Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 December 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Ortacesus
Gli studenti alla necropoli
 
ORTACESUS A Ortacesus per studiare l'archeologia. Il liceo classico Siotto Pintor di Cagliari, la Soprintendenza per i Beni Archeologici delle province di Cagliari e Oristano e l'amministrazione comunale di Ortacesus hanno avviato il “Progetto Archeologia” che consentirà agli studenti delle classi terze e quarte di sperimentare il lavoro dell'attività archeologica e lo studio dei dati emersi dagli scavi sulla necropoli punico-romana di Ortacesus. «Ben vengano le iniziative capaci di valorizzare e far conoscere il nostro patrimonio storico e culturale, siamo inoltre felici di ospitare gli studenti e i loro insegnanti», dice il sindaco Fabrizio Mereu. Il progetto è finanziato dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur) con il contributo del Comune di Ortacesus. (sev. sir.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
2 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sassari
Troppi interinali: e i concorsi?
Asl, Aou e Isz sotto accusa dei sindacati che scrivono alla Regione e minacciano azioni legali
di Vannalisa Manca
 
SASSARI Un indiscriminato utilizzo delle agenzie di fornitura lavoro, in altri termini le vecchie chiamate nominative dalle agenzie interinali. Un fenomeno che sarebbe rinato all’interno degli ospedali della Asl, Aou e anche nell’Istituto zooprofilattico della Sardegna. È quanto si legge in una lettera-denuncia che le segreterie territoriali delle categorie della Funzione pubblica Cgil-Cisl-Uil, hanno inviato all’assessore regionale alla Sanità e ai direttori generali delle tre realtà pubbliche sotto accusa, sottolineando l’intenzione di avviare un’azione legale per denunciare «una palese lesione di diritti e un altrettanto chiaro danno all’erario». «Non è nostra intenzione - scrivono Pierpaolo Spanedda, Pietro Ara e Dario Cuccuru - stigmatizzare l'utilizzo di queste agenzie per chiamate veloci e per tappare i buchi in organico in caso di assenze improvvise e di breve durata, soprattutto per il personale sanitario, così da non lasciare le corsie sguarnite di personale e non far gravare il carico di lavoro sui colleghi che vi rimangono o che devono far fronte ad emergenze sanitarie». Il problema, infatti, sarebbe che questo tipo di chiamata viene applicato anche per l’assunzione di personale amministrativo o di categorie per le quali la legge prescrive altri metodi di reclutamento, creando ulteriore precarietà e lavoro non stabile e non garantito, tralasciando invece le graduatorie concorsuali pubbliche dalle quali si può attingere (e si è già attinto). E questo, oltre a calpestare i diritti dei giovani che hanno affrontato i concorsi, comporta un aggravio di spese per l’ente pubblico che utilizza le interinali. In particolare, i tre sindacalisti, sottolineano all’assessore Simona De Francisci e ai tre direttori generali di Asl, Aou e Isz, che l’Azienda sanitaria di Sassari «ha assunto del personale amministrativo tramite le agenzie di somministrazione di lavoro nonostante fino a pochi giorni prima avesse attinto da graduatorie concorsuali anche per contratti a tempo determinato». Una prassi adesso abbandonata. I sindacati contestano la risposta dell’Asl quando afferma che il ricorso agli interinali avviene perchè si ha necessità di personale esperto in specifiche professionalità o compiti, «poiché i lavoratori somministrati non hanno alcuna esperienza nel Ssn e per i compiti finora assegnati». E ancora, l'Aou «ha assunto personale ausiliario interinale nonostante il personale di tali categorie debba obbligatoriamente essere chiamato dall'ex collocamento e nonostante solo pochi mesi fa abbia aggiudicato un appalto per il servizio dell'ausiliariato». Infine, l'Izs «ha costantemente utilizzato le agenzie di somministrazione di lavoro nonostante abbia espletato delle procedure selettive per tali categorie di lavoratori». Da qui la richiesta di intervento dell’assessore e un preannunciato avviso di un’azione giudiziaria.
 
LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sassari
Premio saltato, l’Università chiede scusa
 
SASSARI Il giorno dopo l’ “incidente” che ha fatto saltare il premio Fontana di Rosello (le porte dell’Università che avrebbe dovuto ospitare l’evento sono rimaste chiuse) arrivano le scuse del rettore Attilio Mastino: «Sono davvero mortificato per quanto successo: la segreteria del Rettorato aveva regolarmente segnalato l'impegno ai vigilantes della Sgs che, per una evidente distrazione, hanno omesso di assicurare il consueto soddisfacente servizio e non hanno aperto l’aula. È un errore umano difficilmente spiegabile e di cui chiederemo conto ai responsabili. Mi scuso con gli organizzatori, con le personalità premiate, con il pubblico. Dopo il forzato rinvio della cerimonia, assicuro che l'Ateneo farà di tutto per rimediare e assegnerà l'aula magna senza ulteriori incidenti se ci sarà richiesta. Garantisco la mia presenza in occasione della consegna del Premio: considero questo appuntamento come un momento fondamentale per riflettere sul futuro della Sardegna e per far emergere le personalità che si sono maggiormente distinte. Ricordo con gratitudine che l'edizione 2012 aveva visto il premio speciale assegnato all’Università di Sassari. Ringrazio il presidente della Consulta del volontariato Franco Dedola e il dottor Massimo Pintus per la comprensione».
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Oristano
Dipendenti in part time ma senza il voto del cda
Secondo la direzione la decisione era arrivata dopo la riunione dei soci Il sindaco Tendas smentisce e attacca: «Nessuna delibera. Non si agisce così»
di Enrico Carta
 
ORISTANO Cosa succede al Carmine? La nebbia di questi giorni, oltre che sulle fredde mattine, aleggia anche sulle ultime decisioni della direzione del Consorzio Uno, dove il taglio delle ore di lavoro al personale rischia di diventare un caso politico. Di due giorni fa è la lettera degli studenti che chiedono un’immediata reazione degli enti locali e della Regione per evitare che i tagli al personale vadano a ripercuotersi sull’attività formativa e a compromettere l’intera vita dell’ateneo che tutti ha sorpreso in questi anni per vitalità e numeri. Ma adesso, sebbene i componenti attendano il consiglio di amministrazione in programma per venerdì, si inizia a capire che non tutto è filato liscio come l’olio. Nelle scorse settimane ai dipendenti è stato fatto firmare il foglio con il quale dichiaravano di accettare il part time a partire dal 1° gennaio. Riduzione di ore uguale riduzione di stipendio; riduzione di ore uguale riduzione di servizi. Ne faranno le spese gli studenti, ne farà le spese l’intero ateneo che vedrà ridotte tante attività come i seminari, i tirocinii, lo stesso Meet job, importantissimo appuntamento per l’incontro tra domanda e offerta lavorativa. Eppure c’è qualcosa che non torna, perché ai dipendenti nelle scorse settimane in tutta fretta è stato detto che a votare per la riduzione delle ore era stato proprio l’intero consiglio di amministrazione, dove siedono i rappresentanti del Consorzio Uno, del Comune, della Provincia e della Camera di Commercio. Invece, nessun’alzata di mano c’è stata. Nessuno ha votato alcunché. Si era fatto solo un accenno alla questione della possibile riduzione di orario, tanto che i vari rappresentanti istituzionali ancora nulla di ufficiale sapevano a proposito delle lettere già firmate dai dipendenti del Consorzio Uno. E allora che succede al Carmine? Forse venerdì se ne saprà di più, ma intanto dalle autorità locali iniziano a levarsi le prime voci di dissenso, peraltro già palesate verso i vertici del Consorzio Uno, che si sono trovati pressoché isolati. Nessuno degli altri componenti pare infatti aver gradito la questione dei tagli con ripercussioni solamente sul personale. E così il primo a uscire allo scoperto è il sindaco Guido Tendas, che non fa parte del consiglio di amministrazione visto che il Comune ha Caterina Murru quale propria rappresentante, ma che parla in quanto socio dell’università per via della carica che riveste. «Questa dei tagli delle ore al personale è un’iniziativa di chi gestisce il Consorzio che non è stata recepita dal consiglio di amministrazione e dal consiglio generale. Di più, siamo assolutamente contrari ai tagli fatti in questa maniera. È ovvio che è più semplice e immediato operare così, ma non è giusto. Se ci devono essere tagli vanno suddivisi su tutti in percentuale». Il Comune è pronto a fare le barricate contro questa decisione presa unilateralmente e sulla quale non sembra esserci nemmeno il gradimento del presidente della Provincia, Massimiliano De Seneen, o del rappresentate della Confcommercio, Nando Faedda. Le soluzioni per evitare lo sforamento di 350mila euro sul bilancio ci sono. Ad esempio, il Comune è pronto ad offrire due aule ad un costo di affitto simbolico e per il prossimo anno accademico è in grado di garantire, quale sede per i laboratori, le aule dell’ex istituto professionale in Vico Episcopio, in modo da sostituire i costosi locali di viale Diaz. Risparmi possibili che il Consorzio non può far finta che non esistano.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Oristano
UNIVERSITÀ»I TAGLI AL PERSONALE
Nel mirino dei soci i rimborsi ai docenti, ma la direzione dice no
 
Se tagli ci saranno, non devono riguardare solo i dipendenti. È la filosofia che sembrano aver sposato tutti i soci del Consorzio Uno, tranne uno ovvero la direzione. A questo punto il cda di venerdì dovrebbe essere il primo vero momento di confronto, anche se un preludio importante c’è stato nei giorni scorsi durante l’incontro col rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastinu. È stata la prima volta in cui si è affrontato l’argomento dei rimborsi ai docenti. Intoccabili per la direzione, rivedibili per tutti gli altri. La direzione sostiene che non sia possibile effettuare un taglio sugli onerosi rimborsi dei professori e che non sia applicabile la legge del 2009. Gli altri, col sindaco in testa, sostengono invece che ci si debba adeguare alla norma che prevede un forfait sulla base del costo del trasporto pubblico. Se poi c’è chi arriva a Oristano in elicottero, non è l’università che si deve far carico di rimborsare la differenza.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Cultura-Spettacoli
SASSARI
«Ora vi spiego dove ho sbagliato»
Gianfranco Fini ha presentato il suo libro su Berlusconi e la destra
di Anna Sanna
 
SASSARI «Il mio errore capitale, quello che non perdono a me stesso, è stato non aver valutato a sufficienza che una volta finita la fase in cui ero leader di Alleanza Nazionale e Berlusconi di Forza Italia, con la creazione del Pdl lui è diventato il leader di un partito unico e ha cominciato a fare quello che gli riesce meglio: comandare». Gianfranco Fini lo dice quasi al termine del suo intervento nell’Aula Magna dell’Università di Sassari, dove venerdì pomeriggio è arrivato per parlare del suo libro “Il Ventennio. Io, Berlusconi e la destra tradita”. Un diario di oltre vent’anni di politica italiana raccontati da chi quegli stessi anni li ha vissuti da protagonista, a partire dalla svolta di Fiuggi fino al celebre “Se no che fai, mi cacci?”. Quelle parole rivolte a Silvio Berlusconi durante la direzione nazionale del Popolo della Libertà nell’aprile del 2010, epilogo della frattura ormai insanabile tra l’ex presidente della Camera e il Cavaliere. Gianfranco Fini ha raccontato i retroscena di quel gesto e lo ha fatto con Guido Melis e Mario Segni, anche loro protagonisti della politica recente, coordinati nel dibattito da Francesco Soddu, presidente del corso di laurea in Scienze della politica e dell’amministrazione, dopo i saluti introduttivi del rettore Attilio Mastino e di Maria Antonietta Mazzette, direttrice del Dipartimento di Scienze Politiche, Scienze della Comunicazione e Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Sassari. «Qualche giorno prima del famoso Consiglio nazionale, Berlusconi mi chiese di intercedere sul presidente dalla commissione Giustizia Giulia Bongiorno perché fosse più disponibile a recepire un disegno di legge o un emendamento per accorciare i tempi per la prescrizione di alcuni reati. Sul mio onore, io non sapevo che serviva a lui. Dissi di no. Intervenendo sulla legge, la sentenza Mediaset del primo agosto che ha condannato Berlusconi non ci sarebbe stata. Quella fu la causa scatenante della mia espulsione dal Pdl». L’ex presidente della Camera non nasconde errori e responsabilità personali, e come ha fatto nel libro parla di vent’anni di alleanza con Berlusconi e del sogno infranto di dare una nuova destra al Paese, moderna ed europea. Già, perché - ha fatto notare Guido Melis – «il vero tema del libro viaggia nella cultura politica italiana da anni: perché in Italia non si riesce a costruire una destra liberale come avviene in tutti gli altri grandi paesi europei? Anche i tentativi di correzione in senso liberare del primo berlusconismo sono falliti». «I motivi sono tanti – ha aggiunto Mario Segni - bisogna risalire agli anni della campagna referendaria per il maggioritario, anni di transizione. Nasce un fenomeno che non ha simili in Europa, non una destra liberale ma una destra intransigente. Io ho sempre pensato che Berlusconi fosse incompatibile con una destra liberal democratica. Ma su questo punto in Italia siamo all’anno zero: una nuova destra potrà nascere soltanto nel momento in cui dalla vita politica italiana scomparirà Berlusconi».

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