Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
02 June 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Tra quei banchi da 150 anni
Emozione e ricordi nel giorno della festa del Martini
 
Nel Largo, allora piazza San Carlo, è appena comparsa la statua di Carlo Felice. La basilica di Bonaria è un cantiere, Cagliari è ancora una piazzaforte militare dopo gli anni da capitale del Regno di Sardegna. Del lastricato di granito in via Roma non c'è traccia, alla Marina l'odore delle concerie è insopportabile. È il 1862, un anno dopo l'Unità d'Italia, in piazza Dettori compare l'Istituto regio tecnico commerciale governativo, l'attuale Martini. È il re Vittorio Emanuele a sancirne la nascita con un decreto, l'inizio delle lezioni arriva il 5 gennaio del '63. Dopo pochi anni la sede storica dell'istituto si trasferisce nell'ex Ospedale civile di Sant'Antonio, tra via Manno e le scalette di San Sepolcro (l'attuale Ostello della gioventù). Fino agli anni Trenta, quando l'amministrazione provinciale individua l'edificio attuale, in via sant'Eusebio.
TRAGUARDO PRESTIGIOSO Sono passati centocinquant'anni dal primo vagito dell'istituto tecnico più vecchio della Sardegna. Generazioni di alunni e docenti si sono ritrovati all'Auditorium del Conservatorio per celebrare le mille stagioni trascorse tra quei banchi di legno. Al Martini è passato anche Giovanni Melis, oggi rettore dell'Università. «Non ero il primo della classe, a quei tempi la scuola era molto impegnativa». Si commuove. «Ricordo tutti i docenti che mi fecero capire l'importanza dello studio e dell'impegno». Erano gli anni in cui i ragazzi si presentavano in aula in giacca e cravatta e le studentesse indossavano grembiule nero e scarpe basse. Era anche il tempo delle file per tre nei corridoi, quando si entrava in aula in un silenzio quasi ossequioso. Nascevano le prime classi miste, ma c'era il suono delle due campanelle all'ora di ricreazione. Una per i maschi, l'altra per le femmine.
I VECCHI STUDENTI Anche Alessandro Castello ha studiato in via Sant'Eusebio. Diploma nell'82, laurea in Giurisprudenza nell'89, nel 2003 ha scelto di entrare in magistratura. Oggi è giudice per le indagini preliminari al Tribunale di Cagliari. «Il Martini mi ha aiutato molto. Quando mi capitò tra le mani il primo codice civile ho avuto la folgorazione». Sceglie l'ironia Rosanna Romano: «Io sono rimasta folgorata al contrario», scherza. Prima il Martini, poi il giornalismo. «Ho capito che conti e numeri non facevano per me». Oggi è il direttore dell'ufficio stampa del Consiglio. Ha scelto la strada della musica Sandro Medda. Classe '56, dal '70 al '75 è stato allievo del Martini: «È una tradizione di famiglia, anche mio padre si è diplomato qui, nel '39. Tornando indietro rifarei la stessa scelta». Poi prende in mano il violino e incanta la platea con le note di Strauss. «Il Martini mi ha formato in tutti i sensi, diplomarsi in questa scuola per noi del Sessanta era un ottima referenza», racconta Marco Sini, ex sindaco di Monserrato, oggi sessantaquattrenne coi capelli brizzolati. «Ricordo professor Vanini, di Ragioneria. Portava in classe il Sole 24 Ore, lo appoggiava sulla cattedra e ci diceva: questo è il bilancio della Fiat, adesso lo esaminiamo».
RICORDI TRA I BANCHI Non mancano gli aneddoti divertenti: «Gli alunni e le alunne che saranno sorpresi a fumare nei gabinetti, o, peggio, a masticare in aula gomma americana saranno passibili di severissime sanzioni disciplinari», avvertiva una circolare del 1974. C'era la firma di Remo Fadda, allora preside dell'istituto da circa vent'anni. Una figura autoritaria, un docente preparato, che ha scritto una bella e lunga pagina della storia del Martini. «Eravamo in autogestione da due giorni», Gaetano Marino, ex alunno, oggi autore, regista e attore teatrale, torna indietro nel tempo. «Fadda entrò in aula e ci chiese perché stessimo scioperando. Nessuno rispose, l'indomani tutti ripresero le lezioni».
Sara Marci
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Tutto bello solo per un giorno
La prof e l'Università: «Le superpulizie con Jovanotti»
L'ironia di una docente: «Per la visita dell'artista funzionavano anche i bagni»
 
Bagni miracolosamente puliti. Segretarie truccate e con la piega appena fatta. Professori lasciati fuori dall'aula magna. Perfino la segreteria chiusa per il grande evento.
Anna Monteverdi, docente di Storia dello spettacolo all'Università, racconta il “suo” 27 maggio, giorno della visita di Jovanotti in città. In mattinata il cantante aveva partecipato a un incontro nella facoltà di Lettere. La prof non può fare a meno di notare le differenze con le normali giornate a Sa Duchessa: «Che qualcosa di nuovo fosse nell'aria me ne dovevo accorgere subito: i cessi erano puliti, erano stati attaccati gli specchi, c'era il sapone e c'era la carta igienica. Li ho fotografati perché non credevo ai miei occhi, le piastrelle brillavano e ci si poteva specchiare», scrive la docente su un sito internet di opinioni.
Il racconto continua: «Inoltre un altro indizio era la grande quantità di segretarie phonate di fresco e truccatissime. A una chiedo se potevo avere l'accredito e mi dice se sto scherzando: “Sono settimane che li hanno distribuiti”. Forse la domanda non era così sciocca visto che insegno Storia dello spettacolo. Andata buca dalla segretaria rivendico (si fa per dire) il mio titolo (che in certi frangenti non conta nulla) a uno scagnozzo che, pur non avendo capito granché, mi fa sapere, come comunicandomi una soffiata, che nessun docente è stato invitato».
Ma le scoperte della professoressa Monteverdi non finiscono qui: «La segreteria era chiusa per il grande evento e non potendo registrare esami, mi dirigo direttamente all'auditorium. Quando entro, trovo la folla di ragazzi con Ipad e telefonini, con braccio alzato in aria per paura di perdersi una sola goccia di saggezza stillata dalle labbra del loro beniamino, e un'unica certezza: mettere le prove subito su Facebook».
E proprio sul social network le sue parole sono state subito condivise dagli studenti. Che ora si discutono in rete: ha ragione o no la professoressa?
Michele Ruffi
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 23 - Edizione CA)
Medicina, Architettura, Veterinaria
Test per l'Università, corsa in anticipo: la scadenza è venerdì
 
Rimangono solo sei giorni agli aspiranti medici, odontoiatri, architetti e veterinari. La rivoluzione dei test di ammissione targata Profumo anticipa tutti i tempi. Non sono ancora neanche iniziati gli esami di maturità eppure l'ingresso nel mondo universitario mette altra pressione sugli studenti. Scadenza domande il sette giugno, per i versamenti c'è tempo sino al 14. E dal 24 luglio iniziano i temuti test di accesso ai corsi di laurea a numero chiuso. Tre step inderogabili per essere ammessi nelle facoltà di Medicina e Odontoiatria, Architettura e Veterinaria.
Per la presentazione della domanda c'è tempo fino a venerdì prossimo, alle 15. La procedura è completamente digitalizzata, ci si dovrà collegare al sito www.universitaly.it. e seguire le indicazioni. Sempre entro il sette giugno la domanda dovrà essere perfezionata sul portale web dell'università di Cagliari (https://webstudenti.unica.it). Ultima fase: il pagamento del contributo entro il 14. Un tour de force per gli studenti, impegnatissimi con la chiusura dell'anno scolastico. Sono ancora alle prese con le ultime interrogazioni e poi devono lanciarsi nella corsa verso l'esame di maturità. E dopo non avranno nemmeno un attimo di respiro, di nuovo sui libri alle prese con le materie chiave per entrare nei corsi di laurea a numero chiuso. L'ex ministro dell'Istruzione lascia il suo ultimo decreto che stravolge l'organizzazione dell'accesso al mondo accademico. E anticipa di sessanta giorni le prove d'ingresso.
Per i neodiplomati le vacanze non arriveranno prima di agosto: i futuri camici bianchi il 23 luglio si ritroveranno di nuovo tra i banchi. Non va meglio agli aspiranti veterinari e architetti, per loro i test saranno rispettivamente il 24 e il 25. Tra le novità di quest'anno anche la sforbiciata ai quiz: saranno sessanta, contro gli abituali ottanta. La cultura generale lascia più spazio ai test di logica, la vera regina delle nuove prove. Cambiano anche i punteggi: 1,5 per ogni risposta corretta, meno 0,4 per quelle sbagliate. E per la prima volta il voto di maturità permetterà di avere qualche beneficio in più. I neodiplomati con un punteggio superiore a ottanta potranno avere dai quattro ai dieci punti extra.
Sara Marci
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Agenda Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
Sa duchessa
Olimpika
 
Folla a Sa Duchessa per l'inaugurazione della manifestazione Olimpika (le prime olimpiadi degli studenti dell'Università di Cagliari). Dopo la sfilata delle delegazioni e l'accensione della fiamma olimpica, tutti sul prato per danzare insieme alle cheerleaders. (p.l.)
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 34 - Edizione NU)
«Architettura, ora temo il tracollo»
Il preside Cecchini non è entusiasta della bozza di convenzione
Da eccellenza la facoltà rischia di diventare «una scuola qualsiasi, debole preda della mediocrità»
 
Dai primi posti della classifica Censis sui migliori Atenei d'Italia, Architettura rischia di diventare una scuola mediocre. È il timore del direttore del Dipartimento, Arnaldo Cecchini, dopo aver preso visione della bozza di convenzione tra Comune e Università sull'utilizzo degli spazi. Un documento già approvato dal Cda con il quale, in sostanza, l'amministrazione concede alla facoltà solo alcune classi nel complesso di Santa Chiara, confermando la disponibilità dell'ax Asilo Sella e del Pou Salit.
A RISCHIO LA QUALITÀ Niente aula magna, dunque e nemmeno l'ex ospedale in esclusiva. Il rettore Attilio Mastino ha già detto al sindaco che in linea di massima l'accordo va bene, ma il preside non è del tutto persuaso. «Posso dire quel che temo? - spiega Cecchini - Temo che l'esito sarà una rapida “cattura” di AAA da parte della mediocrità». Non è nata con questo intento la facoltà di Architettura, urbanistica e design.
NON È COME LE ALTRE «Non abbiamo mai voluto fare una scuola come tante - continua il preside - abbiamo voluto provare a metterci all'altezza delle scuole migliori, italiane e europee; abbiamo chiamato docenti da tutto il mondo, costruito un progetto formativo innovativo, mandato pressoché tutti i nostri studenti all'estero, sviluppato rapporti con il territorio e con il mondo. I risultati li abbiamo avuti - ricorda - siamo ai vertici delle classifiche, abbiamo un'ottima reputazione più o meno dappertutto, abbiamo laureato ottimi studenti, continuiamo a stare nei circuiti internazionali».
SPAZI E FINANZIAMENTI Una scuola di qualità, a giudizio del direttore del Dipartimento, richiede delle scelte e degli investimenti. «Si può decidere che AAA è un costo che non si può sopportare. Non è un crimine, è una scelta». Cecchini ritiene che gli spazi in città ci siano e che difficilmente potrebbero avere una destinazione più redditizia. Pensa pure che la Regione dovrebbe sostenere una sede decentrata ad Alghero con un finanziamento pari ad almeno un terzo dei fondi destinati a Nuoro (facoltà che incassa circa tre milioni di euro). Infine l'Ersu, chiamata a garantire servizi, da quelli abitativi alla mensa. Senza queste premesse, insomma, il pericolo è di tenere in piedi una scuola qualsiasi.
IL COMPROMESSO «Abbiamo deciso, io non sono entusiasta di questa decisione - aggiunge Cecchini - che nella scheda per il Ministero indicheremo in prima istanza Alghero come sede delle lezioni di tutti i corsi, riservandoci, se le sedi non saranno effettivamente disponibili per l'inizio delle lezioni, come io temo, di spostare alcune classi a Sassari: un compromesso che non mi convince, ma che convince il rettore e i miei colleghi coinvolti».
Caterina Fiori

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 4 - Ed_Cagliari
«Isola allo sfascio, politica contumace»
Dure accuse del consigliere di Bankitalia Franco Argiolas: «Fondi persi e burocrazia ci stanno affossando»
di Giacomo Mameli
 
ROMA Se è vero che l'Italia, negli ultimi sei anni, ha perso oltre sette punti della sua ricchezza globale, la Sardegna, nello stesso periodo, «ha superato abbondantemente l'11 per cento». E la sua economia sembra "un bollettino di guerra", dice Franco Argiolas parlando subito dopo la lettura delle Considerazioni finali da parte del Governatore della Banca d'Italia. In una saletta attigua ai grandi saloni di Palazzo Koch, Argiolas, 66 anni, leader col fratello gemello Pepetto della più innovativa cantina della Sardegna, è da sempre uomo di poche parole, le usa pesandole. Con altri tredici saggi fa parte del Consiglio superiore del nostro istituto di emissione. Anche venerdì mattina era seduto sotto il Governatore a sentire le venti pagine che hanno fotografato il collasso del sistema Italia: «Ma la Sardegna è messa peggio. Perché si sommano tutte le inefficienze del sistema-Italia. Le debolezze strutturali nazionali da noi sono triplicate: con una scuola più lenta nel recepire le innovazioni, con tassi di istruzione molto più bassi che nel resto del Paese, con una sistema di trasporti peggiorato nell'ultimo triennio in modo vertiginoso e, soprattutto, col peso di una burocrazia inefficiente». Sembrano accuse firmate dal miglior qualunquista. «È qualunquismo constatare che una raccomandata, solo per passare dall'ufficio protocollo alla stanza che se ne dovrà occupare per competenza, impiega due settimane? È qualunquismo dire che sono necessari undici mesi prima che la richiesta di un'impresa alla Regione abbia una qualunque risposta? Il peso della burocrazia inefficiente è soffocante. Gli impiegati sono canne al vento, si muovono in ordine sparso, senza coordinamento. Per non dire dell'assenza totale della politica». Come nota questo sfacelo? «Dai dati di fatto. Qualche giorno fa un imprenditore del settore edile che fa capo alla Confindustria nuorese ha dimostrato che le nostre imprese attendono dalla Regione 360 milioni per lavori già eseguiti al 31 dicembre dello scorso anno. Mi chiedo se, davanti a questo stallo, c'è una guida politica. Occorre essere Solone per capire che quelle imprese hanno pagato lavoratori e materiali e non possono sopravvivere e porteranno i libri in tribunale? Ho sentito il leader del settore turismo in Sardegna dire che prima dell'estate verrà dichiarato lo stato di crisi. È la logica conclusione dell'assenza di politiche nei trasporti: perché uno deve venire in vacanze in Sardegna se col solo biglietto di un traghetto può trascorrere una settimana in Croazia o Tunisia?». Pessimismo a oltranza, quindi. «La mia scuola di vita è quella del lavoro della terra che non tradisce mai. Qui il tradimento viene da una struttura industriale che è evaporata e in questi anni non è stata rimpiazzata da alcunché. Carbonia e Portovesme, Porto Torres e Ottana, Macchiareddu e Tossilo sono cimiteri industriali. Che si è fatto per correre ai ripari? Dico nulla perché non esiste uno straccio di programma, in alcuno dei settori innovativi. Ecco perché ripeto che la politica sarda è contumace. Vogliamo parlare dei fondi europei?» A lei la parola. «Qualche settimana fa è stato il direttore regionale del Centro di programmazione, Gianluca Cadeddu, a dire in pubblico che la Sardegna non spende 730 milioni concessi dall'Unione europea. Ha aggiunto che sono stati persi 110 milioni per i soli finanziamenti destinati all'agricoltura. Io non sono un politico ma un imprenditore. Mi chiedo come si fa - con una disoccupazione così devastante - a concepire bloccate, pressoché perse, somme di tanto rilievo. Ecco perché sostengo che non c'è guida politica. Ecco perché sottolineo che la situazione sarda è più grave assai di quella nazionale. Mi sembra - per stare alle tragiche cronache meteorologiche di Oltreatlantico - di vivere in mezzo a un tornado, di essere sommersi, travolti una volta dalla burocrazia, un'altra dal peso delle imposte. Senza una via d'uscita. Che, lontano da noi, è stata indicata». A chi si riferisce? «L'America di Obama e anche il Giappone hanno capito che senza immissione di nuovi capitali, l'economia reale non decolla e non si crea lavoro. Obama ha rifinanziato l'industria dell'auto ma anche quella innovativa legata all'Ict. Idem il Giappone. Lo sta facendo anche l'India. Il distretto industriale di Bangalore è tra i primi al mondo. Vogliamo domandarci che cosa avviene da noi? Il vuoto assoluto. La sommatoria a somma zero di tutte le nostre inefficienze». Ci sono i vincoli europei. «Non può dettar legge solo Angela Merkel che deve all'Europa il vero boom tedesco del dopo riunificazione. Il fisco da noi pesa al 47,6 per cento, nell'eurozona il 30,8. Ecco perché occorre una politica reale non strategie finanziarie. Il nostro è sempre più un capitalismo, un'impresa senza capitali. Perderanno il capitale anche le poche aziende che ancora si reggono sul mercato. Quando piove, piove per tutti. E tutti ci bagneremo. Visco ha chiesto efficienza e politica. Vale anche per la Sardegna».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Ed_Cagliari
Olbia, lezione all’università del luminare del marketing
 
OLBIA Il Polo universitario della Gallura guarda al futuro della Sardegna e per celebrare i 10 anni di attività, in collaborazione con Geasar (società di gestione dell’aeroporto Costa Smeralda), Sps (società di formazione, consulenze e servizi) e il Dipartimento di Scienze economiche dell’Università di Sassari con il patrocinio della Simktg (Società italiana di marketing), ha organizzato per martedì 7 giugno un grande evento per studenti, ricercatori e imprenditori sardi. L’obiettivo è di favorire lo sviluppo di progetti internazionali e la crescita economica e culturale della Regione. Martedì alle 10.30, il professor Parasuraman, docente di Marketing nella scuola di Business Administration dell’Università di Miami, premiato nel 2004 nel “Guru Gallery” dal Chartered institute of marketing, uno dei massimi esperti mondiali di marketing, terrà nell’aula magna una lectio magistralis su: «L’eccellenza del servizio come leva competitiva per fidelizzare i clienti». E nel pomeriggio, alle 15, il luminare terrà un seminario riservato a manager e imprenditori.
 
 

Questionnaire and social

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