Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 March 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL'UFFICIO STAMPA DELL'ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Politica Regionale (Pagina 11 - Edizione CA)
A Monserrato
Blitz in corsia: il governatore tra i pazienti del Policlinico
 
Pigliaru in ospedale. Ma sta benissimo: era lì (al Policlinico universitario di Monserrato) nella veste di quasi-presidente, per avere qualche elemento in più sulla sanità sarda, e nello specifico sull'azienda mista di Cagliari. Per un po' si è mescolato agli utenti in fila all'ufficio ticket (dove più d'uno lo ha riconosciuto e fermato), ha visitato il centro unico di prenotazione, poi ha tenuto un incontro operativo col manager dell'azienda mista Ennio Filigheddu, con Piero Tamponi e Luigi Serreli, rispettivamente direttore amministrativo e sanitario, e col rettore dell'ateneo Giovanni Melis.
Il governatore si è fatto descrivere i problemi legati a progetti bloccati, fondi che non arrivano, insomma quegli intoppi che la Giunta può alleggerire. Per esempio, l'accordo Stato-Regione necessario per spendere i 40 milioni destinati al completamento della sezione emergenze. Pigliaru ha anche confermato, tra le priorità della prossima Giunta, il nuovo piano sanitario.
Curiosità: anche Renato Soru, in uno dei suoi primi giorni da governatore, aveva fatto un blitz “sanitario”, presentandosi all'alba, a sorpresa, all'ospedale Santissima Trinità di Cagliari.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 17 - Edizione CA)
UE. Oggi i voti sulle riforme
PA, Italia bocciata: 5 giorni per evitare il cartellino giallo
 
BRUXELLES Nuova bocciatura europea per l'Italia: questa volta è nel mirino la performance sull'innovazione che continua a restare sotto la media Ue e che la posiziona tra gli ultimi della classe ad eccezione di Piemonte, Emilia e Friuli. Una «mancanza di riforme» che pesa, ha avvertito il vicepresidente della Commissione Ue Antonio Tajani, proprio alla vigilia della presentazione della “pagella” di Bruxelles su debito e riforme. Le attese sono infatti tutt'altro che buone per quello che finirà per essere un nuovo giudizio negativo per il Paese: l' “analisi approfondita degli squilibri macroeconomici”che arriverà oggi indicherà le debolezze del Paese. Dal debito troppo elevato alla disoccupazione, soprattutto quella giovanile, dalla scarsa competitività alla perdita di quote di mercato, la pagella di oggi rimanderà l'Italia per la terza volta.
DEBITI PA Restano ormai solo 5 giorni all'Italia per dare una risposta convincente a Bruxelles sul ritardo dei pagamenti alle imprese da parte della pubblica amministrazione, altrimenti partirà una procedura d'infrazione Ue. E proprio ieri Fitch ha avvertito che se sarà utilizzata la Cassa Depositi e Prestiti per pagare gli arretrati alle imprese, questa rischierà il taglio del rating. Informazioni «sommarie e imprecise», ha risposto Cdp che ha fatto sapere di aver letto il report «senza particolare preoccupazione».
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 30 - Edizione CA)
L'editrice Ilisso gestirà il Ghetto degli Ebrei
Camù all'Exmà, a Villa Muscas arriva Collettivo Cumbidai
 
Per l'Exmà sarà una conferma. Rimarrà il marchio Camù, consorzio che ha gestito negli ultimi dieci anni i pezzi pregiati del portafoglio culturale cagliaritano: oltre al vecchio mattatoio di via San Lucifero, il Castello di San Michele, le torri di Castello e il Ghetto degli Ebrei. È per quest'ultima struttura che ci sarà la novità più interessante: a gestirla sarà una casa editrice, la Ilisso edizioni di Nuoro, che ha proposto il progetto giudicato migliore per gli spazi di via Santa Croce.
Sono le scelte della commissione di valutazione nominata dal Comune, approvate a fine febbraio dal servizio Cultura e spettacoli. Oltre a Exmà e Ghetto, è andata a buon fine anche una terza «procedura di finanza di progetto», quella di Villa Muscas, dove arriverà il Collettivo Cumbidai.
Il percorso per l'affidamento è iniziato nel 2012 e riguardava anche il Lazzaretto di Sant'Elia e il Castello di San Michele. Ma per questi due centri culturali non è arrivata nessuna manifestazione d'interesse. Il Consorzio Camù aveva presentato due offerte: una per l'Exmà (l'unica arrivata) e un'altra per il Ghetto. Per Villa Muscas invece il Collettivo Cumbidai ha superato (106 punti contro 98) la proposta dell'associazione Festival internazionale Jazz in Sardegna, insieme a Luigi Pomata e S'Iscandula di Dante Olianas.
Altre associazioni sono state escluse dalla gara. La quartese Shannara, che organizza spettacoli e concerti nel cagliaritano, ha presentato i documenti necessari «fuori termine». Stessa motivazione per lo stop all'offerta di Indisciplinarte, con sede a Terni. L'associazione Villa Muscas, che ha finora gestito lo spazio di via Sant'Alenixedda, non ha presentato «l'asseverazione bancaria relativa al piano economico del progetto». Anche la Venus dea, che ha partecipato alla gara, non ha presentato alcuni documenti.
Le buste sono state aperte circa un anno fa ma la procedura di valutazione si è chiusa da poco e solo lo scorso 28 febbraio gli uffici del Comune hanno approvato definitivamente i verbali della commissione. Il cambio della guardia - nel caso del Ghetto e di Villa Muscas - dovrebbe arrivare entro la primavera. (m.r.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 22 - Edizione CA)
Il futuro ha molte pagine
I vecchi pericoli per le nuove biblioteche
«L'avvento del digitale non minaccia gli scaffali, l'indifferenza della politica sì»
 
“ U na ricerca sull'influenza degli indici di lettura sulla crescita di produttività, commissionata dall'Associazione italiana editori in occasione degli “Stati generali dell'editoria” del 2006, ha evidenziato cosa è avvenuto negli ultimi decenni in alcune regioni italiane, affermando che «una differenza iniziale [nel 1973] di 10 punti del tasso di lettura fra due regioni è in grado di spiegare una differenza e una forbice nella crescita della produttività negli anni successivi che in vent'anni si traduce in uno scostamento di circa il 12%»” (Giovanni Solimine, “L'Italia che legge”).
Forse un avvocato lo definirebbe un “accostamento suggestionante”, ma viene naturale abbinare le considerazioni dell'Aie a queste: «Un'emergenza nel settore bibliotecario? Prima ancora delle risorse citerei l'attenzione della politica: le biblioteche hanno dato prova di riuscire a farcela anche con risorse limitate, ma all'indifferenza del decisore pubblico non si sopravvive. Accade spesso che la biblioteca di un piccolo centro abbia pochi fondi per acquistare libri o per organizzare attività di animazione, ma se si ha a che fare con un politico insensibile diventa tutto molto più complesso: è l'atmosfera che cambia, è la possibilità di lavorare che viene meno. E spesso i politici si rendono conto dell'importanza di una biblioteca solo quando si minaccia di abbassare la saracinesca: a quel punto è la cittadinanza a insorgere, fra l'altro con una rapidità sorprendente, e il politico finisce per fare marcia indietro».
A parlare è Daniele Satta, vicepresidente dell'Associazione italiana bibliotecari Sardegna e bibliotecario nel settore Trasferimento tecnologico del Parco scientifico e tecnologico della Sardegna.
Il suo è un osservatorio particolare. Satta non nutre di narrativa la cittadinanza: lavora alla Biblioteca scientifica regionale, il portale che vede Sardegna Ricerche collaborare con le due università sarde per rendere accessibile - almeno tendenzialmente - tutto il sapere scientifico a chiunque. Ma questo non fa di Satta un cantore acritico del sapere elettronico: «Paradossalmente il digitale non abbatte ma moltiplica i costi per le biblioteche, almeno in questa fase, perché accanto al testo cartaceo, che va comunque acquistato, ora deve esserci anche quello in formato elettronico: la penetrazione dei lettori digitali non è ancora tale da giustificare un passaggio integrale dal formato tradizionale al nuovo, a parte realtà come le biblioteche scientifiche che rappresentano la punta avanzata dei servizi in digitale».
E se oggi le biblioteche devono sostenere costi più elevati, spesso con risorse ridotte rispetto a ieri, la buona notizia è che per una ventina di anni la rivoluzione non le travolgerà, e anche in seguito avranno piena ragion d'essere: «D'altronde negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, dove i testi digitali sono molto più diffusi, non hanno chiuso: hanno leggermente modificato l'offerta dei servizi, ma ci sarà sempre bisogno di chi recupera e organizza le informazioni. Anche e soprattutto nell'epoca di internet: è come costruire l'indice analitico di un'immensa enciclopedia. Alla fine degli anni Novanta la grande paura era la disintermediazione: con tutto il sapere a disposizione di tutti, a che cosa sarebbe servito il bibliotecario? La risposta è arrivata in un batter d'occhio: a trovare e fornire informazioni precise e rispondenti alle esigenze dell'utente. Le fonti autorevoli non sono quelle che hanno più “like” su Facebook».
Celestino Tabasso
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Sardegna
SANITÀ
Pigliaru: «Contro gli sprechi serve un Piano regionale»
 
CAGLIARI La sanità che divora il 53 per cento del bilancio della Regione è insostenibile. Il deficit delle Asl è schizzato da 76 a 360 milioni e va bloccato subito. Come «Con un piano sanitario regionale che lasci sul territorio le strutture necessarie, però eviti costose duplicazioni nella rete ospedaliera, razionalizzi la spesa, riesca a fare sistema e infine aumenti la qualità del servizio». È questa la strada che il governatore Francesco Pigliaru ha annunciato per i prossimi cinque anni di governo. Quando non si sa ancora chi sarà l’assessore alla sanità, dovrebbe sceglierlo proprio il presidente, ecco svelate quali saranno le tracce per raddrizzare quello che di certo è il costo più alto sostenuto dalla Regione ed è tutto a suo carico. Nel sopralluogo al Policlinico universitario, tra l’altro una delle strutture con uno standard fra i più elevati in Sardegna, il presidente ha dato una lettura sulla sanità non molto diversa da quelle che dà su istruzione, lavoro ed economia in genere: «Il problema dell’isola è sempre lo stesso – ha detto – avere troppe cose troppo piccole e molto sparse, senza neanche una reale sinergia e se non impariamo a fare sistema, è inevitabile che non ci possano essere risparmi ma anzi è più probabile un aumento del disavanzo». Serve una scossa, è la sintesi di quello che dovrà essere il prossimo piano sanitario regionale: «In cinque anni – ha continuato – il centrodestra ha fatto qualcosa, nulla di organico. È il momento di fare scelte importanti stando molto attenti a non svuotare i territori dei servizi sanitari di cui hanno bisogno, ma è indispensabile che ci sia una visione complessiva della sanità». Per questo, ha concluso Pigliaru, «dobbiamo sbloccare subito i 90 milioni già stanziati e non ancora utilizzati per l’edilizia sanitaria». E questo, insieme al Piano, sarà un’altra delle imprese affidate al prossimo assessore.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Arriva il gas nelle centrali dell’Università
 
SASSARI Nuova intesa tra Università e Medea per quanto riguarda i benefici del gas di città. Dopo circa tre anni e due stagioni invernali e mezzo dall’attivazione del primo impianto - realizzato nella facoltà di Scienze di via Muroni - è stato attivato il secondo impianto a gas. Si tratta della centrale termica della facoltà di Agraria di viale Italia. Al nuovo allaccio si è arrivati dopo che gli uffici tecnici dell’Università hanno espresso un giudizio positivo sui benefici, sia economici che funzionali, dell’aria propanata distribuita in esclusiva nel territorio cittadino da Medea. L’accordo per la trasformazione dell’alimentazione delle centrali termiche del patrimonio immobiliare dell’Università era stato deciso nel mese di giugno del 2013, anche per dare corso al programma di abbattimento di CO2 in atmosfera e delle polveri sottili. Ora l’auspicio è che anche le altre centrali (come quelle dell’Asl) possano essere convertite per l’utilizzo di combustibile meno inquinante.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Mediatori professionisti, al via un corso
 
SASSARI Domande entro venerdì per partecipare al corso per mediatori civili professionisti promosso dal Centro universitario di mediazione dell’Università di Sassari (Cum). L’obiettivo del corso è quello di aggiornare i mediatori sulle novità normative e giurisprudenziali, con riferimento particolare alla legge numero 98 del 9 agosto 2013. Il corso avrà la durata di 18 ore per un numero massimo di trenta posti, le lezioni si svolgeranno nel mese di marzo nei locali del Dipartimento di Giurisprudenza in viale Mancini 5. Il bando, il calendario e la relativa modulistica potranno essere visionati e scaricati dal sito del Centro universitario di mediazione all’indirizzo www.uniss.it/cum. Le domande di ammissione al corso vanno presentate entro le ore 13 di venerdì 7 marzo.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 24 - Sassari
il centenario
Lilliu, l’archeologo che portò alla luce la reggia di Barumini
Venerdì si terrà nell’aula magna dell’Università il convegno dei Lions “Storia e storie dell’isola dei nuraghi” dedicato al “Sardus Pater” che nacque il 13 marzo 1914
di Vincenzo Masia
 
SASSARI Il 13 marzo del 1914 nasceva a Barumini Giovanni Lilliu, l’uomo che, fin da ragazzo, aveva intuito quel qualcosa di grande che la collinetta vicina al suo paese nascondeva. Si trattava di “Su Nuraxi”, quel magnifico monumento della metà del secondo millennio a.C. dalle tante torri, sortito come d’incanto da quel cumulo di terra. Di quella straordinaria rivelazione fu autore appassionato Giovanni Lilliu, direttore degli scavi archeologici (dal ’51 al ’55 dello scorso secolo) e demiurgo della nuova archeologia, grazie ai reperti ritrovati che non poco hanno svelato del mistero che ancora aleggia attorno all’isola dei nuraghi. Il complesso nuragico, che presto sarebbe stato dall’Unesco ricompreso nel Patrimonio dell’Umanità, costituisce oggi a Barumini anche una fonte di lavoro per i sessanta dipendenti della cooperativa che accoglie annualmente il più rilevante flusso di turismo culturale dell’isola. In questo mese di marzo, a Sassari, a Cagliari e in altre località anche fuori dall’isola, si celebra il centenario della nascita di Giovanni Lilliu, il maggior archeologo sardo, docente, politico, accademico dei Lincei insignito del titolo di “Sardus Pater”. I Lions Club di Sassari (Monte Oro e Host) e di Ittiri, con archeologi e docenti dell’Università di Sassari, venerdì 7 marzo (inizio ore 16), ricorderanno la figura e le opere di Lilliu nel corso del convegno “Storia e storie dell’isola dei nuraghi”. Alla figlia dell’illustre archeologo, Cecilia, i Lions consegneranno una targa commemorativa. La prima relazione, “Giovanni Lilliu e l’isola delle torri” sarà tenuta dall’archeologo e docente di Preistoria Alberto Moravetti; l’altro archeologo, Raimondo Zucca parlerà de “L’Heroon di Monte Prama nelle pagine di Giovanni Lilliu”. Ercole Contu, decano degli archeologi e professore emerito, scopritore di Monte d’Accoddi interverrà su “Il problema delle statue dipinte di Monte Prama”. Chiuderà gli interventi il rettore Attilio Mastino, su “Archeologia e politica regionale nell’opera di Giovanni Lilliu”.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Olbia
Gli studenti alla borsa del «Career day»
Università, al confronto tra i giovani e le aziende turistiche partecipa anche Francesco Pigliaru
di Alessandro Pirina
 
OLBIA L’università si trasforma in ufficio di collocamento. Domani e venerdì l'aeroporto ospiterà la seconda edizione del «Sardegna Tourism career day», una due giorni in cui studenti e laureati avranno l’opportunità di presentarsi alle imprese turistiche e sostenere colloqui mirati. Un anno fa la prima edizione si rivelò un grande successo. Al di là di ogni attesa. Il «Career Day» contò circa 700 presenze che si sono tramutate in un’opportunità di lavoro per 70 candidati. Di qui la decisione di fare il bis. «Il nostro è un progetto volto a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel turismo – spiega il presidente del Polo universitario, Francesco Morandi –. Noi vogliamo dare ai giovani la possibilità concreta di presentarsi alle imprese e cogliere le opportunità del mondo del lavoro. D’altronde, il nostro corso di laurea è fondato sul lavoro e noi vediamo il turismo come un mondo pieno di laureati in cui chiunque può esprimere il proprio talento e mettere le proprie capacità al servizio degli altri». La seconda edizione del «Career Day» si svolgerà tra domani e venerdì. Ad aprire la due giorni sarà una tavola rotonda, che si chiuderà con un incontro su giovani, turismo e lavoro con il presidente della Regione, Francesco Pigliaru. La mattinata prenderà il via alle 10 con i saluti del rettore Attilio Mastino, del sindaco Gianni Giovannelli e dello stesso Morandi. A seguire l'intervento di Agostino Cicalò, presidente di Confcommercio Sardegna, e la tavola rotonda con Vincenzo Onorato (Moby), Roberto Scaramella (Meridiana), Silvio Pippobello (Geasar), Lorenzo Giannuzzi (Forte Village), Giorgio Mazzella (Gruppo Mazzella), Giorgio Maccioccu (Federalberghi), Mariano Pasqualone (Sardegna Resorts), Pierluigi Pinna (Confindustria). In conclusione Pigliaru, alla sua prima uscita gallurese da governatore, affronterà i giovani in un incontro-dibattito. Nel pomeriggio a salire in cattedra saranno le aziende che hanno aderito al «Career Day». Ci saranno, tra le altre, Starwood, Costa Crociere, AirBerlin, Delphina, Forte Village, Iti Hotels, Gruppo Loi, Moby, Geasar, Consorzio Costa Smeralda. In contemporanea, come anche venerdì mattina, le imprese incontreranno gli studenti e i laureati nei loro punti d’accoglienza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura-Spettacoli
donne e scienza
Madame in laboratorio
Storia di una scienziata nell’università di Sassari
Domani una giornata di studio dedicata a Rina Monti che divenne la prima cattedratica italiana proprio nell’ateneo sassarese
di Eugenia Tognotti
 
SASSARI Basterebbero forse, a dare conto della statura scientifica di Rina Monti – una delle figure più eminenti nella storia dell’Università di Sassari – l’eccezionale rilievo che quella scienziata occupa nella letteratura scientifica internazionale come pioniera degli studi di idrobiologia. Il repertorio Ladies in the Laboratory II, per dire, le dedica due pagine. Lo strumento da lei ideato per estrarre dalle acque campioni di plancton da analizzare in laboratorio, compare nei musei e nelle collezioni con la scritta “Monti net tube devised by Madame Rina Monti of the University of Sassari in Sardinia. 1911”. Il titolo è quello di “signora”, non di professore, che non era neppure contemplato. A Sassari, Rina Monti diventa professore ordinario – ed era la prima in Italia – nel 1911, all’età di 39 anni. L’ateneo turritano deve a questo “primato” le innumerevoli citazioni conquistate in repertori, cataloghi, enciclopedie, compresa Wikipedia. Nel primo Novecento, le docenti universitarie arrivavano appena a dieci e comprendevano alcune indomite studiose, assistenti, incaricate, libere docenti, come Maria Montessori e Marussia Bakunin, figlia del grande rivoluzionario russo, docente di Chimica a Napoli. Le pochissime laureate che puntano alla carriera accademica devono vedersela con pregiudizi culturali e sociali, stereotipi, resistenze. Teresa Labriola, figlia del grande filosofo Antonio, è bocciata più volte – a Sassari nel 1907– al concorso per la cattedra di Filosofia del diritto. Solo per il fatto di «portare le gonnelle», scrive, stizzita, in una lettera a Benedetto Croce, amico di famiglia. Frustrazione e ribellione la spingono a battersi per far avanzare la condizione delle donne. Quando arriva a Sassari, nel 1907, dopo essere risultata “eleggibile” all’Università di Siena, Rina Monti ha 36 anni. Laureata a Pavia in Scienze naturali, a soli 21 anni, Rina Monti si era formata nel laboratorio di istopatologia del futuro Nobel Camillo Golgi, impadronendosi delle Tecniche microscopiche allora all’avanguardia internazionale. Allieva dei biologi Bartolomeo Maggi e Pietro Pavesi aveva studiato Zoologia, Istologia e Anatomia comparata. Dapprima assistente poi libera docente in Anatomia e Fisiologia comparata, aveva ottenuto la supplenza e l’incarico per la stessa materia alla morte del suo maestro Bartolomeo Maggi, anch’egli allievo di Golgi. Incaricata dalla stessa disciplina a Siena, aveva partecipato a diversi concorsi per ordinario. Sperimentando quanto poderosi fossero gli ostacoli che si frapponevano alla carriera accademica delle donne: nonostante la mole di pubblicazioni e il prestigio scientifico di cui godeva, le Commissioni avevano privilegiato studiosi uomini di statura scientifica modesta. In cattedra come straordinario di zoologia e anatomia, Rina Monti prosegue a Sassari i suoi studi sulla biologia dei laghi alpini, ma i suoi interessi di ricerca si estendono anche alle acque dell’isola, incrociando quelli dell’igienista e malariologo Claudio Fermi che studiava l’habitat delle zanzare vettrici di malaria, l’A. labranchiae. A Sassari – testimonierà poi un’allieva – si trovava bene; «L’ambiente dell’Ateneo sassarese pur essendo piccolo e dotato di pochi mezzi, era vivace e incoraggiante, tanto che ella ricordò sempre con piacere quel periodo». Sposata con un geologo e madre di due bambine, la giovane studiosa affronta animosamente il distacco dalla famiglia, i sacrifici del viaggio, la difficoltà di comunicazione. Chiamata all’Università di Pavia nel 1915 – già affermata ricercatrice nel campo zoo-neuroistologico, con una importante produzione scientifica sul sistema sul sistema nervoso degli insetti – si concentra nell’altro filone di studi, l’idrobiologia. Negli anni Venti, è già una vera e propria autorità in campo internazionale nel settore, ancora quasi inesplorato, con una serie sistematica di studi sulla vita dei laghi in un’ottica comparata (mineralogica, zoologica, anatomica, microbiologica, chimica). Seguendo le orme del grande naturalista Pietro Pavesi, vi impegna tutte le sue energie, sviluppando una visione globale nei confronti della vita di un lago. Superando ogni disagio si accampa nei pressi dei laghi alpini, percorrendoli con una barca smontabile, appositamente costruita. I suoi studi si traducono in progetti di innovazione e di trasferimento dei risultati in vari ambiti: da quello della piscicoltura alla tutela dell’ ambiente naturale, precorrendo i tempi. Gli studi della Monti hanno aperto una strada: alla fine degli anni Venti furono i risultati delle sue ricerche a dimostrare che l’estinzione della vita nel lago d’Orta era dovuto all’inquinamento degli scarichi di solfati di rame e ammonio di una industria tessile. Non per niente il nome della Monti è associato, su Wikipedia, alla storia di quel lago. Organizzatrice della ricerca, caposcuola, forma uno stuolo di allievi che porteranno avanti il progetto di fondazione dell’Istituto Italiano di Idrobiologia, di Pallanza, sul lago Maggiore, che fa capo al CNR. Quando viene a mancare, nel 1937, ha appena finito di allestire, su incarico del rettore della neonata Università di Milano, fondata nel 1924, la sezione naturalistica e la nuova sede dell’Istituto di Anatomia comparata. Cominciava allora a profilarsi la tendenza all’ incremento lineare della percentuale di donne sul totale degli studenti universitari, ma le cattedratiche erano ancora una rarità. Le Università cominciavano appena ad aprire le porte a Libere docenti, assistenti e incaricate. E Sassari non è tra le ultime: nel 1928 arriva una pediatra di fama, Angiola Borrino, che diventerà direttore della Clinica pediatrica. E più tardi, Wera Duce (libero docente di Chimica), Chiara Forti (Fisiologia), Carmina Manunta (Biologia e Zoologia generale), Emilia Princivalle (Chimica generale inorganica e Tecnica e legislazione farmaceutica).
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Cultura-Spettacoli
IL CONVEGNO
Oltre il pregiudizio Le carriere e la lotta delle studiose
 
SASSARI I percorsi accademici e l'esperienza di ricerca (e di vita) di otto studiose dell'Ateneo turritano saranno al centro del Convegno Donne e Università. L'impegno (e la passione) per la ricerca che si terrà domani alle 16.00 all'Università di Sassari (Aula Magna). I lavori si apriranno con l'intervento di Eugenia Tognotti, che ricostruirà la straordinaria carriera di Rina Monti. L'incontro tende a far emergere i progressi degli ultimi anni, ma anche la forbice: la netta prevalenza femminile dura solo fino alla laurea per poi scendere e staccarsi sempre di più da quella maschile col progredire della carriera. Gli otto interventi racconteranno impegno e fatica, delusioni e frustrazioni, ma soprattutto “il bello” della ricerca, e la passione nel perseguire risultati in grado di migliorare o cambiare la vita delle persone. Interverranno: Donatella Spano, Ida Mura, Elena Mazzeo, Stefania Zanetti, Maria Pina Dore, Maura Pugliatti, Liliana Lorettu, Paola Ruggeri. Concluderà i lavori Micaela Morelli.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Ed_Oristano
studi
Un oristanese diventa rettore dell’università Ludes a Lugano
 
ORISTANO È un oristanese il nuovo rettore della Ludes (Libera università degli studi di Scienze umane e tecnologiche di Lugano). Si tratta di Antonello Martinez, 60 anni, naming partner dello studio legale Martinez & Novebaci di Milano. Nato a Oristano nel 1954, laureato in Giurisprudenza nell'Università di Cagliari nel 1978, Martinez appartiene a una dinastia di avvocati. Suo padre, Giannino Martinez, è stato uno stimato professionista a Oristano. Anche il fratello minore, Marco, fa l’avvocato. Insieme hanno anche scritto un libro sulle divertenti curiosità in cui si sono imbattuti in anni di professione. L’altro fratello , Filippo, è invece un noto creativo e regista. Marco, Filippo e Antonello sono anche stati tra i pionieri delle radio e delle tv libere in Sardegna. Antonello, dopo aver conseguito il titolo di procuratore legale e dopo aver operato per dieci anni in Sardegna, nel 1988 si è trasferito a Milano dove ha fondato lo studio che porta il suo nome. Dal 1999 è presidente nazionale dell'Associazione italiana avvocati d'impresa, una tra le più importanti associazioni forensi fondata nel 1947. Autore di numerosi libri e pubblicazioni di diritto, è stato per circa dieci anni assistente alla cattedra di sociologia del diritto dell' Università statale degli studi di Milano del professor Morris L. Ghezzi, nonchè professore a contratto in vari atenei italiani in Diritto della Comunicazione. È ordinario di sociologia del diritto alla Ludes della quale è stato Pro Rettore. È stato anche consigliere giuridico parlamentare nonchè avvocato di diversi ministri ed è il rappresentante ufficiale del Governo di Dubai in Italia.

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