Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
12 June 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

 
1 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 13 - Edizione CA)
Punti di vista
La società immobile e la cassiera laureata
Nei giorni scorsi ho letto su un quotidiano italiano che una laureata in cerca di lavoro non ha trovato altro che un posto da cassiera in un negozio e lo ha rifiutato. Bene, da laureato in Economia alla Bocconi, mi permetterei di dire quanto segue a chi desidera iscriversi a scuole superiori o all'università. Lo studio dovrebbe essere fatto, anzitutto, per migliorare le proprie conoscenze nel ramo del sapere che interessa. Ma se si studia anche per avere un titolo che dia la probabilità di ottenere un determinato lavoro, è meglio chiedere consiglio prima di iscriversi a persone che sappiano quali professioni chiederà il mercato in futuro. L'Italia è un paese demograficamente vecchio e, secondo me, anche chi avrà conseguito titoli di studio o lauree importanti, come Informatica o Ingegneria, dovrà essere pronto a svolgere mansioni intellettualmente modeste.
F. Bottacchi - Milano
È un bel fallimento per la politica italiana, non le sembra? Lei non ci dice quale sia la sua professione, dottor Bottacchi. Possiamo intuire che in quanto bocconiano faccia parte - per merito, per nascita o per entrambi i fattori - di quella piccola élite che trova un lavoro consono alle proprie aspirazioni. Purtroppo, la gran parte delle famiglie non ha gli strumenti per capire quali professioni richiederà il mercato. E la gran parte degli studenti non ha accesso all'istruzione superiore di qualità, che può aprire le strade ai poveri ma bravi. Tutte le statistiche dimostrano che la nostra è una società immobile: i figli dei medici e dei notai ereditano gli studi, i figli di impiegati e operai competono per i lavori non qualificati. È dura, fare la cassiera con la laurea. Certo, può essere una scelta obbligata e dignitosa. Ma che delusione, dopo tanti sacrifici. E che spreco di talenti.
Daniela Pinna
 


2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Nuoro (Pagina 18 - Edizione NU)
Via libera del Consorzio
L'Università conferma i vecchi corsi
Nuoro e le tormentate vicissitudini dell'università locale. Mentre ormai da tempo in tanti cantano il requiem di un modello di ateneo barbaricino, il Consorzio conferma la fruibilità da parte degli studenti nuoresi dei corsi della facoltà triennale di Scienze politiche e di quello magistrale in Politiche, società e territorio di Cagliari. Si riannodano dunque i fili di un connubio con il capoluogo che a più riprese hanno dato l'impressione di volersi spezzare: a sorpresa, invece, da ottobre saranno attivati Scienze economiche, politiche e giuridiche, discipline, che parevano destinate a dire addio per sempre al capoluogo barbaricino.
CORSI CONFERMATI Dal prossimo anno accademico l'offerta formativa trova perciò un nuovo completamento deciso ieri mattina l'assemblea del Consorzio per la promozione degli studi universitari di Nuoro, con il commissario Caterina Loi, il presidente della Provincia Roberto Deriu e il sindaco Alessandro Bianchi. «Dopo l'approvazione del consuntivo del 2012, del bilancio di previsione 2013, è stato deliberato l'atto di indirizzo sulla programmazione didattica 2013-2014», fa sapere un comunicato, «è stato dato mandato al commissario di definire positivamente le collaborazioni già avviate, comprese quelle con il dipartimento di Scienze sociali del professor Gianfranco Bottazzi». Confermato anche il master di primo livello in Politiche per lo sviluppo locale.
NUOVA COLLABORAZIONE «Il riavvio delle attività della facoltà di ex Scienze politiche di Cagliari», ricorda ancora la nota, «è stato più volte richiesto dalla popolazione alle amministrazioni locali, nell'ambito di un più vasto programma di rilancio della realtà universitaria. È stato possibile grazie al pressante impegno profuso negli ultimi anni per rivitalizzare l'Università nuorese, mediante proposte concrete per una crescita qualitativa dell'offerta didattica col conseguente aumento del numero delle immatricolazioni". In cantiere ulteriori progetti, in sinergia con altri enti.
Fr. Gu.



3 - L’Unione Sarda / Extra (Pagina 37 - Edizione CA)
L'ESPERTO. Un sonno lungo e sereno inizia già durante la cena
Buonanotte (a tavola!)
Pesce e carni bianche per rimanere leggeri
Sono sempre più numerose le evidenze scientifiche che ci indicano che la qualità e la quantità del sonno hanno influenze dirette, non solo sul benessere, sull'umore e sull'efficienza fisica, ma anche sul nostro rapporto col cibo. Sembra, infatti, che le persone che dormono bene abbiano un appetito inferiore rispetto a quelle che dormono poco e la limitazione delle ore di sonno sia, addirittura, un fattore predisponente per diverse malattie metaboliche.
Ancora una volta questo dimostra come tutti gli aspetti della nostra vita quotidiana non siano slegati ma tenuti insieme da un unico filo conduttore, un corretto stile di vita.
Cerchiamo, quindi, di addentrarci nello stretto legame tra sonno e cibo. Sicuramente un corretto pasto serale favorirà un buon sonno, ma non solo. La qualità e la quantità degli alimenti consumati durante la cena dipenderà anche dalla distribuzione dei pasti durante tutta la giornata: una cena leggera favorirà un buon sonno, invece una digestione difficile lo potrà disturbare, specialmente quando la cena viene consumata tardi (abitudine tutta cagliaritana).
Per mettere pace tra cibo e sonno dovremo non arrivare troppo affamati alla cena: questo vuol dire non saltare i pasti precedenti, non consumarla troppo tardi e che la cena sia quantitativamente più leggera rispetto al pranzo. Per quanto riguarda la qualità degli alimenti possiamo consumare una modica razione di carboidrati complessi (pasta, pane, patate), che garantiscono una adeguata produzione di serotonina, mediatore chimico predisponente il sonno, associata ad alimenti proteici di facile digestione (pesce, uova, carni bianche). Naturalmente una sana attività fisica durante la giornata favorisce un buon sonno, ma chi dovesse avere problemi in tal senso, dovrebbe evitare di svolgere attività sportiva intensa alla sera preferendo attività più moderate.
Giovanna Ghiani
Specialista in Scienza dell'Alimentazione, LABFS (laboratorio di fisiologia degli sport) Università di Cagliari.



4 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 19 - Edizione OR)
Arborea
Detenzione, convegno al Samaritano con Berretta
Riaprire il dibattito sulle misure alternative al carcere, stimolando nella classe politica e nell'opinione pubblica un nuovo modo di pensare la detenzione, in linea con le esperienze più avanzate in atto nel resto d'Europa. È questo l'obiettivo del convegno “Oltre le politiche securitarie - I percorsi di inclusione sociale e le misure alternative alla detenzione per costruire la Riconciliazione Civile”, organizzato dalla cooperativa il Samaritano Onlus di Arborea, con il contributo della Fondazione Banco di Sardegna e la collaborazione delle Acli, della Caritas di Oristano, del Dipartimento di pedagogia dell'Università di Cagliari e del Prap. L'appuntamento, che si terrà lunedì 17 alle 16, nella nuova sala convegni del Samaritano, vedrà la partecipazione anche del sottosegretario al ministero della Giustizia, Giuseppe Berretta. Per informazioni: 0783/867317; coopilsamaritano@gmail.com.



5 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 20 - Edizione OR)
Scano
Centro multimediale, via a tre corsi
Stanno per partire al Centro multimediale di Scano Montiferru i nuovi corsi di webmaster primo e secondo livello e di Programmazione Java per diventare professionisti dei siti internet. La scadenza per le iscrizioni è domenica 30.
I corsi sono organizzati dal Centro multimediale, dove ha sede l'università di Ingegneria informatica, per diplomati e laureati che vogliono approfondire la conoscenza di questi programmi e spendere la loro futura professionalità nel settore della Information technology.
Per il corso di webmaster di primo livello sono disponibili 30 posti; 20 invece per il corso webmaster di secondo livello. Per quello di programmazione Java invece saranno accolti 25 allievi. Una opportunità per tanti giovani che potrebbe trasformarsi in lavoro, perché i corsi offrono tirocinio in aziende specializzate dopo le lezioni. Ma non solo, i migliori saranno inseriti in una “Lista di esperti” con possibilità di assunzione a progetto nella nuova azienda web del Centro multimediale. ( j. p. )



6 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 34 - Edizione CA)
La casa Diana a Las Plassas ospita un'originale esposizione multimediale
Dame, guerre e cavalieri, nel castello i segreti dei Giudicati
Il museo MudA racconta lo straordinario Medioevo sardo
Caterina Pinna
Las Plassas. Un passo, e oplà, sotto i vostri piedi una foto aerea in bianco e nero apre la prima pagina sulla straordinaria storia scritta tra il piccolo paese di Las Plassas e il suo castello. È un giorno di primavera dell'aprile del 1363 e il giudice Mariano IV (il padre di Eleonora) guida una spedizione per approvvigionare la fortezza che domina le dolcissime colline della Marmilla: il regno di Arborea si prepara a muovere guerra al Regnum Sardiniae di Pietro IV. Mariano IV è un re abile e saggio che sa bene quanto il grano sia prezioso, lo commercia con grande successo in tutto il Mediterraneo e all'occasione lo usa come arma di ricatto per affamare Càlari e i nemici catalani, imbarcando le derrate da Bosa e Oristano. Qual era la politica del giudice Mariano? Che territorio difendeva? E il castello che funzione aveva? Scoprirlo sarà un'avventura che culminerà con un invito a corte.
Tutto questo accade a MudA, acronimo di Museo multimediale del Regno di Arborea, un piccolo gioiello, recentemente inaugurato nella casa Diana di Las Plassas, una tipica dimora della Marmilla, che apre gli occhi sulla Sardegna dei Giudicati, primo fra tutti quello di Arborea con le sue tredici curadorias , la Corona de Logu , una sorta di parlamento rappresentativo che doveva ratificare le decisioni del re (giudice in sardo), esempio straordinario di democrazia. Una storia importantissima, studiata molto tardi, troppo spesso romanzata, di sicuro scritta anche tra queste rovine. Curioso, il Castello di Eleonora (come è oggi chiamato), monumento naturale dal 1908 è tra le vestigia più fotografate, ma ciò che ha custodito per anni lo scopriamo solo ora. «Come l'epigrafe, recentemente ritrovata ai suoi piedi nella quale la popolazione degli Uneritani, che abitavano queste campagne, dedicano nel primo secolo dopo Cristo un tempio a Giove Ottimo Massimo». Giorgio Murru, archeologo, nato all'ombra dell'altra reggia della Marmilla, Su Nuraxi di Barumini, insieme allo storico Francesco Cesare Casula e a un team di colleghi (Francesca Carrada, Giovanni Serreli, Gabriella Uccheddu), al Comune di Las Plassas, all'Istituto di Storia dell'Europa Mediterranea, al Cnr e alla provincia del Medio Campidano, è una delle anime di MudA. Non un semplice museo, ma percorso capace di creare nel visitatore suggestioni sul Medioevo arborense. Proponendo, inevitabilmente, altre domande. Chi sono gli Uneritani? Che cosa ci facevano nell'antica terra dei nuragici? Perché questa epigrafe era ai piedi del Castello? «Possiamo solo fare ipotesi - osserva Murru - il professor Attilio Mastino, rettore dell'Università di Sassari pensa che gli Uneritani fossero una ricca comunità formata da popolazioni del luogo». Ecco la prima sorpresa: la storia del Castello racconta altre storie. E siccome il campo è quello delle ipotesi, gli studiosi hanno pensato di scomporre l'iscrizione e riscrivere una possibile traccia. Non perderete neppure un minuto a leggere una dotta spiegazione perché sarete attratti dalle immagini che scorrono veloci sullo schermo. Tutto è raccontato in modo semplice e animato.
Quando si dice multimedialità e percorsi didattici. Provare per credere. Ogni passo, in questo intelligente museo interamente finanziato dalla comunità di Las Plassas, è pensato perché il visitatore di MudA svegli la sua fantasia e si immagini, per esempio, nel corteo di Mariano, giunto in cima al Castello. «Che cosa si vede dalle feritoie di una fortezza?», chiede ancora Giorgio Murru. Lo si capisce una volta entrati nella “sala della Torre” dove lo sguardo sarà catturato dalla campagna oltre le fessure ci sono gli uliveti, l'orizzonte della Giara, le colline ubertose.
Emozioni, sensazioni che diventano addirittura tattili nella sala dei “reperti archeologici”. Già perché qui, se non l'originale, è possibile avere tra le mani una copia fedele di una maiolica “valenzana” o di una “arcaica”. Il pezzo ritrovato nelle campagne di scavo del castello è custodito nella teca, costruita in modo tale che ci sia sempre il suo doppio, afferrabile. Alcuni oggetti sono accompagnati da filmati che spiegano, per esempio, la strada fatta dalla maiolica di Valenza per approdare fino alle coste sarde.
Se Mariano IV preparava una difficile guerra, è indubbio che la vita della guarnigione al castello fosse fatta anche di tanta quotidianità e noia. Giocare a dadi doveva essere un buon passatempo come suonare un flauto. Mentre era ben più faticoso costruire i quadrelli che avrebbero armato le balestre o i chiodi per saldare i legni del tetto.
Ciò che rende prezioso questo museo è che tutto in queste stanze è filologicamente corretto, dalle armi agli oggetti di uso corrente. «Dietro c'è un grandissimo lavoro di studio e di ricerca - aggiunge Murru con giusto orgoglio -; un impegno che ha significato anche mettersi in discussione e decidere come costruire questo museo».
Intanto il viaggio procede e in lontananza si sente il rullo dei tamburi e il corno che segnala l'arrivo del re. Mariano IV sarà accolto dal castellano Ugolino de Campo e dal majorale de villa (il sindaco) con tutti gli onori e un banchetto reale. Nella sala “dell'invito a Corte” scorrono le immagini del filmato di Francesco Casu con i figuranti delle associazioni “Sardisca”, “Compagnia d'armi medioevali” e “Atzinganos” e le musiche di Romeo Scaccia. In sella al suo destriero il giudice di Arborea, accompagnato dal vescovo di Santa Giusta, dal medico personale e dagli uomini più coraggiosi, guida la spedizione che approvvigionerà il castello. Intanto nelle cucine si lavora per il banchetto reale: melone, cannella e uvapassa, una profumata zuppa di ceci della Marmilla, un fragrante pane civraxiu e altre delizie accompagnate da un buon bicchiere di ippocrasso: vino rosso corretto con cannella e altre spezie. Per augurare buona sorte a chi combatterà per il regno dei sardi.
 

 


LA NUOVA SARDEGNA 
 

7 - La Nuova Sardegna / Pagina 29 - Ed. Naz.le
Omaggio a Giovanni Palmieri del comitato Los Milagros
GALTELLÌ Giovedì scorso a 80 anni si è spento nella sua Sassari Giovanni Palmieri. Docente prima e quindi rettore nell’Università di Sassari, ha anche ricoperto incarichi di prestigio nella Banca di Sassari, è stato presidente della Fondazione Banco di Sardegna. Ed è proprio in questa veste che ha lasciato un ricordo indelebile nella comunità galtellinese come ricorda Angelo Rojch in veste di presidente del comitato Los Milagros: «È anche grazie al suo grande impegno come presidente della Fondazione Banco di Sardegna che si riuscì ad installare sul monte Tuttavista il Cristo bronzeo. Con grande lungimiranza il professor Palmieri aveva accolto da subito le richieste e le indicazioni del Comitato per realizzare quella statua imponente. La comunità di Galtellì lo ricorda come esempio unico: le istituzioni quando sono ispirate dai valori autentici e dal disinteresse danno senso alla storia e contribuiscono a costruire il futuro». Cordoglio al quale si associano il primo cittadino Giovanni Santo Porcu e gli ex sindaci Giovanni Cosseddu e Renzo Soro. (a.f.)



8 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 - Ed. Naz.le
Da domani a sabato odontoiatri dell’Aio a congresso
SASSARI Da domani a sabato si svolgerà ad Alghero il 26° congresso n azionale e 7° congresso internazionale AIO (Associazione italiana Odontoiatri)- Focus on dentistry: “La salute dei denti fa sorridere il tuo cuore” -“Healty teeth let your heart smile” con il patrocinio dell’Aiso, Associazione italiana studenti odontoiatria, della Provincia di Sassari, dell’Ordine dei Medici chirurghi e odontoiatri della Provincia di Sassari, della Società Italiana di Edonzia, della Società Italiana di Ortodonzia e della Regione. La manifestazione si terrà in parte nella sala plenaria dell’hotel Corte Rosada, in parte all’hotel El Faro. Prima dell’evento, nei giorni 11 e 12 giugno, si terrà una regata di vela solidale intitolata “We sail to oral health” il cui montepremi verrà interamente devoluto in beneficenza, mentre per domani sono previsti quattro corsi teorico-pratici pre-congresso: “La terapia del dolore in odontoiatria”, “La pianificazione del trattamento implantare”, “Approcci strategici nella modellazione dei restauri diretti”, “Mantenere il dente o inserire un impianto: criteri decisionali per una terapia eticamente indirizzata” . L’inaugurazione del congresso vero e proprio avrà invece luogo venerdì 14 giugno alle 14,30 nella sala plenaria del Corte Rosada alla presenza del rettore dell’università di Sassari, Attilio Mastino. Il congresso andrà avanti sabato 15 giugno dalle 9 alle 13 e nel pomeriggio dalle 14,30 alle 18, mentre domenica 16 giugno è in programma l’assemblea nazionale Aio. Gli studenti universitari di Odontoiatria e i soci aggregati Aio potranno seguire gratuitamente le sessioni scientifiche.



9 - La Nuova Sardegna / Pagina 38 - Ed. Naz.le
La letteratura della Modernità Poetica, estetica, lingua e avanguardia
di Alessandro Marongiu
SASSARI Con l’appuntamento inaugurale, fissato alle 15,30 nell’Aula Magna dell’Università in Piazza Università, si aprirà oggi il XV Convegno Internazionale di Studi della Mod, la Società Italiana per lo Studio della Modernità Letteraria, che fino a sabato 15 farà delle sedi accademiche di Sassari e Alghero il centro di quelli che a buon titolo, vista l’imponenza della manifestazione e le personalità coinvolte, possono essere definiti gli Stati generali della contemporaneistica. Ai saluti del Rettore Attilio Mastino, dell’Assessore alla Cultura della Regione Sardegna Sergio Milia, del Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Università di Sassari Gavino Mariotti, di Simonetta Sanna per la Fondazione Banco di Sardegna e del presidente della Mod Angelo R. Pupino, seguirà un intervento musicale dei Tenores di Bitti "Mialinu Pira", preludio all’inizio della discussione scientifica vera e propria, la cui seduta iniziale sarà presieduta da una figura di primo piano come Vittorio Spinazzola, professore emerito di Letteratura italiana contemporanea all’Università di Milano, nonché saggista e critico letterario. Il Convegno, organizzato con il patrocinio e il sostegno di un cospicuo numero di enti e con il contributo di alcune aziende sarde, vedrà impegnati nell’arco dei quattro giorni più di 160 relatori pronti a confrontarsi sul tema "Letteratura della Letteratura", toccando aspetti quali la definizione del canone letterario, la scelta dello stile, l’uso della lingua, il sistema dei personaggi e dell’opera, la definizione di poetica, le argomentazioni estetiche, le definizioni delle avanguardie, le citazioni, il rapporto col pubblico e il mercato, la critica, la ricezione. Dalle 9 didomani il Convegno si sposterà nel Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali in via Roma dove, nell’Aula Lessing, Aldo Maria Morace presiederà la seconda seduta che avrà per protagonisti Anna Dolfi (Università di Firenze– Accademia dei Lincei), Massimo Onofri (Università di Sassari), Pasquale Marzano (Università di Napoli “L’Orientale”) e Giuseppe Lo Castro (Università della Calabria); dopo l’Assemblea dei soci della Mod, fissata per venerdì 14 a partire dalle 15, sempre nell’Aula Lessing, i lavori si concluderanno sabato 15 ad Alghero dove, dalle 9, nella Torre di Sulis in Piazza Sulis si terrà l’ultima seduta presieduta da Mario Barenghi, per cui sono previsti gli interventi di Niva Lorenzini (Università di Bologna), Valter Boggione (Università di Torino), Beatrice Stasi (Università del Salento) ed Elena Porciani (Seconda Università di Napoli). Tra le 15 e le 19 di giovedì e le 9 e le 13 di venerdì, nelle Aule del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali ben 150 relatori tra dottorandi, ricercatori e docenti universitari daranno poi vita a 12 sessioni parallele (il cui programma completo può essere scaricato dal sito www.modlet.it), confrontandosi in panel relativi alle tante possibili declinazioni del tema generale. Sempre nell’ambito del Convegno, va poi segnalato che la Mod, iscritta all’Anagrafe Nazionale delle Ricerche e accreditata quale ente qualificato per la formazione del personale della scuola, ha promosso due incontri dedicati alla didattica della letteratura nelle scuole secondarie: il primo verterà sul "Valore della letteratura nella scuola delle competenze" (domani alle 15 nell’Aula), nel secondo (il giorno seguente alle ore 9 nella stessa aula) si parlerà di "Esperienza della letteratura e strategie didattiche". Nella giornata di venerdì avranno inoltre luogo due lezioni del Master in "Scrittura creativa ed editoria" finanziato dalla Regione Sardegna: una, intitolata "Prima del libro, durante il libro e dopo il libro", sarà tenuta da Alberto Rollo, direttore letterario della Feltrinelli (ore 9, Aula Mameli); l’altra, intitolata "Da Luciano Bianciardi a Federico Moccia: scrittori, sceneggiatura e cinema di genere in Italia", sarà tenuta da Giacomo Manzoli dell’Università di Bologna (stessa sede ma alle 15).
 
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 37 - Ed. Naz.le
Come rendere visibile l’invisibile
Il Consiglio dell’Accademia di Belle Arti di Brera assegna oggi ad Antonio Marras il prestigioso doppio titolo di Accademico d’Italia e di Socio Onorario, ma anche la laurea ad honorem in arti visive. Brera consacra Marras per "le opere realizzate sia in ambito artistico sia nella realizzazione di ambienti allestimenti; le sue creazioni assumono rilievo non solo dal punto di vista politico-sociale ma anche dal punto di vista poetico. L’arte come scelta e punto di osservazione, l’arte come direzione di sguardo, l’arte come capacità di rendere visibile l’invisibile".

«La Sardegna ha un tesoro, la sua cultura»
di Costantino Cossu
Moda e arte, un binomio sempre più stretto. In che modo conoscenza e passione per l’arte contemporanea sono entrate nel lavoro di Antonio Marras, lo stilista di Alghero che oggi riceve dall’Accademia di Brera la laurea honoris causa? Marras risponde e allarga il discorso, fino a toccare il suo rapporto con la Sardegna e il suo giudizio sul difficile passaggio che l’Italia attraversa, con la cultura messa nell’angolo dai drastici tagli alla spesa pubblica. Che ruolo ha avuto l’arte nella sua formazione? «Ha avuto sempre un ruolo importante. Gli artisti mi hanno ispirato e guidato. Maria Lai per prima e poi tanti altri, fino a Darger e le sue Vivian Girls. Non ultime le sculture umane e le opere insolite di Tino Sehgal, immateriali ed effimere, che nascono non da oggetti ma dal movimento e dall’interazione di persone. Le incursioni nei territori dell’arte sono tante, collaborazioni, mostre. “Trama doppia”, ad esempio, l’ambizioso progetto realizzato nella mia città, che ha visto "Llencols de aigua" con Maria Lai; oppure "Uno più uno meno" con Claudia Losi; o ancora "Archivio provvisorio" per la Biennale di Venezia. Ho lavorato con Luca Ronconi. Mi emoziona ancora ricordare l’entusiamo con cui mi chiese di realizzare i costumi per il “Sogno di una notte di mezza estate”. Tutte le arti tendono ad unificarsi. Non esiste separazione tra arti diverse, anzi c’è corrispondenza. Questo mi affascina ed è alla base dei miei sconfinamenti. Della moda mi seduce la dimensione fantastica, creativa, la grammatica, il codice fatto per essere infranto, violato». La moda è anche attività economica. Che cosa comporta svolgere un lavoro creativo che ha come orizzonte il mercato? «Non è facile conciliare creatività e mercato. Il mercato impone leggi ferree, a cui non sempre la creatività riesce a sottrarsi. Attualmente pochi grandi gruppi internazionali hanno nelle loro mani importanti case di moda, che un tempo creavano abiti per una clientela privata e la loro influenza si diffonde soprattutto grazie alle collezioni di pret -a- porter e attraverso le immagini delle sfilate. La moda può essere fucina di idee, laboratorio di sperimentazione libera, non vincolata, non costretta da esigenze commerciali ed economiche. Io sono un sardo e sono un artigiano, lavoro come un artigiano, da sempre animato dalla convinzione che l’artigianato sia matrice di identità e strumento di sviluppo, vero motore capace di rileggere e interpretare il passato ma anche progettare il futuro e proiettare in esso il profilo identitario di un popolo. Soprattutto oggi, in un mondo globalizzato e decisamente avviato verso l’omologazione, all’artigiano spetta il difficile compito di affermare il diritto a difendere e salvaguardare le proprie peculiarità e valorizzare la diversità come fattore di ricchezza e patrimonio da custodire e far conoscere a tutti». Lavorare nel mondo venendo dalla Sardegna che cosa significa? «La Sardegna è un isola fatta di mescolanze, di misturi. Un’isola dove sono passati tanti popoli che hanno, spesso, voluto ridurre a cenere le eredità precedenti. Forse, però, ciò non è completamente avvenuto. Anzi, per parafrasare Cenere di Grazia Deledda, proprio dalla cenere i sardi potrebbero ricominciare. Questo dovrebbe essere il nostro compito: riconoscere, interpretare, ravvivare e riportare alla luce ciò che, stratificato nel tempo, costituisce l’essenza dell’isola. Segni, parole, codici in apparenza persi, possono essere ritrovati e possono ricostruire un’identità frantumata e lacerata. Nascere in una realtà di provincia spinge a dialogare, comunicare, vedere, cercare quello che c’è altrove. Sono convinto che mettere a confronto la realtà locale con il concetto di globalizzazione, offrire proposte basate sull’accostamento di opposti possa dare origine a nuove e dinamiche articolazioni, a insolite soluzioni e nuove interpretazioni e letture della realtà. Ha ragione Giorgio Agamben, quando dice che appartiene veramente al suo tempo, è veramente contemporaneo chi non coincide perfettamente con il suo tempo né si adegua alle sue pretese ed appare, perciò, inattuale. Ma proprio per questo, proprio attraverso questo scarto e questo anacronismo, egli è capace più degli altri di percepire e afferrare il suo tempo». Lei ha avuto modo di conoscere bene Maria Lai. «L’incontro con Maria ha segnato il mio approccio con l’arte e non solo… Per me ha significato una vera e propria svolta. Con lei ho un rapporto speciale, una sintonia di interessi e di idee che continuano a vivere, immutati, un dialogo ininterrotto. Maria Lai è una presenza straordinaria nella mia vita. Una vagabonda. La jana che tiene per mano il sole e l’ombra. Cuce e ci lega alle favole, ai sogni e all’infinito. Dice che le montagne non sono tanto terribili se, oltre ai precipizi e ai lupi, ci sono anche le nuvole. L’ultima volta alla Stazione dell’Arte di Ulassai per "Fiumane di onde in cammino", uno a costruire grandi cappe da pastori, l’altra a costellare le fodere candide con la sua grafia. Avevo utilizzato vecchie giacche da carcerato, ritagliando e assemblando frammenti di vite vissute. All’ inaugurazione parteciparono con grande entusiasmo gli abitanti del posto. Tanti progetti rimasti sospesi. Mille cose. Mille sogni da realizzare assieme. Le sue piccole mani nelle mie. E il suo sorridere con gli occhi. Mi ha dato il coraggio di esplorare me stesso, mi ha traghettato verso un universo che mi affascinava e mi faceva paura. "Ti ho lasciato bambino e ti ritrovo artista", mi ha detto un giorno. Conservo gelosamente questa frase, come conservo gli schizzi di tanti lavori fatti insieme». Brera dice di apprezzare le sue opere perché esprimono un punto di vista sul mondo insieme politico-sociale e poetico. «La moda è un fenomeno sociale , specchio dei tempi di cui riflette contraddizioni e disagi. Un alfabeto con segni codificati di distinzione sociale, da sempre. La moda apre la strada, vive nel cuore della storia, da muto e umile oggetto può trasformarsi nell’incarnazione delle idee più sovversive. Io uso e ho sempre usato, fin dall’inizio, riferimenti a parole,personaggi, situazioni, luoghi, ambienti cose che forse riportano a una visione più complessa dei miei "stracci" Giustapposizioni accumuli collegamenti …senza fili, ridondanza di immagini sono miei tratti distintivi. Anche - o soprattutto- i dettagli dicono il mio istintivo e innato amore per il linguaggio poetico. Il levare, sottrarre, ridurre, l’essenzialità, il minimalismo non mi appartengono. E allora in ogni cosa che faccio viene fuori inevitabilmente e prepotentemente il mio retroterra culturale, fatto di mille cose e mille interessi, che a volte tacciono ma poi ritornano a dire la loro presenza. Ecco, molte figure, molti oggetti emergono di tanto in tanto per far sentire la loro voce, i loro messaggi in un mondo – quello della moda – ben meno frivolo, artificiale, effimero, superficiale di quanto a prima vista appaia.». Dell’Italia di oggi che cosa pensa? Si sente di dare un giudizio del momento complicato che attraversiamo? Come se ne può uscire? Che ruolo può avere la cultura? «La situazione che stiamo attualmente vivendo, non solo in Italia, ma ad Alghero, in Sardegna, nel mondo, è complicata e mi lascia confuso. A volte penso che siamo arrivati a un punto di non ritorno. Io, però, credo molto nelle rinascite. Nella ripresa del viaggio anche dopo il più terribile dei naufragi. E penso che in questo momento la cultura possa avere un ruolo centrale e possa offrire una via d’uscita, l’unica , forse. Ancora non l’abbiamo capito bene, ma investire nella cultura, nell’arte, nel cinema, significa ridare slancio all’economia. Prendiamo, per esempio, la Sardegna. Ha tra le mani qualcosa che può essere il vero motore di sviluppo di tutta l’isola, e non solo. Ma non riesce a metterlo in moto. Intendo l’artigianato, che significa tradizione, storia, cultura e anche modernità, attualità e ripresa dell’economia. In Sardegna ci sono miniere di cultura da scoprire e da valorizzare. Occorrono solo volontà, impegno, coraggio».




SARDEGNA QUOTIDIANO

 
11 - Sardegna Quotidiano / Pagina 11 - Cronaca Cagliari
IL TRASLOCO DA SABATO
I PICCOLI AL BLOCCO Q
Le vie Porcell e Fiume, a partire da questa mattina saranno chiuse al traffico per manutenzione. Gli
interventi sono stati decisi dal comune in vista del passaggio delle ambulanze, che venerdì porteranno a bordo i neonati ricoverati nella clinica Macciotta. Nella notte tra il 14 ed il 15 – orario scelto per il poco traffico - i piccolo pazienti del reparto di terapia intensiva neonatale e di puericultura della clinica, saranno trasferiti nel nuovo blocco Q del policlinico universitario di Monserrato: i bambini dovranno sostenere un viaggio di 10 chilometri. Le strade rimarranno chiuse fino ad ultimazione dei lavori. Durante la manutenzione dell’asfalto, tutte le auto provenienti da via San Giorgio (salvo ambulanze, dipendenti degli ospedali e casi particolari) dovranno svoltare a sinistra in via Ospedale o tornare indietro dalla stessa via San Giorgio. Invece le auto che provengono da via Anfiteatro potranno solo scendere in via Ospedale direzione via San
Giorgio.
 


12 - Sardegna Quotidiano / Pagina 12 - Cagliari
MICROCITEMICO LA SINDROME DI WILSON
NELLA GIORNATA PER IL PROFESSOR CAO
Si terrà a Cagliari il 21-22 giugno, nella sala Thun del P.O. Microcitemico, il congresso regionale della Società Italiana di Pediatria, dedicato al professore Cao ad un anno esatto dalla sua scomparsa. Durante le due giornate si parlerà della Sindrome di Wilson: novità diagnostiche e terapeutiche. Il programma prevede, tra le altre cose, anche una tavola rotonda sul futuro dell’ospedale pediatrico.
 
 

13 - Sardegna Quotidiano / Pagina 12 - Cagliari
ECONOMIA LA MONETA COMPLEMENTARE
PRESENTATA DA SARDEX E REGIONE
Venerdì dalle 9 nell’aula A della Facoltà di scienze economiche, giuridiche e politiche, in viale S.Ignazio si terrà un convegno, “La terza via. Sistemi di compensazione e moneta complementare”, organizzato dal Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali dell’Università di Cagliari, in collaborazione con il circuito di credito commerciale Sardex.net e il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna.
 

  


QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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