Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
06 April 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

  
 
LA NUOVA SARDEGNA
 
1 - La Nuova Sardegna / Pagina 6 - Sardegna
INDAGINE POST ELEZIONI di SMART-LAB
di Umberto Aime
CAGLIARI All’indomani delle Politiche di febbraio, quelle dello stallo che dura ancora, nella testa degli italiani girava una sola domanda: «... e adesso?». Ed è lo stesso interrogativo che settimane fa i ricercatori della «Smart-lab», spin-off dell’università, hanno girato a un campione di mille giovani sardi (dai 24 ai 30 anni, soprattutto laureati) dopo averlo arricchito con questo contorno: «Dichiarate le vostre attese nei confronti del nuovo Parlamento». Ebbene, gli intervistati la classifica l’hanno stilata in fretta e nelle prime posizioni del loro libro dei sogni sono finite: continuità territoriale, ricerca e istruzione, azzeramento dei costi della politica, lavoro e turismo, ambiente e welfare. In coda, invece hanno piazzato: federalismo fiscale, industria, zona franca e lingua sarda. Dai parlamentari, gli elettori ora si aspettano soluzioni «immediate», ma è difficile che sia così vista la paralisi romana, e un «ritrovato senso di moralità e giustizia». Proprio da questi blocchi, assemblati e commentati dal docente di statistica Francesco Mola e da Antonio Fadda e Vittorio Pellegra di «Smart-lab», è scattato il giornalista Anthony Muroni, moderatore del successivo confronto fra politici, economisti, sociologi e magistrati. Sul voto per la verità i relatori hanno avuto poco da sottolineare: la metà abbondante del campione si è detta soddisfatta della croce tracciata sulla scheda e solo il 10 per cento nel frattempo ci aveva ripensato. Qualcosa di più è stato detto dal podio sulle preferenze elettorali dei “mille” e si è intuito che, nei seggi, una buona fetta abbia votato per i «5 Stelle», ma è una supposizione. Il resto l’hanno analizzato il deputato del Pd Emanuele Cani («È un nostro obbligo tenere sempre conto dei bisogni reali della gente»), Emilio Floris, senatore del Pdl («La fase di ascolto deve essere continua, altrimenti i partiti finiscono all’angolo), Paola Pinna, parlamentare di M5S («La nostra vera rivoluzione nasce anche dal rifiuto dei vecchi modelli di sviluppo»), Pierpaolo Vargiu, deputato di Scelta Civica, («Dobbiamo tutelare meglio il capitale umano»). Mentre Silvio Lai, senatore del Pd, ha guardato oltre il campione: «Mi preoccupano di più – ha detto - le esigenze quotidiane del 50 per cento di sardi che non arriva neanche al diploma e quindi ha molta meno libertà di scelta». Ad affondare il coltello nella torta del sondaggio post elezioni è stato però il mondo accademico. L’economista Francesco Pigliaru ha detto che «i giovani hanno fame di politica, ma dai politici oggi pretendono il massimo della qualità». Concetto ripreso dal costituzionalista Gianmario Demuro: «I giovani sardi chiedono, da tempo e sempre con più forza, di essere uguali ai coetanei sulla terra ferma. Rincorrono quella parità che a loro viene negata». Poi è stato l’economista Beniamino Moro a sottolineare che «non è più il tempo d’inseguire luoghi comuni ed illusioni. Questa è una generazione che invoca certezze per uscire dal precariato». Ed è stato il sociologo Gianfranco Bottazzi ad aggiungere: «I sogni vanno riempiti in fretta di contenuti. Altrimenti restano solo abbagli». Quello che non può diventare un miraggio «è il filo guida in questo viaggio nel futuro. Cioè la legalità – ha detto il sostituto procuratore Paolo De Angelis – mentre purtroppo l’Italia è ancora prigioniera di tre ceppi: la corruzione, il riciclaggio e l’evasione fiscale».
 
 
2 - La Nuova Sardegna / Ed. nazionale
Luigi Guiso
Sul mercato i pacchetti azionari
«Dall’isola può arrivare un esempio contro le resistenze più diffuse»
SASSARI «Compiti delle fondazioni e funzioni delle banche andrebbero separati una volta per tutte: nel quadro nazionale la Sardegna può dare un esempio dirompente che consenta la creazione di nuovi modelli con l’immissione in blocco sul mercato dei pacchetti azionari per massimizzare le entrate». Secondo Luigi Guiso è indispensabile privatizzare davvero gli istituti di credito sottraendoli a ingerenze esterne. «Se infatti è doveroso che la politica si occupi di temi come il funzionamento del credito,mi pare sbagliato consentire ai rappresentanti dei partiti di sostituirsi ai banchieri, tollerare ancora il sistematico passaggio da incarichi politici a posti di potere negli istituti di credito», ha spiegato il docente. Nato a Bitti, laurea a Sassari, una lunga attività nel Servzio studi di Bankitalia, importanti passaggi accademici al Mit di Boston e all’University of Chicago, l’economista oggi insegna all’European Institute di Firenze. «Il processo in questa direzione cominciato negli anni 90 si è arrestato ed è invece ora di concluderlo», ha proseguito Guiso durante i lavori del convegno sassarese. «Da soluzione transitoria, quella delle fondazioni che controllano le banche è diventata una costante, come il caso Mps ha mostrato», ha spiegato. «Però – ha chiarito poi – le fondazioni non sono buone azioniste né appaiono in grado di ricapitalizzare le banche. Siamo così in presenza di una struttura distorta, di padroni in una posizione impropria, quantomeno distratti, che non controllano». «Ecco perché la Fondazione Banco di Sardegna dovrebbe cedere le proprie partecipazioni stabilendo un precedente di cui tenere conto nel panorama italiano – ha incalzato l’ – È infatti scorretto pensare che i soldi dei sardi in questo modo andrebbero via dall’isola e non sarebbero impiegati su scala regionale. La realtà è che oggi la Sardegna crea poche occasioni d’investimento e di profitto. Se oggi il Banco finanziasse aziende non in grado di reggersi sul mercato, rischierebbe semplicemente di perdere i propri soldi». «E allora? Che fare? Dobbiamo in definitiva eliminare il difetto nella struttura di governance che finora ha impedito il buon funzionamento degli istituti di crediti e la loro ricapitalizzazione», è stata la conclusione di Guiso. (pgp)



SARDEGNA QUOTIDIANO
 
3 - Sardegna Quotidiano / Pagina 21 – Cultura
SA ILLETTA La nostra storia in una rassegna di film e indagini
SETTE SERATE La rassegna organizzata dall’associazione Asproni ha in programma la proiezione di “Le mani sulla città”, “Todo Modo”, “Sbatti il mostro in prima pagina”, “I cannibali”, “Lettera aperta a un giornale della sera”, “Paisà” e infine “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”.
IL PROGETTO Idimo Corte, presidente dell’associazione Asproni: «Abbiamo scelto le pellicole dei registi che hanno trasformato il linguaggio del cinema in un periodo chiave del nostro Paese
L’obiettivo principale della rassegna è quello di stimolare, attraverso l’efficace linguaggio del cinema, la riflessione sui processi storici ed illustrarne i meccanismi, nelle loro implicazioni politiche e sociali». Idimo Corte, presidente dell’associazione culturale “Giorgio Asproni”, presenta così la rassegna cinematografica che prende il via domani alle 19 alla fattoria Sa Illetta con la proiezione del film “Le mani sulla città”, di Francesco Rosi. “Il cinema indaga. Riflessioni sul cinema politico italiano”: questo il titolo del ciclo di proiezioni, che si concluderà il 22 maggio e include capolavori quali “Todo Modo”, di Elio Petri, “Sbatti il mostro in prima pagina”, Marco Bellocchio, “Lettera aperta a un giornale della sera”, di Francesco Maselli. Le pellicole in rassegna appartengono a
un periodo storico limitato - dal Dopoguerra agli anni Settanta - per offrire un riferimento culturale più coerente, e appartengono a registi unanimemente riconosciuti tra i più impegnati nel rinnovare il cinema di quegli anni nelle tematiche e nel linguaggio stilistico. Spiega Arianna Onidi, ricercatrice dell’associazione Asproni: «Con questa rassegna l’associazione Giorgio Asproni, da anni interessata a tematiche storiche riguardanti soprattutto il periodo risorgimentale, vuole dare un segnale di apertura alla storia più recente utilizzando il cinema come fonte e mezzo di conoscenza e informazione». La rassegna “Il cinema indaga” è stata realizzata in collaborazione con la facoltà di Lingue e comunicazione dell’università, il cui auditorium ospiterà il22 maggio alle 16 l’ultima proiezione in programma, quella di “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”. «Abbiamo voluto dedicare la prima edizione al cinema politico, pensandola come un viaggio nell’Italia di ieri, nell’Italia del dopoguerra e di Piazza Fontana, delle prime inchieste su corruzione e ap- palti illeciti. Un Paese raccontato da grandi registi quali Francesco Rosi, Elio Petri e Roberto Rossellini. Abbiamo ritenuto fondamentale far precedere tutte le proiezioni da presentazioni curate da storici e critici cinematografici, al fine di fornire a tutti i partecipanti gli strumenti per intraprendere questo insolito viaggio attraverso u n’Italia che è molto più vicina di quanto si pensi», conclude la Onidi. Fabio Marcello
 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

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