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ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 September 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 - L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 28 - Edizione CA)
Memoria, bellezza e verità: tracce nel cuore di Cagliari
Con Alberto Campo Baeza una lezione di arte e vita
L'architetto spagnolo ha chiuso la Scuola estiva. Laboratori e segni poetici
 
«L'architettura è filosofia, poesia e atto di creazione. È ricerca della verità, proporzione tra idea e numero e mistero di creazione artistica».
Con una lezione di architettura e di vita, lo spagnolo Alberto Campo Baeza, uno dei massimi architetti viventi, sabato, nell'Aula magna della facoltà di Ingegneria di Cagliari, ha chiuso la seconda edizione della Scuola estiva internazionale di Architettura organizzata dal Dipartimento di Architettura dell'Università e diretta da Nicola Di Battista, nuovo direttore della storica rivista internazionale di architettura “Domus”.
«L'architetto deve fare un lavoro di ricerca profonda e partire sempre dal pensiero, dall'idea, da una necessità, mai dalla forma. Come la poesia, l'architettura deve rispettare il rapporto tra idea e numero. Il poeta conosce l'importanza della proporzione e sa che la stessa parola, in un punto lascia indifferenti, in un altro commuove. Così, la scelta del segno come atto creativo. Bisogna aspirare a un'architettura capace di trascendere la nostra vita», ha spiegato Baeza di cui si parla come del probabile prossimo Pritzker Prize, il corrispettivo del premio Nobel per l'architettura.
A rafforzare le sue parole, sui megaschermi scorrevano le immagini dei suoi lavori. Dalla casa californiana progettata per un sardo al MA di Granada, l'architettura di Baeza materializza lo spazio disegnandolo con aria e luce. Piani orizzontali sorretti da travi sottili disegnano linee pulite in cui non c'è spazio per il superfluo. Le sue costruzioni di pietra e vetro sono sezioni di cielo dove domina il bianco e la percezione netta che il suo modo di progettare pone l'uomo al centro della Natura offrendogli contemporaneamente rifugio, paesaggio e la sensazione di un tempo dilatato.
La Scuola, quest'anno intitolata “Sardegna. Il territorio dei luoghi”, dal 2 settembre, oltre a Baeza, ha visto alternarsi in cattedra architetti e artisti di fama internazionale come Jordi Bellmunt, Carlo Olmo, Lorenzo Pignatti, Enzo Cucchi e Armando Milani che hanno discusso attorno a interpretazioni e progetti per la rocca fortificata di Castello. Al centro del dibattito politico sulla città, il quartiere medievale è tema privilegiato delle ricerche dei corsi di architettura dell'Università di Cagliari, come lo studio di un piano di gestione coerente con l'Unesco.
A ricordare il passaggio dei laboratori resta un segno visivo per la città. Uno stormo di fenicotteri stilizzati e tracciati con colori amovibili segna a terra, sino alla piazza Costituzione, un percorso verso l'ideale porta della città murata: la scalinata del Bastione San Remy. Street art poetica per indicare la via verso la memoria storica di Cagliari e il suo svilupparsi in verticale dentro mura che racchiudono l'anima del luogo e si aprono al cielo. I fenicotteri, realizzati secondo un'idea di Stefano Asili usando i simboli grafici della linea e della parentesi graffa, richiamano un legame tra lo stagno di Molentargius e la città muraria e rafforzano il messaggio sviluppato dagli atelier della scuola: “seguimi”.
Un invito, puntando sulla curiosità degli abitanti, a seguire i laboratori lasciandosene coinvolgere attivamente, ma anche un appello ad entrare nella città antica, per riscoprirla, conoscerla e amarla favorendone la risignificazione storica e culturale e riconoscendola come massima icona urbana di Cagliari. Il riconoscimento necessario dell'autentica bellezza è concetto chiave di tutta la scuola e monito per i progettisti perché, come ha ricordato Baeza, «Platone diceva che la bellezza è lo splendore della verità. Cercare la bellezza è una cosa seria».
Cristina Muntoni

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