Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
27 August 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Ora tutti vogliono fare il medico
Quattordicimila neodiplomati per i test ai corsi a numero chiuso
Al via le prove di ammissione per le facoltà, medicina e chirurgia la più gettonata, con 5961 richieste
 
Non tutti riusciranno a indossare il camice bianco, e non tutti, un giorno, faranno l'appello in classe, ma ci proveranno. Vorrebbero diventare medici, insegnanti, fisioterapisti, psicologi, infermieri e si preparano a contendersi un numero di matricola nelle facoltà più ambite dell'Ateneo cittadino. Sono oltre 14 mila, chi più preparato, chi meno, i neodiplomati che si apprestano a sostenere i test d'accesso nelle facoltà a numero programmato. Sono scaduti ieri mattina, infatti, i termini di iscrizione alle prove di ammissione (per i corsi a numero chiuso) e ai test di valutazione (per i corsi ad accesso libero) per i 78 percorsi di laurea offerti dall'Università di Cagliari.
LE PIÙ GETTONATE Anche quest'anno la facoltà di medicina e chirurgia è quella con il maggior numero di iscritti ai test: sono poco meno di seimila, per l'esattezza 5961, le matricole universitarie che dal 4 al 19 settembre prenderanno d'assalto le aule della cittadella universitaria di Monserrato alla ricerca del quesito corretto. I primi a dover rispondere alle domande, il 4 settembre, sono i futuri studenti dei corsi dedicati alle professioni sanitarie. Infermieristica è in testa con 1235 domande di accesso per 125 posti disponibili, seguita da fisioterapia (679 domande per 28 posti), tecniche di radiologia medica (360 domande per 18 posti), logopedia (297 domande per 12 posti), ostetricia ( 257 domande per 23 posti) e infine infermieristica, assistenza sanitaria e igiene dentale. Il 9 settembre sarà la volta degli aspiranti medici: 2091 iscritti ai test per 205 posti (più 23 posti per odontoiatria e protesi dentaria). Soltanto 228, i più preparati, avranno accesso all'iscrizione. Non ha perso appeal il corso di laurea in farmacia, con 451 domande per 100 posti, e nemmeno i corsi a numero chiuso delle facoltà umanistiche. Primo fra tutti quello in scienze dell'educazione e della formazione (con 715 candidati per 230 posti), seguito da scienze della formazione primaria (446 domande per 100 posti) e scienze della comunicazione (285 domande per 200 posti).
GLI ASPIRANTI INGEGNERI La facoltà di ingegneria, invece, da quest'anno è un capitolo a parte. Gli aspiranti ingegneri hanno cominciato a sostenere i test di ammissione online già a maggio. Dato lo “scoglio” matematica hanno avuto a disposizione più date per superare la prova d'ingresso. Inoltre, chi, ad oggi, non avesse ancora superato il test, potrà ripeterlo nelle aule di via Marengo il 2 e il 3 settembre (le iscrizioni sono aperte fino al 2 mattina). «Gli studenti dovranno rispondere a 40 quesiti in un'ora e 45 minuti», spiega la preside di ingegneria Alessandra Carucci, «chi non supererà la soglia di 16 punti (su 40 totali) verrà iscritto ai corsi intensivi di riallineamento di 5 ore a settimana che partiranno il 16 settembre». Nei mesi scorsi, 1130 ragazzi, in diverse occasioni, hanno tentato di accaparrarsi uno dei 900 posti disponibili per i corsi a numero chiuso: ingegneria elettrica ed elettronica, chimica, biomedica (la più gettonata con 300 domande), per l'ambiente e il territorio, civile e meccanica (ognuno da 150 posti).
I TESTI SCIENTIFICI Ancora, il 10 settembre, per 500 studenti parte la corsa ai test d'accesso a scienze dell'architettura (126 posti). Lo stesso giorno toccherà anche agli aspiranti informatici, chimici e matematici della facoltà di scienze. Infine, due giorni dopo, il 12, i 139 candidati per la facoltà di Architettura si cimenteranno nelle materie scientifiche per ottenere uno dei 100 posti messi a disposizione. Per tutti gli altri corsi di laurea, ad accesso libero, partiranno invece i test di valutazione della preparazione iniziale. Esami di maturità appena terminati è già tempo di rimettersi sui libri.
Veronica Nedrini
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
La novità
Decolla anche la laurea on line in Economia
 
E adesso ci si potrà laureare in Economia e gestione aziendale senza andare in facoltà. Tutto si potrà fare on line. Lo studente e-learning ha gli stessi programmi di studio ed esami di quello tradizionale e consegue lo stesso titolo a conclusione del percorso di studio. Anche i docenti sono identici. L'unica differenza sta nella possibilità di seguire le lezioni completamente on line quando si vuole, dove si vuole e con qualsiasi supporto (pc, tablet, smartphone). La formula consente anche il dialogo con gli insegnanti e i colleghi, attraverso un insieme di modalità che vanno dal tutoraggio on line ai materiali didattici in linea, dai forum alle chat, dalle stanze virtuali agli strumenti di cooperazione a distanza. Agli studenti del canale e-learning è inoltre dedicato uno specifico servizio di assistenza tecnica multicanale finalizzato a supportare chiunque nella fruizione a distanza. Tutto questo grazie al nuovo canale e-learning attivato dall'Università in collaborazione con il Consorzio interuniversitario Unitelsardegna. L'insieme dei servizi tecnici sono contenuti in una carta dei servizi: www.economia.unitelsardegna.it.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 16 - Edizione CA)
Master & Back, c'è ancora tempo
Riaperti i termini, le domande devono essere presentate entro il 30 settembre
La dotazione disponibile è di 1 milione 750 mila euro, consentirà di finanziare cinquanta borse di studio
 
C'è tempo fino al 30 settembre per aderire ai master universitari in Italia o all'estero previsti dal programma “Master & Back”. I termini sono stati riaperti il 6 agosto. Le domande possono essere presentate per via telematica o consegnate a mano all'ufficio protocollo dell'Agenzia regionale per il lavoro, in via Is Mirrionis 195. La dotazione prevista è di 1 milione 750 mila euro e consentirà di finanziarie 50 borse di studio, includendo coloro che hanno presentato richiesta nelle precedenti due scadenze ma non hanno ottenuto i fondi.
Sono invece scaduti ieri i termini per approfittare delle opportunità di rientro con assegni di ricerca biennali cofinanziati dalla Regione e dai dipartimenti dell'Università. I colloqui si svolgeranno il 12 settembre. Le procedure di selezione si concluderanno entro il 30. Seguiranno le domande congiunte di finanziamento alla Regione, che provvederà alla compilazione delle graduatorie. I destinatari sono laureati che hanno concluso un percorso di alta formazione o tirocinio fuori dal territorio regionale finanziato con il programma “Master & Back” o che negli ultimi tre anni abbiamo ultimato un percorso formativo equivalente a quelli finanziati dal programma e che siano in possesso dei requisiti di finanziabilità previsti dal bando regionale e da quello dell'ateneo. Gli assegni sono 41. Per ciascun progetto approvato sono previsti due anni di contratto con una retribuzione lorda annua pari a 19.367 euro, di cui il 30 per cento a carico dell'università.
Il “Master and Back” è uno strumento che permette di aumentare le competenze dei giovani laureati sardi, accrescendone il potenziale professionale e occupazionale. Il programma dà valore al percorso di studi compiuto e ne sostiene il perfezionamento presso università operanti al di fuori del territorio regionale. In passato non sono mancate le polemiche, spesso legate al rifinanziamento del programma. Lo scorso aprile dieci ragazzi fecero irruzione nel Centro regionale per la mobilità giovanile per protestare contro la lentezza dell'iter e la graduatoria “poco scorrevole” dei percorsi di rientro. (p.l.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Ed_Cagliari
Accordo sui precari, trattativa sull’Imu
Nel decreto ridotte le forme di lavoro flessibile, saranno assunti tutti i vincitori di concorso. Cgil: una risposta parziale
di Vindice Lecis
 
ROMA Mentre si lavora a tappe forzate per raggiungere l’intesa sull’Imu (ieri nuova fumata nera), il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al pacchetto sulla Pubblica amministrazione. Il premier Enrico Letta ha definito il provvedimento come «soluzione del precariato». Sarà costituita l'Agenzia per la coesione territoriale per coordinare la gestione dei nuovi fondi Ue (2014 - 2020 con un investimento pari a 30 miliardi). Letta ha ricordato che «vengono tipizzate e ridotte le forme di lavoro flessibile». In vista nuovi tagli alle spese per consulenze e auto blu, il nuovo blocco del turn-over con la gestione degli esuberi. Nel decreto, centrale è comunque la stabilizzazione dei precari della Pubblica amministrazione. Letta ha rivendicato l'adozione di «alcune barriere per evitare che si ripetano modalità-scorciatoie per le assunzioni nella Pubblica amministrazione senza concorso, in passato, troppo usate, come le partecipate». Dunque sarà avviato un «parziale inserimento, previa una procedura altamente selettiva, perché bisogna applicare la Costituzione». È prevista anche una norma che obbliga ad assumere tutti i vincitori di concorso», ha spiegato il ministro per la Pubblica amministrazione, Gianpiero D'Alia. «In parte - ha chiarito il ministro - questo riguarderà anche gli idonei, ma solo per le graduatorie più recenti». Con queste disposizioni, ha aggiunto D'Alia «si prevede che il contratto tipico prevalente è il contratto a tempo indeterminato. Mai più contratti a termine che non siano eccezionali e temporanei, perchè temporanea è la prestazione richiesta oggi l'uso e il ricorso del precariato nella pubblica amministrazione è diventato una scorciatoia rispetto al concorso pubblico. Chiunque faccia contratti a termine fuori dai casi eccezionali previsti da queste disposizioni questi contratti sono da considerare nulli di diritto», ha aggiunto il ministro. Sono previste procedure selettive perché le scelte avvengano tra i lavoratori che hanno contratti a termine di almeno tre anni nell'ambito dell'ultimo quinquennio nella pubblica amministrazione. Decisa l’assunzione di mille vigili del fuoco mentre il ministero dei Beni culturali, con questo decreto, potrà inserire in organico personale già nel 2013, in deroga alla legge sulla spending review, nel limite del 20% delle unità cessate nel 2012. Questa norma permetterà l'assunzione di oltre 150 dipendenti. Per la Cgil il decreto legge «rappresenta un primo passo, una risposta parziale non ancora sufficiente per dare una soluzione complessiva al tema della precarietà». Secondo il segretario confederale Nicolosi con le nuove regole «una larga fetta di lavoratori precari rimarrà esclusa dai processi di stabilizzazione». Dopo questo scoglio, il governo è atteso dalla soluzione del nodo Imu. La prima rata sarà definitivamente cancellata. Ma sulla seconda un accordo ancora non c'è. Un incontro andato avanti per ore tra il premier, Enrico Letta, il vicepremier, Angelino Alfano, il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, dei rapporti con il Parlamento Dario Franceschini, e degli Affari Regionali, Graziano Delrio, non è bastato a sciogliere il nodo della tassa sulla casa che domani sarà affrontato dal Consiglio dei ministri.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 8 - Ed_Cagliari
Nuovo taglio per auto blu e consulenze
Tutti i punti del decreto: dalle graduatorie ai concorsi, alla gestione degli esuberi nel settore
Sanità e scuola, possibili immissioni in ruolo. Cosa cambia per le pensioni. Mobilità per le società partecipate Costituita l’Agenzia per la coesione per gestire i fondi strutturali Ue
 
ROMA Ecco in sintesi le misure presenti nel decreto sulla pubblica amministrazione. Salva-precari: è prevista una riserva del 50% dei posti a concorso, fino al 2015, per chi ha avuto un contratto di lavoro a termine per tre anni negli ultimi cinque. Chance che, secondo i sindacati, comunque non consentirà la stabilizzazione neppure di tutti i 90 mila contratti a tempo determinato. Fino al completamento delle procedure concorsuali (non oltre il 2015) sarà possibile prorogare i contratti. Sanità: tra medici, personale infermieristico e tecnici sarà possibile stabilizzare circa 35.000 persone del settore sanitario attraverso procedure concorsuali specifiche, come spiegato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Stretta flessibilità: nel decreto si limita il ricorso al lavoro flessibile circoscrivendolo a «esigenze di carattere esclusivamente temporaneo o eccezionale». Assunzione vincitori concorso: prevista anche una norma che «obbliga ad assumere tutti i vincitori di concorso», sottolinea D'Alia. E «in parte questo riguarderà anche gli idonei, ma solo per le graduatorie più recenti». Prorogate al 2015 le attuali graduatorie. Nuove regole pensioni: per la gestione degli esuberi (7-8 mila quelli ad oggi rilevati nelle amministrazioni centrali), viene prorogata la possibilità di andare in pensione con le regole antecedenti la riforma Fornero, portando da fine 2014 a fine 2015 il limite per il raggiungimento dei requisiti. Mobilità per partecipate: si punta alla mobilità per le società partecipate dal pubblico ma non quotate, da attivare tra società diverse, anche di diverse regioni. Per le amministrazioni prevista anche la mobilità per coprire le «gravi carenze di personale» degli uffici giudiziari. Auto blu e consulenze: per auto di servizio e consulenze dal 2014, nelle amministrazioni pubbliche e per le Authority, scatta un tetto di spesa pari all'80% dei costi sostenuti nel 2012, ed è prorogato a fine 2015 il blocco di acquisto o leasing di autovetture. - Agenzia per la coesione: arriva la nuova Agenzia, fortemente voluta dal sottosegretario alla presidenza, Filippo Patroni Griffi, per «rafforzare l'azione di programmazione, coordinamento, sorveglianza e sostegno della politica di coesione». Non si tratta, ha sottolineato il ministro Trigilia, di «neocentralismo», ma di una gestione migliore dei Fondi strutturali Ue che per il ciclo 2014-2020 ammontano a 30 miliardi. Un modo per utilizzare tutte le risorse a disposizione, come sottolineato da Letta. 1.000 vigili del fuoco: in arrivo 1000 assunzioni, con una dotazione di circa 75 milioni di euro tra 2013-2015. - Sistri e Ilva: semplificazione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti (che riguarderà principalmente i rifiuti pericolosi). Presenti anche alcune norme di dettaglio sull'Ilva, dalla gestione dei rifiuti alle forniture. - Testimoni di giustizia: assunzione «per chiamata diretta nominativa» per i testimoni di giustizia. Ricercatori Igv: nel dl, ha spiegato il ministro della Pubblica istruzione Carrozza, c’è la norma in favore dell’autonomia degli enti che consente, nell’ambito del piano triennale l’immissione in ruolo dei ricercatori. Inoltre nel ddl c’è una norma che riguarda l’Istituto di geofisica e Vullcanologia che consente in prospettiva l’immisione in ruolo di precari.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Ed_Cagliari
Costantino, alle radici di un culto
 “In hoc signo vinces”: il bilancio di cinque giornate di studio sulla figura del santo imperatore
 
SEDILO Inediti storici e approfondimenti inaspettati germogliano anche così, dalla piazza del paese, in alcune animate sere di agosto. Facendo interloquire, al di là degli schemi e attraverso una molteplicità di linguaggi, studiosi e cittadini, giovani e anziani. Alcuni in ragione delle loro conoscenze, altri per la straordinaria memoria degli eventi, dei luoghi, degli incontri. La riappropriazione delle complesse vicende di cui è stata protagonista la nostra Isola, documentate ma al contempo ignorate dai più, è processo lento su cui è necessario procedere affinché, parafrasando il titolo della recente pubblicazione di Omar Onnis, tutto quello che sappiamo sulla Sardegna non sia più falso. Anche in tal senso, le cinque serate organizzate a Sedilo dall'amministrazione comunale grazie all'intuito e alle competenze del comitato scientifico di “In Hoc Signo Vinces” presieduto da Maria Antonietta Mongiu intorno alla figura di San Costantino costituiscono un'opera meritoria. Tappa di un percorso più ampio che proseguirà interessando anche altri comuni della Sardegna e già iniziato lo scorso anno, “In Hoc Signo Vinces”– preceduto nel mese di giugno da un dibattito sulla libertà religiosa da Costantino alle democrazie moderne – dal 21 al 25 agosto ha reso omaggio ai 1700 anni che ci uniscono, piuttosto che separarci, all’Editto di Milano e alla battaglia di Ponte Milvio, vittoria dedicata al Dio dei cristiani. “In hoc signo vinces” ha consentito dunque di chiarire ai tanti presenti quel sofisticato processo sincretistico che ha portato in Sardegna i culti orientali – tra cui quello celebre di Mitra, particolarmente diffuso in Sardegna – a mischiarsi con il Cristianesimo che, dopo le persecuzioni di Diocleziano, si è diffuso capillarmente. Forse, alla base, ci sono stati i militari provenienti da oltremare su cui si è soffermato Pietro Paolo Onida, che ha prospettato un filone di ricerca pertinente al matrimonio tra questi e le donne sarde, a riprova che i giuristi romanisti parlano di temi che persistono ancora oggi. Certo è comunque che, protagonista di profonde discontinuità ed innovazioni, traghettatore del vecchio impero verso un mondo nuovo, multietnico e multiculturale, Costantino è stato un riferimento costante nel culto e nella devozione popolare, come testimoniano le indicazioni sulla presenza una chiesa altomedievale a lui dedicata nella zona di Nuraminis e la raffigurazione del santo vescovo, accanto alla Madonna col Bambino, dell'architrave della chiesa di San Pietro extra Muros a Bosa, menzionati dal ricercatore Alberto Virdis. Capillare di certo è stata anche la diffusione del culto della madre di Costantino, Elena, l'austera regina associata alla femminilità ritratta nel retablo di Benetutti e presenza forte ed imperscrutabile nelle sue certezze religiose visibile nel Duomo di Cagliari, come ha sottolineato Anna Maria Saiu Deidda. Tuttavia, oltre agli aspetti che connotarono la Sardegna tra età costantiniana e medioevo nelle fonti materiali, epigrafiche, o nei culti e riti (compresa la santità di Costantino e della madre Elena) o nell'iconografia e nelle architetture, è la "festa" e sono i dispositivi che caratterizzano la festa ad essere temi di assoluta centralità, anche oggi, per le implicazioni politiche, culturali e giuridiche che rivestono. E ciò è parso chiaro nell'antropologia e nelle sociologie delle iniziazioni e delle auto-narrazioni a disposizione del pubblico; negli acuti spunti forniti dai sociologi Aide Esu e Nicolò Migheli fino al vocabolario, a tratti desueto, dell'Ardia, appassionato tema che sta a cuore a Tonino Manca. La conferma arriva infine dalle domande chiave dell'ultima giornata: di chi sono l'Ardia e le feste e le relative documentazioni visive e/o foniche? La proprietà delle gare poetiche, nell'era dei supporti digitali è dell'emittente-poeta o di chi registra? si è chiesto il giurista Giovanni Battista Gallus. E quale è oggi l'obiettivo di un Istituto come l'Isre, luogo del riconoscimento e della conservazione della memoria collettiva? La questione è delicata, davanti alla deriva reificante anche delle politiche pubbliche - come ha affermato Bruno Murgia - che con "viralità" pretendono sacrifici e deviano le poche risorse disponibili per la cultura su manifestazioni effimere e di nessun senso, se non di propaganda elettorale. Su come registrare e come fare della memoria collettiva luogo di costruzione di senso, sull'importanza di banche dati accessibili e disponibili quali bene comune, luogo di autenticità e di riconoscimento identitario ed opportunità di lavoro è intervenuta Maria Antonietta Mongiu, augurandosi che i sardi si sottraggano alla rappresentazione macchiettistica della loro cultura buona solo per turisti distratti. (red.c.)
 
 

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