Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
16 April 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 

L’UNIONE SARDA



1 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
Convegno all'Università. Il presidente dell'ordine Peretti: «Fondamentale la qualità»
INFORMAZIONE NELL'ERA ON LINE
Come cambia il giornalismo: le regole per «le buone notizie»
Ancor prima che notizie facili da trovare, comode da leggere, aggiornate e sintetiche, la maggioranza degli italiani chiede un'informazione autorevole, indipendente e di qualità. A rivelarlo sono i dati di un'indagine dell'istituto Astra ricerche presentati ieri mattina a Sa Duchessa per il nuovo appuntamento con I giornalismi ai tempi di Twitter .
Il nuovo scenario vede i giornalisti protagonisti di una nuova sfida. «Distinguersi o essere sorpassati», è il miglior modo per affrontarla secondo il presidente dell'Ordine dei giornalisti Filippo Peretti. «A maggior ragione oggi che la professione è minacciata dai nuovi media dobbiamo rispondere con professionalità, un'informazione certificata e di qualità».
La ricerca che si è proposta di valutare la percezione dell'informazione ai tempi di internet, affidata ad Astra per i cinquant'anni dell'Ordine, ha interessato un campione di 1.700 giornalisti. «La situazione dell'etica concreta, applicata, operativa, nel sistema italiano - sintetizza il presidente di Astra Enrico Finzi - configura un quadro sconfortante».
L'iniziativa, organizzata dall'Ordine dei giornalisti con il corso di laurea in Scienze della comunicazione, ha messo l'accento anche sulla diffamazione ai tempi di Twitter. Gli avvocati Francesco Paolo Micozzi e Giovanni Battista Gallus rispondono alla domanda: Internet è davvero un territorio privo di regole? «Assolutamente no. L'articolo 595 del codice penale punisce la diffamazione anche quando il reato è commesso sul web». Gli esperti raccomandano: «Stare attenti a ciò che si ritwitta è il minimo, incrociare i social media, verificare che l'account non sia un fake, controllare da dove viene diffusa la notizia tramite il geotag». Il presidente dell'associazione della stampa sarda Francesco Birocchi critica «la legislazione per la querela temeraria che intimidisce e nuoce alla libertà di informazione e per il tetto di risarcimento spesso milionario». Meglio «risarcimenti più equi e corrispondenti al danno arrecato». (ve.ne.)
 
 
 
2 - L’Unione Sarda / Salute (Pagina 39 - Edizione CA)
Parla il professor Roberto Puxeddu, direttore della clinica Otorinolaringoiatrica
Cagliari, la rivoluzione con laser e fibre ottiche
«Investire nelle moderne tecnologie e nel personale più preparato per risanare la Sanità della regione, evitando i tagli indiscriminati delle risorse e abbattendo, contestualmente, i costi». Mentre in tutta Italia si dibatte su come mantenere un sistema di assistenza sempre più insostenibile, se non al prezzo di una feroce politica di tagli, un contributo al dibattito arriva dal professor Roberto Puxeddu, direttore della Clinica Otorinolaringoiatrica dell'Università di Cagliari (ospedale San Giovanni di Dio), studioso cagliaritano (quarantotto anni) rientrato in Sardegna dopo un lungo tirocinio in prestigiosi istituti in Italia e all'estero: specializzazione a Brescia; nel '95 ricercatore presso il Memorial Sloan Ketering cancer center di New York; nel '98 ricercatore nel reparto di Otorino-Neurochirurgia della George Washington university di Washington; fino al 2005 ricercatore a Cagliari; dal 2005 al 2010 primario di Otorino presso il sistema sanitario inglese.
Professore, in concreto, come pensa di abbattere i costi della Sanità?
«Riducendo il numero dei pazienti sardi curati nel resto d'Italia (a spese della Regione); aumentando gli standard di eccellenza locali per continuare la riduzione di inutili costi di lungo degenza in reparti con vocazione chirurgica; utilizzando al meglio le risorse disponibili».
Lei punta sulle moderne tecnologie: in particolare?
«Laser e Fibre ottiche sono due protagonisti di un'autentica rivoluzione in Otorinolaringoiatria. Le tecniche mini invasive, praticate nel nostro reparto, hanno comportato un miglioramento della tollerabilità degli interventi, riducendo gli effetti collaterali della chirurgia legati all'incisione cutanea».
Con quali risultati?
«Siamo passati dal 6 per cento degli interventi eseguiti in day surgery, negli anni 1990-2000, all'80 per cento del 2011-2012, con una netta riduzione dei costi di degenza. Particolare, oggi, non trascurabile».
E sul piano scientifico?
«La conformità ai migliori standard europei di questi risultati è testimoniata dalle numerose pubblicazioni sulle più rinomate riviste scientifiche internazionali, sia nella chirurgia endoscopica Laser-assistita dei tumori maligni della laringe (più di 300 pazienti operati col 98 per cento di guarigione dei tumori per le lesioni in stadio precoce), sia nell'applicazione della Chirurgia endoscopica alle patologie funzionali e neoplastiche del naso e dei seni para-nasali, con particolare riferimento alla poliposi e ai tumori».
Quali sono le vostre nuove frontiere nel campo delle tecnologie?
«Le innovazioni tecnologiche non si sono, ovviamente, fermate: le dimensioni delle ottiche sempre più ridotte e la loro efficacia in termini di qualità dell'immagine progrediscono di giorno in giorno e, oggi, gli ultimi campi di sviluppo della chirurgia mininvasiva presso l'Università di Cagliari sono la Scialo-endoscopia (chirurgia endoscopica delle ghiandole salivari) e l'Oto-endochirurgia (chirurgia endoscopica dell'orecchio)».
Prima dell'avvento del Laser come venivano trattate le calcolosi delle ghiandole salivari?
«La Clinica Otorino del San Giovanni di Dio è uno dei due centri italiani in grado di trattare la calcolosi delle ghiandole salivari col Laser: la mini invasività non era nemmeno ipotizzabile fino a un decennio fa. L'unica soluzione terapeutica era costituita dall'asportazione delle ghiandole salivari mediante un'incisione cutanea».
Un analogo livello di progresso è riscontrabile negli interventi sull'orecchio?
«Nella chirurgia endoscopica dell'orecchio le fibre ottiche hanno permesso di superare i limiti imposti dalla visione diretta del microscopio operatorio, ampliando il controllo chirurgico delle cavità dell'orecchio medio, con riduzione del 30 per cento delle recidive di colesteatoma (grave e frequente patologia cronica dell'orecchio medio) nelle casistiche otorino del San Giovanni di Dio».
Lucio Salis
 
 
 
3 - L’Unione Sarda / Prima pagina
SASSARI. Francesco Profumo ha incontrato rettore e studenti
L'Università in ginocchio dal ministro
Il rettore dell'università di Sassari, Attilio Mastino, ha incontrato ieri il ministro dell'Istruzione, Francesco Profumo, in città per l'inaugurazione del conservatorio. Un incontro che è stato un grido di dolore: «Il nostro Ateneo ha subito tagli feroci. Ora serve un intervento».
 
Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione NU)
SASSARI. In città per inaugurare il Conservatorio, incontra poi il rettore Attilio Mastino e gli studenti
L'UNIVERSITÀ IN GINOCCHIO DAL MINISTRO
Francesco Profumo: «Tagli dovuti alla crisi ma ora collaboriamo»
Incalzati da norme sempre nuove e sempre più farraginose, ma anche paralizzati da un'assoluta mancanza di rispetto e di regole. Detto questo, sì, lo Stato dovrebbe forse rivedere i suoi criteri e premiare le regioni virtuose, come la Sardegna, che investono nei loro studenti, a dispetto della crisi. Francesco Profumo, ministro in scadenza, ha la pacatezza di chi conosce il mestiere e ritiene, nella sua breve esperienza, di aver assolto ai propri compiti di ministro dell'Istruzione.
 INCONTRO La mattina è a Sassari, per inaugurare il conservatorio. La sera si presenta nell'aula magna dell'università, a discutere di una crisi che si riflette anche sui numeri di due Atenei, quello di Sassari e di Cagliari, forti di quattrocento anni di storia. La Sardegna non è la Lombardia, non è l'Emilia, né il Piemonte, gli suggeriscono da più parti, dal rettore Attilio Mastino ai rappresentanti di ricercatori, docenti e studenti. È terra con peculiarità uniche, con un mal di isolamento endemico, una difficoltà di trasporti e di scambi che toglie respiro a menti eccellenti. E giù uno sciorinare di cifre, tagli, sempre più tagli, e numeri, sempre più numeri, in nome di una razionalizzazione che sta accompagnando alla tomba il sogno di riscatto di un'intera isola.
 IL MINISTRO I sei punti affrontati dal ministro nel suo breve mandato vanno dalla trasparenza, al rispetto dei tempi, alla sollecitazione delle responsabilità individuali dei rettori e di chi decide. Ma nell'aula magna dell'Ateneo quello che risuona per davvero è il grido di dolore dei rappresentanti degli studenti sardi. Chiara e Antonio parlano da differenti pulpiti, separati alla nascita da "visioni politiche". Peccato, perché i problemi sono gli stessi. Mancanza di opportunità, borse di studio negate, un numero chiuso che spegne la speranza, una Regione che cerca disperatamente di sopperire alle carenze dello Stato, che premia le università già ricche del Nord.
 IL FUTURO L'assessore regionale all'Istruzione, Sergio Milia, è politicamente corretto: negli ultimi dieci anni, pur con diversi colori politici, la giunta regionale ha investito molto sull'istruzione dei sardi. Soldi e energie, per stare al passo, investire nella cultura della ricerca e dettare le regole, un giorno. Uno sforzo straordinario non supportato però da Roma a cui chiede almeno di «rivalutare gli investimenti delle Regioni nelle università, stabilendo una premialità che ripaghi degli sforzi fatti, in un modello funzionale ai nostri territori».
 IL RETTORE Sul tavolo resta l'amarezza del Magnifico: «L'Università degli studi di Sassari ha subito un forte taglio dei finanziamenti: dagli 82 milioni del 2008 ai 67 del 2013. Ma gli straordinari risultati da noi ottenuti nella ricerca testimoniano la qualità e l'eccellenza dei nostri docenti».
Patrizia Canu


 
4 - L’Unione Sarda / Cronaca di Oristano (Pagina 17 - Edizione OR)
UNIVERSITÀ. Giovedì
I primi laureati in Archeologia subacquea
Appuntamento “storico” giovedì per il “Consorzio Uno” e l'Università degli studi di Sassari. Giovedì alle 9, nella sede del Chiostro del Carmine, si svolgeranno le discussione delle tesi di diploma di specializzazione dei primi undici archeologi immatricolati nell'anno accademico 2010/2011 nella “Scuola di specializzazione in Beni archeologici - Archeologia subacquea e dei paesaggi costieri Nesiotikà” attivata nel polo universitario oristanese.
Gli undici archeologi conseguiranno il titolo di “dottori specializzati in Beni archeologici - Archeologia subacquea e dei paesaggi costieri” che potrà essere speso in tutta Europa per la carriera archeologica nelle istituzioni di tutela del patrimonio culturale. «L'elemento più rilevante di questa scuola è costituito dalla sua effettiva internazionalizzazione, poiché gli undici archeologi provengono dalla Grecia, dalla Spagna e da diverse regioni d'Italia (Sicilia, Campania, Molise, Calabria, Toscana), compresa naturalmente la Sardegna», si legge in una nota del Consorzio Uno. E, vista l'importanza, a presiedere la commissione sarà il rettore dell'Università di Sassari, Attilio Mastino.
«La formazione dei giovani archeologi è stata arricchita dai seminari sia dei docenti dell'ateneo sassarese che di docenti provenienti da tutta Europa e dalla Tunisia, con eccellenze quali membri del College de France e dell'Accademia dei Lincei - puntualizzano dagli uffici del chiostro del Carmine - Si è inoltre cercato di assicurare un proficuo incontro con le archeologie mediterranee attraverso viaggi di studio e campagne di scavo archeologico in Sardegna, a Neapolis in Africa e nell'isola di Pantelleria, dove il gruppo degli specializzandi guidati dal docente Pier Giorgio Spanu ha scoperto un tesoro di tremila monete puniche in un relitto a trenta metri di profondità».
Alcuni dei lavori degli specializzandi faranno parte del quinto volume della pubblicazione “Tharros Felix”, la collana realizzata dal Consorzio Uno.



5 - L’Unione Sarda / Olbia e provincia (Pagina 24 - Edizione NU)
OLBIA. Turismo, aula magna dell'Università affollata ieri per il primo giorno di “Career day”
Ci salveranno (forse) gli stranieri
L'assessore regionale Crisponi: «Promozione verso i mercati esteri»
La Sardegna punta sul turista straniero. L'assessore regionale al Turismo, Luigi Crisponi, ieri mattina ha partecipato al progetto Career day organizzato dal polo universitario olbiese, e ha annunciato: «Investiremo risorse per potenziare la promozione dell'isola verso i mercati esteri». Nel 2012, in Sardegna si è verificata l'ennesima tragica stagione turistica: sempre più corta, sempre meno popolare. «Abbiamo registrato 2 milioni di presenze in meno rispetto al 2011» ha enunciato Crisponi. Il crollo è relativo soprattutto al turista italiano: «Ora la Sardegna si colloca al quarto posto, tra le Regioni con il maggior numero di turisti interni, ossia provenienti da altre regioni italiane». Il 2013 non si prospetta meno difficile, sempre a causa della crisi che sta attanagliando il Belpaese. Pertanto, la Regione ha deciso di investire soprattutto all'estero. Crisponi ha spiegato la sua strategia davanti a una platea altamente qualificata, oltre che numericamente esorbitante: nell'aula magna Engle dell'università di Olbia, tutte le poltroncine sono state occupate da rappresentanti delle istituzioni, da imprenditori turistici, da studenti e da giovani in cerca di occupazione. Dal punto di vista della partecipazione numerica, quindi, il progetto Career day ha conseguito un completo successo: nella mattina, si è svolto un convegno a cui hanno partecipato, in qualità di relatori, i rappresentanti delle istituzioni. Nel pomeriggio, i protagonisti sono stati i manager, i direttori e i responsabili di quindici grosse aziende regionali e nazionali che si occupano di turismo. Tra gli altri, era presente Libero Muntoni, general manager della Delphina, uno dei maggiori gruppi alberghieri sardi: «Se la Regione intende investire risorse, spero lo faccia subito, oggi. Perché la prossima settimana è troppo tardi. A dir la verità, siamo fuori tempo massimo anche per agganciare buona parte del mercato estero: gli italiani abitualmente attendono e ritardano molto la prenotazione delle vacanze, ma questa è una prerogativa nostra e di pochi altri cittadini stranieri. Bisogna infine combattere, con ogni mezzo, il messaggio sbagliato che il soggiorno nell'isola sia troppo caro. Anche i mezzi di trasporto, quest'anno, saranno meno cari rispetto al recente passato».
Claudio Chisu
 
 
 
6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 20 - Edizione CA)
CROCIERE. 1200 in città
La carica dei neodottori spagnoli
Una festa di laurea fuori dal comune per 1200 neodottori spagnoli che, ieri mattina, sono sbarcati in città con una nave da crociera, la Grand Mistral, della compagnia Ibero Cruceros. La nave, ormeggiata nel molo Rinascita del porto, ha trasportato 1700 passeggeri salpati da Malaga. La gran parte erano i neo laureati che hanno deciso di festeggiare con una crociera la fine del corso di studi. Soddisfazione da parte dei tour operator e dell'Autorità portuale, anche se il presidente Piergiorgio Massidda avverte: «Lavoriamo tutti assieme per rafforzare questo sistema, poiché le crociere possono creare tanti posti di lavoro».
LE VISITE A disposizione dei croceristi c'erano tre opzioni: centro storico, Castello e il litorale. Sono stati necessari ventinove autobus, messi a disposizione dai tour operator, per consentire ai quasi duemila turisti, di spostarsi dal porto nelle sei ore previste per le escursioni. In tanti hanno scelto di stare in città, invadendo le vie del centro.
OPPORTUNITÀ Una prova generale che dovrà confermare le aspirazioni di Cagliari città dell'accoglienza. «Le crociere sono una grande opportunità», sottolinea Massidda, «ringrazio i commercianti e i volontari che, con grande sacrificio, hanno contribuito a offrire un'immagine positiva della città». Una potenzialità da sfruttare in un periodo di crisi che necessita però «dell'impegno di tutti per fare sistema», sottolinea Massidda. (mat.s.)


 
LA NUOVA SARDEGNA
 

7 - La Nuova Sardegna / Pagina 17 - Ed_Cagliari
DA MERCOLEDì 
Le nanotecnologie nelle applicazioni della medicina 
CAGLIARI «Dalla Nanomedicina al Brain Imaging, le nuove frontiere delle Nanobiotecnologie» da mercoledì a venerdì nel parco scientifico e tecnologico a Pula. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività del Sardinia Biomed Cluster, il distretto sardo delle biotecnologie, e vedrà la partecipazione di relatori di fama internazionale, che incentreranno i loro interventi sugli sviluppi più recenti delle nanobiotecnologie e sulle loro molteplici applicazioni. Nel comitato scientifico i docenti dell’Università Giovanni Biggio, Anna Maria Fadda e Maura Monduzzi.


 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Prima Pagina
CAGLIARI Amniocentesi, test alternativo 
Studio dei genetisti dell’università, ma i fondi non bastano 
È in fase avanzata di studio una nuova tecnica che sostituirà l’amniocentesi per le donne incinte. Basterà un semplice prelievo di sangue e sarà possibile scoprire l’esistenza di anomalie cromosomiche o encefalico-spinali nei feti. Lo studio è dei genetisti molecolari dell’università. Mancano però 2 milioni di fondi.

Pagina 6 - Sardegna
Un’analisi del sangue della madre potrà evitare l’amniocentesi 
Cagliari, gli specialisti di genetica molecolare dell’Università impegnati in uno studio con altri 3 centri Entro due anni una nuova procedura per individuare il dna del feto e verificare eventuali anomalie 
di Giuseppe Centore
CAGLIARI Due milioni di euro, solo due milioni e forse nel giro di ventiquattro mesi anche le donne sarde in dolce attesa potranno evitare lo spauracchio dell’amniocentesi, l’esame necessario per verificare la presenza di alterazioni cromosomiche nel feto o anomalie in quello che poi darà luogo all’encefalo e al midollo spinale. La risposta sta nella ricerca del dna del feto nel sangue della madre. Con un semplice prelievo si potrebbe evitare l’amniocentesi e tutti gli altri esami invasivi che spaventano ancora nonostante il loro bassissimo livello di rischio (la letteratura scientifica ormai fissa il rischio di aborto a seguito dell’esame a 3 casi su 10mila, con il rischio direttamente legato all’esperienza di chi esegue l’esame). Gli studi sono in fase talmente avanzata che quattro centri – Milano, Torino, Firenze e Cagliari – hanno presentato richiesta per un progetto “finale”. Nell’isola a dirigere la ricerca sono gli specialisti del laboratorio di genetica molecolare pre e post natale dell’Università di Cagliari, coordinati da Maria Cristina Rosatelli. «Abbiamo inviato, tutti e quattro i centri, una lettera di richiesta di fondi per due milioni di euro equamente ripartiti per trovare protocolli condivisi e metodologie standard in questa analisi». I quattro centri, se riceveranno i finanziamenti in tempi rapidi contano di standardizzare le procedure entro due anni. Allora l’amniocentesi non diventerà più consigliata ma si farà solo se non si avrà la certezza che tutto sia ok. Il nuovo esame è una sfida scientifica imponente. Immaginate un gigantesco puzzle (rappresentato dal sangue materno), dove il dna della madre è mischiato con quello del feto; riconoscerlo è difficile ma non impossibile, perché se quello della madre è integro, quello del feto è frammentato; ricomporre i pezzettini sparsi del puzzle in tasselli più grandi è il primo obiettivo dell’esame, e poi si dovrà capire dove sono le anomalie ed eventualmente se queste siano solo della madre o siano anche del feto. Un lavoro complesso, che viene svolto con i macchinari che servono a mappare il genoma; queste attrezzature cercano i pezzi di dna frammentato, guardano in che percentuale sono le parti anomale rispetto a quelle presenti nel sangue materno e poi, dopo ulteriori e complesse analisi, per le malattie cromosomiche, emettono il verdetto. La sperimentazione e la ricerca non partono da zero. Sono anni che in Usa e in diversi laboratori privati si fanno queste analisi con successo (con un costo superiore ai 1500 euro), la differenza è che adesso si muove il ministero della Salute, che pare intenzionato a trasferire questa procedura all’interno del Servizio sanitario nazionale. Un passo che deve però ricevere tutti i crismi scientifico-normativi. Ecco perché sono quattro i centri interessati, che poi uniranno i loro lavori in un unico protocollo. «Le ricadute per le pazienti e per il sistema sanitario pubblico sarebbero solo positive – conferma Maria Cristina Rosatelli – anche da un punto di vista economico. E per la Sardegna, dove l’amniocentesi è in pratica indispensabile, sarebbe un bel passo in avanti». Gli scienziati mettono le mani avanti di fronte a chi ipotizza sempre esami corretti: un margine d’errore, per quanto ridotto esiste anche in questa procedura, ma in caso di dubbio si può ricorrere alla amniocentesi. La coppia di esami, tradizionale e innovativo (per quanto si tratti in entrambi i casi di tecniche raffinatissime che si sono col tempo ancor più perfezionate), dovrebbe ridurre ulteriormente gli errori. Adesso spetta al ministero approvare i progetti e far entrare la sperimentazione nell’ultima fase. Poi anche le strutture pubbliche potranno fornire questo servizio.
 
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 13 - Sardegna
Olbia, 500 candidati a un posto nel turismo 
Laureati e diplomati hanno avuto 10 minuti per presentarsi alle aziende partner del polo universitario 
di Serena Lullia
OLBIA Fra le mani diverse copie del curriculum, negli occhi determinazione mista a timore. Sono centinaia i laureati e i diplomati di tutta la Sardegna che si presentano all'appuntamento di lavoro con una ventina di aziende leader del settore turistico. Oltre 500 i candidati. Il polo universitario olbiese ha tracciato la strada che conduce alla porta del lavoro. Si chiama “Sardegna Tourism Career day”, l’evento-occasione in cui le imprese selezionano nuovi profili professionali. Una doppia sfida per i giovani laureati isolani arrivati all'aeroporto Costa Smeralda per la due giorni di colloqui. Contro la crisi che taglia posti di lavoro. Ma anche contro le statistiche che remano contro curriculum a 5 stelle. Una indagine Excelsior della Camera di Commercio sulle previsioni di assunzioni delle imprese del nord Sardegna nel primo trimestre 2013 dice che l'esperienza vale più della laurea. A portare questi dati nella tavola rotonda che ha aperto la due giorni del “Sardegna Tourism Career day” il presidente della Camera di Commercio, Gavino Sini. «Delle 1260 assunzioni programmate verranno richiesti 110 laureati, 350 diplomati, 230 figure in possesso della qualifica professionale e ben 560 senza una preparazione scolastica specifica – spiega –. La quota dei laureati e diplomati nel loro insieme è pari al 37 per cento del totale, valore pressoché identico rispetto al trimestre precedente, ma più basso rispetto al 42 per cento che si registra in media in Sardegna. Per il 67 per cento è richiesta una esperienza precedente». In controtendenza rispetto a questi dati a tinte fosche è la volontà delle 20 aziende partner del corso di Economia e management del turismo. Fra di loro big dell'industria delle vacanze a livello nazionale come Costa Crociere, Eden Viaggi, Moby. Ieri pomeriggio i rappresentanti delle diverse ditte hanno incontrato solo laureati e diplomati. Dieci i minuti di tempo a disposizione di ogni candidato per convincere l'imprenditore a scommettere su di lui. Si va avanti questa mattina con altri colloqui di lavoro.
 
 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 17 - Sassari
Profumo nelle aule del Conservatorio 
Il ministro dell’Istruzione ha inaugurato ieri i locali appena restaurati nell’ex convento dei frati Cappuccini 
SASSARI «Chiunque dovrebbe lavorare con impegno fino all'ultimo giorno, anzi, in quel periodo ancora di più, in modo da non lasciare nulla in sospeso a chi verrà dopo». Così il ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, pur in scadenza di mandato, ha deciso di mantenere gli impegni presi. Ed eccolo dunque a Sassari a tagliare il nastro all’ultimo piano dell’ex Ospizio di San Vincenzo, dove il Conservatorio Luigi Canepa ha appena ultimato la ristrutturazione di 40 nuove aule destinate all’attività didattica. «La scuola – ha detto il ministro agli studenti – è un piccolo miracolo che fa sì che ragazzi di aree geografiche e culture lontane si incontrino e intreccino le proprie esperienze. E questo avviene in particolar modo in un Conservatorio, dove la passione per la musica accomuna latitudini distanti». L’istituto negli ultimi anni ha raddoppiato il suo numero di iscritti, e a questo si deve la decisione di intervenire sull’ultimo piano dell’ex convento dei frati Cappuccini. Il Ministero dell’Università ha contribuito alla realizzazione del progetto stanziando 720mila euro. Il resto, cioè 820mila euro, l’ha messo il Comune di Sassari. Per il ministro Profumo è stata anche l’occasione per constatare di persona come sono state spese le risorse erogate. Oltre alle quaranta aule, è stata sistemata l’acustica dell’edificio, con un nuovo impianto di amplificazione, è stata restaurata la facciata esterna e gli studenti potranno disporre anche di un’aula multimediale e una destinata alla musica elettronica, con sofisticati strumenti di hardware e software. La giornata del ministro è cominciata con l’incontro a Palazzo Ducale con il sindaco. «Abbiamo discusso di molti argomenti – ha raccontato Profumo – e la cosa che mi ha colpito di più è stata che Ganau mi ha parlato non tanto da primo cittadino, ma come se fosse espressione di un intero territorio. Questo è molto positivo». E incassato il complimento, Ganau deve aver sudato freddo, perché quella frase ad orecchie smaliziate poteva anche suonare così: «ha parlato non da sindaco, ma da presidente della Regione». La mattinata è stata anche l’occasione per discutere della difficoltà degli atenei e di quelli sardi in particolare: «In Italia ci sono circa ottanta atenei, ognuno con le proprie peculiarità, ma non ci sono università di serie A e di serie B. Le università non sono tutte uguali, non è corretto quindi che tutte abbiano la stessa offerta formativa. Il nostro obiettivo è che ognuna trovi nell’autonomia responsabile il proprio modello e che sia corrispondente alla domanda dei territori». E ha aggiunto: «Gli atenei sardi potranno lavorare a un accordo di stretta federazione. Nel piano triennale - ha spiegato - è previsto che ci siano due livelli di governance universitario: l’unione e la federazione di tipo forte. Quando il piano nelle prossime settimane verrà approvato, le università potranno fare le loro proposte. Ci sono quarantasei milioni sul primo anno e altrettanti sui successivi, quindi la possibilità c’è. In questo modo – ha concluso il ministro – si potranno razionalizzare l’offerta formativa e le risorse sul territorio». (lu.so.)

«L’UNIVERSITÀ HA BISOGNO DI UN RILANCIO» 
Nell’aula magna il confronto con il rettore, con il senato accademico e con gli studenti 
SASSARI Non poteva mancare, nell’intensa giornata di incontri, anche il confronto con il rettore, il senato accademico, i ricercatori e gli studenti. Tutti hanno descritto al ministro le proprie difficoltà in un momento particolarmente critico per il mondo dell’istruzione. Il rettore Attilio Mastino ha sottolineato i grossi tagli con i quale deve fare i conti l’ateneo: «L’Università di Sassari dagli 82 milioni del 2008 è passata ai 67 del 2013». E poi si è soffermato sull’ipotesi di fusione con Cagliari: «Vorremmo far nascere il Sistema universitario regionale, partendo dall’assoluto rispetto per l’identità e l’autonomia irrinunciabile di ciascun ateneo. Le due università della Sardegna hanno oltre quattro secoli di vita, 220 km di distanza tra loro e non intendono fondersi per poter mantenere il loro prezioso patrimonio di relazioni. Non è più procrastinabile - ha concluso Mastino - un piano strategico di rilancio delle università sarde, col sostegno del governo, per rispondere agli svantaggi dell’isola: senza università, senza investimenti in conoscenza e in ricerca, senza infrastrutture, non c’è futuro per l’isola». I ricercatori invece hanno descritto la loro quotidiana lotta alla sopravvivenza e gli studenti hanno rimarcato la vertenza del corso di Laurea di Medicina Veterinaria, che con la dimunizione dei posti disponibili rischia seriamente di impoverire l’offerta del territorio.
 
Una visita a Piandanna nel salone dell’orientamento 
SASSARI Il ministro, nel primo pomeriggio, ha visitato anche il polo bionaturalistico di via Piandanna, dove ieri si è aperto il salone dell’orientamento universitario. La decima edizione delle Giornate dell’orientamento “Destinazione UNISS – Un biglietto per il futuro” proseguiranno sino a venerdì 19 aprile, e saranno aperte tutti i giorni dalle 9.30 alle 14.00. Gli appuntamenti principali della manifestazione sono questi: ieri pomeriggio è stata inaugurata la “Mostra della Goliardia Turritana” per celebrare i 30 anni dell’Associazione Goliardica Turritana, aula A, 1° piano Polo bionaturalistico. Invece questa mattina, alle ore 10, è prevista una conferenza stampa nella biblioteca del Polo bionaturalistico Piandanna e a seguire ci sarà il saluto ufficiale del magnifico rettore Attilio Mastino. Questo pomeriggio alle 17, verranno premiati gli studenti meritevoli. La cerimonia si svolgerà all’interno dell’Aula Magna nella sede centrale di piazza Università. L'attestato di merito andrà a duecento studenti dell'Ateneo che nel 2011 si sono distinti per la loro carriera.
 
 
 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 51 - Ed_Cagliari
IL CONVEGNO 
«Biotecnologie e sport» Meo Sacchetti all’università 
SASSARI Sport e medicina, agonismo e biotecnologie, un binomio fatto di studio e competenza. L’università di Sassari dedica un pomeriggio a un convegno che si svolgerà nell’aula magna dell’ex facoltà di Scienze, in via Vienna, con un relatore speciale come Meo Sacchetti, coach della Dinamo. “Biotecnologie e sport”, questo il titolo dell’incontro, è inserito nel calendario dei Pomeriggio della Società italiana di artroscopia, ed è organizzato da Andrea Manunta e dal delegato regionale della Sia, Andrea Uccheddu. Il convegno, per il quale vengono riconosciuti Cfu agli studenti di Medicina, Fisioterapia, Infermeristica e Biotecnologie, si aprirà alle 15 con la prima sessione, nella quale interverrà tra gli altri Sacchetti (“La gestione dell’uomo e poi del giocatore”). Dopo il coffee break, i lavori riprenderanno alle 17,30, con l’obiettivo puntato sulle patologie sportive dei giovani e in particolare le patologie ossee.
 
 
 
12 - La Nuova Sardegna / Pagina 15 - Lettere e commenti
SEMOLERIA AZZENA
Bisogna fare quel campus
L'Ersu ha individuato nell'area delle "ex Semoleria Azzena" lo spazio ideale dove realizzare più di 300 nuovi alloggi e servizi rivolti agli studenti e alla città. Probabilmente le persone che si oppongono prese dalla foga e dalla preoccupazione di tutelare i propri interessi, non si rendono conto che bocciando il campus creano un grave danno a noi studenti e alla città. Il problema del terreno su cui costruire è un argomento che pare più che altro uno strumento utile a prorogare per oscure finalità l'approvazione del progetto andando incontro al rischio concreto della perdita dei fondi. Infine vorrei contestare alcune dichiarazioni del ex rappresentate degli studenti Giosuè Cuccurazzu, ( ex perchè ormai il suo mandato è scaduto) continuo a chiedermi a nome di quali studenti parli nella sua lettera pubblicata su queste pagine. La maggior parte degli studenti non è infatti a conoscenza del progetto del campus. L'ex rappresentante descrive l'area prescelta come degradata ipotizzando forse una realtà migliore in una zona più centrale. Ma dov'è questa realtà alternativa? Nel centro storico? Tutti sappiamo che anche il centro di Sassari è una zona degradata, dove l'Ersu ha ristrutturato uno splendido edificio, è una zona così degradata che qualche studente si rifiuta di andarci a vivere. Se Cuccurazzu fosse intervenuto all'incontro organizzato dall'Ersu conoscerebbe tutti i vantaggi illustrati dai progettisti. Chiedo che si abbandonino le chiacchiere e che si crei il campus perché è di questo che gli studenti hanno bisogno.
Delia Saba, Studentessa università di Sassari
 



SARDEGNA QUOTIDIANO

  

13 - Sardegna Quotidiano / Prima pagina
L’ARTE
Tra Bisanzio e le Asturie un convegno nel ricordo di Coroneo
GLI ALLIEVI Ex studenti e collaboratori onorano la memoria di Coroneo con una giornata di studio e ricerche
 
Pagina 20 - Cultura
STORIA DELL’ARTE
DOMANI DALLE 10 Il convegno si terrà domani, dalle 10 alle 17, nei locali della Pinacoteca nazionale.
Viaggiare dalle Asturie a Bisanzio sulla rotta tracciata dal professore
Fin dalle prime lezioni mi accorsi non soltanto della vastissima cultura, ma anche della spiccata personalità del professore.
Le sue descrizioni dei luoghi e dei monumenti ti facevano venire voglia di partire, di viaggiare per visitare le località di cui parlava». Elisabetta Salis, 25 anni, dottoranda in Fonti scritte della civiltà mediterranea, ricorda così Roberto Coroneo, ex preside della facoltà di Lettere e docente di Storia dell’arte medievale scomparso l’11 gennaio 2012 a 53 anni. La Salis è anche presidente dell’a ss o c i a z i one culturale st.Art: sei giovani neolaureati che si propongono di valorizzare e diffondere la storia dell’arte e la cultura. Con questo spirito l’associazione ha organizzato per domani nei locali della Pinacoteca nazionale, dalle 10 alle 17, un convegno dal titolo “In viaggio con Roberto Coroneo. Dalle Asturie a Bisanzio”.
ROBERTO CORONEO
È dedicato alla memoria dell’ex preside di Lettere l’incontro “Dalle Asturie a Bisanzio. In viaggio con Roberto Coroneo”, che avrà luogo domani dalle 10 nei locali della Pinacoteca nazionale. Interverranno i relatori Marcella Serreli ( direttrice della Pinacoteca), Elisabetta Salis, Denise Sanna, Valentina Pili, Sonia Gramai, Andrea Pala, Valerio Deidda, Chiara Longu,
Nicoletta Usai, Marina Serra e Damiano Anedda.
COME AVREBBE VOLUTO LUI
«Il titolo del convegno è legato a due viaggi che abbiamo avuto la fortuna di fare con il professore: uno nel 2010, nelle Asturie, e l’altro l’anno successivo, a Istanbul», spiega Elisabetta Salis. «È proprio da questi due viaggi che è nata la nostra associazione e soprattutto, grazie alla passione per quegli argomenti che ci è stata trasmessa dal professore, sono nate le nostre tesi di laurea magistrali». «Ricorderò il professore come una persona pronta a trasmettere le sue conoscenze. Apprezzavo il suo essere curioso e interessato anche rispetto a cose che si allontanavano dalla sua materia, in quanto convinto dell’importanza della conoscenza come via per diventare persone migliori »: così Marina Serra che, insieme a Valentina Pili, presenterà domani l’attività dell’associazione st.Art dopo l’introduzione ai lavori della direttrice della Pinacoteca, Marcella Serreli. Tra i relatori, anche Denise Sanna (il cui intevento di domani sarà incentrato sulla scultura a Costantinopoli al tempo dei Paleologi): «Roberto Coroneo era un uomo sempre sorridente. Mai un problema con gli studenti. Riusciva a farsi voler bene da tutti», racconta l’ex allieva. Tra i relatori del convegno, anche ex collaboratori del docente. Andrea Pala (che domani parlerà dell’arte bizantina tra Costantinopoli e Sardegna) oggi insegna Storia dell’arte medievale: «Il professore evidenziava l’importanza di saper riconoscere volta per volta quanto è giunto dall’Oriente o quanto deve considerarsi derivato da contesti produttivi isolani». Il appuntamenti convegno, che inizierà alle 10 per svilupparsi lungo due aree tematiche, è organizzato in collaborazione con la Soprintendenza, col patrocinio del Dipartimento di storia, beni culturali e territorio e col  contributo della banca di Sassari, delle Cantine Paulis di Monserrato e della Comochi industriale. Dice ancora Andrea Pala: «L’incontro non è stato ideato come una mera commemorazione di Roberto Coroneo. Tutt ’altro: abbiamo pensato a un’occasione di studio, di ricerca e di confronto, partendo proprio dall’eredità dei suoi insegnamenti. È quello che avrebbe desiderato il professore » .
Fabio Marcello
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
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