Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 December 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 9 - Edizione CA)
Blitz degli studenti, fermi e feriti
Scontri alla Sapienza, bombe carta, uova e slogan contro il governo riunito
 
ROMA Slogan, lanci di uova e bottiglie. Ma anche petardi, fumogeni e bombe carta. Cariche della polizia, due manifestanti fermati e denunciati e due agenti feriti. È arrivata fino all'ingresso dell'aula magna della Sapienza, che ospitava mezzo governo per la Conferenza nazionale dedicata ai temi della green economy, la protesta degli studenti dell'ateneo romano, stanchi di «passerelle odiose» e sentire parlare «di economia verde da chi poi costruisce la Tav e sventra il territorio con infrastrutture inutili, sottraendo risorse a istruzione e ricerca».
LA PROTESTA Le immagini dilagano sui social network: circa 300 i manifestanti, compresi gli specializzandi di medicina contrari ai tagli alle borse di studio, con studenti saliti sul tetto della facoltà di fisica per esporre i loro striscioni. La manifestazione ha registrato momenti di tensione quando il corteo (in testa lo striscione “l'università è di chi la vive non di chi la distrugge”), ha superato l'area transennata dalle forze dell'ordine. La rabbia degli studenti, alcuni con il volto coperto dalle maschere bianche di Anonymous, è arrivata praticamente dentro il rettorato, dove comunque i lavori non si sono mai interrotti, con uova e bombe carta lanciati contro l'ingresso dell'aula magna e un petardo esploso anche sui primi gradini all'interno. Gli studenti sono poi stati respinti dalla polizia fuori dall'area transennata e la situazione è tornata alla calma.
GOVERNO ATTACCATO Momenti di tensione quando il ministro dell'Ambiente Orlando, padrone di casa del convegno, dal palco ha stigmatizzato gli scontri spiegando che «il dialogo non si sviluppa con le bombe carta». Le parole di Orlando sono arrivate in risposta a una studentessa salita sul palco del convegno (e che poi non ha ascoltato l'intervento del ministro) che aveva parlato di «una grandissima frattura tra ciò che avviene fuori e quanto si dice in questa aula», ricordando «l'emergenza sociale e la precarietà» che «un governo illegittimo non vuole vedere». «Inaccettabile» quando sfocia nella violenza ogni forma di protesta, per il ministro dell'Università Maria Chiara Carrozza, mentre il ministro Beatrice Lorenzin, tra i relatori, pur sottolineando che non sono certo gli studenti a «gettare benzina sul fuoco» ha chiarito che l'Italia non ha bisogno «di essere incendiata» e che chi «getta benzina sul disagio sociale» alimentando «la cultura dell'odio» fa «un'operazione pericolosa».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia (Pagina 42 - Edizione CA)
Mastino “salva” l'Università
«Giù le spese senza colpire servizi e dipendenti»
ORISTANO. Il rettore di Sassari critica la proposta di ridimensionamento
 
ORISTANO Scende in campo anche il rettore. La battaglia per l'università oristanese ormai è a tutto campo e proprio dal vertice dell'ateneo di Sassari arriva un importante assist per la sede del Chiostro del Carmine. E una bacchettata agli amministratori che hanno ipotizzato un ridimensionamento. «D'accordo per una riduzione della spesa ma senza colpire servizi e dipendenti. La proposta del Consorzio non è equilibrata». Il rettore Attilio Mastino ricorda i passi avanti compiuti in questi ultimi anni dal Consorzio Uno «con corsi specifici e livelli di qualità da confermare».
LA CRISI A qualche dipendente è già stato proposto un contratto part-time. Segno di una situazione economica critica. Le risorse stanziate per il 2013 non sono ancora arrivate e il 2014 non promette nulla di buono: sarebbe previsto un taglio di un milione dal fondo unico per le università decentrate. Se così fosse, nel futuro del Consorzio Uno ci saranno drastici tagli per far fronte a un disavanzo di 300 mila euro. Una scelta che si ripercuoterà su servizi per gli studenti e sui 27 dipendenti (in particolare sui tutor e i manager didattici) che vedranno ridursi orari di lavoro e stipendi. Con un'inevitabile impoverimento dell'offerta formativa.
IL VERTICE Il problema è rimbalzato, martedì, sul tavolo di Mastino che ha incontrato i rappresentanti del Consorzio Uno, il sindaco e il presidente della Provincia. «Esiste un problema finanziario - ha osservato - è previsto un taglio nel fondo unico, ma se per Oristano sarà mantenuto il 40% delle risorse non dovrebbero esserci problemi». Eppure è già stato programmato un ridimensionamento. «Sarebbe necessario ridurre le spese per le locazioni, risparmiare in diversi settori senza però penalizzare i dipendenti. Nel programma del Consorzio c'è qualche ingiustizia che non condividiamo».
IL PERSONALE Dal rettore pieno sostegno ai dipendenti «che da anni svolgono un ruolo importante per i risultati della sede». Scartata l'ipotesi di licenziamenti, ma anche quella di un passaggio dal tempo pieno al parziale «può avvenire solo c'è l'accordo delle parti». Da qui la richiesta di rivedere il piano di ridimensionamento. «Ho incoraggiato gli amministratori ad andare avanti, ma ho anche suggerito di non tagliare sul personale: necessario investire, mantenere i livelli di qualità». Su tutti si ricorda il corso in Viticoltura ed enologia che ha aumentato il numero di matricole e di iscritti, riducendo i fuori corso. Ancora Archeologia subacquea e la scuola di specializzazione «un'eccellenza nel panorama di studi». La presidente del Consorzio Uno, Pupa Tarantini conferma l'impegno per reperire le risorse altrimenti si imporranno comunque scelte all'insegna del risparmio.
Valeria Pinna
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 51 - Edizione CA)
Sassari
Gianfranco Fini
La storia del Ventennio
 
SASSARI Gianfranco Fini tornerà a Sassari, questa sera alle 17,30 nell'aula magna dell'Università, per presentare il suo ultimo libro “Il Ventennio. Io, Berlusconi e la Destra tradita”. L'ex presidente della Camera dei deputati parteciperà all'iniziativa organizzata dal corso di laurea in Scienza della politica e dell'amministrazione del Dipartimento di Scienze politiche. Occasione per gli studenti di riflessione su un ventennio di vita politica italiana che lo ha visto protagonista in diverse fasi, insieme all'ex premier Silvio Berlusconi. Fini racconterà la sua vicenda a Sassari: un ritorno nel capoluogo turritano dopo che, nel marzo dello scorso anno, aveva partecipato alle celebrazioni per il 450° anniversario dell'Ateneo. Il programma della serata, con inizio alle 17,30 nell'aula magna di piazza Università, prevede i saluti del Rettore Attilio Mastino e di Maria Antonietta Mazzette, direttrice del dipartimento di Scienze Politiche. Interverranno il deputato Guido Melis e Mario Segni. (a.br)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 51 - Edizione CA)
Tipografi dietro le sbarre
Celle aperte grazie al progetto del Comune e di Architettura
ALGHERO. Parte la vigilanza dinamica con i detenuti liberi di circolare nel carcere
 
ALGHERO Celle aperte nel carcere di Alghero dove hanno ripreso pure i corsi di Tipografia, fermi da oltre un anno per mancanza di fondi. Da ieri è partita la vigilanza dinamica, con gli agenti di polizia penitenziaria fuori dalle sezioni a girare tra i corridoi e i detenuti liberi di entrare e uscire dalle loro celle, per andare a frequentare le lezioni scolastiche e le attività ricreative. Tra queste il laboratorio di Tipografia, ora gestito dalla Alldigital, ditta algherese che ha stretto un accordo di collaborazione con il carcere e la facoltà di Architettura per insegnare ad alcuni ospiti dell'istituto di pena l'arte della stampa digitale. «La firma del protocollo d'intesa è solo il primo passo - fanno sapere dalla Alldigital - l'atto dovuto per dimostrare la volontà a portare avanti un progetto che rende onore a tutti i partner; ma ora inizia la vera strada verso il lavoro. Ancora non abbiamo preso possesso dei locali e messo in moto i macchinari e non appena avremmo la disponibilità dei detenuti idonei all'impiego valuteremo le collaborazioni da mettere in atto». L'area educativa del carcere avrebbe già individuato i primi candidati idonei, con precedenti esperienze nel settore della stampa. L'idea è di produrre brochure, biglietti da visita, etichette e pubblicazioni per conto di enti pubblici e privati. Ma non è tutto. Nel frattempo l'istituto di reclusione è il primo a sperimentare la cosiddetta vigilanza dinamica, nuova tipologia di custodia, altamente tecnologica, perché affidata a moderni sistemi di videosorveglianza. (c. fi.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sardegna
SVILUPPO»LE RISORSE EUROPEE
Fondi Ue in scadenza per la Regione è l’ultima chiamata
Sono 972 i milioni che arriveranno nei prossimi sette anni
Ma prima l’isola deve impegnare le somme non utilizzate
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI Il dilemma delle risorse europee attraverserà le scelte della programmazione in questo fine anno. Un fiume di denaro scorre su due binari paralleli e per la Sardegna è l’ultima possibilità di creare sviluppo: quello che si aprirà a gennaio sarà, infatti, l’ultimo periodo (2014-2020) in cui l’isola potrà beneficiare degli aiuti, e saranno ben 972 milioni di euro. Ma in questo momento, il problema principale è chiudere, impegnando tutte le risorse a disposizione, i Fondi del quadro 2007-2013: si deve fare entro il 31 dicembre o mai più. In senso tecnico non è una perdita vera e propria, (il denaro non è mai stato trasferito nella casse di Villa Devoto e quindi non dev’essere restituito a Bruxelles), ma sarebbe un’occasione perduta. La convinzione è che anche questa stavolta la Regione riuscirà a impegnare i soldi; il dubbio è che, per non perderli, siano “gettati” su progetti non in grado di produrre benefici permanenti al sistema economico. I fondi interessati sono due dei quattro storici: il Fse (il Fondo sociale europeo), destinato allo sviluppo e alla coesione, e il Fesr, lo strumento principale delle politiche regionali. La situazione del Fse sembra in sicurezza mentre le difficoltà esistono proprio sul Fondo per lo sviluppo regionale. Il Fondo sociale europeo ha un risultato prossimo al 70% del risultato mentre il Fesr non arriva al 50 per cento. «L’Europa non è un cerbero», si ostina a ripetere a ogni occasione Gianluca Cadeddu, direttore del Centro di programmazione. Senza i fondi europei - è la tesi - la Sardegna non avrebbe potuto realizzare buona parte delle infrastrutture. I numeri dicono che sono 9.546 i progetti monitorati che tradotti in euro valgono più di 95 milioni per le città e le aree rurali, 117 milioni per l’Agenda digitale, 300 milioni per l’inclusione sociale, 350 milioni per la competitività delle imprese. Per la cronaca, i Comuni con maggiori finanziamenti pro capite risultano essere Noragugume (29.563 euro), Buggerru (21.321), Berchidda (20.692), Giba (14.090) e Siurgus Donigala (14.090). Ovviamente è un dato percentuale in base agli abitanti e quindi si tratta di somme molto più basse in valore assoluto. Tra le opere maggiormente finanziate le strade a cominciare dal potenziamento della Olbia Sassari. Le organizzazioni del mondo produttivo sono in allarme perché non sono state risolte le criticità della pubblica amministrazione e se, come è probabile entro dicembre si riuscirà a impegnare tutte le somme, poi si dovrò recuperare il tempo perso per spenderle davvero. Ma i dati di Confartigianato dicono che, senza contare i ritardi nei pagamenti, gli adempimenti amministrativi bruciano 30 miliardi di euro l’anno, 7.091 a impresa. Uno dei punti importanti potrebbe essere ottenere le opportune deroghe per orientare queste risorse alla ricostruzione delle zone alluvionate. «Il Fesr e il Fse vanno adeguatamente orientati per sostenere i processi di riorganizzazione e innovazione delle imprese», afferma Alberto Scanu, presidente della Confindustria, «promuovendo l’innalzamento delle produzioni e la crescita di settori a più alta tecnologia».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sardegna
A Sassari finanziate sanità e infrastrutture
 
I finanziamenti monitorati su Sassari (al cui comune è associato l’intero fondo anche se il progetto riguarda più comuni), sono pari a 361,9 milioni di euro. Pagati effettivamente 79 milioni di euro su 1.021 progetti monitorati. I progetti con maggiori finanziamenti: 95 milioni per l’Azienda ospedaliera, 49 milioni per la metropolitana leggere, 20 milioni all’Ersu (Campus universitario 500 posti), all’Università 18 milioni (orto botanico e area) e altri 17 per la ristrutturazione dei palazzi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Cultura-Spettacoli
università
Sassari, al nuovo rettore serviranno coraggio e visione strategica
di PLINIO INNOCENZI
 
Il prossimo anno l'Università di Sassari sarà chiamata ad un importante appuntamento che è il rinnovo della carica di Rettore. Questa volta però non sarà come le altre perché l'elezione cade in un momento di profondo mutamento del sistema universitario. Le Università sono cambiate perché la società è cambiata, gli Atenei si globalizzano diventando multinazionali della conoscenza, si localizzano con sedi in tutto il mondo, formano a distanza, commercializzano i prodotti della ricerca e preparano la classe dirigente. Per fare questo servono ingenti risorse, capacità di attirare investimenti e soprattutto bisogna saper disegnare strategie chiare con obiettivi misurabili. Il risultato di questa globalizzazione del mercato della conoscenza è la polarizzazione, poche Università di qualità che fanno ricerca competitiva e attirano gli studenti migliori e Università minori che operano in un contesto locale e a rischio di marginalizzazione. Sono così cresciute Università private che chiedono rette annuali elevate, un caotico sistema di accesso a numero chiuso e programmato, e una separazione di fatto tra le grandi università del nord, come ad esempio i due politecnici, e le università del sud verso le quali vi è scarsa attenzione e poca consapevolezza del loro ruolo centrale. Ai problemi globali si sommano poi quelli regionali che nel caso della Sardegna sono particolarmente seri, tasso di abbandono scolastico record e numero di laureati nella forza lavoro tra i più bassi in Europa. Eppure abbiamo due Università generaliste, impegnate in una rivalità localistica in cui ognuna si specchia nei difetti dell'altra. I risultati della valutazione nazionale della ricerca hanno fatto emergere debolezze preoccupanti; sia a Sassari sia a Cagliari diversi dipartimenti appaiono alle ultime posizioni della classifica. Tutto questo sembra quasi scivolare nell'oblio mentre passano messaggi consolatori sul fatto che comunque qualcosa di buono c'è; la tranquillità invece del senso di urgenza e della necessità di profondi interventi riformatori è pericolosa. Le Università lontane dai centri della ricchezza e dalle grandi metropoli devono sapere reinventare una vocazione ed una specificità, forti comunque di molti modelli di successo in Europa. Mi dispiace voler citare l'esempio del mio Dipartimento di Architettura, ma si tratta di un caso di successo e quindi un possibile modello, l'unico Dipartimento del centro sud al primo posto nelle classifiche del Censis e secondo nella valutazione della ricerca su scala nazionale. Questo significa che si può e si deve fare qualcosa di differente, la Sardegna offre più opportunità non meno rispetto alle altre regioni, si tratta di non tirarsi indietro e accettare la sfida, senza piagnistei che servono solo a coprire mediocrità ed incapacità ma con fiducia e sguardo al futuro. Le Università devono essere il motore dello sviluppo, produrre idee e innovazione attraverso la ricerca, attirare investimenti, aumentare il capitale umano. Non possono soffocare in una cappa di burocrazia e di mediocrità, semplicemente questo non sarà mai più possibile perché qualcuno dall'esterno arriverà a dire basta. Saranno gli studenti che non si iscriveranno più perché preferiranno altre sedi che gli garantiranno un avvenire migliore, o sarà il ministero che taglierà le risorse agli ultimi e ai piccoli, ma comunque questo momento non c'è da farsi illusione arriverà. Ecco perché al nuovo Rettore servirà coraggio, visione e strategia, senso dell'urgenza del cambiamento; in fondo questa è anche la ricetta che servirebbe al nostro Paese per uscire dalla crisi in cui è precipitato.
Prof. ordinario di Scienza e Tecnologia dei Materiali
Dipartimento di Architettura Pianificazione e Design Università di Sassari
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
Rapporto Acli-IarES
Famiglie chiuse un ostacolo allo sviluppo
 
CAGLIARI La famiglia è una scialuppa di salvataggio nella tempesta della crisi, ma con la sua «esagerata protezione» finisce per rallentare lo sviluppo fino a penalizzarlo. È questo il dato più significativo del nono rapporto dell’Osservatorio sull’economia sociale e civile, presentato dalle Acli e dal suo istituto di ricerca, lo Iares. L’analisi di quello che sociologi ed economisti definiscono il «capitale sociale delle comunità» – dalla rete familiare all’associazionismo, dalla partecipazione politica alla fiducia negli altri – dovrebbe essere alla base di qualunque investimento e invece in Sardegna è ancora sottovalutato. «Le strategie destinate a far crescere lo sviluppo dovrebbero essere tarate proprio sul capitale sociale perché solo così abbiamo la certezza che incideranno sul territorio ed eviteranno sperequazioni fra i territori», ha detto Antonello Caria, presidente dello Iares. Per questo, ad esempio, la «famiglia non può trasformarsi in una gabbia e va incentivata l’apertura verso le altre reti di rapporti», è stato sottolineato dai ricercatori, che hanno ribadito la necessità di «allargare gli orizzonti» soprattutto nel Sulcis e nel Medio Campidano, province in cui «è la famiglia a essere ancora l’unica e consolidata base sociale». E infatti alla domanda «si fida della gente?» solo un quarto dei sardi ha risposto in modo affermativo e «questo dimostra – hanno confermato le ricercatrici Sara Frau e Vania Stazzu – l’intrinseca debolezza della struttura sociale isolana che non riesce ad andare oltre il suo antico perimetro di relazioni». Solo in Ogliastra l’80 per cento del campione ha consolidati rapporti d’amicizia extra-familiari e non a caso è nello stesso territorio che la ricerca ha rilevato «una delle più alte partecipazioni alle associazioni di volontariato e benefiche». C’è un altro dato che invece dovrebbe scuotere la politica: appena il 12 per cento degli intervistati è iscritto a un partito ed è l’ennesimo segnale che serve davvero una svolta.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Master&Back, ironia sul web
Una mail del governatore Cappellacci scatena reazioni più o meno indignate
di Silvia Sanna
 
SASSARI Il più gentile commenta così: “Manco gli auguri di Natale mi ha fatto...”. Il più feroce lo liquida con un sintetico “a la leare” (a prendersela...) C’è chi dice che “l’ha cestinata senza finire di leggerla”, altri invece dopo averla letta sino all’ultima riga hanno deciso di pubblicarla su Facebook. E dal primo pomeriggio al presidente della Regione Ugo Cappellacci devono avere iniziato a fischiare le orecchie. Tutta colpa di una mail, inviata ai “cari dottori e dottoresse” che hanno preso parte al Master&Back. A loro il governatore si rivolge, con una lettera dai toni molto garbati per chiedere collaborazione e consigli: “Vogliamo un back con prospettive concrete di inserimento nel mondo del lavoro e che consenta di vivere un futuro con la certezza di un’occupazione stabile e duratura. Per questo ci interessa conoscere il suo giudizio su tale iniziativa, secondo la sua personale esperienza” ecc ecc ecc. E poi l’indirizzo mail della presidenza della Regione, alla quale inviare le risposte. Che non si faranno attendere, c’è da scommettere. Ma molte potrebbero essere di tenore diverso rispetto a quello che immagina Ugo Cappellacci, o “Ugone” come lo chiama uno dei cari dottori, che aggiunge “è campagna elettorale vestita da altro, non perde occasione”. Già, è questo il commento più quotato: “quando sono le elezioni in Sardegna?, e poi “sta cercando voti, per carità”. Ma c’è anche chi approfitta della ghiotta occasione per ricordare al caro presidente la beffa subita durante il Master&Back: soldi anticipati e mai restituiti, percorsi di rientro partiti in ritardo, tasse pagate sulle borse di studio “ma perché?”. E nelle critiche viene coinvolto anche il direttore dell’agenzia del Lavoro Stefano Tunis, che coordina master e percorsi di alta formazione per conto della Regione. Contestazioni già note, come quella che prevede un’alta percentuale di cofinanziamento da parte dell’ente ospitante: “così le aziende vengono scoraggiate”. Ma soprattutto, quello che domandano gli studenti è “di che cosa stiamo parlando”, visto che al momento non risulta all’orizzonte un nuovo bando. Peccato, perché “l’idea iniziale era un’altra eccellenza" di Soru che è stata vandalizzata”, scrive una ragazza su Facebook. Ma c’è anche chi preferisce ridere “perché questa mail è veramente ridicola” e chi la butta sull’attualità: “Vorrei mandare la risposta in sardo, nella limba comuna”. Gli aiutanti non si fanno attendere e la lettera inizia così: “Ugo bellixeddu...”
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 10 - Attualita
La Sapienza, cariche e bombe carta
Studenti contro il convegno sulla green economy. Lancio di uova e bottiglie
 
ROMA Slogan, lanci di uova e bottiglie. Ma anche petardi, fumogeni e bombe carta. Cariche della polizia, due manifestanti fermati e denunciati e due agenti feriti. È arrivata fino all’ingresso dell’Aula Magna della Sapienza, che ospitava mezzo governo per la Conferenza nazionale dedicata ai temi della green economy, la protesta degli studenti dell’ateneo romano, stanchi di «passerelle odiose» e sentire parlare «di economia verde da chi poi costruisce la Tav e sventra il territorio con infrastrutture inutili, sottraendo risorse a istruzione e ricerca». Una protesta forte (le immagini dilagano sui social network) attuata da circa 300 manifestanti, compresi gli specializzandi di medicina contrari ai tagli alle borse di studio, con studenti saliti sul tetto della facoltà di fisica per esporre i loro striscioni. La manifestazione ha registrato momenti di tensione quando il corteo (in testa lo striscione “l’università è di chi la vive non di chi la distrugge”), ha superato l’area transennata dalle forze dell’ordine. La rabbia degli studenti, alcuni con il volto coperto dalle maschere bianche di Anonymous, è arrivata praticamente dentro il rettorato, dove comunque i lavori non si sono mai interrotti, con uova e bombe carta lanciati contro l’ingresso dell’Aula Magna e un petardo esploso anche sui primi gradini all'interno. Gli studenti sono poi stati respinti dalla polizia fuori dall’area transennata e la situazione è tornata alla calma. La tensione è comunque rimbalzata dentro l’Aula Magna dove il ministro dell’Ambiente Orlando, “padrone di casa” del convegno, dal palco ha stigmatizzato gli scontri spiegando che «il dialogo non si sviluppa con le bombe carta». Le parole di Orlando sono arrivate in risposta a una studentessa salita sul palco del convegno (e che poi non ha ascoltato l’intervento del ministro) che aveva parlato di «una grandissima frattura tra ciò che avviene fuori e quanto si dice in questa Aula Magna», ricordando «l’emergenza sociale e la precarietà» che «un governo illegittimo non vuole vedere». «Inaccettabile» quando sfocia nella violenza ogni forma di protesta, per il ministro dell’Università Maria Chiara Carrozza, mentre il ministro Beatrice Lorenzin, tra i relatori, pur sottolineando che non sono certo gli studenti a «gettare benzina sul fuoco» ha chiarito che l’Italia non ha bisogno «di essere incendiata» e che chi «getta benzina sul disagio sociale» alimentando «la cultura dell’odio» fa «un’operazione pericolosa».
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
IL SEMINARIO
L’università studia il codice di Curtiba
 
SASSARI Oggi e domani nell’aula magna dell’università, con inizio alle 9.15, si terrà il “seminario di studi di codificazione municipale, L’esempio della consolidazione delle leggi del municipio di Curitiba” organizzato dal dipartimento di Giurisprudenza in collaborazione con il seminario di studi latinoamericani dell'Ateneo. Il discorso di apertura verrà pronunciato dalla Deputata Renata Bueno, già consigliere della Città di Curitiba. Seguiranno poi gli interventi degli esperti. La Città di Curitiba (due milioni di abitanti, capitale dello Stato del Paraná) ha reputazione internazionale di “città modello”: è meta di delegazioni che, da tutto il mondo, vi si recano per studiarne le caratteristiche dell’urbanistica, dello sviluppo tecnologico e del sistema amministrativo. Con essa sono state gettate le basi per la collaborazione, sul tema della istituzione municipale, tra tre Università, due italiane e una brasiliana e la Regione Sardegna, oltre che ricercatori provenienti da altri Paesi (in particolare Argentina e Cuba).
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Cultura-Spettacoli
SAGGISTICA
Berlusconi e la “destra tradita” Fini presenta il suo libro a Sassari
 
SASSARI Oggi alle 17,30 nell’aula magna dell’Università sarà presentato il libro di Gianfranco Fini "Il Ventennio. Io, Berlusconi e la destra tradita" (Rizzoli), organizzato dal Dipartimento di Scienze politiche, Scienze della comunicazione e Ingegneria dell'informazione. Ne parleranno, con l'autore, Guido Melis e Mario Segni. L’incontro sarà aperto dai saluti del rettore Attilio Mastino e della direttrice del Dipartimento Antonietta Mazzette. Introduce e coordina i lavori Francesco Soddu, presidente del corso di laurea in Scienze della politica e dell’amministrazione. Il 22 aprile 2010 è il giorno di quel "Che fai, mi cacci?" urlato da Gianfranco Fini contro Silvio Berlusconi durante un'affollata riunione del Pdl. Fini racconta nel libro gli errori, le verità, le omissioni e le colpe nascoste dietro quello strappo politico, traccia un bilancio del passato e del futuro della destra italiana e fa per la prima volta i nomi di coloro che, per punirlo del suo presunto tradimento, hanno organizzato un killeraggio contro di lui.

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