Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
21 February 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 29 - Edizione CA)
Salute mentale, è l'anno zero
Indagine I centri non hanno personale sufficiente
 
I centri di salute mentale della Sardegna sono carenti di personale: il rapporto tra operatori e popolazione è inferiore a quanto consigliato dalle linee guida del Ministero della Salute. Ciò si traduce, secondo un recente studio finanziato dalla Regione, in un peggiore inserimento sociale. «Lo standard del Ministero è di 1 operatore ogni 1.500 abitanti: in Sardegna siamo fermi allo 0.7, in alcuni centri anche meno - spiega il primo firmatario dello studio, il professor Mauro Giovanni Carta dell'Università di Cagliari, psichiatra e presidente dell'Associazione Mediterranea di Salute Mentale -. Questo, come dimostra lo studio, influisce negativamente nell'efficacia delle cure».
La ricerca ha indagato, infatti, la relazione esistente tra il personale a disposizione dei diversi centri e i risultati - misurati secondo indicatori standard - ottenuti nelle cure di 309 persone affette da psicosi croniche, come schizofrenia e disturbo bipolare.
Secondo i dati analizzati, che provengono dai dipartimenti di salute mentale delle province di Sassari, Ogliastra (Lanusei), Medio Campidano (Sanluri), Carbonia - Iglesias e Cagliari, i centri che maggiormente soffrono la carenza di risorse sono quelli di Sassari e Carbonia- Iglesias, anche se in quest'ultimo distretto c'è stato negli ultimi anni un aumento di risorse umane del 21%. Tali mancanze di personale si riflettono sui punteggi ottenuti dai pazienti nella scala HoNOS, un parametro che valuta la capacità di inserimento sociale. Le difficoltà maggiori per i pazienti si registrano nella provincia di Carbonia - Iglesias anche se emerge chiaramente come il parametro sia migliorato mano a mano che i centri della provincia sono stati dotati di un maggior numero di risorse.
«Nonostante i progressi - dice il professor Carta - rimane chiaro che tutti i dipartimenti sono oggi al disotto dei parametri stabiliti. Nei centri di salute mentale lavorano diverse figure: psichiatri, psicologi, infermieri, una piccola percentuale di amministrativi, tecnici della riabilitazione psichiatrica ed educatori professionali. Dai dati emerge che, mentre la percentuale di personale medico è più o meno nella norma, mancano soprattutto le ultime due figure, e questo può spiegare perché siano proprio gli indicatori sociali ad essere bassi. Sono tutte indicazioni che dovrebbero essere tenute in considerazione per orientare le politiche in materia». Lo studio, infatti, non dimentica di esaminare la storia dei servizi di salute mentale dell'Isola e il quadro che ne emerge non è dei migliori. Il dibattito sul modello di cure psichiatriche da seguire è stato più ideologico che basato su ricerche e dati. Le giunte di differente colore hanno preso alternativamente le parti dell'una o dell'altra scuola psichiatrica: difficile dire di chi siano state le colpe maggiori: il fatto è che a oggi il sistema ha gravi carenze e a farne le spese sono i pazienti e le loro famiglie. «Dagli anni '90 - racconta il professor Carta - si è cominciato a dar loro un contributo economico individuale che si aggiungeva alle altre somme percepite come invalidità o pensione. Erano cifre che garantivano, allora, una vita dignitosa. Questo li ha abituati all'assistenzialismo, a non avere una progettualità, ha ridotto la spinta all'inserimento lavorativo. Oggi si danno ancora questi aiuti economici, ma il valore reale si è ridotto, alcuni faticano anche trovare una adeguata soluzione abitativa. Ci troviamo a non poter togliere loro questi sussidi, che già sono insufficienti, ma allo stesso tempo abbiamo un sistema di assistenza povero, sul quale non si è mai investito adeguatamente, che non dà loro il supporto di cui avrebbero bisogno. È evidente che serve investire, soprattutto ora che il sistema di welfare è al collasso e i servizi sociali dei Comuni non possono essere d'aiuto».
Ilaria C. Bartoli
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 29 - Edizione CA)
Per i psicotici cronici
Energie pulite: terreno fertile dove lavorare
 
Un aiuto all'inserimento sociale dei pazienti affetti da psicosi croniche può venire da progetti di formazione e lavoro volti a dare una professionalità vera senza necessariamente marginalizzarli nei lavori più umili. Che questo sia non solo auspicabile ma anche possibile lo dimostrano i risultati di tre progetti, noti come “Mille tetti fotovoltaici”, focalizzati nel settore delle energie rinnovabili e attuati in Sardegna con finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. I progetti sono stati condotti dall'Università di Cagliari insieme ai centri di salute mentale, i comuni delle zone interessate e le organizzazioni che rappresentano le piccole imprese agricole della zona. I risultati ottenuti hanno mostrato che l'inclusione lavorativa riduce i bisogni sociali delle persone con psicosi cronica. «L'idea di focalizzarci sulle rinnovabili è nata da una esigenza concreta. - spiega il professor Carta, che ha seguito i progetti - L'economia rurale del sud Sardegna si basa su un patrimonio di piccole aziende agricole a conduzione familiare. Per loro le politiche energetiche dell'Ue si sono rivelate un vero problema, per la mancanza di competenze tecniche per conformarsi alle nuove norme di risparmio energetico. Così abbiamo pensato di formare delle persone affette da psicosi croniche, secondo percorsi capaci di dare delle qualifiche professionali, in modo che potessero essere effettivamente impiegate per risolvere queste situazioni di difficoltà. Le aziende li hanno accolti con un effettivo interesse per loro competenze, che portavano vantaggi economici al territorio: il risultato è stato un vero inserimento di queste persone. Avere un lavoro in grado di stimolare le competenze, motivare un progetto personale e fornire un mezzo di indipendenza economica può dunque combattere lo stigma attraverso il riconoscimento di un ruolo sociale». ( i.c.b. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 29 - Edizione CA)
Il disagio dell'anima è più forte tra le ex miniere
 
Ci sono zone dell'Isola in cui la concentrazione di persone con disturbi mentali, se rapportata agli abitanti, è maggiore che altrove. Il fenomeno si osserva soprattutto nei centri del distretto minerario e in alcuni paesi agricoli dell'interno. Il motivo non sembra legato a una maggior incidenza di casi mentre una ragione si può trovare nella storia. «Non abbiamo dati per sostenere una maggior incidenza di patologie mentali in queste zone - conferma il professor Mauro Giovanni Carta dell'Università di Cagliari - ma possiamo spiegare la cosa con il fenomeno noto come “controesodo selettivo”. Queste comunità un tempo avevano una popolazione molto più alta, poi, a partire dal secondo dopoguerra, con il calo dell'attività mineraria, si sono spopolate. Tanti se ne sono andati in cerca di condizioni migliori, di maggiori opportunità lavorative, emigrando verso i grandi centri dell'Isola, nel continente o anche all'estero. In molti ce l'hanno fatta e non sono più tornati, ma i più deboli, come le persone con disturbi mentali, non sono riuscite a fissare un'esistenza al di fuori della comunità di origine e sono tornate indietro: avere un parente o un tetto era comunque una buona garanzia di sopravvivenza. È questo, in sostanza, che viene chiamato “controesodo selettivo”: il ritornare a casa delle persone più fragili. È per questo che il numero di persone in carico ai servizi di salute mentale sembra più alto in certe zone: non è proporzionato alla popolazione attuale ma a quella, assai maggiore, del passato». ( i.c.b. )
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 60 - Edizione CA)
Salta l'incontro
Ateneo di Sassari a Roma
 
Non si fanno i conti senza l'oste e ieri mattina, a Roma, il rettore dell'Università Attilio Mastino, insieme ai suoi colleghi, non ha potuto risolvere il problema del taglio dei posti in Veterinaria. L'incontro con il ministro, Maria Chiara Carrozza, è saltato per l'assenza della titolare all'istruzione, dopo le dimissioni del premier Enrico Letta. Il rettore era accompagnato dal direttore sassarese Salvatore Naitana. (a. br)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 60 - Edizione CA)
Evento a Sassari
Scienza in piazza
 
Da oggi a martedì si terrà la manifestazione La scienza in piazza, ospitata dal dipartimento di Scienze della natura dell'Università. Il tema sarà lo sport, nelle sue varie forme. Parteciperanno studenti di Sorso, Porto Torres, Alghero, oltre ai licei di Sassari. (a. br)
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Cultura-Spettacoli
UNIVERSITA’
I giovani cervelli in fuga e i docenti sempre più anziani
di MASSIMO CARPINELLI*
 
Se leggiamo correttamente i dati sulla ricerca italiana, invece di lasciarci trascinare dalle parole d'ordine dei mezzi di comunicazione, troviamo conferma di una realtà che chi come me lavora nell'Università conosce bene: gli Atenei italiani formano ricercatori eccellenti, competitivi rispetto a paesi che al finanziamento della ricerca dedicano ben più fondi di noi. Per questo, non posso che condividere le recenti prese di posizione della Conferenza dei rettori dellle università italiane (Crui) sull'improrogabile necessità di rimettere in moto il turn over dei docenti. Le Università italiane negli ultimi quattro anni hanno perso il 15% dei ricercatori, mentre l'età media dei docenti e dei ricercatori è aumentata a 51 anni: questo genera una sofferenza generale del sistema, con numeri sempre più esigui di docenti costretti a far fronte a carichi di lavoro crescenti, mentre intere generazioni restano tagliate fuori dall'Università. È non solo nostro dovere ma nostro preciso interesse offrire una possibilità concreta di impiego ai moltissimi giovani che, al termine di studi brillanti, forti di competenze spendibili sul mercato internazionale, abbandonano il nostro paese. È inutile piangere lacrime di coccodrillo sui cervelli in fuga e fingere di dimenticare che quei cervelli hanno innanzitutto bisogno di stabilità economica e di una prospettiva reale di futuro. Il problema è tanto più delicato in una regione come la Sardegna, da sempre dolorosamente costretta a privarsi dei suoi giovani migliori per mancanza di prospettive sicure. Ben vengano quindi le esortazioni del governo e del ministro a fare dell'Università un luogo al servizio degli studenti, dove il reclutamento sia di altissimo livello e strettamente funzionale alla qualità dell'insegnamento. Ma queste sono petizioni di principio facili da condividere che restano inesorabilmente lettera morta in mancanza dei fondi necessari. Nell'immediato, è necessario che si attivino tutti i canali al momento disponibili per il reclutamento di nuovi ricercatori, a cominciare dal piano straordinario associati, che si potrebbe rivelare cruciale anche ad assorbire buona parte dei nuovi idonei di seconda fascia usciti dalla recente Abilitazione Nazionale. Già allo stato attuale, si calcola che il Piano straordinario associati (Psa) potrebbe andare a coprire la creazione di 5000 nuovi posti di professore associato. Se, come auspica il Consiglio universitario nazionale in un recentissimo documento, il Psa fosse rifinanziato, si potrebbe destinare l'intero turnover al reclutamento di Ricercatori a tempo determinato e ordinari. Infatti è doveroso garantire stabilizzazione e progressione di carriera a chi è già nell'Università e che in mancanza di prospettive potrebbe rivolgersi all'estero. L'Ateneo di Sassari deve farsi primo motore di questa iniziativa, che deve però coinvolgere tutti gli enti di ricerca sardi in una comune sinergia. Sono da sempre convinto che un elevato standard di ricerca sia la migliore carta di presentazione per il nostro Ateneo: raggiungere e migliorare questo standard deve essere compito di tutta la comunità scientifica sassarese. Per questo uno dei compiti più delicati ai quali sarà chiamato il prossimo rettore dell'Università di Sassari sarà proprio quello della gestione del reclutamento: un compito da condurre con equilibrio e senso di responsabilità, senza tentazioni demagogiche né, per contro, astratte teorie valutative alle quali si vorrebbe sempre più piegare l'Università.
*Professore di Fisica presso il Dipartimento di Chimica e Farmacia dell'Università di Sassari; Presidente Commissione Scientifica Nazionale 5 dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
Centro di eccellenza Aou per la cura dell’epilessia
La Lega italiana conferma il riconoscimento nazionale per il triennio 2014-2016
Susanna Casellato: «Risultato eccezionale, frutto dell’impegno di tanti giovani»
 
SASSARI Riconoscimento importante da parte della Lice (la Lega italiana contro l’epilessia) al “Centro per la diagnosi e la cura dell'epilessia in età evolutiva” dell’Azienda ospedaliero universitaria, coordinato da Susanna Casellato e attivo all’interno della unità operativa di Neuropsichiatria infantile diretta da Stefano Sotgiu. La Lice, società scientifica leader in materia di epilessia anche per la presenza tra i suoi soci di specialisti di fama mondiale, ha confermato anche per il triennio 2014-2016 il team sassarese come Centro di riferimento nazionale per questa patologia. Il primo “bollino” nazionale era stato assegnato nel 2011 per la qualità e la quantità delle prestazioni assistenziali erogate al paziente affetto da epilessia, oltre che per la produzione scientifica. Il rinnovo, deciso durante l’ultima riunione della Lice, «è stato possibile – si legge in una nota – grazie al mantenimento degli standard e al rispetto dei rigidi criteri di qualità assistenziale e di ricerca scientifica richiesti dalla Lega italiana contro l’epilessia». «Un risultato importante – affermano all’Aou – conseguito grazie all'impegno e alla professionalità della dottoressa Casellato e dell'intera équipe del Centro, dove vengono seguiti con regolarità circa 1.400 pazienti». «Il risultato ci inorgoglisce ancor di più date le difficili condizioni della sanità nella nostra Regione- è il commento di Susanna Casellato e, anche per questo, andrebbe considerato un risultato eccezionale». «Non è, però, un risultato inaspettato – prosegue la coordinatrice del centro –, ma il frutto di un impegno personale, dei giovani medici in formazione e dei tecnici di neurofisiopatologia che vi operano, impegno che negli anni non è mai venuto meno». Un impegno apprezzato anche dalla direzione aziendale dell’azienda ospedaliero universitaria sassarese «che si congratula con l’équipe del Centro – si legge ancora nella nota – per la grande dedizione per i piccoli pazienti e per l'intenso lavoro, grazie ai quali è stato raggiunto questo notevole risultato, che inorgoglisce l’intera azienda».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
UNIVERSITà
Cinque premi per gli studi sulla botanica Eva Mameli
 
SASSARI Sabato alle ore 11 nella sala della biblioteca universitaria, il “Garden Club” di Sassari premierà i cinque allievi di altrettanti istituti cittadini presso i quali è stata svolta opera di sensibilizzazione attraverso pubblicazioni, dvd e ricerche, volta alla conoscenza dell’illustre botanica sassarese Evelina Mameli Calvino, madre dello scrittore Italo Calvino. «Dopo l’apposizione della targa nella casa natale a Sassari, dopo la giornata di studio del 24 ottobre e la conferenza su antichi e preziosi testi di botanica del21 novembre – spiegano gli organizzatori del premio –, il Garden Club ha previsto una nuova ed interessante iniziativa rivolta ad una maggiore conoscenza della scienziata da parte non solo degli addetti ai lavori, quanto dei giovani che possono mettere a frutto non solo l’amore per la ricerca ed il rigore scientifico, ma anche l’interesse costante al miglioramento delle condizioni sociali ed economiche della scienziata ».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
CORSO
Veterinari, biologi e giuristi a lezione di sanità pubblica
 
SASSARI È stato pubblicato nei giorni scorsi il bando del corso di perfezionamento universitario in “Diritto e legislazione in sanità pubblica e sicurezza alimentare”, promosso e organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza della Università di Sassari in collaborazione con la Asl di Nuoro, gli ordini provinciali dei medici dei veterinari, degli avvocati di Nuoro, l’amministrazione comunale del capoluogo barbaricino e il Consorzio per la promozione degli studi universitari nella Sardegna centrale. «Il corso – si legge in una nota – è rivolto a veterinari, medici, biologi e giuristi che intendano approfondire la conoscenza e l’interpretazione delle norme che disciplinano la sanità pubblica, con particolare riferimento alla sicurezza alimentare». In particolare, il corso approfondirà le seguenti tematiche: principi della organizzazione amministrativa della sanità pubblica; rapporto tra diritto comunitario e ordinamenti nazionali, con particolare attenzione al diritto sanitario. Ancora, il corso prevede lezioi sulla condizione degli animali e degli alimenti nella prospettiva storico-giuridica; sulla professione sanitaria in relazione alla tutela degli alimenti e dell’ambiente; sui profili giuridici della professione medica e veterinaria con particolare attenzione al tema della responsabilità. Il termine per le iscrizioni è il 5 marzo e il corso inizierà il 19 marzo. Ulteriori informazioni sono reperibili nel sito del Dipartimento di Giurisprudenza della Università di Sassari.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
CNR
Due borse di studio per la ricerca sui vigneti sardi
 
SASSARI È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il bando per due borse di studio di un anno ciascuna per giovani laureati in Scienze Agrarie presso il Cnr-Ispaam di Sassari. L’attività di ricerca finanziata riguarda “l’inerbimento controllato dei vigneti” per definire protocolli di gestione del suolo alternativi a basso input e migliorare la sostenibilità delle aziende viticole sarde. Il gruppo di ricerca del Cnr sassarese ha accumulato una lunga esperienza sull'argomento affrontandolo in maniera multidisciplinare con lo staff dell'Università di Sassari che lavora sugli effetti dell’inerbimento sulla vite ed il vino, le avversità e gli aspetti economici. I bandi integrali sono pubblicati sul sito internet del Cnr: www.urp.cnr.it e sulla Gazzetta Ufficiale numero 10 del 4 febbraio. I termini per la presentazione scadono il 6 marzo.

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