Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 May 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA


1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
Dalla Mem all’Università, dalla Regione alla struttura dei militari
TRA LIBRI E COMPUTER
Le biblioteche ai tempi di internet: tanti i servizi

Non c’è solo la biblioteca provinciale. In città esistono strutture che propongono una varietà di offerte gestite da Comune, Regione, ministero per i Beni culturali, militari, Università. Posti dove non vengono proposti solo libri da leggere o da prendere in prestito, ma nei quali è possibile navigare in internet col proprio pc, usare il computer, partecipare a convegni di ogni genere. Centri polifunzionali, insomma.
IL COMUNE In via Mameli c’è la Mediateca del Mediterraneo. Una struttura nuova, che offre servizi sparsi nei tanti locali del centro. C’è la biblioteca generale, biblioteca di studi sardi, archivio storico e mediateca. Poi info point culturale e internet point, biblioteca dei ragazzi, archivio multimediale e cineteca sarda. Locali frequentati ogni giorno da centinaia di persone. La biblioteca di Pirri, in via Santa Maria Goretti, è quasi nuova (inaugurata nel 2010). Una sala lettura da 40 posti a sedere, una sezione per gli “under 21”, un patrimonio di circa 40.000 documenti con 580 metri quadri di locali.
LA REGIONE La biblioteca regionale è in viale Trieste. Uno spazio ben gestito, pulito, ordinato. All’interno della sala lettura ieri verso le 10 c’erano non più di trenta persone. Un patrimonio di 85.000 volumi che parlano di amministrazione regionale e locale. Duecentocinquanta testate di periodici, una raccolta completa dei quotidiani L’Unione sarda e La nuova Sardegna oltre a enciclopedie, dizionari e repertori generali su cd-rom. E una sala conferenze.
VIA UNIVERSITÀ Aperta al pubblico nel 1792, la biblioteca universitaria si trova nello splendido palazzo che ospita anche la sede del Rettorato. La biblioteca operativa è al primo piano, accanto alla sala del ’700. Oltre a locali che possono ospitare eventi di tutti i generi, c’è un patrimonio di 238 incunaboli, 5.260 cinquecentine, 6.095 manoscritti, 5.227 testate di giornali e riviste, oltre a una raccolta di materiale sardo e sull’Isola. E migliaia di altri volumi.
L’ATENEO Tante le biblioteche gestite dall’Università. Da Architettura a Biologia, fino a Scienze politiche. Strutture aperte quasi tutti i giorni, mattina e sera. Il sistema bibliotecario prevede quattro distretti: Biomedico Scientifico, Scienze Sociali, Economiche e Giuridiche, Scienze Umane e Tecnologico. E un regolamento ben preciso, pubblicato sul sito dell’Ateneo.
Piercarlo Cicero

 

 


 
 

2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 39 - Edizione CA)
INGEGNERIA, ACCESSO AI CORSI
È stato pubblicato il bando per l’accesso ai corsi di laurea in Ingegneria. La prima possibilità è il 30 maggio, ma in caso di insuccesso il test può essere ripetuto fino a settembre. Informazioni sul sito dell’Ateneo.

 

 

 

3 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 7 - Edizione CA)
Il San Raffaele vale un miliardo
Roberto Cossu
ROMA Per la firma storica Palazzo Chigi offre uno scenario solenne: la sala dei galeoni. Evento sardo e nazionale, ieri a Roma. Ci sono il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore alla Sanità Luigi Arru, c’è il deputato del Pd Gian Piero Scanu. Alle 18,28 arriva Renzi, insieme a Lucio Rispo, ovvero il responsabile investimenti della Qatar Foundation, nonché project manager dell’operazione San Raffaele di Olbia. Due firme a testa e comincia ufficialmente il «percorso armonico», parole di Pigliaru, che dovrebbe concludersi con l’avvento dì un’eccellenza. L’ospedale del futuro, una perla della sanità sarda, nazionale e internazionale.
Tempi? Apparentemente è tutto chiaro. Definita ieri la preintesa, entro il 24 giugno chiusura del «processo» di accordo, il 25 via ai lavori. Che dovrebbero concludersi in un anno. Scherza, ma non troppo, Rispo: «Nel Qatar c’è una monarchia assoluta, gli ordini non si discutono. Se si dice che l’ospedale deve aprire il primo marzo del 2015 così deve essere». E così impone Mozabint Nasser, la madre dell’emiro di Doha, presidente della Qatar Foundation. Una certezza che nell’Isola non è così granitica: “processo” significa discussione in Commissione, in Consiglio, in Giunta. Dove le resistenze non sono certo un mistero. E non a caso Arru fa capire che c’è molto da discutere, verificare, approvare. Tanto più che sono necessarie diverse autorizzazioni dallo stesso governo. Insomma, una trafila che, sui tempi italiani (e sardi), potrebbe andare ben oltre il mese. E nel caso come reagirebbero gli emiri? Si capirà qualcosa già dalle prossime ore: sono aperti due tavoli tecnici, per analizzare «offerta e attività» dell’ospedale e gli aspetti che riguardano la ricerca.
Renzi e Pigliaru ostentano sicurezza. Persino euforia. Si stringono la mano e si abbracciano. Il premier - va di fretta - sottolinea che la Qatar Foundation è «una straordinaria realtà imprenditoriale, anche se mio figlio la conosce solo per il Barcellona». Questo significa che «si può tornare a investire in Italia» e la Sardegna è di fatto un laboratorio. Riassumendo: grande gruppo, «regione ben governata» e Stato «pronto a collaborare». Dopotutto siamo (anche) in campagna elettorale. A margine, il premier estende il discorso alla situazione generale dell’Isola e alle sue emergenze: «Presto diremo una parola definitiva sul progetto manifatturiero per il Sulcis». Poi il premier invita i sardi con meno di 30 anni a registrarsi nel sito dell’iniziativa Ue Garanzia giovani, che crea opportunità per chi non lavora: «La Sardegna - ricorda - è stata tra le primissime regioni ad avviare il progetto». E impegni, anzi promesse anche sul fronte dei servizi e del turismo. Un po’ vago, ma è cronaca da registrare.
Poi Renzi cita le cifre che contano sull’operazione San Raffaele: investimento da un miliardo e 200 milioni di euro in tre anni, per oltre 1500 posti di lavoro (600 subito), indotto compreso. Cifre che superano persino quelle anticipate nei giorni scorsi. Frase a effetto: «Il tempo della Sardegna è il futuro». In ogni caso «questa è un’ipotesi importante che prima non c’era. Posti di lavoro reali che si creeranno». E dopo il timore che tutto venisse dirottato in Germania, «sono davvero contento».
È contento anche Pigliaru. La Regione, dice, ha il dovere di creare «un clima favorevole agli investimenti». Traduzione: «Garantire risposte rapide in tempi precisi, limitare al massimo le incertezze». Il percorso «iniziato oggi andrà in questa direzione». Musica per Rispo: «Per noi è un giorno importante. Lo aspettavamo da tempo». Forse non sarà il piano Marshall, «come ho detto un’altra volta», ma qualcosa di simile: «Stiamo investendo moltissimo dovunque, lo facciamo perché la nostra economia, basata finora sugli idrocarburi, vuole puntare su un’economia di ricerca». Ìl San Raffaele è un’opportunità anche per gli emiri.
Cosa intendono fare nel bianco palazzo di Olbia? Destineranno subito 100 milioni per completare la struttura. Poi mano a tutto il resto: macchinari, laboratori, ingaggio dei medici e degli infermieri. A settembre dovrebbero partire anche i corsi di formazione. Quindi le specialità, per 260 posti letto (50 “solventi”). Intanto la cura del diabete («Nel Qatar è una malattia endemica») e la medicina sportiva («Abbiamo a Doha un centro di assoluta eccellenza»). Poi la pediatria, considerando che il gruppo cammina (anzi corre) insieme all’ospedale Bambin Gesù di Roma, che avrà la direzione ospedaliera e scientifica. E ancora un lungo elenco: riabilitazione neurologica, ortopedia, cardiologia, neurologia, oculistica. In cima proprio la ricerca. Nel mondo la Qatar Foundation programma per questo settore sei miliardi: una buona quota arriverà nell’Isola. Con il coinvolgimento delle università sarde. Ma il discorso è ben più ampio: «Noi vogliamo portare il meglio del meglio». Dal mondo a Olbia, con investimenti per 10 anni. Rispo tiene a precisare che non c’è alcun rapporto con insediamenti di altro tipo in Gallura. «Una cosa siamo noi» e una cosa è la Qatar holding («Noi siamo più bravi»). Sarebbe, dice, «come confondere Finmeccanica con Fiat». E i costi aggiuntivi per la Regione? Un punto sul quale nessuno si sbilancia, il governatore lascia comunque intendere che in un settore che assorbe il 53 per cento del bilancio regionale non sarà difficile trovare la soluzione. I tavoli tecnici sono aperti per questo.
L’esigenza degli investitori, vale la pena ripeterlo, è la rapidità. Garantita da Renzi, che ci ha messo la faccia, per usare una sua espressione. E dallo stesso Pigliaru, che a domanda sugli steccati sollevati nell’Isola, assicura: «Ci sarà un consenso considerevole». E qui vale anche il giudizio di Gian Piero Scanu. «Il mio riferimento è Pigliaru», dice. E definisce l’operazione, religiosamente, «un segno della provvidenza». E ai “perplessi” cosa manda a dire? «Quali?». Silvio Lai e Paolo Fadda, per esempio, esponenti di spicco del centrosinistra. «Mi dispiace per loro. #State sereni».
 



LA NUOVA SARDEGNA 
4 - La Nuova Sardegna / Agenda - Pagina 29
LIBRI E CONVEGNI
FACOLTA’ DI ECONOMIA
"Europa 2014: è possibile un nuovo inizio?" è il titolo dell’incontro-dibattito che si terrà oggi 22 maggio alle ore 19.30 nell’Aula Magna della Facoltà di Economia e Commercio, in corso Angioy a Sassari. Organizzato da Comunione e Liberazione, interverrà Paolo Fois, docente universitario.
AULA MAGNA UNIVERSITÀ
A Sassari giovedì 29 maggio, Claudio Martelli presenta il suo libro “Ricordati di vivere”.

 

 



5 - La Nuova Sardegna / Sardegna - Pagina 9
DALL’INVIATO A ROMA
IL PROGETTO Diventerà centro d’avanguardia
Lucio Rispo (Qatar Foundation) spiega come sarà l’ospedale olbiese
Lo scatolone bianco del San Raffaele Lucio Rispo, il project manager della Qatar Foundation, lo riempie in fretta. Un reparto dopo l’altro, compresi i futuri centri di ricerca, che saranno almeno due. Nella proposta presentata alla Regione, ha scritto tutto sin dalla prima volta e ora dice sicuro: «Siamo ai dettagli. La trattative con l’assessorato alla Sanità è ben avviata. Da qui al 24 giugno, la data di scadenza che ci siamo messi, la partita sarà chiusa e chiusa bene con reciproca soddisfazione ». Lucio Rispo, origini napoletane, i reparti che vorrebbe li mette in fila: riabilitazione, pediatria, ortopedia, cardiologia, neurologia e oculista.
Poi, a chiudere, un centro di ricerca internazionale sul diabete, che «è una vostra e nostra patologia purtroppo ancora in doppia cifra» e «tutto l’altro che decideremo di studiare assieme alle università di Sassari e Cagliari, e insieme al vostro prestigioso Crs4». Non crede che questo pacchetto sarà ritoccato in questo ultimo e decisivo mese: «Ogni nostra richiesta è stata calibrata anche sul sistema sanitario della Sardegna. Ad esempio, la riabilitazione ortopedica e neurologica non sono presenti nel Nord Sardegna. Noi le porteremo». Per tutti, non solo per chi ha dollari e petrodollari in tasca. «Con la collaborazione del Bambin Gesù di Roma– aggiunge – realizzeremo un ospedale di livello internazionale e dei centri di ricerca all’avanguardia. Bene, metteremo tutto a disposizione dei sardi e della Sardegna». Senza, secondo Rispo, che «l’isola ci metta un soldo». I primi cento milioni sul miliardo e 200 messo nel conto, la Qatar Foundation li metterà per completare la struttura, gli altri serviranno per allestire il San Raffaele: arredi e macchinari di ultima generazione. «Attenzione, però – è l’acuto finale dell’ambasciatore tecnico – Spenderemo molto anche per formare medici e infermieri». Sostiene che il nuovo ospedale ingaggerà il meglio del meglio sulla piazza europea e non solo. La Qatar Foundation è ricca, molto ricca, e lo farà senza badare all’euro, fino a rivelare: «A settembre cominceremo ad assumere il personale medico e lo manderemo subito in giro a prepararsi e specializzarsi. Vogliamo che il primo marzo del 2015, il giorno dell’inaugurazione, tutto sia perfetto». Chiuso il capitolo «l’ospedale che sarà», Rispo tira dritto sul futuro prossimo ventura. «Con la Regione l’accordo lo troveremo. Ci siamo messi in testa il San Raffaele e lo faremo. Abbiamo resistito a tre Papi, a non so più quanti cambi a Palazzo Chigi, a due diversi presidenti della Regione, e siamo ancora qui al nostro posto ». Con un solo ultimo dubbio: «Potremmo andar via solo se i sardi ci dicessero: non vi vogliamo. Ma sarebbe una follia».
(ua)
 


 

QUOTIDIANI NAZIONALI

Link: rassegna stampa MIUR

 

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