Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
07 October 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 21 - Edizione CA)
Sergio Milia: «La dotazione finanziaria ha consentito di coinvolgere anche la scuola»
IL RILANCIO DEL PREMIO OZIERI
Successo per l'ultima edizione: riconoscimento della Regione
OZIERI Il successo dell'ultima edizione, rilancia il ruolo del Premio Ozieri nell'ambito dei programmi di valorizzazione e tutela della lingua e cultura sarda.
Il sodalizio fondato nel 1956 da Tonino Ledda, vive una stagione senz'altro positiva, grazie anche al riconoscimento della Regione, che negli ultimi anni lo ha inserito a pieno titolo fra il programma sulla lingua sarda. Ne è convinto il segretario Antonio Canalis che esprime piena soddisfazione per la riuscita della cerimonia di premiazione della cinquantaquattresima edizione e per le attività ancora in piena attuazione. «Il nostro sodalizio ha perseguito fino dall'inizio quelle finalità che sono prima sfociate nella legge regionale n. 26 del 1997, sulla tutela della lingua sarda, e poi sulle iniziative che vedono crescente attenzione sui problemi dell'identità». La conferma è venuta anche dall'assessore regionale alla Cultura, Sergio Milia, nel corso della cerimonia di premiazione. Per Milia la dotazione finanziaria ha consentito una programmazione che ha coinvolto anche la scuola, con strumenti tecnologicamente avanzati. Parole che hanno trovato il consenso nella platea di poeti e intellettuali provenienti da tutta l'Isola. Giudizi importanti sull'Ozieri sono stati espressi anche dal rettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino, al quale è stato assegnato un premio speciale. Per il presidente della giuria, professor Nicola Tanda: «Contrariamente a quanto ci hanno insegnato, la letteratura non è mai popolare, perché è una conquista». (r. s.)
 
    

 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
 
2 - La Nuova Sardegna / Pagina 19 - Nuoro   
ERSU, STUDENTI PRONTI ALLA GUERRA
Gli universitari: se non si risolve il caso degli alloggi convenzionati, presto scenderemo in piazza 
di Valeria Gianoglio
NUORO Le rassicurazioni del presidente dell’Ersu, Gianni Poggiu, evidentemente non sono state sufficienti. Stufi di annunci e promesse a distanza, gli studenti universitari nuoresi che da qualche settimane protestano per il taglio degli alloggi gratuiti a Nuoro e per altri servizi a rischio, stavolta più di altre, fanno proprio come San Tommaso: finché non vedono, non credono. Per il momento, infatti, tra i loro rappresentanti e i vertici dell’ente per il diritto allo studio, ci sono stati solo annunci a distanza e nessun contatto faccia a faccia. Ma quantomeno, alla fine, in tutta la vicenda, è spuntata fuori anche l’intermediazione del Comune di Nuoro che si è proposto come organizzatore di un incontro che contribuisca a sbrogliare la matassa. L’incontro in questione, stando ai contatti dei giorni scorsi, si dovrebbe tenere entro questa settimana a Nuoro. Nel caso contrario, gli universitari nuoresi, e in particolare quelli raccolti nell’’Ausf, l’associazione degli studenti iscritti al corso di laurea in Scienze forestali, sono pronti a elevare il tono della protesta e a scendere in piazza. Nei giorni scorsi hanno ricevuto anche la solidarietà dei loro colleghi sassaresi. Sia per la vicenda delle convenzioni per gli alloggi gratuiti che l’Ersu fino all’anno scorso assegnava agli studenti che frequentavano i corsi di laurea a Nuoro, sia per le altre carenze rilevate dagli universitari barbaricini sul fronte dei servizi forniti dall’ente, gli stessi sassaresi hanno riconosciuto che i loro omologhi del Nuorese avessero ragione da vendere. E che fosse giusto, comunque, avviare una battaglia per vederle finalmente riconosciute, queste ragioni. Nei giorni scorsi, tuttavia, il presidente dell’Ersu, il medico nuorese Gianni Poggiu, aveva dato ampie rassicurazioni agli universitari barbaricini. A cominciare dall’annuncio che la convenzione con un ristorante nuorese per fornire il servizio mensa sarebbe stata prorogata, in attesa dell’apertura di un nuovo bando. Mentre per quanto riguarda la vicenda delle convenzioni alloggi, il presidente Poggiu aveva spiegato che si trattava di un problema di finanziamenti. Di fondi per le sedi gemmate che la Regione non dava ormai da diversi anni. «Ma risolveremo comunque anche questa faccenda, cercheremo nuovi alloggi», aveva annunciato Poggiu. Gli studenti, tuttavia, finché non vedono, non credono. E per il momento, attraverso i vertici dell’Ausf annunciano che se l’incontro chiarificatore non si farà entro breve, loro sono pronti a scendere in piazza.

L’ASSOCIAZIONE 
Ausf: vengono lesi diritti costituzionali 
Per gli studenti dell’Ausf, con il taglio delle case dello studente, e la convenzione mensa in perenne bilico, viene leso il diritto costituzionale allo studio. Lo ricordano spesso, nel gruppo che li riunisce su Facebook e che raggruppa anche docenti ed ex universitari. Grazie a questo tam tam di notizie e commenti, inoltre, la vicenda è approdata anche in questi giorni al Senato accademico di Sassari. «A nostro avviso – ricordano gli universitari nuoresi – abbiamo già sopportato abbastanz, considerato il fatto che già soffriamo molte carenze relative ai servizi che al contrario sono di norma per colleghi della sede centrale». (v.g.)
 
 
 
3 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Cagliari
TRIBUNALE CIVILE 
Cadde dal letto alto, risarcire i figli 
Sentenza sulla morte di una paziente del policlinico universitario 
CAGLIARI Una paziente del policlinico universitario di 78 anni una notte si era alzata dal letto ed era caduta a causa dell’eccessiva altezza del letto rispetto alla sua statura. La donna aveva riportato ferite serie, dopo due mesi era morta per le complicanze. I figli si sono rivolti a un avvocato, il tribunale civile ha condannato il policlinico (non medici e infermieri, che sono stati scagionati) a pagare un risarcimento di 90 mila euro ai familiari. Contro la sentenza del tribunale civile l’avvocato del policlinico e dell’assicurazione chiamata a risarcire il danno ha presentato ricorso. Il risarcimento è stato riconosciuto a metà perché secondo il tribunale ci sarebbe stato un concorso di colpa: alla paziente era stato detto di non alzarsi da sola ma di chiedere l’aiuto del personale ausiliario. Il fatto risale alla prima metà degli anni Duemila.
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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