Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
11 April 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 38 - Edizione CA)
Dal 3 maggio Giorello, Bodei, De Monticelli e Gallese a Cagliari
L'avventura di Peer Gynt a caccia dell'identità
Il capolavoro di Ibsen al Festival della Filosofia
Se lo scopo della nostra vita è quello di diventare bambini, per concedersi questo gran lusso è necessario essere cresciuti, essere liberi, autonomi, coerenti. «Avere una faccia, agire», avverte con forza la filosofa Roberta De Monticelli. Semplicemente «divenire sé». Magari diventando un po' ladri di storie, proprio come fa Peer Gynt, l'antieroe protagonista del capolavoro di Henrik Ibsen che quest'anno sarà la bussola per navigare tra i dialoghi filosofici del secondo Festival della Filosofia che ha per tema “L'avventura d'esser sé. Identità, verità e finzione”. Un intelligente appuntamento, figlio della collaborazione tra la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Cagliari e il Teatro Stabile della Sardegna che si terrà al Massimo dal 3 al 6 maggio.
Dunque divenire sé. Avere un'identità. Ma che cos'è questo bisogno cercato da Socrate e rincorso da Peer Gynt attraverso le sue interminabili avventure? «Peer Gynt è l'uomo del Novecento che fa una fatica ancora più terribile ad assumere un volto, perché non eredita più modelli dal passato», spiega la De Monticelli, docente di Filosofia della persona all'Università Vita Salute San Raffaele di Milano, prestata alla Humboldt Universität di Berlino, che insieme a Pier Luigi Lecis, presidente del corso di laurea di Filosofia, è l'anima del Festival. «Nell'opera di Ibsen ci sono temi che sollecitano tutti, dai filosofi agli psicanalisti, perché c'è la profezia dell'oggi, l'adolescenza che non finisce mai. Tutto è appiattito, vince il peggio, l'inerzia della responsabilità. Peer Gynt si reinventa questo mondo attraverso le storie che ruba».
In un'avventura c'è sempre un viaggio, e Peer Gynt è sicuramente un degno erede della stirpe degli Ulissidi, ma per navigare in un paese come l'Italia dove da Plauto in poi «la comicità ha avuto un enorme posto» non si può che cominciare con un dialogo dove il protagonista è il più «filosofico dei comici, Alessandro Bergonzoni, uno che fa ridere il cervello, e il più errante e libertino dei matematici, Giulio Giorello». E ordine e trasgressione sia, venerdì 3 maggio dalle 17,30 alle 19.
Filosofia e teatro, intrecci infiniti di ricerca di conoscenza di se stessi, della propria anima, così simile a una cipolla che può essere sfogliata (è la metafora di Peer), velo dopo velo, sostenuti dal dubbio se c'è o non c'è un nocciolo di ciò che siamo. Per trovare una strada alle 21 c'è uno spettacolo col quale confrontarsi: “Peer: Storie di un ladro di storie. Viaggio nel Peer Gynt di Ibsen”. Un lavoro dove parlano le voci culturali della città: il Teatro, il Conservatorio che ha scritto le musiche originali e l'Università. «Ragazzi e ragazze - racconta il regista Guido De Monticelli - sulle orme di un ragazzo come loro, Peer Gynt. Gli studenti di Filosofia a discutere di identità, verità e finzione sul palcoscenico del Massimo e quelli di Architettura alle prese con progetti per dare forme alle avventure di Peer. Quelli del Conservatorio per evocare suoni e musiche». «L'idea guida - aggiunge Pier Luigi Lecis - è quella di catalizzare energie diverse, trasformando il teatro in un luogo di incontro cittadino, in cui si forma, in tempi così difficili, un messaggio capace di oltrepassare i confini».
I dialoghi, inframmezzati da pause gyntiane, proseguono sabato con “Fatti e finzioni”, estremo distillato del Peer-pensiero. Alle 11 Maurizio Ferraris, strenuo difensore dei fatti e dei patti in un mondo imbrigliato in una ragnatela di interpretazioni, dove non conta più la parola e dove non c'è fiducia, duellerà con il filosofo Achille Varzi. Trasmigrato alla Columbia University di New York, teorico dell esse est percipi berkleyano, ovvero del noi vediamo ciò che crediamo sia, e altro non siamo che atomi riciclati, “polvere di stelle”. Al pomeriggio (alle 17,30) si gioca in casa con il filosofo cagliaritano Remo Bodei che discute con il collega sassarese Antonio Delogu di “Verità e poesia”.
Dubbio: chi vorrà salvarsi l'anima la perderà? Risponderanno alla pericolosa domanda, domenica alle 11, Lecis e la De Monticelli, sedotti dal tema centrale del Peer Gynt: l'anima appunto che non trova mai il nocciolo duro, proprio come avviene quando si sfoglia una cipolla. «E se invece ci fosse una ghianda, piccola ma così potente da generare una quercia?» Non paghi di tante avventurose sollecitazioni, i partecipanti al Festival avranno anche la fortuna di imbattersi nel Professor Begriffenfeld (letteralmente campo di concetti), direttore del manicomio dove Peer viene incoronato Imperatore dell'Io. A far da guida nel “Sé e identità tra corpo e mente: il caso della schizofrenia” sarà Vittorio Gallese, lo scopritore dei neuroni specchio (quelli delle emozioni) e il neurologo Filippo Maria Ferro, massimo esperto dell'adolescenza, la stagione di Peer.
La giornata conclusiva, lunedì 6 maggio, con “La Norvegia, la Sardegna e l'altra metà del cielo” il Festival si apre (alle 11) ai due orizzonti estremi, in cui saga, mito e tradizioni musicali sono i fili attraverso i quali Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana e sarda all'Università e l'etnomusicologo Ignazio Macchiarella guideranno gli spettatori. «La fiaba - osserva ancora la De Monticelli - è un veicolo per la costruzione di idee. Solo se si riesce a diventare adulti e ad avere un volto si riesce a ritornare bambini».
Il viaggio termina al pomeriggio con l'invito di due voci femminili, la scrittrice Michela Murgia e Maria Giovanna Piano, direttrice dell'Ifold di Cagliari, a “Rifare il giro: il discorso dell'altra”. Un'esortazione alla ragionevolezza, merce rara. E qualità che con molto garbo e una pizzico di ironia ha invocato Maria Grazia Sughi, presidente del Teatro Stabile della Sardegna, nei rapporti con il presidente della Giunta regionale e l'assessore alla Cultura (Comune e Provincia erano ben rappresentati dagli assessori Enrica Puggioni e Giampiero Comandini). «Se potessimo incontrarci - ha detto - gli diremmo quanto è bello il teatro e a quanta gente dà lavoro».
Caterina Pinna
 
 
2 - L’Unione Sarda / Cronaca di Alghero (Pagina 33 - Edizione NU) 
Arnaldo Cecchini incassa la solidarietà di tutto l'Ateneo e degli studenti
IL PRESIDE: «ORA PARLO IO»
Incidente diplomatico tra Comune e Architettura
«Siamo tutti con il nostro direttore». Studenti, docenti e ricercatori, con pettorine e slogan, hanno manifestato piena unità di intenti con Arnaldo Cecchini, indicato dal Comune come colui che da solo «ha parlato di trasferimento, probabilmente preso da altre esigenze di natura interna alla Facoltà».
LA NOTA DELLA DISCORDIA Un passaggio del comunicato diramato dall'amministrazione, poi trasformato dopo l'intervento dell'Università, che non è andato giù al responsabile del Dipartimento. Nella prima versione della nota diffusa dal municipio di Sant'Anna tra l'altro si metteva in dubbio anche l'esistenza di un'ipotesi di trasferimento a Sassari, per alcune classi, mentre si tratta di una vera e propria delibera votata all'unanimità dai componenti del Consiglio di Dipartimento. «Una scelta dolorosa, assunta dopo un'ampia discussione, e condivisa da tutti», è stato più volte ribadito ieri mattina durante una conferenza stampa convocata nell'Aula Magna della scuola di Architettura. Ma la volontà comune, in primis quella del direttore, è restare ad Alghero.
INCIDENTE DIPLOMATICO Sta di fatto che le dichiarazioni dell'ente locale, anche se poi rettificate, hanno provocato un incidente diplomatico. Cecchini aveva già pensato di farsi da parte: «Dopo aver letto il comunicato stampa del Comune, avevo deciso di dimettermi - ha confidato nel suo blog - poteva sembrare che quelle dichiarazioni, che mi limito a definire imbarazzanti, avessero l'avallo del Magnifico Rettore: questo avrebbe reso insostenibile il mio ruolo». Mastino ha però chiarito la posizione dell'Università che viaggia sulla stessa lunghezza d'onda del professore.
CARENZA DI SPAZI Durante l'assemblea di ieri, le difficoltà logistiche sono state descritte dai diretti interessati. Nora Sanna, rappresentante degli studenti nel Consiglio di Dipartimento, ha raccontato la giornata tipo degli aspiranti architetto, costretti a seguire le lezioni nei corridoi o a lavorare ai plastici schivando le gomitate dal vicino, tanto è stretto lo spazio. «Abbiamo prodotto lavori importanti anche se in spazi angusti - ha detto Miriam Mastinu, portavoce dei dottorandi - ora quali sono i tempi per avere risposte concrete?». Infine Valentina Talu ha parlato per conto degli assegnisti di ricerca: «Siamo stanchi di essere precari nella precarietà». Cecchini ha rilanciato l'idea di aprire un tavolo tecnico operativo per mettere al servizio della pubblica amministrazione i tanti cervelli che crescono nel polo accademico: «Siamo disponibili a discutere delle difficili ed esaltanti prospettive di una biblioteca congiunta, vera "piazza del sapere" della nostra città. Lo abbiamo proposto da luglio: si può ancora fare».
Pierpaola Pisanu
 
 
3 - L’Unione Sarda / Olbia e provincia (Pagina 28 - Edizione NU)
OLBIA. Primo passo del piano urbano della mobilità
Interviste agli automobilisti
Una sosta per dare il proprio contributo alla crescita della città. Sono operativi in alcune delle strade chiave gli uomini della Polizia locale, impegnati nelle "interviste cordone" per la realizzazione del nuovo Piano urbano della mobilità (Pum), che intende creare i presupposti per una viabilità più sicura e capace di rispondere alle reali esigenze dei cittadini. La ricerca è condotta dall'amministrazione comunale in collaborazione col "Dicaar" (Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e architettura) dell'Università di Cagliari. «Abbiamo già effettuato il rilievo del traffico veicolare nelle strade più importanti, per capire quali sono le arterie più trafficate, in quali fasce orarie e da quale tipologia di veicolo», spiega Franco Pinna, ricercatore: «Le interviste sono dei momenti chiave per arricchire le osservazioni statistiche con rilievi provenienti da differenti strati sociali della popolazione». Gli agenti saranno posizionati nella strada per Telti, la provinciale per Golfo Aranci, la statale per Tempio e la Olbia-Monti. Dopo aver fermato gli automobilisti avranno il compito di informarli sull'iniziativa per poi lasciar intervenire gli intervistatori che raccoglieranno i dati tramite un questionario. «In questo modo gli automobilisti avranno l'opportunità di esprimere valutazioni in merito allo stato della mobilità urbana ed extraurbana lungo le strade del territorio di Olbia, contribuendo fattivamente nella ricerca di soluzioni efficaci per migliorarne la qualità» evidenzia il comandante Gianni Serra.
Claudio Inconis
 
 
4 - L’Unione Sarda / Provincia di Cagliari (Pagina 27 - Edizione CA)
SESTU. Dopo l'ottimo risultato delle selezioni regionali nella cittadella universitaria
I piccoli geni dei numeri
Sei studenti delle medie Gramsci in gara alla Bocconi di Milano
Sei studenti delle scuole medie “Antonio Gramsci” andranno l'11 maggio all'Università Bocconi di Milano per le finali nazionali dei giochi matematici. A rappresentare gli alunni sestesi saranno dunque Francesca Murgia (1A), Riccardo Frau (2B), Matteo Germanetto (2C), Riccardo Siddi (1C), Elena Spiga (3A) e Thomas Ferru (3F). I piccoli matematici hanno partecipato di recente (assieme ad altri 41 alunni delle medie di Sestu) alla selezione dei campionati internazionali di “Giochi Matematici”, organizzati nella Cittadella universitaria di Monserrato dal Centro Pristem della Bocconi. Una mini olimpiade dei numeri a cui hanno partecipato circa 2400 studenti dalle province di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra, Nuoro e Oristano. Francesca Murgia, la più piccola della comitiva sestese, è stata l'unica a risolvere tutti i problemi, classificandosi al secondo posto su 1500 partecipanti della sua categoria.
«La partecipazione a queste competizioni», spiegano gli insegnanti scuola media di via Dante, «ha come finalità principali quelle di stimolare l'interesse per la matematica, valorizzare le potenzialità individuali e gratificare le eccellenze». Le gare dei giochi matematici consistono nella risoluzione di un certo numero di quesiti, con difficoltà proporzionata alla classe frequentata dal bambino.
Ora i sei alunni classificati per la finale avranno un mese per allenarsi, prima dell'appuntamento alla Bocconi con gli altri coetanei provenienti da tutta Italia. (fr.pi.)

 
5 - L’Unione Sarda / Iglesias (Pagina 25 - Edizione PC)
L'amarezza di Luciano Ottelli: «I tedeschi ne avrebbero già fatto un parco»
Lo sfregio di Monteponi
Abbandonato e cadente il gioiello minerario
Bombardato: non da superteconologiche, quanto micidiali, armi da guerra, ma da quelle (più sottili) dell'indifferenza. Stabilito il dettaglio, il risultato è lo stesso: il patrimonio minerario si sgretola, cade letteralmente a pezzi e, fatte le dovute proporzioni, la sensazione è sgradevole come quando la storia viene deturpata, bruciata, bombardata con scientifica e criminale strategia. Nello specifico la storia in questione è quella, unica e importantissima, che si trova concentrata a Monteponi, villaggio minerario per eccellenza da cui (secondo intenzioni sbandierate nel corso degli anni e rimaste sulla carta) sarebbe dovuto ripartire il riscatto economico di Iglesias.
 IL DEGRADO Proprio qui, all'ingresso della città, va invece in scena il degrado. E se è vero che, anche in occasione delle ultime festività pasquali, i siti aperti e accessibili sono stati meta di visitatori arrivati dall'altro capo della Sardegna, come dal resto d'Italia e dall'estero, è altrettanto vero che gli stessi non hanno potuto fare a meno di notare gli stabili fatiscenti, le macerie, i vetri rotti e l'erba alta nei sentieri della storia. E neppure hanno potuto evitare di chiedersi come mai quella vera e propria conquista del 1996 chiamata Università, sia stata lasciata morire senza un minimo accenno di ribellione. Sono le stesse considerazioni e domande che si fa chiunque faccia tappa a Monteponi. Se le fa anche Luciano Ottelli, geologo, un passato da dirigente delle società minerarie e del Parco geominerario, scrittore di pubblicazioni su Monteponi, spesso ospite delle Università a parlare della storia mineraria. Arrivando a San Vittorio, nella parte alta del villaggio, di fronte ai ruderi della Camera di raffreddamento dei fumi, gli viene spontanea una considerazione: «Se tutto questo lo avessero i tedeschi, ne farebbero un parco». Ma non è necessario spostarsi troppo da Iglesias: «Penso anche al recupero di Serbariu dove, con un patrimonio decisamente inferiore al nostro, hanno realizzato una cosa grandiosa».
LA STORIA SFREGIATA Ogni immobile, a Monteponi, basta da sé a raccontare la storia industriale, non solo sarda: i capannoni della fonderia, i magazzini, la sala compressori (utilizzata per convegni e spettacoli negli anni 90, poi lasciata al suo destino), la Foresteria con l'affresco di Aligi Sassu e molto altro ancora. Ottelli è sicuro di una cosa: «Non sempre servono montagne di soldi per preservare un patrimonio. A volte basterebbero piccoli interventi e, soprattutto, evitare di fare cose che contribuiscono a rovinarlo». Non si fatica a fare esempi: «Dai capannoni hanno tolto le coperture che avrebbero potuto essere messe in sicurezza, mentre avrebbero dovuto lasciarle al loro posto per preservare gli immobili dalle infiltrazioni d'acqua che li stanno facendo sgretolare».
Cinzia Simbula


6 - L’Unione Sarda / Cronaca di Cagliari (Pagina 22 - Edizione CA)
È la quarta volta in dieci anni. E non si sa quale sarà la nuova sede
Il museo trasloca ancora
Aquilegia, in arrivo l'ordine di sfratto dall'ex Vetreria
Un malinconico arrivederci. Per Aquilegia, il più importante museo di storia naturale della Sardegna, da due anni “ospite” della Vetreria di Pirri, è in arrivo l'ordine di sfratto. Fossili, minerali, conchiglie, e un dinosauro di 8 metri, tremila reperti in tutto che raccontano l'evoluzione degli organismi viventi e dei loro ambienti, da 2,5 miliardi di anni fa, fino ai giorni nostri, dovranno trovare una nuova collocazione.
Lo ha deciso l'amministrazione che, nella riassegnazione dei centri comunali, ha destinato quell'area alla creazione di un Polo teatrale. È la quarta volta in dieci anni che Aquilegia è costretto a traslocare: dopo la nascita del museo, agli inizi del Duemila, ad Assemini, nel 2005 l'approdo alla scuola Riva di piazza Garibaldi, poi dal 2009 al liceo Artistico di piazza Dettori. «Adesso saremo costretti ad andar via un'altra volta», spiega il direttore del museo Luigi Sanciu. «Ogni volta ci comunicano il trasloco ma non ci indicano la nuova sede».
Non è un pacco postale Aquilegia, eppure è così che sembra essere considerato, nonostante sia universalmente riconosciuto come un patrimonio storico-culturale di inestimabile valore. Un museo che fa ricerca scientifica, organizza seminari (come il “giovedì della scienza”, un ciclo di incontri aperti a tutti), ha un rapporto di collaborazione con l'Università (con gli studenti tirocinanti). «Conosciamo perfettamente il valore socio-culturale di Aquilegia», spiega Francesca Ghirra, presidente della commissione Cultura. «Per questa ragione presenteremo un documento per chiedere a sindaco, Giunta, Provincia, Regione e università di sedersi attorno a un tavolo per individuare una soluzione». «Sia chiaro», sottolinea il direttore, «non chiediamo soldi, ma soltanto la possibilità di avere una sede stabile per poter organizzare e programmare l'attività».
Senza uno spazio sicuro, infatti, Aquilegia non può neanche partecipare a molti bandi che finanziano l'attività museale, perché l'avere una sede è richiesta come condizione di partecipazione.
C'è poi un'altra questione irrisolta: dal momento che né la vecchia né la nuova amministrazione comunale ha ancora riconosciuto lo “status museale”, Aquilegia è considerato alla stregua di un'associazione culturale. Ma ha necessità e bisogni ben diversi, come una sede in grado di ospitare tremila reperti. «Aquilegia dovrebbe diventare museo della città», afferma il presidente Paolo Stara. «Non rappresentiamo un costo per Cagliari, ma un'opportunità».
Mauro Madeddu



 
LA NUOVA SARDEGNA
 
7 - La Nuova Sardegna / Pagina 39 - Ed_Cagliari
L’avventura di essere sé, l’identità tra verità e finzione 
CAGLIARI » FESTIVAL DELLA FILOSOFIA 
Dal 3 maggio al Teatro Massimo, si parte con Bergonzoni e Giorello Tra gli altri ospiti Remo Bodei, Maurizio Ferraris e Michela Murgia 
di Roberta Sanna
CAGLIARI Si comincia venerdì 3 maggio con Alessandro Bergonzoni e Giulio Giorello, per un dialogo tra “il più filosofico dei comici e il più errante, libertino e matematico dei filosofi”, come indica Roberta De Monticelli, docente all’Università San Raffaele di Milano e a Berlino, curatrice insieme a Pierluigi Lecis dell’ateneo di Cagliari del Festival di Filosofia organizzato dallo Stabile della Sardegna al Teatro Massimo. Remo Bodei, eMaurizio Ferraris e Achille Varzi sono alcuni dei nomi – fra quelli che meglio sanno parlare ad un pubblico di non specialisti – che si avvicenderanno sul palco sino al 6 maggio nei dialoghi intorno al tema “L’avventura d’essere sé – Identità, verità e finzione”. Scaturito dalla rilettura e l’allestimento del “Peer Gynt” di Ibsen, che negli stessi giorni debutterà con la regia di Guido de Monticelli, il tema di quest’anno, cogliendo la ricchezza delle implicazioni non solo filosofiche, ma anche scientifiche, etiche ed esistenziali del capolavoro del drammaturgo norvegese – un grande viaggio e una favola sulla crescita, valida anche per l’uomo di oggi – si interrogherà sulla possibilità e la fatica dell’uomo di essere adulto, libero e autonomo, pur nei dilemmi e nella fragilità dell’io. Saranno Maurizio Ferraris, professore di Filosofia teoretica a Torino e Achille Varzi, ordinario di Logica e Metafisica alla Columbia di New York, con il dialogo “Fatti e finzioni” (sabato 4 ore 11) ad entrare nel cuore della problematica del personaggio Peer Gynt, mentitore e inventore di storie, contrapponendo la difesa della realtà e dei fatti, e dunque anche di patti e vincoli, e invece l’esse est percipi, – perché “la finzione supera la realtà, e l’artificiale il naturale”. Ovvero le due metà della filosofia a confronto. Si entra nel tema della costruzione dell’identità dell’individuo, a partire dalla verità dell’io, nel pomeriggio della stessa giornata, con il dialogo tra Remo Bodei, che torna anche quest’anno nella natia Cagliari dalla University of California, e Antonio Delogu, ordinario di Filosofia morale nell’ateneo di Sassari: disquisiranno intorno al titolo, tutto da scoprire, “L’ultimo elefante. Poesia e verità”. Dall’immagine centrale del Peer Gynt, quella dell’anima che si sfoglia come una cipolla in cerca di un nucleo, prende invece le mosse il dialogo fra i curatori del festival (domenica 5): “La ghianda e la cipolla. Dialogo sull’identità personale” è il titolo scelto da Roberta De Monticelli e Pierluigi Lecis per un’analisi che all’immagine della cipolla contrappone quella, altrettanto celebre, della ghianda come potenzialità completa della futura quercia, di James Hillman. Ulteriore spunto del Peer Gynt – eterno adolescente che nel manicomio viene incoronato “Imperatore dell’io e degli esegeti” – è il tema della follia, proposto nel dialogo sulle patologie della comunicazione tra il neuroscienziato Vittorio Gallese, scopritore dei neuroni specchio, e Filippo Maria Ferro, psichiatra tra i massimi esperti dell’adolescenza. Due sorprese troviamo nei dialoghi dell’ultima giornata, con la mattinata dedicata a “Fiaba, suono, tradizioni per una poesia di idee”, per un confronto tra la tradizione sarda e quella norvegese condotto da Duilio Caocci e Ignazio Macchiarella, e il pomeriggio, dedicato a “Il discorso dell’altra” con Michela Murgia e Maria Giovanna Piano, per lasciare l’ultima parola alla ragionevolezza femminile in un mondo di ego paonazzi e di rossi bargigli.
 
 
8 - La Nuova Sardegna / Pagina 18 - Sassari
UNIVERSITÀ
Da lunedì per cinque giorni orientamento a Piandanna 
SASSARI Da lunedì 15 aprile a venerdì 19 l’Università di Sassari si apre alla città con la decima edizione delle Giornate dell’Orientamento che quest’anno sono intitolate “Destinazione Uniss – Un biglietto per il futuro”, che si terranno nel Polo bionaturalistico di via Piandanna 4, tutti i giorni dalle 9.30 alle 14. In particolare, l’Università segnala agli studenti interessati i seguenti appuntamenti: lunedì 15 aprile, alle ore 19, inaugurazione della “Mostra della Goliardia Turritana” per celebrare i 30 anni dell’Associazione Goliardica Turritana. La manifestazione si terrà nell’aula A, al primo pianodel Polo bionaturalistico Piandanna. Martedì 16 aprile, dopo un incontro con la stampa previsto alle ore 10, ci sarà il saluto ufficiale ai partecipanti del rettore Attilio Mastino. Sempre martedì prossimo, ma alle ore 17, nell’aula magna della Università centrale ci sarà la cerimonia di premiazione degli studenti universitari considerati più meritevoli.
 



SARDEGNA QUOTIDIANO
 
9 - Sardegna Quotidiano / Pagina 14 - Cagliari
GIOCHI MATEMATICI i ragazzi in finale
Oggi la premiazione in cittadella
Oggi alle 11 a Monserrato, nell’aula magna della Cittadella Universitaria, avrà luogo la premiazione dei 190 studenti che si sono qualificati alla finale nazionale (in programma a Milano) dei campionati internazionali dei Giochi matematici. A premiare i ragazzi sarà il direttore del centro Pristem della Bocconi e organizzatore dei campionati italiani, Angelo Guerraggio.
 



QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

Questionnaire and social

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