Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 June 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI
  
    

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 25 - Edizione CA)
Italo Meloni e Francesco Sechi nel volume curato da Renzo Piano
Anche due docenti cagliaritani nella “bibbia” dell'architettura
Ci sono anche due docenti dell'ateneo di Cagliari nell'Almanacco dell'Architetto, l'opera ideata da Renzo Piano. L'archistar ligure ha voluto tra i collaboratori dell'immenso doppio volume Italo Meloni e Francesco Sechi.
Noti e stimati dalla comunità scientifica locale e internazionale nel campo dei trasporti, i professionisti hanno fatto parte del gruppo di esperti che ha fornito un contributo scientifico alla redazione dell'Almanacco. Italo Meloni, professore di Pianificazione dei trasporti e direttore del Crimm (Centro ricerche modelli di mobilità dell'Università), scrive nel capitolo “Mobilità” (a cura di Fabio Casiroli). Lo specialista tratta il capitolo sul tema “Il ruolo dei mezzi del trasporto pubblico”. Francesco Sechi, studio Systematica Mlab di Cagliari, coordinatore del Pum di Cagliari (Piano urbano della mobilità), si è invece occupato della “Guida rapida all'uso dei Gis per costruire analisi di accessibilità di microscala”. Milletrecento pagine di grande formato (24x34), oltre cinquemila immagini, 400 tra i più importanti studi di architettura e ingegneria al mondo coinvolti, i più quotati fotografi del settore: è davvero imponente la mole dell'“Almanacco dell'architetto” voluto da Piano. L'opera è strutturata in nove sezioni che abbracciano progressivamente e idealmente tutte le fasi della costruzione di un edificio: partendo dalla fondazione, la struttura in elevazione, l'involucro, la copertura, l'ambiente interno, gli impianti, fino all'ambiente esterno, in termini di paesaggio, di spazio urbano e mobilità.
 

  
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 33 - Edizione CA)
Pula
Un certificato di qualità per le località turistiche
Un certificato di qualità per promuovere il sud Sardegna in tutto il mondo da Muravera a Pula, passando per Cagliari, Villasimius e Domus De Maria. Un trampolino di lancio internazionale per le principali località turistiche della parte meridionale dell'Isola preparato in modo scientifico con l'intervento dell'Università di Cagliari. Anche grazie al lavoro dell'ateneo del capoluogo, la destinazione sud Sardegna ha superato la selezione per partecipare al programma di accreditamento internazionale di sviluppo sostenibile da parte dell'agenzia non governativa Global sustainable tourism council , patrocinata dall'organizzazione mondiale del turismo delle Nazioni Unite. I vantaggi della certificazione sono legati a una visibilità internazionale mai avuta, per i paesi della parte meridionale dell'Isola. Il sud Sardegna è entrato tra le prime nove destinazioni sostenibili al mondo grazie al rispetto di 41 criteri e 81 indicatori: tra questi il rispetto del patrimonio naturalistico e la tutela delle comunità residenti. (i. m.)
 

3 - L’Unione Sarda / Salute (Pagina 44 - Edizione CA)
ONCOLOGIA. Palmieri, Cnr di Sassari: «Le ustioni fra i principali fattori di rischio»
Quando i raggi solari non sono alleati della pelle
Cinque-sei nuovi casi per centomila persone ogni anno. Questi i numeri del melanoma in Sardegna. A rischio sono soprattutto le donne: il motivo non è chiaro, ma si ipotizza una suscettibilità genetica. Il messaggio che viene dagli esperti, è chiaro: occorre agire presto.
CNR DI SASSARI «Oggi non è più accettabile rischiare di morire di melanoma perché, sebbene sia una delle neoplasie più aggressive, è immediatamente visibile e quindi facile da individuare e diagnosticare», spiega Giuseppe Palmieri, responsabile dell'Unità di genetica dei Tumori dell'Istituto di Chimica Biomolecolare del Cnr di Sassari. «Tra i fattori predisponenti possiamo citare l'esposizione intermittente o periodica ai raggi ultravioletti, che oggi presenta maggiori rischi ed è più intensa perché i raggi arrivano meno filtrati dallo strato di ozono. Le ustioni solari, specie quelle dell'infanzia e ripetute nel tempo, sono da considerare il principale fattore di rischio per melanoma. A questo si deve aggiungere il danno dei raggi ultravioletti artificiali, classificati come cancerogeni dall'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc). Si stima che esporsi prima dei trent'anni ai raggi ultravioletti artificiali aumenti il rischio di melanoma del 75%. Sicuramente gioca un ruolo fondamentale la predisposizione genetica, e i casi di melanoma familiare sono circa il 10-12 per cento».
CURE Sul fronte delle cure, per fortuna, non mancano le buone notizie. «L'atto chirurgico è oggi più completo: si ricorre ad un'escissione allargata e profonda, con contestuale valutazione dell'interessamento dei linfonodi regionali, mediante esame istologico», precisa Palmieri. «Più precocemente s'interviene, maggiori sono le probabilità di guarigione completa: se il tumore è scoperto al I e II stadio, la guarigione si ottiene nell'80-95% dei casi; in caso di diagnosi al III stadio (interessamento linfonodale) si può intervenire con terapie biologiche (prevalentemente, a base di interferone) per prevenire le recidive». Passi avanti nelle terapie sono stati fatti anche quando la malattia è avanzata. Nelle forme più gravi, la sopravvivenza media è aumentata da pochi mesi a oltre due anni e adesso si cerca di capire come ottimizzare l'utilizzo delle terapie disponibili.
PROTOCOLLI A questo proposito anche in Italia ci sono due farmaci molto efficaci con diverso meccanismo di azione: il primo, ipilimumab è un anticorpo, approvato di recente, che agisce stimolando il sistema immunitario a riconoscere le cellule di melanoma; l'altro è vemurafenib. L'obiettivo per il prossimo futuro è mettere a punto protocolli terapeutici che prevedano l'impiego combinato delle due terapie, immunologica e biologica. Per il momento il ministero della Salute ha identificato i Centri italiani dove sarà erogato ipilimumab (per il vemurafenib bisognerà attendere l'autorizzazione definitiva): in Sardegna sono stati individuati a Sassari l'U.O. di Oncologia medica della ASL e dell'Università, a Cagliari il Businco, il Policlinico di Monserrato, a Olbia il reparto di Oncologia medica del Giovanni Paolo II. (fe.me.)


 
4 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 18 - Edizione CA)
Una vera rete infrastrutturale
Piccoli grandi cambiamenti per migliorare
A inizio giugno è stata inaugurata la stazione ferroviaria connessa all'aeroporto di Elmas, ma deve essere solo un primo passo che ne attende di ulteriori: metropolitana di superficie Sassari-aeroporto di Fertilia; itinerario della rete “Sassari-aeroporto di Fertilia”; metropolitana di superficie dalla stazione F.S. di Olbia all'aeroporto. Tutto ciò significa adeguamento del patrimonio infrastrutturale a nuove funzioni, in una logica di sistema integrato e intermodale, anche utilizzando linee ferroviarie esistenti. Occorre una nuova politica dei trasporti che rilanci il servizio ferroviario, dando un'alternativa sicura e comoda anche agli stessi corridoi stradali primari. Questi vanno completati e costruiti, ma serve un'alternativa all'uso dell'auto privata anche in termini di sostenibilità ambientale e di risparmio energetico.
A Cagliari occorre dare la priorità a un sistema di trasporto collettivo che dia risposte ai flussi pendolari quotidiani, alleggerendo la pressione sulla rete stradale in evidente stato di sofferenza, e potenziando le interconnessioni tra le differenti linee, e tra queste e i nodi portuali e aeroportuali. Una volta realizzata la connessione piazza Repubblica-piazza Matteotti, si dovrebbe completare il collegamento piazza Repubblica-aeroporto di Elmas; risolvere il problema dei flussi pendolari dal settore Quartu/Quartucciu/Selargius; collegare Margine Rosso con l'aeroporto di Cagliari; collegare il quartiere urbano con S. Elia al centro città; collegare il settore Pula-Villa S. Pietro-Sarroch-Capoterra, mediante metropolitana di superficie, a Cagliari. Non si tratta solo di migliorare i collegamenti, si tratta di disegnare una rete infrastrutturale finalizzata a riorganizzare la zona urbana di Cagliari da area gravitante sulla città a sistema urbano policentrico. A questo punto occorre un organismo di governo che faccia da motore propulsore, verificando preliminarmente il consenso dei cittadini. Può essere un programma per le prossime legislature dei differenti livelli istituzionali?
Francesco Annunziata (Ordinario di Costruzioni Università di Cagliari)
 
 
5 - L’Unione Sarda / Medio Campidano (Pagina 34 - Edizione CA)
Gonnosfanadiga
Raccolta fondi contro la Sla
La comunità gonnese ancora una volta dà prova di solidarietà e generosità verso chi soffre. Va avanti con successo la raccolta fondi per la ricerca sulla Sla cominciata qualche anno fa in ricordo di Eugenio Concas, compaesano scomparso dopo aver lottato contro la terribile malattia. Ogni anno i gonnesi contribuiscono ciascuno con le proprie risorse alle iniziative di beneficenza finalizzate al recupero di denaro da devolvere al Dipartimento di Scienze mediche internistiche di Cagliari che sta conducendo uno studio del gene responsabile della Sla. Sabato alle 17,30, nel centro socio culturale di via Gramsci, sarà consegnato ai referenti dell'Università di Cagliari quanto raccolto dalla vendita di calendari sulla storia delle scuole gonnesi realizzati dall'associazione I compari. (r. g.)
 
 

6 - L’Unione Sarda / Salute (Pagina 43 - Edizione CA)
Studio evidenzia gli effetti benefici del formaggio
Colesterolo Ok col pecorino Cla
Quando si parla di diete, tutti sparano su latte e formaggi: hanno proprio una brutta fama. Come altri alimenti ricchi di grassi di origine animale, vengono regolarmente esclusi. Ma dopo tante condanne sommarie, è arrivata l'ora del (parziale) riscatto: il pecorino può addirittura limitare il livello di colesterolo.
RICERCA La buona sentenza è frutto di uno studio, (pubblicato dal British journal of nutrition, di Cambridge), presentato nei giorni scorsi dagli autori in un convegno, “Ricerca, dal laboratorio alla buona tavola”, svoltosi presso l'Industria casearia Argiolas di Dolianova, l'azienda che ha tradotto le intuizioni di un gruppo di scienziati in prodotti regolarmente in vendita. Il pecorino anticolesterolo, ricco di Cla, è infatti una realtà. Il Cla, acido linoleico, è un grasso che appartiene alla famiglia degli Omega 6. Ne hanno parlato Sebastiano Banni, Dipartimento di Scienze biomediche dell'Università di Cagliari, Stefano Pintus, Centro per le malattie dismetaboliche dell'ospedale Brotzu e Paolo Contu, presidente della facoltà di Medicina. Senza toni trionfalistici, ma sottolineando i risultati di una sperimentazione condotta con rigore scientifico al Brotzu.
IL TEST È stato preso in esame un campione di 42 persone obese, con un livello di colesterolo totale fra 200 e 300, non trattate farmacologicamente. Per 21 giorni hanno mangiato 90 grammi di pecorino arricchito con Cla, quindi una pausa di 3 settimane, poi altri 21 giorni un formaggio di controllo. Le analisi hanno accertato, dopo la dieta con pecorino Cla, un calo del colesterolo LDL (noto come colesterolo cattivo) del 7 per cento. Il professor Banni, (corso di Fisiologia della nutrizione) lo definisce «un dato in controtendenza, ma significativo. Sarebbe interessante poterlo approfondire, per controllare altri parametri. E per verificare, anche alla luce degli studi esistenti, quali soggetti possono rispondere di più, quali meno». Banni si preoccupa però di mettere in guardia da facili illusioni. Premesso che una prima sperimentazione, con 45 grammi di pecorino Cla al giorno, non ha dato risultati, spiega che «superare la dose di 90 grammi, nella speranza di abbassare oltre il 7 per cento il colesterolo, non è assolutamente consigliabile. Non si tratta infatti di un farmaco, ma di un alimento, inserito in una dieta bilanciata e non può essere quindi enucleato da tutti gli altri elementi che la compongono». Banni invita inoltre chi ha una colesterolemia alta, di origine familiare, a non abbandonare le statine. In questi casi infatti, il pecorino Cla non funziona: «Il farmaco cura, mentre l'alimento può contribuire a un riequilibrio fisiologico, coadiuvando il trattamento terapeutico».
 IL SEGRETO Ma qual è il segreto del pecorino Cla? L'erba. Ricca di due grassi, acido alfa linoleico e linoleico, viene elaborata nel rumine della pecora, parte dell'apparato digerente, «una sorta di laboratorio molto interessante, privo di aria, ma ricco di batteri che trasformano le proteine di bassa qualità in alta qualità. Così gli acidi polinsaturi (alfa linoleico e linoleico) diventano saturi. Durante questo processo, una parte finisce nella carne e nel latte».Fondamentale quindi, nella dieta della pecora, l'erba: ma deve essere assolutamente fresca, perché già pochi minuti dopo il taglio perde le sue peculiari caratteristiche. Quando manca, nella stagione estiva, si somministrano mangimi con oli che contengono gli acidi grassi.
 IL CLA Come, appunto, il Cla, al centro della scoperta «ma è l'insieme dei grassi contenuti nel formaggio che induce il riequilibrio metabolico. Piano piano, si evidenzia il calo del colesterolo, ma non sappiamo quali sarebbero gli effetti nel lungo periodo, quali le potenzialità». Al di là del risultato più appariscente, che può aprire importanti prospettive per il pecorino della Sardegna, lo studio rappresenta un punto di partenza per esplorare i rapporti fra Cla e metabolismo. Vale quindi la pena che lo sforzo compiuto da Università, Regione e Camera di commercio di Cagliari abbia un seguito. Anche per sottolineare la correlazione fra ricerca scientifica e possibilità di innovazione nell'agroalimentare della Sardegna.
Lucio Salis

NUTRIZIONE
Se la ricerca e l'industria finalmente collaborano
Durante un soggiorno di studio negli Stati Uniti, Sebastiano Banni, corso di Fisiologia della nutrizione all'Università di Cagliari, intuisce le grandi potenzialità del Cla, acido grasso appartenente alla famiglia degli Omega 6, presente nel latte e nella carne delle pecore. Al rientro in Sardegna, promuove uno studio sul pecorino. E scopre che quel formaggio può ridurre la quantità di colesterolo LDL nel sangue.
Qualche tempo dopo, un imprenditore di Dolianova, Antonello Argiolas, intuisce le potenzialità della scoperta e avvia la produzione del Pecorino Cla. Ricerca scientifica e industria finalmente si incontrano, in un settore, l'agroalimentare, fondamentale per lo sviluppo della Sardegna. Un matrimonio di convenienza e talenti. Straordinario, purché non resti unico. (l.s.)

Salute (Pagina 43 - Edizione CA)
Il terrorismo a tavola
Messaggi contraddittori sull'alimentazione
L'ospite d'onore era il pecorino anticolesterolo, al convegno su “Ricerca, dal laboratorio alla buona tavola” tenutosi a Dolianova. Ma è stata un'occasione per sottolineare che c'è ancora molto da fare per insegnare alla gente a mangiare correttamente, ma soprattutto quanto sia difficile fare informazione in un campo che vede impegnate istituzioni scuole, università, media.
L'assessore alla Sanità, Simona De Francisci, ha sottolineato l'impegno della Regione nel promuovere l'educazione alimentare nelle scuole. Uno sforzo che deve confrontarsi con cattive abitudini create dalla pubblicità e pregiudizi. Stefano Pintus, del Centro per le malattie dismetaboliche dell'ospedale Brotzu, di Cagliari, ha parlato degli attacchi che bersagliano il latte, soprattutto in nome delle mode del momento, come le diete ipocaloriche. Nonostante sia un alimento ricco di zuccheri, proteine nobili e grassi; contenga sostanze antiossidanti, antitumorali e ormoni.
C'è una tendenza a medicalizzare l'alimentazione - ha sottolineato Paolo Contu , presidente della facoltà di Medicina - a colpevolizzare chi mangia bene o male, a fare allarmismo con l'intento di imporre alla gente cosa mettere in tavola, «e si dimentica che l'alimentazione è socializzazione, relax, storia, gusto, economia, produzione e commercio. Conta dove uno mangia e dove può mangiare. E conta l'ambiente in cui vive, come viene condizionato da fast food e pubblicità. Ma anche dalla crisi e dai grandi cambiamenti economici. Oggi è stato documentato un calo negli acquisti di frutta e verdura. Quindi, da un lato dobbiamo evitare di ignorare quali sono i problemi delle persone e da un altro non costringerle a fare gli eroi per mangiare bene». (l.s.)
 
Salute (Pagina 43 - Edizione CA)
L'azienda casearia Argiolas di Dolianova collabora con le università
Quelle tre generazioni cresciute nel culto del latte
«Siamo seduti su una miniera d'oro: dobbiamo imparare a scavarla». Si entusiasma, la giovane Alessandra Argiolas, terza generazione di una famiglia votata alla produzione di un pecorino mai tradizionale. Nel 1954, il nonno Ennio (intraprendente fondatore dell'azienda) puntava sui freschi, mentre dominava la religione del Romano; oggi il padre Antonello inventa spalmabili ed erborinati, non inferiori ai celebratissimi Rochefort e Camembert. Ora il pecorino Cla, anticolesterolo. Un balzo in avanti, che significa collegamento con le università di Cagliari e Pisa; aggiornamento tecnologico (laboratorio avanzato per analizzare latte e formaggi); salvaguardia ambientale (acque depurate per uso irriguo); benessere animale, «perché se la pecora sta bene, produce meglio», attenzione ai nuovi media (divulgare l'innovazione produttiva attraverso il blog aziendale). E proprio in questi giorni, Argiolas formaggi sostiene Andrea Mura nella Ostar di Vento di Sardegna.
Antonello Argiolas, 58 anni, è stato l'unico imprenditore sardo a cogliere la sfida del pecorino Cla, lanciata dal professor Sebastiano Banni: «Dopo un periodo sperimentale, stiamo debuttando sul mercato con quantità significative: abbiamo infatti messo a punto la tecnologia per la produzione del formaggio».
Alla base di tutto c'è la qualità del latte: «Questo ha significato incentivare gli allevatori (molto tradizionalisti) ad aprirsi all'innovazione: siamo riusciti a motivarli e a convincerli che è un progetto per il futuro del settore».
Ma per produrre il formaggio Cla ci vogliono pascoli particolari? «Elemento essenziale è un pascolo con un contenuto di acido linoleico abbastanza elevato. Ci sono alcuni tipi di colture con queste caratteristiche, ma si trovano erbe eccellenti anche nel pascolo brado. Questo però comporta un controllo continuo della qualità del latte, per accertare che rispetti i parametri evidenziati dalla ricerca del professor Banni».
E se i pascoli non sono disponibili? «Quando entrano in maturazione, vengono integrati con semi di lino e olio di soia, che aiutano il mantenimento di certi livelli. Si tratta sempre di alimenti naturali somministrati agli animali su input del professor Marcello Mele, dell'Università di Pisa. Il bello di questo progetto è che non utilizziamo niente che non sia già usato dagli allevatori». (l.s.)

 
 


LA NUOVA SARDEGNA 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 32 - Sassari
UNIVERSITÀ 
Modernità letteraria, convegno in città e ad Alghero 
SASSARI Da domani a sabato l’Università di Sassari ospiterà nelle due sedi di Sassari e Alghero la XV edizione del Convegno della Mod (Società italiana per lo studio della modernità letteraria). Promotori dell’iniziativa sono Aldo Maria Morace, professore ordinario di Letteratura italiana, Massimo Onofri, di Letteratura italiana contemporanea, Marco Manotta, associato di Letteratura italiana contemporanea, Monica Farnetti, associato di Letteratura italiana e il Dipartimento di Scienze umanistiche e sociali diretto da Gavino Mariotti, che hanno operato in piena armonia con il direttivo Mod e con il presidente della società Angelo R. Pupino dell’Università di Napoli «L’Orientale». L'’iniziativa, di estrema importanza scientifica, costituisce gli Stati generali della contemporaneistica: sono previsti oltre 160 relatori, che si confronteranno sul tema "Letteratura della letteratura", per discutere su aspetti quali la definizione del canone letterario, gli usi retorici, simbolici, allegorici, la scelta dello stile, l'uso della lingua. Il convegno si aprirà domani alle 15.30 nell’aula magna dell’Università. Giovedì alle 9 il convegno si sposterà nell’aula Lessing del Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali in via Roma 151. Sabato alle 9 ad Alghero nella Torre di Sulis si terrà la seduta conclusiva dei lavori.
 

 
8 - La Nuova Sardegna / La Nuova Sardegna / Pagina 32 - Sassari
«I geni influenzano il ritmo del cuore» 
L’Università ha partecipato a un importante studio mondiale, all’orizzonte nuovi farmaci antiaritmici 
SASSARI I nostri geni sono in grado di influenzare le pulsazioni cardiache e produrre effetti sul ritmo del cuore. La certezza è arrivata a conclusione di uno studio che ha coinvolto 213 centri di ricerca in tutto il mondo. Anche l'Università degli Studi di Sassari ha contribuito a questo sforzo collettivo, coordinato dal Mount Sinai Hospital di New York, attraverso l'impegno del professor Nicola Glorioso, ordinario di Medicina interna, direttore della Scuola di specializzazione in Medicina d'emergenza-urgenza nell'Ateneo di Sassari e responsabile del "Programma aziendale ipertensione arteriosa e malattie correlate" della Azienda ospedaliera universitaria (Aou) di Sassari. Nicola Glorioso è uno degli autori dell'articolo "Identification of heart rate-associated loci and their effects on cardiac conduction and rhythm disorders" pubblicato da "Nature genetics", la rivista scientifica più selettiva nel settore della genetica clinica e non clinica «Abbiamo scoperto – spiega – che i geni influenzano sia la frequenza dei battiti cardiaci, sia la conduzione dello stimolo elettrico che fa contrarre il cuore, sia le alterazioni del ritmo cardiaco». Nell'ambito del programma "Ipertensione arteriosa e malattie correlate" dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, i cardiologi Nicola Glorioso, Giuseppe Argiolas e Chiara Troffa hanno lavorato alla ricerca per cinque anni, attraverso il campionamento di migliaia di individui, sia sani sia affetti da patologie cardiache. In tutto, sommando l'attività dei diversi centri coinvolti, sono state sottoposte ad analisi più di 180mila persone. «Abbiamo valutato un milione di "marcatori genetici" su tutti i cromosomi lungo tutto il genoma per ogni individuo, identificando 11 gruppi di geni che si associano alla regolazione della frequenza cardiaca e, attraverso essa, alla produzione di varie malattie del ritmo cardiaco». Questi dati, verificati su modelli sperimentali animali, aprono nuovi scenari anche di tipo terapeutico nel campo della farmacogenomica cardiovascolare: l'identificazione della base genetica della malattia, infatti, potrebbe consentire la formulazione di nuovi farmaci antiaritmici specifici, più efficaci e che presentino al contempo meno effetti collaterali. «Si tratta – ha aggiunto Glorioso – di informazioni che naturalmente necessitano di ulteriori studi e approfondimenti».
 




SARDEGNA QUOTIDIANO

9 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
ATENEO NELL’ALMANACCO DI PIANO
RICONOSCIMENTO PER MELONI E SECHI
L’università e l’Almanacco dell’Architetto: ci sono anche due docenti dell’ateneo di Cagliari, nella recente opera ideata da Renzo Piano. L’archistar ha voluto tra i collaboratori del doppio volume, Italo Meloni e Francesco Sechi. Stimati dalla comunità scientifica locale e internazionale nel campo dei trasporti, i professionisti hanno fatto parte del gruppo di esperti che ha fornito un contributo scientifico alla redazione dell’Almanacco.
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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