Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
22 October 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Economia e Borsa (Pagina 15 - Edizione CA)
Sul portale “cliclavoro”
Tirocini, laureati fanno a gara per 500 euro
 
Né bamboccioni, né sfigati, né tantomeno “choosy”, i giovani laureati del Sud sembrano pronti a tutto per trovare un impiego: oltre 19.000 laureati tra i 24 e i 35 anni hanno risposto al bando del ministero del Lavoro per un tirocinio di 6 mesi pagato appena 500 euro lordi al mese. E la flessibilità dimostrata è stata altissima, con 210.000 candidature complessive (oltre 10 in media a testa, quindi probabilmente a tutte le aziende disponibili in zona).
IL PROGETTO A disposizione ci sono 10 milioni di euro per 3.000 tirocini di sei mesi (la stragrande maggioranza a 500 euro lordi e appena 200 in mobilità territoriale a 1.300 euro). Le proposte, come si legge in alcune delle richieste delle aziende sul portale “cliclavoro”, prevedono un impegno a tempo pieno (tra le 30 e le 40 ore secondo il bando) e nessun versamento supplementare (ad esempio di contributi). Le aziende valutano i curricula messi sul sito dai candidati e li contattano direttamente. Una volta scelto il candidato, l'azienda dà i dati a Italia Lavoro per l'avvio del tirocinio. Le aziende che si sono candidate ad ospitare tirocinanti sono 8.393 (ma le risorse bastano solo per 3.000 posti), e le proposte sono tra le più varie, dall'azienda della provincia di Avellino che cerca un tirocinante laureato come addetto ai servizi di pulizia a quella di Napoli che cerca un assistente sociale con laurea magistrale e esperienza con i tossicodipendenti, allo studio professionale della provincia di Catanzaro che per il tirocinio cerca un avvocato con esperienza in diritto del lavoro.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia Gallura (Pagina 39 - Edizione CA)
Palau
Al faro si celebra un anno di storia
 
PALAU Un secolo di storia per il faro di Punta Sardegna: un compleanno che sarà festeggiato venerdì, a partire dalle 9, con una conferenza. Tra i numerosi ospiti anche l'assessore regionale all'Ambiente Andrea Biancareddu e il rettore dell'Università di Cagliari, Giovanni Melis. Alle 9.20 si inizia dalla storia dei fari e sarà la Marina militare a raccontarla. Protagonisti anche i membri dell'Oceans, il gruppo di osservazione delle coste e dell'ambiente marino che porta avanti le sue ricerche scientifiche nella struttura palaese.
La prima parte dell'evento, promosso dal Comune, si terrà a La Maddalena nell'aula magna Primo Longobardo della scuola Sottufficiali. Alle 13 i festeggiamenti si sposteranno al faro. Le celebrazioni si concluderanno nel pomeriggio. Informazioni su www.palau.it. (I. Ch.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 12 - Ed_Cagliari
Proteste all’Università di Cosenza contro il ministro Carrozza
 
Momenti di tensione ieri all'università della Calabria durante la visita nell'ateneo di Cosenza del ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza (foto). Alcuni studenti avrebbero lanciato pietre e uova contro l'auto del ministro ed altre vetture del corteo. Chiesta anche, con urla e slogan, la liberazione dei giovani arrestati a Roma sabato scorso oltre al reddito minimo e il diritto allo studio. «Vengo dal mondo dell'università e capisco queste situazioni. Bisogna conoscere le ragioni della protesta». Così il ministro Maria Chiara Carrozza ha commentato le contestazioni di cui è stata oggetto durante la sua visita a Rende all'università della Calabria. Ma in un secondo momento, il ministro ha smentito di essere stata fatto oggetto di lanci di uova e sassi. Carrozza ha aggiunto che la notizia della contestazione è stata amplificata troppo e di aver parlato con gli studenti «faccia a faccia».
 
LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Restyling del museo per celebrare Lilliu
Domani a Roma la conferenza stampa sulla mostra “L’isola delle Torri” e poi via ai lavori nella cittadella archeologica
 
CAGLIARI Il museo archeologico marcia verso il grande evento del 2014, la mostra per il centenario della nascita dell’archeologo Giovanni Lilliu, che sarà allestita per sei mesi a Cagliari, alla cittadella, da marzo a settembre e proseguirà per altri sei mesi al museo Pigorini di Roma. La mostra s’intitola “L’Isola delle Torri”, avrà per tema la civiltà e nuragica e, evento nell’evento, inaugurerà il nuovo sistema museale sardo centrato sulle statue di Monte Prama che verranno tutte a Cagliari nel vecchio museo archeologico di piazza Indipendenza ristrutturato apposta per accogliere tutti i giganti, tranne sei statue e quattro modelli di nuraghe ora custoditi al centro per il restauro di Li Punti a Portotorres che verranno sistemati al museo di Cabras, la comunità di riferimento geografico e culturale dei giganti perché le statue furono trovate a Monti Prama, nelle campagne di Cabras. Domani a Roma al ministero dei Beni culturali (San Michele a Ripa) il direttore generale per le antichità, Luigi Malnati, e il direttore regionale dei beni culturali sardi, Assunta Lorrai, terranno la conferenza stampa di presentazione della mostra che è l’omaggio nazionale a Lilliu, accademico dei Lincei, scopritore di nuraghe e massimo studioso di questo importante segmento dell’archeologia sarda. Il trasferimento dei giganti di Monte Prama e la mostra per il centenario della nascita di Lilliu sono una grande occasione per la cittadella dei musei e per il vecchio museo di piazza Indipendenza.Quest’ultimo chiuso da anni è diventato il magazzino della maggior parte delle collezioni sarde, che non potevano trovare posto alla cittadella. Diventare il contenitore dei giganti è un modo per restituirlo a nuova duratura vita, «sarà un tassello – ha spiegato il soprintendente ai beni archeologici di Cagliari e Oristano, Marco Minoja – di un sistema museale integrato tra le province di Cagliari, di Oristano e di Sassari». Come è noto la decisione di dividere il corredo delle statue tra Cagliari e Cabras (con qualcosa che rimane a Li Punti) aveva sollevato il mondo culturale sardo che aveva invocato l’unità di questo inestimabile complesso. Il progetto della soprintendenza però è andato avanti e nella primavera 2014 diventerà uno degli eventi culturali dell’anno. Il museo della cittadella sarà completamente riallestito, una necessità emersa da tempo e che è uscita dal libro dei sogni con l’impegno finanziario messo in campo dal ministero per la celebrazione di Lilliu. «Sarà un allestimento più unitario, ci sarà un’omogeneità dei percorsi – ha spiegato Minoja – si supererà la frammentazione topografica attuale, saranno cambiate le didascalie, muterà la grafica museale e soprattutto saranno completamente rivisti tutti i percorsi». Nei magazzini del museo archeologico ci sono una quantità di reperti mai esposti o tirati fuori soltanto in occasione di mostre tematiche.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
LA PROTESTA
Uffici paralizzati: «Senza fondi tutela impossibile»
 
CAGLIARI Problemi organizzativi, pochi soldi per le missioni, pinacoteca da rilanciare. I dipendenti della Soprintendenza per i beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici di Cagliari e Oristano erano scesi in piazza Palazzo per denunciare tutte queste cose, protestare e incontrare il Prefetto di Alessio Giuffrida. E ora si aggiunge un'altra preoccupazione: «Non è ufficiale – spiega Teresa Steri, Rsu Cgil – ma sembra che il progetto sia quello di tornare alla suddivisione, poi bocciata dallo stesso ministero, della Soprintendenza in due uffici. Nel 2008 era stato deciso di dividere il settore architettonico paesaggistico da quello storico e artistico. Una esperienza fallimentare, sia per il personale, sia per la collettività. Tanto è vero che nel 2009 il Ministero aveva fatto marcia indietro è ripristinato la Soprintendenza mista. Ssarebbe una scelta non giustificabile: non si taglierebbero le spese e si complicherebbe il lavori dei dipendenti mettendo a rischio paralisi i servizi per la collettività». Risultato? Lo stato di agitazione continua. «Stiamo cercando di coinvolgere – continua Steri – i Comuni, la Regione, il mondo della politica: contiamo sul fatto che la nostra situazione possa essere portata in Parlamento con una interrogazione». Ci sono molti problemi, spiegano i dipendenti, ma forse la causa principale di quello che sta succedendo è il taglio di risorse a disposizione. «Stanno mancando – attacca Steri- anche i soldi delle missioni: come si fa a tutelare la nostra storia, i nostri beni se non si può andare a controllare?». Qualche settimana fa i dipendenti avevano mostrato in piazza la loro rabbia: artisticamente. Davanti alla prefettura avevano portato un cartellone con le foto del cimitero di Bonaria, di una statua della chiesa di Sant'Agostino, della miniera di Monte Narba e di palazzo Aymerich. E un'immagine simbolo. Manifesto- orologio con le lancette bloccate e la scritta: “soprintendenze ferme, è ora di farle ripartire”. (s.a.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Ed_Cagliari
Pula, lavori in corso al centro culturale: costano due milioni
 
PULA Lavori in corso al nuovo Centro Culturale di Pula: dureranno 186 giorni. Il 10 ottobre scorso è stata consegnata la struttura di viale Nora per i lavori di completamento che dureranno 186 giorni per un quadro economico complessivo di quasi due milioni di euro. Il progetto di completamento risponde all'idea che le attività culturali, per svilupparsi pienamente, debbano avere a disposizione ambienti che favoriscano la costruzione delle relazioni culturali e sociali di una comunità. La struttura ha una grande sala per manifestazioni culturali che potrà ospitare eventi di media portata grazie ai 497 posti fissi più due per disabili. Il palcoscenico misura 150 mq e avrà una dotazione scenotecnica integrata. Fungerà da cerniera tra lo spazio coperto e un piccolo spazio per gli spettacoli all'aperto. L'edificio sarà ultimato con le opere di sistemazione esterne a verde mediterraneo che rafforzeranno l'ingresso principale su viale Nora. Esternamente è caratterizzato da elementi costruttivi come il legno e la pietra che, per volontà del progettista, vogliono offrirsi come continuità storica. Alcuni elementi ricordano il portico urbano delle vecchie abitazioni del paese. Per rimarcare le scelte che hanno generato l'edificio si è scelto di variare la colorazione esterna delle murature che da rosa antico saranno ricalibrate con una colorazione più scura, come le vecchie costruzioni in terra cruda. La posizione del Centro ha un'importanza strategica nel territorio: permetterà un dialogo costante tra lo spazio pubblico e privato che aiuterà a creare opportunità di formazione culturale per la collettività. Potrà essere utilizzato come locale di pubblico spettacolo, teatro o auditorium, oppure come sala polivalente per manifestazioni di varia natura, essendo le poltrone, facilmente smontabili. Si potranno ascoltare concerti di musica, iniziative legate al folclore, fare spettacoli, recitare poesie, sviluppare programmazioni stabili di spettacoli, performances teatrali, esposizioni e happening di artisti, cicli di proiezioni, conferenze, laboratori didattici e altro.
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 25 - Ed_Cagliari
Esperti a confronto sul mondo e le civiltà del Mediterraneo
Via al convegno con il gotha dell’archeologia fenicio-punica In primo piano gli scavi e le scoperte a monte Sirai e Solky
di Gianfranco Nurra
 
CARBONIA Quando sessanta anni fa, nel 1964, venne identificato il sito e iniziarono le campagne di scavo sulla sommità di Monte Sirai, nessuno avrebbe potuto ipotizzare che un giorno quel sito sarebbe stato uno di quelli di maggiore rilievo per lo studio delle civiltà fenicie e puniche che approdarono in Sardegna e colonizzarono il Mediterraneo. Oggi quel sito, uno dei più importanti dell’area mediterranea con Solky, ha posto Carbonia, Sant’Antioco e il Sulcis all’attenzione degli studiosi di tutto il mondo. Sono arrivati in città da 24 nazioni, quelle che vantano siti che parlano di fenici e punici, ma anche altre, come Giappone e Australia, per fare solo pochi esempi, lontanissime dalle rotte percorse dagli antichi popoli del medio oriente nel mediterraneo. Il congresso, che andrà avanti per l’intera settimana, è uno degli eventi mondiali del settore, uno di quelli al quale gli studiosi delle antiche civiltà fenicie e puniche devono partecipare. Si ripete ogni quattro anni ed è il momento per presentare le nuove scoperte e i nuovi studi. Una occasione di conoscenza e approfondimento che mette insieme il gotha del pianeta degli archeologi che si occupano dello specifico settore. Sono quasi 250 gli studiosi presenti. A indirizzare quello che è l’ottavo congresso internazionale a Carbonia e Sant’Antioco è stato Piero Bartoloni, professore ordinario di archeologia fenicio-punica presso l’Università di Sassari, che da più di quaranta anni studia gli insediamenti di Sirai e Sant’Antioco. Quasi un regalo di addio, dedicato al territorio che lo ha visto in prima fila per tanti anni a scavare, studiare, divulgare e far innamorare di Sirai e del Sulcis una intera generazione di nuovi archeologi. Andrà in pensione tra dieci giorni, anche se sicuramente non terminerà il suo impegno in quella che è diventata la sua terra di adozione. Il congresso è stato inaugurato ieri mattina da Bartoloni alla presenza del rettore dell’università di Sassari Attilio Mastino, ente organizzatore dell’appuntamento, dei sindaci di Carbonia e Iglesias, del direttore del dipartimento di storia, scienze dell’uomo e della formazione Maria Margherita Satta e del direttore dell’Istituto degli studi sul Mediterraneo antico Paola Santoro. Per l’intera settimana gli studiosi si confronteranno e si scambieranno informazioni e contributi scientifici. Sotto la lente le diverse sfaccettature delle civiltà fenicia e punica. Abitati e vita quotidiana, arte e artigianato, interazioni culturali, necropoli e riti funerari, religione, storia e numismatica, epigrafia e filologia sono gli argomenti delle varie sessioni che impegneranno gli scienziati. Il congresso è distribuito su due sedi, Carbonia e Sant’Antioco. Da giovedì il gruppo si trasferirà nella cittadina lagunare per la seconda parte del congresso, la cui organizzazione ricalcherà comunque quella iniziale di Carbonia. Il congresso andrà avanti fino a sabato. Prima dellela chiusura sarà anche ufficializzata la sede del prossimo appuntamento, fra quattro anni, in un’altra nazione, o area, nella quale fenici e punici sono stati di casa.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 36 - Ed_Cagliari
FUGA DEI CERVELLI
Talenti dall’isola agli atenei del mondo
Princenton, King’s College, London School: sardi in cattedra
di Giacomo Mameli
 
CAGLIARI C'è sempre più Sardegna – e di assoluta eccellenza – nelle università inglesi. Dopo l'economista di Sorso Giovanni Razzu (London School of Economics e senior economist a Downing Street, ora salito in cattedra a Reading), il politologo di Benetutti Roberto Roccu (31 anni) da qualche settimana insegna Politica internazionale al King's College. Gigliola Sulis, cagliaritana, dallo scorso anno è Director of Italian a Leeds (200 studenti distibuiti in quattro anni). E ora riapproda nelle aule del lungo Tamigi anche la sociologa di Ozieri Sara Farris, 36 anni. Esaltanti le sue esperienze precedenti: prima la laurea in Sociologia alla Sapienza di Roma, successive ricerche all'università di Costanza e alla Humboldt di Berlino, Lse e King's, adesso Sara Farris è rientrata dagli Stati Uniti dove ha trascorso dieci mesi presso l'Institute for Advanced Study di Princeton (reso famoso da Albert Einstein). A Londra terrà lezioni su “Donne e nazionalismi” alla Goldsmiths, University of London, nel Dipartimento number one per la Sociologia del Regno Unito. Sorto nel 1891, poco più di 7600 studenti, l'ateneo si è distinto per le sua reputazione e il contributo al mondo delle arti e delle scienze. Racchiude la più grande collezione di materiale audio-visivo del Regno Unito. Quella di Goldsmiths è anche l'università dei più famosi registi e degli attori di cinema e teatro, di musicisti. Il campo di ricerca della sociologa sarda è sempre quello femminile. Dice Sara Farris: «Le mie lezioni saranno centrate sulla relazione storica tra le rivendicazioni delle donne e i movimenti nazionalisti. Approfondirò la distinzione sempre più necessaria tra nazionalismo e populismo e come la stessa impatta sulle donne. È un tema attualissimo, i miei alunni sono di diverse nazionalità e religioni, è quindi necessario spaziare a 360 gradi». Già a Princeton ha ultimato una ricerca sull'immigrazione in Europa dai Paesi poveri del mondo. A lei ozierese, nata nel rione di Corralzu – è capitato di sedersi nel divano nella “Common room” dove il grande Nobel tedesco Einstein si fermava a leggere. È uscito un suo libro che ha già avuto due recensioni autorevoli: “Max Weber's Theory of Personality”. Dice: «Continuerò comunque a interessarmi delle donne immigrate che lavorano come domestiche e nel settore della cura agli anziani. Mi occuperò del Femonazionalismo (in inglese Femonationalism), termine da me coniato e che fa discutere a livello internazionale». Cervello “fuggito” dalla Sardegna? «È stimolante fare esperienze fuori casa, conoscere altri mondi per poter fare comparazioni. Le università americane sono molto più aperte alle idee e al loro potenziale di originalità. Ma non tutto è oro nemmeno negli States. È marcata la gerarchia tra università di serie A e serie Z sono classiste. Le università europee danno una formazione più generalista allo scienziato politico, al sociologo, offrono più strumenti. I confronti si possono proporre dopo aver vissuto in mondi diversi e contrapposti».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 37 - Ed_Cagliari
Una scienziata di nome Eva Mameli Calvino
La mamma di Italo nata a Sassari nel 1885: giovedì un convegno e una mostra di storici libri di botanica all’università
di Pasquale Porcu
 
SASSARI Si chiamava Eva Mameli ma molti la conoscevano come la mamma di Italo Calvino. Alla figura di questa donna straordinaria, nata a Sassari nel 1885, il Garden Club di Sassari ha voluto dedicare un convegno che renda omaggio “a una pioniera della cultura scientifica del suo tempo, grande sperimentatrice, grande botanica”. La giornata di studio si terrà giovedì 24 ottobre alle 9,30 nella sala di lettura dell’università di Sassari, in piazza università. Il giorno prima, mercoledì alle 10 verrà scoperta una targa nella casa natale di Eva Mameli, in via Turritana 74, alle spalle del Duomo. La giornata di studio, moderata dallo storico Alessandro Ponzeletti, si aprirà alle 9,30 col saluto delle autorità. Alle 10,40 la relazione della docente di Floricoltura all’università di Torino Elena Accati (“Un esempio di donna dotata di straordinario talento per la ricerca”). Alle 11,20 parlerà Lina Aresu, docente di Filosofia al licei di Chiavari (“Le origini lanuseine di Evelina Mameli Calvino”). Dopo il coffee break, alle 13, la relazione di Annalena Cogoni che parlerà dell’attività scientifica della Mameli nella università di Cagliari dove la futura signora Calvino si era laureata nel 1905. Ignazio Camarda parlerà, invece, di “Donne, streghe e botanica”. Ultima relazione, alle 14,30, quella di Pietro Corda, dell’università di Sassari sull’attività scientifica di Eva Mameli, pioniera della micologia in Sardegna. In occasione del convegno la Biblioteca Universitaria di Sassari ha allestito una mostra dal titolo “Giardini di carta. Libri di botanica della Biblioteca Universitaria di Sassari (sec. XV- XX)”. La mostra, che rimarrà aperta 15 giorni, si apre con un incunabolo del 1479 della “Naturalis Historia” di Plinio per i tipi dello stampatore parmense Michele Manzolo. Sono presenti le opere di Remebert Dodoens del 1569, ornata da tavole di piante annuali erbacee e perenni e bulbose rare. L'opera di Pedacio Dioscoride medico e botanico a Roma ai tempi dell'imperatore Nerone, il “ De Materia Medica” rimase in uso fino al XVII secolo. Ancora De Materia Medica di Pietro Andrea Mattioli il più noto testo botanico farmaceutico del XVI secolo. “L'Encyclopedie ou Dictionnaire di Diderot e D'Alembert”, edizione di Livorno del 1770. Stampata grazie all'appoggio del Gran Duca Pietro Leopoldo.L'opera molto rara di Fabio Colonna Phytobasanos del 1744, che stampò a sue spese. Il costo del volume provocò il dissesto delle sue finanze, anche perché, invece delle incisioni in legno, volle preparare 35 incisioni in rame raffigurante piante e fiori usate per la prima volta per un simile scopo. E poi “La Pharmacopoea sardoa “di Giacomo Giuseppe Paglietti del 1773, una delle prime farmacopee pubblicate negli stati italiani. L'opera “Flora sardoa” di Giuseppe Giacinto Moris del 1837-1859 in tre volumi, il terzo corredato da 111 tavole realizzate su disegni di Maria Maddalena Lisa Mussino, disegnatrice presso l'orto botanico torinese. Sono in mostra le opere principali di Eva Mameli Calvino Sulla possibile industria delle piante medicinali in Sardegna, Azione di sostanza rizogene su piante da fiore, in Sardegna fiori come in Liguria. Varietà. Infine le opere che riguardano l'orto botanico di Sassari e quello di Cagliari e alcune opere dei suoi maestri.

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