Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 October 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Studio e formazione mirata per 20 laureati in Informatica e Ingegneria
MASTER SU MISURA PER IL LAVORO
Mettere al servizio del proprio territorio le più promettenti menti sarde. Con questo intento l’Università di Cagliari e Sardegna Ricerche hanno presentato il Master in “Innovazione e Servizi in Informatica”. L’iniziativa si sposa con la cosiddetta Terza Missione dell’Ateneo: favorire cioè il trasferimento dei risultati della ricerca e l’inserimento dei propri laureati nel mondo del lavoro. «Sarà un’opportunità importante - sottolinea il rettore, Giovanni Melis - per avvicinare le imprese a studenti altamente specializzati e creare legami importanti per la crescita di entrambi. Alle prime si garantisce di migliorare la produttività, attraverso l’impiego di giovani motivati e preparati, ai secondi si assicura invece una più facile collocazione professionale».
 L’ITER Ieri è avvenuta la pubblicazione del bando d’interesse rivolto a venti laureati in Informatica e Ingegneria Elettronica e altrettante aziende (tutte rigorosamente sarde) impegnate nel settore Ict (Information Communication Tecnology). Una selezione che abbinerà al meglio le capacità dei candidati alle esigenze delle imprese.
Sia la Confindustria regionale che l’Api sarda hanno segnalato l’esigenza di poter disporre di laureati capaci di inserirsi nel più dinamico settore della piccola e media impresa Ict, e in particolare start-up e aziende ad alta propensione innovativa. Il programma didattico del Master, gestito dal Dipartimento di Matematica e Informatica in collaborazione con l’ente regionale, va verso questa direzione: 1500 ore di preparazione, di cui 750 di attività in azienda. Sarà proprio questo lungo periodo di tirocinio a rendere unico il corso.
OBIETTIVO-LAVORO «Il nostro scopo è quello di far sì che gli studenti, una volta terminato il Master, siano assunti nelle aziende che non solo hanno investito tempo e risorse su di loro, ma hanno anche condiviso un percorso di crescita e di ulteriore radicamento nel territorio in cui operano», ha aggiunto Maria Paola Corona, presidente di Sardegna Ricerche. Le aziende selezionate potranno inoltre, in accordo con l’Università, personalizzare il piano di studi dello studente, in ragione dei fabbisogni di competenze dell’impresa stessa. «Non è un corso come tutti gli altri - conferma il direttore del master Gianni Fenu - non solo per le tante ore da svolgere a stretto contatto con le realtà imprenditoriali, ma anche perché lo studente sarà accompagnato durante tutto il suo percorso formativo da due tutor: uno proveniente dalla facoltà, l’altro dall’impresa. Pensiamo che per i giovani laureati sia il miglior modo di integrarsi nel tessuto produttivo locale».
Luca Mascia


2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
TEST DI MEDICINA. Matricole
Rinunce e ripescaggi ultima speranza per i non ammessi
Sperare che le matricole del Nord non mettano il camice bianco in valigia è tutto quello che potranno fare gli studenti che non hanno superato il test d’ingresso nell’ateneo cagliaritano. Almeno fino al 15 ottobre, quando inizieranno le lezioni. I risultati della prova di ammissione alla facoltà di Medicina parlano chiaro: dei 198 posti disponibili in città, 38 andranno ad aspiranti medici provenienti dal resto d’Italia, risultati più preparati. La graduatoria nazionale, introdotta da quest’anno, è stato un banco di prova superato a metà. Degli oltre 1.850 ragazzi che il 9 settembre scorso hanno sostenuto il test alla cittadella di Monserrato, 160 (l’82%) hanno ottenuto una votazione sufficiente a garantire loro l’iscrizione nella sede di prima scelta, Cagliari appunto.
Un 20 per cento (38 studenti), invece, suo malgrado, dovrà cedere il numero di matricola tanto ambito. Questo perché i vincitori, coloro che sono arrivati tra i primi 10mila (su 85mila) nella graduatoria nazionale, se non dovessero riuscire ad entrare nella sede di prima scelta (quella in cui hanno sostenuto il test) potranno iscriversi nelle sedi (di seconda o terza scelta) indicate nella domanda di partecipazione. In caso di mancato trasferimento gli studenti sardi non ammessi potrebbero quindi essere ripescati.
Se per il corso di laurea in medicina «è andata bene, perché sulla base dei risultati dei test degli anni scorsi ci aspettavamo un 40 % di studenti provenienti da fuori», ha sottolineato il presidente del corso di laurea, Luigi De Melia, lo stesso non si può dire per odontoiatria: su 23 posti disponibili soltanto 1 (meno del 5%) andrà a uno studente sardo. Il listone nazionale che, per la prima volta in assoluto, ha messo a confronto la preparazione dei neodiplomati di tutta Italia, porterà con sé anche altre novità che, per ora, si possono soltanto immaginare. «Gli studenti non sardi, ipoteticamente, l’anno prossimo chiederanno il trasferimento, e ci sarà un movimento di studenti da sede a sede che potrebbe creare problemi all’avviamento della didattica», spiega il presidente De Melia. «Il trasferimento sarà possibile soltanto se ci saranno posti vacanti perché il numero programmato (a Cagliari 205, cioè 198 più 7 studenti extracomunitari) resta sempre uguale per tutti gli anni ed è stabilito dal Miur».
Veronica Nedrini
 

3 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
UNIVERSITÀ. Nuova selezione: ancora decisivi i titoli di Filippo Tocco
Il candidato rivince il concorso annullato a giugno dal Tar
Il concorso viene annullato ma i suoi titoli scientifici sono più forti del Tar: dopo una nuova selezione un quarantacinquenne cagliaritano si riprende il posto da ricercatore perso a giugno. I giudici amministrativi avevano cancellato l’assunzione all’Università (nel dipartimento di Scienze mediche dello sport) in seguito al ricorso presentato dalla seconda classificata. Nel mirino era finito il legame troppo stretto tra la commissione (e in particolare il presidente) e il candidato vincitore, per la collaborazione in alcune pubblicazioni scientifiche.
VINCE DUE VOLTE Ma nel giro di pochi mesi Filippo Tocco è uscito di nuovo vincitore dalla selezione per quel posto a tempo determinato (tre anni). Lo stop del Tar e l’azzeramento dell’assunzione di giugno hanno portato l’Università a nominare una nuova commissione: sono stati ripresi in mano i titoli presentati dai candidati e, in particolare, quelli di Tocco e della dottoressa che si era rivolta ai giudici di via Sassari. La documentazione prodotta dal candidato quarantacinquenne è stata di nuovo giudicata superiore, soprattutto per il numero e il riconoscimento delle pubblicazioni scientifiche. Così da metà settembre Tocco si è ripreso il posto da ricercatore nel laboratorio di Fisiologia dello sport nella facoltà di Medicina
 IL CONSIGLIO DI STATO Resta in piedi il procedimento amministrativo per il concorso annullato a giugno. L’Università ha presentato appello contro la decisione di primo grado e ora si attende il pronunciamento del Consiglio di Stato. Se i giudici di Palazzo Spada daranno ragione alla facoltà di Medicina, Tocco potrà anche contare sugli stipendi persi durante l’estate dopo l’annullamento della selezione. Se invece verrà confermata la tesi della ricorrente e quindi che «sussiste continuità e intensità nei rapporti di studio, collaborazione e ricerca» tra il candidato vincitore e il presidente della commissione, allora sarà valido il secondo concorso perfezionato a settembre.
 LA NUOVA SELEZIONE L’esito della nuova selezione (due docenti su tre della commissione sono arrivati da atenei della Penisola) è una piccola rivincita per Filippo Tocco, che ritrova il posto perso («mi sono trovato da un giorno all’altro senza stipendio») nel laboratorio di via Porcell. Ma fa togliere qualche sassolino dalla scarpa anche a Alberto Concu, il docente di Metodi e didattiche delle attività sportive finito al centro delle polemiche (e sui giornali) per il suo ruolo da presidente della commissione nel concorso: «I titoli scientifici del ri-vincitore erano tali per cui l’esito non poteva che essere questo, a prescindere da chi c’era nella commissione».
LE PUBBLICAZIONI Poi spiega la natura dei rapporti di collaborazione negli staff di lavoro: «Nei gruppi di ricerca le collaborazioni sono normali, come è normale che il nome di un ricercatore sia affiancato a quello del suo capo scuola in una pubblicazione, soprattutto se lavora da dodici anni con quello staff». Concu si affida anche alla giurisprudenza: «Il Tar non ha tenuto conto di almeno due sentenze del Consiglio di Stato» del 2010 e del 2011. «La circostanza che il commissario e uno dei candidati abbiano pubblicato insieme una o più opere non comporta l’obbligo di astensione da parte di un componente della commissione giudicatrice». (g. z.)
 
 
4 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
Si è concluso a Sassari il concorso Start Cup Sardegna dedicato alle nuove iniziative
«HO UN’IDEA: CREO UN’IMPRESA»
È la “YouWrist” di Cagliari l’azienda più innovativa
Premiata l’idea più innovativa. La commissione del concorso Start Cup Sardegna ha assegnato il primo premio alla “YouWrist” di Cagliari, rappresentata da Francesco Felice. Con altri due professionisti ha messo a punto un braccialetto dotato di diversi sensori. Col solo movimento delle dita e della mano è possibile controllare e comandare qualsiasi strumento elettronico. Al secondo posto l’idea d’impresa presentata da Egidio Murru, denominata “KeepApp.me”. Un servizio web che permette di facilitare il team working, cioè il lavoro di gruppo in rete, gestendo contemporaneamente più servizi di cloud storage, modello di conservazione dei dati in rete. Il terzo progetto premiato è stato messo a punto da sei ingegneri, quattro dei quali lavorano nell’Università di Cagliari. Denominato “AquaPower”, serve per il monitoraggio dell’allenamento o della riabilitazione in acqua (nuoto e acqua spinning), garantendo un controllo accurato delle prestazioni dell’atleta o del paziente. È stato sostenuto dal Coni e dalle Università di Cagliari e Bologna.
 LA GARA CONTINUA Le tre idee d’impresa premiate parteciperanno di diritto all’11ª edizione del Premio nazionale per l’innovazione in programma a Genova il 30 e il 31 ottobre. «Fra qualche tempo - ha detto Francesco Meloni, responsabile Utt Università di Sassari - i tre premiati potranno partecipare al concorso riservato a chi presenterà la prima fattura pagata», a dimostrazione che l’idea è diventata impresa. Alla fase finale di Sassari sono stati ammessi nove progetti, cinque, nel settore della Information and communication technology. A conferma dell’interesse crescente per l’innovazione e la ricerca scientifica quest’anno hanno contribuito alla manifestazione Università, Fondazione Banco di Sardegna, Camera di commercio e Comune.
 VERSO L’IMPRESA Ma la Start Cup Sardegna non è solo una gara fra le migliori idee progettuali. È un’esperienza che consente a tanti giovani di trasformare le idee in progetti e prepararsi ad affrontare un mercato che può dare soddisfazioni o delusioni. È per questo che gli Ordini dei dottori commercialisti affiancano i giovani ricercatori nella fase di predisposizione del piano industriale, la più complessa. La soluzione più adatta per sostenere i giovani è rappresentata dagli incubatori. Fabrizio Rovatti ha parlato dell’esperienza dell’Innovation Factory di Trieste, il più importante d’Italia. Ci lavorano 2.500 persone. C’è chi porta le idee, chi le valuta e le corregge fino ad accompagnare i ricercatori a realizzare il business plan e a creare l’impresa.
Gibi Puggioni
 
 
5 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
TRA FANTASIA, RICERCA E BIZZARRIE
Sport, web e altro: i progetti del futuro degli Archimede sardi
Acqua, web e altro. Sono tante le idee per il futuro presentate da alcuni team di giovani studiosi nell’ambito della finale regionale di “Start Cup Sardegna 2013: idee per il futuro”. Ci sono innovazione e tecnologie all’avanguardia nei progetti che si sono sfidati a Sassari nella finale regionale. Cinque squadre di lavoro su nove sono composte da cagliaritani o comunque da persone che abitano nel capoluogo.
 L’ALLENAMENTO IN PISCINA C’è il “Power”, dispositivo per l’allenamento in piscina, nuoto e acqua spinning, che garantisce un controllo accurato della prestazione dell’atleta o del paziente. «Si tratta di uno strumento a cavo con il quale il nuotatore viene imbragato con una cintura a livello della vita - spiega Leban Bruno, uno degli ideatori - attraverso la quale si può controllare il carico, che può essere frenante oppure trainante». A creare il progetto una squadra di sei ingegneri, dai 32 ai 46 anni, tutti universitari con esperienze di ricerche in ingegneria meccanica e in altri centri. Il dispositivo può costare dai 2.500 a 3.000 euro.
 MOTIVARE GLI SPORTIVI Poi c’è l’ “Everywhere Race”: soluzioni software innovative per supportare e motivare sportivi e non, durante i propri allenamenti. «Abbiamo sviluppato applicazioni mobili che supportano chi corre, cammina o va in bici - dice Fabrizio Mulas - uno strumento che ha un allenatore virtuale che guida passo passo lo sportivo nell’allenamento stabilito. Stiamo creando una piattaforma dove chiunque può entrare in contatto con un professionista del settore, comprare un servizio (per esempio per dimagrire), con il personal trainer che avrà gli strumenti per creare un allenamento e metterlo dentro l’applicazione in modo che il cliente lo possa leggere e attuare». L’idea è stata portata avanti da quattro universitari, dai 36 ai 41 anni, che mirano ad abbattere di 10 volte i costi di chi offre lo stesso servizio ma in modo tradizionale.
 FILM INTERATTIVI Con “Interactivart” è possibile sapere dove è stato girato un film grazie a video interattivi che visualizzano e salvano informazioni senza dover abbandonare la visione. «Lo abbiamo progettato in due - spiega Antonella Arca - Se per esempio stiamo guardando un film, e c’è un’attrice con una bella borsetta, sarà possibile cliccare su quel dettaglio per avere tutte le informazioni necessarie. I prezzi sono variabili, dipendono dal tipo di video e di cliente».
 L’ALGORITMO DEGLI EVENTI “Event@” è un servizio mobile/web che collega chi ricerca eventi o attività e chi vuole sponsorizzarle. «Vogliamo offrire un servizio che dia informazioni su un evento con un algoritmo che suggerisce le iniziative (prese dai social network o dai portali) in base agli interessi dell’utente e alla sua rete sociale - spiega Andrea Zanda - Il servizio si può utilizzare tramite pc, tablet e mobile». Zanda, 32 anni, ha sviluppato il progetto da solo, poi si sono unite a lui altre due persone, entrambe under 30, che hanno collaborato per la realizzazione finale dell’idea.
 IL BRACCIALE MAGICO E poi c’è “YouWrist”: con l’uso dei sensori rende possibile, tramite un orologio o un bracciale, controllare uno strumento elettronico col solo movimento delle dita e della mano. Francesco Felice, molisano con studi all’estero, si è trasferito in Sardegna per amore: «In quattro abbiamo creato il progetto, che parte dall’idea del mio socio Alfredo Belfiori, che sta conseguendo la specialistica a Londra. Siamo tutti ingegneri di 24 e 25 anni».
Piercarlo Cicero
 
 
6 - L’Unione Sarda / Economia (Pagina 18 - Edizione CA)
I FONDI
L’11 ottobre incontro tra investitori e imprenditori
L’Università di Sassari ha avanzato la propria candidatura per ospitare nel 2014 la 12ª edizione del Premio nazionale dell’innovazione. Lo ha detto il rettore dell’Università aprendo la giornata conclusiva dello Start Cup Sardegna: «Noi ci crediamo. Abbiamo anche una sede prestigiosa per ospitare la manifestazione: il rinnovato Padiglione dell’Artigianato che dispone di ampi spazi adatti per ospitare progetti nati da idee d’impresa». Ma c’è di più. Dopo anni d’attesa è stato ultimato l’edificio che ospiterà il centro ricerche dell’Ateneo, in via Rockfeller. «Abbiamo atteso con ansia di poterne disporre al più presto, ora quel momento è giunto».
Nella fase d’avvio l’Università potrà contare sulla collaborazione del più importante incubatore privato d’Italia, l’Innovation Factory di Trieste, dove in sei anni sono nate 220 idee imprenditoriali, 27 gruppi di sviluppo, 7 dei quali hanno fondato delle società. Novità in arrivo anche da Sardegna Ricerche. Il direttore, Giorgio Pisanu, ha presentato l’iniziativa in programma il prossimo 11 ottobre a Pula sulla nascita di start up innovative che verranno presentate a investitori e imprenditori interessati. «Abbiamo ricevuto 18 idee d’impresa che hanno superate le selezioni, perciò contiamo di finanziarle tutte. Dentro ci sono giovani ricercatori che dobbiamo aiutare a crescere». ( g.b.p. )
 
 
7 - L’Unione Sarda / Sulcis Iglesiente (Pagina 36 - Edizione CA)
SANT’ANNA ARRESI
Università telematica, due nuove lauree
SANT’ANNA ARRESI Iscrizioni al via per l’Università a distanza UniNettuno di Sant’Anna Arresi. E con una sorpresa nell’offerta formativa 2013 - 2014. L’attivazione di due nuovi corsi di laurea magistrale: uno in Giurisprudenza e l’altro in Psicologia.
Ai corsi di laurea triennali ormai istituzionali si affiancano quindi due nuove offerte. Ma allo studio ci sarebbero anche nuovi corsi, attualmente in fase di valutazione da parte del Ministero per l’Università. Si tratta di Ingegneria informatica e Ingegneria gestionale. Prerogativa del polo tecnologico è che gli studenti possono sostenere gli esami a Sant’Anna Arresi senza doversi sobbarcare costose e disagevoli trasferte a Roma. Sono aperte le iscrizioni (non a numero chiuso) per il nuovo anno accademico. Ad oggi risulta accreditata una trentina di studenti provenienti anche da altre zone della Sardegna. Per informazioni contattare i numeri 0781.96691 - 9669208 oppure inviare un’email all’indirizzo segreteria@comune.santannaarresi.ca.it.
M. Lo.
 

8 - L’Unione Sarda / Nuoro e Provincia (Pagina 40 - Edizione CA)
NUORO. Il responsabile dello Sportello Europa: è la spia della sofferenza del nostro territorio
I LAUREATI NON TORNANO A CASA
Master and back, sogni svaniti: una sola offerta di lavoro
NUORO Neanche un’impresa, né un ente pubblico a parte l’Archivio di Stato. Dei laureati sardi che si sono formati fuori con il Master and Back, soltanto uno - dei 133 ammessi al percorso di rientro dell’ultimo bando - ha trovato lavoro in provincia di Nuoro. Un panorama desolante, il quadro grigio di un paese per vecchi che non dà opportunità ai ragazzi che vanno a studiare fuori e magari vorrebbero pure tornare. «È senz’altro la spia di una sofferenza delle imprese in un momento di grave crisi economica e, d’altro canto, della difficoltà per la pubblica amministrazione di dotarsi di giovani professionalità».
 PROGETTAZIONE EUROPEA Salvatore Boeddu è il responsabile dello Sportello Europa, il servizio che utilizza lo strumento del Master and Back per il Comune di Nuoro. Cinque, dal 2009 a oggi, i giovani laureati tornati in Sardegna per lavorare nell’ente. «Fin dall’inizio - sottolinea il responsabile dello sportello - il nostro obiettivo è stato ben preciso: creare un gruppo di progettisti europei; professionisti che, ciascuno con la propria formazione e nel proprio campo, sanno mettere a punto un programma per veicolare i fondi Ue». Finanziamenti vitali che spesso, a qualunque livello, dal più piccolo ente locale alla Regione, vengono persi proprio per mancanza di programmazione.
L’OPPORTUNITÀ «È stata un’ottima esperienza, una vera e propria scuola di formazione in materia amministrativa». Ilaria Delogu, 38 anni, nuorese, laurea a Pisa in Conservazione dei beni culturali con specializzazione a Firenze, nel 2009 è stata selezionata dal Comune di Nuoro. Era tornata a casa da qualche mese, si guardava intorno e spulciava i bandi. «Ho visto quello del Comune e ho presentato la domanda. Alla selezione eravamo una decina, e alla fine sono stata chiamata assieme a due ragazzi di Ozieri e Oristano. Abbiamo potuto lavorare dentro la macchina amministrativa fin da subito. Oltre che di programmazione europea ci occupavamo anche di pianificazione strategica per i progetti di sviluppo locale finanziati dalla Regione». L’esperienza è finita nel 2011. Lo scorso anno Ilaria ha partecipato a un concorso indetto dal Comune per il settore Cultura, ha vinto ed è tornata a lavorare nell’ente con un contratto a termine.
L’ARCHEOLOGO Contratti perlopiù a scadenza e una busta paga di mille, 1200 euro. All’estero le opportunità sono di gran lunga migliori, ma c’è chi dopo gli studi vuole rientrare in Sardegna. Demis Murgia, 37 anni, nuorese, una laurea nel 2006 a Bologna in Storia con indirizzo antico, era uno di questi. Nel 2009 è tornato nella città dei suoi studi universitari con un Master per un tirocinio formativo di nove mesi, ma il percorso di rientro a casa è cominciato solo nel giugno scorso visto che, tempo fa, fatta domanda al Comune di Bitti («Mi ero presentato con tanto di progetto sul censimento e la valorizzazione dei Beni archeologici») vide la sua pratica cestinata in Regione perché l’ufficio dell’ente barbaricino aveva spedito la documentazione incompleta.
BANDO DI REINTEGRO «Sono potuto rientrare solo grazie al bando di reintegro dello scorso dicembre», spiega Demis che ora lavora per il Comune di Nuoro. Cura il progetto di censimento e valorizzazione dei siti archeologici e fa parte del team della campagna di scavi a Tanca Manna. «Sono soddisfatto perché mi occupo di ciò per cui ho studiato, ma conosco diversi amici che invece, per poter tornare in Sardegna, si sono dovuti adattare a fare altro. È un peccato perché vengono dissipate preziose competenze. Enti e imprese dovrebbero fare a gara per avere professionalità formate e preparate, ma è vero che oggi, con la logica del cofinanziamento, anche con il Master and Back diventa più difficile». La borsa di un “masterino” (così vengono chiamati i ragazzi del Back) adesso pesa per il 30 per cento sull’ente o sull’impresa che lo chiama. «Un problema - puntualizza Salvatore Boeddu - soprattutto per la pubblica amministrazione per via dei limiti imposti dal patto di stabilità».
Piera Serusi
 
 
9 - L’Unione Sarda / Spettacoli e Società (Pagina 47 - Edizione CA)
Un manuale del calcio
L’Associazione culturale “Antonio Gramsci” in collaborazione con l’associazione “Fútbologia” e con il contributo dell’Università presenta domani alle 18,30, libreria Mieleamaro (via Manno 88) di Cagliari, “Il manuale del calcio” di Agostino Di Bartolomei curato da Luca Di Bartolomei. Sarà presente il curatore, che discuterà con Fabrizio Demontis.


LA NUOVA SARDEGNA 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Cagliari
L’Università entra nelle aziende
di Stefano Ambu
CAGLIARI Il mercato lo sta dicendo da qualche anno. E da qualche mese il messaggio è stato rilanciato dal fenomeno start up: la nuova specializzazione che serve si chiama tecnologia. Al passo con i tempi, anzi magari con competenze che anticipino tendenze dell’immediato futuro. In questo scenario si inserisce il master in "Innovazione e servizi in informatica" promosso da Università di Cagliari e Sardegna ricerche presentato ieri in Rettorato. Venti laureati in Informatica e Ingegneria elettronica potranno entrare in azienda per prendere contatto con le nuove tecnologie non solo a livello teorico, ma in fase di "produzione". Con la speranza di farsi valere, convincere l’impresa e ritagliarsi un posto di lavoro. Le indicazioni sulle figure richieste dal mercato sono arrivate anche da Confindustria regionale e Api sarda: giovani che possano dare il loro contributo nelle start up, uno dei pochi fenomeni con il segno più (anche se ancora con numeri ridotti) nel settore occupazione, e nelle aziende ad alta propensione innovativa. Avranno a disposizione due tutor a testa. E dovranno affrontare un percorso fatto di lezioni, esercitazioni e laboratori. In tutto 1500 ore di preparazione di cui 750 di attività in azienda. «Un master – ha spiegato il rettore dell’ateneo cagliaritano Giovanni Melis – che consente da un lato ai giovani laureati di specializzarsi nel settore e di inserirsi più facilmente nel mondo del lavoro. Dall’altro permette alle imprese di migliorare la produttività attraverso l’impiego di giovani laureati motivati e preparati». Sardegna ricerche individuerà le aziende attraverso un avviso pubblico. «Il nostro bioetico – spiega Maria Paola Corona, presidente di Sardegna ricerche – è quello di far sì che gli studenti, una volta terminato il master, siano assunti nelle aziende che li hanno accompagnati nel periodo formativo di studio e lavoro. Possibilità resa ancor più forte dall’opportunità di impiegare gli strumenti previsti dall’Apprendistato di alta formazione e ricerca che permette, da una parte, agli studenti di essere inseriti nel processo di innovazione aziendale, dall’altra, alle imprese di poter inserire nel proprio organico dei profili professionali medio-alti con competenze specialistiche e mirate, e usufruire allo stesso tempo di sgravi contributivi». Master che stanno cominciando a dare buoni frutti anche in termini di occupazione: «Quasi tutti gli studenti – ha detto Gianni Fenu, direttore del master – che hanno partecipato al master di bioinformatica stanno lavorando. Con un unico rammarico: non tutti in Sardegna». 
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 14 - Sardegna
START CUP, VINCE L’UNIVERSITÀ DI CAGLIARI 
Il progetto: un braccialetto che “legge” i movimenti delle dita e invia impulsi. Il 2° premio a Sassari 
di Nadia Cossu
SASSARI «Siete comodamente seduti sul divano e volete alzare il volume della radio? Con questo braccialetto potete farlo». Cita questo esempio Alfredo Belfiori per presentare il progetto “Youfrist” con il quale lui e i suoi tre colleghi ingegneri di Cagliari hanno partecipato a Start Cup Sardegna, la competizione che premia le migliori idee di business isolane. E con questo prototipo – pronto a sfidare le grandi innovazioni del mercato tecnologico – hanno vinto il primo premio: 8mila euro. In pratica si tratta di un dispositivo elettronico in grado di leggere le vibrazioni nel polso in seguito ai movimenti delle dita. Dei sensori codificano questi segnali e, una volta acquisiti e rielaborati, vengono utilizzati come comandi per un qualsiasi altro componente elettronico: smartphone, tablet, pc, consolle videoludica e altro. Al secondo e al terzo classificati – KeepApp.me di Sassari e AquaPower di Cagliari – sono andati rispettivamente quattromila e duemila euro. KeepApp è un servizio web che facilita il lavoro in rete e che nasce proprio dall’idea di creare una piattaforma collaborativa per la gestione dei progetti on line che permetta a ogni membro di un team di lavoro di utilizzare il servizio di condivisone dei documenti preferito senza dover creare altri account. Mentre AquaPower è un dispositivo creato per monitorare le prestazioni in piscina: misura forza, velocità e potenza ed è in grado di applicare una forza resistente (a livello del bacino) che si trasforma in un dispositivo medico utile alla terapia riabilitativa in acqua. “Accendi la tua idea, trasformala in un’impresa vincente”: lo slogan di Start Cup spiega bene lo spirito di questa gara organizzata dalle università di Sassari e Cagliari. Dopo le attività di formazione e orientamento dell’ateneo sassarese, si sono svolte le due finali locali dove sono state presentate 33 idee; è seguito poi l’accompagnamento alla redazione del business plan per i dieci vincitori delle finali locali. Alla finale di ieri sono approdati nove progetti». I premi in denaro sono stati messi a disposizione dal Comune di Sassari, dalla Fondazione Banco di Sardegna e dalla Camera di commercio del Nord Sardegna. Le tre idee rappresenteranno la Sardegna all’11° Premio nazionale per l’innovazione che si terrà a Genova il 31 ottobre.

 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 11 - Attualità
IL CNEL: È L’ANNO PEGGIORE DAL SECONDO DOPOGUERRA 
«Tra il 2008 e il 2012 due milioni di persone in difficoltà occupazionale» E l’Istat aggiorna i dati: la disoccupazione (12,2%) ai livelli record del 1977 
di Annalisa D’Aprile
ROMA La disoccupazione in Italia ha toccato un livello così alto che per ritrovare lo stesso dato bisogna tornare indietro fino al 1977. Per non parlare di quella giovanile che con il suo 40 per cento tra i 15-24enni tocca il suo record storico. Gli ultimi dati Istat aggiornati arrivano nello stesso giorno dell’impietoso rapporto del Cnel sul mercato del lavoro. Questo «è certamente l’anno peggiore della storia dell’economia italiana dal secondo dopoguerra» si legge nell’indagine che poi, però, aggiunge anche come il 2013 «possa intercettare il punto di svolta del ciclo economico». Sebbene, come sottolinea il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, una nuova ondata di instabilità politica «peggiorerebbe e di molto lo scenario economico del Paese». Secondo l’Istituto di statistica, il livello toccato dal tasso di disoccupazione ad agosto, 12,2 per cento, è un ritorno al massimo storico segnato lo scorso maggio e che si ritrova solo nei dati del 1977, anno in cui l’Istat avviò le serie storiche. Ad agosto i giovani tra i 15 ed i 24 anni in cerca di lavoro erano 667mila, pari all’11,1 per cento della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, ovvero l’incidenza dei disoccupati sul totale di quelli occupati o in cerca, è pari al 40,1%. In Europa, invece, la disoccupazione appare stabile: il dato diffuso ieri da Eurostat è pari al 12 per cento, invariato rispetto al mese precedente; anche nell’Ue a 28 paesi il tasso di disoccupazione è 10,9, invariato. Nel quadro ricostruito dal Cnel, emerge che tra il 2008 e il 2012 i disoccupati ufficiali sono aumentati di oltre un milione di unità ma «l’area della difficoltà occupazionale» registra un aumento di circa 2 milioni di persone e l’aumento è concentrato nel Sud. La crisi, iniziata nel 2007, «ha eroso le capacità di resistenza delle famiglie e delle imprese - si legge nel rapporto - generando condizioni di diffuso disagio sociale e un cambiamento radicale nelle abitudini dei consumatori». Negli ultimi anni «abbiamo perso 750mila posti di lavoro - rileva il Cnel - una caduta che avrebbe potuto essere più profonda se la produttività del lavoro non fosse rallentata, se le ore lavorate per occupato non si fossero ridotte, se il ricorso alla Cig non fosse aumentato». Secondo il segretario generale Uil, Luigi Angeletti, «non ci sono scorciatoie, se bastasse una legge per far calare la disoccupazione sarebbe facile, ma il problema è che per far crescere le imprese bisogna ridurre le tasse». L’indagine Cnel sottolinea anche la crescita della partecipazione degli over 55 al mercato del lavoro, soprattutto per effetto delle riforme pensionistiche, con le inevitabili ripercussioni sul turn over del circuito produttivo: quasi 277mila persone in più rispetto al 2011, dei quali la maggior parte occupati (+6,8% sul 2011). E mentre il ministro del lavoro, Enrico Giovannini, spera che il “click day”, ossia la possibilità da ieri pomeriggio di prenotarsi per accedere agli incentivi per l’assunzione di giovani under 30, possa ricevere una risposta forte da parte delle imprese, la Coldiretti fa sapere che la disoccupazione record ha spinto oltre 400mila italiani laureati, titolari di diplomi universitari e dottorati di ricerca, a lasciare l’Italia per trovare lavoro all’estero.
IL SINDACALISTA «Ci sono 2 milioni di Neet? Investiamo sulla scuola» 
ROMA «Servono investimenti sul nostro patrimonio culturale, sulla formazione, sull’istruzione. È così che Stati Uniti e Germania hanno aumentato il loro Pil di alcuni punti». A spiegare perché l’Italia affoga nella crisi economica è Marcello Pacifico, presidente Anief, il sindacato dei docenti precari. «Aumenta la disoccupazione giovanile - commenta il sindacalista -, che è la più alta tra i Paesi dell’Unione europea. Ci sono 2 milioni e 250mila giovani “Neet”: ragazzi tra i 15 ed i 29 anni che non studiano e non lavorano. Di questi, uno su tre vive nel Mezzogiorno, uno su sei al Nord e uno su cinque al Centro. Parte di questa situazione è dovuta alla mancata riforma dell’apprendistato, che dovrebbe immettere nel mondo del lavoro i ragazzi a 15 anni, e anche al mancato obbligo scolastico fino ai 18 anni». Secondo Pacifico, che ricorda come la maggior parte dei precari sia concentrato nella scuola («almeno 100mila, più migliaia di supplenti brevi», dice), il governo dovrebbe «riportare l’istruzione al centro del Paese potenziando l’orientamento tra la scuola superiore, l’università e il tutoraggio, ripensare la devolution, aprire un dialogo culturale verso l’area mediterranea, permettere la retribuzione differita per ringiovanire la forza lavoro». (a.d’a.)
 
 
13 - La Nuova Sardegna / Pagina 32 - Nuoro
GLI UNIVERSITARI: A RISCHIO ANCHE LA MENSA 
Continua la protesta degli studenti barbaricini contro i tagli Ersu. Caterina Loi: è ora di dire basta 
NUORO Se dall’Ersu, per il momento, non arrivano risposte ufficiali, e riuscire a parlare con il presidente, Gianni Poggiu, è difficile forse quasi quanto rintracciare Obama negli Usa, il fronte degli universitari barbaricini arrabbiati, invece, non solo continua a farsi sentire, ma registra anche nuove adesioni alla sua personale, e spesso solitaria, battaglia contro quelle che definisce “vere ingiustizie” commesse dall’ente preposto alla tutela del diritto allo studio. Dopo la segnalazione, da parte in particolare degli studenti dell’Ausf, l’associazione degli iscritti in Scienze forestali, circa il taglio, da parte dell’Ersu, degli alloggi gratuiti a Nuoro città, ieri mattina, viene fuori che anche la convenzione per il servizio mensa, nei confini del capoluogo barbaricino, è a rischio. Sinora gli studenti iscritti all’ateneo nuorese hanno potuto usufruire delle convenzioni con alcuni ristoranti o tavole calde nuoresi, ma quanto pare, la convenzione esistente finora non è stata ancor arinnovata. E dunque per l’anno accademico che sta per entrare nel vivo, gli studenti nuoresi non sanno ancora dove e se potranno mangiare a prezzi agevolati, oppure del tutto gratis. «Lo avevamo detto – dicono gli studenti dell’Ausf – che quello degli alloggi rischiava di essere solo il primo di tanti tagli ai servizi che sarebbero ricaduti solo sugli studenti nuoresi. Perchè, se da un lato, capiamo che i finanziamenti regionali all’Ersu siano diminuiti, non capiamo però che i tagli che ne derivano debbano ricadere solo sui soliti studenti nuoresi, e non anche su quelli sassaresi. Siamo forse figli di un dio minore? Eppure paghiamo le tasse come tutti». Sulla vicenda, interviene anche il commissario straordinario del Consorzio universitario nuorese, Caterina Loi. E lo fa con una piccola ma significativa premessa. «Da un lato – dice – capisco la situazione dell’Ersu, perché sotto il profilo dei finanziamenti, ci troviamo sicuramente sulla stessa barca: la Regione assegna i fondi sempre in ritardo e col contagocce, e dunque è impossibile fare una seria programmazione». Detto questo, tuttavia, Caterina Loi lo aggiunge anche che «quello che è successo per gli alloggi dell’Ersu, è l’ennesima dimostrazione che l’accentramento del potere è sempre dannoso, e che a pagarne le conseguenze sono sempre i nuoresi. è ora di dire basta. Anche i vertici dell’Ersu devono alzare la voce». (v.g.)
 

14 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 - Ediz. Naz.le 
“Pizzinni pizzoni” il progetto vince anche in Europa
SASSARI Il gruppo TaMaLaCà del Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica dell’Università degli Studi di Sassari ha ricevuto un prestigioso riconoscimento internazionale: si tratta del premio biennale del Consiglio degli Urbanisti Europei, che, in questa occasione, ha preso il nome di Cascais Urban Award 2013. Il gruppo TaMaLaCà ha vinto la competizione, con il voto unanime della giuria, grazie al progetto “Reconquer public space by playing: the experience of the Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni”, appartenente alla rosa dei 10 progetti selezionati da vari Paesi europei. La premiazione si è tenuta a Cascais, in Portogallo, il 21 settembre, nel corso della cerimonia conclusiva della X Biennale delle Città e degli Urbanisti Europei. TaMaLaCà-tuttamialacittà,di recente diventato spin-off dell’ateneo turritano è un laboratorio di ricerca e azione per la città dei diritti, fondato da 4 giovani urbaniste: Francesca Arras, Elisa Ghisu, Paola Idini e Valentina Talu. «Obiettivo di TaMaLaCà – spiegano le studiose - è la promozione delle capacità urbane e del diritto alla città degli abitanti che non possono "usare" la città così come attualmente è: una città progettata principalmente per soddisfare i desideri e dare risposta alle esigenze di un cittadino-tipo (adulto, maschio, sano, automunito...), tanto dominante quanto poco statisticamente rappresentativo». Il progetto premiato, “FLPP-Fronte di Liberazione dei Pizzinni Pizzoni”, è un processo partecipato di trasformazione urbana che, a partire dall’anno scolastico 2011-2012, vede i bambini della scuola primaria del più problematico rione di Sassari, quello di San Donato (aiutati da insegnanti, genitori e abitanti del quartiere) impegnati in azioni di riconquista degli spazi pubblici negati. «Gli adulti - spiegano le urbaniste -, con le loro auto, consumano metri quadri vitali per i bambini. Così, gli scolari di San Donato, i “pizzinni pizzoni” prendono in mano la situazione e ripensano ai loro spazi di gioco nella strada». Il progetto, tuttora in corso, è promosso dall’amministrazione comunale di Sassari. 
 
 
15 - La Nuova Sardegna / Pagina 21 - Olbia
“Discovery talent”, una guida all’impresa per i giovani laureati
di Alessandro Pirina
OLBIA La Cna a caccia di giovani talenti con l’x-factor imprenditoriale. L’associazione degli artigiani si è fatta promotrice di un laboratorio per far emergere nei giovani laureati qualità e attitudini naturali che, unite alle loro professionalità, possano aiutarli a raggiungere i loro obiettivi in campo lavorativo. L’iniziativa “Discovery talent” è stata partorita dalla mente di Marina Deledda, dirigente di Cna Gallura, dopo essersi imbattuta in due rapporti di ricerca, il primo elaborato per conto del Comune di Olbia dall’università di Sassari, il secondo dall’Aleo, l’associazione che raccoglie i giovani laureati del Polo universitario di Olbia. «Da questi due rapporti sono emersi due elementi che ci hanno portato a riflettere – racconta Marina Deledda -. Il primo è che il giovane spesso accetta di svolgere un lavoro anche se non coincide con le sue passioni, ma l’importante è che gli faccia conseguire un immediato guadagno. Il secondo, invece, riguarda il mercato del lavoro in generale, che secondo il 67,7 per cento dei laureati non offre grandi opportunità». Partendo da questi due elementi, la Cna è entrata in contatto con Fiorella Pallas, una coach con grande esperienza in tutta Italia nella scoperta dei talenti, e con la facoltà di scienze della comunicazione di Sassari, e insieme hanno messo su questo progetto, che grazie al patrocinio della Camera di commercio del Nord Sardegna, è del tutto gratuito per i partecipanti. I destinatari del laboratorio dovranno essere laureati e non avere più di 36 anni. Il percorso formativo sarà di 100 ore, verranno applicate metodologie di formazione innovativa e si concluderà con un focus group con la partecipazione di imprenditori di successo. Il laboratorio è aperto a un numero massimo di trenta partecipanti e si articola in sette moduli. I docenti del corso saranno Anna Bussu, Caterina Dessole, Ernesto Lodi, Fiorella Pallas, Patrizia Patrizi e Francesco Morandi, presidente del polo universitario di Olbia. L’attività formativa si svolgerà ogni giovedì e venerdì, dalle 9 alle 13, dalle 14 alle 18, da fine ottobre fino a dicembre, nella sede di Cna in via Vittorio Veneto 15. Le domande di ammissione dovranno pervenire entro le 18 dell’8 ottobre (per informazioni su iscrizioni e criteri per la selezione rivolgeris ai numeri 0789.26915 o 345.7543152, indirizzo mail marinacna@tiscali.it). «Questo laboratorio – aggiunge Massimo Bonacossa, segretario della Cna – vuole essere un messaggio alla collettività, alle banche, alla politica». «Oggi l’Italia ha bisogno di grandi energie come nel dopoguerra – aggiunge l’editore Dario Maiore – e anche piccole iniziative come questa vanno in quella direzione». «Anche per noi che ci siamo laureati a Olbia – concludono Leonarda Piroddi e Alessandra Maccarone, dell’associazione Aleo – questa può essere una grande opportunità. Noi le idee le abbiamo anche, ma non sempre abbiamo la possibilità di metterle in pratica».
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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