Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
17 May 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 36 - Edizione CA)
Domenica e lunedì Grossman incontra i lettori cagliaritani
Lo scrittore israeliano a Studi Umanistici e poi al “Tommaseo”
 
Torna a Cagliari domenica e lunedì lo scrittore David Grossman per un'anteprima dell'ottavo festival Tuttestorie di letteratura per ragazzi “Tana! Racconti, visioni e libri per case e cose da abitare”. Grossman incontrerà il pubblico cagliaritano a sette anni dalla sua partecipazione alla prima edizione del festival, di cui è presidente onorario. Due gli incontri in programma: domenica 19 maggio (alle18) lo intervisterà Wlodek Goldkorn, caporedattore cultura de L'Espresso , nell'aula magna corpo aggiunto della facoltà di Studi Umanistici (via Is Mirrionis). L'attore Andrea Meloni leggerà un brano del suo ultimo libro “Caduto fuori dal tempo”. L'incontro, rivolto al pubblico adulto, è organizzato con il patrocinio del Comune di Cagliari e della facoltà di Studi Umanistici, in collaborazione con la cattedra di Storia del mondo contemporaneo e con la casa editrice Mondadori. Lunedì 20 maggio (ore 10 nel teatro del Liceo Niccolò Tommaseo, in via Macomer 29) Grossman risponderà alle domande degli studenti delle scuole superiori. L'incontro è organizzato in collaborazione con il liceo delle Scienze Umane Niccolò Tommaseo e con la scuola media Sacro Cuore. Al termine di entrambi gli incontri David Grossman firmerà le copie dei suoi libri. La vendita sarà curata dalla Libreria Tuttestorie (070/659290 - 333/1964115 - tuttestorie@tiscali.it).
Grossman, nato nel 1954 a Gerusalemme, è uno dei più importanti scrittori contemporanei. Il suo “Caduto fuori dal tempo” è un canto a più voci che ci riporta alla tragedia classica. Una sera, in una città di un luogo immaginario, un padre si alza da tavola, prende commiato dalla moglie ed esce per andare “laggiù”. Ha perso un figlio, anni prima, e “laggiù” è dove il mondo dei vivi confina con la terra dei morti. Non sa dove sta andando né che cosa troverà. Lascia che siano le gambe a condurlo, per giorni e notti gira intorno alla sua città mentre si unisce a lui una variegata serie di personaggi che vivono lo stesso dolore: il Duca, una riparatrice di reti da pesca, una levatrice, un ciabattino, un anziano insegnante.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
Trapianti di midollo, nuovo centro
«Un'eccellenza della sanità sarda»
BINAGHI. Inaugurati ieri gli spazi. «Ospiteremo pazienti da tutto il mondo»
 
Negli anni è diventato un centro che ospita pazienti da tutto il mondo: Irlanda, Cipro, Albania, Arabia Saudita, Libano, Siria. Ma anche tanti italiani, sardi e cagliaritani su tutti. Dal 2000 il centro trapianti midollo osseo del Binaghi è un'eccellenza della sanità sarda, riconosciuta a livello internazionale. Da oggi lo sarà ancora di più, visto che ci sono nuovi spazi a disposizione, inaugurati ieri al primo piano del corpo staccato della struttura di via Is Guadazzonis.
I NUMERI Quattro camere sterili, tre semi-sterili, 8 posti di degenza tradizionale e 12 letti per il day hospital. Senza contare l'attività ambulatoriale per i pazienti seguiti dopo la dimissione o per quelli che vi accedono tramite il Cup. «Abbiamo iniziato nel 2000, allora era più che altro un centro a vocazione trapiantologica - spiega Giorgio La Nasa, responsabile della struttura - Dal 2007 è diventato anche sede della cattedra di Ematologia, quindi è frequentato da studenti e specializzandi della materia». Oggi all'interno operano tra gli altri 13 dirigenti, una coordinatrice infermieristica con 21 infermieri, 3 operatori di supporto, 3 tecnici da laboratorio.
I PAZIENTI Nel centro vengono seguiti attualmente 105 pazienti affetti da linfoma di Hogkin, dal 2000 a oggi sono stati eseguiti 338 trapianti di cellule staminali ematopoietiche. Solo l'anno scorso 212 ricoveri ordinari, 5.499 in day hospital, 5.475 visite ambulatoriali. Numeri importanti: «Avevamo necessità che questa struttura si espandesse ulteriormente - spiega Emilio Simeone, direttore generale della Asl 8 - Abbiamo cercato di potenziare la parte ambulatoriale. Questi centri costano, stiamo parlando di una Sanità di grosso valore e pregio, pesa economicamente sul sistema. Ma guai a pensare che non vada sostenuta». In particolare, per i nuovi spazi sono stati spesi 260 mila euro.
STAMINALI Un vero e proprio centro di eccellenza internazionale quello di via Is Guadazzonis, dunque. «Sull'attività con cellule staminali esistono tanti studi sperimentali e clinici che ci dicono che la terapia funziona - ha proseguito La Nasa - ma servono anni di verifica medica perché una sperimentazione si possa validare, altrimenti si finisce con dare false illusioni e speranze ai pazienti. Sarà sicuramente la terapia del futuro e delle prossime generazioni, si stima che almeno 10 milioni di persone potranno beneficiare di questo nuovo strumento terapeutico».
PNEUMOLOGIA Simeone ha anche fornito chiarimenti sullo spostamento di alcuni spazi di Pneumologia dal Binaghi al Santissima trinità: «Una parte è già operativa a Is Mirrionis - ha spiegato - il resto entrerà in funzione a partire dalla prossima settimana».
Piercarlo Cicero
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Domani
Piazza Yenne, giornata informativa sulle cefalee
 
Anche quest'anno il Centro per lo studio e la terapia delle cefalee primitive “Franco Tocco”, dell'Università e della Azienda Ospedaliero-Universitaria parteciperà all'iniziativa “Dai un calcio al mal di testa”. La “Giornata nazionale del mal di testa” si svolgerà domani dalle 8 alle 14 in piazza Yenne.
L'Università scende in piazza con gli specialisti del dipartimento di Scienze Biomediche a sostegno di questa campagna informativa nazionale, con l'auspicio che possa essere un utile supporto a quanti soffrono di cefalea e a quanti, anche indirettamente, devono convivere con essa.
Nella stessa data in altri spazi in Italia medici specialisti dei Centri Cefalee accreditati dalla Sisc incontreranno il pubblico e risponderanno alle esigenze informative, con colloqui e distribuzione di materiale divulgativo.
Ulteriori dettagli, la locandina dell'evento e una brochure con consigli e indicazioni pratiche per chi soffre di mal di testa, sono disponibili nel portale web d'ateneo alla pagina http://www.unica.it/pub/7/show.jsp?id=22499&iso=97&is=7.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 36 - Edizione CA)
Sabato l'inaugurazione
Debutta Muda, il Medioevo ora ha una casa
Al Muda rivive il Regno di Arborea
 
Nasce il museo multimediale che attraverso un percorso didattico riproporrà la vita quotidiana durante il medioevo. Nella sede dell'Istituto di storia dell'Europa Mediterranea a Cagliari è stato presentato lo spazio che verrà ufficialmente inaugurato sabato nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Maddalena, ai piedi dei ruderi del castello di Las Plassas. Realizzato grazie alla collaborazione del Cnr e del Comune di Las Plassas, il museo intende rivolgersi al grande pubblico proponendo un tipo di comunicazione non più specialistica. Percorsi tattili, visivi, musiche, la vita, le usanze, i costumi e tutto quanto possa servire a ricostruire la quotidianità del 1363, anno scelto dagli studiosi per rappresentare il Regno di Arborea, alla vigilia dello scontro con le truppe del Regno di Sardegna.
L'utilizzo di tecnologie all'avanguardia, uno studio specifico dei materiali, un filmato e una selezione musicale originale (curata dal musicista Romeo Scaccia), rendono l'opera realizzata dallo staff del Cnr un unicum nel suo genere. «Il Muda è il primo museo né archeologico né antropologico della Sardegna», afferma lo storico Francesco Cesare Casula, «parla di uno Stato, il Regno di Arborea, e della sua storia, 520 anni di eventi che hanno dato vita a una realtà fondamentale per la nostra Isola. Con vestigia importanti e un documento eccezionale come la carta de Logu». Un percorso si snoda nel museo e attraverso un'audioguida multimediale porta ai resti del castello di Marmilla. Una serie di accorgimenti tecnologici conducono i visitatori in mezzo alle suggestioni della vita rurale di quel periodo, mostrando le varie funzionalità del castello, con le sue stanze e i suoi strumenti.
I reperti sono contenuti in espositori cilindrici trasparenti, inseriti in un percorso che riporta l'oggetto al contesto di provenienza iniziale, grazie anche a una serie di filmati su schermi, posti sul cilindro. Il giorno della presentazione saranno proposte una serie di rievocazioni medievali e al taglio del nastro parteciperanno, oltre ai rappresentanti delle istituzioni, anche il rettore dell'università di Sassari Attilio Mastino e il cattedratico della Facoltà di Lettere dell'università di Granada Antonio Malpica Cuello. Il percorso didattico storicamente venne realizzato diversi anni fa da Casula e dal Comitato scientifico del Centro di documentazione e comunicazione sul castello di Marmilla. «Si tratta di un museo vivo», dichiara Giorgio Murru, membro dello staff scientifico, «un laboratorio legato al territorio che diventa un volano importante per il turismo culturale». Il museo sarà gestito da una cooperativa di Las Plassas, la Recherche, e l'allestimento, progettato con la consulenza degli storici dal regista Francesco Casu e dall'architetto Olindo Merone, è stato realizzato con soli 70 mila euro.
Federico Fonnesu
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Sulcis Iglesiente (Pagina 22 - Edizione PC)
Gonnesa
Plag'e Mesu: bimbi a lezione di ecologia
 
Domani mattina a Gonnesa appuntamento con la seconda edizione della Cultura del Mare, organizzata dall'associazione Passione Pesca. Una giornata all'insegna del rispetto dell'ambiente con i bambini delle scuole di Gonnesa e Iglesias che si ritroveranno a Plag'e Mesu e si cimenteranno nella pulizia della spiaggia.
Un biologo dell'Università di Cagliari, Andrea Sabatini, spiegherà ai bambini l'importanza del mare, della spiaggia e della loro tutela. Subito dopo i piccoli alunni, aiutati da insegnanti, genitori e dalle associazioni di volontariato che hanno aderito all'iniziativa, raccoglieranno i rifiuti dall'arenile. Allo stesso tempo, via mare, i soci della Passione Pesca con altri volontari, ripuliranno i fondali, raccogliendo i rifiuti che purtroppo sono presenti anche nell'ambiente sottomarino. «Siamo orgogliosi di promuovere la seconda edizione della Cultura del mare - dice Gabriele Lai, presidente dell'associazione- è una giornata di sensibilizzazione sull'importanza di tenere pulite risorse così importanti come il mare e la spiaggia». (a. pa.)
 

LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
ricerca
Centro trapianti, al Binaghi nuovi spazi
Inaugurati ieri day hospital, ambulatori, camere sterili per un presidio frequentato da pazienti di tutto il Mediterraneo
 
CAGLIARI Tutto è cominciato nel 2000, col professor Licinio Contu: ha voluto salutare così il maestro Giorgio La Nasa attuale direttore del centro trapianti midollo osseo del Binaghi dove ieri sono stati inaugurati i nuovi locali che renderanno possibile il ricovero di appena qualche ora per chi deve fare chemioterapia, migliorerà l’accesso a visite, esami e controlli per chi viene seguito in ambulatorio, aumenterà il numero di interventi grazie alle camere sterili in più. Dal 2000 a oggi il centro ha allargato il suo raggio d’azione: «Nasce come centro a vocazione trapiantistica – diceva ieri il professor La Nasa – e diventa un’ematologia dove si trattano le patologie oncoematologiche, dal 2007 è sede della cattedra di ematologia e della scuola di specializzazione di ematologia inserito nei percorsi internazionali di cura». A proposito della crescita di questi anni, il centro del Binaghi è punto di riferimento nazionale e internazionale per il trapianto di cellule staminali da donatore non consaguineo, il futuro delle donazioni di midollo visto che le famiglie sono sempre meno numerose e che i donatori volontari regolarmente registrati nel mondo sono oggi 14 milioni di persone. «Dal 2000 a oggi – diceva La Nasa – sono stati trapiantati 350 pazienti, più del 50 per cento dal registro donatori volontari. L’anno scorso ci sono stati 178 nuovi casi di patologie oncoematologiche e,ssieme alla Regione che ha promosso il registro dei tumori, si stanno conducento studi epidemiologici per capire la base di queste patologie. Riceviamo pazienti dai paesi dove la talassemia è ancora endemica e, sia per questi che vengono da lontano, sia per i pazienti italiani e sardi in difficoltà economiche qui c’è la casafamiglia che è ben sostenuta dal servizio cucina, dai volontari della Tea e dal direttore sanitario Maria Teresa Orano». I nuovi locali sono stati ristrutturati dalla Asl 8 per l’incalzare dei numeri: tra il 2010 e il 2012 i pazienti sono aumentati del 30 per cento, ma tra il 2011 e il 2012 c’è stato quasi uno stop, «perché non avevamo più la possibilità di accogliere nuovi arrivi», ha spiegato il direttore del centro. Il tasso di occupazione dei letti è dell’86 per cento, l’attrattività (pazienti da altre asl e da altre nazioni) è del 46 per cento.Il centro del Binaghi oggi ricomprende anche il centro trapianti dedicato ai bambini del Microcitemico, il personale lavora assieme alla stesura dei protocolli e all’organizzazione degli interventi. Il direttore generale dell’Asl 8, Emilio Simeone: «Noi investiamo fortemente su questa struttura e abbiamo creato il coordinamento con il Microcitemico, è una sanità di grosso pregio, che costa, ma guai non sostenerla. Altra scelta che sosteniamo, a favore del paziente, è l’assistenza domiciliare». (a.s.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
Qualità della vita «ormai è scienza»
 
CAGLIARI. Al Centro trapianti di midollo osseo uno degli argomenti di ricerca è la qualità della vita del paziente. «La qualità della vita è diventata scienza – ha spiegato il direttore Giorgio La Nasa – la società europea di ematologia ha un disciplinare proprio sulla qualità della vita tema che qui è stato seguito fin dall’inizio dal dottor Caocci. Si indaga su vari aspetti che toccano l’esistenza del paziente oncoematologico e quindi si lavora per poterlo sollevare dalle necessità di un ricovero offrendogli un day hospital,e, in prospettiva, portando fino a casa sua le cure. Pensiamo a per esempio a chi ha bisogno di una trasfusione la settimana». Anche la Asl sostiene questa necessità, il direttore generale Emilio Simeone: «Il paziente non viene mandato a casa e seguito solo da famiglia e medico di base, ma l’ospedal resta punto di riferimento, lo specialista somministra la cura a casa e fa visite periodiche. Svilupperemo la chemioterapia a casa, con protocolli che saranno elaborati in questo centro». (a.s.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 31 - Ed_Cagliari
Allo ZOOprofilattico
Test batteriologici adesso più sicuri
 
SASSARI Un nuovo laboratorio di sicurezza microbiologica per i test batteriologici. Con la consegna dei lavori e il collaudo delle apparecchiature può riprendere a pieno ritmo l'attività del laboratorio di Batteriologia speciale dell'Istituto Zooprofilattico della Sardegna. La struttura è una delle poche nella regione progettate per l'impiego di microrganismi del gruppo di rischio 3 (su una scala di quattro definita dal Ministero della Salute e dall'Oms) e verrà utilizzata principalmente per la ricerca dei patogeni responsabili di tubercolosi animale e brucellosi. Il nuovo laboratorio assicura una adeguata protezione per la salute dei tecnici e il rischio di contaminazione ambientale da microrganismi potenzialmente pericolosi. È dotato di sistemi di sicurezza per garantire il contenimento degli agenti biologici e lavora in depressione per evitare l'uscita, anche accidentale, verso l'esterno di aerosol infetti. Inoltre, con un apparecchio che velocizza le diagnosi, riduce notevolmente i tempi per la conferma microbiologica della tubercolosi. Tutte le informazioni sull'esecuzione delle prove e le modalità di recapito dei campioni sono disponibili sul sito internet dell'Istituto, nella sezione Carta dei servizi, o presso il responsabile della struttura, dottor Stefano Lollai.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Ed_Cagliari
Crescita a rischio se il mercato è senza controllo
Oggi incontro dibattito sulla figura di Nino Carrus Le origini storiche dell’attuale crisi italiana
Appuntamento a Macomer con Pisanu e Gerardo Bianco
L’esperienza parlamentare degli anni Ottanta e Novanta: politiche di bilancio rigorose devono essere al servizio di un progetto che abbia anche obiettivi di equità e di sviluppo
 
Per iniziativa dell’ “Associazione Nino Carrus”, oggi a Macomer, alle 17,30 nelle ex Caserme Mura, sarà presentato il secondo volume del libro “Nino Carrus, un deputato per la Sardegna e per l’Italia”, raccolta degli scritti parlamentari dell’esponente democristiano, curato da Giorgio Macciotta. Oltre allo stesso Macciotta, parteciperanno alla discussione Beppe Pisanu e Gerado Bianco, due ex drigenti della Democrazia cristiana di primissimo piano che furono vicini a Nino Carrus. Con gli stessi protagonisti, l’incontro sarà ripetuto domani a Nuoro alle 10 nell’aula magna del liceo scientifico “Enrico Fermi”.
 
di Giorgio Macciotta
Anche nel secondo volume dedicato agli interventi parlamentari di Nino Carrus su Mezzogiorno e Partecipazioni Statali emerge una trama unitaria: l'attenzione al riequilibrio della finanza pubblica, al fine di recuperare, grazie a un bilancio risanato, la capacità di manovra delle politiche pubbliche. La vita di una società moderna non è per lui possibile se le politiche economico-finanziarie trascurano le esigenze dei soggetti che in esse operano e non rispettano «tre vincoli importanti: l'equità fiscale, che è necessario conservare pur nel processo di accrescimento della pressione tributaria; il mantenimento dello Stato sociale, pur intraprendendo la strada volta a tagliare assistenzialismo e spreco; la necessità di sostenere, con trasferimenti dello Stato alle imprese e alle famiglie, attività produttive compatibili con un alto livello di crescita». All'origine della Repubblica era convinzione comune che la sola azione del mercato non avrebbe corretto le distorsioni tra Nord e Sud, in tempi compatibili con le aspettative suscitate dalla nuova situazione politica. Si attivarono strumenti straordinari. Alla modernizzazione dell'industria e dei servizi in settori strategici (siderurgia, meccanica, cantieristica, telecomunicazioni, trasporti aerei e navali) fece fronte l'Iri. L'Eni, scampato alla liquidazione, garantì l'approvvigionamento energetico. Per adeguare gli assetti civili (casa, acqua, essenziali infrastrutture e servizi a rete) fu creata la Cassa per il Mezzogiorno. Carrus, però, operò quando Cassa e Partecipazioni Statali avevano esaurito la spinta propulsiva. Il tentativo, a metà degli anni '70, di coordinare l'intervento straordinario nel Mezzogiorno, con l'azione delle Regioni non aveva dato frutti positivi per lo squilibrio tra i mezzi limitati delle Regioni e quelli dell'intervento straordinario, gestiti con una logica centralistica. Ogni nuova legge doveva partire dal nuovo assetto istituzionale, terreno naturale per Carrus e la sua formazione regionalista. Per lui «pensare che tutti gli strumenti per lo sviluppo del Mezzogiorno possano essere esauriti dall'intervento straordinario è uno sbaglio che non (si deve) commettere». E ricorda come non per «caso fortuito il divario tra Nord e Sudsi sia accentuato a partire dal 1973, cioè dal manifestarsi di quella crisi economica che ha investito, al pari di tutte le altre economie capitalistiche industrializzate, anche il nostro paese». E, contro la tendenza ad affidarsi solo alla forza regolatrice del mercato, Carrus sottolinea, tra gli aspetti positivi della nuova disciplina, l'aver puntato sullo sviluppo dell'occupazione. A suo parere infatti «aver indicato l'occupazione come obiettivo principale vuol dire aver colto il problema centrale, che è appunto quello dell'eccesso della forza-lavoro accentuato ed aumentato dal modo in cui la ristrutturazione avviene nel resto del paese». Ma decisivo è soprattutto il fatto che «lo strumento fondamentale della programmazione, (sia) diventato uno strumento ordinario. Affidare al Cipe la capacità decisionale significa spostare l'asse decisionale e riportarlo al centro della politica economica nazionale, riconoscendo così che il problema del Mezzogiorno è questione nazionale anche negli strumenti utilizzati». Anche le Partecipazioni Statali nell'approccio di Carrus avrebbero dovuto essere funzionali all’unificazione del paese: «La storia, dice, insegna che lo Stato interviene quando il mercato fallisce; quando, ad esempio, esistono zone a sviluppo differente, quando non sia conveniente per imprese private fornire taluni servizi, quando gli orizzonti spaziali e temporali degli interventi pubblici e privati differiscono tra loro». Ma negli anni '80 anche la fase positiva delle Partecipazioni Statali era conclusa. La discussione verteva sull'intreccio tra Stato e mercato. Carrus condivideva il nuovo «sistema di finanziamento (che) portava i fondi di dotazione ad incidere non soltanto sul capitale degli enti di gestione, ma anche sul capitale e sui programmi delle società operative … un sistema che non distorce il mercato ripianando artificiosamente le perdite, ma semmai, secondo le regole del mercato, introduce in esso le società che fanno parte del sistema delle Partecipazioni statali». Era il superamento della teoria degli "extracosti", fonte di inefficienza e corruzione. Carrus sostiene, infatti, che «quando fu teorizzato anche nel nostro paese il concetto di "extracosti", cioè di costi aggiuntivi, cui si doveva far fronte con trasferimenti dal bilancio dello Stato, (essi) in alcuni casi furono giustificati dalla necessità di mantenere la presenza dello Stato imprenditore in alcuni settori; ma, soprattutto negli ultimi dieci anni, sotto il nome di "extracosti" passarono molti trasferimenti di finanza pubblica verso il sistema delle imprese, che adulteravano il sistema della par condicio e della competitività». Non era solo una violazione di norme penali ma anche una violazione sistemica della Costituzione, perché «l'articolo 3 della Costituzione, introduce il principio della par condicio, che non riguarda solo gli individui, ma anche le imprese. La par condicio è un principio generale del nostro ordinamento. Pertanto, quando, con il sistema dei trasferimenti dal bilancio dello Stato alle imprese, noi violiamo il principio della parità tra imprese, violiamo il principio fondamentale della competitività. Non possiamo, quindi, permetterci il lusso di trasferire enormi quantità di risorse pubbliche verso imprese caratterizzate da inerzia burocratica o addirittura da corruzione». E si rammaricava dell’iter faticoso della riforma che avrebbe impedito al governo di vedere il provvedimento approvato dal Parlamento prima della scadenza dei termini costituzionali." A conclusione dell'esperienza parlamentare Carrus tornava ai temi che ne avevano caratterizzato la presenza, facendone un protagonista del dibattito, faticosamente avviato, per politiche di bilancio rigorose, al servizio di una politica economica caratterizzata da obiettivi di equità e di sviluppo.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Ed_Cagliari
Bray: «La cultura, una leva per il rilancio»
Il ministro per i Beni culturali ha inaugurato ieri mattina al Lingotto di Torino il Salone del libro
 
TORINO «La cultura deve essere modello per rilanciare questo Paese». Il ministro dei Beni culturali, Massimo Bray, ieri mattina, all’inaugurazione del Salone del libro, ha voluto riportare all’attenzione l’importanza degli editori e del mondo editoriale per lo sviluppo del nostro paese soffermandosi, fra citazioni colte, anche su ebook e libri di carta. «Anche la politica dovrà fare la sua parte, nella consapevolezza della centralità strategica del sistema editoriale per la cultura italiana», ha spiegato il ministro. «Il progetto – ha sottolineato Bray – al quale ho voluto legare il mio impegno istituzionale è quello di un rilancio della cultura che sia motore del cambiamento politico, volano per la ripresa economica, ma anche e soprattutto elemento fondante della necessità di ricostruire il nostro paese». E, in questa prospettiva, anche «l’editoria è un bene comune che va tutelato e valorizzato al pari degli altri beni culturali, anche in chiave occupazionale: questo dovrà essere e sarà un compito importante, ad ampio raggio, per il mondo della politica e delle istituzioni, ed è un compito nel quale sento il dovere, come ministro, di impegnarmi personalmente», ha detto il ministro fra gli applausi della Sala Rossa del Lingotto, dopo il video messaggio del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Sul palco, fra gli altri, il presidente del Salone Rolando Picchioni e il direttore editoriale Ernesto Ferrero, il sindaco Piero Fassino, e in platea Giorgio Albertazzi. «Ho apprezzato che il presidente Enrico Letta abbia detto che non ci saranno più tagli alla cultura. Il ministero dei Beni culturali è privo di risorse: sono bassissime per affrontare le emergenze e ci sono pochi soldi per aiutare i piccoli editori e le nuove generazioni ad avvicinarsi al libro. Tutto questo deve cambiare», ha spiegato Bray. «A volte vedo questo paese in bianco e nero e vorrei che tornasse ad essere a colori, vorrei ridare speranza soprattutto ai giovani», ha detto il ministro. Bray ha poi spiegato, citando una delle prime lettere a Lucilio di Seneca, che «nell’era della sovra informazione, dell’eccesso di notizie, di nozioni e di stimoli diviene fondamentale recuperare la lettura concentrata, continuativa e critica di un testo nella forma di un libro, che sia volume di carta o ebook, ma un libro».

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