Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
28 April 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Primo Piano (Pagina 2 - Edizione CA)
Più giovane e colorato di rosa
Esecutivo con età media di 53 anni, la matricola è la 37enne De Girolamo
Sette donne (è record), anche una ministra di colore, molti i tecnici in squadra
 
ROMA Sette donne nella squadra del governo guidato da Enrico Letta - su poltrone di dicasteri che pesano, come gli Esteri e la Giustizia - e un bell'abbassamento dell'età media dei ministri. Una cura che ringiovanisce di undici anni i tratti del viso dei ministri: l'età media scende a 53 anni rispetto ai 64 dell'esecutivo precedente di Mario Monti. Questi i segni esteriori più evidenti del “nuovo” che sta per insediarsi a Palazzo Chigi sotto la guida di un premier che non ha ancora compiuto 50 anni e che ha voluto con sé una tedesca e una congolese - l'olimpionica Josefa Idem e l'oculista Cecile Kyenge - a dare il segno di un'Italia aperta, e che sa valorizzare il patrimonio multiculturale che vive e lavora nel Paese.
MOLTI TECNICI Un esecutivo dove sono molte le presenze dei tecnici (Carlo Trigilia, Fabrizio Saccomanni, Enrico Giovannini, Massimo Bray) o di personalità non inquadrabili strettamente nella casella di un partito come Anna Maria Cancellieri, una civil servant di lungo corso chiamata al Viminale da Monti e candidata da Scelta Civica al Quirinale, o Patroni Griffi anche lui ministro con Monti e ora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Discorso un po' diverso per Emma Bonino che approda alla Farnesina forte di una lunghissima militanza radicale ma dotata di grande caratura e notorietà personale, tanto da essere stata più volte candidata al Colle. Per il resto, Letta ha scelto sette ministri pescando nel suo partito, e cinque pescando dal Pdl.
RECORD PRESENZE ROSA Nel governo che nasce oggi è rosa un ministero su tre, un record, e la presenza femminile è del 32%. Con Monti c'erano solo tre ministri donna. Nello scorso esecutivo, il ministro più anziano era Piero Giarda (classe 1936) mentre il più giovane era Filippo Patroni Griffi (1955). La ministra più giovane della “era” Letta, invece, ha 37 anni: è Nunzia De Girolamo del Pdl (classe 1975) e gestirà le Politiche Agricole, mentre il componente più maturo è il ministro Economia e Finanze Saccomanni, il supertecnico di Bankitalia (1942).
MINISTRI “STRANIERI” Il ministro che viene da più lontano è senza dubbio la Kyenge del Pd - dicastero per l'Integrazione - nata il 28 agosto 1964 a Kambove, nel Congo, ora cittadina italiana. In Germania, invece, è nata la ministro Idem per le Pari opportunità, sport e giovani, anche lei classe 1964. Un anno più giovane è il Ministro per l'Istruzione, Università e Ricerca Maria Chiara Carrozza, classe 1965. Giovanissima e somigliante a Meg Ryan la ministra per la Salute Beatrice Lorenzin del Pdl, nata nel 1971.
CRISI DI 63 GIORNI La crisi di governo è durata 63 giorni, dal 25 febbraio, giorno del risultato delle elezioni, al giorno del giuramento al Quirinale, questa mattina. Un record battuto solo dal primo governo Amato del 1992: ben 84 giorni, dal 6 aprile al 28 giugno 1992; al secondo posto il governo di Enrico Letta; al terzo posto, per una incollatura, il governo di Francesco Cossiga: 62 giorni dal 4 giugno al 4 agosto 1979; al quarto posto il governo Andreotti II: 50 giorni dall'8 maggio al 26 giugno 1972. Segue il primo governo Berlusconi: 44 giorni dal 28 marzo al 10 maggio 1994.
MOMENTO DI ROTTURA La caratteristica che accomuna tutti questi governi, che hanno avuto un parto travagliato dopo le elezioni, è di aver sempre segnato un momento di rottura del sistema politico del momento. Il governo Amato del '92, infatti, si è formato quando cominciava Tangentopoli e le inchieste della magistratura iniziavano a spazzare via i vecchi partiti. Il governo Cossiga del '79 è nato dopo la fine della stagione del compromesso storico, con i governi Andreotti e gli appoggi esterni del Pci in una prima fase, e getta le basi per la stagione del Pentapartito formato da Dc-Psi-Psdi-Pri-Pli. Il governo Andreotti II del '72 segna la fine della collaborazione con il Psi e il ritorno di una compagine centrista che segna la fine della formula del centrosinistra che aveva caratterizzato gli anni Sessanta. Peraltro le elezioni del '72 sono le prime elezioni anticipate della storia della Repubblica che dal dopoguerra aveva contato crisi di governo quasi annuali ma legislature piene.
LUNGHE ATTESE Anche il primo governo Berlusconi segna l'avvio della seconda Repubblica e il Cavaliere si era presentato con un'inedita alleanza al Nord con la Lega di Umberto Bossi e al Sud con An di Gianfranco Fini. Se si considerano dall'inizio della Repubblica le fasi di crisi tra un governo e l'altro (quindi anche quelle all'interno di una stessa legislatura) si può dire che gli italiani si sono abituati alle lunghe attese. Dal 1946 ad oggi, infatti, sono stati calcolati oltre 2 mila giorni di attesa, cioè più di 5 anni, che è il tempo di una legislatura.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
Si è conclusa la prima fase del premio “Eureka” destinato ai giovani tra i 16 e i 30 anni
Le idee per le imprese del futuro
Il miglior progetto è di Roberta Dessì, Guendalina Poddesu e Silvia Vargiu
 
Hanno idee, entusiasmo e capacità di analisi nell'esporre iniziative di utilità sociale. La dimestichezza con i meccanismi per la creazione di impresa, per ora, è un po' carente ma riusciranno ad acquisirla con il tempo. Propongono la creazione di una piattaforma virtuale per tutelare i bambini sul web, un centro polifunzionale di aggregazione giovanile, la promozione di attività culturali a chilometro zero, ma anche iniziative per l'orientamento post-scolastico e l'organizzazione di eventi per la riscoperta di tradizioni e antichi mestieri. Venticinque giovani, suddivisi in gruppi, ieri a Cagliari hanno illustrato le proposte a una giuria di qualità.
I VINCITORI Il progetto giudicato come più originale è stato quello presentato da Roberta Dessì, Guendalina Poddesu e Silvia Vargiu. Il piano, che prevede un budget di circa 84mila euro, si propone di coinvolgere i giovani e i genitori per combattere il fenomeno del “grooming”, l'adescamento dei minori da parte di adulti sul web, con la creazione di una piattaforma virtuale, un servizio di supporto telefonico e l'utilizzo di un software in grado di replicare un social network service. Tutte le proposte, frutto di un lavoro di squadra, si sono sviluppate nel percorso formativo “Eureka”, che rientra nel progetto regionale “Costruisci il tuo futuro: il traguardo è l'Europa” e che ha coinvolto 500 giovani tra i 16 e i 30 anni.
L'OBIETTIVO L'iniziativa, promossa dalle associazioni Elsa Cagliari, Aegee-Cagliari, Anci Sardegna e finanziata dalla Regione, si concluderà ad agosto con una conferenza finale nei locali dell'Ersu. Daniela Noli, presidente dell'Ersu di Cagliari e componente della giuria ha spiegato che «l'obiettivo è sviluppare una collaborazione stretta con la Comunità europea, per permettere sempre di più ai ragazzi di confrontarsi con la globalizzazione». Giovanni Soffietti, presidente Confindustria Sardegna gruppo giovani imprenditori, ha sottolineato che «i ragazzi si sono occupati di tematiche sociali importanti per la Sardegna. Esiste una carenza, invece, sull'aspetto legato allo sviluppo d'impresa ma hanno dimostrato di avere metodo e idee». Giulio Lai, presidente dell'associazione You Sardinia chiarisce che «i 25 giovani selezionati avranno per un anno la nostra consulenza gratuita per la costituzione di un'associazione».
Eleonora Bullegas
 

LA NUOVA SARDEGNA
3 – La Nuova Sardegna
Pagina 5 - Ed_Cagliari
Tutti gli uomini delle scelte economiche
Da Saccomanni a D’Alia, da Giovannini a Trigilia, Lupi e Zanonato: idee e progetti di chi dovrà affrontare il nodo della crisi
di Andrea Di Stefano
 
MILANO La squadra economica del governo Letta si presenta con una forte credibilità tecnica, interpretata dal ministro dell'Economia Fabrizio Saccomanni, uomo di Bankitalia dal 1967, dal ministro del Lavoro, Enrico Giovannini, sino a ieri presidente dell'Istat, e dal ministro della coesione territoriale, il sociologo Carlo Trigilia. Completano il gruppo dei dicasteri economici tre figure più politiche: il sindaco di Padova Flavio Zanonato, esponente di punta del Pd a cui è stato affidato il ministero dello Sviluppo economico; il ciellino del Pdl Maurizio Lupi, che si occuperà di Infrastrutture e il senatore dell'Udc, Giampiero D'Alia, alla Pubblica amministrazione. La figura di punta è sicuramente quella di Fabrizio Saccomanni, 70 anni, bocconiano ma anche allievo alla Princeton University. Ha iniziato la sua carriera in Banca d'Italia nel giugno 1967, quando è stato assegnato all'ufficio vigilanza della sede di Milano. Dal 1970 al 1975 è stato distaccato presso il Fondo Monetario Internazionale. Rientrato in Banca d'Italia, è stato prima al servizio studi e poi direttore centrale per l'estero. Ha partecipato ai negoziati per la creazione dell'Unione economica e monetaria e all'attività del comitato dell'Euro. Al difficile dicastero del Lavoro Letta e Napolitano hanno chiamato Enrico Giovannini, uno dei saggi voluto dal presidente il 30 marzo scorso per delineare le priorità economiche e politiche del Paese. Giovannini è uno dei padri del progetto «Oltre il Pil» per misurare il progresso dei Paesi attraverso codici che guardino anche al benessere equo e sostenibile e non solo alla produzione interna di un Paese. Proprio dall'Ocse, dove Giovannini ha ricoperto dal 2001 al 2009 il ruolo di capo del dipartimento statistico, il neo titolare del Lavoro ha lanciato il progetto sulla «Misurazione del progresso delle società». Alla componente più tecnica del governo appartiene anche il neo ministro della coesione territoriale Carlo Trigilia, sociologo, professore ordinario di Sociologia economica alla Cesare Alfieri dell'Università di Firenze (dove ha insegnato anche Spadolini). Ha insegnato nelle Università di Palermo e di Trento ed è stato «Lauro De Bosis professor» presso la Harvard University. Al ministero dello Sviluppo economico approda Flavio Zanonato, sindaco della città di Padova con una lunga carriera prima nel Pci e poi nel Pd. Primo cittadino già nel 1993, viene confermato nel 1995, quando scatta l'elezione diretta. Sconfitto al ballottaggio nel 1999 torna sindaco nel 2004 per essere riconfermato nel 2009. Al ministero delle Infrastrutture un esponente di primo piano del Pdl, Maurizio Lupi, militante storico di Comunione e Liberazione. La sua carriera politica inizia nel 1993 come consigliere comunale della Dc a Milano. È tra i promotori con l'Intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà e l'Associazione TrecentoSessanta di Enrico Letta della legge bipartisan «Incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia» che intende favorire il rientro dei lavoratori under 40 in Italia grazie ad incentivi fiscali. Completa la squadra economica Giampiero D'Alia, chiamato al dicastero della pubblica amministrazione. Uomo forte dell'Udc in Sicilia è stato eletto per la prima volta alla Camera nel 2001 ed è diventato sottosegretario alla Difesa del terzo governo Berlusconi.
 
 

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