Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
25 August 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Oristano e Planargia (Pagina 31 - Edizione CA)
Scano montiferru
Università, le iscrizioni
 
C'è tempo fino a martedì per iscriversi al nuovo anno accademico 2013/14 dell'corso universitario di Informatica di Scano Montiferru, l'unico in Sardegna. Una occasione imperdibile per 54 matricole. Scano risulta tra le migliori Università Italiane per inserimento lavorativo a un anno dalla laurea: il 93 per cento trova un impiego, centinaia di ingegneri lavorano in prestigiose società dell'Isola e d'Europa. Risultati eccellenti per l'ateneo scanese, che festeggia 14 anni di vita. Grande attenzione alle esigenze degli studenti per un migliore rapporto qualità-costo, con agevolazioni economiche ai meritevoli e pagamento delle tasse scolastiche a rate direttamente alla direzione dell'Università, senza intermediazione delle banche. Per informazioni segreteria@montiferru.it, tel 0785329002. ( j. p. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Estate (Pagina 7 - Edizione IN)
Si chiude stasera a Sedilo il convegno dedicato all'imperatore cristiano
Costantino ed Elena, tra storia, leggenda e fede
 
Diciassette secoli sono passati dall'editto di Costantino che rese libero il culto cristiano e il mito ancora perdura. E la figura del santo guerriero nelle pagine della storia si corrobora di arte, agiografia e sculture che, rappresentando la sua figura e quella di sua madre Elena ormai santificati, ne accresce la diffusione popolare, devozionale e fideistica. Dal 313 d.C. ai giorni nostri l'icona storica si è sedimentata nella cultura popolare, perfino nella tradizione equestre sarda, di cui la scuola sedilese è la portabandiera più fiera e devota. Nel convengo "In Hoc signo vinces" che festeggia i 1700 anni dell'editto di Costantino proprio a Sedilo, diversi gli studiosi, introdotti da Annamaria Piredda, coordinatrice scientifica, che hanno raccontato in piazza San Giovanni Costantino ed Elena declinati nell'arte e nella cultura popolare dal periodo medioevale fino ai nostri giorni.
ICONOGRAFIA Il segno divino di Cristo incarnato in Costantino è transitato nel corso dei secoli attraverso le rappresentazioni scultoree rinvenibili prima a Nuraminis e poi a Bosa a San Pietro extra Muros, come ha raccontato Alberto Virdis ricercatore dell'Università di Cagliari. Architravi che recano la figura dell'imperatore romano e cristiano come isapostolo, alla pari degli apostoli. Sempre a Bosa, invece, nella chiesa di Nostra Signora di Regnos Altos nel castello di Serravalle viene raffigurato in tutta la sua nobiltà in una serie di cicli di affreschi che richiamano a una presunta committenza giudicale, di Giovanni d'Arborea. Alla grande diffusione di onomastici di Costantino sia nell'aristocrazia giudicale, che nelle classi popolari, ancora oggi visibile, non corrispondono altrettante intitolazioni all'imperatore di chiese e/o toponimi.
LA MADRE ELENA Anche la madre Elena supera il figlio sia per numero di chiese parrocchiali intitolate che per diffusione generale di toponimi, come riferisce l'architetto Franco Masala. Costantino offuscato dalla madre, fenomeno curioso, ma fino a un certo punto perché nella filologia artistica Elena ha avuto un posto di primo piano, simbolo sacro dell'universo femminile, divenuta beata per la sua ricerca della croce in Terrasanta. Lo spiega Anna Maria Saiu Deidda dell'Università di Cagliari che mette in luce il ruolo di regina, anziana e austera, così come viene rappresentata senza Costantino nel retablo della parrocchiale di Benetutti, dedicata guarda caso a lei. Ma Elena è anche donna di grande spessore morale che mai mette in dubbio la sua fede, e anzi sembra quasi sostenere il fardello della croce tanto ricercata nel dipinto dei primi del XVII secolo presente nell'aula capitolare del duomo di Cagliari.
EX VOTO E così come Costantino si è conquistato nel sentire collettivo il ruolo di paladino della fede cristiana, i devoti gli hanno tributato una miriade di ex voto, ringraziamenti per le grazie ricevute sotto forma di dipinti, fotografie et altro che testimoniano lo stretto connubio tra immagini e parole nell'arte popolare. Lo mette in evidenza l'antropologa Susanna Paulis che enumera i donatori, più numerosi nel centro e nord Sardegna, che contraggono l'obbligazione dell'ex voto a partire dagli ultimi decenni dell'Ottocento, per esprimere gratitudine al santo per il miracolo ricevuto: aver avuto salva la vita, essere guariti da una terribile malattia oppure essere tornati in piedi dopo la caduta da cavallo nell'Ardia. Forme di culto per il primo evangelizzatore laico della storia che si intrecciano con il contesto ambientale sedilese, il paesaggio della cittadina del santuario di Costantino che crea la sua identità di comunità proprio intorno alla figura del santo guerriero.
SEDILO E IL SANTO Un coinvolgimento totale dei sedilesi nel paesaggio costantiniano, sia fisica che sensoriale, una simbiosi tra natura e uomo che crea lo specifico paesaggio culturale. E del paesaggio costantiniano ne tramandano i ricordi le persone, edificandolo giorno dopo giorno con il loro stato cognitivo, come sostiene Luca Vargiu, studioso di Estetica. «L'Ardia in onore di San Costantino è invece fenomeno caratterizzante non solo di Sedilo ma di tutta la cultura sarda» precisa Giuseppe Zichi, studioso di storia sarda contemporanea. Nel corso della sua storia infatti l'Ardia è stata non solo un momento di profonda fede, ma anche occasione per intrecciare legami relazionali con altre popolazioni dell'Isola, e anche per tessere rapporti commerciali. Il convegno sedilese si chiude stasera (dalle ore 20,30) con gli interventi di Giuseppe Vallifuoco ed Ignazio Camarda che tratteranno il tema dei contenitori della memoria nell'era digitale. Della conservazione dei contenuti, materiali ed immateriali, come bene comune discuteranno poi Bruno Murgia, Maria Antonietta Mongiu e Giovanni Battista Gallus.
Joseph Pintus
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia Medio Camp (Pagina 26 - Edizione CA)
Centro vietato ai camion
La proposta ora è all'esame di vigili e amministrazione
VILLACIDRO. Incontri con residenti e commercianti per il piano del traffico
 
La rivoluzione del traffico è quasi pronta. Da tempo si parla dei cambiamenti che l'amministrazione comunale ha in serbo per cercare di risolvere l'annosa questione del traffico sempre più ingestibile nel centro storico e nelle strade principali. Ma ora sono stati fatti passi avanti: il Cirem del dipartimento d'ingegneria dei trasporti dell'Università di Cagliari ha condotto uno studio delle strade esistenti e dei relativi volumi di traffico attraverso l'utilizzo di rilevatori. Dopo di che ha elaborato due possibili ipotesi di modifiche dei sensi unici e delle intersezioni più pericolose che ora sono al vaglio dell'amministrazione. Dopo un'assemblea pubblica si sono svolte riunioni tra addetti ai lavori. In questi giorni, la polizia locale sta effettuando i sopralluoghi e le misurazioni per capire quanto siano fattibili i progetti, per ora perfetti solo sulla carta. «Terremo presenti le esigenze di cittadini e commercianti», fa sapere il vicesindaco Federico Sollai. I commercianti però, più volte si sono lamentati per il transito di mezzi pesanti in centro, per l'imbottigliamento di vetture e per il problema parcheggi. Tutti poi si chiedono se nel piano del traffico sarà affrontato una volta per tutte il problema sicurezza: di giorno ma soprattutto di notte, le vie Roma, Parrocchia, Repubblica e Nazionale diventano piste da corsa per giovanissimi centauri e automobilisti che sfrecciano a tutta velocità mettendo in pericolo i cittadini. (s.p.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Provincia di Oristano (Pagina 30 - Edizione CA)
Mogoro
Ecco le migliori lauree premiate dal Comune
 
Il Comune premia ancora i suoi laureati. La cerimonia è prevista martedì alle 19 nella piazza Giovanni XXIII, uno degli appuntamenti della rassegna “Sere d'Estate”.
L'iniziativa è rivolta agli studenti che hanno conseguito la laurea con il massimo dei voti e che dopodomani racconteranno la loro esperienza scolastica e i loro progetti futuri al pubblico presente.
Era stata l'amministrazione a pubblicare un apposito bando di concorso per ricevere le candidature dei laureati. Neanche quest'anno, per mancanza di candidati, è stato assegnato il premio da 1.500 euro per tesi sullo studio del territorio. La Giunta ha comunque deciso di utilizzare questa somma per due studentesse che si sono collocate in graduatoria a pari merito.
Ecco i laureati che saranno premiati: 2 mila euro per Francesco Grussu , 1500 euro per Valentina Margiani , 1000 euro per Francesca Scanu e Francesca Broccia . Alla premiazione parteciperà l'ex governatore Renato Soru, che parlerà dell'importanza della scuola e del sapere. ( an.pin. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Ed_Cagliari
LA CLASSIFICA»L’INDICE 2013 DELLA COMMISSIONE EUROPEA
Regioni Ue, l’isola cola a picco: ora è meno competitiva dell’Est
In Italia riescono a piazzarsi più giù in graduatoria soltanto Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata Perde colpi anche la Lombardia. Ai primi posti figurano Utrecht e la zona industriale di Londra
di Luisa Satta
 
SASSARI La crisi cancella l’Italia dalla cartina europea della competitività. E tra le regioni Ue la Sardegna è chiamata a indosssare una delle maglie nere: 222ma in graduatoria, tra i fanalini di coda, più giù in classifica di altre aree forse a lungo erroneamente ritenute più povere. Anche la Lombardia, fino a tre anni fa tra le prime cento perde posizioni: è ora al 128esimo posto. Lo certifica la Commissione europea nell’”Indice 2013”. In testa alla Top 5 c’è Utrech, in Olanda, seguita dall’area di Londra, dal Berkshire - Buckinghamshire - Oxfordshire (Gran Bretagna), da Stoccolma, e dal Surrey (ancora in Uk). Le regioni del meridione d’Italia si collocano tutte fra le ultime posizioni. La Sicilia è al 235esimo posto su 262. La Calabria al 233esimo, subito dietro alla Puglia e poco distante dalla Basilicata (227). La classifica è stata stilata tenendo conto di diversi fattori: istituzioni, stabilità macroeconomica, infrastrutture, sanità e istruzione di base. Nessuna delle regioni italiane è stata promossa a pieni votì in almeno uno di questi capitoli. Scorrendo l’elenco si trovano tutte nella parte bassa della lista. Sardegna, Campania (217) e Molise (201) hanno ottenuto risultati paragonabili a quelli raggiunti da zone dell’estremo est europeo. Punteggi migliori, ma comunque preoccupanti, per le altre. Dopo la Lombardia, al 141esimo posto si trova l’Emilia Romagna, al 143esimo il Lazio, al 145 la Provincia autonoma di Trento, e poi ancora la Liguria (146), il Piemonte (152), il Friuli (157), il Veneto (158), La Toscana (160), l’Umbria (167), la Provincia autonoma di Bolzano (173), le Marche (177), la Valle d’Aosta (178) e l’Abruzzo (187). Alla sua seconda edizione, la ricognizione triennale, dedica una parte delle conclusioni a segnalare come la cosiddetta blue banana, ossia la dorsale economica che collegava idealmente la grande Londra alla Lombardia (unica regione italiana a rientrarvi), via Benelux e Baviera, «abbia cambiato forma». Ora viene delineata una configurazione più policentrica, con regioni forti soprattutto dove si trovano capitali o aree metropolitane. Così, se a capitanare la classifica dei 262 territori dell'Unione (nello studio è compresa anche la Croazia) sono appunto Utrecht e le aree britanniche, una decina di regioni italiane si concentrano nella fascia intermedia e sette oltre quota 200. Ultime in assoluto della classifica generale sono la bulgara Severozapaden ed alcune regioni greche e romene. «Si tratta di una fotografia impietosa dello stato delle regioni italiane: di come il centro-nord abbia perso competitività e si trovi in difficoltà - fanno rilevare fonti europee -. E l'indicatore, seppure non basato su dati freschissimi (2010-2011-2012), è uno strumento utile per preparare la nuova programmazione». Non a caso, nonostante una sostanziale riduzione del budget Ue 2014-2020 rispetto al precedente, l'Italia è riuscita comunque a strappare 29,238 miliardi, più o meno una cifra analoga al passato, proprio perché le sue regioni, anche le più sviluppate, hanno serissimi problemi. Lo stesso studio sconsiglia di fare confronti con la precedente edizione del 2010, perché alcuni indicatori sono stati aggiornati e oggi vengono poi prese in considerazione per la prima volta alcune aree della Croazia. Ma il paragone di massima resta evidente. In particolare, appare abbastanza significativo il fatto che la Lombardia nel vecchio Indice si trovasse a quota 95 l'Emilia Romagna a 121 (contro 141), il Lazio a 133 (143), il Veneto a 146 (158). Il report 2013 si basa su tre principali gruppi di indagine. Più nel dettaglio si va da ciò che viene considerato «basilare» per il funzionamento di un'economia (qualità delle istituzioni, stabilità macroeconomica, infrastrutture, sanità, istruzione) all'«efficienza» (qualità delle università e dell'apprendimento permanente, funzionalità del mercato del lavoro e sue dimensioni) sino a giungere ai «livelli tecnologici e all'innovazione».
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Ed_Cagliari
CONVEGNO SU SAN COSTANTINO
Oggi a Sedilo l’ultima giornata
 
SEDILO Giornata di chiusura nella piazza San Giovanni di Sedilo della seconda edizione del convegno “In hoc signo vinces”, cinque serate nel nome di San Costantino. La serata di oggi si apre alle ore 20.30 con gli interventi di Giuseppe Vallifuoco ed Ignazio Camarda che tratteranno il tema dei contenitori della memoria nell’era digitale. Della conservazione dei contenuti, materiali ed immateriali, come bene comune discuteranno poi Bruno Murgia, Maria Antonietta Mongiu e Giovanni Battista Gallus. Al centro del dibattito la titolarità di feste e tradizioni nelle produzioni audio, immagine e video e il diritto a sfruttarle. Nel corso della serata, nel ricordo del protagonismo di Elena, madre di Costantino, la proposta all’amministrazione comunale di Sedilo di dedicare due strade a due donne: l'archeologa Maria Luisa Ferrarese Ceruti e Francescangela Zonchello, benefattrice sedilese di una nobile famiglia che finanziò la costruzione dell’asilo infantile e dell'ospizio, pioniera di ciò che oggi chiamiamo welfare. A sottolineare l'importanza del momento dal preciso valore simbolico, due brevi interventi di Maria Antonietta Mongiu e Attilio Mastino.

Questionnaire and social

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