Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
09 December 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Ultime della notte (Pagina 13 - Edizione CA)
È bufera sui piccoli ospedali
L'assessore: «Non chiuderanno»
La Stampa fa l'elenco di 14 presidi sardi a rischio e la Cisl attacca
 
L'allarme è stato lanciato ieri dal quotidiano La Stampa. In Italia il ministero della Salute potrebbe chiudere 175 piccoli ospedali perché considerati inefficienti e fonte di sprechi. E - secondo il giornale torinese - 14 di questi presidi sono in Sardegna. L'elenco include il Segni di Ozieri, il Marino di Alghero, il Merlo a La Maddalena, lo Zonchello di Nuoro, il Nostra Signora della Mercede a Lanusei, il San Camillo di Sorgono, il Mastino di Bosa, il San Giuseppe di Isili, il Binaghi di Cagliari, il Santa Barbara e il Cto di Iglesias, il San Marcellino di Muravera, il Microcitemico di Cagliari e il Delogu di Ghilarza.
L'ASSESSORE SMENTISCE Apriti cielo. I sindacati si sono immediatamente scatenati, col segretario generale della Cisl Fp Davide Paderi che ha accusato la Regione di aver sottovalutato il pericolo e di non averlo voluto affrontare insieme ai rappresentanti dei lavoratori. Ma in serata l'assessore regionale alla Sanità Simona De Francisci ha replicato duramente al sindacalista. «Il signor Paderi - ha spiegato l'assessore - evidentemente ignora che nell'ottobre del 2012 è stata approvata la legge regionale 21 sulla riorganizzazione della rete dove c'è scritto che i piccoli ospedali sardi non chiuderanno».
LA CISL ALL'ATTACCO Nella nota stampa diffusa ieri pomeriggio Paderi non aveva risparmiato le stilettate: «A giugno - erano state le sue parole - avevamo lanciato l'allarme per i tagli e per l'arretramento dei servizi nel territorio e soprattutto avevamo chiesto un confronto ampio e responsabile, per trovare soluzioni e gestire senza traumi queste scelte molto penalizzanti per la nostra terra». Poi l'attacco alla giunta regionale: «In tutte le Regioni ci sono sulla materia tavoli permanenti con il sindacato e gli amministratori locali: in Sardegna no. Dopo aver ricevuto una accusa di creare allarmismi, ora la realtà delle scelte romane dà ragione alla Cisl Fp e ci si chiede come mai non si è voluto il confronto e la partecipazione. La Sardegna non può subire questi tagli ma la sanità sarda non può avere un ritardo sulle riforme e sul piano contro gli sprechi e le diseconomie. I lavoratori assieme all'utenza e le comunità non possono assistere a queste decisioni che, al massimo rigistreranno tre giorni di proteste, ma poi ci saranno meno servizi nel territorio. La Giunta deve convocare immediatamente il sindacato e spiegare quali saranno le strategie per non accettare scelte ragionieristiche lontane dai bisogni veri dell'Isola».
LA DE FRANCISCI Ma per l'assessore De Francisci non c'è bisogno: «A proposito di falsi allarmismi e memoria corta sui piccoli ospedali: i piccoli ospedali sardi non chiuderanno, né uno né 14! Quanto pubblica oggi La Stampa è una notizia vecchia (ne parlava già il governo Monti) e non tiene conto che in Sardegna c'è una legge regionale, la 21/2012 sulla rete ospedaliera, che vale più di qualsiasi articolo di giornale e di allarmistici comunicati di sindacati poco e male informati. Noi siamo autonomi, ci autofinanziamo e con la legge 21 abbiamo deciso e stabilito di tenere aperti tutti i presidi sul territorio, presidi che sono fondamentali a causa della morfologia e della densità demografica della nostra isola. Dunque non c'è altro da aggiungere: gli ospedali di quell'elenco resteranno, magari alcuni saranno rimodulati, cioè potrebbero essere convertiti per le lungo degenze o per le cure intermedie, ma non ci sarà alcuna chiusura».
M. Le.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 31 - Edizione CA)
Giornata Deleddiana a Nuoro,
Nuovi “Racconti” per Cagliari
Appuntamenti domani nell'Isola: dal Museo etnografico al THotel
 
Domani a Nuoro, Auditorium del Museo etnografico sardo (via Mereu 56), è in programma la Giornata Deleddiana. La manifestazione, promossa dall'Isre, comincerà alle 9,30 e, dopo la prolusione (“Grazia Deledda, un'emergenza critica”) affidata allo scrittore Marcello Fois, è prevista la presentazione del progetto del ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca per il centenario di “Canne al vento”. Interverranno Aldo Maria Morace, dell'Università di Sassari, componente del Comitato tecnico scientifico dell'Isre; Elena Centemero, della Commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati; Patrizia De Socio, della Direzione generale per gli ordinamenti scolastici e per l'autonomia Scolastica e del Miur. Concluderà la mattinata l'intervento dell'associazione “I segni delle radici” con l'interpretazione di brani scelti da “Canne al vento”.
DAL MONDO PER LA CITTÀ Dopo i nove racconti su Cagliari scritti da Dacia Maraini, Sandro Veronesi, Marcello Fois, Piera degli Esposti e altri scrittori italiani, arrivano i “Racconti dal mondo”, dedicati ancora alla Città del Sole. Questa volta saranno lo sguardo e la penna di tre scrittori internazionali a raccontare per gli ospiti del THotel le atmosfere cagliaritane. Quale scorcio avrà attratto lo scrittore iraniano Ali May? Quali suggestioni avrà suscitato il Poetto nella scrittrice svedese Elisabeth Olin? E quale storia d'amore sarà nata fra le stradine della Marina grazie alla creatività di Natasa Dragnic, la scrittrice croata tradotta in oltre 30 paesi e pubblicata in Italia da Feltrinelli? Tre nuove emozioni d'autore, capaci di regalare altrettanti ritratti inediti alla città. Come le altre opere pubblicate dal THotel anche “Racconti dal mondo” non sarà in vendita ma verrà distribuita gratuitamente agli ospiti. Una copia sarà donata (fino a esaurimento posti) a coloro che parteciperanno alla presentazione del volume, domani alle 19 nell'hotel, con l'attrice Clara Murtas e il curatore dell'iniziativa, lo scrittore sardo Nicola Lecca.
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 6 - Sardegna
A rischio 175 ospedali De Francisci: non nell’isola
«Le 14 piccole strutture della Sardegna non rientrano nel piano del ministero»
L’assessore rivendica la linea della Regione: «Finanzieremo la riconversione»
 
SASSARI «Nessun ospedale sarà chiuso in Sardegna. La linea del governo Cappellacci è chiara: alcune piccole strutture saranno riconvertite, vedremo come, perchè un dato è certo, siamo una Regione a statuto speciale, ci autofinanziamo e Roma in questa materia non può imporci una linea». A parlare è l’assessore alla Sanità, Simona De Francisci appena è suonato l’allarme suscitato dall’ennesima pubblicazione, da parte del ministero della Salute, dell’elenco di 175 ospedali a rischio chiusura o che avranno un’altra destinazione. L’assessore quindi ha confermato la scelta fatta da Cagliari lo scorso anno, e se gli ospedali saranno chiusi, sarà solo per ristrutturare e riconvertire gli spazi per garantire servizi che sono legati strettamente alla salute, dalle lungo degenze alla riabilitazione, per fare due esempi. Comunque nel piano del governo, tra i 175 che devono essere chiusi, sono elencate anche le 14 strutture disseminate su tutta la Sardegna: il Segni di Ozieri (118 posti letto), il Marino di Alghero (43), il Paolo Merlo alla Maddalena(30), lo Zonchello a Nuoro(44), N.S. della Mercede a Lanusei (111), San Camillo a Sorgono (36), Mastino di Bosa (71), San Giuseppe a Isili (34), Binaghi a Cagliari(92), Santa Barbara a Iglesias (114), il Cto di Iglesias (36), San Marcellino a Muravera (36), il Microcitemico di Cagliari(22), il Delogu a Ghilarza (67). A salvarli tutti, nel 2012, è stata una legge votata in consiglio regionale dopo quattro sedute e approvata con 39 voti a favore, 21 contro e 3 astenuti, dopo il solito rimpallo di accuse tra maggioranza e opposizione, finito con la scelta di rendere meno severe le penalità per le microstrutture. Ma trasformare e razionalizzare non sarà facile, e comunque ancora nessun ospedale ha cambiato destinazione. Soprattutto l’assessorato alla Sanità dovrà valutare quali presidi potrebbero restare attivi tenendo conto del rapporto tra il territorio e la distanza con altre strutture per garantire il primo intervento. Non sarà un lavoro facile, anche perché molte potrebbero essere le resistenze da parte del personale che dovrebbe accettare trasferimenti o aderire ai programmi di riqualificazione. Di sicuro non sembrano più tempi adatti per mantenere in piedi monumenti allo spreco definiti tali anche dagli esperti della sanità, dato che spesso non sono dotati nemmeno dell’attrezzatura necessaria.
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 13 - Sassari
Prorettore a bordo del “carruzzo”
Pubblico record in viale Trento per la spericolata discesa organizzata dai goliardi
 
SASSARI Uno si è schiantato a bordo strada ma, come da copione, nessuno si è fatto male. A bordo di un altro guidato dal Pontefice Massimo Caccone II «Stupor Mundi» (al secolo Luigi Vaira), ben “ancorata”, ha sfidato la sorte Laura Manca che quindi può così aggiungere al suo palmares di prorettore dell’Università di Sassari anche il premio alla docente più impavida dell’ateneo. Riconoscimento conquistato sul campo, anzi sull’asfalto di viale Trento, ieri mattina, davanti a una folla ammirata e preoccupata per la sua incolumità. «Ma avevo promesso che sarei “scesa” e l’ho fatto» ha dichiarato sorridente Laura Manca alla fine della corsa. Non è solo per la partecipazione del prorettore che la discesa di ieri dei “carruzzi” passerà alla storia della tradizionale e variopinta corsa in discesa dei bizzarri veicoli costruiti dai goliardi. Ad assistere alla manifestazione, infatti, è arrivata una folla mai vista. E dire che i “carruzzi” richiamano da sempre un pubblico sfegatato e numeroso. Solito scenario e pubblico delle grandi occasioni, quindi, per la solita discesa al cardiopalma. Il traffico in viale Trento è rimasto chiuso per quasi tre ore, con un servizio d’ordine impeccabile garantito dall’associazione goliardica turritana presieduta da Luigi Vaira. Poco dopo le 10.30, con qualche minuto di ritardo sulla tabella di marcia, una decina di improbabili e divertenti carri allestiti con fantasia ma anche bizzarria si sono lanciati lungo la discesa sfidando le leggi della dinamica. Tifo, applausi, risate e tanta allegria hanno fatto da contorno alla folle discesa inframmezzata da offerte di panettone e pandoro che l'organizzazione non ha voluto far mancare. Il clima freddo ma non piovoso della mattinata ha poi favorito le presenze e il clima è stato festoso come imponeva l'originalità della manifestazione. Per quasi tre ore viale Trento chiusa al traffico nella parte alta è stata un'insolita pista per quegli altrettanti insoliti carri artigianali, allestiti durante la notte con ornamenti e scritte da cui traspariva la goliardia. La gara si è svolta senza problemi, a parte l’incidente di un carruzzo che si è letteralmente disintegrato a fine corsa senza alcuna conseguenza per i passeggeri. Ma anche questo “fuori pista” fa parte di una delle tradizioni goliardiche più condivise dalla cittadinanza. Come nelle precedenti edizioni, a maggiore sicurezza dei partecipanti era presente anche un punto di soccorso pronto in caso di necessità. Ma fortunatamente nessuno ne ha avuto bisogno.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Ed_Oristano
L’IDENTITÀ
Santuari campestri nell’isola, un convegno a Paulilatino
 
PAULILATINO I villaggi religiosi della Sardegna hanno nel tempo modificato il senso del proprio essere ed appartenenza pur restando luoghi comunitari e identitari, di rifugio e sosta sin dalle origini, di preghiera e di festa successivamente dove le popolazioni si incontrano per la celebrazione delle funzioni religiose . A queste realtà, nell'ambito della rassegna “Atobios de Paule”, l'Associazione culturale “Guilcier Real”, in collaborazione con l'Amministrazione comunale di Paulilatino e la Fondazione Banco di Sardegna, organizzano per domenica prossima un convegno sul tema “I Santuari campestri nello spazio della cultura in Sardegna” in programma domenica 15 dicembre, locali ex Isola in viale della Libertà La relazione introduttiva è affidata al presidente dell'Associazione Guilcier Real” Angelo Saba sul tema “Modelli insediativi e funzionali dei santuari campestri nel paesaggio Sardo”. “Inquadramento antropologico e storiografico dei santuari campestri in Sardegna, le sagre campestri nella Sardegna tradizionale” è l'argomento affidato all'antropologo Giulio Angioni, mentre don Francesco Tamponi, direttore dell'Ufficio beni culturali della Diocesi di Tempio-Ampurias e segretario regionale per i beni culturali della Chiesa in Sardegna, svilupperà il tema “Culto riti sacri e profani, lo spazio liturgico del sagrato quale luogo di collegamento e separazione tra sacro e il profano”. Altri contributi saranno offerti da don Roberto Caria, esperto storico delle tradizioni culturali e cultuali della Sardegna, Giampaolo Mele, storico di musica medievale, e dall’architetto Laura Zanini, storico di urbanistica ed esperta in metodologie di valorizzazione strategica dei beni culturali.

Questionnaire and social

Share on:
Impostazioni cookie