Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
30 May 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Sport (Pagina 54 - Edizione CA)
Ecco “ Olimpika ”, i giochi universitari
Seicento studenti in campo a Cagliari
Da domani una settimana di gare di sei discipline
 
Calcio a 5, basket, volley, tennis, atletica e frisbee. Sono le sei discipline di “Olimpika”, la prima olimpiade dell’Università di Cagliari. Tutte le Facoltà dell’ateneo (Biologia e Farmacia, Ingegneria e Architettura, Medicina e Chirurgia, Scienze, Scienze economiche, giuridiche e politiche, Studi umanistici), con 600 studenti, si sfideranno per una settimana nei rinnovati impianti del Cus, a Sa Duchessa.
Il via domani, alle 19, con la cerimonia d’apertura. Dopo la sfilata delle squadre, all’ingresso della cittadella sportiva sarà accesa la fiaccola olimpica (la stessa utilizzata nel 2001 per i Campionati nazionali universitari). Una sezione speciale sarà dedicata agli atleti del programma Special Olympics. Finali e premiazioni il 7 giugno dalle 16. Organizza l’associazione studentesca “Il Paese delle meraviglie”, con il patrocinio di Regione, Provincia, Comune, Università, Cus, Coni e le federazioni sportive interessate. ( p.l. )
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 44 - Edizione CA)
Nuraghe Cuccurada, apre l’area archeologica
Domani pomeriggio a Mogoro l’inaugurazione
 
I primi scavi nel 1994. Gli ultimi due anni fa. Ora il nuraghe Cuccurada di Mogoro apre il suo scrigno: è in programma domani alle 17,30 l’inaugurazione dell’area archeologica che da sabato sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 sino al 30 settembre.
Un risultato importante per il Comune di Mogoro, la Soprintendenza Archeologica di Cagliari ed Oristano e la Direzione Regionale dei Beni Culturali. Si tratta di un originale monumento nuragico di tipo complesso con i resti di alcune capanne del villaggio, una muraglia megalitica ed una struttura ellittica. Gli scavi hanno restituito una ricca documentazione sulle fasi di vita del monumento tra Bronzo Medio (1600 - 1300 a.C.) e Recente (1300-1150 a.C.), con sporadica frequentazione nel Bronzo Finale (1150-900 a.C.) e nella I Età del Ferro (900-730 a.C.). L’insediamento si sviluppa su un precedente abitato eneolitico di cultura Monteclaro. Ma sono emersi anche materiali più antichi, riferibili alla Cultura di S. Michele di Ozieri, risalenti al Neolitico Finale (3200-2800 a. C.). Nella Torre D è stato ritrovato un piccolo gruppo bronzeo nuragico con una dinamica scena di caccia. Domani saranno a Cuccurada il sindaco Sandro Broccia, l’assessore regionale alla Pubblica istruzione Sergio Milia, il Direttore regionale Maria Assunta Lorrai e il Soprintendente Archeologo Marco Minoja. A presentare il nuraghe Enrico Atzeni e Riccardo Cicilloni dell’Università di Cagliari ed Emerenziana Usai della Soprintendenza Archeologica. ( an.pin. )
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Gallura (Pagina 31 - Edizione NU)
Olbia
Docente di eccezione per i 10 anni dell’Università
 
Un’ospite d’eccezione per un compleanno di alto livello. Sarà il professor Parasuraman, titolare della cattedra di Marketing alla “School of Business Administration” dell’Università di Miami, a tenere nell’aula magna dell’aeroporto la lectio magistralis “L’eccellenza del servizio come leva competitiva per fidelizzare i clienti”, in programma venerdì prossimo. «Un incontro di questo tipo col professor Parasuraman è un evento unico nel panorama italiano, che oltre a offrire una giornata di respiro internazionale celebrerà il decimo anno di attività del polo universitario di Olbia» spiegano gli organizzatori dell’incontro. La lectio magistralis, aperta a tutti gli interessati, prenderà il via alle 10,30 alla presenza del presidente del corso di laurea in Economia e management del turismo Francesco Morandi, del docente universitario Gabriele Piccoli e di Gian Luca Gregori, preside della facoltà di Economia dell’Università delle Marche, che proporrà una riflessione su: “L’internazionalizzazione delle imprese: una leva strategica per lo sviluppo del territorio”. ( c. in. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
L’ANALISI
Violenza a Orgosolo: serve più cultura civica
Si devono cercare le cause, ma c’è anche una responsabilità della comunità sia rispetto ai violenti sia rispetto alla diffusione delle armi
di ANTONIETTA MAZZETTE
 
La lettera dei giovani orgolesi sul rifiuto di un’immagine stereotipata di Orgosolo, paese violento, pone l’accento su almeno tre questioni diverse. 1. Come viene data una notizia; 2. la necessità di comprendere un’antica situazione di malessere sociale; 3. come affrontare i problemi di violenza e di criminalità che persistono in alcune parti della Sardegna. Si tratta di temi difficili ma ampiamente affrontati in molte altre sedi. Ciò che è nuovo, però, è che a porli siano dei giovani di Orgosolo che con le loro parole ci offrono un bel segno di cultura civica. Per ciò che riguarda la prima questione, la ribellione all’ennesima notizia "strillata" che oggi riguarda Orgosolo ma domani potrebbe riguardare un altro luogo e altri protagonisti, ha a che fare con un’impostazione del giornalismo, non solo italiano, secondo cui «se il titolo è grande, la notizia diventa subito importante» (“Quarto potere” di Orson Welles). La notizia strillata riguarda ogni ambito della nostra vita quotidiana. Si pensi a un argomento banale come le condizioni del tempo. Persino il meteo ci mette in ansia perché siamo sempre in emergenza, che sia caldo o freddo, che ci sia pioggia o che ce ne sia troppo poca. E che dire di tutti quei programmi televisivi dove alcune persone (le solite) fanno finta di affrontare i problemi degli italiani? È una nobile gara a chi grida di più. Tutti parlano ma non c’è alcuna capacità di ascoltare. Perciò, fanno bene questi giovani a chiedere «di andare oltre i singoli fatti e di iniziare a unire i tasselli». Che in altre parole significa che la domanda base da cui partire dovrebbe essere «perché è successo questo fatto?». Non importa che la risposta non ci sia nell’immediato, ciò che importa è dare la notizia e indurre alla riflessione. Un’affermazione, la mia, di buon senso ma difficilissima da praticare anche nella vita sociale ordinaria. Per ciò che riguarda la seconda questione, i giovani pongono molte domande del tipo «ad Orgosolo c’è più criminalità che altrove? Perché?». È evidente che non c’è il dna della criminalità, ma gli studi in merito sono ormai numerosi e consolidati. Peccato che le classi dirigenti che si sono succedute in Sardegna ne abbiano tenuto conto assai poco. Così come è a loro che vanno date le responsabilità principali di una rinascita fallita, soprattutto delle aree interne all’isola. Ma riflettere criticamente sul proprio operato, significa anche assumersene le responsabilità. E vengo al terzo tema. Ci sono problemi di violenza a Orgosolo, ma in definitiva in un’area vasta della Sardegna centro-orientale? I numeri ci dicono di sì. Dal 2004 come Centro studi urbani raccogliamo con pazienza i dati (pubblici) su un insieme di crimini rappresentativi di un uso privato della forza con un elevato grado di violenza contro la persona. Ebbene, i territori maggiormente colpiti sono abbastanza delimitati e riguardano un’area che abbiamo ripetutamente definito "a rischio". Così come molti autori di crimini violenti commessi in altri luoghi della Sardegna (mi riferisco ovviamente a quelli noti) provengono prevalentemente da quest’area "a rischio". Non mi riferisco solo ad Orgosolo. Indagare sulle ragioni sociali è un nostro compito, intervenire per contrastare comportamenti violenti e criminali è compito delle forze dell’ordine e della politica. Ma c’è una responsabilità della comunità interessata sia rispetto ai balordi (che hanno successo se è basso il grado di isolamento in cui la comunità di appartenenza riesce a creare loro), sia rispetto alla diffusione delle armi che, finché il loro possesso non sarà considerato un disvalore sociale, non c’è alcuna possibilità di contrastare. Le parole dei giovani di Orgosolo vanno colte come un bel segnale, destinato a produrre effetti se essi si fanno carico della trasformazione, non in quanto singoli, ma in quanto collettività che riflette su se stessa.
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
L’OPINIONE
Un errore non concedere la cittadinanza di Cagliari a Grossman
di DIEGO CORRAINE
 
Il conferimento della cittadinanza a David Grossman da parte della città di Cagliari, annunciato e poi rinviato, è una scelta condivisibile, un bel passo per rapportarci, da sardi, con le diverse identità ospitate dal Mediterraneo. E’ un peccato che la proposta sia stata bloccata, almeno per ora. Chi la contesta sbaglia. Si sa che gli scrittori sono la migliore sintesi delle identità e, dunque, Grossman, meglio di altri, può descrivere la multiforme e complessa identità dell’Israele di oggi. Arrivati a sette milioni in poco più di cinquant’anni in un territorio più piccolo della Sardegna, gli Israeliani possono suggerirci una via allo sviluppo dinamica e moderna, basata sulla volontà di autodeterminarsi e di affermarsi come nazione. La sua vitalità è ben rappresentata dalle centinaia di scrittori, scienziati, esperti, persone comuni che, pur a contatto con le culture di mezzo mondo, hanno abbandonato tutto per rincorrere un sogno di liberazione umana e sociale. Il sionismo altro non è che il racconto di una epica e dolorosa epopea di affermazione nazionale, del compimento dell’idea del ritorno alla Terra dei padri. In tutto ciò, la nuova lingua ebraica rappresenta e ha rappresentato l’elemento nazionale unificante, il perno attorno al quale far ruotare l’identità israeliana, a cominciare dalla diffusione dello standard dell’ebraico scritto e parlato elaborato dal linguista Eliezer Ben Yehuda (1858-1922), a dispetto del fatto che la lingua più parlata dagli ebrei della diaspora fosse lo yiddish, di origine germanica con alfabeto ebraico. Israele è oggi una realtà ineludibile, con cui la Sardegna e i Sardi hanno interesse a stringere rapporti per raccogliere esperienze e soluzioni. Perciò, salutiamo in Grossman "sardo" l’esponente di una democrazia compiuta, pur circondata da paesi autocratici o dittatoriali. Perciò, è bene guardare con occhi più oggettivi la storia recente di Israele, senza assecondare le campagne di delegittimazione alimentate da alcuni settori della intellighenzia occidentale, che fanno comodo solo a chi vuole cancellare Israele. Del resto, che ha fatto Israele, a partire dalla delibera Onu n. 181 del 29 novembre 1947, che sancì la creazione di uno stato ebraico e di uno stato arabo? Nulla di più che cominciare a esistere, a partire dalla sua nascita il 14 maggio 1948, e resistere alla guerra mossagli dai paesi arabi confinanti il giorno dopo, conclusa con la vittoria israeliana nel 1949. La guerra contro Israele fu una decisione sciagurata soprattutto per i Palestinesi, convinti dagli stati arabi a non accettare di proclamare il proprio stato previsto dall’Onu, perché pagarono e pagano un prezzo altissimo in vite umane, non hanno riconquistato il territorio occupato dallo stato ebraico nel 1948 e, anzi, hanno visto la "loro" Cisgiordania e Gerusalemme est occupati dal Regno di Transgiordania (che così divenne nel 1949 Regno di Giordania, a loro discapito) e Gaza dall’Egitto. Dunque, si deve ammettere che non è stato Israele a impedire la nascita di uno stato in Cisgiordania e Gaza, ma Giordania, Egitto e Siria. In realtà, nel 1967, Israele non ha occupato territorio "palestinese" ma giordano, egiziano e siriano nel Golan! È chiaro che non c’è alternativa ai due stati di Israele e Palestina, ma bisogna ammettere che lo stato libero di Gisgiordania e Gaza è stato negato dagli Arabi non da Israele. I Palestinesi, ironia della storia, lo potranno avere solo a seguito di una pace concordata direttamente con gli Israeliani. Non in altro modo né tantomeno con la violenza. Allora, negare Israele o boicottarlo, compresa la protesta contro la cittadinanza cagliaritana conferita a Grossman, è solo propaganda, dannosa prima di tutto per i Palestinesi.
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
interrogazione
«Troppo cara la mensa dell’Ersu»
 
SASSARI – Con i rincari delle tariffe per la mensa decise dall’Ersu, l’Università di Sassari va a collocarsi tra le più care d’Italia e sottopone le famiglie degli studenti a un autentico salasso economico. Daniele Cocco, consigliere regionale di Sel, ha presentato una interrogazione urgente con risposta scritta al presidente Cappellacci e all’assessore regionale alla Pubblica istruzione. Cocco chiede di sapere se la Regione è a conoscenza «della ulteriore stangata imposta dal Cda dell’Ersu agli studenti sassaresi» e cosa si intende fare per impedire che gli aumenti colpiscano i ragazzi e le loro famiglie «già duramente gravate dalla più grave crisi economica che abbia mai investito la nostra isola e il nord Sardegna in particolare».
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 28 - Sassari 
ARCHITETTURA
Accordo Università-Comune, il cda dell’ateneo temporeggia
 
ALGHERO Vuole vederci ancora chiaro, il consiglio d’amministrazione dell’Università di Sassari, prima di dare l’assenso definitivo alla proposta del Comune per quanto riguarda la questione legata al Dipartimento di Architettura. Ieri mattina, infatti, lo stesso cda dell’ateneo ha preso in esame il documento inviatogli dall’amministrazione algherese decidendo di approvarlo «con riserva». Il che significa che di fatto si rispedisce al mittente la bozza nella speranza esplicita che vengano recepiti prima possibile alcuni emendamenti relativi alle spese di manutenzione ordinarie e straordinarie degli edifici che il Comune vorrebbe cedere in comodato per 18 anni (poi rinnovabili per altri 18) al presidio accademico diretto da Cibo Cecchini. Il Dipartimento potrebbe contare su 7 aule nuove nel complesso di Santa Chiara, sul palazzo del Pou Salit e sull’Asilo Sella, poi condividere con la città la biblioteca. Ma il vero problema restano le manutenzioni: chi si accollerà le spese dell’impianto di riscaldamento o dei tetti ridotti a colabrodo? Mentre si discute il tempo passa. Il rettore Attilio Mastino si dice ottimista e annuncia una nuova assemblea del cda. «Architettura - chiarisce - deve rimanere ad Alghero». (a.m.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 44 - Ed_Cagliari
Via alle Olimpiadi degli universitari
La manifestazione è in programma da domani negli impianti del Cus e vedrà in gara sei facoltà e oltre mille studenti
di Mario Frongia
 
CAGLIARI Sport, formazione e coinvolgimento giovanile. Un binario proficuo. Che corre tra territorio, ateneo e municipalità: Olimpika, con o meno record d’atletica e performance d’alto profilo nel volley o nel tennis, ha già vinto la scommessa. Sei facoltà e circa mille studenti al via in svariate discipline. Il polo sportivo, rimesso a nuovo grazie agli ingenti sforzi dell’università e del Cus Cagliari, da domani – dalle 19 in poi cerimonia, inno, fiamma olimpica, sfilata delle squadre e concerto d’apertura – ospita le olimpiadi universitarie. Le sei facoltà – ingegneria e architettura, scienze giuridiche, economiche e politiche quelle più numerose, a seguire scienze, biologia e farmacia, medicina e chirurgia, studi umanistici, distinte da t-shirt colorate – si danno battaglia fino al 7 giugno. Calcetto, pallavolo, basket, atletica. Ma anche calcio balilla, ultimate frisbee e lancio del vortex, con team maschili, femminili e misti, sono il terreno di battaglia del primo evento voluto dal rettore Giovanni Melis e dal presidente del Cus Cagliari, Adriano Rossi. Braccio operativo della manifestazione l’associazione “Il Paese delle meraviglie” e Special Olimpics. Pedana e campi ma anche musica (Tamurrita, D-Storta e Whiu Whiu in concerto), spettacoli e danze. Il tutto innaffiato da qualche birretta e sana goliardia. Seguita quotidianamente da Unicaradio, Olimpika apre un capitolo di forte interesse. E avvicina, regalando serate di sport e condivisione, il comune e l’università. Con l’aiuto di una trentina di sponsor e il sostegno delle facoltà, i giochi hanno avuto il sostegno del Coni e di cinque federazioni sportive. Mica male per un evento al debutto nato in tempi di ristrettezze economiche. Un assist utile per rilanciare il progetto di costruzione del campo da calcio in erba sintetica di nuova generazione. La ciliegina, dopo restyling e messa a norma dei campi da tennis, hockey e strutture del centro di Sa Duchessa. Di fatto, otto giorni di cultura sportiva. Per uno sviluppo armonico. Libri e lezioni che fanno il paio con sprint e terzi tempi. L’idea di un campus moderno e al passo coi tempi. Non a caso, Olimpika riceve idealmente il testimone dai vincitori della Coppa Rettore di calcio.

OLIMPIKA
«Socializzazione e sport alla base della formazione dei giovani»
CAGLIARI «La socializzazione, lo sport e le iniziative che coinvolgono ateneo e città, sono la base per formare i nostri giovani». Giovanni Melis non ha dubbi: «Olimpika avvicina Cagliari ai suoi studenti. La città è stata spesso distratta col mondo universitario ma deve capire che parliamo di un patrimonio e di valori importanti». Il rettore ha dato il suo plauso ai giochi che si tengono negli impianti del Cus: «Abbiamo supportato con risorse importanti la modernizzazione degli impianti e siamo certi sia di soddisfare le esigenze degli studenti, sia di vederli in prima fila ai giochi. L’auspicio? Che questo sia solo il primo di una serie di grandi eventi». Dal rettore al presidente del Cus: «Siamo davvero orgogliosi di poter ospitare i giochi. Dobbiamo essere grati ai ragazzi dell’organizzazione e all’università» dice Adriano Rossi. Panna e fragole anche da Paola Piras, nel duplice ruolo di delegata del rettore per le attività sportive e vice sindaco di Cagliari: «Con questi giochi, passa un messaggio forte e ricco di significati. Si apre a nuove e proficue combinazioni sportive e culturali che la città e l’ateneo non possono che sostenere e condividere». Il presidente di “Paese delle meraviglie”, Alessio Correnti, rilancia: «Ci siamo dati da fare in un ambito per noi sconosciuto. Siamo fiduciosi». Elia Zichi, rappresentante degli studenti nel comitato sport Cus, taglia corto: «OlimpiKa è la prima manifestazione organizzata dagli studenti per gli studenti». Il plauso per la manufestazione arriva anche da Gianfranco Fara: «Pensavo che il progetto si arenasse, mi devo invece complimentare con tutti: avete messo in moto ben cinque federazioni sportive. A questo punto sono certo che questa è solo la prima puntata di un grande cammino. Un cammino sicuramente ricco di altri importanti appuntamenti sportivi». (m.f.)
 

Questionnaire and social

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