Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
10 November 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
Vivere ai tempi del Dna analizzato su Facebook 
Sergio Pistoi spiega al Festivalscienza la biologia 2.0 Carramba che genoma
 
«Su Facebook trovate un sacco di gente affermare di aver esplorato il proprio Dna». Il biologo e giornalista scientifico Sergio Pistoi arriva al Festivalscienza (oggi la chiusura) per annunciare una rivoluzione in corso. Sta esplodendo il fenomeno del social networking genetico per il semplice fatto che oggi è facile avere un profilo genetico personalizzato via Internet. Mostra un video di una giovanissima che sputa in una provetta e acquista online una scansione del dna, usando uno dei servizi che ricavano il profilo genetico personalizzato. «Anche io sono uno “sputatore” e racconto lo stesso viaggio di questa ragazza», dice l'autore di “Il Dna incontra Facebook” (Marsilio), vincitore del premio Galileo 2013. «Oggi un milione di persone hanno usato questo servizio e il numero crescerà perché diminuiscono i costi della tecnologia».
Il Dna verrà letto da una macchina e decifrato come flusso di dati: da analogico diventa contenuto digitale. «Un po' come scansionare le vecchie foto della nonna». Quindi lo si può portare dietro su una chiavetta di memoria, sul proprio telefonino e naturalmente condividere su Internet. Magari quest'ultima operazione va fatta cum grano salis, come spiegherà successivamente. Il punto? Adesso, con poche centinaia di euro e in poche ore, possiamo esplorare il nostro patrimonio genetico. Quindi ottenere informazioni sul rischio futuro di malattie (va confrontato con il rischio medio, ovvio), sulla tolleranza ai farmaci, sulle nostre origini genealogiche ed etniche e condividere questi dati in Rete riuscendo a definire eventuali parentele con chi ha fatto lo stesso. Servizi come 23andMe, per citare il più noto, non potranno dire il prossimo insorgere di malattie perché i fattori ambientali e lo stile di vita incidono. «Cancellate il concetto che il Dna sia un progetto per la costruzione dell'organismo: i nostri geni sono una lista di ingredienti che vengono messi assieme e interagiscono nell'ambiente». Detto ciò qui si parla di consumo di massa. E pensare che prima era una questione da “big science”, cioè una cosa simile era frutto di una grande macchina di uomini, finanziamenti e tempo. Infatti lo scienziato cita il “Progetto genoma”, che in poco più di dieci anni, ha permesso di realizzare la mappa completa del patrimonio genetico umano con circa 3 miliardi di informazioni elementari e 30 mila geni. Un progetto talmente ambizioso da essere secondo, come costi, solo alla missione Apollo che permise all'umanità di scendere sulla luna. «Nel primo caso si andava a guardare lontano, ora il viaggio è dentro di noi», afferma in una sala zeppa e vigile.
La storia delle millenarie migrazioni dell'uomo non è irrilevante. «Negli Usa, nazione di immigrati, il secondo hobby più diffuso dopo il giardinaggio è la genealogia. Immaginate le cose che possono succedere su un social network di questo tipo. Per esempio scoprire di essere stati adottati: la carrambata cromosomica». Sì, la statistica dice che uno su dieci non è figlio biologico dei propri genitori. Dà un suggerimento: chi non l'ha visto guardi il film “Gattaca”. Ha ragione. Gli scenari foschi dell'eugenetica sono dietro l'angolo.
Manuela Vacca
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’UNIONE SARDA
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
MARINA. Dopo dieci anni di studi e indagini nella chiesetta nel cuore del rione
Santa Lucia, nuove scoperte
Sotto la sacrestia un muro medievale e resti di epoca romana
 
Nuove scoperte nel cantiere archeologico della chiesetta di Santa Lucia, nel cuore della Marina, durante la seconda campagna di scavi avviata un mese fa. «Siamo arrivati a una fase di notevole importanza: sotto il battuto seicentesco di ricostruzione di Santa Lucia sono comparsi indizi che parlano di un'epoca ben più antica», racconta con entusiasmo il coordinatore degli scavi, architetto e docente di storia dell'architettura all'Università di Cagliari, Marco Cadinu. Dopo 10 anni di studi preliminari e indagini, intrapresi nelle numerose difficoltà burocratiche, il professore è arrivato alla chiave di svolta che tanto attendeva. «Nella sacrestia è venuto in luce un muro, posto a una notevole profondità e ricollegabile alla Santa Lucia medievale. Affiorano, inoltre, notevoli strati di terre utilizzate per riempire e ripiallare l'area». Un viaggio indietro nel tempo in uno dei quartieri storici che ha visto, nel corso dei secoli, una imponente stratificazione culturale. «Dentro queste terre miste abbiamo individuato resti di ceramiche addirittura di epoca romana repubblicana. Sembra essere arrivati proprio nel momento in cui gli Aragonesi hanno realizzato il nuovo impianto urbanistico, sbancando e interrando tutto ciò che era precedente, per avere un piano uniforme su cui ricostruire la Marina».
Valentina Caruso
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Nuoro e Provincia (Pagina 38 - Edizione CA)
Diritto romano, la spesa raddoppia
Interrogazione del consigliere comunale Marcello Seddone sul corso universitario
NUORO. Polemica sulle lezioni tenute da due diversi docenti: «Massima confusione, risponda il sindaco Bianchi»
 
NUORO Il condizionale, nei riti della politica, attenua solo in apparenza la sostanza: «Quali sono le motivazioni per le quali il corso di “Istituzioni di Diritto Romano”, a differenza degli altri insegnamenti, viene erogato da due docenti differenti con suddivisione dei frequentanti in due classi». Parole sottoscritte dal consigliere comunale Marcello Seddone che, sempre, rifugiandosi nel si chiede vuole sapere «se vi siano eventuali oneri e a quanto ammontano gli stessi causati dalla presenza di due differenti docenti» L'interrogazione presentato al sindaco Alessandro Bianchi sembra cozzare con l'euforia di chi brinda ai 600 iscritti (raddoppio in 3 anni) all'Università nuorese, anche perché sullo sfondo ripresenta il problema dei costi di gestione mirati più a favorire i docenti in missione da Sassari che la formazione. «Non comprendendo - scrive Seddone - la logica di questa divisione, con i relativi rischi di duplicazione dei costi, ho deciso di rivolgermi direttamente al Sindaco Bianchi con una specifica interrogazione poiché, con tutto il dovuto rispetto per commissari, assessori e delegati, è lui il vero referente politico del Comune nell'Università Nuorese, come emerso chiaramente anche nelle assemblee pubbliche. Inoltre, vista la confusione ancora imperante del passaggio dal Consorzio universitario alla mai nata Fondazione (di cui è appena trascorso il secondo compleanno senza che si vedano tracce di operatività), ritengo opportuno che il sindaco si faccia carico delle responsabilità politiche proprie del suo ruolo. Tengo a precisare - conclude Marcello Seddone - che non intendo alimentare sospetti o fare inopportune considerazioni di tipo didattico che non mi competono: ci sarà di sicuro una spiegazione razionale a giustificare che questo corso, a differenza di tutti gli altri, è tenuto da due docenti distinti in orari diversi».
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Ed_Cagliari
«Non ci sono pericoli particolari»
burderi (università di cagliari)
 
È ad Amsterdam il professor Luciano Burderi, astrofisico dell'università di Cagliari, ma non per sfuggire al satellite che si avvicina alla terra e cadrà da qualche parte sul pianeta: la Sardegna è al sicuro così come, quasi certamente, il resto del nostro mondo. Associato di astronomia e astrofisica al dipartimento di Fisica di Cagliari, Burderi è stato all'Astronomy Group di Leicester, all'Agenzia spaziale italiana, all'Osservatorio astronomico di Roma, ha 126 pubblicazioni scientifiche e migliaia di citazioni, dal 1997 è “referee” (esperto che valuta gli articoli altrui) di importanti riviste scientifiche internazionali. In qualità di associato all'Istituto nazionale di astrofisica si occupa anche del radiotelescopio di San Basilio, il motivo fondamentale per il quale dieci anni fa ha accettato di venire nel capoluogo sardo. Insomma, se a proposito del satellite incombente sulla Terra il professor Burderi dice che si può stare tranquilli, gli si può credere. Intanto non è così infrequente che un satellite venuto meno alla sua funzione “scivoli” verso il nostro pianeta e quindi entri nell'atmosfera: «Succede, i satelliti artificiali in bassa orbita, che corrisponde a circa 500 chilometri, se non alimentati, piano piano, cadono giù dall'orbita e sotto i cento chilometri l'atmosfera terrestre comincia a farsi sentire. Con l'attrito si surriscaldano ed esplodono, qualche pezzo può resistere all'esplosione e cadere sulla Terra. Esattamente come succede nel fenomeno delle cosidette stelle cadenti: quando si vede la scia, questa è composta dai frammenti che nella caduta si incendiano. Anche per i satelliti può succedere la stessa cosa: cadono, esplodono, qualche frammento arriva sulla Terra, ma è corretto affermare che non ci sono particolari pericoli. D'altronde lo stesso nome latino delle stelle, sidera, è testimone della conoscenza lontana nel tempo che si ha del fenomeno. Sidera viene da sider, ferro, perché i Romani trovavano i pezzi di “stelle” che erano di ferro e quindi sostenevano che le stelle della volta celeste fossero, appunto, di ferro». (a.s.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Dislessici in cammino verso la laurea
Il massimo esperto di Dsa Giacomo Stella domani sarà protagonista di un convegno organizzato dall’Università
Ragazzi in perenne conflitto con lo studio, in città uno sportello per le famiglie
 
La dislessia è un disturbo specifico dell'apprendimento (Dsa). Con questo termine ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche e in particolare a dislessia (lettura lenta o scorretta), disortografia (errori nel testo), disgrafia (scrittura incomprensibile) e discalculia (impossibilità o estrema difficoltà a fare calcoli mentali). Purtroppo in Italia la dislessia è poco conosciuta, benché si calcoli che riguardi il 3-4% della popolazione scolastica (fascia della scuola primaria e secondaria di primo grado). Per quanto riguarda l’assistenza a Sassari esiste uno sportello di supporto gestito dalla sezione provinciale dell’Associazione Italiana Dislessia di cui è presidente Letizia Di Nora (tel.3473489672). Lo sportello è aperto tutti i lunedì dalle 17 alle 19 nella scuola Pitagora in via Asproni 29 e il lunedì mattina (previo appuntamento) nei locali dell’ufficio scolastico provinciale a Li Punti (reg Baldinca). (g.g.)
di Gabriella Grimaldi wSASSARI Sono solo piccole differenze neurologiche, leggere discrepanze nella lettura e nella scrittura, percorsi diversi nella memorizzazione, una certa difficoltà nel mettere insieme i numeri. Eppure queste caratteristiche comuni a milioni di persone nel mondo hanno generato altrettante schiere di “somari” relegati nell’ultimo banco di scuola, di ragazzi distratti, che non avevano voglia di far niente, quando andava bene, oppure addirittura stupidi. Irrecuperabili fannulloni, insomma. Questa è stata la dislessia (in quadrata in più generici disturbi specifici dell’apprendimento, Dsa) in un passato ancora recente, oggi tanti passi avanti sono stati fatti, le diagnosi si sono moltiplicate perché si è scoperto che tanti bambini e ragazzi così demotivati da rifiutare gli studi come la peggiore delle sfortune avevano difficoltà non certo legate al loro quoziente di intelligenza (che niente ha a che vedere con la dislessia), ma all’impossibilità di imparare senza utilizzare metodi di studio diversi da quelli convenzionali. I pregiudizi non sono stati cancellati del tutto e troppo spesso la scuola come istituzione non è preparata ad affrontare con professionalità problemi per i quali esistono già le soluzioni, basterebbe applicarle come d’altra parte prevede una apposita legge, la 170 del 2010. Ecco perché domani si terrà un importante convegno organizzato dall’Università di Sassari, dall’Ufficio scolastico provinciale e dall’Associazione Italiana Dislessia. La giornata, dal titolo «Dislessia, dalla scuola all’università: quali prospettive?», ospita uno dei massimi esperti di questo disturbo, Giacomo Stella, docente di psicologia clinica all’università di Modena-Reggio che parlerà di “Neuroscienze e didattica”. La mattinata, in programma nell’aula magna dell’università centrale a partire alle 9 con il saluto del rettore Attilio Mastino, prevede le relazioni di Maria Rita Piras, ricercatrice neurologa (“Basi neurobiologiche del linguaggio scritto e dislessia”), di Giacomo Stella, di Giuseppe Zanzurino, psicologo (“Dsa e università: un binomio possibile”), di Luca Grandi e Monica Bertelli sull’esperienza del campus per universitari dislessici organizzato dalla coop Anastasis di Bologna. Nel pomeriggio i relatori si sposteranno nell’aula magna dell’Itas, in via Principessa Mafalda, dove a partire dalle15,30 parleranno Giuseppe Fara, responsabile dell’ufficio scolastico per la Provincia di Sassari su “Linee guida al supporto degli alunni con bisogni speciali”, Maria Rita Piras su alcuni casi pratici e Giacomo Stella ancora sul ruolo delle neuroscienze nei processi educativi. Concluderanno Giuseppe Zanzurino con “Dai Dsa ai Bes verso l’inclusività scolastica” e Luca Grandi e Monica Bertelli con la relazione “Non tutti hanno la fortuna di avere un alunno dislessico in classe”.
 
 

Questionnaire and social

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