Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 November 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI


 
L’UNIONE SARDA

 
 
1 - L’UNIONE SARDA / Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Università
DOLORE VISCERALE La scoperta degli scienziati
Una ricerca dell’Università di Cagliari potrebbe aiutare a trova un sistema per controllare il dolore viscerale intrattabile nei pazienti oncologici. Lo studio identifica e descrive una nuova regione anatomica nel sistema nervoso centrale dell’uomo ed è stato pubblicato su “Brain Structure and Function”, la rivista internazionale più importante nell’ambito della categoria Anatomy and Morphology e fra quelle di massimo rilievo all’interno della categoria Neurosciences.
Lo studio è firmato da Marina Del Fiacco e dal suo gruppo di ricerca, tra cui Marina Quartu, Maria Pina Serra, Tiziana Melis e Marianna Boi, del Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Cagliari, e dimostra che, all’interno di un insieme di formazioni grigie situate nella parte caudale del cervello umano denominate “nuclei delle colonne dorsali” sono comprese delle aree circoscritte che possiedono invece le caratteristiche tipiche dei nuclei preposti alla trasmissione della sensibilità sensibilità mal localizzata e del dolore, incluso quello viscerale. Lo studio dimostra che le regioni di nuova identificazione hanno un corredo neurochimico ben diverso da quello dei rimanenti nuclei delle colonne dorsali. Tale armamentario molecolare comprende diversi neuromediatori peptidici, come la sostanza P, le enkefaline, il peptide correlato al gene della calcitonina, la galanina e altri, fattori neurotrofici e molecole indicatrici di elevata capacità neuroplastica, e diversi tipi di recettori. Regioni con queste caratteristiche non sono state mai descritte all’interno dei nuclei delle colonne dorsali di altre specie animali, inclusi i primati, e appaiono esclusive dell’encefalo umano.
La ricerca potrebbe aprire la strada a importanti ricadute applicative tra cui la possibilità di avvalersi di strategie terapeutiche meno invasive, meglio indirizzate, e di tipo farmacologico rispetto a pratiche chirurgiche utilizzate nel controllo del dolore viscerale intrattabile in pazienti oncologici.


 
2 - L’UNIONE SARDA / Cultura (Pagina 44 - Edizione CA)
IL FESTIVAL. Nei testi c’è precisione, assenza di aggettivi, affermazioni verificabili
Dostoevskij, Levi e Gadda? Erano tutti grandi scienziati
Guido Pegna analizza il linguaggio del non umanista
Si può distinguere la pagina di un narratore di formazione scientifica da quella dell’umanista? E il primo quali tecniche narrative e stilemi usa? Domande di Guido Pegna del Dipartimento di Fisica dell’Ateneo cagliaritano, ieri a Cagliari protagonista al Festivalscienza. Inizia alla lontana l’intervento all’Exmà, “Come scrivono i narratori di formazione scientifica?”. «Chi si occupa di scienza tenta di trovare una regola generale: ciò che vale sulla Terra deve valere anche sul più piccolo pianeta della galassia più distante», premette agli studenti mentre prende pila, calamita e filo per un rapido esperimento. Lascia sospesa l’ipotesi di superiorità degli autori formati sulle scienze rispetto agli umanisti, pur tifando per i primi: «Il mio è un tentativo di relazione tra cultura scientifica e umanistica e ho scelto di parlare di scienziati che fanno arte». Ecco, a ricordare che nella società la scienza sta ovunque. E la sesta edizione della manifestazione ha sempre il chiodo fisso di accattivarsi inanzi tutto i giovani per avvicinarli ai contenuti scientifichi. Bello davvero quando ne si cattura il consenso, come è successo in mattinata al teatrino di Monte Claro (nel Parco si tiene una parte del festival 2013) con spettacoli per bambini. A volte, è più difficile con adolescenti alle prese con un controllo compulsivo del telefonino.
Ma la scienza sta dappertutto, anche nella letteratura. Asimov era un biochimico e Dostoevskij ingegnere militare. Solženicyn era un matematico, Lewis Carroll un matematico e logico e stessa cosa per quell’abilissimo trafficante di parole di Raymond Queneau. La lista è lunga ma il relatore si sofferma su alcuni degli italiani: l’ingegnere elettrotecnico Carlo Emilio Gadda e il chimico Primo Levi. L’attrice Emanuela Valentino legge alcuni brani e Pegna tira fuori aneddoti. Il racconto “L’ultimo duello” mette al centro Guido, un compagno al liceo d’Azeglio di Torino che si fece burla del professore di Scienze. Era Guido Bonfiglioli, ora in pensione, che insegnò fisica a Cagliari. Pegna conobbe ad Avigliana lo stesso scrittore. In Val di Susa Levi aveva trovato lavoro nella fabbrica della Duco nel 1945. «Ho giocato a boccette con lui», svela rammaricandosi per deformazione professionale di non poter produrne prova.
La scrittura va analizzata sul piano degli oggetti (di cosa si parla) e sul piano del linguaggio, cioè sul come è scritto. Più interessante questa seconda analisi, per il relatore che individua nei narratori di derivazione scientifica caratteristiche di assoluta precisione, dell’uso del tempo presente, di assenza di aggettivi e della presenza di affermazioni verificabili. «Invece il linguaggio della scrittura artistica non ha tutti i vincoli: può essere ambiguo, impreciso, autoreferenziale e dare luogo a problemi di logica della preposizione, fare ricorso a figure retoriche, non avere come oggetto fatti concreti e usare ricorsività».
Chi sa di scienza dispone di strumenti specifici in più: l’abitudine a servirsi di rappresentazioni grafiche, la familiarità con le permutazioni, l’attitudine a porsi problemi e l’istinto a tentare altre soluzioni, pur cervellotiche che siano. La sua conclusione sa di invito: «Tutti noi abbiamo studiato matematica per molti anni e la usiamo continuamente».
Manuela Vacca
@ManuelaVacca



3 - L’UNIONE SARDA / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Domani la giornata dell’incontro tra fondi e imprese
INVESTIRE IN SARDEGNA
Turismo, green economy, agroalimentare, manifatturiero, information technology, infrastrutture e trasporti: la Sardegna ha tutti i presupposti per dare un futuro a chi vuole investire. Ne sono convinti gli organizzatori dell’Invest in Sardinia, iniziativa che nasce come sintesi delle principali politiche di sviluppo e di attrazione di investimenti internazionali verso l’Isola e che rappresenta un’occasione d’incontro tra imprenditori sia nazionali che internazionali. «Oggi più che mai, è possibile dare un futuro agli investitori, grazie a una serie di strumenti e agevolazioni fiscali che la Regione mette a disposizione di chi ha idee e voglia di puntare sul territorio sardo», si legge in una nota. L’incontro si terrà domani, venerdì 8 novembre, al T-Hotel, in via dei Giudicati a Cagliari. «La Sardegna», commenta il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, «è una regione straordinaria per la cultura e per le opportunità che offre a chi ha idee. Stiamo lavorando affinché l’intraprendenza dei sardi incontri le migliori condizioni possibili, grazie alle semplificazioni fiscali e agli strumenti per un alleggerimento burocratico e per la formazione. Sono impegnato in prima persona in questa sfida», aggiunge Cappellacci, «una sfida che punta a rendere la Sardegna una delle regioni leader nel Mediterraneo».
 IL PROGRAMMA Invest in Sardinia si aprirà venerdì alle 9,30 con la presentazione di Antonio Tilocca, presidente della Sfirs. Nella mattinata interverranno anche Gavino Sini (Unioncamere), Giovanni Soffietti (Confindustria), Marco Tanzi (PwC), l’economista Paolo Savona e il presidente della Regione, Ugo Cappellacci. Nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda moderata da Riccardo Delisa (Università di Cagliari). (lan.ol.)
 
 
 
4 - L’UNIONE SARDA / Cultura (Pagina 44 - Edizione CA)
LIBRO. Oggi un incontro
Benigno discute sul fare storia: mestiere difficile
Viene presentato oggi alle ore 17,15 presso l’aula magna Motzo della Facoltà di Studi Umanistici, l’ultimo libro dello storico Francesco Benigno. Ne discuteranno con l’autore, i docenti Francesco Atzeni, Gianfranco Tore, Giovanni Murgia, Rafaella Pilo e Gianluca Scroccu.
 «Codesto solo oggi possiamo dirti, ciò che non siamo, ciò che non vogliamo». Senza alcuna intenzione di avventurarci nell’analisi della poetica di Eugenio Montale, i versi immortali del poeta genovese appaiono opportuni a rappresentare lo stato d’animo in cui si ritrova il lettore dopo la lettura dell’ultimo libro di Francesco Benigno ( “Parole nel tempo. Un lessico per pensare la storia”, Viella, pp. 255, € 26), docente ordinario di storia moderna all’Università di Teramo e autore di opere di fondamentale importanza per la storiografia europea. Eppure il volume in questione non è un libro di storia moderna, benché le vicende e il dibattito intorno a quello specifico periodo storico (secoli XV-XVIII) siano ampiamente presenti. Il libro di Benigno non è, per certi aspetti, neppure un libro di storia tout court, per intenderci. Non è, infine, un libro di metodologia storica in senso stretto. Sono, piuttosto, i contenuti e le idee del tempo storico che emergono nella loro complessità a rendere la lettura tanto affascinante quanto impegnativa.
L’operazione compiuta da Benigno è, infatti, quella di attuare una riflessione circa l’opportunità dell’impiego da parte degli scienziati sociali - non solo degli storici, dunque - di alcune categorie utili allo studio, all’interpretazione e alla comprensione e alla creazione della realtà. Lo studioso attua un’attenta analisi di categorie come identità, generazioni, cultura popolare, violenza, potere, stato moderno, rivoluzioni, opinione pubblica, Mediterraneo, dedicando un capitolo a ciascuna di esse: tale suddivisione è dettata dalle specifiche circostanze nelle quali ciascun saggio, come spiega nell’introduzione, ha avuto origine. Il risultato, però, realizza il non semplice obiettivo di rendere il libro facilmente fruibile a chi fosse incuriosito anche da uno solo dei concetti esaminati. In realtà si tratta di categorie difficilmente separabili per il fatto di essere elementi costitutivi di uno stesso problema: si tratta di strumenti ancora utili per leggere e capire la realtà? Sono arnesi indispensabili e/o insostituibili?
Ed è qui che il ragionamento di Benigno diventa prezioso in quanto consente di avvicinarsi con maggiore consapevolezza alle diverse epoche storiche. Il compito dello storico nell’epoca della “fine della storia” è quello di trovare la via al proprio mestiere in un momento di grande incertezza e confusione. Fa l’esempio emblematico dell’Olocausto che, essendo passato da «crimine di guerra» a «trauma universale sacralizzato» ed essendosi radicato nelle coscienze, si sia via via trasformato in materia fuggevole e viscida a una qualsiasi indagine critica.
Rafaella Pilo
 
 
 
5 - L’UNIONE SARDA / Sulcis Iglesiente (Pagina 34 - Edizione CA)
NARCAO. La studentessa disabile si è iscritta nella facoltà di Informatica
LA NUOVA SFIDA DI SILVIA
Studio a distanza: accordo tra Asl e Ateneo di Pisa
NARCAO Dopo il diploma Silvia Serra è pronta per la nuova sfida: la laurea. Qualche mese fa si è iscritta nella facoltà di informatica dell’Università di Pisa e inizia ufficialmente la nuova avventura tra libri e computer. Domani a Narcao, nella frazione di Rio Murtas, dove la studentessa affetta sin dalla nascita da atrofia muscolare spinale vive con i genitori e il fratello, verrà firmato l’accordo sulla rimodulazione del progetto integrato di assistenza che coinvolge diversi enti: Azienda sanitaria numero 7 di Carbonia Iglesias, Comune di Narcao, l’ateneo di Pisa e la famiglia della ragazza. In questa occasione famiglia e rappresentanti delle istituzioni ringrazieranno anche studenti e docenti dell’istituto Asproni di Iglesias per il grande lavoro didattico e per l’umanità dimostrata durante gli anni in cui Silvia ha frequentato le scuole superiori seguendo le lezioni dalla sua casa di Narcao in videoconferenza.
 L’ACCORDO Domani a Rio Murtas ci sarà anche il manager della Asl Maurizio Calamida. La vicenda di Silvia Serra rappresenta sicuramente un caso di buona sanità. «L’impegno della famiglia e della Asl tramite il servizio di Assistenza domiciliare integrata diretto dal dottor Aldo Atzori e l’équipe medico-infermieristica dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione dell’ospedale Sirai - si legge in comunicato diffuso ieri dalla Asl - ha garantito a Silvia la continuità assistenziale e la permanenza nella propria abitazione, evitando ulteriori ricorsi al ricovero ospedaliero, mantenendo la stabilizzazione delle condizioni cliniche e, soprattutto, una qualità di vita migliore, circondata dagli affetti familiari».
STUDIARE A DISTANZA Con la rimodulazione del progetto Silvia Serra potrà continuare a studiare. Seguirà le lezioni universitarie dalla sua cameretta collegata in Rete con l’Univeristà di Pisa. Avrà la possibilità di scaricare i vari pacchetti didattici presenti nella piattaforma digitale dell’ateneo toscano e sarà affiancata da studenti con esperienza nel tutorato a distanza. «Abbiamo riscontrato una grande disponibilità - racconta Giuseppe Serra, il padre della studentessa - sin dal primo momento l’Università di Pisa ha fatto di tutto per venirci incontro. Ci sono tutti i presupposti per continuare nel migliore dei modi il percorso iniziato con l’istituto minerario Asproni. È stata un’esperienza bellissima. I dirigenti, i docenti e gli studenti sono stati fantastici e grazie a loro tante sfide sono state portate a termine con successo».
 IL MONDO DI SILVIA Silvia Serra è appassionata di informatica e di fumetti, tifa per la Roma e il suo idolo è Francesco Totti (nella sua camera c’è una maglia del capitano giallorosso). Vive grazie a un respiratore artificiale e mantiene i suoi contatti con il mondo grazie a una serie di apparecchiature informatiche modernissime. (f. p.)
 
 
 
6 - L’UNIONE SARDA / Provincia Gallura (Pagina 43 - Edizione CA)
OLBIA. Il piano della sicurezza: troppe auto, mezzi pubblici poco utilizzati
RECORD DI MORTI SULLE STRADE
In città tasso più alto della media sarda e italiana
OLBIA Si muore sulle strade olbiesi più che su quelle delle altre città sarde. L’allarmante primato emerge dal piano della sicurezza stradale presentato ieri nella sala consiliare. Il tasso di incidenti mortali è nettamente superiore a quello della medie regionale e nazionale e delle altre città sarde. Il tasso di mortalità (morti per 100.000 abitanti) è di 9,4 in città, 6,1 in Sardegna, 6,3 in Italia. I feriti ogni 100.000 abitanti, 544 ad Olbia, 354 nell’Isola, 479 nella penisola. E di conseguenza anche il tasso di danno sociale è decisamente elevato. Numeri basati sui dati Istat del 2011 che rischiano anche di essere sottostimati: la polizia locale, qualche giorno fa, ha informato che nei primi dieci mesi di quest’anno ci sono stati sette incidenti mortali nel centro urbano, con un notevole incremento rispetto agli anni precedenti. La città, quindi, ha fallito l’obiettivo dell’Unione europea, ossia la riduzione del 50 per cento dei morti sulle strade. Ma è in buona compagnia. «Il 95 per cento dei Comuni italiani non ha raggiunto quest’obiettivo», ha spiegato l’ingegner Franco Pinna, direttore scientifico dello studio: «Il motivo principale è che non c’è la posibilità di fare investimenti e quindi non si spende nella sicurezza delle strade».
 LO STUDIO La prima fase del programma di attuazione del Piano nazionale della sicurezza stradale è stato presentato ieri mattina, nell’aula consiliare, dagli assessori Davide Bacciu (Lavori pubblici e viabilità) e Ivana Russu (Sicurezza), il comandante della polizia locale Gianni Serra e il direttore scientifico dello studio, l’ingegner Franco Pinna dell’Università di Cagliari. I rilevamenti, con questionari sottoposti ai cittadini, per telefono, e agli automolisti, con interviste telefoniche, sono stati eseguiti in due diversi periodi dell’anno. «Come ci aspettavamo - ha osservato Bacciu - il traffico cittadino risente in maniera molto importante della stagionalità». Tutti i dati raccolti rappresentano una fotografia della situazione attuale che servirà come base per gli interventi da mettere in campo.
 I PUNTI CRITICI Lo studio interessa una rete di 375 chilometri, sono state monitorate 300 vie. In estate il flusso medio è di 52.000 veicoli, in estate di 80.000. In inverno la via più critica è viale Aldo Moro, sia al mattino che alla sera. Gli incroci peggiori la rotatoria di via Redipuglia al mattino e la rotatoria dell’aeroporto alla sera. In estate la sopraelevata nord supera viale Aldo Moro. «È evidente che in inverno c’è un traffico di routine, sulle direttrici casa-scuola, casa-lavoro - osserva l’ingegner Pinna - mentre in estate prevale il traffico turistico». Automobilisti che non conoscono le strade, e questo costituisce un fattore di rischio per gli incidenti. Un esempio è la segnaletica non chiarissima allo svincolo tra tunnel e sopraelevata nord, dove si sono verificati tanti incidenti, uno mortale.
 I COMPORTAMENTI Il comandante della polizia locale Gianni Serra ha messo in evidenza come alla base degli incidenti ci siano quasi sempre i cattivi comportamenti degli automobilisti, dall’uso del telefono alla guida all’abuso di alcol o sostanze. «Per questo - ha raccontato Ivana Russu - investiamo molto nelle campagne di infornazione nelle scuole». Ma gli automobilsiti olbiesi sono anche poco virtuosi dal punto di vista della sostenibilità ambientale. Prevalgono in larghissima misura le auto con un solo passeggero e il trasporto locale è usato pochissimo. La linea 12, nel periodo in cui sono stati effettuati i rilevamenti, ha viaggiato con non più di quattro persone al giorno. E, in base allo studio, sono anche infondate le lamentele sui parcheggi. Ci sono 4200 stalli e sono prevalenti quelli liberi. Tra gli obiettivi principali, quindi, c’è la promozione del trasporto pubblico e l’incremento delle piste ciclabili. Per una città più sicura e anche più gradevole da vivere.
Caterina De Roberto
 
 
 
7 - L’UNIONE SARDA / Cultura (Pagina 45 - Edizione CA)
“Generazione Faber”
Sardegna Ricerche e l’Ersu di Cagliari presenteranno oggi alle 15 nella sede dell’Ersu, il bando “Generazione Faber”, che permetterà ai giovani maker o “artigiani digitali” di realizzare i loro progetti all’interno del FabLab (Fabrication Laboratory) in via di allestimento al Parco scientifico e tecnologico della Sardegna. Il termine per le domande scade il 25 novembre.
 
 
 
8 - L’UNIONE SARDA / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Domani e dopo
Convegno su asma e sport
Due giorni di scienza, sport e salute. Domani e dopodomani nella sala conferenze dell’edificio Sali Scelti del Parco Naturale Regionale Molentargius-Saline di Cagliari si terrà il quinto Congresso Asma e Sport: apertura di una serie di appuntamenti che culminerà con CagliariRespira 2013, la mezza maratona cittadina del primo dicembre.
Il congresso sarà suddiviso in quattro sessioni: al tema delle nuove frontiere terapeutiche nelle allergopatie respiratorie e nella broncopneumopatia cronica ostruttiva si affiancheranno anche tematiche strettamente legate al mondo del podismo. Tra queste le conseguenze dell’attività fisica sugli atleti in età avanzata. Argomento di grande attualità per uno sport come la corsa che conta un numero crescente di appassionati ultra cinquantenni.
In una sessione divulgativa si approfondiranno alcuni aspetti tecnici della disciplina come la prevenzione dell’invecchiamento muscolo-scheletrico, stretching, impostazione dietetica, valutazione funzionale nel fondo e allenamento nel mezzo fondo prolungato e nella maratona. Relatore di quest’ultimo intervento sarà Nardino Degortes, già tecnico nazionale FIDAL, docente della Facoltà di Scienze Motorie di Cagliari e preparatore di atleti di primo piano. (l.m.)
  
 


LA NUOVA SARDEGNA
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 44 – Ed. Nazionale 
Al festival della Scienza con Gessa, Salis, Dessì e Frova
CAGLIARI Ben 11 appuntamenti in programma per la terza giornata del sesto Festival Scienza tra Exmà e il Parco di Monte Claro. Ecco una selezione. Exmà. Alle 9 Nicoletta Dessì apre il dibattito “Fare il ricercatore: professione, arte o mestiere?”. Alle 10.30 un adattamento teatrale da “Il Copernico” di G. Leopardi a cura di Gaetano Marino. Alle 12 e alle 15 la Compagnia l’Asino nel Secchio terrà lo spettacolo di e con Antonio Iavarone e Pietro Olla: “Come si misura il tempo? Quanto vale?. Monte Claro. Alle 10.30 Gian Luigi Gessa gestirà il dibattito “Come si diventa dipendenti dal fumo, alcool, droghe, cibo, sesso e gioco d’azzardo”. Alle 12 la sala polifunzionale ospita il laboratorio didattico Moska: la scienza dentro lo smartphone a cura di Carole Salis del Crs4. Alle 16.30 Silvia Casu terrà invece la conferenza “La vita fuori dalla terra: guida all’astrobiologia”. Alle ore 18 ci sarà la presentazione del libro di Andrea Frova “La passione di conoscere. Storia intima della scienza che ha cambiato il mondo”. 
 
 
 
 
9 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 44 – Ed. Nazionale 
Mereu al festival di Torino con il film “La vita adesso”
TORINO Si intitola “La vita adesso” il nuovo film di Salvatore Mereu che verrà presentato a fine novembre in prima assoluta al TorinoFilm Festivali in programma dal 22 al 30 novembre 2013.Il cortometraggio, della durata di 17 minuti, racconta di Luca,un bambino di dieci anni che vive solo con il padre.I due sono legati da un intenso rapporto ma c’è qualcosa che rende la vita di Luca diversa da quella di tutti gli altri bambini della sua età: suo padre è malato di Alzheimer. Dopo giornate trascorse fra momenti di forte tensione e affettuose complicità i due sono costretti a separarsi per l’intervento dei servizi sociali. Interpretato da attori non professionisti, ad eccezione di Gianfranco Cudrano, attore teatrale già visto al cinema in “Dimmi che destino avrò” di Peter Marcias, il film è prodotto a low budget dal Celcam dell’Università di Cagliari nell’ambito di un progetto formativo ed è realizzato da un gruppo di studenti universitari che ha lavorato sotto la guida di Salvatore Mereu all’interno di una troupe con tecnici professionisti. Il ruolo di protagonista è affidato al piccolo Laurent Gagné, per la prima volta sullo schermo. Salvatore Mereu, dopo il grande successo del suo ultimo lungometraggio “Bellas mariposas” (2012), trasposizione del racconto di Sergio Atzeni, con “La vita adesso” firma il suo secondo cortometraggio del 2013 che segue il brevissimo “Transumanza” presentato all’ultima edizione del Festival di Venezia. Il Torino Film Festival è uno fra i più importanti concorsi internazionali di cinema indipendente giunto alla 31° edizione. Il festival è diretto per la prima volta dal regista Paolo Virzì dopo la guida, negli scorsi anni, di Gianni Amelio e Nanni Moretti quando ha ospitato cineasti del calibro di Francis Ford Coppola, Wim Wenders, Roman Polanski, Oliver Stone, Emir Kusturica, John Boorman, AkiKaurismäki. «La storia di Luca - così ha dichiarato il regista Salvatore Mereu- ispirata a caldo a un episodio di vita vissuta dove il feroce progredire della malattia sta scambiando drammaticamente i ruoli e un ragazzino, per tenerlo disperatamente con sé, deve fare da padre a un padre nel frattempo diventato bambino, ci ha subito scaldato il cuore. Fino all’irresponsabilità. A spingerci, mancando noi di esperienza diretta, è stato più di tutto il gusto di provare a raccontare una storia, cercando, non senza pericolo, di restituire l’emozione provata nel sentirla la prima volta dalle parole di Martina Manca, colei che ce l’ha proposta. L’incontro con Laurent, il ragazzino che poteva renderla possibile, ha fatto il resto». 
 
 
 
10 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 43 – Ed. Nazionale 
IL DIBATTITO DELLE IDEE
di Paolo Curreli
SASSARI Dopo l’intervento del rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino, fortemente polemico sul libro di Giuseppe Corongiu: “Il sardo una lingua normale”(edizioni Condaghe, 272 pagine, 20 euro) lo scambio di opinioni prosegue. Mastino aveva criticato l’autore che «si ritiene investito del ruolo di guardiano del tempio dell’ortodossia linguistica» e che accusa gli «assassini del sardo», cioè quelli che vogliono abbandonare la difesa della ricchezza linguistica che non può essere disprezzata per la sua immaginaria storia di «frammentazione linguistica dialettale». Mastino critica il fatto che per Corongiu la Limba sarda comuna nascerebbe solo a condizione di rinnegare «le 377 parlate isolane» e soprattutto di rifiutare la bipartizione della lingua tra Logudorese e Campidanese. Ecco gli interventi di esperti e di artisti che studiano e usano la lingua sarda. Paolo Pillonca Giornalista, scrittore in sardo e in italiano, autore dei testi di canzoni e anche attore in sardo nel film “Su Re”: «Intanto devo dire che è una lotta tra due che ci credono, non tra amici e nemici della lingua sarda, e sono più che convinto che se s’incontrassero le asperità sarebbero subito limate. Mastino è stato protagonista, da amministratore a Bosa, di iniziative di tutela del sardo pionieristiche, e parlo di un periodo lontano dove per fare queste cose occorreva coraggio. Anche su l’impegno di Pepe Corongiu niente da dire, occorrerebbe più elasticità da entrambi i campi. La varietà delle parlate sarde è una ricchezza che non va persa, quando la Regione proclamò solennemente la “Limba sarda comuna” si parlò di un progetto aperto, non di una gabbia rigida affidata a sacerdoti inflessibili. D’altra parte non si può non creare uno standard univoco per la comunicazione che tenga conto di regole valide, l’esempio l’abbiamo sotto gli occhi e l’usiamo da secoli: l’italiano. Esiste una lingua istituzionale e burocratica e una lingua parlata e quotidiana che è sicuramente diversa da Catania a Cortina». Michela Murgia Scrittrice, impegnata sul fronte indipendentista e ora in corsa per l’elezioni del presidente della Regione sarda: «Il futuro della Sardegna è plurilingue, e quello della lingua sarda è di essere una lingua normale, fino ad ora c’è stato chi ha passato più tempo a parlarne che a parlarla, sia dentro che fuori le accademie. Il 16 sarò a Londra dove incontrerò Joan Campbel, esponente dello Scottish National Party, farò il discorso in lingua sarda perché per noi il sardo è già una lingua per parlare col mondo». Nicola Tanda. Studioso e docente universitario, animatore del Premio Ozieri di letteratura sarda: «Pesa su questa questione l’atteggiamento scarsamente scientifico con cui viene affrontata la questione. Saussure parla del sistema della lingua, dei codici condivisi su cui si creano le lingue. I giornali sono scritti in italiano ma vengono letti in modo diverso in ogni angolo della penisola. Se si vedono le lingue come strumenti e codici è facile trovare un accordo. L’esperienza pluriennale del premio Ozieri di letteratura in sardo è illuminante, ognuno scrive nella sua variante noi del premio suggeriamo un alfabeto, pochissime norme da applicare. La Sardegna ha con il lugudorese una antica storia di lingua condivisa, dagli Statuti sassaresi alla Carta de Logu». Sergio Milia Assessore regionale alla cultura : «Mi sono tenuto fuori da polemiche che mi sembrano troppo specialistiche. L’assessorato sta lavorando molto sul versante della difesa di una lingua bellissima, e io sono personalmente molto orgoglioso del riconoscimento avuto dal Premio Ozieri, proprio a questo proposito. Ho degli appuntamenti a breve a proposito del campidanese, del catalano e del gallurese, una attività d’ascolto importante. Gli atti dell’assessorato sono trasparenti e ogni cittadino ne può prendere visione. La sperimentazione sulla lingua resta aperta, ognuno è libero di manifestare le proprie personali opinioni. A proposito di lingua l’assessorato è impegnato per trovare i fondi per l’inglese nella scuola primaria, un altro obiettivo importante». Gino Marielli Autore con i Tazenda di testi in sardo, tra cui “Domo mia”, portata al successo mondiale da Ramazzotti: «Ho letto l’intervento del rettore ma non il libro di Corongiu. Penso all’italiano una lingua viva parlata da milioni di persone in maniera foneticamente diversa, oppure all’inglese e all’americano tutte lingue differenti per pronuncia ma non per scrittura, piccole cose su cui non bisognerebbe formalizzarsi. Le varietà locali sono una grande ricchezza, abbiamo la fortuna di averne una compresa da tutti nel sardo-logudorese. L’orgoglio di parlarla sempre e ovunque è l’obiettivo da raggiungere, molti artisti si sono innamorati della Sardegna e della sua lingua, io sono di madre lingua gallurese ma ho studiato e scritto in logudorese le mie canzoni. Il successo di tanti brani dovrebbe farci capire quanto bella e imperdibile sia la nostra lingua». Simone Maulu Del direttivo politico Natzionale dell’iRS: «Più che la questione sulle varianti locali che ha scatenato la polemica parlerei del lessico ricchissimo del sardo che è uno degli aspetti più studiati delle lingue. Ma l’aspetto che non è stato mai approfondito, come sosteneva Placido Cherchi, è la struttura verbale molto complessa, che quasi non conosce l’indicativo (che è la modalità dell’azione diretta) ma si articola sul condizionale e sul congiuntivo. Per esempio se dobbiamo dire «questo è un bicchiere» in sardo corretto sarebbe «Custa diat essere una tassa» ovvero «Questo dovrebbe poter essere un bicchiere». Per noi il tempo è una possibilità in continuo flusso. Un altro esempio che Cherchi ironicamente diceva sembri essere una formula notarile tanto è complessa e articolata «Custu fit devidu essere istadu comente fit devidu essere» in italiano «Questo sarebbe dovuto essere stato come sarebbe dovuto essere». Questa era la parlata della gente semplice, non degli intellettuali. La lingua è un modo per vedere il mondo e per capirlo, una cosa viva. Son riusciti a convincerci, stravolgendo la matematica e la logica, che 2 vale meno di 1 nel senso che parlare due lingue (sardo e italiano) vale meno che parlarne solo una (l’italiano). Un paradosso tutto sardo. È arrivato il tempo di abbandonare il provincialismo ed iniziare a dare valore alla nostra lingua, parlandola ma soprattutto scrivendola e insegnandola». Michele Pinna Dell’osservatorio sulla lingua, e della fondazione Bellieni: «La posizione del rettore Mastino è molto equilibrata, ho trovato il titolo un po’ aggressivo. Comunque è un confronto tra difensori del sardo dove bisognerebbe eliminare le intemperanze. Corongiu ha scritto un pamphlet non un libro scientifico, è un funzionario della Regione e un militante “prestato” alla gestione, in questo caso bisogna scindere le due figure. Tutto nasce dal clima creato all’indomani del piano dove la Regione chiedeva che almeno il cinquanta per cento delle lezioni dovesse essere svolto in sardo, cioè da professori che avessero le specifiche capacità sia sulla materia che nella padronanza della nostra lingua. Condizione complicata da realizzare, l’università è dello stato italiano e quel tipo di preparazione difficile da raggiungere con le risorse dell’ateneo. Si fece la proposta di attingere dall’esterno gli insegnanti, e qui che si crearono gli attriti si parlò di tentativo di farsi pagare dall’ateneo, niente di più sbagliato, io stesso ho insegnato gratis per anni. I militanti fecero fronte accusando l’università di boicottare il sardo. Il massimalismo non porta niente, ne quello poco pragmatico dei militanti ne l’arroccamento dell’università. Dopo l’unità d’Italia non c’erano abbastanza maestri d’italiano furono reclutati i garibaldini per insegnarlo. Per la lingua dei sardi è un momento di svolta, una strettoia dove ognuno deve fare un passo indietro». Ilaria Porceddu Cantante e autrice usa il sardo nei suoi testi: «Mia madre è di Pirri mio padre di Gergei, i dialetti del sardo li sento a casa mia e li considero una grande ricchezza. Come dice il poeta Dario Dessì autore dei miei testi “siamo tutti un po’ bastardi”. Siamo unici e diversi ma quando siamo fuori, davanti all’esterno torniamo a essere uniti e sardi prima di tutto. È una cosa che considero molto bella, e che dobbiamo salvaguardare. Quanto alla creazione di una lingua unica da poter usare fuori, la trovo una cosa difficile e un po’ burocratica, ma sarebbe bello se si realizzasse». 
 
 
 
11 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 35 - Carbonia
Inizia la nuova avventura di Silvia
di Gianfranco Nurra
CARBONIA. Si apre una nuova fase nella vita di Silvia Serra, la ragazza di Narcao affetta da atrofia muscolare spinale . Silvia, diplomata all’Istituto Tecnico Industriale Minerario “G. Asproni” di Iglesias, si è infatti iscritta presso la Facoltà di Informatica dell’Università di Pisa. Un evento importante, per il quale occorrerà rimodulare il Progetto integrato di assistenza che vede coinvolti diversi enti: la Asl 7 di Carbonia, il Comune di Narcao, la Provincia Commissariata di Carbonia–Iglesias, l’Università di Pisa e la Famiglia Serra, parte attiva e sempre presente. Silvia ha 19 anni e vive con i genitori Fausta e Giuseppe e il fratello Federico. La sua è una patologia rara, causata dalla degenerazione delle cellule del midollo spinale. Silvia è immobilizzata a letto e le è impossibile la deambulazione; respira grazie al collegamento a un ventilatore meccanico automatico che è attivo ventiquattro ore su ventiquattro, e si alimenta con difficoltà, ma ha una intelligenza vivacissima. Ha frequentato con profitto le scuole superiori e ora comincia la nuova avventura universitaria in una disciplina che l’appassiona e che ha accompagnato la sua vita fino ad ora consentendole di comunicare e di esprimersi. Silvia muove solo gli occhi, ma proprio con questi, , grazie a un puntatore ottico, riesce a maneggiare con destrezza il computer e le apparecchiature informatiche. Proprio il computer è la porta dalla quale riesce a fuggire alla sua condizione. Ha creato un sito, e ha anche inventato un suo “doppio” virtuale, Amai Harukaze, una simpatica ballerina che fa tutto quello che per Silvia è un sogno. Un sogno che si avvera, invece, per lei, è quello del corso di studi all’Università. Si è iscritta infatti all’Università di Pisa, e inizierà a seguire le lezioni universitarie in videoconferenza, affiancata da studenti con esperienza nel corso di studio di Silvia per attività di tutorato a distanza. Una nuova fase della sua vita che ha necessità di un nuovo progetto di aiuto più complesso e specifico. Così, domani tutte le istituzioni interessate, Asl, università, amministrazione comunale e provincia, si incontreranno a casa di Silvia per concretizzare il nuovo progetto di assistenza domiciliare integrata che venga incontro alle nuove esigenze e consenta a Silvia di organizzarsi per il suo nuovo sogno, la laurea in informatica.
 
 
 
12 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 23 - Ed. Nazionale
NUORO
Se il fronte studenti è alle prese con problemi di ogni genere, quello dei corsi, invece, registra qualche buona notizia. Verrà presentato ufficialmente domani, alle 11, nel consorzio universitario di via Salaris, il nuovo master di primo livello istituito dall’università degli studi di Cagliar in collaborazione con il Consorzio universitario, che verterà sulle “Politiche di sviluppo locale”. Qualche tempo fa, un master che verteva su temi simili, era riuscito a sopravvivere solo per un anno, poi era naufragato in mezzo ai problemi tra l’ateneo di Cagliari e il consorzio universitario nuorese. Quello che verrà presentato domani, invece, stando a quanto afferma lo stesso commissario del Consorzio, Caterina Loi, «sancisce il riavvio del dialogo con Cagliari», il nuovo corso di un rapporto finora tormentato ma che sembra finalmente aver trovato un percorso comune. Il master di primo livello in “Politiche per lo sviluppo locale” verrà presentato domani dal docente universitario Gianfranco Bottazzi. (v.g.)



13 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 23 - Ed. Nazionale
UNIVERSITARI FUORI SEDE, tagliate le borse di studio
di Valeria Gianoglio
NUORO I venti giorni entro i quali i vertici dell’Ersu avevano promesso di risolvere il caso alloggi, sono scaduti, ma all’orizzonte, gli studenti rimasti senza casa dello studente non vedono ancora la soluzione annunciata, tant’è che la stragrande maggioranza di coloro che aspiravano a ottenere l’alloggio gratuito si è dovuta adattare prendendo una casa in affitto a Nuoro. E nel frattempo, per giunta, la situazione degli universitari barbaricini, si è pure aggravata: dopo l’emergenza-case dello studente, infatti, l’associazione degli studenti forestali, lancia anche quella per le borse di studio. Come già si è registrato per gli universitari di Sassari, infatti, anche nel caso degli studenti che frequentano i corsi di laurea nuoresi è calato in modo netto il numero delle borse di studio assegnate. Non esistono ancora calcoli precisi in materia, ma gli stessi studenti forestali riuniti nella loro associazione, l’Ausf, rilevano una diminuzione consistente del numero di benefici economici concessi dall’Ersu sassarese. Così, sono sempre meno gli studenti fuorisede iscritti ai corsi di Nuoro che dipendono dall’ateneo sassarese, che quest’anno possono contare sui circa tremila euro di borsa di studio sui quali invece facevano affidamento fino all’anno scorso. Tremila preziosi euro che servivano per finanziare i loro studi e la loro vita da studenti fuorisede, lontani dalle loro case e con tante necessità da risolvere. I vertici dell’Ersu, in ogni caso, già dalle scorse settimane, avevano annunciato di aver già individuato un locale a Nuoro con diversi appartamenti adatti a ospitare gli studenti beneficiari del servizio. Le convenzioni con i proprietari dei precedenti alloggi di Nuoro città erano state sciolte dallo stesso Ersu soprattutto perché gli appartamenti in questione stavano dando troppi problemi di manutenzione e di sicurezza. E alcuni stavano più o meno cadendo a pezzi. Di qui, aveva spiegato l’Ersu sassarese, la necessità di trovare nuove case, più nuove e sicure. Il fatto è che questa ricerca, complice anche la chiusura estiva degli uffici dell’ente sassarese e alcuni problemi tecnici, non si è ancora del tutto conclusa in ogni sua parte.Le case, insomma, non sono ancora disponibili per gli universitari. Ma siccome nel frattempo le lezioni sono cominciate, quasi tutti coloro che le seguivano sono stati costretti a cercare altre case e a sborsare diversi quattrini, perché altrimenti avrebbero rischiato di rimanere a terra e di non trovare una sistemazione adeguata.
 
 
 
 
13 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 24 - Ed. Nazionale 
Si aprono le porte dell’Erasmus Student
SASSARI Tutti gli iscritti alle scuole di Specializzazione dell’Università di Sassari potranno partecipare al programma “Erasmus Student Placement”: infatti anche gli specializzandi dell’Ateneo che appartengono a scuole di specializzazione la cui sede capofila è presso altri atenei, potranno ora presentare la propria candidatura in quanto studenti presso “sede assegnataria”. A seguito del parere favorevole del Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), al quale l’Università di Sassari ha sottoposto la questione, tutti gli studenti potranno svolgere attività di tirocinio all’estero e beneficiare delle numerose borse di mobilità offerte dall’Ateneo attraverso il programma ”Erasmus Student Placement”. Gli interessati potranno approfittare immediatamente della nuova opportunità partecipando, entro domani alle 13 al bando del finanziamento aggiuntivo e straordinario del Miur ottenuto dall’Ateneo. Lo si può scaricare direttamente dal sito (http://www.uniss.it Le difficoltà per la partecipazione degli specializzandi al programma “Erasmus Placement” sono nate diversi anni fa, con l’aggregazione di scuole precedentemente autonome e indipendenti a Scuole di altre sedi universitarie: questo riassetto ha determinato la nascita di “sedi federate” che prendono in carico in modo pienamente autonomo l’intero percorso formativo dello studente (verifiche, esami, tesi e rilascio del Diploma di Specializzazione) e di “scuola capofila”, che ne gestisce la carriera sotto il profilo meramente amministrativo. La tesi sostenuta dall’Università di Sassari, e pienamente accolta dal Miur, è che gli specializzandi dovrebbero accedere al bando Erasmus Placement presso la sede universitaria cui sono demandate tutte le decisioni riguardanti il percorso formativo degli studenti, ossia le sedi federate. La situazione, che di fatto impediva agli specializzandi di vivere un’opportunità formativa di notevole rilievo, si è risolta positivamente grazie all’interessamento dell’Università, la cui tesi è stata accolta completamente dal Miur. Per diverse centinaia di specializzandi si aprono le porte dell’Erasmus Placement. 
 
 
14 - LA NUOVA SARDEGNA / Pagina 24 - Ed. Nazionale 
Premiazione in aula magna degli alunni più meritevoli
SASSARI Questo pomeriggio, alle 17 nell’ aula magna dell’Università, si terrà la cerimonia di premiazione degli studenti meritevoli, giunta alla quinta edizione. L’evento è inserito nel calendario dei festeggiamenti promossi per l’inaugurazione del 452° anno accademico. Anche quest’anno il rettore Attilio Mastino, saluterà gli studenti che nell’anno accademico 2011-2012 si sono distinti per la loro carriera universitaria. Consegnerà a 118 studenti l’attestato di merito alla presenza del prorettore Laura Manca, dei direttori di dipartimento e dei rappresentanti degli studenti negli organi di governo dell’Ateneo Gabriele Casu, Salvatore Ghiani, Andrea Solinas, Giovanna Deiana e Valeria Lodde. Agli studenti meritevoli l’Ateneo di Sassari rimborserà la prima rata di iscrizione all’Università. 


 



QUOTIDIANI NAZIONALI
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rassegna stampa CRUI
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