Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 January 2014

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 36 - Edizione CA)
I Giganti di pietra, al via il trasferimento da Sassari
Marco Minoja: «A marzo si inaugura il sistema museale»
ARCHEOLOGIA. Da lunedì l'operazione per portare le statue a Cabras e Cagliari
 
È partita l'operazione trasferimento e, di conseguenza, al via la nascita del sistema museale statale della Sardegna con tre poli tra Cagliari, Cabras e Sassari. Lo conferma il soprintendente Marco Minoja che sta curando l'organizzazione del progetto. Mentre nel museo nazionale di Reggio Calabria sono tornati i due celebri “Bronzi di Riace”, che hanno scatenato una nuova ondata di interesse e di visitatori, la Sardegna si prepara al suo evento fissato per il prossimo 14 marzo, data di inaugurazione della grande mostra dedicata a Giovanni Lilliu con l'esposizione delle gigantesche statue di pietra.
Si spera che i “Guerrieri” di Monte Prama diventino un centro d'attrazione per i turisti e gli studiosi, un'occasione unica per rilanciare l'interesse sul ricco patrimonio archeologico dell'Isola. Non solo nuraghi, ma musei sempre più vivi e collegati tra loro con una rete di iniziative, mostre, progetti di ricerca. I musei nazionali (cioè quelli gestiti dallo Stato attraverso le Soprintendenze) continueranno ad essere il punto di riferimento per il centinaio e oltre di musei locali dipendenti dai Comuni con i finanziamenti regionali. In questo contesto le statue scoperte da un contadino di Cabras, nell'area di Monte Prama nel 1974, e di recente restaurate nel laboratorio sassarese di Li Punti, dovranno essere il principale richiamo.
STATUE UNICHE Nel bacino mediterraneo non esistono esemplari simili, mentre è probabile che altri reperti si trovino ancora sepolti nella zona del Sinis, dove sorgeva la strada monumentale diretta a un santuario (l'Heroon andato distrutto) sul colle e abbellita da queste statue giganti sistemate ai lati come ornamento e come simbolici custodi. La datazione, che a lungo ha diviso gli studiosi e che ancora riserva alcuni interrogativi, si inquadra in una civiltà nuragica vissuta in un arco temporale compreso tra il nono e l'ottavo secolo. Due secoli dell'età del Ferro durante i quali si ebbe l'apogeo e il progressivo declinio di quella originale popolazione dell'Isola. Le statue si fanno risalire alla fine dell'ottavo secolo.
LA STORIA Il volume I giganti di pietra realizzato da Alessandro Bedini, Carlo Tronchetti, Giovanni Ugas e Raimondo Zucca per Fabula editore (uscito nel 2012) ben riassume con un'ampia documentazione iconografica di immagini e disegni, le complesse vicende di queste statue: dal casuale ritrovamento alle diverse campagne di scavo, ai trent'anni di dimenticanza di migliaia di reperti nei magazzini della soprintendenza di Cagliari, alla clamorosa riscoperta e al paziente restauro effettuato dagli specialisti di Li Punti. Ed ora, dopo tre anni di vivaci polemiche sulla destinazione finale delle statue restaurate, si è finalmente arrivati al capitolo conclusivo. Anche se poi le polemiche tra esperti e politici non sono affatto finite e continuano sui media.
IL TRASFERIMENTO Ebbene, a partire dalla prossima settimana, si comincerà a impacchettare le 28 statue e centinaia di reperti: dieci sono destinate al museo archeologico di Cagliari e diciotto andranno al museo di Cabras per il quale esiste un progetto di ampliamento. Oggi, infatti, per gli spazi limitati non è in grado di accogliere tutti i reperti. A Li Punti resterà gran parte della documentazione del restauro.
INAUGURAZIONE Tempo previsto per l'operazione di trasferimento e allestimento poco meno di due mesi. L'apertura ufficiale del sistema museale è fissata per il 14 marzo in coincidenza con l'inaugurazione della mostra L'Isola delle torri , nel centenario della nascita di Giovanni Lilliu, l'indimenticato archeologo di Barumini e unico sardo che figuri nell'Accademia dei Lincei.
POLEMICHE Il nodo delle polemiche ruota attorno alla destinazione finale delle statue: un folto numero di studiosi - che hanno tra l'altro firmato documenti e petizioni - vorrebbero tutte le statue a Cabras nel loro contesto originale «perché solo così si possono capire e apprezzare al meglio». Nel contempo sollecitano una ripresa degli scavi nell'area di Monte Prama con l'obiettivo di definire i contorni delle statue e con la speranza di trovare altri reperti.
Il soprintendente Marco Minoja ribadisce la bontà del progetto approvato con un protocollo d'intesa nel dicembre 2011 tra Regione, Direzione regionale per i Beni culturali della Sardegna e il Comune di Cabras col quale è stata sancita la costituzione del sistema museale di Monte Prama. «Questo progetto - sottolinea ancora ieri Minoja - si articola su una realtà più ampia che va a creare un sistema coordinato e collaborativo. Non si vuole smembrare niente, ma al contrario si tende ad esaltare le potenzialità del contesto cabrarese in un sistema plurale, frutto però di una progettazione strettamente unitaria». Per Cabras - rassicura - andranno avanti i progetti già delineati.
Carlo Figari
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società (Pagina 39 - Edizione CA)
“UniversitArt” in Cittadella
 
Oggi alle 17, alla Cittadella dei Musei, si inaugurata la mostra “UniversitArt”, organizzata da un gruppo di studenti del corso di Beni culturali dell'Università di Cagliari. Tema “La perdita dell'identità nella società contemporanea”. “UniversitArt” si lega al “Concorso di poesia per gli universitari di Cagliari”, la cui premiazione si svolgerà nello spazio della mostra (aperta fino al 21 gennaio).
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 36 - Edizione CA)
L'ultimo libro di Stella
Se muore il Sud il Nord non si salverà
 
«L'atto d'amore di un polentone» è la definizione usata dal giornalista di Panorama Antonio Rossitto per presentare ieri a Cagliari “Se muore il Sud” (Feltrinelli), la raccolta di fatti funesti e orrori italici della coppia Gian Antonio Stella & Sergio Rizzo, che con “La casta”, il saggio più venduto nella storia dell'editoria italiana, ha raccolto in tre sillabe il male storico della nazione. Stella, in visita agli allievi del corso di laurea in Scienze della comunicazione, racconta il volume all'aula magna della facoltà di Lettere. Un atto d'amore per i fatti prima ancora che per il Meridione.
La prima maledizione è nelle parole del morente Cavour: «Resta il problema napoletano» pare sussurrasse il conte, comprendendo nell'aggettivo tutte le terre briganti che il giovane stato dovette piegare con l'esercito. Divertente e divertito Stella ripercorre i pregiudizi fondativi della nazione: dal ministro piemontese Menabrea, che voleva spedire i meridionali in Patagonia, alla panzana neoborbonica del Sud “terza potenza mondiale” nel XIX secolo. «Bisogna prendere la storia nel suo insieme» insiste. Arrivando all'oggi, se il Sud morisse, il Nord seguirebbe il suo destino infernale: «La cifra trasferita dal centro-nord al sud come residuo fiscale, 45 miliardi, finanzia importazioni nette da sud verso nord per 62 miliardi». E la parascienza di Roma-ladrona cade di schianto. La specularità perversa di Nord e Sud si manifesta nella bonifica della celebre Acna di Cengio, con l'inquinamento traslato dalle acque del Bormida alla discarica Resit di Giugliano, in Campania. O nel caso di Ivano Perego, esempio di come spesso siano gli imprenditori del nord ad abbracciare la mafia. Come sostiene il boss Mario Crisci, “'O dottore”, aforistico nelle intercettazioni: «I veneti tengono l'etica elastica». Smontato il pregiudizio che crea i terroni restano, comunque, i meridionali e la loro tralignata classe dirigente. Il contributo al Pil nazionale della Sicilia passa, dal 1951 al 2011, da 1\8 a 1\18 mentre la burocrazia si occupa della faida fra vicini per il fogliame di un pitosforo, finito con una t di troppo sulla Gazzetta Ufficiale.
C'è anche la Sardegna, spesso terra di confine fra Sud e Centro: la terra svenduta nel paradiso di Badesi, l'infame abbandono di La Maddalena e il far west del cemento e del peculato. Stella non risparmia il nume tutelare dell'interregno odierno, il presidente Napolitano, colpevole di aver minimizzato sulla Terra dei fuochi: «Dovrebbero aprire tutti i giorni i telegiornali» s'infervora mostrando immagini che sembrano venire dalla peggior guerra civile africana. L'ultimo capitolo è dedicato alle storie del “Sud che vola”, quelle dei successi imprenditoriali. A chiudere, come una speranza o una resistenza. «Se avessimo scritto solo belle storie avrebbero poi accusato il lavoro precedente di disfattismo», spiega. E sostenere che i ristoranti siano pieni può risultare un'imprecisione letale.
Luca Foschi
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 7 - Sardegna
I PROGRAMMI
Pigliaru ospite di Cannavera per la prima uscita pubblica
 
CAGLIARI In questa campagna elettorale accelerata, Francesco Pigliaru potrebbe fare la sua prima uscita pubblica martedì prossimo in un convegno organizzato da Ettore Cannavera a Serdiana. Il candidato del Centrosinistra alla presidenza della Regione dovrebbe intervenire all’iniziativa organizzata dal movimento «Terra di pace e solidarietà», per avviare il confronto sui programmi e le proposte dello schieramento riformista. Ieri Pigliaru ha preso posizione su Twitter su uno dei punti fondamentali del programma: «Ripartiamo dalla scuola», ha scritto, «garantiamo un'istruzione di qualità a ragazze e ragazzi della Sardegna. Restituiamo loro il futuro». Pigliaru ha sostenuto che «l'istruzione nell'era Cappellacci è stata solo distruzione». E il programma deve ripartire da qui: «I ragazzi della Sardegna hanno diritto a un'istruzione non condizionata da territorio, reddito, condizione familiare. Nel 2009 Cappellacci prometteva che la dispersione scolastica sarebbe scesa al 10%. Oggi siamo al 26%. Istruzione è anche qualità degli spazi, funzionalità e sicurezza: è il mio impegno».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
SANITÀ
Azienda mista, la Regione dà l’ok al bilancio 2012
 
SASSARI Il bilancio 2012 della Azienda ospedaliera universitaria di Sassari ha ottenuto il parere favorevole di legittimità e di merito della Regione. Significa che il documento contabile è conforme alle disposizioni di legge ed è coerente con gli indirizzi della programmazione regionale, alle regole di buona amministrazione e alle direttive della giunta. Ad annunciarlo è il direttore generale dell’Aou Alessandro Cattani. «Il parere della Regione - commenta il manager - ha per noi un valore estremamente positivo e certifica una corretta gestione economica che, per l’anno 2012, ci ha permesso di chiudere il bilancio d’esercizio in attivo». I conti 2012 della Aou sassarese riportano un utile di 300.678 euro . «Una cifra - spiega ancora Cattani - che, così come indicato nella relazione sul controllo di quel bilancio da parte dell’assessorato regionale alla Sanità, destineremo al ripiano delle perdite pregresse portate a nuovo e relative ad anni precedenti». Tra i vertici dell’Azienda mista c’è dunque un’atmosfera da brindisi e il parere favorevole arrivato da Cagliari viene percepito come un successo per l’attuale gestione aziendale, «che è arrivata a questo risultato grazie un deciso percorso di razionalizzazione e riorganizzazione globale intrapreso attraverso una serie di azioni e interventi quali l’adozione dell’Atto aziendale, l’espletamento di nuove gare d’appalto, ma anche la sensibile riduzione del ricorso al lavoro interinale». L’Atto aziendale, adottato d'intesa con il rettore dell’Università Attilio Mastino è in attesa della approvazione da parte della Regione e, spiegano dall’Aou, «induce una razionalizzazione dei servizi, delle strutture e delle risorse umane necessarie. Tramite l’Atto aziendale - continuano dall’Aou - è stato infatti definito l'assetto organizzativo della azienda e, dove possibile, sono state accorpate le strutture complesse e sono state individuate le strutture semplici, delle quali si è provveduto alla attivazione. Le due azioni consentono di ridurre sprechi e sovrapposizioni completando contemporaneamente il ventaglio dell’offerta sanitaria. Secondo l’Azienda mista, alla chiusura in positivo del bilancio 2012 hanno contribuito anche le gare d’appalto del servizio di lavanolo (lavanderia) e del servizio di supporto assistenziale, due attività fondamentali, «le cui aggiudicazioni hanno permesso all’Azienda ospedaliero universitaria di fornire un servizio di elevata qualità a fronte di un risparmio in cinque anni di 4 milioni 750 mila euro per la prima e 945 mila Euro per la seconda».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Sassari
Infermieri, presto il concorso di Asl e Aou
Le due aziende ospedaliere pronte a rispettare il Piano di fabbisogno. Si ipotizza una prova unificata
 
SASSARI Trentadue infermieri da assoldare a stretto giro di posta grazie alla procedura di mobilità interna completata a dicembre, poi altri 82 da assumere attraverso un concorso da bandire con tutta probabilità prima dell’estate. La Asl 1 replica così al grido di dolore lanciato qualche giorno fa dal Nursing Up a proposito della carenza di organico negli ospedali del distretto sanitario. Anzi, si dichiara sorpresa dell’appello, considerato che l’azienda ha sempre rispettato gli impegni presi con i sindacati di categoria per quanto riguarda il Piano triennale di fabbisogno di personale, il quale prevede l’assunzione di 114 infermieri (82 + 32, appunto) entro il 2015. Ma prevede anche - sempre nel rispetto degli stessi tempi - l’inquadramento numerosi operatori socio-sanitari, per i quali è assai probabile che si vada a pescare dalle graduatorie dello scorso concorso per Oss, tenutosi nel 20l2. Da quanto si è appreso la direzione generale della Asl 1 avrebbe comunque già dato mandato all’ufficio del personale per avviare le procedure concorsuali entro la prossima primavera. Sempre per quanto riguarda l’assunzione di infermieri e di operatori socio-sanitari, notizie confortanti potrebbero presto arrivare anche da parte dell’Azienda ospedaliera universitaria. Per ora si tratta soltanto di indiscrezioni non confermate dalla direzione generale dell’azienda, ma anche in questo caso qualcosa starebbe accadendo. Delle 139 unità necessarie secondo il Piano triennale del fabbisogno, 49 infermieri sono già in servizio con contratto che sarà trasformato entro l’anno a tempo indeterminato. Nel frattempo l’Aou - che precisa come il numero degli infermieri negli ultimi due anni sia passato 483 a 513 - dovrebbe procedere in tempi stretti alla mobilità preconcorsuale e successivamente a bandire il concorso. Proprio per questo motivo non è escluso che le due aziende si mettano d’accordo e per risparmiare denaro pubblico finiscano per unificare le due prove. Relativamente al personale di supporto, da ottobre a oggi sono stati assunti 24 operatori socio sanitari. (andr. mass.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
UNIVERSITà
Il cervello tra percezione e potere
Convegno sulla neurocomunicazione e l’intelligenza connettiva
 
SASSARI “Percezione e potere decisionale: una questione di Neurocomunicazione” è il tema al centro del doppio evento organizzato per lunedì e martedì dal Dipartimento di Scienze politiche, scienze della comunicazione e ingegneria dell'informazione dell'Università di Sassari. Il visiting professor Jesús Timoteo Álvarez lunedì nel complesso di viale Mancini in Aula verde, alle 16, parlerà di Neurocomunicazione e intelligenza connettiva e, a seguire, di Processi e modelli nel Predictive Behavior. Il giorno dopo Victor Vicente Fernandez, in Aula rossa, terrà una lezione su alcune esperienze di Neuromarketing (ore 16) e sugli strumenti della Neurocomunicazione nel Social Market Analytics (ore 17). I seminari rientrano nel progetto Spazi di connessione a cura del Laboratorio di Comunicazione istituzionale dell'Ateneo diretto dalla professoressa Elisabetta Cioni, Ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università di Sassari. Il professor Jesús Timoteo Álvarez, visiting professor dell'Ateneo di Sassari per l'anno 2014, e il dottor Victor Vicente Fernández fanno parte del Gruppo di Ricerca "ThinkCom" (www.thinkcom.es) dell'Università Complutense di Madrid. Il gruppo di ricerca è coinvolto da 3 anni in un programma sulla Neurocomunicazione e le applicazioni delle scoperte neuroscientifiche alle scienze e all'industria della comunicazione. Come nella prima edizione del 2013, anche quest'anno il filo conduttore degli incontri sarà lo sviluppo pervasivo delle tecnologie digitali e in particolare dei social media.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Università e Dinamo insieme per lo sport
La presenza degli studenti turchi all’Eurocup una prova generale di una collaborazione nascente
 
SASSARI Mesut Kina, Mustafa Azizoglu e Ferhat Uzunçayr sono tre studenti turchi ospiti dell'Università di Sassari nell'ambito del Programma Erasmus. Mercoledì sera erano seduti in prima fila al PalaSerradimigni per assistere al match di Eurocup tra la Dinamo Banco di Sardegna e la formazione turca dell'Ankara: una partita di basket stellare, vinta dai sassaresi 103-67, alla quale i tre studenti universitari di Istanbul e Diyarbakr (città non lontana dal confine libanese) sono stati invitati dalla Fondazione Dinamo guidata da Carlo Sardara, d'intesa con il Rettore dell'Università di Sassari. Durante le vacanze natalizie i tre studenti turchi non hanno fatto rientro nel loro Paese e poiché le residenze presso le quali erano alloggiati hanno chiuso, l'Università si è adoperata per trovare soluzioni alternative. Senza dubbio l'invito al PalaSerradimigni è un segnale di attenzione verso Mesut, Mustafa e Ferhat, che rientra nel quadro della nascente collaborazione tra l'Ateneo sassarese, la Dinamo Banco di Sardegna e la Fondazione Dinamo per promuovere i valori dello sport e i vantaggi della mobilità studentesca internazionale. Fondamentale il ruolo dell'associazione Esn-Erasmus Student Network, presieduta da Sabrina Ledda, che fin dall'inizio della competizione ha preso l'impegno di accompagnare gli studenti stranieri ospiti del nostro Ateneo al palazzetto per seguire gli incontri dell'Eurocup (si segnala una studentessa polacca impegnata nella cronaca sportiva delle partite). La comunità turca, con 22 studenti immatricolati all'Università di Sassari nel primo semestre dell'anno accademico 2013-2014, è seconda per consistenza numerica solo a quella spagnola, che conta 82 unità su 120 stranieri ospiti solo nel primo semestre (le altre nazionalità rappresentate sono Polonia, Francia, Repubblica Ceca, Grecia, Ungheria, Irlanda, Portogallo). «L'accoglienza ricevuta dagli studenti turchi al PalaSerradimigni è il segno dell'incontro tra due eccellenze – ha detto il rettore Attilio Mastino - Da un lato la Dinamo Banco di Sardegna rappresenta l'eccellenza di uno sport sardo che s'impone sempre più a livello europeo e internazionale, come dimostra la partecipazione della squadra sassarese alla seconda fase della prestigiosa Eurocup; dall'altro, le intense attività di mobilità internazionale con le opportunità offerte dall'Ateneo attraverso l'Erasmus, l'Ulisse e l'Erasmus Placement in Sardinia (il programma che consente agli studenti di università di altri paesi di venire a spendere la loro borsa di tirocinio in un'impresa, un'istituzione, uno studio professionale del Nord-Sardegna) sono parte integrante dell'offerta formativa dell'Università di Sassari e rappresentano un'eccellenza dell'Ateneo su cui intendiamo continuare a puntare».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 29 - Sassari
Il Parco? Un marchio di genuinità
Porto Conte potrà diventare garanzia per le aziende del settore agroalimentare
 
ALGHERO Si terrà lunedì a Casa Gioiosa, sede del Parco, alle ore 10,30 la presentazione ufficiale della nuova veste grafica del marchio del Parco di Porto Conte e delle aree protette del nord Sardegna, e l’illustrazione della possibilità di accesso ufficiale al marchio di un nutrito numero di prodotti del settore agroalimentare. Anche l’iter di accreditamento è stato rivisto e semplificato. Insomma ora anche per le aziende sarà più facile aderire al marchio. «Auspichiamo larga partecipazione all’incontro – spiega il presidente del Parco di Porto Conte Stefano Lubrano – la comunità imprenditoriale deve sapere che insiste all´interno dell´area protetta e nella zona contigua, il valore aggiunto che il bollino del Parco può attribuire a prodotti e servizi. Un valore economico che rappresenta anche la testimonianza di un percorso di filiera certificato sotto il profilo della sostenibilità ambientale e del profondo rispetto della natura, delle tradizioni e dei costumi locali. E quindi ulteriore garanzia per l´utente finale». Inizialmente il marchio del Parco è stato concesso alle imprese che erogano servizi turistici e non solo, ora si è potuto finalmente aprire al settore dell´agroalimentare.

Questionnaire and social

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