Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
04 June 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Nuoro e Marghine (Pagina 18 - Edizione NU)
Diete a base di formaggio
Ecco il pecorino a basso contenuto di colesterolo
SILANUS. Mostra sui prodotti locali innovativi sperimentati da Agris e Laore
 
A Silanus l'antica Casa del podatario per due giorni è stata trasformata in un museo dei prodotti locali, con sua maestà il formaggio pecorino e vaccino a primeggiare insieme al frutto della campagna come il miele e, addirittura, le erbe medicinali. Centinaia di visitatori hanno risposto all'invito della Pro loco, ideatrice dell'iniziativa che si è conclusa domenica sera con la consegna degli attestati ai partecipanti.
CURARSI COL PECORINO La manifestazione si è aperta con una interessante conversazione con Antonio Pirisi, dello staff di Agris Sardegna e con Sebastiano Banni del Dipartimento di Scienze biologiche dell'Università di Cagliari, sulla sperimentazione dei formaggi pecorini a basso contenuto di colesterolo, uno degli esempi di produzioni innovative nate dalla collaborazione tra Agris e alcuni caseifici, grandi e piccoli, della Sardegna. Precise e circostanziate le molte domande poste agli esperti su questioni rilevanti come l'alimentazione del bestiame, la sanità animale, gli aspetti dietetici e nutrizionali legati ai formaggi con una curiosità particolare proprio per il pecorino anti-colesterolo sperimenta in collaborazione con l'Università di Pisa. Presenti tra gli altri il direttore generale di Agris Martino Muntoni accompagnato dal responsabile del Dipartimento produzione animale Giovanni Piredda e il responsabile territoriale di Laore di Macomer Pasquale Marrosu, dopo la conferenza è stata aperta la mostra sui cosiddetti formaggi innovativi della Sardegna.
NUOVI PRODOTTI A concentrare la curiosità degli ospiti sono state soprattutto le novità presentate dai caseifici Argiolas per la linea Cla a basso colesterolo e e-business dell'Erkiles di Olzai. Apprezzati anche i formaggi da tavola tipo grana (Monte Nieddu di Olzai, cooperativa Sa Costera di Anela), il prodotto da grattugia della Lacesa di Bortigali, il pecorino a basso contenuto di sale del Consorzio pecorino romano, gli aromizzati alle erbe ovini e caprini dei caseifici Monte Accas di Siliqua, Gruthas di Urzulei, Sias di Borore, Antonio Pianu di Tuili e il caglio di capretto del caseificio Chiai di Barisardo.
PROGRAMMI FUTURI «La manifestazione - sostiene Francesco Nieddu, dirigente della Pro loco di Silanus - è andata oltre ogni aspettativa, anche perché è stato colto lo spirito e la finalità sia del dibattito che della mostra mercato dei prodotti tipici, così come è stata entusiastica la partecipazione al saggio de Su Ischidu (la cosiddetta frue, lo yogurt dei pastori, formaggio inacidito da consumare fresco) proposta dalle aziende locali. Vogliamo ringraziare quanti hanno collaborato per la riuscita e dare fin d'ora l'arrivederci alla prossima edizione del 2015».
Francesco Oggianu
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 23 - Edizione NU)
Sassari
Università e idee folli per l'enogastronomia
 
“Spazi di connessione” tra Università e imprese “mad” (folli), che hanno utilizzato tecnologie avanzate per rivitalizzare settori come l'enogastronomia. È l'ultimo appuntamento del ciclo di seminari che si terrà questa sera alle 15 nell'aula rossa di viale Mancini a Sassari. Durante l'incontro, organizzato dal Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Sassari, si parlerà anche del volume “Mad in Italy” alla presenza degli autori Giampiero Cito e Antonio Paolo. Gli studiosi forniranno quindici consigli per fare business in Italia, attraverso le storie di imprenditori “folli” che hanno utilizzato la comunicazione e le tecnologie per ravvivare l'enogastronomia, settore strategico anche per il territorio sardo.
L'incontro con gli autori rappresenterà un'occasione per riprendere la discussione sul fare impresa in Sardegna e sulle sfide della comunicazione nei nuovi mercati. Alla discussione, moderata dal giornalista Pasquale Porcu, interverranno numerosi imprenditori e rappresentati di associazioni di categoria. ( a. br. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Tre nuove idee per vivere la città: muri parlanti e tratte pedonali
URBAN CENTER. Dalla mappa affettiva alle penne Usb nelle mura storiche
 
Una città a misura d'uomo e non di automobile, capace ancora di creare forti legami affettivi fra chi la vive ogni giorno dell'anno e chi la scopre in viaggio turistico. Pensieri che uniscono i tre bei progetti che il gruppo Urban Center Cagliari lancerà ufficialmente a partire da giovedì in occasione del festival di letteratura Leggendo Metropolitano (a Castello fino a domenica). Ed ecco dunque una mappa di percorsi pedonali, una emozionale e infine il comparire fra i muri di pennine Usb da cui scaricare video, foto testi.
METROMINUTO Stefano Gregorini, 25 anni, laurea in Relazioni internazionali, pronto per un master in management del no profit, spiega il primo progetto: Metrominuto Cagliari: «Una cartina, stampata in 7000 mila copie. Suggerisce spostamenti pedonali calcolando tempi e lunghezza di percorso. Il fine è di promuovere la mobilità non motorizzata in città». Questo perché «i tanti nodi che caratterizzano Cagliari hanno la necessità di essere collegati anche attraverso gli spostamenti a piedi. Una città sostenibile considera il pedone un bene primario del sistema di mobilità urbano, per ciò è importante valorizzarne la funzione». L'idea nasce dall'esempio di Pontevedra (Spagna): una mappa pedonale analoga a quelle dei trasporti pubblici.
MAPPA AFFETTIVA Il secondo progetto è la sistemazione, da giovedì, di una grande mappa del centro storico (formato 3 metri per 1,5) che sarà appesa in prossimità del bastione Santa Croce. «Durante i giorni del festival i partecipanti potranno apporre sulla carta uno o due stickers nei luoghi ai quali si sentono più legati. Si verrà così a creare una grande mappa visiva degli spazi più amati dai cagliaritani», spiegano i ragazzi dell'Urban Center.
DEAD DROPS L'ultimo progetto è molto affascinante e, come spiega Gregorini, è ispirato al lavoro di «un artista berlinese che lo realizzò per la prima volta a New York City nel 2010». Si chiama Dead Drops, è una rete di scambio dati tra utenti in modalità offline e tramite la tecnologia filesharing peer to peer (P2P) in spazi pubblici. «La forza di Dead Drops è l'assoluta libertà lasciata ad ognuno: chiunque può installare una pen drive Usb nella propria città e dar via alla condivisione; chiunque scopra la pen drive può avviare il download dei contenuti collegandosi col proprio pc o caricarne di propri».
MURI PARLANTI In occasione di Leggendo Metropolitano verranno installate ben 8 chiavi Usb da 4Gb a Castello. Ognuna delle otto chiavi sarà dedicata ad un particolare tipo di legame e conterrà del materiale ad esso legato: Follia, Dolore, Identità, Passione, Cittadinanza, Corpo, Empatia, Potere. Cinque gli artisti coinvolti: Barbara Ardau e Mimmo Di Caterino (Tavor Art Mobil), Matteo Campulla (Movimento Oscurantista), Marco Porcedda (Hiç çop yok) e Matteo Tauriello Freom. (f.a.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 36 - Edizione CA)
Il cuore profondo dell'universo inizia con il bosone di Higgs
La caccia alla “particella divina” durata mezzo secolo
Parla Tonelli, uno dei protagonisti della scoperta al Cern: sarà sabato a Cagliari
 
La scienza percorre il lungo e faticoso cammino che ci allontana dall'ignoranza assoluta, teoria dopo teoria, scoperta dopo scoperta. Una di queste tappe si è compiuta un anno fa, quando due gruppi di ricerca internazionali, che lavorano con LHC, il più grande acceleratore di particelle del mondo, hanno pubblicato il frutto delle loro ricerche sul bosone di Higgs effettuate con gli esperimenti “Atlas” e “Cms”. Ma la particella imprendibile è davvero caduta nelle trappole tese dai fisici del Cern di Ginevra? Per rispondere a questa domanda sabato 8 sarà a Cagliari (T Hotel, ore 18) il fisico Guido Tonelli, per un seminario divulgativo organizzato da Sardegna Ricerche: “I cacciatori del bosone di Higgs”.
Tonelli è uno dei principali protagonisti della scoperta. Non solo perché è stato il portavoce dell'esperimento “Cms” negli anni cruciali di questa ricerca, ma soprattutto perché ha avuto l'onore di presentare i primi indizi sulla reale esistenza del bosone di Higgs, insieme alla portavoce dell'esperimento “Atlas” Fabiola Gianotti, nella famosa conferenza del 13 dicembre 2011 al Cern.
Tonelli, qual è l'importanza di questa scoperta?
«La scoperta del bosone di Higgs è di importanza storica: non è una particella come le altre. Gioca un ruolo fondamentale nella struttura più profonda del nostro universo ed è stata ricercata senza successo da generazioni di fisici per quasi cinquant'anni. La sua scoperta segna un salto di qualità epocale nella nostra comprensione della materia, è davvero un evento di portata storica per la fisica fondamentale. Si capisce perciò con quanta emozione e prudenza ci siamo mossi da quando abbiamo cominciato a vedere i primi indizi della sua presenza nei dati di LHC. Prima di annunciare al mondo che, finalmente, la caccia più lunga e difficile della storia della fisica si era conclusa con successo abbiamo voluto essere assolutamente sicuri. Abbiamo atteso perciò che i primi timidi segnali diventassero talmente robusti da convincere anche i più scettici. A dicembre 2011 eravamo sicuri solo al 99 per cento, e abbiamo aspettato ancora qualche mese. Quando siamo stati sicuri al 99,999 abbiamo annunciato al mondo la scoperta».
Ma gli indizi raccolti sul bosone di Higgs sono proprio quelli previsti dalla teoria?
«La questione è al centro di accanite discussioni scientifiche. Per ora tutte le osservazioni sembrano confermare che si tratta sicuramente di “un” bosone di Higgs. Non possiamo ancora essere certi che sia “unico”, cioè che sia “il” bosone di Higgs. Tutte le sue caratteristiche sembrano combaciare con l'identikit che ci viene dalla teoria, ma ancora non abbiamo una precisione sufficiente per escludere piccole anomalie anche al di sotto del dieci per cento. La nuova particella assomiglia moltissimo al bosone di Higgs ma la caccia a ogni potenziale anomalia è aperta: se scoprissimo anche soltanto una piccola differenza rispetto alle previsioni sarebbe una seconda scoperta importantissima. Il bosone di Higgs potrebbe mostrare anomalie legate al fatto che interagisce anche con particelle sconosciute, non ancora scoperte, e questo permetterebbe di aprire un capitolo completamente nuovo».
Qual è il contributo della Sardegna a queste ricerche?
«Studenti, ricercatori e professori della scuola di Cagliari lavorano al Cern da anni e hanno portato contributi importanti alla ricerca internazionale. L'Università di Cagliari forma ottimi studenti e le strutture di ricerca dell'Infn offrono a questi ragazzi un'organizzazione moderna che permette loro di competere con i più importanti centri di ricerca del mondo».
Lei ha sottolineato più volte l'importanza della collaborazione internazionale in campo scientifico. Potrà durare ancora a lungo?
«Nonostante il taglio di fondi, l'Italia nella fisica delle alte energie è ancora fra i primissimi posti al mondo. Ovviamente questo non può durare a lungo. Se non si invertirà presto la tendenza negativa di questi ultimi anni si rischia di regalare ad altri Paesi le menti più brillanti di un'intera generazione. Occorre ricordare che investire in ricerca e innovazione non può essere visto come un problema per un Paese industrializzato. Al contrario è la soluzione per fare uscire dalla crisi Paesi come il nostro che hanno bisogno di rinnovare in profondità il proprio apparato produttivo e di riqualificare tutte le nostre produzioni tradizionali nella direzione della qualità e dell'innovazione».
Ora quali sono le prossime frontiere, oltre Higgs? La materia oscura o l'unificazione delle forze di interazione della materia?
«La scoperta dell'Higgs risolve un problema sul quale ci stavamo arrovellando da decenni, ma lascia aperte molte altre questioni della fisica fondamentale. Non sappiamo ancora di cosa è fatta la materia oscura che tiene insieme le galassie e costituisce oltre un quarto della massa dell'universo. Non sappiamo perché la gravità è così debole e perché finora è stato impossibile unificarla con le altre interazioni fondamentali. Non sappiamo perché il mondo che conosciamo è dominato dalla materia mentre l'antimateria sembra sparita. Insomma la nostra ignoranza è immensa. La speranza è che sia possibile fare dei passi avanti sfruttando ancora una volta il grande acceleratore del Cern. Occorre sottolineare che LHC ha cominciato a funzionare solo tre anni fa ed è ancora a circa la metà dell'energia nominale. Nel 2015 è previsto che raggiunga la massima potenza e inizierà allora una seconda fase, importantissima, di esplorazione della materia dalla quale potrebbero venire ulteriori sorprese. Rimanete in ascolto».
Andrea Mameli
 

LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 42 - Ed_Cagliari
Sassari, oggi la presentazione
 “Mad in Italy”, il genio e la follia In un volume i trucchi del business
di Pasquale Porcu
 
SASSARI Finalmente un libro che non si limita a predicare in astratto ma propone fatti concreti cui fare riferimento. Il libro si intitola “Mad in Italy”, matto in Italia. Lo hanno scritto due pubblicitari senesi, Giampiero Cito e Antonio Paolo e lo ha pubblicato Rizzoli Etas. Il libro è diventato un interessante caso editoriale poichè raccoglie e illustra quindici consigli per fare business in Italia (“Nonostante l’Italia”, recita il sottotitolo del volume). Il libro verrà presentato oggi pomeriggio (ore 15,aula rossa, viale Mancini 5) all’interno del progetto “Spazi di connessione” proposto dal corso di laurea in scienze della comunicazione dell’università di Sassari. Oltre agli autori all’incontro interverranno alcuni imprenditori sardi titolari di aziende che si sono ritagliate importanti spazi di mercato in Italia e all’estero. Come si può fare business in un paese in crisi, complicato sul piano burocratico, difficile sotto l’aspetto del rapporto con il credito e soprattutto, massacrato da una concorrenza spietata? Il libro, scritto da due autori che hanno vissuto la crisi pesantantissima della loro azienda, spiegano un metodo che può essere applicato da tutti coloro che vogliano fare impresa. E lo spiegano con un linguaggio semplice e affascinante, rifuggendo i luoghi comuni e i modi di dire che rischiano di essere inconcludenti e demagogici ( “fare sistema”, “rete di imprese” e così via). . In 230 pagine, oltre ai ragionamenti logici che accompagnano ogni idea, vengono portati gli esempi pratici di come alcuni imprenditori hanno costruito dal nulla le imprese note come “made in Italy” e per le quali, ciascuno di loro, oltre alla passione, all’intelligenza e alla tenacia, ha messo in campo anche un pizzico di follia (ecco perchè “Mad in Italy”, senza la e). Da Michele Ferrero a Oscar Farinetti di Eataly, da Mario Pavesi e Stefano Bombassei e Renato Soru. Un libro da leggere e studiare.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
Sociale, le politiche a confronto
Illustrata in una giornata di lavori una ricerca coordinata dall’ateneo sassarese
 
SASSARI Un’intera giornata di relazioni e dibattiti per illustrare le problematiche delle politiche sociali e della cittadinanza attiva. Si è svolto ieri, nell’aula magna dell'università, un interessante convegno che ha dato conto dei risultati del progetto di ricerca di interesse nazionale, finanziato dal Ministero dell'Istruzione, su “Politiche sociali partecipate e cittadinanza attiva”, ricerca che ha analizzato lo stato attuale dell'attuazione dei Piani di Zona in Italia e la loro ricaduta nel territorio in termini di partecipazione civica. Esperti nazionali e locali di queste problematiche, legate all'organizzazione, alla strutturazione e realizzazione degli interventi nel sociale, si sono confrontati illustrando gli aspetti controversi di questo argomento. Studiosi nazionali del settore, coordinati da Alberto Merler che è stato coordinatore nazionale della ricerca, hanno illustrato i dati emersi dei vari studi e ricerche. Numerosi attori delle politiche sociali del nostro territorio locale e isolano in generale erano presenti al convegno sin dal mattino, tra cui il sindaco di Sassari, Gianfranco Ganau, il rettore, Attilio Mastino, il direttore della scuola di dottorato in Scienze Sociali, Antonio Fadda e Federica Palomba, presidente dell'ordine regionale degli assistenti sociali. L'iniziativa, organizzata dal Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali Corsi di Studio in Servizio Sociale in collaborazione con il Foist (laboratorio per le politiche sociali e formative) e con l'associazione italiana di sociologia, è servita a illustrare i dati emersi da questa ricerca nazionale coordinata dall'università sassarese. Tanti gli spunti operativi interessanti emersi in vista della completa attuazione di quanto è previsto dalla legge quadro del riordino dei servizi socio-assistenziali: la 328/2000. Con la ricerca, a partire dai vari documenti regionali, sono stati presi in esame 20 Piani di Zona e sono state realizzate 97 interviste a testimoni privilegiati in 10 Regioni italiane e 2 Province autonome e ieri a Sassari si è fatto il punto della situazione anche nel nostro territorio con in coinvolgimento di vari responsabili dei Plus locali, del settore socio-sanitario della Asl e della scuola e del terzo settore. La mattinata si è conclusa con le esperienze dei contesti regionali con Piero D'Argento della Puglia, Marina Guglielmi delFriuli, Violetta Plotegher del Comune di Trento e Maria Rosalba Demartis del Comune di Cagliari. In questa prospettiva comparativa, la tavola rotonda del pomeriggio ha offerto un contributo di conoscenza e di confronto con alcuni attori del territorio tra cui l'assessore comunale di Sassari, Michele Poddighe.
Roberto Spezzigu

Questionnaire and social

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