Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 January 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 12 - Edizione CA)
Una verità che non dà mai tregua
Incontro Christoph Schminck Gustavus
 
I l volto buono del professor Christoph Schminck Gustavus si rabbuia. Con l'ultima domanda, difficile da porre in questi giorni, ma necessaria, il discorso scivola sui paradossi del secondo '900: l'occupazione israeliana della Cisgiordania, la deportazione dei beduini del Negev prevista dal Piano Prawer, la Shoah assurta a giustificazione metafisica di qualsiasi controversa iniziativa politica, la minoranza fondamentalista che inceppa, con gli omologhi palestinesi, qualsiasi processo di pace. La tristezza sul volto del professor Schminck somiglia a una sconfitta.
«È una tragedia», risponde nel suo bell'italiano il professore dell'Università di Brema, che stasera a Cagliari (ore 15,30, Aula Magna corpo aggiunto della Facoltà di Lettere) interverrà al convegno dedicato alla “Giornata della Memoria” con una relazione sul salvataggio degli ebrei di Zante. «Io non ho mai visitato quei luoghi. Li ho schivati. Ho avuto paura di vedere. Il capo dell'insurrezione di Varsavia, Marek Edelman, affermò con rabbia: questi non sono ebrei, sono israeliani!». Da trent'anni Schminck dedica le sue ricerche al racconto delle vittime del secondo conflitto mondiale. Grazie a lui il nome di Waleryan Wròbel, il sedicenne polacco ghigliottinato dai nazisti, è diventato un libro ( Mal di casa , Bollati Boringhieri), un film, un'opera teatrale, una via.
Oggi in Germania la giornata della memoria dura da gennaio a marzo. Non è sempre stato così. «Ancora vivide le parole di mia madre: sono stati giorni talmente bui che li abbiamo voluti rimuovere». I professori del giovane studente di giurisprudenza chiudevano in un «magazzino non accessibile» tutti gli scritti precedenti il 1945. Il silenzio continuava nei tribunali, dove il pudore dei magistrati impediva di andare a fondo nei crimini del Reich. «Sono state le contestazioni del '68 a cambiare tutto», spiega.
È un italiano, Attilio Buldini, a trascinare con la sua storia di deportato a Brema il giovane professore verso l'Italia e la storia sociale. Sono i primi anni '80 e «la storia orale era per me un approccio inconscio, spontaneo». A Shminck interessano i destini individuali nel vortice dell'orrore. Quello di Buldini sarebbe diventato L'attesa (Editori Riuniti). Ma l'istinto del giurista impone alla ricerca le storie dei responsabili, spesso impuniti, a volte riabilitati. Sono gli anni '90 e gli studi di Schminck si spostano in Grecia, dove le interviste ricostruiscono il massacro della divisione Aqui a Cefalonia, nascosto alla memoria italiana dentro un armadio della procura militare, zeppo d'istruttorie e con le ante rivolte verso il muro.
Anche la deportazione dei 1700 ebrei di Giannina, dall'Epiro a Dachau, dormiva dentro i 35 faldoni di un tribunale, quello di Brema. «Un processo chiuso con argomenti scandalosi», afferma. Il testo che intreccia la storia di vittime e carnefici comincia con una visione: «L'archivio sta chiudendo, mi obbligano a uscire. Dagli scaffali scendono alcuni uomini. Sono i testimoni di Giannina. Si siedono al tavolo della consultazione e indossano delle toghe. Ora sono loro i giudici».
Luca Foschi
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Via Mameli
Sardegna e conoscenza: convegno oggi alla Mem
 
A tre settimane dalle elezioni regionali, oggi dalle 9,30 alle 20 nella Mediateca del Mediterraneo (Mem) di via Mameli si discute di cultura, “scuola e comunità educante quali pilastri ineludibili del futuro della Sardegna” su iniziativa dell'associazione Lamas (all'interno del progetto S'ischola de su trabagliu) e della rivista on line Sardegnasoprattutto.it. Al convegno (“Sardegna: Terra della conoscenza e della comunità educante”) intervengono dirigenti scolastici, dirigenti dell'Ufficio scolastico regionale, docenti universitari, ricercatori, sindacalisti, giornalisti, filosofi ed artisti. Ma ci sarà spazio anche per i candidati e le candidate al Consiglio regionale che vorranno intervenire con le loro proposte politiche. Ospiti anche i candidati alla presidenza (hanno aderito Michela Murgia, Francesco Pigliaru e Mauro Pili) che saranno invitati a rispondere alle domande dei giornalisti e del pubblico. In programma diverse tavole rotonde.
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 1 - Prima Pagina
SASSARI
nelle cronache
Università, sì al campus negli ex mulini
 
Il campus universitario negli ex mulini Azzena si può fare. Saranno sufficienti piccoli ritocchi al progetto e poi arriverà l’ok degli uffici comunali.
 
Pagina 12 - Sassari
ERSU»L’INVESTIMENTO DA 40 MILIONI
Il progetto campus nell’ex semoleria: sí degli uffici tecnici
Occorre però apportare alcune modifiche alla proposta Domani o mercoledì il caso ritorna in commissione
di Vincenzo Garofalo
 
SASSARI Il campus universitario negli ex mulini Azzena si può fare: apportando piccoli ritocchi al progetto, la proposta presentata dalla Cator (la società su cui l’Ersu è pronta a investire 40 milioni di euro per acquistare l’area e realizzare le strutture) può ottenere il nulla osta dagli uffici tecnici del Comune. La richiesta di variante. Il settore urbanistica ha già analizzato la richiesta di variante urbanistica per ottenere il cambio di destinazione d’uso dell’area degli ex mulini depositato qualche settimana fa dalla Cator, e ha passato la palla alla politica. Martedì o mercoledì la pratica dovrebbe arrivare al tavolo della Commissione Urbanistica dove sarà richiesto ai consiglieri comunali di esprimere una valutazione politica sull’ambizioso progetto sponsorizzato dall’Ersu. «Gli uffici dicono che con delle lievi modifiche il progetto può superare il vaglio tecnico», spiega il vicesindaco, Gavino Zirattu, «ora è solo una questione di scelte politiche e spetta alla commissione e al Consiglio prendere una decisione». La mozione di Sel. In realtà il consiglio comunale ha già espresso la propria posizione: nel settembre scorso ha votato a favore di una mozione presentata da Sel, con cui l’assemblea si è opposta al progetto di trasformare le ex semolerie Azzena di via Predda Niedda in un campus universitario, e ha impegnato la Giunta ad aprire una trattativa con l’Ersu per trovare una soluzione alternativa e condivisa dalla città. I contrari. Contro l’idea dell’Ersu si sono espressi anche l’Università, gli studenti universitari e perfino all’interno del consiglio d’amministrazione dell’ente il progetto non ha trovato l’unanimità. I rappresentanti dell’Università e degli studenti si sono astenuti, mentre il consigliere Carlo Sotgiu ha votato no: «Ho votato contro la proroga confortato dal parere legale richiesto dall’ente, che ha sancito che le condizioni contrattuali inserite nel preliminare di acquisto non si erano avverate entro la scadenza del 31 dicembre», spiega Sotgiu. «Ho ritenuto difficile che si potesse risolvere in un mese quanto non si è riusciti a risolvere in un anno, vista la situazione del Puc di Sassari. Il consiglio comunale. Inoltre il Consiglio comunale che si era già espresso contrariamente con una mozione e che in ogni caso sulla variante urbanistica ha l’ultima parola». Nonostante gli ostacoli i pareri negativi l’Ersu, con il presidente, Gianni Poggiu, e la Cator, non si sono arresi. A dicembre hanno presentato agli uffici comunali la richiesta di variante urbanistica necessaria per mandare avanti il programma, e hanno inviato una lettera al sindaco, chiedendo che il Consiglio comunale approvi quella variante urbanistica entro il 31 gennaio, pena la perdita dei finanziamenti Cipe (20 milioni di euro) destinati al progetto del campus. Ersu e Cator (proprietaria dei terreni e delle strutture su cui dovrebbe essere ricavato il campus universitario) avevano firmato un contratto preliminare per la realizzazione delle opere, con la clausola che se entro il 31 dicembre 2013 non si fossero concretizzate le condizioni necessarie per il progetto (la variante urbanistica), il contratto sarebbe stato nullo. La scadenza è poi stata spostata al 31 gennaio. Il consiglio comunale è quindi chiamato a esprimersi entro questa settimana.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Sassari
ANTROPOLOGIA VISUALE
Nasce il laboratorio d’Ateneo dedicato a Fiorenzo Serra
 
SASSARI Dalla collaborazione tra l'Università degli Studi di Sassari e la Fondazione Umanitaria Sardegna nasce il Laboratorio di Antropologia visuale "Fiorenzo Serra", dedicato al noto regista sardo. La direttrice del Dipartimento di Storia, Maria Margherita Satta, e il direttore regionale della Fondazione Salvatore Figus hanno siglato una convenzione alla presenza del rettore dell'Ateneo Attilio Mastino e dell'assessore regionale alla Cultura e Sergio Milia. La convenzione si propone, tra i vari obiettivi, di valorizzare con il sostegno della Regione Sardegna il Laboratorio di Antropologia visuale dell'Ateneo, attivo già dal 1981 nel campo della ricerca e della documentazione etnografica. Il laboratorio, che ha sede in via Zanfarino 52 a Sassari, ha raccolto negli anni centinaia di testimonianze sulla cultura materiale e immateriale della Sardegna, del mondo Mediterraneo e dell'Africa. Comprende una collezione di 250 documenti inediti e oltre 4mila foto e diapositive, di cui 3mila relative alla Sardegna e mille all'area mediterranea e africana. A questo materiale si aggiungerà il "fondo Campanelli", che sarà donato da Riccardo Campanelli al Laboratorio e che conta 10mila diapositive a colori e 6mila in bianco e nero. Anche il "fondo Vodret", donato dal professor Antonio Vodret, arricchisce la collezione di ulteriori 4mila elementi tra foto, diapositive e documentari. In occasione della firma della convenzione, il rettore Mastino ha ringraziato Sergio Milia per il sostegno che il suo assessorato ha assicurato all'Ateneo: «Mi auguro - ha detto il rettore - che la collaborazione con la Fondazione Umanitaria Sardegna dal Dipartimento di Storia si possa estendere e coinvolgere gli altri dipartimenti del nostro Ateneo, nel ricordo di un grande regista e amico come è stato Fiorenzo Serra». Figus ha dichiarato che la firma è la realizzazione di un'idea, nata a settembre 2013, in occasione dell'evento-cineconcerto dedicato a Fiorenzo Serra "Isura da Filmà". «Questo è il primo evento ufficiale della Fondazione Umanitaria Sardegna ed è la prima pietra di una feconda attività di collaborazione con l'Università di Sassari». La professoressa Satta ha spiegato che si vorrebbe far uscire il laboratorio dai confini accademici. «Mi auguro che quest'anno l'Università di Sassari attivi un corso di laurea magistrale in Scienze etnoantropologiche e archivistiche che sarà collegato alle due scuole di specializzazione in Antropologia e Archivistica in corso di attivazione a Nuoro». L'assessore Milia ha sottolineato che l'accordo di collaborazione tra il Dipartimento e la Fondazione Umanitaria dimostra la lungimiranza dell'Università di Sassari e «fa parte di un progetto globale, che mira a mettere insieme le eccellenze della Sardegna: non è un caso che proprio un'eccellenza come Fiorenzo Serra abbia permesso la firma di questa convenzione». Fiorenzo Serra (Porto Torres 1921 - Sassari 2005) è considerato il documentarista più importante della Sardegna, autore, tra l'altro, del lungometraggio L'ultimo pugno di terra del 1965.

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