Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
31 August 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Numeri e indicatori impietosi
L'inarrestabile declino di un Paese senza guida
Beniamino Moro
 
Nel rapporto 2013 sulla competitività regionale dei territori recentemente pubblicato dall'Ue, il declino dell'Italia è stato enfatizzato dalla fuoruscita della Lombardia dalla classifica delle prime 100 Regioni più competitive d'Europa. La Lombardia, che sino all'indagine precedente del 2010 rientrava tra le prime 100 nella classifica della competitività regionale europea, ora è scivolata al 128° posto e con essa sono scivolate giù in classifica quasi tutte le altre Regioni italiane, dall'Emilia Romagna che occupa il 141° posto sino alla Sicilia che occupa il 235°. Peraltro, la Lombardia è l'unica regione che mantiene comunque un indice di competitività ancora positivo anche se basso (compreso tra 0,2 e 0,5, in un range che va dal valore minimo -1 a quello massimo +1), mentre tutte le altre Regioni italiane viaggiano su livelli negativi, che denotano carenze più o meno gravi di competitività.
Nel Mezzogiorno si registrano i valori più bassi. La Sardegna, pur avendo leggermente migliorato la posizione in fondo alla classifica (222° posto) rispetto al 2010, ha con le altre Regioni del Sud il livello di competitività più basso in assoluto (-1), assimilabile a quello della Grecia, dei Paesi dell'Est europei, dell'Andalusia spagnola e di Algarve nel Portogallo meridionale. Dati che non lasciano spazio a interpretazioni politiche di comodo che mascherino l'assoluta mancanza di competitività della nostra Isola a livello europeo ed internazionale.
Questi dati, che si aggiungono ai tanti altri negativi che caratterizzano la situazione economica attuale del nostro Paese, costituiscono la rappresentazione plastica delle trasformazioni strutturali delle regioni europee, che vedono diventare sempre più forti e competitive le regioni del Nord Europa che vanno dall'area di Londra all'Olanda e alla Danimarca, dalla regione di Francoforte a quella di Parigi, passando per le altre regioni tedesche e la Svezia meridionale. Allo stesso tempo rappresentano la gravità del declino del nostro Paese e spiegano perché esso non riesca più a trovare il sentiero dello sviluppo.
Ci sarà pure una ragione se l'Italia è in declino e con la crisi è retrocessa ai livelli di sviluppo dei primi anni '90. Di fatto, sin dagli anni '80 il Paese vive al di sopra dei propri mezzi, delle possibilità di consumo garantite dalle risorse prodotte al suo interno. Se sinora il problema è stato ignorato da una classe politica propensa ad anteporre i propri interessi di casta a quelli generali del Paese, con la crisi è arrivato il momento di pagare il conto. Il meccanismo con cui vivere al di sopra delle proprie possibilità è costituito dalla dinamica esplosiva della spesa pubblica, cresciuta negli ultimi 15 anni del 68,7%, solo in parte coperta da una dinamica altrettanto esplosiva della tassazione (aumentata del 52,7%). La differenza tra entrate e uscite è stata coperta da una dinamica anch'essa esplosiva e non sostenibile del debito pubblico. È l'insopportabile eccesso di debito pubblico che ha innescato la crisi finanziaria e che questa settimana ha fatto riprendere a “ballare” i mercati, giusto per ricordarci lo stato di precarietà strutturale del nostro sistema economico e finanziario. La Service tax al posto dell'Imu, appena cancellata dal governo di Enrico Letta, sostanzialmente non cambia il quadro della situazione.
Il risultato di queste dinamiche insostenibili ha prodotto la pressione fiscale effettiva più elevata del mondo industrializzato, che strozza le imprese e le famiglie italiane, insieme a un livello di corruzione che, purtroppo, colloca il nostro Paese tra quelli più corrotti al mondo.
La maggiore spesa pubblica, infatti, non ha prodotto più investimenti e più servizi pubblici, ma più corruzione, che eufemisticamente passa come insopprimibile costo della politica. Ma anche dove non c'è corruzione, i meccanismi di spesa sono ormai fuori controllo. Ad esempio, come giustificare il fatto che il Parlamento italiano costi da solo più di quelli inglese, francese e tedesco messi insieme? Il declino che stiamo conoscendo ci deve far riflettere e farci finalmente trovare la forza politica per cambiare, per non soccombere definitivamente nella competizione internazionale.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 5 - Edizione CA)
Un grande impegno per le staminali
 
Elena Cattaneo, 50 anni, milanese, è una scienziata impegnata nella ricerca sulle cellule staminali. Dirige da anni il laboratorio dell'Università di Milano e conduce in particolare una battaglia contro la malattia neurodegenerativa chiamata Corea di Huntington. Specializzata al Mit di Boston, è tra i più giovani membri dell'Accademia dei Lincei. Da dieci anni è impegnata nelle battaglie per la libertà di ricerca.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Nuoro (Pagina 33 - Edizione CA)
Mandrolisai, banchi vuoti
La dispersione scolastica vicina al 30 per cento
Spopolamento e crisi economica: in calo diplomati e iscritti all'Università
 
La dispersione scolastica è solo uno dei problemi che affligge il Mandrolisai e le zone confinanti. Il tasso di istruzione secondaria, infatti, risulta essere in quest'area interna tra i più bassi della Sardegna e il decremento della popolazione scolastica concorre in molti Istituti superiori alla riduzione dell'offerta formativa.
LE CIFRE I dati forniti dalle pubblicazioni del ministero dell'Istruzione e dai quaderni Trelle evidenziano la situazione relativa ai livelli di apprendimento e di abbandoni relativi agli studenti sardi in relazione a quelli delle altre regioni italiane. Nell'Isola, e in particolare nel Mandrolisai, si riscontrano elevati tassi di dispersione scolastica secondaria, quantificabili intorno al 20-30 per cento, che uniti a bassi livelli di apprendimento concorrono ad alimentare una situazione di emergenza sociale conseguenza di antiche e mai risolte difficoltà socio-economiche delle famiglie, dell'impoverimento culturale, della mancanza di opportunità ed indicazioni educative, delle carenze di attrezzature, laboratori e soprattutto del costante calo dei residenti e del conseguente decremento della popolazione scolastica che mette a rischio ed in sofferenza numerose istituzioni formative di primo e secondo grado.
SENZA PROSPETTIVE Il tasso di scolarizzazione secondaria è valutabile nel Mandrolisai attorno al 70-80 per cento, ossia solo 7-8 giovani su dieci proseguono dopo la scuola dell'obbligo. Questi ultimi si concentrano prevalentemente negli Istituti superiori presenti nel territorio, ovvero a Sorgono (Scientifico e Ipsa), Aritzo (Tecnico commerciale), Tonara (Tecnico industriale) e Desulo (Turistico alberghiero), mentre sono pochi, invece, quelli che scelgono di frequentare le lezioni fuori dal territorio. In tal senso se si considera che, mediamente, oltre il venti per cento di questi interrompe prima del diploma gli studi secondari, si comprende l'importanza di interventi che aiutino a potenziare e a riqualificare le strutture educative, anche in una prospettiva più ampia di servizi sociali da garantire alle comunità locali. Implicitamente, sempre nel Mandrolisai, risultano essere in calo anche le iscrizioni nelle Università che, a causa della lontananza geografica e della difficoltà negli spostamenti dovuta anche ad una carenza dei servizi di trasporto, disincentiva i giovani al proseguimento degli studi.
MIRAGGIO-UNIVERSITÀ La vita da studente fuori sede finisce così per essere sempre più onerosa e in tempi di crisi economica non sempre alla portata di tutte le famiglie. «Quello relativo all'istruzione - dice Gigi Littarru sindaco di Desulo e presidente della Comunità montana Gennargentu-Mandolisai - è un problema che va affrontato con decisione. Purtroppo le logiche seguite dalla Regione non tengono conto delle necessità dei ragazzi, ma rispettano un criterio strettamente numerico».
DIRITTI NEGATI Questo è il motivo per cui noi rappresentanti del territorio ci troviamo spesso a lottare contro la riduzione dei servizi pubblici. Nel settore della conoscenza - aggiunge Littarru - occorre garantire personale particolarmente qualificato e motivato poiché avendo a che fare con giovani e bambini, questo tipo di lavoro non può essere configurato al pari degli altri. I nostri figli come quelli di chi vive nei grossi centri devono poter disporre di un'adeguata formazione e in tal senso esprimo tutta la mia contrarietà nei confronti del modello pedagogico delle pluriclassi».
Simone Tatti
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia Gallura (Pagina 37 - Edizione CA)
Olbia
Incontro tra universitari in partenza
 
OLBIA "Io vado" è la manifestazione che si svolgerà oggi nell'Aquavillage del Molo Brin: si tratta di un incontro tra studenti che si troveranno presto a dover partire per proseguire i propri studi nelle varie università d'Italia, così che possano confrontarsi con altri giovani. L'iniziativa è patrocinata dal Comune ed è promossa da un gruppo di studenti in collaborazione con l'Associazione Culturale "Eventi Frizzanti". «Per una realtà come quella olbiese - spiega Ivana Russu, assessore alle politiche giovanili - è importante che si prenda consapevolezza dell'importanza che ha il viaggio, inteso come formazione. "Io vado" sarà un momento di aggregazione per tutti i giovani: verranno allestiti alcuni stand che avranno come tema le maggiori città universitarie e permetteranno agli studenti di raccogliere il maggior numero possibile di informazioni, questi potranno anche incontrarsi con quanti partiranno per la stessa destinazione. A tutti i ragazzi verrà fornito un bracciale colorato, ad ogni colore corrisponderà una città diversa». ( c. c. )
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 9 - Edizione IN)
Incontri
CAGLIARI
Scuola estiva di Architettura
 
Al via la Scuola estiva internazionale di Architettura: in città figure di primissimo piano come Alberto Campo Baeza, Hans Kollhoff, Jordi Bellmunt, Carlo Olmo, Lorenzo Pignatti, Jacques Sbriglio, Walter Angonese, Enzo Cucchi e Armando Milani. Lezioni da lunedì 2 a sabato 14 settembre nel Polo di Architettura dell'Università (in Castello).
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 9 - Ed_Cagliari
LA SARDEGNA E INTERNET
L’avventura di Rubbia al Crs4
Fu il primo presidente del Centro di ricerca e studi superiori
 
CAGLIARI Il nome di Carlo Rubbia è legato alla Sardegna, e in particolare all’approdo dell’isola nell’universo di internet, per il ruolo svolto come primo presidente del Crs4, il Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori nato il 30 novembre 1990. Una scelta della Regione che ha reso possibile che Rubbia ed i ragazzi del Crs4 nei primi anni 90 potessero costituire una specie di imprinting di cultura informatica e del web nell’isola . Il Crs4 venne concepito, sotto la guida del premio Nobel per la Fisica, come una struttura di eccellenza sia come centro di calcolo per il futuro parco scientifico e tecnologico sia, più in generale, come propulsore dell'innovazione hi-tech nell’isola. Il centro, inizialmente presieduto da Rubbia, ha collezionato nell’arco della sua storia alcuni primati connessi a Internet: ha realizzato nel settembre 1993 il primo sito web italiano (www.crs4.it), ha contribuito a creare nel 1994 il primo quotidiano su web europeo (L'Unione Sarda) e uno dei primi e maggiori Internet Service Provider (Video On Line). Il Crs4 è un centro di ricerca privato (Srl uninominale) ma il socio unico è l'ente regionale Sardegna Ricerche. Dal 2010 il Centro occupa circa 200 ricercatori e le sue linee di attività si dividono in 4 settori di ricerca strategici: Biomedicina, Data Fusion, Energia e Ambiente, Società dell'Informazione. Il Crs4 rimane uno dei principali centri di calcolo italiani ed è dotato della prima piattaforma in Italia dedicata alla genotipizzazione e al sequenziamento massivo del Dna e di un laboratorio di Visual Computing .
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 19 - Ed_Cagliari
ARCHITETTURA
La scuola estiva “ripensa” gli spazi pubblici di Castello
 
CAGLIARI Esperti e studenti a confronto dal 2 al 14 settembre sui progetti per la rocca fortificata di Castello per la seconda edizione della «Scuola estiva di architettura» a Cagliari. Ospiti figure di primo piano del panorama internazionale dell'architettura e dell'arte: fra loro Alberto Campo Baeza, Hans Kollhoff, Jordi Bellmunt, Carlo Olmo, Lorenzo Pignatti, Jacques Sbriglio, Walter Angonese, Enzo Cucchi, Armando Milani. Due gli obiettivi del progetto: riconoscere il valore di Castello e delle sue fortificazioni come «massima icona urbana di Cagliari» e affermare nuove politiche di tutela e valorizzazione, ripensando la dimensione pubblica dello spazio urbano e le possibili trasformazioni del paesaggio storico. La scuola coinvolge circa 100 tra studenti e docenti. Per due settimane studenti e docenti, organizzati in sei laboratori-atelier affronteranno il progetto di altrettanti temi, mentre esperti e visiting professors forniranno loro informazioni, metodologie e contributi per interpretare i problemi della «città murata». Le attività si svolgeranno al polo di Architettura dell'Università nella sede di Castello.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Riapre in anticipo la mensa universitaria
L’Ersu ha anche ospitato un team di docenti stranieri che hanno studiato il paesaggio insulare
 
SASSARI L'Ersu di Sassari ha riaperto nei giorni scorsi con largo anticipo rispetto agli anni passati il servizio ristorazione nella mensa di via Padre Manzella operativa dal lunedì al sabato nei consueti orari (pranzo dalle ore 12,30 alle ore 14,30 cena: dalle ore 19,30 alle ore 21). L'iniziativa si è concretizzata parallelamente all'avvio di una nuova attività di turismo universitario estivo inaugurata dall'ente che in questi giorni ha ospitato, nelle proprie strutture, un gruppo di docenti e studenti provenienti da università italiane e straniere. Il team di studio di cui fa parte anche l'università di Sassari si occupa di considerare i paesaggi delle isole europee come parte peculiare ed integrante del patrimonio culturale del continente. «Il principale obiettivo dell'Esland Project - dice Gloria Pungetti dell'università di Venezia - è di aumentare la considerazione del patrimonio culturale dei paesaggi delle isole europee di diverse dimensioni. Perciò, il progetto intende descrivere la storia, l'identità e le attuali condizioni dei paesaggi insulari per i quali creare uno scenario di sviluppo culturale e sostenibile». Coordinatore del progetto è l'università Iuav di Venezia, gli altri partner accanto all'università di Sassari sono: università di Cambridge, dell'Estonia, di Cipro, della Croazia, La Sapienza di Roma e di Copenhagen. «È stata per noi una grande opportunità -prosegue Pungetti- quella di poter utilizzare, in questo periodo dell'anno, le efficienti strutture dell'Ersu dove abbiamo non solo alloggiato ma svolto anche gli incontri di studio e utilizzato i servizi ristorazione per tutto il periodo di soggiorno. Abbiamo potuto così concretizzare un'importante tappa del nostro lavoro che prevedeva una ricerca sulle tradizioni culturali della città di Sassari e del suo territorio. I docenti e gli studenti stranieri hanno potuto inoltre conoscere e apprezzare anche le tradizioni culinarie dell'isola grazie al menù della mensa Ersu ricco di ricette locali». I risultati del percorso di studio saranno presentati prossimamente attraverso mostre e pubblicazioni. «Questa iniziativa di successo – affermano dall’Ersu –conferma la validità del progetto sul turismo universitario che l'Ersu vuole attivare in maniera sempre più articolata nelle proprie strutture aprendole ad iniziative analoghe all’Esland project».

Questionnaire and social

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