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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 November 2013

RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

 
 
L’UNIONE SARDA
 
  
1 – L’UNIONE SARDA / Provincia di Cagliari (Pagina 31 - Edizione CA)
QUARTUCCIU. Comune
Rio Is Cungiaus, al via i lavori del nuovo ponte
QUARTUCCIU Al via i lavori di rifacimento del ponte sul rio Is Cungiaus, dalle parti di via Quartu, al confine tra Quartucciu e Quartu. Il Comune ha assegnato l'appalto e l'impresa incaricata si è già messa all'opera. A lavori conclusi il ponte sarà rialzato e consentirà un più regolare deflusso dell'acqua, scongiurando gli allagamenti. «In seguito all'alluvione del 2008», spiega l'assessore ai Lavori pubblici Giampaolo Maxia, «furono assegnate delle risorse per fronteggiare il rischio idrogeologico. Il progetto del ponte esistente che risale ai primi anni 90, si è rivelato non adeguato perché troppo basso e non in grado di consentire un regolare deflusso delle acque in condizioni di piogge abbondanti o straordinarie». I lavori prevedono la sostituzione delle vecchie travi con le nuove, capaci di ottenere anche un effetto meno impattante allo sguardo. In un secondo momento sarà sistemato anche l'alveo e sarà rimesso in sesto il tratto centrale del canale, immediatamente vicino al ponte. «Prima di dare il via all'apertura dei cantieri», aggiunge Maxia, «abbiamo preferito aspettare il termine dei lavori della nuova piazza Parrocchia che interessavano in parte anche il primo tratto di via Quartu».
Il Comune di Quartucciu sta inoltre avviando una collaborazione con l'Università di Cagliari per la realizzazione di uno studio di fattibilità sul parco lineare del rio Is Cungiaus. (g. da.)
 
 
 


LA NUOVA SARDEGNA

2 – LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 8 - Sardegna
RISULTATI DI ECCELLENZA PER I RICERCATORI DELL’ISOLA 
Ecco la valutazione nelle aree umanistiche tra sorprese e conferme Scienze, continua il dibattito sulla top ten di Via Academy pubblicata su Scopus 
VIAGGIO NELLE UNIVERSITÀ 
di Pier Giorgio Pinna
SASSARI Non ci sono solo le buone ricerche delle scienze in senso stretto. Nelle due università sarde balza agli occhi una carrellata di eccellenze anche quando si punta lo zoom sui campi umanistici. Ottimi i “prodotti d’indagine” in settori che vanno da architettura sino a storia, pedagogia, economia e altri ancora. Un quadro incoraggiante. Soprattutto se si considerano i continui tagli alle risorse. Stime di qualità. Quello delle valutazioni appare comunque un terreno scivoloso. C’è infatti una grande quantità di graduatorie su merito, dipartimenti, operatori, atenei. Classifiche a volte basate su parametri disomogenei. Un esempio? Eccolo. Stando alla sola università di Sassari, per dare una visione complessiva dei campi d’indagine non basterebbe sintetizzare dati e cifre in una batteria di tabelle che si sviluppa su 3.000 pagine per quasi 200mila “prodotti”. Le performance. A ogni modo, come ha sottolineato il rettore all’inaugurazione del nuovo anno accademico, a Sassari in campo umanistico si registrano in generale buoni risultati. «L'indicatore delle eccellenze è massimo per architettura e al di sopra della linea mediana in altre 4 aree – rimarca Attilio Mastino, docente di storia – Molti esiti lusinghieri, poi, in veterinaria, agraria, scienze della natura e del territorio, scienze storiche, filosofiche, pedagogiche». «E la nostra Biomedica supera molti altri atenei», aggiunge il rettore. La Valutazione della qualità della ricerca (Vqr) per il 2004-2010 da parte dell'agenzia Anvur preposta a questo scopo ha così evidenziato eccellenze nella Microbiologia di Sassari, al 5° posto su 29 strutture d’ateneo dove il settore è presente. Un piazzamento migliore di Bologna, La Cattolica, La Sapienza o Tor Vergata. Dati e sviluppi. Sempre a Sassari, il dipartimento di storia, scienze dell'uomo e della formazione si segnala nei settori dell’antichità, filologici-letterari e storico-artistici. Così come quello di scienze umanistiche e sociali. Nell’ultima classifica Censis-Repubblica, tra 59 atenei italiani, architettura va dal 2° al 1° posto e veterinaria passa al 2°, recuperando decine di posizioni. I linguisti sono al 12° su 41 concorrenti. Giurisprudenza sedicesima su 47 atenei. Ottimi, dopo la riforma, vengono giudicati i risultati dei nuovi dipartimenti nel gruppo agrario-veterinario, economico-statistico, socio-politico, letterario. Miglioramenti. Interessantissimi passi avanti a Cagliari, anche in campo umanistico. Ancora secondo Censis-Repubblica, si notano buoni sviluppi nella ricerca in scienze politiche, sociali, giuridiche, economiche e statistiche. Analoga attenzione, nei raffronti nazionali, suscita il lavoro svolto dai poli storici umanistici, filosofici, psico-pedagogici. Tutti settori dove si riscontrano aperture innovative alle relazioni internazionali di studi e docenti, come in tanti dei precedenti comparti di ricerca. Criteri e raffronti. Grande attenzione, infine, alle classifiche di merito nei settori strettamente scientifici pubblicate sulla "Nuova" giovedì. Sulle top ten il dibattito prosegue. La graduatoria - va puntualizzato - è stata elaborata dal gruppo di docenti Via Academy sulla base dei dati grezzi di "Scopus", che l’ha ospitata sul proprio sito. Riferendosi al solo numero di citazioni complessive di ciascun autore, questa classifica usa parametri che contrastano con quelli adottati da Miur e Anvur (basati sull'H Index totale e/o contemporaneo). Perciò si possono evidenziare differenze sia rispetto alle posizioni individuali indicate su "Scopus" sia riguardo alla stessa Top Italian Scientist redatta dalla Virtual Academy. Reazioni e commenti. Dice l’economista sassarese Luca Deidda: «Le graduatorie di merito sono un fatto positivo, è bene divulgarle e lasciare aperto il dibattito. Ma non si può paragonare in valori assoluti uno che corre i 200 metri in 20,5 secondi con uno che fa i 100 in 10: chi è più bravo? Volendo fare un confronto, si possono valutare le performance solo in termini relativi». «Come?», chiede il docente. Per rispondere che sarebbe preferibile «utilizzare le classifiche all'interno della medesima disciplina». E magari, come suggeriscono tantissimi altri suoi colleghi sardi, facendo riferimento più alle équipe di ricerca che ai singoli.



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3 – LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 8 - Sardegna
Pagina 8 - Sardegna
Il caso/ottimi studi ma strutture carenti 
LABORATORI? SPAZI INADEGUATI GRAVI DISAGI A MICROBIOLOGIA 
SASSARI Sono ai vertici della ricerca, ma devono lavorare in spazi angusti. Stanze come piccole celle: 2 metri per 2. Laboratori così zeppi di apparecchiature da impedire i movimenti. Aule inospitali e carenti. È lo strano caso dei microbiologi sassaresi. All’avanguardia in Italia per le indagini scientifiche, dimenticati quanto alle strutture. «Facciamo ricerca senza risparmio, eppure qui tra docenti, assegnisti, dottoranti e allievi siamo davvero tanti», denuncia Pier Luigi Fiori, che è membro del Cda dell’ateneo sassarese e ricorda come tutte le proteste finora siano rimaste inascoltate. «Abbiamo a disposizione solo 500 metri quadri, compresi i servizi: tanti di noi trovano difficoltà perfino a posizionare gli strumenti scientifici, oltre al fatto che alcuni non hanno neppure un proprio studio», sottolinea un altro professore, Leonardo Sechi che ha lavorato per il sistema di valutazione dell’università e della ricerca (Anvur). Il rettore assicura che almeno una parte della Microbiologia verrà trasferita a gennaio in locali adeguati. Nel frattempo il disagio continua. E questo in un centro d’eccellenza che ha portato in ateneo finanziamenti per 7-8 milioni. E che di recente ha prodotto - fra gli altri - importantissimi lavori sui micobatteri della Tbc o collegati a malattie autoimmuni, con relazioni tra infezioni e tumori. Spiega il docente Salvatore Rubino: «Da anni ci occupiamo di rapporti con i Paesi in via di sviluppo, come il Vietnam, e così riceviamo ospiti da tutto il mondo, ma in queste condizioni non sappiamo neppure dove metterli». E la professoressa Stefania Zanetti rincara la dose: «Fare le esercitazioni in laboratorio è diventato quasi impossibile, e poi siamo in condizioni talmente critiche che devo rifiutare le tesi di laurea che gli studenti mi chiedono proprio perché non saprei dove accoglierli». (pgp)



 
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4 – LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 8 - Sardegna
IL FISICO/ DA SASSARI AI VERTICI INTERNAZIONALI 
«Gruppi di lavoro da valorizzare» 
Carpinelli: in Sardegna specialisti validi, liberiamo le potenzialità 
SASSARI «Liberare energie e potenzialità dando più tempo a tutti per dedicarsi alla ricerca». Questa una delle soluzioni per restituire slancio alle università. La propone Massimo Carpinelli, scienziato di prestigio internazionale, da tempo ai vertici delle top ten sulle graduatorie di merito, uno dei candidati alla carica di rettore a Sassari nel 2014. Professore ordinario, nato 49 anni fa a Benevento, formatosi alla Scuola di Pisa, Carpinelli lavora da parecchio nell'isola. E' un fisico delle particelle elementari, impegnato nell'analisi dati e sviluppo dei "rivelatori" anche attraverso intense collaborazioni con centri d'importanza mondiale, da Stanford al Cern. Che ruolo può svolgere un ateneo sardo nel contesto internazionale delle ricerche? «Le difficoltà di carattere geografico non sono necessariamente un handicap. Il gap può essere bilanciato con un sistema di trasporti integrato e col ricorso alle moderne tecnologie informatiche. Ma l'importante è avere contatti con laboratori iperspecializzati, fare scelte strategiche oculate. Sassari ha risorse umane adeguate per trasformare quest'handicap in un'opportunità». Com'è stato possibile per lei e il suo dipartimento raggiungere risultati tanto rilevanti sul piano scientifico? «Io sono partito da una scuola di grandi tradizioni come quella di Pisa. E venendo in Sardegna ho mantenuto i rapporti con grandi laboratori internazionali tramite contatti diretti e nuove convenzioni. Di sicuro, operare nell'isola è più faticoso, e anche più costoso. Ma oggi che le idee viaggiano su internet, se si ha cuore l'obiettivo di fare ricerca di primo livello, siamo assolutamente in grado di superare questi problemi». Ma quanto influisce la scarsità di fondi pubblici? «La mia situazione è privilegiata perché posso contae sul supporto dell'Istituto nazionale di fisica nucleare. Più in generale è vero che le risorse finanziarie si stanno riducendo per tutti. E allora ritengo perciò che si debba puntare soprattutto sulle idee e sulle persone: e nel caso di Sassari abbiamo ricercatori di grande valore». Come potrebbero operare al meglio? «Molti di loro devono dedicare una grandissima parte dei loro impegni alla didattica e, quando per esempio si parla di medici, anche all'assistenza sanitaria, Bene, io sono però convinto che una riorganizzazione che restituisca loro più tempo per la ricerca darebbe impulso alle indagini scientifiche». Qual è il suo giudizio sulle graduatorie di merito? «Bisogna stare attenti nelle valutazioni, ricordando sempre che una serie di professionalità in campo umanistico e storico non sono classificabili con parametri bibliometrici, basati cioè sulle sole pubblicazioni. Insomma, non si deve tradurre ogni strumento in un meccanismo premio-produzione. E in questo senso bisogna, piuttosto che soffermarsi sul singolo, valutare l'attività dell'intero gruppo». Venendo alla candidatura come rettore, che cosa potrebbe fare l'università di Sassari da questo punto di vista? «Il discorso naturalmente è complesso. Ragionando in maniera sintetica, direi che ci sono almeno 4 punti da tenere fermi sotto questo profilo». Quali, esattamente? «Primo: ridurre i carichi burocratici e amministrativi per i ricercatori. Secondo: promuovere le realtà di valore esistenti e quelle potenziali. Terzo: incentivare le qualità dell’intera comunità scientifica, che costituisce la spina dorsale dell’ateneo, molto più di quanto possano fare le singole eccellenze». E poi? «Nell’eventualità – di cui si sente parlare – di un patto federativo con Cagliari, rafforzare le competenze della nostra università, partendo dal presupposto che dobbiamo avere non un unico interlocutore ma rapporti e interazioni maggiori con altri, a livello nazionale e in tutto il mondo. In fondo, non è questo che significa università?». (pgp)


 
 
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5 – LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 8 - Sardegna
PATTO FEDERATIVO, Mastino contro invasioni di campo 
SASSARI. Botta e risposta. Il rettore dell’università di Cagliari ha preso posizione sulla “Nuova” a proposito della ipotesi di una federazione-fusione tra gli atenei sardi: nella sua analisi Giovanni Melis si è soffermato sugli indici di sostenibilità dell’ateneo di Sassari e sull’autonomia come valore da difendere per valorizzare patrimonio e specificità di ciascuna università. Un discorso inserito sulla questione del patto che lega già le due università, ma che interviene soprattutto sulle future mosse del governo circa ventilate politiche di accorpamento. Ribadendo la stima per il collega e la collaborazione con Cagliari, il rettore di Sassari Attilio Mastino si dice tuttavia «colpito da queste affermazioni». «Mi sembra curiosa e inusuale quest’invasione di campo – rileva – Anche perché i nostri coefficienti d’ateneo sono in sostanza adeguati alle richieste ministeriali». «Ecco perché sarebbe preferibile che ognuno guardasse ai propri, in casa sua, senza occuparsi di quelli degli altri», è la conclusione.
 

 
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6 – LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 20 - Sassari
CONVEGNO 
Violenza sulle donne, alle radici del fenomeno 
SASSARI Il Dipartimento di Scienze politiche, Scienze della comunicazione e Ingegneria dell'informazione dell'Università, la Scuola di Dottorato in Scienze sociali e l'associazione "Alma Cappiello" organizzano per domani, lunedì, alle ore 17, un seminario di studi su “Donne e violenza: una storia che viene da lontano”. «Una recente indagine sulla violenza contro le donne condotta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in luce che nel mondo più di una donna su tre ha subito abusi fisici o sessuali nel corso della vita», spiegano i promotori dell’iniziativa. La ricerca ha evidenziato che «si tratta di violenze inflitte principalmente da partner conosciuti dalla vittima e che avvengono nel quadro domestico, con gravi ripercussioni sul piano psicologico, giacché le donne che hanno subito forme di violenza appaiono maggiormente esposte al rischio di incorrere in sindromi ansiose o depressive». «Analogamente non può essere trascurato il rischio che forme di violenza fisica e sessuale degenerino ulteriormente in omicidi», è la conclusione del ragionamento. In Italia sono 124 le donne uccise nel 2012, in più della metà dei casi a seguito di reiterate forme di violenza fisica e psicologica da parte del partner nell'ambito di una relazione sentimentale. L'iniziativa in programma intende contribuire al dibattito sulla violenza contro le donne, allargando la riflessione sul tema attraverso una prospettiva storica che ripercorre l'evoluzione sociale della figura della donna e tenta di comprendere le ragioni profonde che caratterizzano i fatti di cronaca attuali. Il seminario sarà l’occasione anche per la presentazione del recente libro di Fiorenza Taricone, “Ottocento romantico e generi. Dominazione, complicità, abusi, molestie”, edito da Aracne, nel quale l'autrice affronta il tema dei rapporti fra i generi, spesso squilibrati e asimmetrici, a vantaggio del sesso maschile e di come l'Ottocento rappresenti la fase storica in cui nasce la subordinazione femminile in Italia e le donne sperimentano il primo associazionismo femminile rivendicativo, promuovendo lotte per modificare gli stereotipi di genere. Fiorenza Taricone insegna Storia delle dottrine politiche all'Università di Cassino e del Lazio Meridionale e si occupa da tempo di questione femminile e politiche paritarie. All'incontro interverrà l'autrice del libro, insieme ad Albertina Vittoria, docente di Storia contemporanea e Simonetta Sotgiu, presidente dell'associazione “Alma Cappiello” ed ex magistrato. Il coordinamento dell'incontro sarà affidato ad Antonietta Mazzette, direttrice del Dipartimento di Scienze politiche, Scienze della comunicazione e Ingegneria dell'informazione. Il seminario si svolgerà nell'Aula Rossa del Dipartimento, in viale Mancini, 5, piano terra.



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7 – LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 20 - Sassari
UNIVERSITÀ 
Un premio per una ricerca su sardi ed etruschi 
SASSARI L'Università riceverà un importante riconoscimento da parte della Fondazione Marco Besso per l'impegno e la qualità del lavoro di ricerca in ambito etruscologico: il dottor Matteo Milletti, allievo di Gilda Bartoloni all'Università di Roma La Sapienza, coinvolto con compiti di responsabilità in importanti scavi a Populonia e Veio, nonché assegnista di ricerca nell'Ateneo sassarese, riscuoterà il "Premio Giacomo Lumbroso" (XII Edizione). La commissione giudicatrice, infatti, ha molto apprezzato la sua opera intitolata "Cimeli d'identità. Tra Etruria e Sardegna nella prima età del ferro". La cerimonia si terrà il 19 novembre alle 17,30 a Palazzo Besso, sede dell'omonima Fondazione, in Largo Argentina 11 a Roma. Interverranno il professo Filippo Delpino dell'Istituto di Studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Iscima-Cnr) e il professor Marco Rendeli dell'Università sassarese. Il "Premio Giacomo Lumbroso", istituito dalla Fondazione nel 1988, viene assegnato ogni due anni come riconoscimento per pubblicazioni e studi su argomenti riguardanti Roma, Dante e l'etruscologia. La monografia di Matteo Milletti, selezionata come opera vincitrice, rappresenta un lavoro di sintesi e di razionalizzazione dei dati riguardanti le ricerche sui rapporti tra la Sardegna e l'Etruria durante la prima età del Ferro. Lo studioso ha effettuato un censimento sistematico delle tracce materiali dei contatti tra la nostra isola e l'Italia: i risultati dell'indagine hanno portato a una classificazione tipologica di alcune delle principali categorie della bronzistica nuragica importate sulla Penisola. Una particolare attenzione è stata dedicata all'inquadramento cronologico.



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8 – LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 20 - Sassari
In palio 83 borse di studio per laureati 
Bandito il concorso per nove corsi di dottorato, le domande per partecipare scadono il 10 dicembre 
SASSARI L'Università sassarese ha indetto i concorsi, per titoli ed esami, per l'ammissione a 9 corsi di Dottorato del XXIX ciclo in Archeologia, Storia e Scienze dell'Uomo; Architettura e Ambiente; Life Sciences and Biotechnologies; Lingue e Culture dell'età moderna e contemporanea; Scienze Agrarie; Scienze Biomediche; Scienze Giuridiche; Scienze Politiche e Sociali; Scienze Veterinarie. Il termine per la presentazione delle domande concorsuali scade il 10 dicembre (non farà fede il timbro postale). Le borse disponibili sono 83, di cui 26 cofinanziate con i fondi del Programma Operativo Regionale (Por) Sardegna Fondo Sociale Europeo (Fse) 2007/2013 che si propone di supportare la formazione di capitale umano altamente specializzato, in particolare per i settori dell'Ict, delle nanotecnologie e delle biotecnologie, dell'energia e dello sviluppo sostenibile, dell'agroalimentare e dei materiali tradizionali (Linea di attività I.3.1, Asse IV Capitale umano). Le borse Por sono destinate esclusivamente ai candidati residenti in Sardegna o figli di genitori residenti in Sardegna o figli di genitori residenti da almeno cinque anni, o figli di emigrati sardi. Tutte le informazioni sono reperibili sul bando di concorso pubblicato in evidenza su www.uniss.it. Ulteriori 4 borse cofinanziate Por Fse saranno assegnate in convenzione con l'Università di Cagliari (bando pubblicato sul sito http://www.unica.it/pub/3/index.jsp?is=3&iso=47). Sono disponibili, inoltre, 16 borse di studio Inps-Gestione ex Inpdap, riservate ai candidati vincitori che siano figli o orfani di iscritti e di pensionati della Gestione Ex Inpdap. Tutti gli interessati sono pregati di prendere visione del bando di concorso nel quale, per ogni corso di dottorato, sono specificate le date e le modalità di selezione: svolgimento di prove scritte, presentazione di un progetto di ricerca, prova orale. Per coloro che presenteranno domanda di partecipazione in tempo utile, il bando di concorso vale quale convocazione per le prove di ammissione.

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