Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
08 April 2013
ufficio stampa e redazione web
RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI

 
L’UNIONE SARDA

1 - L’Unione Sarda / Cultura (Pagina 30 - Edizione CA)
Presentazione a Cagliari dei libri 2012 del Centro Studi filologici
Dal ’500 all’Unità d’Italia, pagine della tradizione sarda
Domani alle 17,30, nell’Aula Magna dell’Università di Cagliari (via Università 40), presentazione dei volumi pubblicati dal Centro di Studi filologici sardi nel 2012 per la Cuec, “La tradizione culturale dei sardi”. Si tratta dell’edizione moderna di importanti opere pubblicate nel Cinquecento (“Los diez libros de Fortuna de amor” di Antonio Lo Frasso è del 1573), Seicento (le “Poesie” di Carlo Buragna del 1683), Settecento (la “Synodus Dioecesana” di Giovanni Battista Quasina del 1781) e Ottocento (“Alla Grotta di Alghero di Enrico Costa del 1889), cui si aggiungono gli Atti del convegno “Il contributo della Sardegna all’Unità d’Italia” (tenuto a Cagliari il 20 febbraio 2012 con l’intervento di Giorgio Napolitano) e gli interventi del Procuratore della Repubblica Ettore Angioni nel 2013 e del Procuratore del Re nel 1907 per l’apertura dei relativi anni giudiziari. Completa le pubblicazioni il quinto fascicolo del “Bollettino di studi sardi” con articoli sulla scrittura nuragica (Raimondo Zucca), sull’italiano regionale sardo di fine Ottocento (Maria Rita Fadda), sul pensiero e l’opera di Egidio Pilia, con un saggio inedito (Giuseppe Marci), sul Condaghe di San Pietro di Silki (Simone Pisano). All’incontro, introdotto da Giovanni Melis (rettore dell’Università di Cagliari) e coordinato da Giuseppe Marci (direttore del Csfs), interverranno Giulio Paulis (presidente della facoltà di Studi umanistici), Mario Argiolas (Cuec) e i curatori delle opere.
 DIZIONARIO Sempre domani, alle 17 a Cagliari, Aula Magna della facoltà di di Scienze economiche, giuridiche e politiche (viale Nicolodi 102), presentazione del volume Aipsa “Dizionario storico degli imprenditori in Sardegna”, a cura di Cecilia Dau Novelli e Sandro Ruju. Interverranno il rettore Melis, Antonello Arru (presidente Fondazione Banco di Sardegna), Paola Piras (vicesindaco di Cagliari), Angela Quaquero (presidente Provincia), Giancarlo Deidda (presidente Camera di commercio), Gianfranco Bottazzi (direttore Dipartimento Scienze sociali e delle istituzioni dell’università) e Antonio Sassu (facoltà Scienze politiche).
 
 
2 - L’Unione Sarda / Provincia di Sassari (Pagina 28 - Edizione CA)
Alghero
Architettura, parla il preside Arnaldo Cecchini
Mercoledì alle 13, l’aula magna della facoltà di Architettura, nell’ex Asilo Sella, ospiterà la conferenza stampa convocata dal direttore Arnaldo Cecchini. Con lui Valentina Talu, rappresentante degli assegnisti di ricerca, Miriam Mastinu, rappresentante dei dottorandi e Nora Sanna, rappresentante degli studenti. Il tema: Prospettive e problemi di Architettura ad Alghero. Il preside farà il punto della situazione in merito agli spazi destinati alla facoltà e affronterà la questione del possibile trasferimento a Sassari.  (c fi. )
 
 
3 - L’Unione Sarda / Lavoro (Pagina 9 - Edizione CA)
LA STORIA. Un sito internet per portare gli studenti-atleti in America
STUDIO E SPORT NEGLI USA
Un ponte verso l’America. È la mission di SportCollege.com, portale che si offre da tramite per gli studenti italiani che inseguono il “sogno americano”: l’ingresso in un college, usufruendo di una borsa di studio. Un doppio sogno, perché entrare in un college Usa permette di studiare e di fare sport ad alto livello. L’idea è di Andrea Confalonieri, imprenditore ligure che si è trovato nella stessa situazione di tanti genitori: trovare un college per la figlia (Valentine, tennista professionista, in passato tra le prime 400 giocatrici al mondo e ora giocatrice di punta della Lynn University).
«Passare un periodo della propria vita negli States, per i giovani è benzina per la vita». A un’innegabile esperienza formativa, che arricchisce di conoscenze - spiega Confalonieri - si unisce la certezza di migliorare la conoscenza dell’inglese, ormai imprescindibile, e di conoscere realtà multirazziali lontanissime dall’“orticello” di casa propria.
Ma due elementi su tutti dovrebbero convincere qualsiasi genitore a fare un piccolo sacrificio per i propri figli: il conseguimento di un titolo di studio negli Stati Uniti (che diventerebbe “moneta sonante” nel depresso mercato del lavoro italiano e che concederebbe opportunità di impiego anche all’estero) e l’avanzamento nello sport, facendo parte delle squadre del college d’appartenenza. «In questo modo si entra in una nuova dimensione sportiva e di allenamento - spiega Confalonieri - aprendosi una porta privilegiata sui campionati professionistici a stelle e strisce e la possibilità di ritornare in Italia con un bagaglio di esperienze che darebbero innegabili vantaggi sui pari età connazionali».
Oltre al contatto con i college d’Oltreoceano, SportCollege.com offre un variegato bouquet di servizi e stage (tra i quali spiccano quelli tennistici tenuti dall’ex davisman azzurro Diego Nargiso), che rispondono alle esigenze di studenti e famiglie, dando la certezza al giovane atleta di non sentirsi mai solo in terra straniera.
Antonio Burruni
 


LA NUOVA SARDEGNA

4 - La Nuova Sardegna / Pagina 1 - Prima Pagina
Università, concorso sospetto
Sassari, presunti favoritismi per un posto da ricercatore P. G. PINNA A PAG. 4 
Pagina 4 - Sardegna
Un altro concorso contestato a Sassari 
Concorrente bocciata ricorre al Tar: solleva sospetti di “parentopoli” per un posto di ricercatore in Demoetnoantropologia 
guido croci Il concorso è pubblico: tutti possono partecipare e vincerà il migliore. L’ateneo ha i presupposti per difendersi in giudizio
di Pier Giorgio Pinna
SASSARI Malessere tra i precari. Sconcerto nella classe docente. E nuova bagarre all’università. Tanto per cambiare, a inasprire gli animi sono i concorsi per ricercatori. Sui criteri di valutazione di una delle ultime prove, prima della loro conclusione, è stato fatto un ricorso al Tar. L’ha presentato una candidata che non avrebbe superato la selezione iniziale, basata sui titoli e sulla produzione scientifica. La concorrente, Chantal Arena, chiede verifiche sulla regolarità delle procedure, anche in rapporto all’ammissione di un’altra aspirante, Rossella Castellaccio. Nel frattempo i metodi seguiti in quest’occasione nell’ateneo turritano e il continuo slittamento degli orali sono al centro di un ampio dibattito sul web. I commenti partono dal blog del Coordinamento nazionale precari dell’università. Echi e strascichi arrivano in Piemonte, nel Lazio, in Emila Romagna. E la querelle è resa più rovente dal fatto che tra i candidati figurano diversi parenti di professori. Ecco i fatti sin qui chiariti. La questione riguarda la copertura di un posto a tempo determinato come ricercatore: tre anni, rinnovabili una sola volta per altri tre, in Demoetnoantropologia. Una materia inserita nel dipartimento di Storia, scienza dell’uomo e della formazione. Al settore (prima della riforma Gelmini, corrispondeva parzialmente a Lettere) fanno capo oggi a Sassari una sessantina di docenti e oltre un migliaio d’iscritti. Il dipartimento è diretto da Margherita Satta, commissaria nel concorso al centro delle proteste, insieme con i colleghi Maria Patrizia Resta (ateneo di Foggia) e Vincenzo Spera (università del Molise). Il bando risale allo scorso anno. Il nuovo caso si aggiunge a una lunga lista di precedenti che in questi anni hanno spesso visti chiamati in causa autorità accademiche nei due atenei sardi. Le accuse più diffuse nel recente passato? Nepotismo, cattiva gestione delle prove, mancato rispetto dei codici etici. Ora, a proposito dell’ennesimo ricorso, il direttore generale dell’università di Sassari spiega: «Il concorso di cui si parla è pubblico: tutti possono partecipare e vincerà il migliore». Poi Guido Croci aggiunge: «Le prove si concluderanno il 18 aprile. Esaminati gli atti e fatte le opportune verifiche, il nostro ufficio legale ha ritenuto ci fossero tutti i presupposti per costituirsi in giudizio a difesa dell’amministrazione». La parola adesso passa quindi ai giudici. Che, ricorda lo stesso direttore generale, decideranno nel merito il 5 giugno. Come si può leggere nel sito del Tribunale amministrativo, il ricorso è il numero 131 di quest’anno. A depositarlo, il 15 febbraio, è stata appunto Chantal Arena, figlia di Nicolò Arena, un docente in pensione ormai da 4 anni in un ambito scientifico del tutto diverso, la facoltà di Medicina, dove ha insegnato a lungo Istologia ed embriologia. A opporsi, cioè a “resistere in giudizio” oltre all’università, c’è invece l’altra candidata Rossella Castellaccio, oggi impiegata nel settore amministrativo in Scienze politiche, figlia dell’ex vicepreside di Lettere , l’«ordinario» Angelo Castellaccio, storico del Medioevo, che attualmente opera in Scienze umanistiche e sociali, il secondo dipartimento nel post riforma derivato in parte sempre da Lettere e da Lingue. Alle prove, che in origine pare abbiano visto in tutto la partecipazione di una decina di candidati, erano iscritti a quanto sembra altri parenti di docenti sardi. Il che non rappresenta in astratto una violazione delle norme volute dal ministro Gelmini: le disposizioni, nelle chiamate in servizio, riguardano solo i legami familiari tra i reclutati e alcune figure di vertice delle università. Al di là delle chiare posizioni emerse col ricorso, le particolarità del caso dipendono dal fatto che la pronuncia del Tar è stata sollecitata ancora prima della fine delle prove: e ciò la dice lunga sul peso dei rilievi giuridici alle procedure che Arena muoverà davanti al tribunale. Ma la singolarità del contesto è poi connessa ad altri aspetti, giudicati poco cristallini, e messi in rilievo nei post. Su internet figura infatti una circostanziata serie di contestazioni. Tra le più documentate, quelle di una terza concorrente, Silvia Venturoli, assegnista di ricerca a Bologna. La quale riserva critiche ai tre slittamenti consecutivi degli orali: fissati prima il 3 dicembre, poi il 16 gennaio, infine il 18 febbraio. Sebbene dall’ateneo sassarese lascino trapelare che siano stati dovuti tutti a improvvise situazione di forza maggiore, Venturoli rimarca la malagestione per cui nelle tre circostanze le ragioni dell’impedimento sono state comunicate ai pochi ammessi solo 24 ore prima di ogni rinvio. «Tanto che io ora, a causa di complicazioni, non potrò presenziare agli orali del 18 aprile», fa sapere lei stessa. Con lei avrebbero rinunciato altri. Sul web si rimarcano così, in termini molto crudi, i disagi, le iniquità e le spese che i candidati hanno dovuto sopportare: «Sempre con la testa sotto i vostri piedi: e voi potete pure muovervi», è il titolo di uno dei commenti sul sito del Coordinamento precari. Un giudizio che ha contribuito a riaccendere le polemiche su parentopoli e sull’università.
 
   
5 - La Nuova Sardegna / Pagina 4 - Sardegna
Master&Back, una beffa per 40 borsisti 
Il bando per il percorso di rientro non ha copertura finanziaria. Oggi incontro all’Agenzia del lavoro 
di Giampaolo Meloni
CAGLIARI Hanno partecipato al bando integrativo circa una quarantina di borsisti: qualcuno disoccupato, altri ancora all’estero, chi in attesa di una risposta per prendere decisioni importanti, compresa quella di andare di nuovo via dalla Sardegna. Ma da oltre un mese il filo delle comunicazioni si è interrotto. Cercano di capire come mai la procedura si sia inceppata. «Ma le informazioni che ci danno, dall’Agenzia regionale del Lavoro e dall’assessorato, continuano a essere poco chiare e contradditorie», racconta Silvana, neolaureata. Un solo dato è certo: il bando integrativo all’avviso pubblico 2010-2011 per i percorsi di rientro del programma Master and Back non ha copertura finanziaria e non si riesce a capirne le ragioni. Anche perché le premesse e le promesse erano di tutt’altro tenore: sette milioni, era stato garantito, le risorse disponibili per consentire ai neolaureati rimasti esclusi dai percorsi di poter accedere alle borse di studio. Contano di ottenere chiarimenti oggi, quando nella tarda mattinata incontreranno Stefano Tunis, direttore dell’Agenzia regionale del Lavoro. Uno scenario deludente per i giovani sardi che avevano riposto aspettative di vita e lavoro in questa occasione. Lo spiegano le parole amare di Silvana: «Ad oggi noi borsisti non sappiamo come stanno le cose e quale sia la nostra sorte. Insomma per l’ennesima volta questo bando M&B, che avrebbe dovuto essere un’ottima possibilità per i giovani sardi laureati e specializzati, si sta mostrando una macchina burocratica che rallenta e blocca le reali esigenze sia dei borsisti che degli enti e delle imprese che si sono presi in carico i loro percorsi». Marco, un altro neolaureato, è bloccato tra l’ipotesi di partire in Australia e l’incertezza di avere improvvisamente la risposta favorevole al back. Vicenda controversa quella del M&B. Comincia nel giugno 2011. La Regione, attraverso l’Agenzia regionale per il Lavoro, pubblica il bando per i percorsi di rientro per le annualità 2010-2011, a cui sono assegnati come copertura finanziaria 9 milioni di euro attraverso il Piano operativo regionale Fse 2007-2013. Quella somma è appena sufficiente a coprire solo una ridottissima parte delle domande presentate e a dicembre 2011. A poche ore dalla notte del Capodanno, la giunta regionale delibera il raddoppio dei fondi, stavolta con risorse regionali. In seguito, il 24 luglio 2012, con l’intento di coprire l’intera graduatoria delle domande presentate per i percorsi di rientro e in parte anche il bando per l’alta formazione, con un’altra delibera della giunta viene preso l’impegno di spesa di 21,5 milioni (18 di questi a favore dei soli percorsi di rientro, 3.5 per l’alta formazione). Dalla graduatoria del 2011 hanno trovato risposta 575 neolaureati: 286 destinati a effettuare il back nel settore privato, 145 nel pubblico e 144 nella ricerca. «Tuttavia – spiega Silvana – numerosi percorsi di rientro non hanno mai avuto inizio o sono stati interrotti dopo qualche mese sia per questioni non regolari che riguardavano le aziende, sia a causa dei lunghi tempi trascorsi fra la presentazione delle domande e l’erogazione dei finanziamenti e la difficile congiuntura economica del momento per cui molti aziende ospitanti, nel frattempo, hanno chiuso o fallito». Considerata questa situazione e il conseguente disavanzo di fondi non spesi per le borse interrotte o escluse (circa 7 milioni), l’Agenzia regionale del Lavoro, autorizzata dall’assessorato al Lavoro, a dicembre 2012 pubblica il bando integrativo che, attingendo unicamente alle risorse non spese, permetterebbe ai giovani che non hanno potuto iniziare o concludere il percorso di rientro di accedere ai finanziamenti e concludere il percorso M&B con nuovi enti ospitanti. «A oggi però, nonostante l’istruttoria delle domande sia stata ormai completata da tempo e nonostante la procedura del Bando integrativo dovrebbe essere snella e veloce poiché a sportello, tutto il procedimento risulta essere bloccato», osservano i neolaureati. All’origine di tutto vi sarebbe uno dei tanti buchi neri della politica e dell’amministrazione regionale: quei fondi previsti dalla delibera del 24 luglio dell’anno scorso non sono mai stati effettivamente trasferiti dall’assessorato all’Agenzia del Lavoro, né sono mai comparsi nel bilancio 2012 dell’assessorato. Intanto, lo scorrimento delle graduatorie e l’avvio di nuovi percorsi sono stati finanziati con risorse proprie dell’Agenzia. Poi il buio.
 
 
6 - La Nuova Sardegna / Pagina 15 - Sassari
Il campus universitario ormai è un caso politico 
Continua il botta e risposta sul progetto dell’Ersu per gli ex mulini Azzena Il presidente Poggiu replica ai consiglieri comunali del Pd. Il Wwf torna all’attacco 
SASSARI Ormai è un caso politico. Il campus universitario negli ex mulini Azzena, progetto da 300 posti letto approvato dall’Ersu e subordinato a una variante del Puc, per ora fa soprattutto litigare. Gianni Poggiu, presidente dell’Ersu di Sassari, non fa in tempo a rispondere a una bordata che subito ne arriva un’altra. Nei giorni scorsi Poggiu (in carica per l’ordinaria amministrazione, visto che il Cda è decaduto) ha risposto alle critiche della docente di sociologia urbana Antonietta Mazzette. Ora risponde al consigliere comunale del Pd Simone Campus. Insieme ad altri consiglieri del suo partito, Campus aveva chiesto il commissariamento dell’ente per il diritto allo studio e aveva espresso forti critiche a «una scelta di edilizia universitaria che riteniamo quanto mai sbagliata. È una soluzione estranea alla tradizione urbanistica italiana». In una lunga nota Poggiu definisce quella del campus «una formula vincente per la residenzialità studentesca», cita altre otto città italiane con campus universitario e afferma che il progetto potrebbe portare «nuova linfa vitale all’economia della città». Poggiu ricorda inoltre a Campus di avere fatto parte del Cda dell’Ersu, come rappresentante degli studenti nel 2008, quando il progetto ottenne le prime risorse dalla giunta Soru e il Cda «presieduto da Antonello Mattone deliberò di procedere alla realizzazione di un campus universitario contando sulla disponibilità di 10 milioni e 500 mila euro». «In quel tempo – scrive Poggiu – Campus era favorevole al progetto che ora tanto osteggia, votato dal consiglio all’unanimità». Scelte collegiali e non secondarie, quindi, secondo Poggiu che boccia anche la proposta dei consiglieri del Pd di reindirizzare i fondi regionali e dei fondi Fas su un progetto diverso dal campus, «Ci indichino – replica Poggiu – quali sono le norme che prevedono questo tipo di operazione che anche gli uffici regionali confermano essere assolutamente impraticabile». Ma a gettare benzina sul fuoco pensa adesso il Wwf di Sassari, da sempre contrario al campus al punto da coniare la definizione “campus... santo” per la prossimità delle ex semolerie al cimitero. In una lunga nota, gli ambientalisti attaccano il presidente dell’Ersu e ribadiscono le critiche già espresse contro il progetto. Il Wwf ricorda a Poggiu che la fascia di rispetto tra gli edifici di civile abitazione e le aree cimiteriali è stabilita in 200 metri e a Sassari è stata ridotta a 50 metri «per permettere l’ampliamento del cimitero e la contestuale costruzione di un centro commerciale». «Attività commerciali e laboratori artigianali sono accettabili a una distanza di 50 metri dalle tombe –scrive il Wwf – ma non una residenza universitaria con centinaia di ragazzi». L’associazione considera anche un ostacolo insormontabile alla realizzazione del progetto la presenza del sottopassaggio di Santa Maria «una “camera a gas” – si legge nel documento –. Evidentemente per Poggiu, che considera le polemiche “pretestuose e non supportate da riscontri oggettivi”, è normalissimo che i progettisti del suo campus prevedano lo scavo di un tunnel pedonale sotto il parco ferroviario per consentire agli studenti di raggiungere l’università senza attraversare il sottopasso». Il Wwf prosegue ricordando che i mulini Azzena non rientrano tra gli edifici di pregio e meritevoli di tutela, inseriti da un’apposita commissione nel mosaico dei beni paesaggistici e identitari. Insomma, secondo il Wwf sull’area delle ex semoleria non grava alcu nvincolo e «quindi i tecnici potrebbero radere al suolo la struttura e manifestare il loro estro in piena libertà». Il progetto presentato dall’Ersu prevede, invece, la salvaguardia e la conservazione di parte delle strutture del silos. «Questa scelta – chiosano gli ambientalisti – rivela un’attenzione dei progettisti verso quegli elementi identitari che invece non sono stati colti durante gli incontri di copianificazione del Puc».
 

7 - La Nuova Sardegna / Pagina 15 - Sassari
SEMINARIO A CASTELSARDO 
Si apre l’Osservatorio dei saperi mediterranei 
CASTELSARDO Oggi (inizio ore 10) e domani si terrà a Castelsardo un importante seminario internazionale sul tema: «Osservatorio dei saperi locali mediterranei». Le due giornate di studio, che si terranno nei locali, appena restaurati, dell’Archivio Storico e della Biblioteca castellana, in via Marconi, nei pressi del Castello dei Doria, coinvolgono attori istituzionali, economisti, giuristi, rappresentanti degli enti locali, che si confronteranno sui temi del futuro modello di sviluppo per l’area mediterranea, dopo il fallimento delle politiche industriali eterodirette. «La scelta di Castelsardo - dice il consigliere regionale Franco Cuccureddu - non è casuale, avendo ottenuto un finanziamento comunitario di 10 milioni di euro sui progetti di qualità proprio per la realizzazione di un centro di ricerca sulla tutela e valorizzazione dei saperi locali mediterranei, ora in fase di ultimazione, e dovendo adesso pianificare assieme alle diverse università coinvolte e alla conferenza delle città storiche l’avvio delle attività immateriali». Interverranno: Tahar Aichaoui (Algeri); Pierangelo Catalano,Università di Roma ’La Sapienza’; Franco Cuccureddu (Regione Sardegna); Romina Deriu, Università di Sassari; Slimane Hachi (Algeri). Inoltre, dall’Università di Sassari: Giovanni Lobrano, il rettore Attilio Mastino, Alberto Merler, Francesco Nuvoli, Giuseppe Pintus. E ancora, Skander Mekersi, Algeri; José Muñoz-Sanchez, Soria; Antonio Sassu, Università di Cagliari; Abdelkader Sid Ahmed, Strademed, Parigi.
 
 
SARDEGNA QUOTIDIANO
 
 
8 - Sardegna Quotidiano /
Pagina 11 - Cagliari Cronaca
GIOVANI «Mobilità internazionale, scomparsi tutti i fondi»
Alla voce che li riguarda, nella finanziaria regionale c’è scritto zero. Niente, nemmeno un centesimo per sostenere la mobilità internazionale per i giovani. Soldi che fino all’anno scorso, anche se pochi, hanno permesso di dare gambe a progetti ideati da associazioni come la Tdm 2000, operativa a Cagliari e non solo. Adesso che la legge Finanziaria è in discussione in consiglio regionale, il presidente Luca Frongia esce allo scoperto, e denuncia: «La proposta di legge finanziaria approvata dalla giunta regionale cancella i contributi alle associazioni impegnate nella mobilità internazionale per i giovani. Contributi che hanno permesso ad associazioni come la Tdm 2000 e altre di inviare all’estero migliaia di giovani sardi, in attività di formazione e volontariato, a prescindere dal titolo di studio e dalla condizione socio economica». Ovviamente non manca la nota polemica sui “famigerati ” costi della politica: «Grazie a un fondo annuo di entità inferiore a quanto percepito da un singolo consigliere regionale e ripartito tra più soggetti», continua Frongia, «le associazioni hanno potuto affrontare le spese organizzative per la partecipazione dei giovani sardi ai programmi europei di formazione e mobilità. Il taglio operato dalla finanziaria», continua la nota del capo della Tdm 2000, «lungi dal determinare un risparmio per le casse regionali (i soldi in questione sono stati dirottati altrove) rischia quindi di precludere per sempre a moltissimi giovani sardi, la possibilità di volgere un’esperienza formativa all’estero, utile in particolar modo per il loro futuro lavorativo. La sola possibilità che ci resta è di far si che il Consiglio Regionale, attraverso il proprio voto, ristabilisca il fondo a sostegno delle associazioni internazionali».

 

QUOTIDIANI NAZIONALI
Link: rassegna stampa CRUI
Link: rassegna stampa MIUR

 

Questionnaire and social

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