Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 January 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

LA NUOVA SARDEGNA
1 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Sardegna
Salta l’incontro Pigliaru-Cappellacci
Il candidato del centrosinistra: «Università essenziale per lo sviluppo». L’ateneo assumerà 174 docenti
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Avrebbe potuto essere il primo confronto pubblico tra Francesco Pigliaru e Ugo Cappellacci, ma il presidente della giunta in carica non è intervenuto all’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università di Cagliari. C’era, invece, Pigliaru che dell’Università è stato prorettore sino a poco tempo fa e ora è docente di Economia politica; in rappresentanza della giunta, l’assessore al Bilancio, Alessandra Zedda. «L’università è centrale ed essenziale per le prospettive economiche della Sardegna», spiega Pigliaru ai giornalisti che lo assalgono. Il candidato del centrosinistra non si sottrae alle domande e ricorda il suo progetto per l’università «per il quale ho lavorato per quattro anni riuscendo a tenere aperta l’università al talento». E’ bene ricordare che l’istruzione in Sardegna ha toccato il fondo: il 40% dei diplomati non si iscrive all’Università e troppo spesso finisce tra coloro che non studiano e non lavorano. Per la scuola sarda ci sono solo record negativi ma se si vuole crescere non si può prescindere dall’istruzione. E di deve cambiare tutto tanto che Pigliaru arriva a dire: «Bisogna ripartire dalle scuole elementari per combattere la dispersione scolastica». Il sistema Sardegna sta attraversando la tempesta perfetta: le proiezioni demografiche avvalorano la tesi di un futuro fatto di paesi sempre più spopolati: i giovani migliori lasciano l’isola per studiare altrove e difficilmente faranno ritorno. «Ogni anno alcune migliaia di studenti idonei per merito e reddito ma non beneficiari delle borse per carenza dei fondi, sono invitati a trasferirsi negli atenei della penisola o a rinunciare agli studi», ha spiegato Giovanni Melis, magnifico rettore di Cagliari, «l’intervento ministeriale sposta studenti dalle aree economicamente più deboli a quelle più forti, indebolendo così gli atenei del Sud e dell’isola». Che fare? Innanzitutto si tratta di avere pari opportunità tra gli atenei ma questo dipende dal ministero mentre il rapporto tra le Università di Cagliari e Sassari con la Regione, a conti fatti, è stato positivo: «Mi auguro che si continui nella collaborazione al di là degli schieramenti», afferma Giovanni Melis, contrario ad ogni ipotesi di fusione delle due Università: «L’autonomia», dice, «si difende operando bene. E qui non si trattarebbe di mettere insieme due università lombarde, come ad esempio Bergamo e Milano, qui c’è di mezzo la storia. Sarebbe come unire le università di Milano e di Torino». Posizione condivisa dal rettore dell’Università di Sassari, Attilio Mastino. Non è mancata la voce degli studenti: «Tante proteste in piazza e poi si resta soli quando i temi in discussione riguardano il diritto allo studio», ha affermato Valeria Lallai, rappresentante degli studenti. L’inaugurazione dell’anno accademico è avvenuta in contemporanea con una manifestazione dei lavoratori delle ditte d’appalto, per le quali, peraltro, l’Università ha precisato di essere il committente dei servizi organizzati in autonomia dalle ditte fornitrici.
 
LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Sardegna
Laboratori di ricerca e corsi di base online
Investimenti per 75 milioni in tre anni. Tra i nuovi servizi, biblioteche aperte sino a mezzanotte
 
CAGLIARI «Nonostante i tagli del ministero, l’offerta formativa dell’Università di Cagliari rimane stabile». Lo sostiene il rettore Giovanni Melis. Il bilancio preventivo del 2014 è buono e l’indicatore positivo di sostenibilità economica e finanziaria, parametro essenziale per evitare penalizzazioni nel recupero degli organici, consentirà di bandire i concorsi per 120 posti di professore associato, 40 di ordinario e 14 di ricercatore di tipo B. Non è tutto: l’Università di Cagliari ha avviato i concorsi per 16 posti tecnico-amministrativo e altrettanti sono previsti per l’anno in corso. Il piano di investimenti triennali si basa su 75 milioni di euro e - notizia molto attesa dagli studenti - non ci sarà alcun aumento delle tasse: «Non si può ignorare che le diverse condizioni economiche dei territori», afferma Melis, «incidono sull’entità delle tasse e sulla possibilità di collaborare con imprese e istituzioni per stimolare e finanziare la ricerca. Una circostanza grave nella realtà insulare dove, per garantire pari opportunità, occorre operare come ateneo generalista, con una maggiore articolazione dell’offerta formativa». Un motivo in più per chiedere al ministro la garanzia che i criteri di ripartizione dei fondi tra gli atenei consentano di competere con pari opportunità. D’altra parte le iscrizioni confermano la dimensione «regionale» dell’ateneo di Cagliari: il 13 per cento degli studenti proviene dall’area di Nuoro e dall’Ogliastra, l’undici per cento da Oristano e il quattro per cento da Sassari e dalla Gallura. Dalla ex provincia di Cagliari arriva il 52% degli studenti. Sono disponibili on line insegnamenti di base, con la collaborazione del consorzio Unitel Sardegna; è in progettazione la duplicazione di alcuni corsi di laurea per facilitare la preparazione degli studenti fuori sede, degli studenti lavoratori e dei fuori corso. Tra le novità c’è il potenziamento dei servizi alla didattica e l’ampliamento sino alla mezzanotte dell’orario di apertura delle biblioteche. Non minore importanza assumono i nuovi laboratori didattici, inaugurati a supporto delle diverse aree scientifiche. La valutazione nazionale della produzione scientifica del periodo 2004-2010 ha evidenziato la presenza di significativi gruppi di eccellenza; 55 laboratori di cui 25 nuovi, con 600 postazioni informatiche per un totale di 1250 posti contemporanei, sono diventati realtà.
 

L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Ermellini, fischi e pochi soldi: al via l'anno accademico
 
Docenti e rettore sfilano con la toga di ermellino mentre fuori dal Rettorato un gruppo di lavoratori fa un gran baccano. L'anno accademico si apre tra fischi, urla e suoni di sirena. I dipendenti delle ditte d'appalto non risparmiano nemmeno l'inno di Mameli e quando gli altoporlanti dell'aula magna di via Università diffondono le note di Fratelli d'Italia il rumore stridulo dei fischietti assesta un duro colpo alla solennità della cerimonia. Il rettore Giovanni Melis chiede scusa per l'inconveniente, ribadisce che la controparte dei lavoratori non è l'Univerisità e poi legge la lunga relazione. In 45 minuti fa il punto sullo stato di salute di un Ateneo che, come tanti altri, è costretto a fare i conti con i tagli ministeriali e con il malumore del personale tecnico amministrativo che per protesta non ha partecipato alla cerimonia di ieri mattina.
I CONTI DELL'UNIVERSITÀ Il Governo taglia i fondi, ma i conti dell'Università sono in ordine. «I conti sono in regola - spiega il rettore - ma le università sarde continuano a perdere risorse: i finanziamenti sono rapportati ai risultati, ma noi siamo riusciti a non aumentare le tasse e confermare tutte le esenzioni per gli studenti in difficoltà».
ISCRIZIONI IN CALO Sono sempre meno i giovani che si iscrivono all'Università (dai 4409 del 2008-2009 ai 3790 del 2012-2013. Attualmente gli iscritti sono 29 mila: 6 mila in meno rispetto al 2008-2009. Non accusa forti flessioni il numero dei laureati: 4260 lo scorso anno. «Purtroppo - ha affermato Giovanni Melis - soltanto il 60 per cento dei diplomati si iscrive all'Università. La leggera flessione degli immatricolati è in linea con il trend nazionale, ma il fenomeno è preoccupante. Tra l'altro anche la qualità della preparazione spesso non è buona e per questo abbiamo potenziato l'orientamento attraverso laboratori, corsi on line, attività di tutoraggio».
LA PRODUTTIVITÀ Negli ultimi anni è cresciuto il numero degli studenti che riescono a concludere regolarmente i corsi e sono diminuiti i fuori corso. È cresciuta anche la collaborazione con l'Ateneo di Sassari. «È in corso il potenziamento dei laboratori scientifici. Sono stati riorganizzati i 17 corsi di dottorato con la disponibilità di 141 borse di studio di cui 17 riservate a stranieri. Alcuni corsi sono realizzati con l'Università di Sassari. Tra i due Atenei c'è collaborazione per razionalizzare l'offerta formativa. Il tutto ovviamente nel pieno rispetto delle rispettive autonomie». Tra le novità annunciate dal Rettore c'è anche l'apertura delle biblioteche fino a mezzanotte.
AZIENDA OSPEDALIERA Giovanni Melis ha parlato anche del piano triennale che prevede investimenti per 75 milioni di euro. Non sono mancate le frecciate all'indirizzo dell'azienda ospedaliera universitaria: «Le incertezze sulla stabilità della governance , i fondi non spesi per il rinnovo tecnologico e per favorire il trasferimento delle cliniche a Monserrato dai locali non più adeguati del San Giovanni di Dio generano inefficienze organizzative e funzionali che incrementano il disavanzo di gestione a carico della collettività, vanificando i 20 milioni di euro di costo annuo del personale pagato dall'Università».
GLI STUDENTI I rappresentanti del personale non si sono presentati per protesta. C'erano invece gli studenti che hanno fatto sentire la loro voce con Valeria Lallai. Prima di leggere la relazione ha manifestato solidarietà con i lavoratori delle ditte d'appalto. Poi nel suo intervento ha polemizzato con la Regione sulla vicenda della sostituzione del rappresentante nel consiglio d'amministrazione dell'Ersu: «Eletto otto mesi fa dagli studenti, il quale non viene ufficializzato per ragioni strettamente legate a dinamiche politiche e equilibri tra i partiti». Valeria Lallai ha criticato il modello dell'università-azienda e i parametri richiesti dal ministero. «Ci state costringendo ad abbandonare tutto - ha concluso - a diventare migliori altrove, ad esportare il vostro e il nostro sapere». Alla ceriminia ha partecipato anche Francesco Pigliaru, indicato dal Pd nella corsa per la presidenza della Regione. «Sono qui nelle vesti di prorettore, non di candidato», ha puntualizzato prima di entrare nell'aula magna con la toga di ermellino.
Francesco Pintore
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Il personale diserta la cerimonia
Davanti al Rettorato esplode la rabbia dei lavoratori precari
 
I lavoratori degli appalti hanno urlato la loro rabbia davanti all'ingresso del Rettorato, i dipendenti del settore tecnico-amministrativo hanno manifestato il loro malcontento non presentadosi alla cerimonia ma si sono fatti sentire con un comunicato stampa dai toni tutt'altro che concilianti.
Ieri mattina i primi ad arrivare in via Università sono stati i lavoratori degli appalti di pulizie, portierato e servizi esecutivi. Si sono presentati con megafoni, bandiere e fischietti. «L'amministrazione non vigila sull'appalto - commenta Luca Cotza - continuano a ridurre le ore di lavoro e siamo costretti a sopravvivere con stipendi da fame. Chiediamo il rispetto delle regole e della nostra dignità di lavoratori».
Luca Porru è più esplicito: «Cinque euro lordi all'ora: una vergogna. Lavoriamo part time per meno di 600 euro al mese. Chiediamo maggior rispetto e considerazione. Siamo stanchi di questa situazione. Se le cose non dovessero cambiare ci saranno altre manifestazioni»
Niente fischietti né striscioni per i dipendenti tecnico amministrativi che hanno scelto di disertare la cerimonia. «Mi dispiace - ha detto il rettore - quello che hanno scritto nel documento potevano dirlo in aula». Ma questo non è accaduto. «Non c'è niente da festeggiare», si legge nella nota firmata da Emanuele Usai (Cgil), Tomaso Demontis (Cisl), Giorgio Mancosu (Uil Rua), Arturo Maullu (Csa Cisal), Antonio Strazzera (Confsal) e Greta De Filippo (Rsu). Gli stipendi sono bloccati da quattro anni,
«Su personale tecnico amministrativo - si legge nel documento - si è esercitata la massima aggressione anche sul versante economico, l'amministrazione ha sottratto al fondo di trattamento accessorio 750 mila euro. Si è arrivati anche nel nostro Ateneo, al riconoscimento della ineluttabilità della fusione o di gestione unificata con l'Università di Sassari». Critiche anche su rapporti tra amministrazione e azienda ospedaliera: «Il rimpallo di responsabilità ha prodotto in questi anni, un danno economico e di carriera considerevole di cui gli stessi dovranno rispondere, per il conseguente contenzioso giudiziario promosso da personale del comparto e da quello docente».
Tra personale tecnico (più di mille dipendenti) e amministrazione i rapporti sono tesi da tempo. I sindacati denunciano infine «la sospensione di molti diritti dei lavoratori e persino la lesione della dignità personale e professionale». (f. p. - a. p.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Centrosinistra, il giorno di Pigliaru
Oggi il debutto ufficiale dopo le ultime tensioni sugli indagati
 
Parla Pigliaru. Otto giorni da candidato presidente senza potersi sbilanciare, giusto qualche tweet o poco più. Colpa dello studio matto e disperatissimo sul programma, della coalizione da definire. E soprattutto delle tensioni su liste e caso-indagati, che hanno animato anche la giornata di ieri. Ma oggi il candidato del centrosinistra avvia finalmente una campagna elettorale che durerà un mese esatto: ultimi appelli venerdì 14 febbraio, San Valentino, antivigilia del voto.
Stamattina la prima uscita con la stampa, alle 18 il dibattito alla comunità La collina con don Ettore Cannavera e l'associazione Terra di pace e solidarietà. Il segretario del Pd Silvio Lai è ottimista: «Con Francesco Pigliaru abbiamo un candidato autorevole e competente».
ULTIMI FUOCHI Anche ieri però le energie dei democratici sono state assorbite dalla questione delle candidature. Lo stesso Pigliaru, a quanto pare, ha nuovamente espresso la sua posizione: pur senza dettare regole ai partiti, avrebbe gradito «un segnale di rinnovamento» nelle liste. Traducibile volgarmente così: senza indagati, sarebbe meglio.
È circolata anche la voce di elenchi democratici bloccati dall'insistenza del professore. La versione ufficiale parla di una moral suasion , e qualcuno dei consiglieri coinvolti nell'inchiesta sui fondi dei gruppi ha seriamente pensato al ritiro. Ma alla fine si confermano Espa a Cagliari, Manca a Sassari, Sabatini in Ogliastra. E così i sindaci Ganau di Sassari e Piscedda di Elmas, sotto inchiesta per altri motivi.
IL PD «Abbiamo costruito le condizioni per liquidare la parentesi Cappellacci», assicura Silvio Lai, che elogia «la vasta alleanza che comprende le forze progressiste, dell'autonomismo e del sardismo, e dell'indipendentismo che in questi anni ha presentato elementi di vivacità politica e culturale».
Il segretario non nega il dibattito interno al Pd, «complesso, a tratti teso, ma sempre responsabile». Anche sulla candidatura degli indagati: «Ma trattandosi solo di avvisi di garanzia a tutela dei cittadini, gli organi di partito a tutti i livelli hanno deciso di affidarsi alle regole vigenti», per evitare un clima «giustizialista e forcaiolo». Il risultato complessivo, conclude Lai, sono «liste molto autorevoli e rinnovate, con due sole conferme per la terza legislatura su nove uscenti».
LA COALIZIONE Molte contaminazioni tra i partiti che corrono col Pd: Sel ospita Claudia Zuncheddu di Sardigna libera, l'Idv fa lista coi Verdi, i Rossomori accolgono gli ex Idv di Sardigna pulita e Patrizio Rovelli di Modes. La Base di Efisio Arbau va col Movimento sardista di Claudio Cugusi.
Nel Partito dei sardi di Paolo Maninchedda e Franciscu Sedda (che schiera a Sassari il presidente Acli Ottavio Sanna) confluiscono i candidati del Movimento autonomo delle regioni etiche (Madre), con la presidente Francesca Sari numero uno nel Sulcis e Giuseppe Vignolo in lista a Cagliari: «Abbiamo programmi largamente coincidenti», spiega Sari, «specie in tema di sovranità». In coalizione anche Upc, Centro democratico («ci saremo con liste serie e competitive», commenta il leader nazionale Bruno Tabacci), Partito socialista (Mondo Perra capolista a Cagliari) e la novità Irs con Gavino Sale.
IL PROGRAMMA Dal giorno della sua acclamazione a Oristano, nella direzione regionale del Pd che chiuse la vicenda della sostituzione di Francesca Barracciu, Pigliaru ha lavorato per buttar giù le idee chiave per la campagna elettorale. Entrate, sviluppo, trasporti: facile immaginare i capitoli di massima del suo programma.
E al primo posto, come ha già detto, l'istruzione: anche ieri, a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico dell'università di Cagliari, l'ormai ex prorettore ha ribadito che è quello il problema centrale per la Sardegna. «Bisogna lavorare contro la dispersione, servono buone scuole e buoni edifici», ha aggiunto, non senza una frecciata a Ugo Cappellacci: «Aveva garantito che gli studenti con la sola terza media sarebbero scesi al 10%, invece il dato è salito al 26».
Giuseppe Meloni
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia (Pagina 34 - Edizione CA)
Tagli: dipendenti a rischio
Trasferte, la presidente Pupa Tarantini si difende: «Rimborsi adeguati»
UNIVERSITÀ. Al Consorzio Uno arriveranno 300mila euro in meno: a breve una riunione dei soci
 
ORISTANO Le risorse sono quelle di un anno fa. Ma la suddivisione del fondo unico per le sedi universitarie decentrate non sorride certamente a Oristano. Due milioni 161 mila 106 euro (nel 2012 c'erano 6 mila euro in più) assegnati dalla Regione al Consorzio Uno per il 2013 e i problemi crescono. Mancano all'appello circa 300 mila euro, necessari per coprire il disavanzo e l'ipotesi di un taglio delle spese, con riduzione di orario per i 27 dipendenti resta in piedi. C'è molta incertezza, a giorni ci sarà una riunione dei soci pubblici.
E non si placano, intanto, le polemiche sui rimborsi per le trasferte dei docenti e sulle spese per la direzione generale. Conti e perplessità emersi prima delle festività di Natale durante l'assemblea pubblica con i capigruppo del Consiglio, il Consiglio di amministrazione del Consorzio, i rappresentanti di lavoratori e studenti.
In quell'occasione il segretario generale del Comune Luigi Mele aveva sollevato dubbi sulla legittimità dei rimborsi per i docenti (160 mila euro) in un consorzio che, pur ricevendo fondi pubblici, continua ad avere un'organizzazione privatistica. «In bilancio si fa riferimento alle spese per circa mille 600 trasferte che si prevede saranno svolte dagli oltre centodieci docenti» ha precisato in una nota la presidente del Consorzio Pupa Tarantini che, però, in quella riunione aveva parlato di alcune anomalie sul sistema dei rimborsi e trasferte.
Altro argmento caldo sono le spese per la direzione generale. Il vicesindaco Giuseppina Uda (bilanci alla mano) aveva sottolineato che alla direzione sono destinate 408 mila euro e aveva chiesto chiarimenti su queste risorse. «La direzione generale è retribuita con 107 mila 515,93 euro (comprensivi di Iva e trasferte)» sottolinea la presidente ricordando che «il direttore generale del Consorzio Uno è uno solo e, in funzione di quanto previsto nella convenzione tra il Consorzio e la società Aymo Consulting Srl, ha la facoltà di ricorrere a propri collaboratori di fiducia, sotto la sua direzione e responsabilità e a proprio carico». Nelle slide proiettate durante l'assemblea in Comune (forse per un errore) era apparso che la direzione generale era composta da due figure. ( v. p. )
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 39 - Edizione CA)
Borore
Premio Carrus a tre donne
 
BORORE Sono state assegnate a tre giovani donne le borse di studio (mille euro ciascuna) che l'associazione culturale Nino Carrus ha messo in palio nel Premio intitolato al politico bororese e rivolto a giovani laureati under 40 residenti in Sardegna. Il tema dell'edizione 2013: “Il valore della cultura: creazione, sviluppo e gestione di un Distretto culturale internazionale nel Marghine”. Premiate Michela Zaccheddu di Pirri con un elaborato sulla Piattaforma Cdm, Gabriela Armeni di Siniscola col progetto Rural Sardinia e Giuliana Milia di Bortigali con il lavoro “Un Marghine di idee”. Alla premiazione, venerdì al Museo del Pane di Borore davanti a un folto pubblico, ha partecipato anche il rettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino, presidente della commissione valutatrice della prima edizione del premio. (l.u.)
 
L’UNIONE SARDA
8 – L’Unione Sarda
Salute (Pagina 48 - Edizione CA)
Assunzione e Ricerca per il figlio dell'ex preside Francesco Floris
In Belgio tutte le porte aperte per il giovane anatomopatologo
 
Due anni in Belgio gli sono bastati per essere assunto nell'ospedale dell'Università cattolica di Lovanio, dove, un mese e mezzo fa, gli hanno conferito l'incarico di Professore associato. È il fulmineo incipit professionale di Giuseppe Floris, 35 anni, cagliaritano, anatomopatologo, figlio di Francesco Floris, storico preside dei licei Siotto e Dettori. Tutto è nato, nel 2004, dal desiderio di fare un'esperienza all'estero, dopo la laurea in Medicina conseguita nel 2002: «Mentre frequentavo la scuola di specializzazione - racconta Floris - il professor Gavino Faa, ordinario di Anatomia patologica che dà agli allievi la possibilità di arricchire il proprio bagaglio di esperienze professionali e culturali all'estero, mi ha proposto di andare a Lovanio. Doveva essere uno stage di 6 mesi; è diventato un'altra cosa».
In Belgio il giovane studioso ha trovato subito porte aperte: «Mi hanno accolto benissimo e dato l'opportunità fare esperienze in diversi dipartimenti e laboratori, come Biologia molecolare e Genetica umana. Poi, nell'ambito del Dottorato di ricerca, sono entrato nel laboratorio di Oncologia sperimentale. Nel 2006, il direttore di Anatomia patologica mi ha prospettato la possibilità di entrare nello staff. Così, mi sono ritrovato a vivere il Belgio». Decisione cui ha contribuito anche l'incontro con Isabel, biologa chimica, che è diventata sua moglie e gli ha dato una bambina. Oggi Floris si occupa del carcinoma della mammella e dello screening cervico-vaginale, sotto il profilo della diagnostica e della ricerca. Innamorato del lavoro in un team interdisciplinare, come sempre avviene quando si affrontano le patologie oncologiche, ricopre un ruolo complesso «che non può prescindere dall'attività clinica. La ricerca è qualcosa in più che mi viene richiesta: in futuro, dovrò decidere che direzione prendere».
Del Belgio apprezza «un sistema di assunzioni più trasparente che in Italia» e un contesto in cui «la competizione è piuttosto intensa, ma si è stimolati a dare il meglio delle proprie capacità. Anche perché la valutazione avviene solo attraverso il curriculum, che deve essere sostenuto da esperienze fatte preferibilmente all'estero».
Tornare in Sardegna? «Difficile, nell'immediato futuro. Ma voglio tenere i contatti con l'Istituto da cui provengo. Il Belgio, non è poi così lontano». ( l.s. )
 
L’UNIONE SARDA
9 – L’Unione Sarda
Salute (Pagina 48 - Edizione CA)
Cervelli sardi da esportazione
Tre medici di Cagliari si sono fatti onore all'estero
 
Storie parallele di cervelli da esportazione. Medici sardi protagonisti di un successo raggiunto sulla strada del merito. Figli d'arte. Francesco Muntoni, 54 anni, è il primogenito di Sergio Muntoni, studioso delle malattie metaboliche. Stefano Congiu, 39 anni, segue le orme di Paolo Congiu, già primario di Medicina al Santissima Trinità. Francesco Muntoni, laurea a Cagliari nel 1984, tesi in Farmacologia con Gessa. Durante la specializzazione in Neuropsichiatria infantile (a Sassari), frequenta uno stage di 9 mesi a Londra «per approfondire lo studio delle malattie neuromuscolari». E un altro ancora, di 6 mesi, dopo essere diventato assistente ospedaliero a Cagliari «dove ho creato un laboratorio di patologia muscolare che funziona ancora».
INTRAPRENDENZA Ma oltre Manica non è sfuggito quel sardo intraprendente. Nel '92 gli fanno sapere che si è reso vacante il posto di braccio destro del professor Victor Dubowitz, scienziato delle patologie neuromuscolari. Vince il concorso e viene assunto, come Lecturer, all'Hammersmith hospital. Un anno dopo, diventa Senior lecturer, nel '96 è promosso Reader, nel '98 professore di Neurologia pediatrica presso l'Imperial college of Medicine di Londra, l'università che comprende l'ospedale in cui lavora. Ma già dal '96 dirige il Dubowitz neuromuscolar centre, prestigioso presidio di diagnosi e ricerca sulle malattie neuromuscolari in età infantile. Nel 2008 trasferisce la sua équipe dall'Imperial college all'Institute of child healt, sempre a Londra, «dove potevo svolgere meglio la mia attività». Oggi, Muntoni è responsabile di tutto il settore Neuroscienze dell'istituto e delle Terapie innovative in un presidio di ricerca sperimentale annesso all'ospedale. Ma c'è di più. Come direttore del Consorzio MDEX, organismo multidisciplinare che si occupa della distrofia muscolare, ha perfezionato uno studio (pubblicato nel 2009 su The Lancet Neurology) che ha posto concrete basi per una terapia in grado di ridare elasticità ai muscoli. E un altro studio è stato finanziato di recente dalla Comunità europea. Con questi presupposti, è possibile che rientri a Cagliari? «Ho creato un centro d'avanguardia, faccio un lavoro speciale. Chissà, forse in futuro».
ORGANIZZAZIONE Leggermente possibilista Stefano Congiu, cagliaritano, cardiochirurgo pediatrico a Leeds, Inghilterra: «Mi farebbe piacere curare i bambini sardi, ma organizzare un'équipe non è facile». Non sarebbe facile neppure riprodurre nell'Isola le condizioni in cui lavora in Gran Bretagna. A 39 anni, è primario al General infirmary hospital, con incarico di Senior lecturer all'università. La sua avventura all'estero inizia dopo la laurea (a 24 anni), seguita da un tirocinio nella Cardiochirurgia del Brotzu di Sandro Ricchi. Al quarto anno di specializzazione (a Parma) «molta teoria, poca pratica», approfitta del Progetto Leonardo per fare un'esperienza all'Ospedale clinico di Barcellona: «Dopo un mese avevo fatto il primo intervento». Ci resta un altro anno, che impiega per operare bambini nell'ospedale San Juan de Dios. Bilancio: «I colleghi spagnoli avevano la precedenza, eppure mi hanno dato spazio: in 2 anni ho eseguito 250 interventi». Nel 2005 lo assumono: 20 ore al Clinico, 20 al San Juan. Nel 2008 sente il bisogno di nuove esperienze: va negli Usa, al Children hospital di Pittsburgh. Prende un anno sabbatico e si trasferisce in Inghilterra, al General infirmary hospital di Leeds. Alla scadenza, dà le dimissioni in Spagna, «i miei pensavano fossi un po' matto», e viene assunto come aiuto di Cardiochirurgia pediatrica. Nel 2012 il General infirmry va in crisi: a fronte di una potenzialità di 500 interventi, se ne fanno meno di 300. Il Governo minaccia di chiuderlo, l'ospedale si riorganizza e offre a Congiu il posto di Consultant (primario). L'attività cresce: «In 1 anno ho fatto 300 interventi, il mio collega 180». Nel 2013, il capo della cardiochirurgia, l'australiano Kevin Watterson, non può più operare per motivi di salute: gli passa tutta l'attività in sala e un incarico universitario: a 39 anni Stefano Congiu è Senior lecturer nella scuola per studenti, specializzandi e aiuti. «Colpo di fortuna», commenta, lui.
Lucio Salis
 
L’UNIONE SARDA
10 – L’Unione Sarda
Salute (Pagina 48 - Edizione CA)
Università
Gli alfieri prestigiosi della buona scuola
 
I tre medici intervistati in questa pagina rappresentano un piccolo spicchio, ma significativo, della Sanità sarda. Sono quelli che cercano sempre un nuovo mondo, non si rassegnano, si buttano in mare aperto senza salvagente e giungono alla meta. Non avevano padrini dietro le spalle, né lettere di raccomandazione da presentare. Ovunque sono stati accolti con civiltà, talvolta con affetto e hanno avuto modo di far valere le loro qualità. Il loro successo, doveroso ammetterlo, è anche delle università sarde. Quelle dei baroni, dei nomi ricorrenti in cattedra, delle camarille, ma anche dei tanti professori onesti, autentici maestri di vita per i loro allievi. Docenti innamorati della loro materia, che aprono le menti al coraggio di osare per scoprire nuovi orizzonti culturali.( l.s. )
 
L’UNIONE SARDA
11 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
«Questa Giunta non è in crisi»
Per il sindaco Massimo Zedda i partiti non sanno tenere il passo della politica
Il futuro dello stagno di Santa Gilla, via Peschiera, Tuvixeddu e dell'Anfiteatro
 
L'anno scorso ha perso i pezzi. Quattro assessori sono andati via.
Picciau : La giunta Zedda è in crisi?
Zedda : No no, nessun tipo di crisi, se per crisi si intende la mancata risposta agli obiettivi che ci si era dati per il governo della città. Questo non c'è. Dal punto di vista dei rapporti, invece, dovremmo distinguere tra partiti e gruppi, i tempi della politica non sono più quelli dei partiti.
Picciau : L'avvicendamento di tre assessori ubbidisce a questa logica?
Zedda : Ci sono situazioni diverse la macchina organizzativa è complessa, alcune cose vanno avanti spedite, altre incontrano difficoltà e imprevisti. L'assessore al Bilancio era diventato incompatibile, non l'avrei mai sostituito, per altri due è venuta meno la fiducia per questioni di rapporti personali.
Picciau : L'opposizione alimenta il 70 per cento del dibattito consiliare.
Zedda : È fisiologico. Ordini del giorno, mozioni, interrogazioni sono gli strumenti della minoranza, la maggioranza deve invece valutare, trovare le risorse, assumere impegni. E poi tante questioni sono state condivise, a cominciare dalla creazione di un fondo per alleggerire la Tares a imprese e famiglie.
Noce : Proprio sulle tasse, però, destra e sinistra si distinguono. E comunque i rincari delle aliquote rispetto alla vecchia Tarsu penalizzano le famiglie più numerose.
Zedda : La legge prevede quello, possiamo giocare solo nell'ambito delle tabelle fisse imposte dal governo nazionale. È già una forzatura il fondo che, non a caso, sarà gestito dalle politiche sociali.
Noce : C'è stato il pasticcio degli uffici chiusi a ridosso delle scadenze e pure quello dei conti sbagliati.
Zedda : C'è stato un problema di comunicazione attraverso i mass media al quale vogliamo porre rimedio per il futuro. Gli errori erano legati alla mancata indicazione delle modifiche del nucleo familiare, noi ci basiamo sull'autocertificazione. Rispetto a 156.000 cittadini gli errori sono stati pochi.
Noce : Ora arriva la Iuc.
Zedda : Sarà superiore alla somma di Tares, Imu e Tasi. L'aumento medio per famiglia sarà di 150 euro. Potremo tentare di recuperare migliorando la raccolta differenziata mentre la Regione dovrebbe intervenire sul Casic che ha le tariffe più alte d'Italia e ci fa pagare l'umido 120 euro a tonnellata quando altrove il servizio è gratuito o, addirittura, il conferimento viene pagato.
Carta : Sono tante le caserme vuote, il Comune intende rivendicarle?
Zedda : Utilizzeremo subito quella di via Liguria come archivio per il Tribunale. Gli immobili di pregio sono quelli di Calamosca e del lungomare Poetto. D'intesa con la Regione il Comune presenterà un progetto, aperto ai privati, di riqualificazione turistica ecosostenibile, tenendo conto che comunque i presìdi militari rimarranno.
Carta : E l'edificio di Monte Urpinu?
Zedda : Sarebbe naturale inserirlo nel parco di Molentargius. Cagliari ha un grande progetto da realizzare coi fondi europei 2014/2020: da un lato il carcere di Buoncammino, Tuvixeddu, il polo giuridico, l'orto botanico e gli ospedali in via di chiusura, dall'altro Calamosca.
Chiappe : Sono tanti gli edifici che quest'anno saranno liberati. Il Comune sa già come utilizzarli?
Zedda : Non ho la presunzione di dettare il programma, le strutture ricadono nelle competenze non solo del Comune ma anche di Università, Regione e Stato.
Chiappe : Il Comune, però, ha il dovere di fare da pungolo.
Zedda : È questo l'obiettivo, col coinvolgimento dei privati.
Piras : Ha parlato di Molentargius. Lo stagno di Santa Gilla aveva un progetto e due milioni di euro investiti. È tutto fermo, oggi la laguna è una discarica. Soldi buttati al macero?
Zedda : I sindaci dei comuni che si affacciano sulla laguna si sono già visti diverse volte, quindi il tavolo è già creato e il confronto avviato. È indispensabile la bonifica dei canali. Basterebbe usufruire delle professionalità che operano a Molentargius, ricordando che la caratteristica di Santa Gilla è l'itticoltura e, un domani, l'ittiturismo.
Piras : L'importante è che sappia creare un'occasione di ricchezza diffusa.
Zedda : Il problema è che sono zone scollegate dalla città, bisogna riconnetterle. Qualche risorsa da spendere c'è.
Chiappe : Cagliari città d'acqua ma anche di cavità sotterranee. Via Peschiera è ancora un gravissimo problema.
Zedda : Su via Peschiera abbiamo stanziato un milione e 200mila euro. Mancano i due milioni del commissario nominato dalla Regione.
Manunza : Per restare in zona, su Anfiteatro e Tuvixeddu è ancora tutto fermo.
Zedda : Sulla necropoli sta andando avanti il tavolo di co-pianificazione con regione e Sovrintendenza. Noi abbiamo portato avanti i lavori modificando il progetto sul parco che sarà aperto nei prossimi mesi. E comunque in via straordinaria il sito è già stato aperto e nella giornata 2013 del Fai è stato il più visitato d'Italia.
Chiappe : L'Anfiteatro, invece, è competenza esclusiva del Comune.
Zedda : Abbiamo le risorse, la gara è stata avviata, smonteremo il resto delle tribune, nel frattempo si faranno i lavori di restauro.
Manunza : Quando aprirà?
Zedda : I tempi per il restauro di un monumento di quel tipo non li detta il Comune.
Manunza : Come vorreste utilizzarlo?
Zedda : Anche per spettacoli, nel rispetto del sito archeologico che, comunque, verrà aperto anche durante i lavori.
Chiappe : La priorità è, dunque, la fruibilità del monumento.
Zedda : Ma lo utilizzeremo anche per i concerti, magari nello spazio di collegamento con l'orto botanico e con capienza ridotta.
Chiappe : A proposito di orto botanico, il sabato e la domenica è chiuso.
Zedda : È dell'Università, bisognerebbe trovare le risorse per l'apertura.
Almiento : Cagliari non ha altri spazi per i concerti all'aperto.
Zedda : Bisogna crearne di alternativi. Con quelli al chiuso siamo ben messi. Si potrebbe pensare al Padiglione Nervi.

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