Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 February 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Speciale (Pagina 29 - Edizione CA)
Università
Manca il corso di laurea specifico
Atenei sardi, l'offerta c'è ma non basta
 
I l fascino del design, sintesi perfetta tra competenze tecniche e creatività, appassiona tanti giovani sardi. La storia di Marco Verde a cui la scorsa settimana abbiamo dedicato questa pagina è la parabola di uno che ce l'ha fatta: ingegnere laureato a Cagliari e specializzato in architettura digitale, porterà una sua creazione al Salone del Mobile di Milano. Il suo percorso formativo, pur iniziato in Sardegna, è però proseguito all'estero.
Chi aspira a fare il designer può studiare entro i confini regionali, senza dover mettere nel conto un trasferimento?
C'è un dato di partenza da considerare: in Sardegna non esiste più un corso di laurea in Design, anche se gli Atenei di Cagliari e Sassari lavorano per istituirne uno congiunto. È possibile però orientare il curriculum in tal senso scegliendo l'offerta formativa delle due facoltà di Architettura, una con sede nel capoluogo regionale, l'altra ad Alghero. A Cagliari è attivo anche l'Istituto europeo di design (Ied). Si tratta di una scuola privata che, inserita in una rete internazionale, prepara nelle discipline del Design, della Moda, delle Arti visive e della Comunicazione
UNIVERSITÀ DI CAGLIARI Stefano Asili è un noto grafico. Fino allo scorso anno ha insegnato Design nella facoltà di Architettura. Per orientare chi ha ultimato gli studi superiori, racconta se stesso: «Sono laureato in Fisica delle particelle», dice, «la mia formazione nell'ambito del design è avvenuta in gran parte da autodidatta, con un investimento in termini di tempo enorme. Oggi la rete consente di avere a disposizione un sapere infinito, di esplorare le innovazioni relative al settore della grafica e al mondo delle immagini che sono strettamente connessi». Indispensabile poi una formazione universitaria che costruisca solide basi. «Si devono avere competenze nel settore del web design, dell'animazione e dell'infografica ed è necessario conoscere in maniera eccellente l'inglese. Il design oggi è materia complessa che interessa il discorso dell'abitare, della città interconnesse e dell'interfaccia ambientale, dell'architettura e del modo di vivere la realtà urbana». Infine un suggerimento: «Su un percorso formativo così costruito si devono innestare necessari approfondimenti con periodi di stage svolti nella Penisola o all'estero. Una settimana passata accanto a un grande maestro è più utile di un anno in una scuola di formazione di basso livello».
UNIVERSITÀ DI SASSARI Nella facoltà di Architettura di Alghero fino a due anni fa esisteva un corso specifico di Design. L'accesso era a numero chiuso, riservato a 20 studenti per anno. «La riforma Gelmini - ricorda Niccolò Ceccarelli, docente della materia nell'Ateneo della città catalana - ne ha imposto il taglio per ragioni economiche. Speriamo possa essere nuovamente istituito». Attualmente è possibile scegliere il curriculum di Design all'interno del corso di laurea triennale in Scienze dell'architettura e del progetto. «In Sardegna - prosegue Ceccarelli - c'è un grande bisogno di investire nel design per via della carica innovativa che la disciplina porta con sé e di cui l'Isola ha bisogno. Tenendo conto di questo dato stiamo provando attraverso il design e la comunicazione a rilanciare la tradizione artigianale, l'agroalimentare e la filiera corta. È una strada originale pensata per portare ad Alghero non solo gli studenti sardi, ma soprattutto quelli provenienti dall'esterno».
Manuela Arca
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
Castello, più spazio al verde
Parcheggi interrati e ascensori sotto il bastione del Balice
COMUNE. Via libera al progetto del nuovo parco pedonale in via del Cammino Nuovo
 
Via le auto, spazio al verde: aiuole, erbetta e alberi trasformeranno l'area-parcheggi di via del Cammino Nuovo in un'isola pedonale. Un toccasana per i residenti di Castello e Stampace. «Dopo l'avvenuta approvazione della delibera faremo immediatamente il bando e l'impresa vincitrice», spiega Paolo Frau, assessore all'Urbanistica, «preparerà i progetti esecutivi e definitivi». Con circa 10 milioni di euro (un milione e 600 mila euro sono stati già impiegati per il consolidamento del contrafforte sotto il bastione del Balice) una parte della città povera di verde si ritroverà un parco ma anche nuove soste. «Queste», ricorda Frau, «saranno interrate». Esattamente all'altezza dell'area oggi occupata dai parcheggi di via del Cammino Nuovo. L'assessore: «Le nuove soste saranno 330, con due ingressi: il primo dove oggi c'è la rampa d'ingresso all'area-parcheggio, la seconda dalle scalette di via Santa Margherita».
IL VOTO Il via libera alla delibera l'altra sera in Consiglio (33 presenti, 32 sì, un astenuto) dopo il sì della Commissione Urbanistica presieduta da Andrea Scano. «La proposta», spiega Scano, «porterà ad una riqualificazione degli spazi di via del Cammino Nuovo, attualmente adibiti ad area di sosta, in un parco pedonale attrezzato che favorirà nuove relazioni con lo spazio circostante ed in particolare il collegamento con il quartiere di Castello». Dalla rampa di fronte all'ospedale San Giovanni di Dio e dalle scalette di via Santa Margherita si accederà al parco pedonale con nuove scale e ascensori.
LE MURA Sulla scelta della vegetazione sarà posta una cura particolare. Scano: «Sarà fatta in modo tale da garantire gli ombreggi, senza però compromettere la percezione delle mura». Queste non saranno schermate dalla nuova vegetazione. Saranno utilizzati cespugli, siepi e “specie striscianti in equilibrio - chiarisce la delibera - tra le specie tipiche del paesaggio cagliaritano”. L'obiettivo dell'intervento, annunciato dallo stesso sindaco Massimo Zedda e dall'assessore Frau durante gli incontri con gli abitanti di Castello e Stampace, è «restituire a questo spazio il suo ruolo storico di area verde ai piedi delle mura, liberandolo dall'impatto visivo delle auto che invece troveranno posto nel parcheggio interrato».
L'UNIVERSITÀ Importante il rapporto con l'Università. Frau: «È importante liberare il parcheggio di superficie ma anche restituire ai residenti il bastione del Balice, oggi occupato delle auto dei dipendenti dell'Università. Questi potranno servirsi del futuro parcheggio interrato».
Pietro Picciau
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 60 - Edizione CA)
I venerdì del Fai
Cultura a Alghero
 
Proseguono gli appuntamenti con “I venerdì del Fai”. Il 21 febbraio Guido Clemente, che ha retto per decenni la cattedra di Storia Romana all'Università di Sassari, terrà una conferenza dal tema “Roma e la Sardegna fra resistenza e integrazione”. L'incontro è alle 17.30 nella sala convegni della Fondazione Meta. Il relatore illustrerà i rapporti fra Roma e la Sardegna. (c. fi.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Attualita
Ritratto del governatore
I colleghi economisti promuovono Pigliaru
«Ha un sogno: quello di accorciare la distanza tra la Sardegna e il Nord Europa»
Una vita fatta di studi e ricerche con la passione per il calcio e le nuove tecnologie
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Gli amici di Francesco Pigliaru scommettono che il nuovo presidente della Regione non cambierà abitudine e quindi non si farà mancare, prima d’iniziare la giornata lavorativa, la quotidiana corsa sulla spiaggia del Poetto. Ma, al di là della corsa, è evidente che per Pigliaru nulla sarà come prima. Puntiglioso, metodico, pragmatico ma con un sogno, se non addirittura un’Utopia, da seguire: accorciare la distanza tra la Sardegna e le regioni del Nord Europa. Il mondo accademico ha accolto con grande soddisfazione la discesa in politica di Pigliaru. «Ci sono tre cose che mi fanno dire che sarà un ottimo governatore», afferma Tito Boeri, docente della Bocconi e fondatore del sito lavoce.info, «è una persona molto seria e impegnata nel suo lavoro a cui hanno dovuto chiedere di candidarsi; lui non ha certo sgomitato per la candidatura. E’ quindi una persona che ha credibilità; l’altro motivo è che ha studiato a fondo lo sviluppo regionale e quindi potrà applicare il metodo alla Sardegna; infine ha impostato la carriera sulla Sardegna decidendo di tornarvi dopo l’insegnamento fatto all’estero». L’economista Luigi Guiso, (docente a Roma), è stato collega di studi all’Università e poi ha condiviso con Pigliaru l’esperienza inglese: «Io andai a Londra e lui scelse Cambridge», racconta Guiso, «lui ammirava la cultura istituzionale dell’Inghilterra e credo che quell’esperienza sia stata oltre che formativa anche emozionante. Arrivare in Inghilterra era un sogno: lì si era formata l’economia, da lì erano passati i geni dell’economia, da Joan Robinson a Keynes». Un’esperienza emotiva che ha portato Pigliaru a prendere a modello i meccanismi di valutazione adoperati in Inghilterra. Un’utopia riprodurli da noi? Guiso dice di no: «Non è impossibile, i sardi hanno la cultura giusta per farlo e Pigliaru può davvero accorciare la distanza tra la Sardegna e le regioni più evolute». L’esperienza fatta da assessore è servita anche per rafforzare il proprio convincimento: la Regione produce leggi e poi non ne conosce gli effetti. Da allora, in diversi gruppi di lavoro, Pigliaru ha introdotto la valutazione delle politiche. Sono gli unici studi esistenti al riguardo. Quattro anni fa, il Rettore dell’Università di Cagliari, Giovanni Melis, scelse Pigliaru come pro rettore per la ricerca scientifica: «Abbiamo lavorato molto e i risultati sono stati positivi», ricorda Melis, «siamo riusciti a migliorare la qualità della didattica. Sono soddisfatto per la sua elezione anche se perdiamo un pro rettore». Il neo governatore è un liberal di cultura classica, post keynesiano, molto misurato in tutto, meno per il calcio: segue volentieri le grandi partite e naturalmente quelle della sua Juventus. Apprezza le tecnologie e la grafica. Tra i fondatori di uno dei pochi siti di economia in Sardegna, aveva messo a punto anche il format grafico del sito. «Sono una persona fortunata», afferma, «la mia famiglia mi ha insegnato con l’esempio, il senso del dovere e il rigore che cerco ora di trasmettere a mio figlio». Il senso del dovere lo ha portato da sempre a mettere lo studio sopra a ogni cosa. Sul modello inglese è nato il Crenos per iniziativa di Pigliaru e dell’amico Raffaele Paci, professore di Economia applicata e probabile assessore della futura giunta. E al Crenos hanno vissuto questo mese elettorale con apprensione perché anche se Pigliaru non fa più parte del Centro di ricerche delle Università di Cagliari e Sassari, è comunque un punto di riferimento per gli studiosi che dal 1993 lavorano sui numeri dell’isola. «Il primo sentimento è ti gratitudine», afferma Stefano Usai, successore di Paci e Pigliaru alla guida del Crenos, «per la generosità e il coraggio con cui Francesco si è buttato nella mischia ad appena un mese dal voto, per un compito così gravoso. C’è in noi grande aspettativa per vedere come quello che abbiamo elaborato in questi anni in termini di ricerche, studi e suggerimenti alla politica, potrà tradursi in pratica». Rinaldo Brau, giovane ricercatore del Crenos, spiega: «Pigliaru è sempre stato l’elemento più visionario del gruppo. Abbiamo sempre riconosciuto in lui la supremazia dell’intuizione: da assessore ha iniziato a confrontarsi con gli elementi più tecnici rispetto alle aule universitarie e noi allievi abbiamo visto in lui la persona capace di mettere insieme elementi spesso anche molto distanti tra loro». Massimiliano Piras, preside della Facoltà di Scienze politiche a Cagliari non ha dubbi: «E’ un fuoriclasse. La sua elezione è anche la dimostrazione che la competenza paga: siamo convinti che l’Università può dare molto alla società».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Attualita
Il costituzionalista: è il prezzo da pagare col Consiglio ridotto
L’analisi del docente universitario sassarese Omar Chessa
«Esiti imprevisti per via delle nuove variabili in campo»
di Pier Giorgio Pinna
 
SASSARI Polemiche di fuoco. E riflettori puntati. Soprattutto sui criteri per la ripartizione dei seggi. Dopo lo spoglio, in Sadegna, sono in parecchi a domandarsi che cosa non abbia funzionato nella legge elettorale. Alcuni contributi per capire meglio la situazione arrivano oggi da Omar Chessa, docente di diritto costituzionale nel dipartimento di Scienze giuridiche dell’università di Sassari. «Un fatto è certo: ci sono stati esiti imprevisti per via delle nuove variabili messe in campo», dice lo specialista. Il quale entra poi nel merito tecnico della questione. Cercando innanzitutto di fare capire come mai si siano determinate queste situazioni di fronte alla complessità di procedure e a passaggi non sempre di facile comprensione per tutti. Le stesse situazioni che adesso alimentano la tensione nelle aree dell’isola più penalizzate dall’applicazione delle norme, Gallura in testa. Ai raggi X. Omar Chessa comincia il suo ragionamento partendo da una precisa disposizione di legge. Ossia l’articolo 15 dello Statuto speciale. Un articolo che, come ricorda il professore, «assegna alla competenza della legge statutaria la definizione delle "modalità di elezione, sulla base dei principi di rappresentatività e di stabilità del consiglio regionale”». «Sappiamo quindi che il Consiglio dev’essere eletto secondo metodi che ne garantiscano la rappresentatività, ma sul punto non si aggiunge altro: in particolare, non si richiama un principio di rappresentanza territoriale», argomenta di conseguenza, sul piano del diritto, il docente universitario. Effetti. Per poi soffermarsi sulla prima delle conseguenze legate all’applicabilità della nuova legge. Ovvero il fatto che alcuni territori risultino dopo il voto meno rappresentati di altri. «Va però ricordato che il sistema dei resti è lo stesso della precedente legge elettorale, quella per intenderci con cui è stato eletto il consiglio regionale uscente – puntualizza il costituzionalista – I criteri di calcolo stabiliti dagli articoli 14, 15 e 17 della legge elettorale sarda riproducono infatti meccanismi che già avevano operato in passato. E se questa volta si sono prodotte distorsioni profonde nella rappresentanza territoriale, si tratta di capire quali variabili nella realtà dei fatti sono intervenute in questo caso». Fattori. Per il docente una di queste variabili può essere appunto la distribuzione territoriale dei voti che hanno concorso alla vittoria del centrosinistra. E per questo chiarisce: «Se per esempio nella circoscrizione di Sassari sono andati forte il partito e i candidati che a livello regionale hanno vinto beneficiando del premio di maggioranza, è naturale, matematico, che quella stessa circoscrizione abbia avuto un alto numero di consiglieri, a svantaggio di altre». Ma Chessa non esclude che sul quandro generale abbiano svolto un ruolo altri elementi. Come l'affluenza elettorale non omogenea nelle diverse circoscrizioni. «In questo modo i candidati di certe circoscrizioni poossono aver preso in media meno voti di quelli di altre – aggiunge – Ma d'altronde sapevamo già che la riduzione del numero dei consiglieri avrebbe avuto ripercussioni sulla rappresentatività dei territori: è il prezzo che sempre si deve pagare quando si vuole un'assemblea legislativa più snella». Equilibrio tra sessi. In ultima analisi il costituzionalista sassarese affronta “la questione della rappresentanza di genere”. «È vero che ci sono poche donne nella composizione del nuovo Consiglio e che questa legge non prevede la "preferenza di genere", come già è stabilito in altre legislazioni elettorali regionali - osserva - Ma è anche vero che questa legge prevede che "in ciascuna lista circoscrizionale, a pena di esclusione, ciascuno dei due generi non può essere rappresentato in misura superiore a due terzi dei candidati". E ancora, va ricordato che per la Corte costituzionale è vietato prevedere quote di rappresentanza di genere nella composizione delle assemblee elettive, perché questa soluzione predetermina il voto degli elettori». Le attese. Insomma, il dibattito è aperto. Anche tra gli specialisti. E per capire che cosa succederà in concreto non rimane che attendere gli sviluppi delle prossime settimane.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sardegna
UNIVERSITA’ DI SASSARI
L’incubatore d’impresa presenta i suoi gioielli
di Antonio Meloni
 
SASSARI C’è l’applicazione che riconosce le etichette dei vini, il pesticida biologico per l’agricoltura sostenibile e il server che crea postazioni di lavoro virtuali. Quella che a tutta prima sembra la fiera della tecnologia è in realtà il salone al primo piano dell’incubatore d’impresa dell’Università, dove ieri è stato presentato il progetto Def, acronimo che sta per “Dentro l’impresa, fuori dal disagio”, un programma studiato per stimolare capacità imprenditoriali nei neolaureati. Una giornata intera, promossa dalla Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e ospitata nella bella sede appena inaugurata in via Rockefeller, dove sei giovani manager hanno presentato la loro iniziativa imprenditoriale esito di un’attività di ricerca avviata nelle università che hanno appena lasciato. Winepix è il nome di un’app, scaricabile anche con uno smartphone, che consente di riconoscere le etichette dei vini. Luca Ruiu, amministratore delegato di Bioecopest Srl, ha raccontato la sua esperienza di ricerca nel settore dei pesticidi grazie alla quale ne ha realizzato uno biologico. Abinsula è l’azienda di Stefano Farina che programma microprocessori per l’industria automobilistica e Innoviù, di Leonardo Paschino, realizza invece server che creano postazioni di lavoro virtuali consentendo l’uso ottimale di computer anche molto datati. «Il senso dell’iniziativa – dice Francesco Meloni, responsabile dell’ufficio trasferimento tecnologico dell’Università – è l’incontro del sistema universitario con quello dell’impresa per facilitare i contatti e stimolare capacità imprenditoriali che spesso non si riesce a esprimere». L’incubatore d’impresa «crea – spiega il responsabile Giuseppe Demuro – attorno al neonato imprenditore un ambiente protetto che lo accompagna durante la fase più delicata della creazione di una nuova attività».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Cultura-Spettacoli
IL DOPO VOTO
Poche le donne elette, un deficit di democrazia
Sempre più urgente introdurre il concetto di uguaglianza dentro le istituzioni: senza norme, l’Italia non è in grado di ridurre questa vistosa disparità
di ANTONIETTA MAZZETTE
 
Il 16 febbraio ho votato una donna del centrosinistra, ben consapevole che il mio voto non avrebbe contribuito a eleggerla. L'ho fatto per scelta culturale prima ancora che politica e sono certa che anche altre abbiano fatto come me. Oggi provo un gran fastidio nel sentire e leggere come notizia un risultato che notizia non è, ampiamente previsto e denunciato dalle diverse reti di donne che operano nel nostro territorio ben prima della composizione delle liste. Ci sono poche donne nel consiglio regionale? Niente di nuovo sotto il sole. Più o meno è la stessa percentuale della passata legislatura: ieri su ottanta consiglieri sette erano donne; oggi su sessanta sono quattro. Risultato scontato dovuto al modo in cui sono state costruite le liste e ai meccanismi elettoralistici alimentati da differenziate forme di sottogoverno e clientelismo, tipiche di come si costruisce il potere in Italia e dal quale sono ben contenta che le donne siano escluse. Da tempo molte associazioni di donne denunciano in Sardegna e nel resto d'Italia che l'esempio più eclatante della discriminazione sta nella scarsa rappresentanza politica delle donne ai diversi livelli, tranne la casuale eccezione costituita dall'attuale Parlamento. L'assenza delle donne ai diversi livelli di rappresentanza è una questione di democrazia, in senso sostanziale e non formale, perché dove le donne non sono presenti è inevitabile che le domande sociali di cui sono portatrici non vengano neppure prese in considerazione. Ad esempio, siamo sicuri che, se non ci fossero state delle donne a scrivere la Carta Costituzionale, si sarebbe esteso alle donne il diritto di voto? Con ciò non voglio sostenere che sia sufficiente essere donna per introdurre una diversa visione del mondo, le donne sono parte integrante della nostra società con tutte le sue contraddizioni. Infatti, abbiamo troppi esempi che ci indicano che vi sono donne che, pur di ricoprire ruoli significativi o di far parte dei circuiti di potere, utilizzano le stesse logiche consolidate dei maschi. Neppure intendo sostenere che solo le donne debbano rappresentare le altre donne, per cui personalmente non voterei un'altra donna se non ne condividessi anche progetti e visione del mondo. Ma il recente risultato elettorale è l'ennesimo esempio che indica quanto sia urgente introdurre il concetto di uguaglianza dentro le istituzioni, perché senza uno strumento normativo specifico l'Italia non è in grado di produrre cambiamenti volti alla riduzione di questa vistosa disparità di genere. Avverto invece, al di là dei proclami il cui eco si spegnerà rapidamente, troppa distrazione interessata. Penso all'assenza del principio di parità nella discussione avviata da Renzi sulla legge elettorale nazionale, e penso a quel che è accaduto nei mesi precedenti la conclusione del mandato di Cappellacci nella discussione sulla legge elettorale regionale vigente. Dibattito nel quale le forze politiche (con poche eccezioni riguardanti singoli esponenti) hanno votato segretamente l'esclusione della doppia preferenza di genere. D'altronde perché dei soggetti forti avrebbero dovuto rinunciare volontariamente al loro potere, peraltro già minato dalla decisione di ridurre il numero dei consiglieri?
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 26 - Sassari
BLITZ NELLA FACOLTÀ DI VETERINARIA
I soliti ladri “multimediali” rubano 3 pc dal dipartimento
 
SASSARI È una beffa senza fine quella del furto di computer, fenomeno che negli ultimi tempi sembra aver preso piede in città. Oramai quasi a giorni alterni – soprattutto nell’ultima settimana – i ladri prendono di mira edifici scolastici, biblioteche, dipartimenti di facoltà universitarie. L’ultimo in ordine di tempo risale a martedì notte: i balordi sono entrati nella facoltà di Medicina Veterinaria di via Vienna e hanno portato via tre computer portatili, due hard disk esterni e persino un macchinario che i veterinari utilizzano per le analisi del latte. Sull’episodio indagano i carabinieri che ieri mattina hanno fatto un sopralluogo sul posto. Soltanto la notte precedente – ossia lunedì – erano spariti diversi pc dalla biblioteca interfacoltà “Pigliaru” di viale Mancini. E qualche mese fa i ladri erano entrati nella scuola media Cappai.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
Un lavoro dopo la laurea? Si trova girando il mondo
Domani a Scienze politiche incontro su come iniziare le carriere internazionali
In programma gli interventi di tanti esperti. Tra i relatori anche Rossella Urru
 
SASSARI Quali sono le reali opportunità di lavoro, per i giovani laureati, nel campo della diplomazia o all’interno delle organizzazioni internazionali? Che percorso di studi bisogna seguire? Domanda alle quali gli studenti interessati potranno avere risposta domani partecipando a “Globe”, l'incontro dedicato all’orientamento alle carriere internazionali per studenti universitari e neo laureati. L’evento si terrà alle 9.30 nell’aula blu del Dipartimento di Scienze politiche, Scienze della comunicazione e Ingegneria dell’informazione dell’università, in viale Mancini 5. La manifestazione è promossa dall'Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, da sempre attento alle iniziative finalizzate a orientare i giovani verso i mercati del lavoro, in collaborazione con l'Università degli Studi di Sassari e con il patrocinio del ministero degli Esteri. Tra i relatori anche Rossella Urru e Francesca Barracciu. Globe, giunto alla sua XXV edizione (dopo quelle di Milano, Torino, Napoli, Genova, Roma, Palermo, Pavia, Bologna, Catania, Siena, Bari, Padova, Forlì e Trento) è il primo appuntamento di presentazione delle opportunità di lavoro in ambito internazionale per i più giovani: sviluppo e cooperazione internazionale, mediazione e promozione della pace, diplomazia, sicurezza, aiuto umanitario. Sino ad ora ha coinvolto oltre 14.000 giovani. A Globe Sassari i partecipanti prenderanno parte a incontri con di relatori di primo piano impegnati a spiegare ai giovani i requisiti di accesso e le reali opportunità di lavoro per la diplomazia, le organizzazioni internazionali e le Ong (Organizzazioni non governative). I partecipanti potranno confrontarsi su alcune importanti questioni: come e in che modo lavorare negli organismi internazionali? In cosa consiste il lavoro di un diplomatico e come ci si prepara a superare il concorso? In che cosa consiste il lavoro delle Ong? Come prepararsi e quali percorsi di studio scegliere? Senza cadere in facili miti, ma toccando con mano il percorso, le capacità, i tempi e la preparazione necessaria i giovani avranno un'occasione importante per comprendere come accedere al mondo del lavoro internazionale. Dalle ore 14.30 la giornata proseguirà con l'incontro “Lavorare con e nelle istituzioni europee” nell'ambito di Youth for Europe, con la partecipazione di parlamentari europei, docenti universitari ed esperti per parlare di Europa e delle diverse opportunità professionali per i giovani. Ai partecipanti all'evento sarà riconosciuto un credito formativo universitario. Per maggiori informazioni e iscrizioni consultare il sito www.ispionline.it/it/eventi/evento/youth-europe-ii-edition-sassari.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari
A Piandanna l’esposizione Scienza e sport
 
SASSARI Alunni alla scoperta del fantastico mondo della scienza. Domani nel nuovo complesso universitario di via Piandanna comincia la nona edizione della manifestazione “Scienza in piazza”, un evento che consiste nella presentazione di numerosi esperimenti a carattere tematico da parte degli studenti di diverse scuole di Sassari e provincia. Nell’anno dei Mondiali di calcio si è scelto come tema “Scienza e Sport”, e molti dei test scientifici presentati faranno riferimento proprio al pallone da calcio. «La manifestazione - spiegano i promotori dell’Associazione per l’insegnamento della Fisica, in collaborazione con la Società astronomica turritana e con il Dipartimento di Scienze della Natura e del territorio - risponde all’esigenza di stimolare nei giovani la curiosità e l’interesse per le discipline scientifiche attraverso un approccio che li veda impegnati in prima persona nel progettare, condurre e illustrare al pubblico esperimenti scientifici spesso sorprendenti, a volte spettacolari e sempre accattivanti». La mostra resterà aperta tutte le mattine (tranne domenica) sino a martedì 25 febbraio, dalle 9 alle 13, e sabato 22 anche al pomeriggio dalle 15,30 alle 18,30.

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