Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 November 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 

L’UNIONE SARDA


1 - L’UNIONE SARDA / Commenti (Pagina 58 - Edizione CA)
LETTERE Al direttore
Alluvione e periti forestieri
A fronte di quello che è successo, delle sofferenze e dei danni delle zone colpite, tutto passa in secondo ordine, e soprattutto questa mia amarezza. Abbiamo saputo che la magistratura territorialmente competente ha affidato incarichi, immagino di consulente tecnico d'ufficio (Ctu), a tre docenti universitari non appartenenti alle due Università della Sardegna: un geologo, un ingegnere idraulico, un urbanista. Sorvolo sul fatto che anche nell'Isola esistono queste competenze; mi amareggia la considerazione, spero solo mia, che si ritenga di ricorrere ad esperti al di sopra delle parti. Non credo che tutti noi, docenti del sistema universitario nazionale, inquadrati nelle Università di Cagliari e Sassari, possiamo essere considerati in qualche modo invischiati in una sorta di responsabilità diffusa, se non addirittura collusi con eventuali progettisti/tecnici non all'altezza del loro compito. Ancora dobbiamo combattere con questi pregiudizi? Non sono un sardista, eppure mi chiedo perché ogni tanto ci accade di credere che ciò che viene da fuori è meglio. E purtroppo questo modo di pensare è presente anche tra noi residenti in Sardegna!
Francesco Annunziata
Professore ordinario di Costruzioni di strade Università di Cagliari

 
2 - L’UNIONE SARDA / Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
L'INTERVISTA. L'ad Andrea Zappia illustra i progetti: «La Tv non è mai stata bene come oggi»
«SKY CRESCE ANCHE IN SARDEGNA»
Dal 2003 a oggi dipendenti quadruplicati. Colloqui con Tiscali
I dieci anni di Sky in Italia rappresentano una storia di successo che Andrea Zappia, amministratore delegato del gruppo in Italia, ha voluto raccontare ieri mattina a Cagliari agli studenti dell'Università (con cui attiverà un percorso per promuovere stage nel gruppo), partendo da uno slogan: «Se non rischi e fai qualcosa di diverso dagli altri non potrai mai vincere». Una filosofia che il gruppo di Rupert Murdoch ha sposato fin dagli inizi («quando il fondatore dell'azienda partì da una quota di partecipazione di un giornale di Adelaide»), per arrivare ad avere in Italia 4.000 dipendenti diretti e altri 15.000 nell'indotto.
E cosa ha fatto Sky di diverso dagli altri nel nostro Paese?
«In questi dieci anni Sky ha fatto tanto in Italia e anche in Sardegna. In Italia ha investito 10 miliardi di euro in dieci anni per produrre un valore aggiunto di 19 miliardi. Il mondo dei media è cambiato radicalmente e in questa evoluzione hanno contato molto anche la Sardegna e Cagliari, dove noi abbiamo una delle nostre tre sedi insieme a Milano e Roma, con oltre mille dipendenti, ed erano appena 250 nel 2003».
Un call center non è il centro del business.
«Non è così. Abbiamo sviluppato competenze e posto il cliente al centro del nostro business. Il personale di Sestu, col tempo, ha dato il meglio di sé e questo è un nostro punto di forza. Anche perché il centro di Cagliari non è un call center, ma un contact center, a cui il cliente si può rivolgere anche con le chat, nuove metodologie più dirette per garantire ciò di cui ha bisogno».
L'uso del satellite ha cambiato il modo di fare televisione?
«Il satellite è un mezzo, che noi usiamo perché è molto efficiente. Ma non siamo una tv satellitare, siamo multitecnologica. E ci muoviamo su tre direttrici: il mercato dei media è sempre più frammentato e dobbiamo cercare di dare al cliente la possibilità di fruire della tv anche a pezzetti, ben sapendo che non c'è una taglia per tutti, come accadeva nella vecchia tv generalista. Il secondo aspetto sono i contenuti: sono fondamentali. Ecco perché abbiamo deciso anche di produrre film e serie tv: nel 2014 arriveranno “Gomorra” e “1992”. In terzo luogo bisogna essere creativi e non fermarsi, cercare sempre qualcosa di nuovo».
Ma la Tv è in crisi?
«No, assolutamente. secondo me non è mai stata bene come oggi. Non c'è mai stata un'offerta come quella attuale: lo spettatore ha il potere di scegliere cosa vedere e la può guardare dove vuole, grazie anche a sistemi come Sky go».
Però gli investimenti pubblicitari in questo momento languono. Voi vi salvate con abbonamenti?
«Il mercato ha una bassa redditività anche per chi vive di abbonamenti e i risultati sono lontani da previsioni. È chiaro che il contesto economico è difficile, ma bisogna far attenzione a non distruggere valore. È insensato, ad esempio, allargare i contenuti nel mondo free: non è funzionale alla pubblicità e neanche al mondo pay. Ma credo che questo percorso si fermerà e con la ripresa, chi ha investito in questi anni sulla tecnologia e i contenuti, potrà giocarsela».
A proposito di tecnologia, si dice che lei ha visitato la sede di Tiscali e che Sky sarebbe intenzionata ad acquistare il provider sardo.
«Si tratta di un'azienda quotata e ovviamente non posso parlare dell'argomento. Abbiamo una partnership con Fastweb ed è chiaro che puntiamo a crescere non solo sul satellite ma anche sulla banda larga. Inoltre, Sky è un'azienda profondamente italiana e siamo aperti a tutti i tipi di collaborazioni e di colloqui».
Giuseppe Deiana
 
 
3 - L’UNIONE SARDA / Cronaca di Cagliari (Pagina 30 - Edizione CA)
POLICLINICO
Giornata nazionale del Parkinson
Sabato al Policlinico di Monserrato si terrà la “Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson”. Un evento (inizio alle 9, nella aula magna Boscolo) che aprirà le porte a tutti i pazienti affetti da malattia di Parkinson o parkinsonismi e ai loro familiari che avranno il piacere, l'interesse e la curiosità di saperne di più su questa malattia, sulle sue cause, sul suo decorso e sulle terapie oggi a disposizione. La manifestazione è organizzata dalla Clinica Neurologica dell'Università diretta da Francesco Marrosu e sarà coordinata da Antonino Cannas, responsabile della struttura semplice per la diagnosi e cura della malattia di Parkinson e dagli altri medici del centro, Paolo Solla e Marcello Mascia, in collaborazione con l'associazione Parkinson Sardegna ed i pazienti che afferiscono al Centro.
La riunione contemplerà, la partecipazione attiva dei pazienti, che non saranno solo fruitori di nozioni scientifiche. Alcuni di essi, infatti, racconteranno le loro esperienze personali con le terapie più innovative.


 
4 - L’UNIONE SARDA / Economia (Pagina 20 - Edizione CA)
PROFESSIONI. Iniziativa promossa dall'Ordine regionale
Veterinari e imprenditori, due giorni di confronto
Diventiamo imprenditori. È il titolo del workshop organizzato dall'Ordine dei veterinari di Sassari che si volgerà dal 30 novembre al 1° dicembre, nella Facoltà sassarese di medicina e veterinaria, diretta da Salvatore Naitana. È il secondo appuntamento di un ciclo che l'Ordine sta organizzando sulle libere professioni che si sono aperte al mercato. «Il mondo cambia velocemente», dice il presidente dell'Ordine, Andrea Sarria, «e con esso cambia anche la professione veterinaria. L'Ordine cerca di far capire ai suoi associati quali siano le possibilità di evoluzione della professione in direzione imprenditoriale».
Il percorso formativo, iniziato lo scorso anno con il primo workshop di management sfocerà, nella primavera del 2014 in un importante meeting internazionale che coinvolgerà tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. Sarà un momento di confronto tra tutte le eccellenze veterinarie d'Europa, un confronto e uno stimolo importante per avviare un ragionamento più ampio sulla professione. Al convegno parteciperà anche il presidente dell'istituto di previdenza veterinaria Enpav, Gianni Mancuso. I lavori inizieranno alle 15 con l'intervento del presidente, Andrea Sarria, che parlerà della professione in questo momento di crisi. Seguirà l'intervento di Mancuso sulle possibilità che Enpav riserva ai suoi associati e quello di Sabrina Vivian che spiegherà invece quali sono le possibilità di finanziamento europeo. La conclusione è affidata a Sabrina Vivian e Massimo Serreri che centreranno sulle cliniche veterinarie gli argomenti della giornata. Il meeting continuerà il giorno seguente dalle 9.


5 - L’UNIONE SARDA / Cultura (Pagina 53 - Edizione CA)
CONVEGNO. Da oggi a domenica tra Cagliari e Donori incontri, visite e una mostra sui ladiri
Quelle case costruite con la terra cruda
Un tesoro sta sotto i nostri piedi. Quel materiale povero dell'edilizia tradizionale ha la dignità della risorsa e della sostenibilità, specie alla luce delle tecnologie disponibili. E se le antiche dimore in terra cruda venissero calate in una dimensione di accoglienza diffusa che comprenda l'enogastronomia, l'artigianato e il territorio tutto, potrebbero caratterizzare percorsi turistici originali e autentici. Una filosofia messa al centro della conferenza internazionale "Itinerari d'Europa - Le case in terra cruda", in programma da oggi a domenica, tra Cagliari e Donori. L'ha voluta l'associazione nazionale Città della Terra Cruda, in collaborazione la rete dei comuni del progetto Civis, cioè Serrenti, Serramanna, Samassi, San Gavino Monreale, Pabillonis, Gonnosfanadiga e Arbus.
Obiettivo di queste giornate la condivisione delle migliori esperienze nazionali e internazionali dei percorsi con architetture in terra cruda e la creazione dell'itinerario turistico culturale "Le Città della Terra" tra gli stessi paesi sardi citati. Un progetto che, nelle parole del coordinatore Marco Floris, «vuole scommettere sulle case in terra cruda».
UNA MAPPA Quest'anno è stato mappato questo patrimonio. Si sono quindi incontrati i proprietari, la cittadinanza e gli operatori culturali e economici per promuovere il recupero architettonico e il suo riuso a fini turistici. «In Sardegna coinvolge potenzialmente un centinaio di comuni», spiega il segretario dell'associazione Walter Secci. Lamenta quel «saper fare» perso perché la tecnica di costruzione è stata abbandonata negli anni '50 per abbracciare l'edilizia del cemento. «Nell'Isola abbiamo un patrimonio ancora vivo e, bene o male, in buono stato di conservazione e dei centri storici ancora riconoscibili», precisa l'architetto Maddalena Achenzo, titolare della cattedra Unesco "Architetture di terra. Culture costruttive, sviluppo sostenibile" dell'Università di Cagliari e membro del comitato scientifico dell'associazione.
IL RECUPERO I vantaggi di recuperare questa ricchezza sono diversi. Innanzi tutto è un'architettura sostenibile che produce forti risparmi energetici e non ha i costi di smaltimento degli inerti, come sottolinea il vice sindaco di Serramanna Valter Mancosu, fiero del recupero della struttura dell'ex Municipio. Altro motivo di orgoglio: proprio a Serramanna c'è una delle fabbriche sarde di mattoni in ladiri, il mattone tradizionale. Gli esperti calcolano che il costo del costruito in terra sia compatibile ai costi correnti. Sono però le imprese edili ad essere restìe al nuovo e, in generale, al recupero. Una questione di cultura, di educazione al bello e di qualità che il progetto Civis si è posta anche con i giovani, organizzando un confronto con studenti algerini e francesi. «Grazie allo scambio di esperienze ci piacerebbe allargare la rete soprattutto verso la sponda sud del Mediterraneo», afferma il sindaco di Donori, Lucia Meloni. Se ne parlerà alla conferenza a cui parteciperanno anche gli assessori regionali Alessandra Zedda e Nicola Rassu e i rappresentanti della associazioni nazionali e internazionali provenienti da Francia, Spagna, Portogallo, Cipro, Umbria e Abruzzo.
UNA MOSTRA Oggi alle 13, allo Ied di Cagliari si apre ufficialmente la quattro giorni con la mostra fotografica "Le Città della Terra". Alle 18, al Municipio di Donori, si tiene la riunione del comitato tecnico scientifico delle Città della Terra Cruda (il programma dettagliato sul sito www.terracruda.org). A ribadire che non si tratta di folclore ma di qualità di ambiente e di vita.
Manuela Vacca

 
6 - L’UNIONE SARDA / Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Il vincitore del ricorso
L'ira di Deiana: «La politica ignora i giudici»
Il vincitore del ricorso, Massimo Deiana, docente di diritto della Navigazione, andrà in Procura a fare un esposto: «Basta che porti la sentenza del Consiglio di Stato. Non c'è altro da aggiungere. Che vergogna», dice. «Viviamo in una paese in cui i giudici dicono una cosa e la politica se ne infischia e ne fa un'altra. Massidda ha lavorato bene? Perfetto, peccato non abbia i titoli».
Nelle ventiquattro pagine redatte dai magistrati riuniti il 25 giugno in Camera di consiglio a Roma, si spiega che «l'indubbia fiduciarietà della nomina (del presidente dell'Autorità portuale) non può essere ancorata a criteri personali, amicali o di militanza partitica. La scelta non può concernere un soggetto il quale, seppur designato dagli enti locali, non sia realmente un esperto in possesso della massima e comprovata qualificazione». E ancora: è vero che la parola “esperto” ha un significato ambiguo, ma anche se la legge 84 del '94 «non richiede né uno specifico titolo di studio e né uno specifico percorso professionale... è di norma necessario il possesso di una laurea connessa, affine, collegata o collegabile con la materia portuale per potersi definire esperto del settore».
Proseguono i magistrati: Massidda è «un medico fisiatra, titolare di un centro di riabilitazione, è stato eletto parlamentare dal 1994-2006 alla Camera e dal 2006 al 2010 al Senato; dal maggio 2010 è stato eletto anche nel Consiglio provinciale di Cagliari, è stato componente della commissione Affari sociali e Sanità, della Commissione di inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, di quella per l'infanzia». Brevi le esperienze nella commissione Trasporti e in quella analoga della Provincia, «e si sarebbe trattato di un artificioso tentativo di acquisire qualche modesto titolo formale di un'inesistente competenza...». Insomma, «siccome non si trattava della presidenza di un'agenzia sanitaria o socio-assistenziale, si deve concludere per l'illegittimità della designazione dell'onorevole Massidda» alla presidenza dell'Authority. (cr. co.)



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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