Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
20 November 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 20 - Edizione CA)
Gli occhi rivolti al cielo
A Cagliari giornata di apprensione tra acquazzoni e schiarite:
orari ridotti nelle scuole ma molti studenti sono rimasti a casa
 
Paura e preoccupazione. A Cagliari, il giorno dopo la tragedia che ha messo in ginocchio la Sardegna, la parola d'ordine è «prevenire». La nuova allerta meteo della Protezione civile scattata ieri a mezzogiorno, e che terminerà stasera, non è passata inosservata. Sospese, anche per oggi, lezioni ed esame in tutte le facoltà cagliaritane. Molte scuole comunali del capoluogo e di altri centri dell'hinterland hanno chiuso prima, sospendendo il servizio pomeridiano: i genitori sono andati a prendere i figli negli asili nido e nelle scuole materne, elementari e medie a fine mattina per tornare al sicuro nelle loro abitazioni.
Meglio non rischiare. In tanti, dopo le troppe vittime in un lunedì 18 novembre oramai indelebile nella storia sarda, da subito si sono attivati per mettere in pratica le parole del capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli: «Soccorsi in ritardo? Ma chi doveva intervenire nel territorio se non il territorio? Per caso ci doveva essere la cavalleria? La prevenzione senza la pianificazione è poca cosa. E soprattutto è fondamentale l'atteggiamento dei cittadini, primi attori di protezione civile». È bastato dare uno sguardo alle previsioni meteo e leggere il bollettino con «livello di elevata criticità per rischio idrogeologico localizzato».
Ieri mattina molti bambini e ragazzi sono rimasti a casa: niente scuola, meglio non sfidare improvvisi temporali. Il circolo Randaccio ha fatto uscire i propri studenti alle 13 dopo aver avvisato i genitori due ore prima. Una decisione presa per evitare di far uscire i bambini proprio in coincidenza con l'arrivo di una pericolosa perturbazione, come annunciato dalla Protezione civile. Anche altri istituti scolastici, per esempio il Convitto nazionale di Pirri, hanno preso la stessa decisione. Identico scenario, con genitori impegnati nel recuperare i figli prima delle 13 o delle 13,30, in molte scuole dei Comuni dell'hinterland: Sestu, Monserrato, Selargius, Su Planu (sospeso il doposcuola) fino ad arrivare a Sarroch.
Il pericolo di una «bomba d'acqua», attesa verso le 16 (in realtà, fortunatamente, su Cagliari c'è stata una pioggia non abbondante), ha fatto scattare l'allarme anche nella Cittadella universitaria di Monserrato e al Policlinico. C'è stata una riunione per organizzare un'eventuale evacuazione con la conseguente sospensione delle lezioni. Nel pomeriggio è arrivata la comunicazione ufficiale dell'Università di Cagliari: «A causa del maltempo che imperversa su tutta l'Isola e sul capoluogo, mercoledì 20 novembre sono sospesi gli esami e le lezioni previsti in tutto l'Ateneo».
Notevoli miglioramenti nei collegamenti aerei e marittimi. All'aeroporto di Elmas non si sono registrati ritardi dopo i voli cancellati o costretti a rientrare alla base per la tempesta di fulmini sulla città. Il traghetto da Civitavecchia, dopo la corsa annullata lunedì, ieri sera è arrivato al porto di Cagliari dopo dodici ore di traversata. Se le condizioni del mare non peggioreranno, da oggi si dovrebbe tornare alla normalità. Oggi però non arriveranno le due navi da crociera che sarebbero dovute attraccare al molo Sabaudo.
Matteo Vercelli
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 26 - Edizione CA)
«Le alluvioni? Si ripeteranno»
L'esperto Felice Di Gregorio: «Dobbiamo imparare a prevenire e organizzarci
Non basta dare l'allarme, se i risultati sono questi c'è qualcosa che non va»
 
«Purtroppo questa alluvione non sarà l'ultima. Anzi, situazioni estreme come queste sono destinate a ripetersi e ad aumentare di intensità. Dobbiamo imparare a gestire eventi così disastrosi». Non usa giri di parole Felice Di Gregorio, docente di Geologia ambientale all'Università di Cagliari, massimo esperto in fatto di alluvioni. Nessuno può prevedere esattamente tempi, luoghi e intensità di eventi così terribili, ma con una diversa organizzazione «gli effetti di questi fenomeni si possono comunque contenere», aggiunge. Sotto accusa i fattori ambientali, sia quelli di carattere climatico sia quelli legati alla situazione del territorio. «I cambiamenti del clima, da un lato, che trasformano in catastrofici eventi naturali, e una sostanziale incapacità dell'uomo di gestire situazioni di questa natura, dall'altra, sono le cause principali», sottolinea Di Gregorio. Vero è che la quantità d'acqua che si è abbattuta sull'Isola in questa occasione è stata di proporzioni imprevedibili, «ma non è la prima volta che accade», spiega il docente.
TERRITORIO FRAGILE Decisiva, secondo gli esperti, è stata, però, la fragilità di un territorio ad alta criticità idrogeologica, fatto di rocce impermeabili che non ha permesso nessun tipo di drenaggio. «Se ci fosse stata una maggiore capacità di previsione, prevenzione e organizzazione degli interventi, prima e dopo i fenomeni disastrosi, oggi non avremmo un numero di morti così elevato», sottolinea Di Gregorio.
Dal 1892 al 2012, nell'Isola, hanno perso la vita nelle alluvioni 397 persone (a cui vanno aggiunti i morti di questi giorni), un prezzo che si paga «a causa di una scarsa formazione di chi ha il compito di gestire l'evento», spiega Di Gregorio. Che cosa significa? «Che non è più sufficiente dare l'allarme, come ha fatto il numero uno della Protezione civile, Gabrielli, perché se poi il risultato è questo, vuol dire che qualcosa non ha funzionato a dovere», sottolinea. Che cosa, in concreto? «Le popolazioni non sono informate sulle cosa da fare e quelle da non fare quando si verificano eventi di questo tipo. Non esistono piani di evacuazione, perché non esiste un'adeguata formazione, e non c'è l'indispensabile mappatura delle zone a rischio».
INFORMAZIONE C'è quindi soprattutto un problema di corretta informazione. Senza una preventiva comunicazione, chi può sapere, per esempio, che utilizzare l'auto in quella determinata strada può essere pericoloso? «Nessuno, se nessuno te lo dice», spiega Di Gregorio. Stavolta, «sono stati i piccoli bacini a causare i danni maggiori. Troppo spesso sono stati trascurati, si pensava, forse, che non fossero in grado di fare danni». «Il problema è che se gli interventi di trasformazione del territorio da parte dell'uomo non rispettano le criticità, i risultati sono inevitabilmente questi», aggiunge. Ecco perché «occorrono adeguati studi per mappare tutte le zone critiche, canali di guardia, reti di drenaggio, per preparare tecnici di controllo e di manutenzione», dice ancora. Gli studiosi parlano di “eventi topologici”, che si ripetono, cioè, più o meno negli stessi luoghi. «La prossima volta saranno più intensi, ecco perché», conclude Di Gregorio, «dobbiamo fare più prevenzione e formazione».
Mauro Madeddu
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Economia e Borsa (Pagina 34 - Edizione CA)
Crisi nera, Isola in stand by
Unici segnali positivi da turismo e agroalimentare
L'economia sarda vista da Bankitalia: industria giù, si salva solo chi esporta
 
Una lieve ripresa dei settori del turismo e dell'agroalimentare. L'unica nota positiva del rapporto semestrale della Banca d'Italia sull'economia della Sardegna. Per il resto, il comparto edilizio è ancora in crisi, le famiglie continuano a non spendere, le attività commerciali soffrono, mentre peggiorano le condizioni del mercato del lavoro.
SCENARIO L'indagine congiunturale della Banca d'Italia è stata presentata ieri mattina, nella facoltà di Architettura, ad Alghero. Un aggiornamento di quanto già detto a giugno scorso rispetto all'industria regionale, gravata dalle difficoltà della situazione generale del Paese, alla quale si sono sommate debolezze più radicate, come quelle che riguardano le infrastrutture che limitano la capacità innovativa e la competitività delle produzioni. Nella relazione introdotta da Dealma Fronzi, direttore della Banca d'Italia, filiale di Sassari e illustrata da Antonio Conti e Giovanni Soggia, dell'Ufficio analisi e ricerche economiche territoriali di Cagliari, nei primi sei mesi del 2013 l'attività industriale del Mezzogiorno si è confermata debole, ma con una differenza. Le imprese esportatrici sono riuscite a compensare, con le vendite all'estero, le perdite dovute alla scarsa domanda interna. «Soffrono le aziende che vivono di mercato nazionale, la maggior parte», ha commentato Pierluigi Pinna, presidente di Confindustria Nord Sardegna.
LA CASA Il mercato immobiliare è in costante trend negativo. Tra le cause, «la netta contrazione nell'edilizia residenziale - si legge nel rapporto di Banca d'Italia - e il forte rallentamento dell'attività di realizzazione delle opere pubbliche». Il quadro non sembra destinato a migliorare. I dati dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'agenzia delle Entrate rilevano un'ulteriore diminuzione delle compravendite, mentre secondo il Cresme, il valore delle opere pubbliche appaltate in Sardegna è diminuito, nei primi sei mesi del 2013, di oltre il 40%.
LAVORO Cala dell'8% pure il numero degli occupati, specialmente nel comparto delle costruzioni. Diminuiscono i prestiti bancari al settore privato, con le banche sempre più selettive. «Il calo riflette la debolezza della domanda dei finanziamenti - emerge dall'analisi - e l'elevata percezione del rischio di credito da parte delle banche». Dati che, secondo Marco Vannini, docente di Economia a Sassari «ci dicono che siamo da più di 15 anni con problemi di crescita economica. La congiuntura va male perché si sovrappongono i problemi strutturali, anche se quest'anno, qualche timido segnale di ripresa si avverte. Occorre guardare fuori dal mercato piccolo e povero della Sardegna».
Caterina Fiori
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 45 - Edizione CA)
Carbone a Ottana, favorevoli radunati in assemblea
Ieri pomeriggio il sì di Cgil e E.On. I sindaci di Bolotana e Noragugume: «Aspettiamo il parere degli esperti»
 
MACOMER Preparare una grande vertenza unitaria per il rilancio del territorio, trovare l'unità delle forze sociali, politiche e delle istituzioni locali per attivare una forte mobilitazione e aprire dei tavoli per ottenere dal Governo e dalla Regione risorse e politiche adeguate per realizzare gli obiettivi di sviluppo. Anche col carbone, che non deve essere l'obiettivo finale, ma la transizione verso il metano. Questo in sintesi il messaggio scaturito nel convegno sull'energia svoltosi ieri pomeriggio ad Ottana, dove il relatore Sergio Zara (leader Cgil chimici) ha voluto sottolineare un fatto: «Bisogna contrastare con forza posizioni antindustriali preconcette e egoismi di territorio». Non una battaglia contro il territorio che del carbone ha paura, ma una informazione seria e corretta. «Il carbone - ha detto Massimiliano Muretti dell'E.On di Portovesme - è un passaggio che permette alle aziende di andare avanti. La gente che parla di altre cose probabilmente spera in un mondo diverso, ma la realtà è quella che viviamo».
Necessario quindi aprire un confronto nel territorio, affinché la gente possa decidere senza condizionamenti e senza posizioni di chiusura. Concetti ribaditi dai vari interventi, in particolare dal segretario regionale della Cgil chimici Giacomo Migheli: «In Germania - ha detto quest'ultimo - si sta costruendo la più grande centrale a carbone col consenso dei verdi». Un'iniziativa che non vede schierati tutti a favore del carbone, ma che apre a un confronto con tutti, anche con chi la pensa diversamente. (f.o.)
SINDACI PRUDENTI Intanto il Comune di Noragugume e quello di Bolotana attendono gli esiti della valutazione scientifica affidata dal Consorzio provinciale di Nuoro all'esperto dell'Università di Cagliari Antonio Viola prima di esprimere qualsiasi valutazione sulla centrale a carbone che potrebbe sorgere nel sito industriale di Ottana. È la precisazione che i sindaci dei due paesi Michele Corda e Francesco Manconi esprimono a seguito delle informazioni inesatte emerse nei giorni scorsi che darebbero le due amministrazioni già favorevoli alla realizzazione del progetto. «Non ne abbiamo ancora parlato neanche in consiglio comunale - sottolinea il sindaco di Noragugume Michele Corda che riveste anche la carica di presidente del Consorzio industriale provinciale - e attendiamo l'esito della valutazione che sarà fatta dal professor Viola». Concorda il sindaco di Bolotana Francesco Manconi, che aggiunge: «La delicatezza del tema e la complessità dell'intervento richiedono una valutazione ponderata che metta gli amministratori nelle condizioni di stabilire con attenzione gli eventuali benefici che, dalla realizzazione dell'opera, ne trarrebbe il territorio. Il tutto - aggiunge Manconi - con una particolare attenzione agli effetti sulla salute delle persone e la salubrità dell'ambiente». (l.c.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 47 - Edizione CA)
Amministratori fra i banchi
Politica: a lezione per imparare a gestire la cosa pubblica
ALGHERO. I corsi di formazione sono aperti a tutti e sono rivolti soprattutto ai giovani
 
ALGHERO A lezione per diventare amministratori locali. L'iniziativa “Coloriamo il futuro delle nostre città” verrà presentata venerdì alle 18.30 nella sala del Consiglio comunale di via Columbano dall'associazione Un'Isola, in collaborazione con l'Anci Sardegna e la Fondazione Banco di Sardegna. Dopo le edizioni delle scuole all'impegno sociale e politico di Alghero e Sassari, l'associazione un'Isola ha rivolto ora l'attenzione sulla formazione all'amministrazione degli enti locali. La scuola è aperta a tutti ed è rivolta soprattutto ai giovani. Da oggi fino al 29 novembre è possibile iscriversi contattando l'associazione un'Isola nella propria sede di via Brigata Sassari n. 58 ad Alghero, dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13, anche per telefono ai numeri 079.980636 e 320.8014059, oppure tramite mail all'indirizzo associazioneunisola@gmail.com.
Il corso avrà inizio il prossimo 30 novembre con una lezione di Gianmario Demuro dell'Università di Cagliari sulla Costituzione italiana e l'autonomia statutaria dei Comuni, cui seguirà il 1° dicembre quella di Antonio Riviezzo, docente di Diritto pubblico dell'economia dell'Università di Sassari, sul ruolo e le funzioni dei consiglieri comunali e sugli organi del Comune. Saranno lezioni teorico/pratiche con esercitazioni e simulazioni di atti e riunioni per esempio sulle delibere di Giunta, le ordinanze, le interrogazioni, le mozioni, gli ordini del giorno o le delibere di Consiglio comunale. (c. fi.)

Questionnaire and social

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