Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
14 April 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Provincia Sulcis (Pagina 26 - Edizione PC)
S.Antioco
Onorificenza in ricordo di Roberto Coroneo
Una conferenza per celebrare Roberto Coroneo e per tributare un’onorificenza alla sua memoria.
Nella mattina di ieri, nell’aula consiliare di Sant’Antioco si è tenuto un dibattito dedicato al noto storico dell’arte e preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Cagliari, scomparso prematuramente nel gennaio del 2012. Sant’Antioco, immersa nel fermento dei festeggiamenti della sagra del patrono, non ha mancato di riservare uno spazio speciale per Coroneo, grande conoscitore del patrimonio artistico e archeologico isolano e infaticabile ambasciatore degli studi sulla civiltà sulcitana.
Un legame strettissimo, quello tra Sant’Antioco e Roberto Coroneo, consolidato da una serie di significative corrispondenze: lo studioso, negli anni ’80, conseguì la laurea discutendo una tesi sulle catacombe dell’isola e, durante i lavori di ricerca, ebbe modo di contare sulla collaborazione del prete dell’allora Chiesa di Sant’Antioco Demetrio Pinna, anche lui recentemente scomparso. E, negli anni seguenti, il teorico, divenuto oramai un accademico dalla carriera brillante, continuò i suoi studi sulla Basilica del Martire Antioco, oggetto di numerose pubblicazioni.
Un dibattito per rinnovare la stima per un uomo di cultura che ha lasciato un segno profondo nella memoria di Sant’Antioco: a conclusione dell’incontro, il Sindaco Mario Corongiu ha consegnato alla madre di Roberto Coroneo la medaglia d’oro e la pergamena come riconoscimento solenne per il grande contributo intellettuale che lo studioso ha dato alla cultura locale.
Serena Cirina
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 24 - Edizione CA)
La protesta di Sel e Psd’Az: il vecchio istituto di pena e Villa Marongiu in stato d’abbandono
«Giorgino, l’ex carcere sia della città»
«Sono un senatore della Repubblica, è un mio diritto entrare qui perché questo è un edificio pubblico e voglio verificare in che condizioni si trovano i locali». Ha rischiato di fallire ancor prima di cominciare, ieri mattina a Giorgino, il blitz sul lungomare del consigliere comunale Paolo Casu (Psd’Az) insieme al senatore Luciano Uras (Sel). L’idea era di denunciare alla stampa e all’opinione pubblica le condizioni di incuria e degrado in cui versano due edifici storici, l’ex Istituto di rieducazione minorile e la Villa Marongiu, ma la guardia giurata in servizio all’ingresso dell’ex carcere non ne ha voluto sapere di far accedere Uras all’interno.
LA VICENDA  Esibire la tessera di parlamentare non è bastato. Il senatore è andato su tutte le furie, ha minacciato di chiamare i carabinieri, si è detto pronto a presentare un esposto alla magistratura contro la Regione, proprietaria dell’immobile. Il braccio di ferro è durato mezz’ora, poi l’anziano custode ha ricevuto via cellulare l’autorizzazione a lasciar passare Uras ed è tornato il sereno. «Serve un progetto di riqualificazione per questo tratto del lungomare», ha spiegato Uras, «è vergognoso che sia in abbandono.
L’EX PRIGIONE  L’ex carcere appartiene alle Regione, è uno spazio importante che dovrebbe essere valorizzato. Potrebbe ospitare la Facoltà di Biologia marina, in accordo con l’Università». L’edificio è abbandonato dai primi anni 80, quando il vecchio ponte di Sa Scaffa fu demolito. Da allora, cinquecento metri della vecchia statale 195, al di là del Porto canale, sono isolati.
LA MOZIONE  Attraverso una mozione in consiglio comunale indirizzata al sindaco, l’esponente del Psd’Az, Paolo Casu, chiede la restituzione dell’ex carcere alla città e annuncia un maxi-intervento di bonifica del tratto di spiaggia antistante, che versa in condizioni pietose tra discariche abusive, banchi di alghe, cani randagi, topi, zecche e zanzare. «Ho trenta volontari pronti», ha detto Casu, «entro dieci giorni puliremo tutto. Mi ribello a questo scempio. È sotto gli occhi di tutti lo stato di degrado che caratterizza questa parte del litorale. Le strutture demaniali dismesse sono abbandonate». Il riferimento non è solo all’ex istituto minorile, oggi deposito-archivio della Regione, ma anche a Villa Marongiu, «gioiello architettonico degli anni 30 espropriato per passare all’Autorità Portuale e restare così, inutilizzato».
L’EX VILLA ARESU  Stessa sorte per il terzo grande edificio della zona, l’ex Villa Aresu. «Occorre restituire alla città», ha sottolineato Casu, «questi tesori detenuti in stato di degrado dalla Regione. È inaccettabile che la spiaggia sia in queste condizioni pur rappresentando, coi suoi immobili e le sue bellezze naturali, una risorsa potenzialmente in grado di creare posti di lavoro e rilanciare l’economia della città». Infine un appello. «La Regione ceda al Comune queste strutture affinché siano affidate a cooperative di giovani e rilanciate. Per spezzare l’isolamento di questo tratto di costa si realizzi un ponte mobile all’imboccatura del Porto canale».
Paolo Loche
 
  
3 - L’Unione Sarda / Commenti (Pagina 17 - Edizione CA)
Punti di vista
Meglio Sa bia o S’ia? Lo svelerà l’Atlante
Su L’Unione Sarda di mercoledi, in un articolo dal titolo “Parchi e oasi vietati ai cani”, si legge: «Ci hanno cacciato da Si’e Boi...». In realtà le parole che voi trascrivete stanno per Sa bia de is bois, che si contrae per ragioni fonetiche e andrebbe scritto S’i’ e’ boi’. Troppo spesso la trascrizione del sardo non è corretta, anche nella cartellonistica stradale, appannaggio di un’azienda veronese che demolisce etimi indicativi di toponimi. Complici, per ignoranza, i Comuni sardi.
 Mauro Ortu - Serramanna
 Problema complesso e interessante, quello della trascrizione dei nomi tradizionali di località. Non solo a Serramanna c’è “la via dei buoi” che - secondo le norme regionali diffuse dagli Sportelli della Lingua - dovrebbe essere Sa bia de is boes (con la e). Ma di paese in paese varia la pronuncia e la trascrizione “regolamentare” renderebbe il luogo irriconoscibile ai più. Lei ha ragione, gentile lettore, nel sottolineare che la forma Si’e Boi non è adeguata: non consente di distinguere tra l’articolo (sa) e il sostantivo (bia), di cui a Serramanna resta solo la vocale centrale. La sua proposta S’i’ e’ boi’ è più precisa, perché tiene conto delle elisioni e della caduta della esse finale nella parlata. Però tutti quegli apostrofi possono confondere chi non abbia una consapevolezza linguistica. Esiste una forma che rispetti l’uso del luogo e sia semplice da usare, ma etimologicamente corretta? Le università di Cagliari e Sassari lavorano al cosiddetto “Atlante Toponomastico Sardo”, un progetto finanziato dalla Regione nel 2009 (assessore Baire), ma concepito cinque anni prima sotto la giunta Soru. Impresa mastodontica: definiti 377 macro toponimi, restano un’infinità di bias de boes (o cuaddus, o brebeis) da riconoscere e “normalizzare” nei documenti o nei cartelli stradali.
Daniela Pinna
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Oristano (Pagina 24 - Edizione OR)
Cuglieri
Ex seminario, visita di Cappellacci
A chi verrà affidato l’ex Seminario di Cuglieri, di proprietà della Regione? Attendono una risposta il Comune che vuole creare un polo universitario, l’Istituto Cristo Re di Firenze per un centro di formazione spirituale e la Caritas nazionale per il progetto “Un’Isola nel Mediterraneo”. Venerdì scorso un sopralluogo del presidente della Regione Ugo Cappellacci e dell’arcivescovo di Oristano Ignazio Sanna per esaminare l’immobile. E dopo un incontro riservato con l’amministrazione comunale. «Abbiamo verificato lo stato dell’ex seminario - sottolinea l’assessore Oscar Cherchi - Ora valuteremo le proposte cercando di farle convivere».
Intanto il comitato dei cittadini pro Seminario di Cuglieri ha raccolto 1.500 firme a favore della richiesta della Congregazione di Cristo Re. La raccolta continua e al termine verrà portata al presidente Cappellacci e all’assessore agli Enti locali Nicola Rassu. Il sindaco di Cuglieri Andrea Loche spiega: «Siamo favorevoli a un ritorno dei religiosi nel seminario. La struttura è talmente grande che c’è spazio per tutti». ( j. p. )
 
 
5 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 48 - Edizione CA)
Partigiano, artista, ribelle, avverte: «Bisogna stare attenti anche oggi»
La scelta dell’auto-esilio contro la Resistenza tradita
A Cagliari la testimonianza di Vittore Bocchetta
Alla fine della serata chiedono a Vittore Bocchetta cosa pensa delle folle che si fanno trascinare. Per un novantenne come lui, cresciuto sotto il fascismo ma vissuto anche nell’Argentina di Peron, la risposta potrebbe sembrare facile. Non lo è invece: «È evidente che in molti c’è un istinto gregario ma, detto questo, il problema non è risolto. Io ci sto ancora pensando. Di una sola cosa sono certo: bisogna stare attenti anche oggi». È un passaggio importante del dibattito seguito alla presentazione - all’Università di Cagliari - del libro “Vittore Bocchetta, una vita contro” (Cuec, uscito pochi mesi fa) di Giuliana Adamo con una appassionata post-fazione di Paolo Cherchi. La presenza di molte persone, soprattutto giovani, poteva sorprendere: non è solo la legittima curiosità per ascoltare il protagonista di una vita straordinaria ma anche l’urgenza di chiedergli - ora con dolcezza, ora quasi con sfacciataggine - se la memoria della Resistenza, di chi è sopravvissuto ai campi di sterminio, serve ancora e può essere trasmessa.
Sardo e poi veronese, antifascista ma soprattutto ribelle per indole, deportato, poi in esilio (per scelta) da un’Italia che non gli piace: Bocchetta va in Argentina, Venezuela e Stati Uniti dove vive di mille mestieri ma si scopre anche scrittore, pittore e soprattutto scultore. Inventa fornaci, tecniche, materiali. Tanti lo apprezzano, lui con disarmante semplicità spiega: «La mia abilità artistica non è venuta da me, mi è solo caduta addosso».
L’auto-esilio alla lunga pesa. Negli anni ’70 si riavvicina, attraverso un nipote, sia alla natia Sardegna che a Verona dove tornerà a vivere. Ed è negli anni ’90 che Bocchetta assume un ruolo di primo piano come testimone dei lager: nelle scuole e persino “nei luoghi dell’antica pena” in Germania.
Perché solo allora? Probabilmente se Bocchetta nel dopoguerra avesse raccontato solo gli orrori nazisti, la vita da schiavi nei lager, la sua testimonianza sarebbe stata accettata almeno negli ambienti che si professano antifascisti. Ma lui che ha sempre odiato i compromessi e le ambiguità, non si riconosce in un’Italia piena di trasformisti o per essere più precisi di “voltagabbana”. Diventa un testimone scomodo se racconta che nel veronese i partigiani erano 300 e dopo il 25 aprile si riscoprono in migliaia. Nel comitato per l’epurazione (dei criminali fascisti) si scontra con quelli che vogliono assolvere tutti ma anche con coloro venuti a regolare conti privati. Secondo lui già con la caduta del governo Parri la spinta della Resistenza è finita, forse anche prima. Lo scrive con parole durissime: «Dopo il 26 aprile ’45 i resistenti veri e legittimi furono letteralmente emarginati. E, cosa che più indigna l’uomo giusto, furono sommersi dalla grande platea degli impostori e degli arrivisti». A uno spirito libero, come lui, non resta che andar via.
Questa sua indipendenza affascina Paolo Cherchi quando lo conosce (confessa che avrebbe voluto lui scrivere la biografia di Bocchetta) negli Usa come Giuliana Adamo - che insegna a Dublino ed è dunque un’altra sarda migrata - e il pubblico che, alla presentazione del libro, lo incalza di quesiti. Gli domandano perché in Germania così pochi si ribellarono al nazismo e lui ricorda che alcuni lo fecero, come il gruppo della Rosa Bianca. Una ragazza gli chiede: «Come può avvenire il passaggio di testimone fra le generazioni?» Risponde che per imparare a sopravvivere in condizioni difficili o tragiche quel che più conta è la spinta verso la libertà individuale.
Daniele Barbieri




LA NUOVA SARDEGNA

6 - La Nuova Sardegna / Pagina 23 - Sassari
L’ERSU NEGLI EX MOLINI 
Un campus-impresa aperto alla città 
Non sarà il classico villaggio all’americana: il projet financing prevede che piscina, ristorante e servizi siano per tutti 
di Luigi Soriga
SASSARI Non sarà propriamente un campus all’americana. Nel senso che non si tratta di quell’oasi protetta riservata agli studenti che si vede spesso nei film. Il villaggio universitario in versione sassarese, se dovesse vedere la luce, avrà un peccato originale: nascerà povero, e dovrà guadagnarsi da vivere. L’Ersu da solo non avrà mai i soldi per mantenerlo. Perciò il campus dovrà aprirsi alla città, accogliere imprenditori pronti a investire, ospitare attività che garantiscano introiti e autosussistenza. Tecnicamente si chiama project financing, tradotto vuol dire che se c’è una piscina, non ci sguazzeranno solo gli studenti, e se c’è una palestra si potrà iscrivere chiunque, e anche i posti letto, nei mesi estivi quando le lezioni e gli esami saranno in stand-by, verranno affittati ai turisti. Quindi niente riserva protetta, ma una sorta di impresa residenziale che cerca di fare utili e allo stesso tempo offre servizi gratuiti o a basso costo ai propri inquilini. L’area dove sorgerà è quella degli ex Molini Azzena, 11mila mq subito dopo il sottopassaggio di Santa Maria, di fronte al cimitero. L’Ersu vorrebbe acquistare anche il fazzoletto di terra attualmente in vendita davanti a Micheletti. Il Puc (in via di approvazione in Regione) ha previsto per gli ex Molini una scheda norma con un progetto di riqualificazione delle strutture esistenti. Si tratta dei vecchi corpi di fabbrica dell’antica semoleria, per i quali sono ammesse nuove destinazioni d’uso compatibili con un restauro conservativo. L’edificio lungo a forma di stecca, ad esempio, potrà ospitare anche 90 posti letto, ma a patto che il suo impianto e fisionomia architettonica non cambino di una virgola. Le prescrizioni del Puc, e della Soprintendenza sui manufatti di oltre 70 anni, sono molto rigorose. L’architetto Mossa, che ha delineato il progetto, vede questi paletti come uno stimolo creativo ulteriore. «È più facile lavorare su riqualificazioni di questo tipo – spiega – ti trovi davanti a edifici di pregio che aspettano solo di essere valorizzati». La stecca lunga ospiterà una serie di alloggi per studenti con servizi condivisi, come la cucina, i bagni e una zona studio. Invece la struttura centrale realizzata più di recente, perciò senza vincoli storici, potrà essere demolita e ricostruita, rispettandone però forma e cubatura. Sarà più semplice ricavare al suo interno 205 posti letto, alcuni dei quali utilizzabili in determinati periodi come servizi ricettivi. L’altro caseggiato vincolato sarà adibito a mensa e ristorazione, per un totale di 250 coperti. Anche i cinque silos, a rigore, potrebbero essere rasi al suolo. Ma resteranno integri, a testimoniare un’archeologia industriale riconvertita alla modernità. Nella simulazione virtuale si vede un parallelepipedo trasformato in parete per free climb. Le attrezzature sportive sono diverse: si va dalla piscina olimpionica scoperta, al centro fitness, al campo di calcio polifunzionale, al playground di basket sopra il parcheggio interrato da 76 posti auto. Poi ci sarà un ambulatorio medico e ampi spazi verdi, con aiuole alberate. Il tutto per un importo di 40 milioni di euro, soldi che l’Ersu ha ottenuto attraverso finanziamenti Cipe e regionali.
PROBLEMI DI VIABILITÀ Un tunnel pedonale e ciclabile parallelo all’attuale cavalcavia 
SASSARI Il problema più grosso per il campus universitario è rappresentato dalla viabilità. Infatti la struttura insisterebbe sul sottopassaggio di Santa Maria, un budello tutt’altro che agevole per centinaia di studenti che si spostano perlopiù a piedi o in bicicletta. Quindi una delle condizioni perché il campus possa funzionare è che l’Ersu realizzi un tunnel parallelo a quello esistente, e lo riservi al transito pedonale e ciclabile. Il progetto, a un primo sguardo, sembrerebbe impossibile, perché in prossimità del sottopassaggio ci sono i resti delle ex concerie Costa, sui quali esiste un vincolo architettonico. Ma i progettisti hanno individuato un varco che lambisce l’area sotto tutela delle ex concerie e poi corre parallelamente all’attuale sottopassaggio, a una distanza di cinque metri. Il tunnel sfocerebbe sul marciapiedi, che verrebbe allargato per consentire un transito più agevole ai pedoni e alle biciclette. Il Comune dovrà dare il via libera.
 
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 27 – Ed. Naz.le
Orientamento, l’Università si apre alla città
SASSARI Anche quest’anno l’Università di Sassari si apre alla città nella decima edizione delle “Giornate dell’orientamento”. Da domani a venerdì 19 aprile, il Polo bionaturalistico di Piandanna accoglierà famiglie, studenti e docenti delle scuole superiori nell’ambito della manifestazione “Destinazione Uniss - Un biglietto per il futuro”. Tutti i giorni, dalle 9.30 alle 14 in via Piandanna 4, il pubblico potrà visitare oltre 35 stand rappresentativi dei servizi offerti dall’Università e non solo. Martedì alle 11 sono in programma i saluti del rettore. L’offerta formativa. Nel corso delle cinque giornate, i 13 dipartimenti dell’Ateneo illustreranno la propria offerta formativa. Negli spazi del Polo bionaturalistico, inoltre, troveranno posto il Centro orientamento studenti (Cos) e il Servizio di counseling psicologico e coaching OrientAzione, organizzatori dell’evento. Il Centro Orientamento. Come si evince dal titolo della manifestazione il tema prescelto per il 2013 è il viaggio inteso come percorso di vita fatto di scelte. E tra le prime scelte, determinanti nella vita di una persona, ci sono sicuramente quelle relative al corso di studi. Accompagnare gli individui in questo difficile compito è uno degli obiettivi del Centro orientamento guidato dalla delegata del rettore all’Orientamento, Patrizia Patrizi. "Il lavoro del mio futuro". Quest’anno il Servizio OrientAzione propone due manifestazioni: "Sopravvivere all’Università" e "Il lavoro del mio futuro". Il primo promuove lo scambio di consigli e suggerimenti strategici tra gli attuali studenti e le future matricole, il secondo è una sorta di gioco ispirato ai test di orientamento che vengono somministrati a ragazze e ragazzi dai 14 ai 19 anni. Entrambe le attività si svolgeranno tutti i giorni in Aula 1 dalle 9.30 alle 13. La mostra per i 30 anni dell’Associazione Goliardica Turritana. Aperta tutti i giorni dalle 9 alle 14 nell’aula A del Polo bionaturalistico di Piandanna, la mostra sarà inaugurata domani alle 19. Eccezionalmente, mercoledì 17 aprile l’esposizione rimarrà aperta con orario continuato fino alle 20. Nelle sedi dei Dipartimenti. Molti eventi collaterali si svolgeranno nelle sedi dei dipartimenti e avranno lo scopo di illustrare alle future matricole la realtà operativa degli studi e delle carriere a cui si potrebbe accedere seguendo un determinato percorso. Cerimonia studenti meritevoli. Prevista la consegna degli attestati agli studenti meritevoli iscritti all’Università di Sassari martedì alle 17 nell’aula Magna in piazza Università.
 

8 - La Nuova Sardegna / Pagina 27 – Ed. Naz.le
L’Ersu presenterà una guida servizi informativa
SASSARI. L’Ersu di Sassari, presente anche quest’anno al salone dell’orientamento, presenterà la sua guida servizi in formato tascabile: sono descritti i servizi erogati e le modalità di accesso alle borse di studio e ai posti alloggio per i fuori sede. Un capitolo apposito è riservato alla descrizione delle quattro residenze universitarie sassaresi e dei servizi di ristorazione. La guida illustra le attività sportive, culturali e di spettacolo. In occasione del salone l’Ersu apre le proprie mense agli studenti delle superiori e ai docenti a un prezzo speciale di 5 euro per i ragazzi e 7 per gli insegnanti.
 
 
9 - La Nuova Sardegna / Pagina 25 – Olbia
Polo universitario, al «Career day» laureati e imprese
Decolla dall’aeroporto il primo “Sardegna tourism career day” organizzato dal polo universitario olbiese. Una ventina di aziende leader nel settore turistico a livello regionale per due giorni selezionano laureati e diplomati. Una occasione di lavoro che passa attraverso la registrazione sul portale www.unijob.it. Un evento realizzato in collaborazione con Cna, Camera di commercio del nord Sardegna, Confindustria, Confapi, Federalberghi. I colloqui di lavoro con le imprese cominceranno nel pomeriggio per chi si è registrato sul portale. Di mattina si svolgerà invece una tavola rotonda. Nell’aula magna del corso di Economia e management del turismo si aprirà un dibattito sul futuro dell’industria delle vacanze in Sardegna. Interverranno tra gli altri, a partire dalle 10, Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi; Giansimone Masia per l’associazione degli industriali del nord Sardegna; Italo Senes presidente Confapi Sassari; Tiziana Gusinu presidente dell’associazione laureati Economia Olbia. (se.lu.)

 
 
10 - La Nuova Sardegna / Pagina 20 – Ed. Naz.le
L’Ogliastra punta sul Distretto aerospaziale
di Lamberto Cugudda
TORTOLÌ «Si prevedono tempi brevi per il Distretto aerospaziale Sardegna, su cui puntiamo molto in Ogliastra. Non per nulla, la nostra Provincia è stata tra i principali promotori: crediamo nello sviluppo della formazione e delle tecnologie duali (civili e militari, con la riconversione del Poligono di Perdasdefogu)». A parlare è l’assessore provinciale all’Ambiente, Roberto Cabiddu, che ricorda come nell’area ogliastrina si punti, all’interno del Distretto aerospaziale isolano, su un vero e proprio polo di alta tecnologia, che avrà come fulcri il Pisq (Poligono sperimentale interforze del Salto di Quirra, con sede a Perdasdefogu, e Poligono a mare a Capo San Lorenzo, a Villaputzu) e Tortolì-Arbatax. Il capoluogo costiero dell’Ogliastra riveste grande importanza per l’esistenza dell’aeroporto – in cui dal 2007 al 2010 il Cira (Centro italiano ricerche aerospaziali) organizzò e fece partire due missioni dell’Usv (Unmanned space vehicle, velivolo aerospaziale senza pilota) – e della zona industriale, in cui operano già alcune aziende interessate a fare parte del Polo dell’alta tecnologia. Cabiddu ha preso parte anche all’ultima riunione (la prima è del 17 gennaio) sulla creazione del Distretto aerospaziale sardo, svoltasi martedì negli uffici di presidenza della Regione a Cagliari. Incontro definito «decisivo» in relazione al comitato per la costituzione del Distretto aerospaziale. È stato spiegato che si è registrata una «piena convergenza» sull’attuazione, attraverso il coinvolgimento delle imprese e dei soggetti pubblici che costituiranno il Distretto aerospaziale Sardegna, di progetti sostenibili nell’ottica degli obiettivi europei 2020 che, rappresentando anche nuove opportunità di lavoro, potranno godere di appositi interventi a valere sui programmi regionali, nazionali e internazionali. Oltre alla presidenza, rappresentata da Franco Manca, erano presenti i i vertici del Pisq, il sindaco di Perdasdefogu, Mariano Carta, il vicepresidente della Provincia Ogliastra, Roberto Cabiddu, le Università di Cagliari e Sassari, il CRS4, Sardegna ricerche, l’Inaf e il Cnr. C’erano anche i rappresentanti di aziende operanti in Sardegna nel settore. Sono stati recepiti e discussi la bozza di statuto del Distretto e le ipotesi di governance della relativa società consortile. «I futuri soci del costituendo Distretto – si legge in una nota – hanno confermato piena condivisione sull’importanza strategica dell’iniziativa ed hanno espresso il loro plauso per l’adozione del metodo che coinvolge i territori, le imprese e tutti gli attori pubblici interessati». Ultimo passaggio ancora da realizzare è la vera e propria costituzione del Distretto per atto pubblico, che avrà luogo nel più breve tempo possibile.

 
11 - La Nuova Sardegna / Pagina 24 – Ed. Naz.le
Twitter e i giornalismi all?ateneo si parla di etica
CAGLIARI “I giornalismi ai tempi di twitter: nuove strategie dell’informane”: secondo appuntameno domani nella sala Geymonat della facoltà di studi umanistici a Sa Duchessa. L’incottro è organizzato dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna, dal consigliere nazionale Giuseppe Murru, dal Gruppo uffici stampa e realizzato in collaborazione con il corso di laurea in Scienze delle comunicazioni. Dalle 9.30 alle 11 il programma prevede una prima parte dal titoli Giornalisti in rete e diritto: problemi e opportunità tenuta dagli avvocati Giovanni Battista Gallus e Francesco Paolo Micozzi. Con inizio alle 11 e fino alle 13 il programma prosegue con Enrico Finzi, presidente dell’istituto Astra ricerche, che presenta l’indagine dal titolo I giornalisti italiani, l’entica professionale e l’informazione on line. La ricerca è stata commissionata dal consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti e presentata a Roma il 7 febbrario scorso in occasione della cerimonia per i cinquant’anni dell’istituzione dell’Ordine dei giornalisti. Lo studio si divide in due parti: etica e deontologia professionali, l’informazione via internet.
 
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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