Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
05 April 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Prima Pagina (Pagina 1 - Edizione CA)
Il dibattito: euro no, euro sì
La crisi non si supera con l'uscita dall'Europa
Beniamino Moro
 
Ci sarà un motivo se i vari Paesi di Eurolandia sinora investiti dalla crisi finanziaria hanno scelto di sottostare alle gravose condizioni di risanamento imposte dalle autorità europee e dal Fmi in cambio dei loro aiuti, piuttosto che prendere in considerazione l'ipotesi di una uscita dall'euro. Persino in Italia e Spagna, paesi che vengono definiti di "slow panic" (a panico lento, non esplosivo), l'opzione di superare la crisi con l'uscita dall'Unione monetaria europea non viene presa in seria considerazione. Chi la propone fa riferimento alle virtù taumaturgiche della svalutazione che seguirebbe il ritorno alla moneta nazionale, per recuperare la competitività perduta con la moneta unica e rilanciare così le esportazioni e la crescita del Pil.
Tuttavia, come scrive Giuliano Amato sul Sole-24 Ore, chi uscisse dall'euro per tornare alla moneta nazionale sarebbe visto dai mercati come un reietto e i prezzi che pagherebbe sarebbero di gran lunga superiori ai benefici. Serva da monito il caso argentino, dove l'abbandono del cambio fisso col dollaro e la conseguente svalutazione del peso ha portato nel 2002 al fallimento dello Stato, che ha spinto oltre il 50% della popolazione sotto la soglia di povertà; e oggi, con la svalutazione arrivata al 500% rispetto al dollaro, si profila all'orizzonte un secondo fallimento dello Stato, col Pil che ha smesso di crescere, la disoccupazione alle stelle e con un'inflazione ufficiale all'11%, ma effettiva tra il 25-30%.
In realtà, non esistono scorciatoie alla strada intrapresa dall'Ue che, per quanto stretta e tortuosa, è l'unica che possa salvare la capra dell'euro e i cavoli dei bilanci in sofferenza dei Paesi in crisi. Da un lato, infatti, non è possibile prescindere dai piani di risanamento dei conti pubblici, peraltro necessario non solo nei Paesi europei in difficoltà, ma in tutti i grandi Paesi industrializzati, compresi gli Stati Uniti, il Giappone e il Regno Unito, che hanno finanze pubbliche non meno dissestate dell'Italia e della Spagna. Dall'altro, è necessario il ridimensionamento della spesa pubblica, soprattutto di quella improduttiva che viene erogata per comprare il consenso sociale e acquisire vantaggi politici. Per reggere l'impatto della crisi, Eurolandia si è dotata degli strumentinecessari a sopravvivere, costituiti dai fondi di stabilizzazione finanziaria (Efsf e Esm) e dai programmi di intervento della Bce. Tra questi, oltre al primo intervento di acquisto di titoli pubblici, rientrano il programma Ltro di finanziamenti bancari a lunghissimo termine (oltre 1000 miliardi di euro a 3 anni all'1%) e da ultimo l'Omt, il nuovo programma di acquisto di titoli pubblici sul mercato secondario a favore dei Paesi in difficoltà che ne facciano esplicita richiesta. L'Omt, senza che sia diventato operativo perché nessuno sinora ne ha fatto esplicita richiesta, di fatto è diventato, dopo il monito di Draghi pronto a farne un uso illimitato, lo strumento più efficace di stabilizzazione dei mercati. Esso tiene relativamente bassi gli spread italiano e spagnolo con la sola minaccia di intervento, facendo della Bce un prestatore di ultima istanza dei debiti pubblici come lo sono le altre banche centrali, dalla Fed alle Banche d'Inghilterra e del Giappone.
Alla Germania, che ha voluto questi strumenti di pronto intervento e ne sopporta i maggiori costi, non va rimproverato il rigore finanziario preteso agli altri paesi, indispensabile per arrivare alle mete finali dell'unione bancaria e di una politica fiscale comune, ma il rigore eccessivo del suo bilancio pubblico, che manda in surplus la sua bilancia commerciale e sterilizza la ripresa dei consumi europei. Se mandasse in deficit il suo bilancio e spingesse in alto i salari interni, espandendo i consumi domestici anche al costo di subire un'inflazione leggermente superiore al target del 2% medio europeo, la Germania tornerebbe a fare da locomotiva che trascina nella crescita anche gli altri paesi europei, a cominciare da quelli in crisi come l'Italia.
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Convegno
Le aspettative dei giovani per il nuovo Parlamento
 
Le attese dei giovani sardi nei confronti del nuovo Parlamento. È il tema dell'incontro dibattito che si terrà oggi alle 9.30 nell'aula magna della Facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche di Cagliari. L'iniziativa si colloca nell'ambito di Smart Opinion, un innovativo spazio di comunicazione tra i giovani e la politica. Voluto da SmartLab, spin-off dell'Università di Cagliari, è stato attivato durante le ultime elezioni politiche. Interverranno Giovanni Melis (rettore dell'Università di Cagliari), Lucia Cavallini (presidente della Facoltà che ospita il laboratorio). Antonio Fadda (SmartLab), Vittorio Pelligra (Economista), Emanuele Cani (deputato Pd), Emilio Floris (senatore Pdl), Silvio Lai (senatore Pd), Mauro Pili (deputato Pdl), Paola Pinna (deputato M5S), Pierpaolo Vargiu (Deputato Scelta Civica), Fabio Botta (giurista), Gianfranco Bottazzi (sociologo), Paolo De Angelis (magistrato del Tribunale di Cagliari), Beniamino Moro (economista), Francesco Pigliaru (economista). Il dibattito sarà moderato dal giornalista de L'Unione Sarda Anthony Muroni.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 27 - Edizione NU)
Fine dei viaggi della speranza per i neonati
SASSARI. Dopo anni di battaglie la clinica universitaria inaugura il reparto di terapia intensiva
 
I neonati con difficoltà post parto o affetti da gravi patologie verranno ospitati nel nuovo e modernissimo reparto di terapia intensiva neonatale aperto dell'Azienda mista ospedaliero-universitaria. Nella sala di degenza, al primo piano dello stabile dove si trova la Clinica di Ostetricia e ginecologia, in viale San Pietro, hanno trovato spazio quattordici culle. Altri due posti si trovano in sale isolate per pazienti affetti da infezioni.
La struttura dispone di una centrale di monitoraggio che consente al personale, integrato da 12 unità, di tenere costantemente sotto controllo da un'unica postazione i parametri vitali dei piccoli pazienti. I lavori sono cominciati nel 2009 e hanno comportato una spesa di due milioni e 700 mila euro. I denari erano stati assegnati molti anni fa dal ministero della Salute all'Università perché fossero destinati a strutture per i pazienti affetti da Aids.
LA BATTAGLIA DI DORE Ma il direttore del reparto, il professor Angelino Dore, era riuscito a convincere il rettore Sandro Maida a impiegare le somme nell'ammodernamento del reparto di terapia intensiva dotato di apparecchiature risalenti al 1959. È stata la prima fase di un lungo iter che Dore ha seguito quotidianamente. In cuor suo avrebbe voluto dirigerlo quel reparto sognato per troppo tempo ma di recente è andato in pensione. Ieri era felicissimo: «Mi è costato tanta fatica e tante arrabbiature ma con la mia insistenza ho aperto una per una tutte le porte. Chiedo scusa a tutte le persone che ho stressato in questi anni ma il reparto che abbiamo oggi meritava tutto il nostro impegno».
La struttura è diretta da Mauro Olzai: «Il reparto è un centro di riferimento per tutto il centro-nord Sardegna. Parliamo di un bacino d'utenza dove si registrano oltre 4 mila parti l'anno. La media dei ricoveri è di 400 pazienti, 50 dei quali sotto il chilo e mezzo».
Al piano terra è stato realizzato l'alloggio per le mamme. Cinque stanze per dodici posti letto e un soggiorno-cucina tutti arredati con mobili donati da un'azienda con sedi a Sassari e Alghero.
SALE PARTO Con un investimento di 1 milione e 200 mila euro proveniente dal primo finanziamento l'azienda mista realizzerà due nuove sale parto al terzo piano, accanto al blocco operatorio. Ultimati i lavori si passerà al quarto piano dove è prevista la ristrutturazione delle sale in attività. Alla presentazione del nuovo reparto erano presenti il rettore Attilio Mastino e i vertici dell'azienda mista.
Gibi Puggioni
 

LA NUOVA SARDEGNA
4 – La Nuova Sardegna
Pagina 15 - Ed_Cagliari
RICERCA DEL CRS4
Paraimpu, oggetti che dialogano
Un’applicazione che consente di gestire a distanza la propria casa
di Michele Ciampi
 
CAGLIARI Modificare con un tweet il colore della grande torre di vetro del T Hotel. Trovare il parcheggio in una città densamente popolata come Santander in Spagna. Non rimanere più senza pane e latte perché il frigo lo saprà in anticipo e ci avrà avvisato per tempo. Oppure ancora non dimenticarsi più di assumere le medicine che il medico ci ha prescritto perché gli elettrodomestici della nostra casa – dotati di connessione wi-fi – si attiveranno per ricordarci che è l'ora della medicina, attraverso uno scenario di Aal (Ambient assisted living). Tutto questo e molto altro ancora non è più una realtà futuribile, ma il presente. Si chiama Paraimpu ed è Made in Cagliari. Una delle piattaforme migliori per fare da soli progetti di questo tipo. Ossia far funzionare in modo intelligente gli oggetti con una connessione senza fili – ormai la maggior parte – che si trovano nelle nostre case mettendoli al servizio delle nostre esigenze quotidiane in maniera facile ed intuitiva e consentendo quindi di gestirli in maniera affidabile ed intuitiva ed utilizzabile da chiunque abbia un minimo di dimestichezza con internet. In pratica Paraimpu non fa altro che far parlare questi oggetti senza bisogno che siano tutti uguali. Insomma come avere una presa universale a cui attaccare ogni elettrodomestico. «Le applicazioni di Paraimpu e dell'internet degli oggetti sono veramente innumerevoli e noi abbiamo sperimentato costantemente la validità della nostra soluzione in vari ambiti» dice Antonio Pintus, fondatore e tecnologo del gruppo Location and sensor-based services (Lbs) del Centro richerche Sardegna 4 (Crs4), assieme a Davide Carboni ed Andrea Piras. Paraimpu è una parola sarda derivata dal greco antico paranymphos (una persona che agiva da intermediario tra due famiglie per combinare un matrimonio) è stato scelto proprio per questa sua natura di intermediario. «E poi ci tenevamo avesse un nome legato alla nostra terra, la Sardegna, ed alla nostra lingua. Risultando simpatica e musicale anche all'estero» dice Antonio che prosegue: «Paraimpu è un'applicazione disponibile sul web, che permette di inter-connettere, comporre, far comunicare tra loro e condividere oggetti e “cose” digitali, sensori, altre applicazioni e servizi web esistenti».
 
LA NUOVA SARDEGNA
5 – La Nuova Sardegna
Pagina 17 - Ed_Cagliari
la polemica
Campus universitario Un progetto debole
L’Ateneo non è ostile al piano pregiudizialmente, ma mancano alcuni requisiti indicati dal bando. Decisivo il parere degli studenti
di ATTILIO MASTINO
 
Vedo su La Nuova di giovedì 4 il presidente dell’Ersu Gianni Poggiu mi ha arruolato, volente o nolente, tra gli acritici difensori del progetto "Campus". Non mi è mai piaciuto essere tirato per la giacchetta e i giornalisti presenti alla conferenza stampa del 25 marzo sanno bene che nel mio intervento mi sono limitato a presentare un problema di metodo, cioè che l'Ersu dovrebbe sentirsi in dovere di illustrare agli studenti e al mondo accademico il progetto, approvato dal Consiglio di amministrazione dell’Ersu con il voto contrario dello studente Giosuè Cuccurazzu e l'astensione del rappresentante dell'Università professor Ciriaco Carru. In quella occasione avevo elencato le obiezioni fin qui presentate: l'assenza di alberi di alto fusto previsti nel bando, le dimensioni ridotte dello spazio disponibile che ci porta lontanissimo rispetto al concetto "campus", la presenza su una porzione del terreno di un vincolo cimiteriale e di un vincolo storico relativo ad una parte dei fabbricati della semoleria, l'improprio utilizzo delle risorse destinate alle residenze studentesche per allestire un museo dell'Ottocento, i problemi legati al ritardo nell'approvazione del Puc comunale che rischiano di avere conseguenze sulla cantierabilità, infine la localizzazione urbanistica al di là del cavalcavia, in un'area di grande traffico, certamente degradata e meritevole dell'intervento pubblico per un radicale risanamento. In attesa del pronunciamento degli organi accademici, mi sono limitato a ricordare che l'Università non è mai stata pregiudizialmente ostile. Ho evitato di prendere posizione anche perché l'Ateneo aveva offerto all'Ersu due aree certamente meritevoli di attenzione, l'ex brefotrofio in via delle croci e i terreni di San Lorenzo di fronte all'orto botanico. Visto lo scarso interesse del'Ersu per quelle due soluzioni, voglio ora ribadire pubblicamente che l'Università non ha nessun tipo di interesse in gioco e di conseguenza si limiterà a osservare e discutere le proposte progettuali presentate, che anche per la qualità dei progettisti appaiono meritevoli di approfondimento e di interesse reale. Avevo avviato la convocazione del Senato accademico, del Consiglio di amministrazione, del Consiglio degli studenti e dei direttori dei dipartimenti per il 10 aprile proprio per sentire i progettisti e leggere gli elaborati: su richiesta del presidente Poggiu l'incontro è stato posticipato a lunedì 22 aprile, preso la sede dell'Ersu.Sarà quella l'occasione per presentare il progetto ai nostri studenti, ferma restando l'autonomia dell'Ersu e degli organi accademici, che si esprimeranno singolarmente sul progetto.Per il resto, lasciatemi dire che non capisco il tono acceso, offensivo e in qualche momento intimidatorio di una discussione che dovremmo sempre tenere alta, al di sopra delle parti, orientata esclusivamente a portare avanti gli interessi generali della città di Sassari e dei nostri studenti. A loro soprattutto lasciamo la responsabilità di dire serenamente la parola conclusiva sull'argomento.
Rettore Università di Sassari
 
LA NUOVA SARDEGNA
6 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Ed_Cagliari
lazzaretto
Come scoprire la scienza, il percorso di “Fragili equilibri”
 
CAGLIARI Si chiama “Fragili Equilibri” una mostra interattiva ideata da Pietro Olla che da domani nei locali del Centro culturale del Lazzaretto, sino al prossimo 20 aprile propone un originale intreccio tra arte e scienza. L’idea dell’associazione Le strade di Macondo che l’ha allestito è quella di utilizzare linguaggi ludici e spettacolari come quelli dell’arte circense e della musica per intraprendere un viaggio alla conoscenza del Pianeta delle scienze. L’esposizione infatti intende dare stimoli e strumenti per un approccio diverso alla conoscenza. Sabato mattina alle 10 si apre con un convegno su “Come costruire la Rete per comunicare la Scienza”. Sarà presente anche Mikko Myllykoski del Science Center Heureka di Helsinki e Paola Rodari del Sissa Medialab di Trieste. La mostra, che ha un percorso didattico rivolto agli studenti, è indirizzata a un pubblico ampio ed è allestita su tre spazi distinti .Nella sala Nautilus si vedranno anche le opere di Raffaelo Ugo (w.p.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 33 - Ed_Cagliari
ALGHERO
Oggi studiosi a confronto nella facoltà di Architettura
 
ALGHERO Oggi a partire dalle 16 nell'aula magna della facoltà di Architettura, in via Garibaldi 35, si aprirà il convegno regionale promosso dal WWF Sardegna, sul tema dell'"Inquinamento acustico e della qualità della vita". Spiega Carmelo Spada del WWF: «In Sardegna c'è molto lavoro da fare». Sul tema della città sarà cruciale la disamina di Marco Dettori e Alessandra Casu, del Dipartimento di architettura di Alghero, "Città malate di rumore". Oltre all'intervento di Eugenia Tognotti (ordinario di storia della Medicina), che anticipiamo in questa pagina, di grande importanza la relazione di Noemi Sanna, Clinica psichiatrica dell'Università di Sassari, su "Rumore e stress neuropsichico". Il vicepresidente della commissione ambiente del consiglio regionale, l'onorevole Luigi Lotto, presenterà la bozza della proposta di legge regionale sull'inquinamento acustico: «Un aspetto della protezione ambientale che vede la Sardegna agli ultimi posti in Italia e forse nel mondo». «Inquinamento acustico tra diritto al riposo e diritto al divertimento»: è il tema scelto dall'avvocato Daniele Solinas, responsabile Codacons Sardegna. A Carmine Cara, perito acustico, il compito di spiegare gli aspetti tecnici del rilevamento del rumore. È prevista anche la partecipazione dell'assessore Comunale Alma Cardi, dell'assessore provinciale Enrico Daga, del direttore aeroportuale Marco Di Giugno, di Sabrina Pitzalis della Polizia locale di Olbia, di Massimo Cappai dell'Arpas, di Massimo Cadeddu della Confcommercio. A chiusura dei lavori il maestro Diodato Arru, compositore e musicista svelerà tutte le suggestioni contenute nel titolo della sua relazione: «Suonare la città? Inquinamento acustico e percezione uditiva».
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Nuova Terapia intensiva per i neonati
Inaugurato ieri un reparto all’avanguardia: quattordici culle supertecnologiche e un appartamento per le mamme
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI Quattordici culle trasparenti che sembrano tante piccole astronavi. A bordo esseri minuscoli, in alcuni casi così minuscoli da stare in una mano, in viaggio verso la vita. Tutto intorno è sui toni dell’azzurro chiaro, luci soffuse, monitor, bip, spie che si accendono e si spengono e dall’altra parte del vetro una consolle per controllare ogni minima variazione vitale. Sembra di essere in un altro pianeta quando si entra nel nuovo reparto di Terapia Intensiva Neonatale delle cliniche di San Pietro che accoglie bambini con problemi e patologie entro il primo mese di vita. La struttura in realtà era già operativa all’interno della Neonatologia (al primo piano della clinica dove si trova il blocco Materno infantile, cioè Pediatria, Ginecologia e Ostetricia) ma ora può contare su spazi dedicati e su una dotazione tecnologica di livello superiore, elementi di cruciale importanza in un centro nascita che copre tutto il territorio del Centro-Nord Sardegna. La struttura si articola su due piani e comprende il reparto di degenza e, al piano terra, un appartamento per le mamme che hanno i figlioletti ricoverati, alloggio che fino ad ora si trovava al quinto piano della clinica Aou. Ieri il personale guidato dal direttore Mauro Olzai, i vertici dell’azienda e quelli dell’università hanno fatto da ciceroni all’interno degli ambienti di ultima generazione. Il reparto è costituito da una sala degenza con le quattordici culle, due stanze per l’isolamento in caso di infezioni, una postazione per il monitoraggio, un laboratorio e uno spogliatoio per le mamme la cui vicinanza è un elemento fondamentale nella ripresa dei piccoli degenti. L’appartamento delle mamme, con arredi donati dalla ditta Ferroni Arredamenti, è composto da 12 posti letto divisi in camere con bagno privato, un’ampia sala e un angolo relax. Una struttura articolata che è stata realizzata grazie ai lavori di completamento di un rustico costruito dall’università nei primi anni Duemila e originariamente destinato alla cura dell’Aids pediatrico. In seguito, con l’evolversi positivo del quadro di questa patologia, l’università aveva deciso di destinare lo stabile alla Terapia Intensiva Neonatale per cui ha trasferito alla Aou fondi regionali per 2 milioni e 700mila euro. I lavori sono iniziati nel luglio del 2009 e sono durati due anni. «L’apertura della Terapia Intensiva Neonatale – ha detto il direttore generale dell’Aou Alessandro Cattani – è un grande traguardo per questa azienda ed è il frutto di un lavoro di squadra. I problemi dell’edilizia sanitaria sono noti a tutti e ci sono progetti pensati per risolverli, ma questi interventi ci permettono di arginare le difficoltà e continuare a mantenere alti agli standard del servizio offerto». Una soddisfazione condivisa anche dal rettore Attilio Mastino che ha preannunciato una sorta di bilancio sui progetti già realizzati per la sanità sassarese e su quelli da realizzare in tempi medi. Alla presentazione del nuovo reparto ha partecipato anche il nuovo direttore sanitario dell’Aou Mario Manca (fino a pochi giorni fa responsabile del centro trasfusionale di Alghero) che sostituisce Francesco Tanda dopo alcuni anni di “mandato”. «Sto già raccogliendo i frutti dell’importante lavoro di chi mi ha preceduto. Al mio arrivo in questa azienda sono rimasto piacevolmente sorpreso per i tanti progetti avviati, sintomo di una realtà dove si lavora tanto e con grande entusiasmo».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Sassari
Gli inediti di Ruju donati all’Università
Gli eredi dello scrittore lasciano alla biblioteca una marea di documenti, manoscritti e aneddoti di “Agniru Canu”
di Antonio Meloni
 
SASSARI Una miniera di documenti, anche inediti, ricca di notizie, aneddoti, manoscritti e opere con correzioni autografe dell’autore. Preziosa messe di informazioni utili alla rilettura di eventi che hanno caratterizzato la storia recente di Sassari. E’ la produzione letteraria di Salvator Ruju, scrittore e poeta sassarese, appena donata, dagli eredi, alla biblioteca universitaria. L’importante fondo archivistico sarà presentato il 18 aprile, durante una cerimonia pubblica, nella biblioteca dell’Ateneo, dallo storico Manlio Brigaglia e dal filologo Nicola Tanda. Per comprendere la portata dell’evento è importante dire che Salvator Ruju è figura di spicco nella Sassari del primo Novecento, fondatore della rivista goliardica “Il Burchiello” che annovera tra i collaboratori, letterati e intellettuali come Sebastiano Satta e Antonio Ballero, Salvatore Scano, Salvatore Manconi, Nicola e Onorio Pisano. Dopo la laurea in legge, si trasferisce a Roma per studiare lettere e qui, grazie all’amicizia di Grazia Deledda, entra in contatto con gli ambienti culturali della capitale. Nel 1898, pubblica la prima raccolta di versi “A vent’anni” e l’anno successivo l’altra intitolata “Palmira”. Accanto all’attività letteraria, Salvator Ruju intraprende quella giornalistica che lo vede collaboratore del quotidiano “La Nuova Sardegna”, del “Tempo di Roma” e di numerose riviste, tra cui “La Riviera Ligure”, “La Patria”, “La Tribuna” e “Rivista sarda”. Con Ugo Fleres e Luigi Pirandello è tra i fondatori della Società degli amici dell’arte, presieduta da Domenico Gnoli e nel 1908, a Catania, si laurea in lettere con una tesi su Petrarca. Nel 1910 ritorna a Sassari e si dedica a un’intensa produzione in sassarese inaugurata dalla redazione, nel 1955, del supplemento al dizionario italiano-sassarese. Tra le opere, firmate con lo pseudonimo Agniru Canu, devono essere ricordate le raccolte di versi “Agnireddu e Rusina” (1956), “Sassari veccia e noba” (1957), a cui seguono quelle in italiano “Ore del mio giardino” (1961) e “Memoria di un figlio” (1963). Ruju muore a Sassari il 21 giugno del 1966 e quattordici anni dopo, nel 1980, viene collocata, nella piazza a lui intitolata, una scultura in bronzo realizzata dall’artista Gavino Tilocca. Il fondo, ordinato e arricchito dalla nipote, Caterina Ruju, sarà inventariato e catalogato con modalità ancora da definire, ma è certo che la biblioteca universitaria intende rendere disponibile quanto prima il prezioso materiale documentario costituito da centinaia di lettere e biglietti, ritagli di giornali, manoscritti e opere a stampa relative alla sua vicenda personale, ma anche alla vita letteraria e culturale di Sassari. Ora questa preziosa produzione sarà custodita nella biblioteca universitaria, una delle 46 classificate “storiche” dal ministero dei Beni culturali. L’evento del 18 aprile, che celebra e sancisce l’avvenuta acquisizione del fondo, sarà caratterizzato da alcuni interventi, moderati dal giornalista Gianbernardo Piroddi, durante i quali la multiforme attività del letterato sarà ricostruita e commentata. Prevista anche una lettura, curata da Maria Antonietta Azzu e Salvatore Luiu, di brani in prosa e versi, sia in italiano che in sassarese. Per l’occasione, sarà anche allestita una mostra di carattere biografico con materiali provenienti dal fondo. «L’atto di liberalità da parte degli eredi Ruju – spiega Maria Rosaria Manunta, direttrice della biblioteca universitaria – oltre alla ricaduta sul piano culturale e scientifico, si configura come un segnale forte, che si spera venga raccolto, nella direzione di evitare la dispersione e la frammentazione di biblioteche e archivi di personaggi importanti per la storia culturale del nostro territorio».
 

Questionnaire and social

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