITÀ » LA CRISI
Gli archeologi subacquei in campo contro i tagli
Dieci studenti del corso Nesiotikà si mobilitano per difendere tutor e manager
«È grazie a loro che viene garantita la qualità dei servizi del corso di studi»di Simonetta Selloni
ORISTANO Dieci riflessioni sul futuro prossimo e problematico dell’Università oristanese, dieci brevi autobiografie per sostenere il fiore all’occhiello del Consorzio Uno, la Scuola di Specializzazione in Beni archeologici – Nesiotikà dell'Università degli Studi di Sassari con indirizzo di Archeologia Subacquea e dei Paesaggi Costieri, unica in Italia. Ora che i numeri del bilancio, approvato qualche giorno fa, impongono dei tagli – provvisori in attesa che si trovino i fondi necessari –, gli archeologi subacquei tolgono le mute e si affidano alle mail. Si dicono sgomenti nell’aver appreso «le novità strutturali operate dagli Enti incaricati della gestione dei corsi universitari ad Oristano. Nello specifico, non entrando nel merito dei motivi burocratici, non condividono il taglio adoperato sui servizi di tutoraggio e management, di fondamentale importanza sia a livello accademico, sia a livello amministrativo che umano». Le destinatarie dei primi tagli sono Luciana Tocco e Adriana Scarpa, la prima tutor e la seconda manager didattico di Nesiotikà. Secondo le previsioni, subiranno una decurtazione di nove ore settimanali rispetto al loro impegno attuale. Un taglio largamente annunciato se non arriveranno le risorse che il Consorzio Unosta cercando disperatamente. In un momento in cui l’interlocutore principale, la Regione, fluttua ancora nell’incertezza. «Gli archeologi vogliono sottolineare l'alta qualità del lavoro svolto dalla manager didattico e dalla tutor esperta e la loro estrema dedizione, caratteristiche che di rado si incontrano nel panorama lavorativo e che dovrebbero essere oltremodo premiate e non, come sta per accadere, penalizzate. Tali servizi sono risultati essere un grande punto di forza di questa Scuola e anche una delle motivazioni primarie per cui quest'ultima è stata scelta tra le altre offerte formative di tutta Italia».
La qualità dei servizi secondo gli archeologi, strettamente legata alla presenza di professionalità quali quelle di Scarpa e Tocco. Chiara Rossi, laurea alla Statale, specialistica a Pisa: «La scelta del Consorzio Uno è stata data non solo per il corso di studio, che risulta essere unico sul suolo nazionale, ma anche per i servizi che questa Università offre. Figure reali e non solo su carta, come il tutor e il manager didattico hanno dimostrato come nell'Università gli studenti non sono solo numeri o fattori economici. Solo nel mondo anglosassone ho potuto trovare un tale rapporto».
Raül Martinez Toledano, proveniente da Barcellona: « Non trovo nessuna ragione logica per i tagli a cui sono sottoposte le figure del Tutor esperto e del Manager didattico della Scuola di Specializzazione in beni archeologici dell'Universitá di Sassari. Personalmente senza il loro aiuto non  sarei neanche riuscito ad iscrivermi. Le loro figure di tramite fra noi specializzandi stranieri e le attività della scuola è fondamentale».
E sarebbe grazie alla tutor e alla manager che gli studenti «riescono a sostenere anche il carico psicologico dello studio perché sono stati impartiti dei preziosi consigli su come porsi nella ricerca, sul confronto coi professori e su come muoversi nelle attività pratiche», secondo Alessandra Finà, di Sassari; e tutti, indistintamente, riconoscono l’assoluta qualità dell’offerta grazie anche a queste due figure. «Ma dietro di loro si muove un intero staff organizzativo d’eccellenza, grazie al lavoro svolto dal responsabile amministrativo Francesco Asquer», dice la presidente del Consorzio Uno Pupa Tarantini. Che ribadisce: «Stiamo cercando i fondi». Ma questo per ora non rassicura gli studenti archeologi di Nesiotikà.

 

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