Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 November 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 

 

L’UNIONE SARDA

1 - L’UNIONE SARDA / Provincia di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Uta
Pibia: subito la stima dei rischi
UTA«Subito gli studi del Dipartimento di Ingegneria civile dell’Università di Cagliari per verificare la stima reale dei rischi e dei livelli di sicurezza del nostro territorio». Il sindaco di Uta Giuseppe Pibia sollecita con una lettera, inviata al presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci e agli altri componenti dell’esecutivo, l’esecuzione della delibera numero 1 del 13 di questo mese adottata dal Comitato istituzionale dell’Autorità di bacino, chiamato a definire i nuovi vincoli sul territorio regionale con il Piano stralcio fasce fluviale (Psff). «La nostra richiesta», sottolinea il sindaco Pibia, «scaturisce dalla necessità di arrivare attraverso le opportune verifiche alla stima reale dei rischi e insieme dei livelli di sicurezza della popolazione e del territorio». (g.l.p.)


2 - L’UNIONE SARDA / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Alle 17.30
Il dibattito di Ceteris: “Per spegnere il silenzio”
Voci contro la violenza, per spegnere il silenzio e costruire nuove parole è il tema del dibattito organizzato per questo pomeriggio, proprio in coincidenza con la giornata mondiale dedicata alla lotta contro il femminicidio. L’appuntamento è per le 17.30 al Convitto nazionale di via Pintus.
La serata sarà aperta da una videotestimonianza, poi verrà illustrata una ricerca sui costi economici e sociali che scaturiscono dalla violenza contro le donne. Successivamente si aprirà il confronto sulla situazione dei centri antiviolenza in Sardegna e sulle nuove leggi regionale e nazionale dedicato alla piaga delle aggressioni contro le donne.
Interverranno Cristina Cabras (docente di Criminologia all’Università), Pietronilla Penna (docente di psicologia all’Università), Davide Angrisani (comandante provinciale dei carabinieri), Gabriella Acca (primo dirigente della polizia) e Anthony Muroni (direttore dell’Unione Sarda). Coordinerà il dibattito il presidente di Donna Ceteris Silvana Maniscalco.


3 - L’UNIONE SARDA / Cultura (Pagina 30 - Edizione CA)
Incontro oggi alle 17 alla Cittadella dei Musei
“La voce addolorata” nelle tragedie di Euripide
Si può dire che Euripide sia stato il primo a inventare la donna: fu certamente il primo a rappresentare il complesso intreccio di sentimenti del mondo femminile, differenziando le sue eroine dai protagonisti maschili della tragedia. Soprattutto in “Le Troiane”, “Andromaca”, “Ecuba”, ma anche in “Elena” la ricusazione della guerra diventa l’occasione per indagare le donne. Riflessioni che appaiono più attuali e coinvolgenti che mai. Lo dirà “La voce addolorata”, l’incontro promosso dal Dipartimento letteratura linguistica dell’Università di Cagliari, nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne, che si tiene oggi alle 17 nell’aula rossa della Cittadella dei Musei. L’attore Gaetano Marino legge da Euripide brani di “Ecuba”, “Troiane”, “Andromaca”. Seguirà una conversazione su “Come t’invento la donna. Costruzioni, de-costruzioni, distruzioni”. Partecipano Paola Boi, docente di Letterature angloamericane; Patrizia Mureddu, docente di Lingua e letteratura greca; Annamaria Loche, docente di Filosofia politica; Daniela Virdis, docente di Lingua inglese.
Le librerie Lìberos sostengono la lotta alla violenza sulle donne. Insieme alla Rete delle donne di Sassari la libreria Odradek propone una selezione di titoli e un calendario “Sorres. Un’altra vita per le donne”, realizzato con la collaborazione di 18 donne fotografe e scrittrici, sarde d’origine o di adozione.
Infine “Lo scambio” di Senio G. B. Dattena con Lea Karen Gramsdorff, inaugura oggi alle 21, sempre per la giornata internazionale, la stagione Cedac al CineTeatro Montiggia di Palau.
 


LA NUOVA SARDEGNA

4 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 17 - Sassari
«Università? Non ci sarà alcun taglio»
L’assessore regionale Milia: la Finanziaria è solo una bozza, i soldi salteranno fuori. Giudici: giù le mani dal nostro ateneo
di Giovanni Bua
SASSARI «Gli 11 milioni di tagli per l’università sassarese contenuti nella bozza della finanziaria regionale? Il rettore Attilio Mastino stia tranquillo. E si preoccupi invece del decreto del ministro Carrozza, che minaccia di declassarla e di chiudere i rubinetti statali di finanziamento. Dalla Regione i soldi arriveranno, come sono sempre arrivati, e i fondi saranno difesi in aula dai consiglieri e dalla giunta. Il problema mi sembra essere un altro. E riguarda quale futuro l’università di Sassari vuole darsi. E quale posizione vuole assumere, una volta per tutte univoca, su tante problematiche, come le sedi gemmate o la prolificazione dei costi». Non raccoglie il grido d’allarme lanciato di fronte al Senato accademico dal rettore sassarese, l’assessore regionale all’istruzione Sergio Milia. Con Mastino che aveva denunciato come nella bozza di finanziaria regionale i tagli fossero di tale entità da mettere a rischio l’approvazione del bilancio di ateneo prevista per il prossimo 20 dicembre. Con le risorse complessivamente assegnate alla formazione universitaria che passerebbero da 40 a 29 milioni (un taglio di oltre il 25 per cento), e l’azzeramento di poste fondamentali, come l’attrazione di professori di fama internazionale (“visiting professor”) o i progetti di rientro di ricercatori sardi oggi all’estero. Ma anche l’Erasums (fondi dimezzati con oltre 1 milione in meno), e anche i fitto-casa degli studenti fuorisede e gli assegni di merito. Numeri che non agitano il sonno dell’assessore sassarese Sergio Milia. «Perché quella che Mastino ha esaminato – spiega – è solo una bozza di Finanziaria, che, come sempre, verrà corretta in aula. E, come lo scorso anno, e come tutti gli anni, i fondi per l’università salteranno fuori. Nonostante le evidenti ristrettezze». L’invito sornione al rettore è di preoccuparsi invece del decreto ministeriale firmato di recente dal ministro Maria Chiara Carrozza, che di fatto sembrerebbe spingere l’ateneo turritano verso una ipotesi di fusione con Cagliari, ipotesi per altro già rimandata duramente al mittente. Un pericolo che segnala anche il presidente della Provincia di Sassari Alessandra Giudici, che però considera la stretta regionale come propedeutica al progetto accorpamento e tuona: «È inaccettabile ridimensionare l’università sassarese». «Precedendo l’iter della riforma legislativa – sottolinea Alessandra Giudici – la giunta regionale ha esautorato di fatto le Province e nega loro le risorse necessarie per assolvere alle proprie funzioni nell’interesse del territorio. Non vorrei che i tagli della Finanziaria regionale ai danni delle università sarde rappresentassero un tentativo di forzare la mano nella direzione del paventato accorpamento tra i due atenei isolani. Spesso e volentieri, in Sardegna accorpamento significa accentramento a vantaggio di Cagliari, e questo è inaccettabile per tutto ciò che l’università di Sassari rappresenta per il nostro territorio». «I tagli ipotizzati nella bozza della Finanziaria della giunta Cappellacci – le fa eco il consigliere regionale del Pd ed ex vice sindaco di Sassari Valerio Meloni – danneggiano le università sarde e tutta l’isola. Ridurre i finanziamenti per l’internazionalizzazione della ricerca e della didattica mortifica le ambizioni di tutta la Sardegna, che da anni considera il sapere e la conoscenza come strumenti ineliminabili per intraprendere la via dello sviluppo, lasciandosi alle spalle una stagione di crisi senza precedenti. L’università di Sassari sarà difesa, anche a costo di fare le barricate in consiglio per giungere a un documento contabile che abbia una diversa considerazione delle sue esigenze».
 

5 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 17 - Sassari
Fili rossi contro la violenza sulle donne
SASSARI Piazza d’Italia, piazza Castello e piazza Azuni questo pomeriggio si coloreranno di fili di lana rossa per dire no alla violenza maschile sulle donne. Anche la città si mobilita in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro il genere femminile. Dalle 16 alle 18 dal salotto della città partirà un flasmob organizzato dalla rete Wister -Womenfor Intelligent and Smart Territories insieme all’associazione noi Donne 2005. Si tenterà di creare un reticolo tra pali e lampioni, e un legame simbolico tra le persone. Gli organizzatori suggeriscono ai partecipanti di indossare qualcosa di rosso. Il rosso è il colore che è stato scelto per questo 25 novembre «colore dell’energia, di chi non abbassa a testa, di chi grida forte il proprio dissenso». A Porto Torres sempre questo pomeriggio è in programma “Scarpe che parlano... storie che camminano”, l’iniziativa organizzata dalla sezione di Porto Torres della Fidapa col patrocinio dell’università di Sassari e del Comune. La manifestazione inizierà alle 18 alla Torre Aragonese con una fiaccolata al Corso in sei tappe, in ognuna delle quali l’attore Stefano Chessa leggerà storie e racconti sulle vittime di violenza.



6 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 1 - Prima Pagina
UN VERO PPR AIUTA I COMUNI VIRTUOSI 
di FRANCESCO PIGLIARU
Le politiche che favoriscono l’interesse generale faticano a trovare un consenso ampio e duraturo, persino quelle che mettono in sicurezza un territorio e che aiutano a mitigare le conseguenze, sempre più frequenti e tragiche, dei cambiamenti climatici. Sembra un paradosso ma non lo è. Anche le migliori riforme toccano gli interessi di qualcuno, e quel qualcuno si opporrà al cambiamento. Per esempio, sappiamo che il commercio internazionale fa bene ai Paesi che ne accettano le regole, ma poi andate nel Sulcis a dirlo agli operai dell’Alcoa, un impianto che la competizione globale ha condannato alla chiusura. Il Piano Paesaggistico Regionale (PPR, in breve) rischia di essere vittima di questa sindrome. Il PPR è stato disegnato per favorire l’interesse generale. La sua adozione è un risultato storico per la Sardegna, una delle cose più lungimiranti mai realizzate nella nostra regione. Tenere alta la qualità del paesaggio ha infatti due enormi vantaggi. Primo, dà un beneficio diretto ai residenti. Non si tratta solo del poter godere ogni giorno della bellezza di un paesaggio. Stiamo imparando a nostre spese che si tratta anche di un piano essenziale per garantire la sicurezza del territorio, di una normativa autorevole senza la quale niente potrà fermare le speculazioni edilizie che prima o poi trasformano eventi climatici in enormi tragedie. CONTINUA A PAGINA 6

Pagina 6 - Attualità SEGUE DALLA PRIMA PAGINA 
UN VERO PPR AIUTA I COMUNI VIRTUOSI 
LA NUOVA SFIDA DEL Piano La legge è nata per la difesa dell’interesse generale ma deve garantire di più chi ha tutelato il paesaggio
di FRANCESCO PIGLIARU
Secondo, in una regione a vocazione turistica il Piano paesaggistico rende competitiva la nostra offerta. Quando si tratta di esportare beni e servizi, le imprese sarde sono spesso in difficoltà per carenze di vario tipo. Ma nel turismo di qualità il fattore decisivo è la risorsa naturale e quella c’è, eccome. Il problema è conservarla con cura: più passa il tempo, più diventa la merce rara che un numero crescente di turisti è disposto a comprare ad alto prezzo. Il Piano paesaggistico regionale favorisce dunque l’interesse generale, ma questo non basta a metterlo al riparo dal rischio di iniziative legislative che ne danneggerebbero gravemente la sua efficacia. Lobby di speculatori che desiderano rimuovere vincoli rigorosi e ragionevoli, e politici pronti a sostenerle non sono mai merce rara, in Sardegna come altrove. Il rischio vero è quelle lobby trovino consensi ampi anche da parte chi non ha interessi diretti a speculare sul paesaggio. Questo pericolo esiste perché il PPR attualmente non distribuisce in modo equo i benefici che crea. Al momento della sua adozione il Piano paesaggistico regionale ha di fatto congelato la situazione esistente: qualcuno aveva costruito (quasi sempre molto e male) lungo le coste, altri erano stati più prudenti e conservativi. L’improvviso congelamento dello status quo ha generato un paradosso, che è la principale debolezza del piano. Immaginate un tratto della fascia costiera con due comuni confinanti, uno pieno di alberghi e di seconde case, l’altro con una costa in gran parte intatta. Garantire che la parte intatta rimarrà tale anche in futuro rende più competitiva l’offerta turistica di quel pezzo di Sardegna. Significa infatti dare la certezza che nelle vicinanze della vostra casa o del vostro albergo preferito ci sarà sempre un parco naturale di grande prestigio, cosa che stimola la domanda turistica di qualità e con essa i prezzi delle case, degli affitti, dei soggiorni nelle strutture ricettive. Nella situazione attuale però i soldi generati da questo meccanismo vanno soprattutto al comune che ha speculato nel passato, quello nel quale i turisti devono risiedere. Poco o niente arriva al comune che ha preservato la qualità del proprio paesaggio. La sua scelta rischia così di favorire esclusivamente il vicino meno virtuoso. È facile intuire che, se questo problema non verrà affrontato, i nemici del Piano paesaggistico regionale potranno sempre contare sul sostegno politico di chi ritiene ingiusta l’attuale distribuzione dei benefici economici generati dal piano. E questo è un rischio enorme: se riparte la speculazione sulle coste i sardi, nel loro complesso, ne avranno enormi svantaggi. Questa è una sfida importante per chi vuole difendere il PPR sardo migliorandolo: bisogna trovare il modo di distribuire anche ai comuni che hanno conservato la propria risorsa naturale i benefici che oggi arrivano soprattutto a chi, in passato, il paesaggio lo ha consumato. Chi possiede una casa o un albergo paga imposte in proporzione a valori che crescono anche in funzione della qualità del paesaggio circostante. Il gettito di queste imposte dovrebbe rimanere in Sardegna, indipendentemente dal comune di residenza dei proprietari. E sarebbe bene che una parte di quel gettito venisse trasferita nelle casse dei comuni virtuosi, per convincerli concretamente che la loro scelta è stata quella giusta. Un intervento di questo tipo, perfettamente giustificabile sul piano dell’equità, ridurrebbe il malcontento intorno al Piano paesaggistico regionale e toglierebbe spazio ai politici che su quel malcontento fanno sciaguratamente puntano le loro carte elettorali.
 
 
 


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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