Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 December 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Commenti (Pagina 58 - Edizione CA)
Commenti
Un docente indimenticato
Giampaolo Pisu a 20 anni dalla scomparsa
 
Ricordare Giampaolo Pisu è più che un dovere culturale, un dovere morale. Nato a Quartucciu nel 1935, ha insegnato per tanti anni Storia Contemporanea nella Facoltà di Magistero dell'Università di Cagliari. Oltre che essere docente di alto profilo, amato ed apprezzato dagli studenti e dai colleghi, Pisu ha pubblicato tanti libri di Economia e di Storia, ha collaborato a lungo con l'Unione Sarda scrivendo splendidi articoli, dedicati in particolare all'analisi di opere storiografiche importanti. Interessanti i suoi lavori sul Movimento cattolico italiano e sardo. Ad una trasmissione su Videolina, molti anni fa, i giovani gli posero domande sul suo saggio "I Cattolici e il Partito Popolare in Sardegna". Ad un aclista che gli chiese come un giovane cattolico deve comportarsi in questa società, Pisu rispose: «In questo mondo che cambia, non siate mai forze clericali, non confessionali, ma siate giovani facenti parte di quelle masse cattoliche tendenti a modernizzare i rapporti tra le forze sociali e politiche autenticamente democratiche. Assistiamo a volte impotenti a vicende che vedono travolto il principio cardine di una democrazia, il diritto come limite al potere che stravolge ogni regola di convivenza. Io credo molto in una cittadinanza attiva e partecipe al progresso fatta se pur di valori e ideologie diverse, ma sempre tendenti ad ottenere il bene comune e non solo a privilegiare gli interessi del singolo».
Per come vanno le cose oggi credo che il professor Pisu avesse visto giusto già da allora, purtroppo. Oggi è doveroso onorare la sua persona e ringraziarlo per quanto ha saputo fare come uomo e come docente. A vent'anni dalla sua scomparsa (13 dicembre del 1993 a Cagliari) è giusto dire ai familiari e a tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo: «Siate orgogliosi di Giampaolo. Ha seminato tanto nell'insegnamento e nei suoi scritti e da buon seminatore ha meritato di raccogliere moltissimo tra i suoi studenti, tra i suoi lettori e nella comunità»
Lucio Spiga
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia Ogliastra (Pagina 50 - Edizione CA)
Perdasdefogu
I ricordi centenari del sopravvissuto
 
PERDASDEFOGU Il viaggio nella memoria di un'epoca che ha segnato l'umanità. Un percorso a ritroso che porta ad Auschwitz Birkenau e Bergen-Belsen, i luoghi dei peggiori misfatti umani compiuti dal nazismo, raccontati da Giacomo Mameli nella sua ultima fatica letteraria “Il forno e la sirena”. Il libro, pubblicato dalla Cuec editrice, verrà presentato il 16 dicembre (ore 17,30) nella biblioteca di Perdasdefogu. Evento organizzato in occasione dei cent'anni di Vittorio Palmas Cazzài, nonnino del paese, sopravvissuto alla prigionia nei campi di concentramento. Con l'autore intervengono il sindaco di Perdasdegosu, Mariano Carta, e di Monserrato, Gianni Argiolas, e Giuseppina Pinna, storica dell'università di Sassari. Letture di Gianni Lai Turchino e Mario Lai (compagnia teatrale “Sa brulla”). Modera Francesca Lai. ( ro. se. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Spettacoli e Società (Pagina 55 - Edizione CA)
Cinema
“Babel” gran finale
 
Giunge al termine il viaggio della terza edizione del Babel Film Festival. Oggi è la giornata conclusiva della rassegna, che si chiuderà con la cerimonia di premiazione dei migliori film in concorso. La proclamazione dei vincitori a Cagliari, al Cineworld, alle 20, in una serata presentata da Elio Turno Arthemalle e Rossella Faa. La giuria principale (sono cinque quelle che hanno operato durante il festival), presieduta dalla regista Roberta Torre, conferirà i quattro premi “Maestrale”: miglior lungometraggio (10000 euro); miglior documentario (3500 euro); miglior cortometraggio (3500 euro); “Città di Cagliari” (2000 euro). Gli altri riconoscimenti: Premio FICC (Federazione italiana circoli del cinema) del pubblico (1500 euro); Premio “Diritto di parola” (1500 euro); Premio “Unica” (Università di Cagliari); Premio “Holden”, al miglior autore sardo. È prevista la partecipazione dell'assessore regionale alla Cultura, Sergio Milia, del presidente della Fondazione Banco di Sardegna, Antonello Cabras, del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda, rappresentanti delle istituzioni che sostengono la manifestazione.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Oristano e Provincia (Pagina 44 - Edizione CA)
Il salone
Formazione e lavoro, una tre giorni per i diplomati
 
ORISTANO Tutto pronto per il “Salone dell'orientamento” rivolto ai diplomati che si apprestano ad affacciarsi al mondo del lavoro e della formazione professionale. Il progetto è organizzato dai giovani di Confindustria, in collaborazione con la Camera di commercio e Consorzio uno, ed è promosso da Provincia, Comune e Ufficio scolastico. Si parte mercoledì, e si prosegue giovedì, con vari workshop e laboratori. Poi, venerdì, il tradizionale appuntamento con il convegno-spettacolo “Jump in the mirror”, ideato da Danilo Sechi, che si svolgerà in teatro dalle 9. E anche quest'anno le forze dell'ordine hanno organizzato diversi incontri per far conoscere le diverse modalità di accesso ai corpi dello Stato.
Il programma, presentato ieri da Alessandro Vagnozzi, presidente dei giovani di Confindustria, prevede venti workshop dislocati in diverse sedi e per diversi settori: arti e mestieri, libera professione, comunicazione, informatica, turismo, agricoltura, medicina e green economy. Con Rosanna Lai del Consorzio uno, ha precisato che saranno coinvolti 2.300 studenti e che nel programma sono inclusi 4 laboratori e due workshop legati ai corsi di laurea in Economia e gestione dei servizi, Tecnologie viticole ecologiche alimentari, Biotecnologie industriali. Alla presentazione sono intervenuti anche il presidente di Confindustria Giuseppe Ruggiu, l'assessore provinciale al Lavoro Alessandro Murana e il segretario della Camera di Commercio Enrico Massidda.
Fabrizio Carta
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
Fiera
Sokka Gakkai: successo della mostra Senzatomica
 
Quasi un migliaio di visitatori in sei giorni di apertura e quattromila prenotazioni dalle scuole. Sono i primi numeri di “Senzatomica”, la mostra itinerante e multimediale allestita alla Fiera fino al 22 dicembre dai giovani dell'istituto buddista italiano Soka Gakkai. E stamane, alle 11, nell'aula magna della facoltà di Ingegneria Riccardo Antonini, esperto scientifico Presidenza del Consiglio dei Ministri e già professore d'Intelligenza Artificiale all' Universidad Carlos III di Madrid parlerà di “Disarmo nucleare. Aggiornamenti e prospettive”.
Intanto va avanti l'esposizione con oltre 50 pannelli tra immagini e documenti, ancora filmati inediti sulle coraggiose e drammatiche testimonianze dei sopravvissuti all'inferno di Hiroshima e Nagasaki.
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Sardegna
luigi ZINGALES
«Col turismo l’isola conoscerà nuovi sviluppi»
di Alessandro Pirina
 
OLBIA Da oltreoceano vede la sua Italia sempre più in agonia, in affanno, ma questo non gli impedisce di essere fiducioso. Il futuro del paese per l’economista Luigi Zingales, considerato uno dei 100 pensatori più influenti al mondo, sono i giovani. È da loro che deve partire la riscossa dell’Italia. Ed è a loro che lui si rivolge ogni volta che torna. Oggi Zingales sarà in una scuola di Crema e, via Skype, si collegherà con gli studenti dell’istituto Panedda di Olbia. «Il paese ha bisogno di una rivoluzione culturale. L’Italia deve cambiare il modo di porsi di fronte alla politica, all’economia. Da noi hanno sempre prevalso i furbi, ma così non si può andare avanti. L’unica speranza sono i giovani, i vecchi non cambieranno mai». Zingales è un grande conoscitore della Sardegna, il suo amico e collega Luigi Guiso gli ha anche insegnato alcune ricette tipiche, ma, suo malgrado, è costretto ad ammettere che negli Usa - lui insegna all’università di Chicago – l’isola è ai più sconosciuta. «Per gli americani esistono solo Roma, Firenze e Venezia. Già Napoli e Pompei sono marginali, mentre la Sicilia è famosa per altro. La Sardegna è un posto di nicchia». Per l’economista, però, l’isola può crescere, soprattutto dal punto di vista turistico. «Ciò che la rende appetibile non è una sola dimensione. Bisogna valorizzare la combinazione tra bellezze naturali, patrimonio artistico, cibo, vino, gente. È questo il valore aggiunto. La Sardegna non può pensare di vendere solo spiagge e mare. Anni fa sono stato a un matrimonio nel Nuorese e sono rimasto incantato dalle tradizioni che ancora esistono. Quella è la carta che la Sardegna si deve giocare. Il turismo, se fatto bene, è una fonte enorme di crescita. Non è accettabile che la Francia abbia ogni anno il doppio dei turisti dell’Italia». Zingales, che in questi anni si è avvicinato alla politica prima con Renzi e poi con Fermare il declino, domani voterà alle primarie del Pd e sceglierà il sindaco di Firenze. «È l’unica speranza che ci è rimasta. Mi auguro solo non si riveli una delusione come Obama».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sardegna
Pac, l’Ue delega: sui fondi decide lo Stato
Coldiretti: «La riforma della politica agraria va mediata dalla Regione». Saba all’assessore Cherchi: «È l’ora delle scelte»
di Alfredo Franchini
 
CAGLIARI La partita è decisiva: 150 milioni di euro l’anno per il periodo 2014-2020 possono fare cambiare la storia recente dell’agricoltura sarda. E la Coldiretti, che ieri ha riunito alla Fiera di Cagliari settecento persone per discutere della nuova politica agraria europea, l’ha ricordato all’assessore all’agricoltura, Oscar Cherchi: «E’ il momento delle scelte», ha spiegato il direttore Luca Saba. La nuova «Pac», la politica agraria comunitaria, è cambiata: è più complessa, meno «cucinata» dall’Europa e più legata alle scelte degli stati membri. «Questo significa», dice Saba, «che tutto dipenderà dalla conferenza Stato-Regioni». Quale Pac per la Sardegna? Tra le bandiere gialle, intervengono, oltre al direttore Saba e al presidente della Coldiretti Battista Cualbu, l’economista Fabrizio De Filippis, il preside della Facoltà di Agraria di Sassari, Giuseppe Pulina, l’europarlamentare Pdl, Giovanni Lavia che è stato relatore della riforma e che ha negoziato la Pac con il consiglio europeo, Stefano Leporati dell’area economica di Coldiretti nazionale e l’assessore all’Agricoltura. Decisioni. Le scelte della Regione sono determinante su diversi fronti; il primo è quello della burocrazia. Nel nuovo sistema di pagamento sono previste sette modalità per gli aiuti diretti ma non è detto che si debbano accettare tutte. L’altra scelta è una precondizione: si tratta di definire chi è «l’agricoltore attivo». Per la Coldiretti non ci sono dubbi: ha diritto agli aiuti solo l’agricoltore “professionista”, cioè colui che basa il suo reddito per una percentuale superiore alla metà solo sull’agricoltura. Da qui la black list o meglio la «lista niedda» come la definisce Cualbu che esclude dagli aiuti ferrovie, aeroporti, banche. (La scelta dovrà essere fatta entro fine anno). Riassetti possibili. Nei prossimi sette anni la spesa Ue (a 28) si ridurrà del 3,5% rispetto al quadro 2007-2013. La Pac è in diminuzione per l’Italia del 5,9%; la Sardegna è la regione che con 142 euro per ettaro ha il reddito più basso. Uno dei sistemi di pagamento ipotizzati è quello di redistribuire il budget su una «regione unica», cosa che comporterebbe un gran vantaggio per le casse della Regione e, allo stesso tempo, una perdita uguale per Calabria, Puglia, Veneto e Lombardia. De Filippis dice: «E’ vero che nelle contrattazioni la Sardegna avrà contro quelle quattro regioni ma può anche trovare potenziali alleati nelle altre regioni». Giuseppe Pulina, professore ordinario di zootecnia, spiega che tutto quanto si deve muovere «per agganciare le politiche di formazione» secondo quanto prescritto dalla stessa Europa. «Il problema», spiega il preside della Facoltà di Agraria di Sassari, «è che è non solo non c’è coesione ma è stato mollato il Mezzogiorno». Se si scorporano i dati, infatti, nel periodo 2009-2012 il Centronord è cresciuto dello 0,7% mentre la Sardegna registrava -3,5% e il Sud -3,8%. C’è quindi un problema di coesione che passa, prima di tutto, dalla condizione giovanile. Basterà ricordare che in Sardegna ci sono 133 mila giovani che non lavorano e non studiano. Polemiche. «Non avremo un’agricoltura competitiva se la struttura del capitale umano è come quella esistente in Sardegna», afferma Pulina, «oggi solo il 4% ha una laurea e il 5% è analfabeta». Eppure proprio in Sardegna qualcosa si muove: la Facoltà di Agraria ha avuto un bom di iscrizioni (+30%) e tra i laureati il 42,5% ha trovato un lavoro stabile. Il ricambio generazionale nel mondo dei campi s’inizia da qui. Saba e Cualbu hanno polemizzato a distanza con l’ex ministro Paolo De Castro che ha “bucato” l’appuntamento di ieri per partecipare a un’altra iniziativa di Coldiretti ma a Mantova. (De Castro in serata ha precisato che c’era stato un disguido nella comunicazione). «Gli agricoltori sardi valgono quanto quelli di Mantova», hanno detto Saba e Cualbu. Richieste. La Coldiretti sarda sposa un metodo poco diffuso in Italia ma molto seguito all’estero: fare lobbyng, cioè gli interessi della propria categoria. Luca Saba si rivolge all’assessore Cherchi: «Io non so se lei sarà assessore nella prossima legislatura ma la Sardegna deve creare ora un sistema che sia d’aiuto per gli agricoltori. La nostra è una manifestazione apolitica, per noi l’unica cosa importante è portare a casa i risultati».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Sardegna
ALGHERO, ASINARA, LA MADDALENA
Marchio dei Parchi sui prodotti naturali
di Pinuccio Saba
 
ALGHERO È quasi una “linea” di prodotti naturali con il marchio dei parchi del nord Sardegna: alla Maddalena si lavora per la produzione di olii essenziali; all’Asinara si sperimenta la cosmesi; al parco di Porto Conte si punta sul miele. Il laboratorio di smielatura è l’ultimo nato ed è stato presentato e inaugurato a Casa Gioiosa, la sede del parco regionale e dell’area marina protetta di Alghero-Porto Conte, sede (anche questa, come all’Asinara) ricavata dalla diramazione centrale della vecchia colonia penale di Tramariglio. Il laboratorio di smielatura è nato grazie alla collaborazione dell’Ente foreste e alla consulenza scientifica dell’agenzia Laore e, con i laboratori dell’Asinara e della Maddalena, segna un punto si svolta nella vita dei parchi. Per la prima volta, infatti, si studia la produzione e la conseguente commercializzazione di prodotti tipici dei parchi del Nord Sardegna, una rete che trasforma le aree tutelate da enti consumatori di risorse pubbliche (anche se finalizzate alla tutela ambientale) in centri di produzione che possono garantire un ritorno economico oltre che di immagine. «L'inaugurazione del laboratorio di smielatura – ha detto il presidente del Parco di Porto Conte Stefano Lubrano – è solo una tappa di un percorso già avviato che ci vede sinergicamente coinvolti sia in progetti strategici per l'area protetta con l'Ente Foreste che con gli altri parchi del nord Sardegna con i quali è ormai consolidata una rete di relazione che vede nel marchio di certificazione ambientale il momento di massima sintesi». Nel corso della cerimonia di inaugurazione del laboratorio di smielatura non si è parlato della capacità produttiva dei tre parchi visto che si è ancora nella fase sperimentale, ma si tratta in tutti e tre casi di prodotti di nicchia che possono incontrare il favore del mercato proprio per la loro origine, all’interno di aree tutelate. Per questa ragione sono stati invitati numerosi apicoltori che, se lo vorranno, potranno trasferire le loro arnie all’interno dell’area del Parco nelle zone immediatamente continue, così da poter garantire qualità a zona di origine. Non solo miele, comunque, visto che si punta anche alla commercializzazione di pappa reale, propoli e cera d’api.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Cultura-Spettacoli
Università
I progressi della ricerca vanificati dai tagli ai finanziamenti
L’ateneo turritano ha subito nell’ultimo quadriennio un salasso di 14 milioni di euro che sono redditi sottratti alla città e al suo territorio
di GIUSEPPE PULINA
 
Ricordate il paradosso di Zenone? Diceva, in sommi capi, che Achille piè veloce non avrebbe mai raggiunto la tartaruga partita un attimo prima, perché dimezzando consecutivamente la distanza che separa il primo dalla seconda ci sarebbe stata sempre una metà, per quanto piccola, di spazio da percorrere. Per l'Università il paradosso sembra calzare quando parliamo di trasferimenti del Ministero al nostro Ateneo: per quanto ci si sforzi di ridurre i costi e di comprimere le spese, la riduzione del finanziamento dello Stato sarà sempre tale da vanificare i progressi fatti. Come mai? Nonostante che fra tutte le amministrazioni pubbliche, l'Università sia l'unica a essere sottoposta a una valutazione condotta con criteri internazionali, questa procedura si risolve con la partecipazione a una sorta di gara nazionale in cui le sedi più solide (leggi più ricche), quasi tutte al nord, migliorano la loro posizione (leggi perdono meno finanziamenti) e quelle meno avvantaggiate, al sud e nelle isole, la peggiorano a favore delle prime. L'ateneo turritano ha subito nell'ultimo quadriennio un salasso di 14 milioni di euro che, per inciso, sono redditi sottratti alla città e al territorio del sassarese. Per quanti sforzi abbia compiuto, la nostra università ancora non rientra nel draconiano parametro di sostenibilità inventato dal Ministero che, sommariamente, è il seguente: quello che ti trasferisco come Stato (fondo di dotazione ordinaria) più le tasse studentesche non può essere utilizzato per più dell'80% per le spese del personale sommate agli interessi sui mutui. Conseguenza: l'Ateneo riduce le spese del personale (è costretto a non assumere più ricercatori, tecnici e amministrativi per sostituire quelli che vanno in pensione); nel contempo conduce una assennata politica di tassazione studentesca (non fa prelievi là dove è più semplice, cioè dalle tasche delle famiglie) con attenzione al territorio economicamente disastrato e un occhio al mantenimento del gettito dalle nuove immatricolazioni. Risultato: l'anno successivo va ancora sotto parametro (perché i trasferimenti dello Stato si riducono di più del contenimento delle spese del personale, incomprimibili oltre un certo limite) e il ciclo si ripete. E a nulla serve l'impegno (ammirevole) delle ultime due amministrazioni regionali che hanno destinato ingenti risorse alle università sarde senza le quali queste sarebbero in default. Da notare, fra le altre cose, che l'ateneo di Sassari è virtuoso negli altri parametri dell'equazione ministeriale: non ha praticamente mutui aperti (non paga cioè interesse passivi a banche o finanziarie) e le spese per le locazioni sono ridotte a zero. Come uscire dal circolo vizioso? Forse un leggero ritocco della tassazione a carico degli studenti più abbienti si potrebbe fare, ma sarebbe poca cosa in confronto ai tagli pervicaci che questo modello ministeriale di finanza "virtuosa" infligge all'Ateneo. L'unico percorso da intraprendere per rompere la spirale recessiva è la richiesta (sostenuta coralmente dai rettori delle università "punite") ai parlamentari sardi di sostenere una moratoria dell'applicazione del modello ministeriale di almeno un quinquennio per dare fiato al sistema e stabilizzarlo. Occorre tempo per consentire al nostro Ateneo di portare a casa concretamente i buoni risultati che sta ottenendo nel campo della ricerca e di mettere a valore gli sforzi che ormai da anni lo stesso sta compiendo per laureare più studenti, meglio e in tempi minori.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Oristano
UNIVERSITà
Al via il Salone dell’orientamento
Consorzio Uno e Confindustria animano i workshop per gli studenti
 
ORISTANO Prende il via mercoledì il “Salone dell’orientamento”, l’ormai consueto evento che il “Gruppo giovani” di Confindustria organizza per i circa 2300 studenti degli istituti superiori della provincia, che frequentano gli ultimi due anni e in procinto di conseguire il diploma di maturità, si troveranno di fronte alla scelta fra proseguire gli studi o cercarsi un lavoro. Giunta alla sesta edizione, l’iniziativa per tre giorni si articolerà in una serie di workshop dove gli studenti potranno confrontarsi con rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, dell’università ma anche con le forze armate e di polizia, nel caso decidessero di tentare una carriera in divisa. Dei venti workshop in programma, incentrati su sei temi principali dai titoli accattivanti: “Arti e Mestieri”, “Libera professione”, “Net generation”,“Comunicazione”, “Turismo”, “Agricoltura 3.0”, “Medicina e sanità” “Green economy”e “Trucco e parrucco”, quello che ha già attirato il maggior interesse da parte degli studenti è quello organizzato dal corso di laurea in Biotecnologie industriali del Consorzio Uno. «Abbiamo chiuso le iscrizioni in appena due giorni per la partecipazione ai laboratori incentrati sul lattosio», è stato spiegato ieri mattina durante una conferenza stampa di presentazione. Un successo in fondo prevedibile, se si considera che è questo uno dei corsi di laurea fra i più gettonati dell’Università oristanese. Alessandro Vagnozzi, presidente del Gruppo Giovani di Confindustria, presentando il “Salone dell’Orientramento”, si è infine soffermato su “Jump in the mirror”, il convegno spettacolo, animato e condotto da Danilo Sechi che venerdì, a partire dalle 9,30, al Teatro Garau, concluderà il ciclo di eventi.(m.c.)

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