Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 June 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
MACCIOTTA. Via a luglio
Neuropsichiatria  pediatria non trasferite
Il trasferimento è andato secondo le previsioni, nessun imprevisto. Ma la clinica Macciotta non chiude ancora totalmente i battenti. Rimangono infatti all'interno della struttura due reparti estremamente importanti, anche questi in attesa di essere trasferiti. Si tratta della clinica pediatrica e della neuropsichiatria infantile. «Stiamo ancora predisponendo l'organizzazione per completare il trasferimento», spiega Ugo Storelli, direttore sanitario della Asl 8.
Spostamento che verrà completato entro luglio, quando i due reparti attualmente operativi nella clinica di via Porcell si trasferiranno nei locali del Microcitemico di via Jenner, dove sorgerà il Polo pediatrico e dove con tutta probabilità verrà trasferito anche il reparto di Pediatria del Brotzu.
Per quello che riguarda il futuro della struttura di Stampace, è possibile che l'edificio mantenga comunque la sua vocazione sanitaria. «Non un museo o un grande centro culturale, ma magari un polo poliambulatoriale in centro città», aveva detto qualche settimana fa l'assessore alla Sanità della Regione, Simona De Francisci. «L'argomento», aveva tra l'altro chiarito l'esponente della Giunta guidata da Ugo Cappellacci, «sarà discusso con l'università, che è proprietaria di buona parte della struttura, e con gli altri enti coinvolti».
Circa un mese fa, inoltre, in tanti avevano protestato per il destino della biblioteca presente all'interno del Macciotta, dato che da tempo, in vista del trasferimento al Policlinico, era stata svuotata. I libri, migliaia di volumi di pregio e valore scientifico, erano già stati trasferiti nei locali di Monserrato.
Secondo alcune voci, tra l'altro, l'Università, proprietaria di scaffali, tavoli e sedie (veri pezzi di antiquariato) avrebbe deciso di vendere tutto. Insomma, una parte di storia della clinica che rischia di scomparire.
Medici e infermieri avevano dunque posto una domanda: «Perché la biblioteca non viene lasciata lì e riutilizzata?»


2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
POLICLINICO. Viaggio nel Blocco Q, il reparto che da due giorni ospita i bimbi bisognosi di cure
Ecco la nuova casa dei neonati
Nella terapia intensiva le migliori apparecchiature disponibili
Nicole ha cominciato a respirare da sola. Non è più ventilata col tubo tracheale, i suoi piccoli polmoni hanno deciso di lottare per la vita. È il primo raggio di sole che entra al Policlinico. La mamma piange in un angolo: «È un miracolo». La sua piccola ha solo ventitré giorni e una gran voglia di vedere la sua cameretta, a casa: «Ora abbiamo la forza per andare avanti».
Poco prima di mezzogiorno si affaccia in corridoio il presidente della Regione Ugo Cappellacci, ha due buste piene di pupazzetti: «Volevo dare un po' di colore al nuovo Blocco Q».
Visita istituzionale, ma neanche tanto: «È emozionante vedere queste creaturine». Osserva ogni stanza, s'informa delle condizioni di salute dei bimbi. I piccoli guerrieri sono nelle incubatrici, avvolti da mille tubicini che tengono sotto controllo le funzioni vitali. «Stanno tutti bene, nessuno ha risentito del trasferimento», assicura Vassilos Fanos, direttore della Terapia intensiva neonatale e della Puericultura dell'Azienda ospedaliero-universitaria. Lo dice con orgoglio, e un pizzico di commozione: «È la realizzazione di un sogno. Per noi, per i bimbi e per le loro famiglie».
 UNA GRANDE FAMIGLIA L'aria che si respira al secondo piano dell'ospedale di Monserrato è quella di una grande famiglia: medici e infermieri si prendono cura dei piccoli con amore e con un'attenzione che va oltre il loro ruolo. Partecipano alla battaglia per la vita di quei figli adottati quasi d'istinto. Stanno accanto ai genitori che combattono con un senso d'impotenza logorante. Cercando di mettere a tacere il bip bip dei macchinari che entra nel cervello.
 TECNOLOGIE AVANZATE I vertici istituzionali del Policlinico accompagnano il governatore in tour nel reparto: per tutti calzari verdi e massima cautela lungo i corridoi bianchissimi. «È l'eccellenza, la sicurezza è garantita a tutti i livelli, le tecnologie sono avanzate», spiega Fanos. «Consente di dare le risposte giuste e in tempi reali alle esigenze dei neonati», sottolinea Ennio Filigheddu, direttore generale dell'Aou. Cappellacci si compiace: «In Sardegna abbiamo professionalità eccezionali, alla Macciotta erano sacrificate qui hanno il massimo».
 SALA DA 800 MILA EURO La nuova struttura di Monserrato è il futuro che chiude la storia pediatrica della clinica cagliaritana. Sono appena arrivate 18 incubatrici, altrettanti monitor ad altissima tecnologia e 15 ventilatori, per un costo complessivo di 800 mila euro. «Il top di gamma», sottolinea Marco Meloni, referente territoriale dell'azienda madre delle apparecchiature. Dieci posti letto nel reparto di Terapia intensiva, tutti occupati. Ogni postazione è dotata di incubatrice, dieci prese universali, ventilatore per l'assistenza respiratoria, umidificatore che riscalda l'aria inspirata dal neonato, un monitor per tenere sotto controllo le funzioni vitali, e dietro «un altro piccolo monitor satellitare che consente di seguire ogni movimento del bambino», spiega Enzo Zurrida, medico del reparto e nella notte tra venerdì e sabato responsabile dell'accoglienza. «È stata un'impresa straordinaria, indimenticabile».
GRANDE LAVORO DI SQUADRA Piero Tamponi, direttore amministrativo dell'azienda mista, aggiunge: «Tutto è riuscito alla perfezione, merito di un gran lavoro di squadra». Istituzioni, forze dell'ordine, protezione civile, volontari, medici, infermieri, tecnici, manutentori, ognuno ha dato il massimo. «Manifesto la più viva soddisfazione per il riuscito trasferimento», scrive in una nota il prefetto Alessio Giuffrida. «Esprimo il massimo apprezzamento per la brillante opera di coordinamento della viabilità svolta dalla Polizia stradale». Ma si sofferma anche sul ruolo dei Carabinieri e delle polizie locali dei Comuni di Cagliari, Sestu, Selargius e Monserrato: 140 uomini che hanno lavorato in una notte che resterà nella storia.
Sara Marci

 
3 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 30 - Edizione CA)
Alghero
A confronto le Università insulari del mondo
Le università insulari di tutto il mondo arriveranno ad Alghero. Si terrà giovedì e venerdì prossimo, nell'auditorium di Porto Conte Ricerche, l'assemblea del R.e.t.i., consorzio che riunisce 26 realtà accademiche insulari provenienti da ogni parte del mondo. Un evento che accoglierà rappresentanze dalle Canarie a Cuba e sino alle isole giapponesi e della Polinesia Francese dall'altra parte del mappamondo, passando per le due università sarde di Sassari e Cagliari, quella siciliana di Palermo, le università greche. L'auditorium di Porto Conte Ricerche sarà la cornice dell'assemblea generale e il simposio del R.e.t.i., "Réseau d'Excellence des Territoires Insulaires". Evento di portata internazionale, padrone di casa l'Ateneo di Sassari. (a. br.)
 

4 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 32 - Edizione CA)
Volume della docente Francesca Chessa sul ruolo dell'interprete
Festival letterari e dintorni: com'è cambiato il traduttore
Ogni anno scompaiono venticinque idiomi. Con questo ritmo, entro la fine del secolo, circa tremila lingue, ovvero la metà di quelle presenti oggi sul pianeta, non ci saranno più. Un dato che dice tutto sulla necessità di garantire la conservazione delle identità e delle culture. E anche per scongiurare l'estinzione di una figura, quella dell'interprete, fondamentale in molti settori, compreso quello dei festival letterari, sempre più numerosi anche nell'Isola.
Tra le diverse pratiche in uso nel campo della traduzione quella che riguarda l'interpretazione dialogica sta acquistando un ruolo sempre più importante in vari territori: sociale, economico, universitario. Al suo utilizzo la cagliaritana Francesca Chessa, laureata nella prestigiosa Scuola superiore di lingue moderne per interpreti e traduttori dell'Università di Trieste, docente di Lingua, traduzione e interpretazione francese all'Università di Cagliari, dedica una pubblicazione intitolata appunto “L'interpretazione dialogica” (Carocci), in cui propone una serie di riflessioni sulla natura e sul peso di questa forma di comunicazione, vista da più angolazioni. «Rispetto alle più conosciute tecniche di conferenza in quella dialogica l'interprete gestisce la conversazione che si svolge tra due persone», precisa la studiosa: «Le zone di intervento sono varie. Si va dalla classica trattativa commerciale o diplomatica fino a quella oggi definita interpretazione in ambito sociale, implicante competenze non sono solo linguistiche, ma culturali, psicologiche, pragmatiche. Penso agli scambi di conversazione tra un medico e un paziente appartenente a un altro stato, o quelli che avvengono in campo giuridico, dove la competenza terminologica è essenziale».
Specificità che allontanano l'interprete dall'idea di semplice trasmettitore di parole, ancora radicata nel pensiero comune. «I contesti in cui si opera sono tanti. Ciò che si crea tra i partecipanti e le diversità di status, e non solo, richiedono altre necessità». Una figura nuova.
Carlo Argiolas


5 - L’Unione Sarda / Primo Piano (Pagina 3 - Edizione CA)
CARCERI. Il sottosegretario Berretta oggi a Cagliari e Oristano
Giustizia, tour del governo
Sono un migliaio, in Sardegna, i condannati che scontano pene alternative al carcere: per la precisione 1.066 nel 2012, secondo il rapporto Istat sui cosiddetti «soggetti in esecuzione penale esterna». In tutta Italia la cifra arrivava l'anno scorso a 25.986: in crescita rispetto al passato più recente, ma ben al di sotto del trentennio 1976-2006 (l'anno dell'indulto). E, soprattutto, ben al di sotto del resto d'Europa, dove è assai più consistente il ricorso alle misure che contribuiscono a ridurre il sovraffollamento carcerario.
Della questione si parlerà oggi pomeriggio ad Arborea al convegno organizzato dalla cooperativa Il Samaritano, con la partecipazione del sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta. In mattinata l'esponente del governo farà tappa al tribunale di Cagliari, dove incontrerà i vertici della magistratura del capoluogo. Poi, dopo un incontro con la stampa, il trasferimento a Oristano per una visita al vecchio carcere cittadino e un incontro con sindaco e Giunta comunale.
Per le 16 è previsto l'inizio del convegno di Arborea (nella nuova sala convegni del Samaritano, in località Strada Mediana II Sassu). Insieme a Berretta interverranno Sebastiano Masala, direttore della comunità Il Samaritano, Gianfranco De Gesu, provveditore regionale del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, Cristina Cabras, docente di Psicologia giuridica dell'Università di Cagliari, don Angelo Pittau, del coordinamento delle comunità di accoglienza, e la responsabile della Caritas di Oristano Giovanna Lai.
Coordinerà i lavori Antonello Caria, presidente della comunità Il Samaritano e dirigente regionale delle Acli. «Puntare alla diffusione delle misure alternative - spiega Caria - significa tentare di andare oltre le politiche cosiddette securitarie, basate sull'idea che per tutelare la sicurezza dei cittadini basti tenere i condannati chiusi in una cella, dimenticandosi che la rieducazione effettuata nel contesto sociale e col coinvolgimento del territorio è molto più efficace. Le misure alternative devono essere ampliate proprio perché producono risultati tangibili sia per il sistema penitenziario, sia per le casse dello Stato, con notevoli risparmi».
 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 18 - Cagliari
Trasferimento della neonatologia 
Il plauso del prefetto: «Pochi disagi per la viabilità» 
CAGLIARI Piena soddisfazione è stata espressa dal Prefetto Alessio Giuffrida, per il trasferimento – «con successo» – dei 37 piccoli pazienti della clinica pediatrica Macciotta al Policlinico universitario di Monserrato che è stato organizzato nella notte tra venerdì e sabato. Il prefetto Giuffrida, in particolare, ha apprezzato il lavoro svolto dalla polizia stradale, incaricata proprio dal rappresentante del Governo del coordinamento della viabilità, «la cui gestione – come è scritto in un comunicato – è durata dodici ore e ha visto impegnati circa 140 uomini appartenenti alle varie forze dell’ordine, carabinieri, polizia stradale, vigili urbani e protezione civile, con ben 27 postazioni, scorte e pattuglie in moto nei diversi punti della città e dell’hinterland». La polizia di Stato, invece, si è occupata della gestione dell’ordine pubblico e anche in questo caso è arrivato il plauso della prefettura.. «La collaborazione tra i vari organismi – sottolinea ancora il prefetto Giuffrida – ha consentito di svolgere le delicate operazioni nella massima sicurezza, arrecando il minimo disagio alla viabilità urbana ed extraurbana». Da precisare infine che al Policlinico è stata trasferita solo la neonatologia. La Pediatrica e la neuropsichiatria infantile, ancora per diverse settimane, rimarranno alla Macciotta.



SARDEGNA QUOTIDIANO

7 - Sardegna Quotidiano / Pagina Cagliari
Blocco Q
Prime lacrime di gioia per Nicole
740 I grammi della bimba più piccola del Policlinico ricoverata in Terapia intensiva, stubata dalla dottoressa Palmas commossa per l’evento.
3 I ricoveri ulteriori (ma nessuno in terapia intensiva) registrati dopo il trasferimento dei bambini della Macciotta
C’è silenzio, le lacrime dei piccoli si sentono appena. Pareti colorate, blu e arancio, e altri, «perché anche i colori fanno bene», sussurra il manager dell’Azienda Mista Ennio Filigheddu al presidente della Regione Ugo Cappellacci che si è presentato dai piccoli trasferiti dalla Clinica Macciotta con due buste di orsacchiotti. «Un ottimo lavoro di squadra», dice. Nel nuovo Blocco Q ci sono già belle storie da raccontare. «Piango perché abbiamo appena stubato la bambina più piccola del reparto, pesava 740 grammi e la mamma mi ha abbracciato», racconta la dottoressa Giuliana Palmas. «Impossibile non commuoversi in questi casi, più volte a me e alle mie colleghe hanno proposto incarichi importanti, ma mi spieghi lei, come potrei mai lasciare queste creature? Non ci riesco». Fuori c’è papa, con Beatrice in braccio. «Tra poco vedrà la sorellina Ludovica piccola piccola, vero?».
LA VISITA Cappellacci accolto da Filigheddu. «Gran lavoro di squadra, così dovrebbe andare
anche nelle amministrazioni»
DAI REPARTI Fanos: «Il primo bimbo arrivato a mezzanotte e dieci, è un sogno che si realizza,
è stato emozionante»
Cappellacci osserva quel posto incantato accompagnato da Filigheddu, dal direttore amministrativo Piero Tamponi e dal direttore del reparto di terapia intensiva e puericultura Vassilos Fanos. «Ringraziamo tutte le istituzioni, i genitori che ci hanno permesso di lavorare e il personale che ha contribuito e mettere su questo posto magnifico, è il bellissimo risultato di un lavoro corale che ancora di più mi fa capire quanto abbia fatto bene a restare in Sardegna “forever ”», ha detto il professore di Verona. «Custodiamo una qualità di personale impressionante ». Il primo piccolo trasferito nel nuovo Blocco Q è arrivato «a mezzanotte e dieci, partito con anticipo alle 23.52». Per tutta la notte Filigheddu è rimasto al fianco dei medici e operatori. «Ci siamo sentiti molto supportati, ogni accesso era ben controllato, vigili, protezione civile, prefettura e tutti gli altri hanno fatto un lavoro inimmaginabile, non ho mai visto così tanta collaborazione», ha detto il direttore generale. Non è mancata l’emozione man mano che i piccoletti varcavano le porte. «Indescrivibile, il personale li accoglieva con grande gioia, questo per noi è un sogno che si realizza, finalmente possiamo offrire una struttura adeguata ai piccoli e ai loro genitori».
ALTRI BIMBI RICOVERATI Al Blocco Q che ospita i bimbi di puericultura e terapia intensiva neonatale della Macciotta ci sono stati otto ricoveri nelle 24 che hanno riguardato il
Nel frattempo ai 38 bambini trasferiti si sono aggiunti tre ricoveri in puericultura, «nelle 24 ore del trasferimento ne abbiamo avuto 8». Il direttore amministrativo Tamponi spiega che a parte la sicurezza garantita da una struttura estremamente moderna è la tecnologia a fare la differenza. «Piccoli problemi pratici sono risolti, le mamme ora possono dare il loro latte al reparto senza dover andare a casa per forza». Cappellacci ha seguito il trasferimento fino alle due. «Per telefono, l’assessore de Francisci mi informava su tutto. Questo traguardo è l’esempio di quella collaborazione istituzionale fondamentale per raggiungere risultati concreti». Così anche Massimo Zedda. «Un ringraziamento sincero a tutte le persone che hanno fatto in modo che il trasferimento dei piccoli pazienti dalla clinica Macciotta al Policlinico di Monserrato si sia svolto nel migliore dei modi». In reparto dottor Giangiorgio Crisponi. «Sono venuto in qualità di visitatore, c’è un bimbo ricoverato con la sindrome di Crisponi, il gene l’ha scoperto mia figlia».
Vi.Sa.
 
 
8 - Sardegna Quotidiano / Pagina 4 - Opinioni
FUORICAMPO QUI MOLENTARGIUS
CERCANSI POLITICI E AMMINISTRATORI
di Luigi Coppola
Parco Molentargius-Saline: prospettive”: il convegno, organizzato a Cagliari dal circolo ” Herman Daly”, prevedeva relazioni di studiosi e docenti universitari e i interventi di amministratori comunali, provinciali, regionali. Annunciati, con nome in locandina, il sindaco di Monserrato, quello di Quartu che è anche presidente del Parco, un consigliere comunale di Cagliari, un consigliere regionale, l’assessore provinciale all’ambiente. Le relazioni sono state seguite da un pubblico molto interessato, nella sala polifunzionale della Provincia a monte Claro. Sergio Nissardi e Carla Zucca, ornitologi, hanno parlato di “Avifauna e attività saliniera”; Rita Cannas, università di Cagliari, di “Valorizzazione economica del Parco”; Marco Cadinu, università di Cagliari, di “Molentargius e dintorni”. Sono emersi aspetti interessanti sull ’avifauna, sull’habitat favorevole alle riproduzioni, sul ruolo storico delle saline e sulla loro morte per inquinamento, sul loro rapporto con la presenza di particolari tipi di uccelli; sono emerse altresì le potenzialità che il Parco, come altri compendi di uguale importanza naturalistica in Italia e in Francia, può sviluppare migliorando le proprie strutture e favorendo attività di tipo imprenditoriale e produttivo. Infine allargando il discorso al paesaggio storico nel quale è inserito il Parco, e facendo riferimento alle antiche attività agricole che trovavano spazio nella grande striscia di terra che va sotto il nome di “Medau su cramu”, dalla parte di Cagliari, e di “Is Arenas” dalla parte di Quartu, e successivamente agli insediamenti abitativi legittimi ed abusivi, con piscina o senza, è emersa, scontata, una domanda: chi deve preoccuparsi di tutelare gli aspetti naturalistici e favorire attività economiche legate ai diversi aspetti di una gestione moderna e funzionale del parco stesso? Ovviamente l’ente Parco. Il Parco naturale regionale “Molentargius- Saline ”, istituito con legge regionale n.5 del 26 febbraio 1999, ha una superficie di 1600 ettari (non di sola acqua!), chiusa tra i confini dei comuni di Cagliari, Quartu, Selargius, Quartucciu. Presidente è il sindaco di Quartu. Il direttivo è formato dai sindaci di Cagliari, Quartu, Selargius e Quartucciu e dal presidente della provincia di Cagliari. Come mai gli organi direttivi del Parco sono costituiti da politici-amministratori e non da tecnici competenti? Il 26 febbraio del 1999 il parco avrebbe dovuto essere “fotografato” con le sue attività e i suoi insediamenti, per impedire nuovi insediamenti urbanistici o attività produttive, abusivi. Il Parco, poi, avrebbe dovuto dotarsi di un Piano. Sono stati nominati esperti, consulenti, docenti universitari per contribuire alla redazione del Piano. Tutto fermo. Perché i responsabili non danno il via al Piano? Un’ultima domanda, posta anche da molti dei presenti, che pure hanno apprezzato l’intervento non previsto dell’assessore alle attività produttive della Provincia, Piero Comandini: perché il politici, col nome in locandina, non si sono presentati? Infine, forse c’è un errore nell’impostazione del problema “parco Molentargius-Saline”: dovrebbe comprendere, è stato detto, anche il patrimonio naturalistico di tutto il Poetto e insieme con lo stagno di Santa Gilla dovrebbe essere gestito da un’unica autorità di grande competenza scientifica, culturale ed economica, affidabile e credibile. Poiché il compendio Santa Gilla-Molentargius-Saline-Poetto ha rilevanza storica, culturale, economica, paesaggistica internazionale, merita grandi cure anche per ricevere

  


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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