Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 May 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 26 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Presentata l’ultima edizione del dizionario della lingua italiana Devoto-Oli
Vedi alla voce “emerito”: tra prof e militi anche il papa
Vedi alla voce emerito : titolo conferito a un papa in seguito a un’eventuale sua rinuncia al pontificato (istituito nel 2013 in occasione della rinuncia al papato di Benedetto XVI). Dizionario Devoto Oli, edizione 2014. «È stata un’innovazione clamorosa, che si inserisce stabilmente nella consuetudine giuridica della chiesa cattolica. Per questa ragione - spiega il professor Luca Serianni, ordinario di Storia della lingua italiana alla Sapienza di Roma - non poteva non essere inserito nel dizionario. Ma emerito - prosegue il docente - è il soldato dell’antica Roma, che compiuto il servizio militare riceve il congedo e relativi premi. È il professore universitario in pensione, al quale viene conferito questo titolo e con esso il diritto di essere ancora chiamato prof. C’è infine l’emerito fesso». Dunque una parola, e più livelli di significato, segno di ricchezza di una lingua e della forza di assorbire straordinarie novità storiche (come le dimissioni di Ratzinger) con un neologismo.
È difficile sfuggire alla seduzione dei nuovi termini, moderne sirene della lingua quotidiana, da listino bloccato a sigaretta elettronica. Persino M5S. Ci sono poi i neologismi semantici di espressioni esistenti come “cinguettare”, “famiglie di fatto”, “colpo di reni”, “allarme rosso” e “lavoro flessibile”. Sono parole che hanno superato il vaglio dei lessicografi e acquisito il diritto di cittadinanza a stare nell’ultima edizione del Devoto Oli. Il dizionario curato da diversi anni dal tandem Luca Serianni e Maurizio Trifone, docente di Linguistica all’Università di Cagliari, è stato tenuto a battesimo, ieri pomeriggio, dai due curatori, da Ignazio Putzu, direttore del Dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Cagliari (che ha promosso l’incontro) e dal professor Claudio Giovanardi, docente di linguistica italiana all’Università di Roma Tre. Una presentazione appassionata da far assomigliare il dizionario a quel che è: un bellissimo libro d’avventura, una fucina di notizie, che grazie alle parole sa aprire orizzonti inesplorati. Forte di una base di 10 mila lemmi che costituiscono il cuore robusto della lingua italiana, il Devoto Oli si è affinato negli anni. Lo ha spiegato bene il professor Giovanardi: «Oltre all’etimo troviamo una proposta di datazione della parola, la sillabazione e la reggenza sia verbale che nominale. Una delle difficoltà dell’italiano - ha osservato - è sapere quale preposizione regge un verbo. Da romano, per esempio, sento dire no so’ capace a . Ormai è una sorta di grammabolario».
Docente di italiano in un’ex aula di medicina, il professor Serianni ha chiesto in prestito al linguaggio dell’anatomia le parole “prominenza Tenar”, ovvero la prominenza del palmo della mano, per spiegare come questa «curiosità sia facilmente risolvibile grazie alla rete». «Ma un dizionario - ha proseguito - ha ambizioni maggiori. Come dire dove cadono gli accenti». Di ègida, per esempio, parola sulla quale è inciampata la Gelmini. L’ègida era lo scudo di Zeus, ricoperto con una pelle di capra. Il termine viene dalla parola greca capra e col tempo ha assunto il significato di protezione.
Il gioco delle parole, già seducente, si fa ancora più complesso quando entrano in gioco i sinonimi e il loro uso nella lingua scritta e parlata. Insieme al dizionario-padre, è stata presentata anche la prima edizione del Devoto Oli dei sinonimi e dei contrari, interamente curata dal professor Trifone. Un esempio per capire la complessità di sfumature: «Per abile posso dire capace, termine sostituibile con capiente. Ma abile e capiente non hanno nulla in comune. Ancora: i verbi gettare e buttare. Sono sinonimi. Butto la pasta nell’acqua che bolle. Se dico getto la pasta, voglio dire che la elimino perché non è buona». Sapere che nei dizionari si trova tutto questo deve aver spinto il commissario di polizia Kostas Charitos, personaggio ideato dallo scrittore Petros Markaris, a leggere solo e soltanto vocabolari.
Caterina Pinna 
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 37 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ
Programma: bici e bus al posto dell’auto

Trasporto pubblico e bici al posto dell’auto privata. Per raggiungere l’obiettivo il Centro ricerche modelli di mobilità (Crimm) dell’Università ha realizzato un programma sperimentale: “Casteddu Mobility Styles”. Il programma, in collaborazione con il Ctm, è indirizzato agli automobilisti che lavorano e si muovono nell’area vasta cagliaritana per valutare l’uso di modi alternativi sostenibili (treno, metro, autobus, bici, piedi e tutte le combinazioni possibili).
Consentirà ai cittadini di realizzare spostamenti più intelligenti e meno costosi, cambierà in meglio lo stile di mobilità e di vita e porterà grandi vantaggi, sociali, economici e ambientali. L’intento è «convincere gli automobilisti a compilare un questionario disponibile sul sito www.ctmcagliari.it, sulla pagina facebook di Ctm (ctm Spa), Su Twitter Ctm_cagliari, Sul Sito Del Progetto Www.Metrostyles.It, Sulla Pagina Facebook Casteddu.Mobilitystyles. Chi compilerà il questionario potrà partecipare alla sperimentazione.
 
 
  


 
LA NUOVA SARDEGNA 
 
3 - La Nuova Sardegna / Cultura e spettacoli - Pagina 33
L’iniziativa per dedicare la Biblioteca dell’Università al segretario del Pci
GIULIO ANGIONI: «SASSARI RICORDI IL SUO BERLINGUER»
«È stato importante per tutti gli italiani, non soltanto per il suo partito»
di Fabio Canessa
SASSARI In breve tempo l’iniziativa ha coinvolto centinaia di persone, tutte convinte della bontà dell’iniziativa di lanciare un appello al ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini, e a tutte le istituzioni interessate perché venga intitolata a Enrico Berlinguer la Biblioteca universitaria di Sassari, che tra poche settimane si trasferirà nell’ex ospedale di piazza Fiume. Un trasloco breve per la distanza, ma di grande significato simbolico. Cambierà di sede un imponente patrimonio librario, custodito in un luogo centrale nella storia culturale di Sassari, la città nella quale Berlinguer è nato e si è formato negli anni cruciali della giovinezza. Un’occasione importante, secondo il comitato promotore dell’appello, per ricordare la passione e l’impegno politico e civile di Berlinguer. Tra i già tanti firmatari della petizione c’è anche lo scrittore e antropologo Giulio Angioni. Perché ha firmato? «Non posso che essere favorevole a questa proposta. Perché intitolare le biblioteche solo a personaggi che hanno vissuto di libri? Berlinguer, che tra l’altro di libri ne ha scritti, ha fatto cose più importanti. Per me è quindi una buonissima idea. Non vedo obiezioni. Casomai qualcuno potrebbe dire perché non un altro personaggio. Se fosse stato chiesto che la Biblioteca universitaria di Sassari venisse intitolata ad Antonio Segni, io avrei detto ugualmente di sì. Ma Berlinguer va anche meglio». A trent’anni dalla morte un’occasione irripetibile per celebrare una figura politica di livello assoluto com’ è stata il segretario del Pci? «È stato un uomo importante per il senso comune di tutti gli italiani e non solo dei comunisti. Ha dato molto, ci ha mostrato un modo di fare politica che oggi ci manca molto. Berlinguer ha incarnato in positivo la possibilità di una politica pulita, mossa dagli ideali, non sguaiata, sobria, seria». Un luogo di studio come una biblioteca, perfetto dunque preservarne il ricordo anche tra i giovani? «Berlinguer è diventato l’emblema della possibilità che la politica sia una cosa seria e onesta. I giovani – e milioni di italiani di tutte le età – questo chiedono». Una figura rispettata e apprezzata in Italia e nel mondo... «Succede che gli italiani migliori siano apprezzati più all’estero che da noi. Così ad esempio è per Antonio Gramsci, verso cui in Italia non si ha un’attenzione tanto forte quanto invece nel resto del mondo, dove è conosciuto e studiato in tutte le università. Dappertutto trovano le riflessioni di Gramsci meritevoli di analisi, ancora ricche di indicazioni per il presente. Per Berlinguer direi che vale la stessa cosa. Uno può anche dire che alla fine il suo progetto è stato sconfitto, però la sua figura rimane. E molto positiva, più di quanto non lo sia quella di Palmiro Togliatti, ad esempio. Anche fuori dai confini italiani. Quando ci sono stati i funerali del segretario del Pci vivevo in Inghilterra e ricordo lo spazio enorme che fu dato da tutte le televisioni britanniche a quell’evento».

NOMI ILLUSTRI TRA GLI ADERENTI
Tante firme, da De Cataldo a Pisanu
E tra gli aspiranti rettori resta fuori soltanto Andrea Montella
di Costantino Cossu
SASSARI Paolo Fresu, Giancarlo De Cataldo, Massimo Carlotto, Nadia Urbinati, Edoardo Salzano, Lella Costa, Giulio Angioni, Guido Melis, Bianca Pitzorno, Bruno Tognolini, Maria Giacobbe. Sono solo alcuni dei nomi della cultura che hanno aderito all’appello lanciato sulle pagine della Nuova Sardegna per intitolare a Enrico Berlinguer la Biblioteca universitaria di Sassari in occasione del suo trasferimento nella nuova sede dell’ex ospedale civile di piazza Fiume. Oltre mille firme in tre giorni, con adesioni che continuano ad arrivare numerose. Tra queste quella della sottosegretaria ai Beni Culturali Francesca Barracciu. Ma tra gli esponenti del mondo della politica che hanno firmato l’appello ci sono anche l’ex ministro dell’Interno Beppe Pisanu, il segretario regionale del Partito democratico Silvio Lai e il candidato alla carica di sindaco di Sassari Nicola Sanna. Anche quatrro dei cinque candidati alla carica di rettore dell’Università di Sassari hanno firmato. Sono: Massimo Carpinelli, Giuseppe Pulina, Eraldo Sanna Passino e Marco Vannini. Dei cinque l’unico a non aderire all’appello è quindi Andrea Montella. L’orientamento dei candidati rettori è importante, visto che a Berlinguer andrebbe intestata, come si diceva, la Biblioteca dell’Università. Tra gli altri che hanno firmato il documento diffuso dalla Nuova Sardegna sono da segnalare: Gianfranco Cabiddu, Giuseppina Fois, Fabrizio Bottini, Anna Sanna (ex sindaco di Sassari), Simone Giuliani, Antonio Minisola e Carlo Mannoni. Primi firmatari dell’appello sono: Manlio Brigaglia, Salvatore Mannuzzu, Simonetta Bagella, Gianni Caria, Paolo Carta, Daniela Cossiga, Vindice Lecis, Sante Maurizi, Antonietta Mazzette, Paola Pittalis, Pier Paolo Roggero, Sandro Roggio, Lucia Angelica Salaris, Giovanni Antonio Tabasso e Sandra Piras Tedde. «E’ dovere di un Paese civile e democratico – ha detto Francesca Barracciu per spiegare la sua adesione all’iniziativa – ricordare e tramandare ai nostri figli la statura morale ed intellettuale di uno dei più illuminati politici che non solo la Sardegna, ma l’Italia intera abbia mai espresso». «Trent’anni fa – si legge nellappello – moriva Enrico Berlinguer. Rivolgiamo un appello al ministro dei Beni culturali e a tutte le istituzioni interessate perché venga intitolata a Berlinguer la Biblioteca dell’Università di Sassari, la città nella quale Berlinguer è nato e si è formato. Sassari ha l’occasione irripetibile non solo di ricordare l’impegno politico e civile di Berlinguer, ma di onorare nel modo migliore la propria tradizione di luogo di studio ed elaborazione del pensiero politico». Adesioni su bibliotecaenricoberlinguer@gmail.com e www.change.org
 
 
 
4 - La Nuova Sardegna / Cultura e spettacoli - Pagina 34
Dopo quarant’anni di attività documentaristica
LAUREA AD HONOREM A SU PUZONARJU, FOTOGRAFO DEI RAPACI
Il 28 il riconoscimento dell’Università di Sassari-Nuoro
di Luciano Piras
NUORO Laurea magistrale ad honorem a su puzonarju Domenico Ruiu. Dottore, d’ora in avanti. Così vuole l’università di Sassari, dipartimento di Agraria, attraverso il corso gemmato nuorese in Scienze ambientali e forestali. Una laurea conquistata sul campo, nel vero senso della parola, per il fotografo naturalista, o meglio: «naturalista fotografo», come già nel 1993 lo definiva Fulco Pratesi nella sovraccoperta di uno dei tanti capolavori firmati da Ruiu, I miei rapaci. E proprio i “suoi rapaci”, il loro ruolo ecologico e soprattutto la loro conservazione, saranno i protagonisti della lectio doctoralis che su puzonarju terrà il prossimo 28 maggio, alle 11,30, nell’aula magna dell’ateneo turritano, davanti al rettore Attilio Mastino, al direttore del dipartimento di Agraria Giuseppe Pulina e al presidente del corso di laurea in Scienze ambientali e forestali Pietro Luciano. Una laurea che arriva dopo quasi quattro decenni spesi a documentare con passione sconfinata l’ambiente naturale della Sardegna e non solo. Classe 1947, diploma in Ragioneria, una vita da impiegato pubblico, Domenico Ruiu ha iniziato a girare in lungo e in largo armato di reflex nel 1977. Ma è da sempre, fin da quando era un adolescente che passava le estati all’Ortobene, che questo eterno ragazzino puzonarju che ora scrive libri e usa il computer si lascia andare alle emozioni forti davanti a un comunissimo esemplare di passerotto o a un maestoso e raro avvoltoio monaco, un gipeto, una poiana, un gheppio, uno sparviero, un astore, un falco pellegrino, un’aquila reale... oppure davanti a un grifone. Sua maestà il grifone. Il rapace che ha segnato l’esordio editoriale di Domenico Ruiu, nel 1981. Caro grifone, il titolo di quel primo libro che gli valse anche un servizio sulle pagine di Epoca. Numerosi i saggi fotografici pubblicati nel corso degli anni. Dopo Caro grifone sono arrivati titoli come Compagni di viaggio, Supramonte, Il muflone, Il fenicottero, I miei rapaci, Su puzonarju, Su Monte, Obiettivo aquila, La Sardegna, fino alle ultime due novità, l’impegnato Ali sul fiume, sulle tematiche ambientali della valle del Rio Posada stravolta dall’alluvione di novembre scorso, e il monumentale Il fotografo dei rapaci. The photographer of birds of prey. Librone da collezione, quest’ultimo, tiratura limitata, 1.250 copie numerate e firmate dall’autore. È proprio nel corso della presentazione di questo volume, nell’università di Nuoro a marzo del 2013, che è saltata fuori la prima idea di attribuire la laurea magistrale ad honorem a Domenico Ruiu. Lui si era subito seduto, quasi accasciato: «In qualsiasi modo vada a finire, grazie» aveva detto convinto che la proposta non sarebbe andata in porto. Poi, invece, è arrivato il sì unanime del senato accademico. Due giorni fa il decreto ministeriale.
 
 
 
5 - La Nuova Sardegna / Cultura e spettacoli - Pagina 34
Il teatro con gli studenti nelle residenze. Il 20 maggio la comicità di “Aperitivo con delitto”
Calcare il palcoscenico con i laboratori dell’Ersu
SASSARI L’Ersu di Sassari, nell’ambito delle attività culturali in proprio, prosegue la sua collaborazione con molteplici realtà del settore attive del territorio con l’obiettivo di creare occasioni di intrattenimento, a prezzi speciali o totalmente gratuite, per gli universitari. Le iniziative sono mirate a coinvolgere gli studenti fuori sede e animare le residenze. Con questa filosofia nasce l’iniziativa “Aperitivo con delitto” organizzata in collaborazione con la compagnia Bobòscianel di Sassari che si svolgerà il prossimo 20 maggio nella sala studio della residenza di via Manzella alle 20. Lo spettacolo è rivolto agli studenti universitari che potranno assistere alla commedia al prezzo speciale di 3 euro. Nel corso della serata che proporrà le esilaranti performance della compagnia sassarese ispirate ai gialli di Agatha Christie il delitto è assicurato e anche questa volta l’investigatore Poirot, aiutato dal pubblico in sala, tra colpi di scena e rivelazioni sconcertanti sarà chiamato a smascherare l’assassino. Come aperitivo si potranno inoltre assaggiare le specialità gastronomiche offerte dal servizio mensa dell’Ersu. Il criterio di accettazione delle adesioni sarà l’ordine di arrivo, sino ad un massimo di 40 posti disponibili. Per informazioni contattare il settore diritto allo studio 079/9940027 oppure rivolgersi allo sportello studenti del settore o alla cassa della mensa di via Manzella. Tra le numerose iniziative organizzate dall’Ersu ci sono inoltre i laboratori gratuiti e le esperienze pratiche volte a far conoscere non solo da spettatori ma in prima persona, le varie fasi della costruzione di uno spettacolo. In quest’ottica l’Ersu propone un secondo evento curato da Bobòscianel, ma rappresentato da una compagnia formata interamente da studenti universitari. Si tratta dello spettacolo “Il condominio” in scena il 28 maggio alle 17 al Teatro Civico. L’anteprima assoluta sarà proposta gratuitamente agli studenti universitari dalla compagnia grazie alla collaborazione con l’Ersu di Sassari. Lo spettacolo racconta i rapporti e le dinamiche che si sviluppano all’interno di un condominio.

 


QUOTIDIANI NAZIONALI

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rassegna stampa MIUR

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