Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
19 January 2014
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

 
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
La cultura d'impresa
 
Università e Confindustria insieme per diffondere la cultura d'impresa. Domani, nell'aula Magna di viale Sant'Ignazio, il primo degli “incontri del lunedì”. Interverranno il presidente di As do Mar, Vito Gulli e Alberto Cellino, presidente di Stipar.
 
 
 
2 – L’Unione Sarda
Cronaca Regionale (Pagina 14 - Edizione CA)
L'opinione
Meno burocrazia e più turismo per affrontare il nuovo anno
di Marco Micocci*
 
Piangersi addosso non serve. Il 2014 è un anno fondamentale anche per la ripresa economica e sociale della Sardegna. Che ha davanti tre priorità per cercare di risalire la china: turismo, welfare, informatizzazione.
Sfruttando l'industria delle vacanze, esiste la possibilità di creare un gran numero di posti di lavoro partendo dal basso, favorendo iniziative di taglio piccolo e medio in grado di coinvolgere potenzialmente migliaia e migliaia di giovani. Parallelamente occorre formare una classe dirigente capace di studiare i casi di successo di cui l'Italia è piena. Tutto questo consente di formulare un progetto di lungo periodo in grado di attrarre anche il nuovo turismo “ricco”, ma diverso da quello “ricchissimo” accolto in Costa Smeralda.
Sul fronte del welfare è necessario ridurre il senso di incertezza dei cittadini agendo in particolare sulla sanità pubblica: l'arretramento in campo nazionale a causa della scarsità di risorse della finanza pubblica, si può compensare con l'avvio di fondi sanitari integrativi “no profit” per consentire alle famiglie sarde di affrontare più serenamente il tema salute con costi contenuti. Sulla scia di iniziative simili già operative in Francia e Gran Bretagna, le soluzioni non prevedono l'acquisto di polizze di assicurazioni ma implicano la costituzione di associazioni senza scopo di lucro che, raccogliendo piccole quote dai loro iscritti, riescono a far fronte alle esigenze di soci meno fortunati per le cure di casi anche molto delicati.
Terzo, ma non ultimo obiettivo, è lo sviluppo dell'informatizzazione. Le esperienze private e pubbliche passate hanno lasciato in dote al territorio una elevata e diffusa capacità informatica. Una regione più “cablata” consentirebbe di arginare quel “differenziale insulare negativo” grazie alla riduzione delle distanze reali e percepite come sostengono molti intellettuali sardi.
Il nemico maggiore per il 2014 resta, invece, la burocrazia. Un tratto tipico dell'Italia ma che in Sardegna arriva a toccare vette per altre regioni inarrivabili.
*(economista Università di Cagliari)
 
 
 
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Chiude la clinica Macciotta: personale e sindacati in allarme
Dal 29 gennaio al 2 febbraio il trasferimento al Microcitemico
 
Sembrava lontano il giorno in cui la clinica Macciotta avrebbe cessato definitivamente le sue attività, e invece ormai ci siamo: dal 29 gennaio al 2 febbraio i reparti di Pediatria e di Neuropsichiatria infantile, con tutti gli strumenti e le attrezzature, andranno a riempire i piani del Microcitemico, il nuovo grande polo pediatrico della Sardegna. Tutti d'accordo? Niente affatto.
L'ASSEMBLEA La tutela dei dipendenti da un lato, e l'accoglienza dei pazienti dall'altro, mal conciliano con le posizioni dei sindacati. In una importante assemblea, l'altra mattina nella sede della Asl, se n'è discusso ampiamente fra sindacati, medici e i vertici: il direttore della Asl di Cagliari, Emilio Simeone, e il direttore dell'Azienda universitaria, Ennio Filigheddu.
Il passaggio, fortunato e positivo per neomamme e piccoli pazienti, potrebbe diventare doloroso per gli stessi addetti ai lavori, 83 dipendenti fra personale medico, amministrativo e tecnico ai quali le ore di straordinario accumulate e le ferie non ancora utilizzate potrebbero scivolare via nel dimenticatoio - questo è il timore di sigle e dipendenti - con l'avvio del nuovo contratto. Sì perché il passaggio per loro sarà sostanziale: da dipendenti dell'Azienda ospedaliera universitaria diventeranno presto dipendenti della Asl 8: come ripartire da zero.
SINDACATI «Chiediamo che il pagamento dello straordinario maturato e le ferie non utilizzate siano in qualche modo recuperate», ha spiegato il segretario della Cisl Alessandro Floris. «Non vorremmo trovarci di fronte a una situazione analoga a quella del 2007». In quell'anno accadde esattamente il contrario, i dipendenti passarono dalle dipendenze della Asl 8 a quelle dell'Azienda universitaria: nessuno si vide riconosciuti i crediti maturati, e il contenzioso è tuttora aperto, lasciando pochi spiragli di risoluzione.
FILIGHEDDU Qualche rassicurazione stavolta, però, c'è, e giunge proprio dall'Azienda universitaria. «Cercheremo di risolvere la situazione prima del cambio dei contratti», ha rassicurato Filigheddu. «Il problema non semplice è che vanno analizzate le posizioni di 83 dipendenti, ognuno con una storia a sé».
Nella prima fase dei lavori la clinica Macciotta trasferirà al Microcitemico la parte clinica e quella ambulatoriale.
SIMEONE «A seguire», ha anticipato il direttore Simeone, «vi sarà l'organizzazione di un progetto più complesso col potenziamento di alcuni reparti come Anestesia, Cardiologia e Radiologia». Il trasferimento, hanno ribadito venerdì scorso, si è reso necessario per le condizioni in cui versa irrimediabilmente la clinica, un edificio che fin da quando entrò in funzione, nel 1938 per iniziativa del professore Giuseppe Macciotta, si impose come centro all'avanguardia per la Pediatria ma che adesso presenta troppi deficit strutturali (tanto che nei mesi scorsi si rese indispensabile il presidio dei Vigili del fuoco con una spesa mensile di 120 mila euro).
Oltre a tutti i reparti, sorgerà persino il Pronto soccorso pediatrico: una novità assoluta per Cagliari.
I DUBBI La domanda dei sindacati sorge spontanea: «Il Microcitemico sarà in grado di reggere, a livello strutturale, tutta la Pediatria? E gli altri reparti che fine faranno?». Paolo Cugliara, segretario Fials, pensa ai talassemici ormai adulti ma pur sempre pazienti del Microcitemico: «Dove saranno sistemati? Mi sembra tanto che nel processo di ampliamento dell'ospedale non si sia recuperata sufficiente cubatura a garantire il fabbisogno dei pazienti».
L'ASSESSORE Per l'assessore alla Sanità Simona De Francisci, il problema non si pone: «Gli spazi ci sono. Anzi, entro aprile-maggio è previsto anche il trasferimento della Chirurgia pediatrica dal Santissima Trinità». Nessun disagio? «Ne avremo, ma li risolveremo entro febbraio».
Michela Seu
 
 
 
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
Nuovo alleato per i medici: uno spray con due estratti derivati dalla pianta
Terapie, largo alla cannabis
La droga usata contro la spasticità muscolare
 
Non più (soltanto) stupefacente. La cannabis, anche in Sardegna, fa il suo ingresso nel campo terapeutico: in particolare nel trattamento della spasticità muscolare che colpisce una buona parte dei pazienti affetti da sclerosi multipla, malattia a carico del sistema nervoso centrale che vede la Sardegna come zona ad alto rischio nel mondo. Ebbene: i medici hanno un alleato in più da usare per combattere uno dei sintomi più frequenti della malattia nei pazienti che hanno già assunto altri trattamenti ma senza beneficio. Il farmaco si chiama “Sativex” ed è uno spray orale formulato con due estratti derivati dalla pianta. Nell'isola è disponibile da un mese, dopo un iter burocratico piuttosto travagliato, seppure la legislazione nazionale avesse già da tempo ammesso l'uso dei cannabinoidi a scopo terapeutico.
MAMUSA «Si tratta di un farmaco esclusivamente sintomatico», puntualizza Elena Mamusa, neurologa del Centro per la diagnosi e la cura della sclerosi multipla diretto dalla professoressa Maria Giovanna Marrosu, con sede all'ospedale Binaghi. Una precisazione importante per sgomberare il campo dagli equivoci e non dare false speranze agli ammalati: al momento i ricercatori non ritengono che la cannabis possa agire in sostituzione ai farmaci usati per curare (ma non guarire) la malattia, seppure in altre parti del mondo (in Israele, ad esempio) ci siano studi in corso per verificare le altre potenzialità delle sostanze contenute nella cannabis. Ma di ufficiale oggi c'è solo che la prescrizione del Sativex è stata autorizzata con una finalità ben precisa: dare sollievo a quei pazienti affetti dalla rigidità muscolare che può rendere molto problematici i movimenti e causare spasmi dolorosi.
LA MIELINA «Il Sativex agisce su un sintomo della malattia e nello specifico la spasticità», ribadisce la neurologa. «Non è un sostituto dell'interferone, che è invece un farmaco preventivo: previene le ricadute e i nuovi attacchi alla mielina». La mielina è quella sostanza che riveste i nervi: nella sclerosi multipla, per motivi non ancora del tutto chiari, essa viene distrutta e ciò causa, nel midollo o nell'encefalo o in entrambi, delle cicatrici chiamate placche, disturbo infiammatorio cronico del sistema nervoso centrale.
LO STUDIO In Sardegna, la zona considerata a più alto rischio è il Sulcis Iglesiente, al centro di un recente studio da parte di medici e ricercatori del Centro sclerosi multipla insieme alla Divisione neurologica del Brotzu, al Dipartimento di salute pubblica dell'Università di Cagliari e quello di Epidemiologia e statistica medica dell'Università di Pavia. Risultano colpite 210,4 persone (soprattutto donne) su 100 mila abitanti. Tasso di prevalenza ben più elevato rispetto a quello della Sardegna centrale e del Nord Ovest che contano, rispettivamente, 157 e 102 ammalati su una base sempre di 100 mila abitanti.
Cinzia Simbula
 
 
 
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 48 - Edizione CA)
Corsa a ostacoli verso il camice
Numero chiuso: test anticipati ad aprile, mentre si prepara la Maturità
UNIVERSITÀ. Le prove per Medicina e per Odontoiatria si terranno l'8, quelle di Veterinaria il 9
 
SASSARI Una novità annunciata in arrivo per aspiranti medici, dentisti, veterinari e architetti. Le date dei test di ingresso, spostate da settembre ad aprile, rivoluzionano decisamente i tempi di preparazione, con buona pace dei maturandi, costretti a farsi carico di uno sforzo extra in un breve lasso di tempo.
Tale decisione venne prospettata a suo tempo dall'ex ministro dell'Istruzione Profumo e avvallata in tempi più recenti da quello attuale, Maria Chiara Carrozza. Sin dai suoi albori, specie tra le associazioni studentesche, il provvedimento si è reso protagonista di accese polemiche: una tra tutte quella inerente all'obbligo di affrontare lo svolgimento del test in un periodo di piena preparazione per l'esame di maturità, col rischio reale che molti studenti non riescano a garantire risultati eccellenti in entrambe le prove.
Eliminati pertanto i bonus per il voto di maturità, in quanto il test avrà luogo prima del suo completamento, e si prospetta il rischio di mancata iscrizione per coloro i quali passeranno il test d'ingresso ma verranno bocciati a scuola o non saranno ammessi all'esame. Ora le date sono ufficiali: le prove per Medicina e Chirurgia e per Odontoiatria e Protesi dentaria si terranno l'8 aprile, quelle di Medicina Veterinaria il 9, mentre per la laurea magistrale a ciclo unico di Architettura la data scelta è il 10 dello stesso mese.
Per quanto riguarda le Professioni Sanitarie, il cui numero di potenziali iscritti viene programmato a livello locale, il test è previsto invece per il 3 settembre. Il Ministero dell'Istruzione si riserva di rivelare attraverso ulteriori decreti posti disponibili, argomenti delle prove e modalità di svolgimento. Intanto l'Università di Sassari, in collaborazione con la società Almy Test, ha messo a disposizione una piattaforma online accessibile attraverso il sito internet dell'ateneo, grazie alla quale sarà consentito agli studenti una ulteriore preparazione per i test di ammissione. Un piccolo aiuto per programmare la prova di ammissione, ma sicuramente un vantaggio non in grado di bilanciare lo svantaggio dell'anticipazione del test. Quella verso il camice diventa sempre più una corsa a ostacoli.
Mauro Manca
 
 
 
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 48 - Edizione CA)
Volto europeo dell'Università
Dal Governo finanziamento di 400 mila euro per l'Erasmus
SASSARI. L'Ateneo al primo posto: superate sedi prestigiose come Pisa e Padova
 
SASSARI L'Università ancora al primo posto nei programmi Erasmus placement. Assegnato nei giorni scorsi, dal Ministero dell'istruzione, un finanziamento di 386 mila euro per potenziare la mobilità internazionale degli studenti. Risultato che consente all'Ateneo turritano di stare avanti ad altre sedi come Pisa, Firenze, Bologna e Padova. Sempre in crescita anche il numero degli studenti, passati dagli 88 tirocinanti Erasmus del 2008-2009 ai 224 del 2012-13. Numeri quasi triplicati, fondamentali per i ragazzi selezionati da tutti i corsi di laurea, quelli di specializzazione e di dottorato di ricerca. E così, anche il finanziamento consistente ottenuto per il prossimo anno, servirà ad accrescere il numero delle borse. «Un risultato significativo - ha commentato il rettore Attilio Mastino - che fa apprezzare il valore aggiunto che l'Università di Sassari riesce ad offrire agli studenti sardi. Soprattutto - ha aggiunto - un moderno diritto allo studio imperniato sull'internazionalizzazione». Percorsi formativi dunque che acquistano valore grazie alle esperienze all'estero: «Uno sforzo possibile - ha spiegato il delegato Erasmus Piero Sanna - grazie a un'azione forte di tanti protagonisti: il comitato Erasmus, l'ufficio Relazioni internazionali, docenti, responsabili, studenti e tutor». I ragazzi, durante i mesi da trascorrere all'estero, avranno possibilità di conoscere altre realtà, approfondire gli studi ed entrare in contatto con imprese, istituzioni ed enti di ricerca. Fondamentali anche per aprirsi nuovi orizzonti nel mondo del lavoro. ( a. br. )
 
 
 
7 – L’Unione Sarda
Sport (Pagina 63 - Edizione CA)
Cus, 50 anni e una festa
 
Mezzo secolo di scherma: il Cus Cagliari festeggia oggi le sue nozze d'oro con l'arma bianca. Le celebrazioni avranno inizio alle 9 con la 2ª prova del Gran Premio Giovanissimi, ospitato sulle pedane Cus di Via Is Mirrionis. Durante la competizione potrà essere visitata la mostra “Ars Dimicandi- L'arte di combattere”, curata dal Dipartimento di Storia Beni culturali dell'Università di Cagliari. Concluse le premiazioni, seguirà un rinfresco al quale prenderanno parte tutti gli ex schermidori del Cus. ( f.c. )
 
 
 
8 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 35 - Edizione CA)
L'università in Trexenta
Le lezioni e gli esami a distanza nel centro congressi
ORTACESUS. Accordo tra amministrazione e ateneo telematico Pegaso
 
ORTACESUS Laurearsi in Trexenta. Il Comune di Ortacesus e la direzione dell'Università telematica Pegaso hanno stretto un accordo per l'apertura di una sede universitaria per la formazione a distanza dei corsi di laurea in ingegneria, giurisprudenza, scienze turistiche, scienze dell'educazione e formazione, economia aziendale, scienze motorie, management dello sport e delle attività motorie, scienze economiche e pedagogia. Nel centro congressi apriranno sede e segreteria. Si inizia il primo febbraio.
«È un sogno che si avvera», commenta il sindaco Fabrizio Mereu. Verrà attivato presto anche il corso in medicina. La prima sessione d'esame riguarderà il Master in criminologia per i laureati in scienze dell'amministrazione, scienze della sicurezza e scienze giuridiche. La direzione della Pegaso si è convinta a investire a Ortacesus per la sua centralità dopo una lungo corteggiamento degli amministratori comunali. Il sindaco Mereu ha garantito che si iscriverà lui stesso: «Così i miei detrattori la smetteranno di dire che non ho titolo di studio». Gli inviti alle iscrizioni sono stati spediti ai Comuni di Senorbì , Suelli , Sant'Andrea Frius , Guamaggiore , Selegas , Guasila , Pimentel , Barrali , Samatzai , Gesico , Segariu , San Basilio , Donori , Serrenti , Nuraminis , Siurgus Donigala , Mandas , Furtei , Ussana , Villamar , Monastir , Gergei , Escolca , Las Plassas e Villanovafranca . (sev. sir.)
 
 
 
9 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 51 - Edizione CA)
Simon Bolìvar, il condottiero conteso
IL CONVEGNO. Alla Facoltà di Lettere di Cagliari con lo storico colombiano Gutierrez Ardila
 
Nel 1999 Hugo Chavez corresse nella costituzione il nome del Venezuela, trasformandolo in una Repubblica Bolivariana. Un po' come se qualcuno, qui da noi, sancisse la rinascita dell' Italia come Repubblica Garibaldina. Una spacconata non priva del romanticismo populista che spesso accompagna le intemperanze del sangue latino e i conseguenti, e pasticciati, processi di costruzione dell' identità nazionale.
Il vigoroso presidente socialista incastonò il libertador Simon Bolìvar in un presente che immaginava pieno d' orgoglio e indipendenza. Gramsci e Garibaldi, si è poi saputo, sostanziavano pensiero e azione dell'unico politico che nel decennio d'incontrastata egemonia americana ha avuto il coraggio di definire pubblicamente il presidente Bush un asino. «Cosa poi intendesse Chavez per bolivariano rimane un mistero», ha spiegato lo storico colombiano Daniel Gutierrez Ardila, protagonista a Cagliari dell' incontro dedicato alle “Èlites coloniali e nation building al tempo di Simon Bolìvar”. Nel 2007, nel mezzo di una crisi con la Colombia, Chavez avanza l' ipotesi che Bolìvar non sia morto di tubercolosi, come la tradizione sostiene, ma piuttosto avvelenato dall' oligarchia colombiana. Nel 2012 la riesumazione dell' eroica salma servirà anche a riscostruire, scientificamente, il volto del libertador, ora figlio di una schiava nera in ossequio alle politiche chaviste a sostegno dei poveri e, basette e magrezza a parte, curiosamente simile nei connotati al moderno caudillo.
Perfino le Farc, le Forze armate rivoluzionarie di Colombia, hanno negli ultimi anni giustapposto l'immagine di Lenin a quella di Bolìvar, «diventato icona di sinistra contro qualsiasi verità storica», spiega Ardila all'aula Motzo della Facoltà di Lettere, che poi passa con dovizia di particolari a raccontare le tentazioni imperialiste del condottiero, evaporate in tutti i profili tracciati dalla maggiore fonte d' informazione dei giorni nostri, Wikipedia. Un' attitudine alla manipolazione vecchia almeno quanto l' Eneide e Augusto, ma che racconta di un continente in cerca d'identità, attraversato da tensioni intestine e soffocato dal grande fratello nordamericano.
Solo i conflitti e il sangue degli ultimi decenni, sostiene Ardila, hanno creato non un orgoglio, ma una pietà nazionale che somiglia all' identità, per molti versi invece centrifuga. Egli stesso, più che colombiano, si sente antioquiano, figlio della regione vicina al confine con Panama. Schizofrenia che i sardi conoscono bene. I paralleli storici, spiega il professor Luciano Marrocu, non mancano. La Guerra peninsulare spagnola del 1808 e il conflitto franco-piemontese del 1792 come scintille di un processo che porterà nel tempo all' indipendenza. Simon Bolìvar e Giovanni Maria Angioy ma anche l' attrito fra Cagliari e Sassari come quello fra Medellìn e Bogotà. «Nessun meccanico-parallelismo», sottolinea Marrocu, «ma di certo la Sarda Rivoluzione si muove nel medesimo contesto storico-culturale del più vasto fenomeno latinoamericano». Nel presente, è l'anelito per una seppur vaga seconda indipendenza a giustificare il parallelo fra i piccoli e i grandi eroi dei popoli che si ritengono oppressi. Per noi rimane il pericolo, magari meno spavaldo, di una ricostruzione scientifica ed elettorale del volto di Angioy.
Luca Foschi




LA NUOVA SARDEGNA

10 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
L’Ersu ha trovato i fondi per 382 borse di studio
L’Ente regionale garantirà il pagamento della seconda tranche per il 2013-14 L’elenco sul sito: gli studenti dovranno presentare i documenti entro il 31
 
SASSARI Sul sito www.ersusassari.it è stato pubblicato l’elenco dei beneficiari del secondo stanziamento delle borse di studio per l'anno accademico 2013/14. L'Ente regionale per il diritto allo studio è riuscito infatti ad incrementare di un milione di euro l’importo del finanziamento statale e regionale riuscendo così ad assegnare 382 borse di studio agli studenti aventi diritto inseriti nella graduatoria degli idonei che nel primo stanziamento non avevano potuto beneficiare della borsa per mancanza di risorse. Una bella notizia dopo la grande delusione e le polemiche seguite alla mancata corresponsione delle borse di studio. Per molti studenti infatti questi contributi alle famiglie rappresentano la possibilità materiale di poter effettuare gli studi fuori casa. Infatti parecchi giovani hanno dovuto rinunciare all’iscrizione proprio perché, nonostante fossero aventi diritto, non erano rientrati nel novero dei beneficiari effettivi. «Con grande entusiamo e soddisfazione – dice il presidente dell'Ersu Gianni Poggiu – diamo questa notizia agli studenti, le risorse che abbiamo reperito riusciranno a dare sostegno a tante famiglie già provate da questo momento di grave crisi economica. Questo secondo stanziamento concretizza l'impegno dell'Ersu di Sassari a raggiungere gli scopi istituzionali attraverso un’accurata programmazione delle attività e un lavoro sinergico tra i settori con lo scopo primario di attuare e promuovere gli interventi per il diritto allo studio universitario a favore degli studenti capaci e meritevoli». Gli uffici ricordano che gli studenti interessati sono tenuti alla presentazione dello status di fuori sede entro il 31 gennaio 2014. In questo modo gli studenti beneficiari potranno usufruire di un aiuto concreto per l’anno accademico già in corso. L’assegnazione delle borse di studio però non si esaurisce con questa seconda tranche. L’Ersu dovrà trovare nuovi fondi per soddisfare tutte le domande presentate.
 
 
 
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Oristano
L'appello
Il Pd: «Salviamo l’università»
 
ORISTANO Per costruire il futuro, stavolta bisogna voltarsi indietro. È così che si scopre che l'università a Oristano è ormai qualcosa di più di un'utopia. Se nel 1994, anno della fondazione, lo scetticismo poteva anche essere giustificato, oggi il vento è cambiato. La crisi legata ai tagli dei finanziamenti pubblici inizia ad allarmare una realtà che oggi viaggia spedita. Non sono più solo i dipendenti che subiscono i taglio delle ore e di conseguenza degli stipendi a preoccuparsi, a prendere di petto la situazione ora è anche una parte del mondo politico. Il campanello d'allarme è ormai suonato e in queste ultime settimane si sono succeduti gli incontri. Sono state avanzate sul tavolo le prime proposte e l'ultima in ordine di tempo è quella che arriva dal gruppo del Partito Democratico in consiglio provinciale. Dopo aver partecipato, qualche settimana fa, all'incontro tra la Commissione Cultura e le rappresentanze del Consorzio Uno, del corpo docente, degli studenti dei lavoratori, ha promosso un nuovo incontro tra i consiglieri e una rappresentanza dell'Università. La prima cosa certa è che il silenzio non giova a nessuno e così al termine dell'incontro i consiglieri Roberto Scema, Battista Ghisu, Mario Tendas e Francesco Federico hanno ritenuto di doversi fare carico di aprire un dibattito tra le istituzioni provinciali e regionali, le parti sociali, i partiti politici. La domanda sulla quale si vuole ragionare è se si crede o meno nel ruolo che l'Università può avere nell'ambito del progetto di sviluppo sociale ed economico del territorio. Poiché non di sole parole vive l'ateneo, le prime azioni da fare sono quelle di ripartire i fondi pubblici regionali in maniera equa. Nessuno fa nomi e cognomi, ma il riferimento a quel che accade a Iglesias è palese: senza iscritti prende soldi in quantità e il pensiero - malizioso? - è che quell'angolo di Sardegna abbia un santo protettore degno di tal nome. A proposito di fondi pubblici, uno stanziamento triennale consentirebbe di programmare con maggiore tranquillità e quindi di poter pianificare in maniera migliore anche l'uso delle risorse. Un ateneo come quello oristanese che conta 663 iscritti, di cui ben 205 solo quest'anno, e 693 laureati dal 1994 ad oggi, ben 125 quest'anno, avrebbe bisogno di certezze. Così come quelle certezze chiedono i venticinque dipendenti che si apprestano a fare conoscenza con una busta paga alleggerita. Altra soluzione prospettata è quella di far finalmente consentire, anche alle sedi universitarie decentrate, di accedere alle risorse della programmazione europea 2014/2020, che sinora sono stati riservati solo alle due università di Cagliari e Sassari. Ovviamente bisognerebbe che dall'Oristanese si levasse un coro di voci e di pressioni univoche. Poi ci sono le cose che si possono fare senza chiamare in causa la Regione. L'esempio è la realizzazione della Casa dello Studente e di altri importanti servizi per i quali, gli studenti versano regolarmente la tassa all'atto dell'iscrizione. Fosse una favola greca, nella conclusione ci sarebbe la morale. In questo caso è semplice da individuare: il silenzio non giova a nessuno e in ordine sparso la meta non sarà raggiunta. (e.c.)


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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