Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
03 April 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 26 - Edizione NU)
Studenti in attesa
Immatricolazioni, il rettore prende tempo
SASSARI. Gli esclusi di Medicina: occupiamo l'Università
 
«Vogliamo che la sentenza del Tar venga applicata»: è l'ennesimo appello dei 53 studenti che avevano sostenuto senza successo il test per accedere al corso universitario a numero chiuso di Medicina e Odontoiatria. Secondo la sentenza del Tar regionale del 15 marzo potrebbero iscriversi in soprannumero ma l'ateneo sassarese che come ribadito dai ragazzi ha deciso di ricorrere in secondo grado al Consiglio di Stato, sembra non volere accettare le loro richieste. Ieri pomeriggio una delegazione dei 53 studenti coinvolti si è recata alla segreteria del dipartimento per richiedere per la seconda volta l'immatricolazione e dopo aver saputo che la richiesta non è stata accolta, hanno deciso l'occupazione. Gli studenti hanno incontrato anche il rettore Attilio Mastino che ha raggiunto i ragazzi per discutere dell'attuale situazione: «C'è disponibilità da parte dell'ateneo ma siamo vincolati da norme di legge e alla decisione del Senato accademico». (m. c.)
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Idee geniali, i sardi sul Barcamper
È partita ieri a Cagliari la prima selezione dei progetti nel settore Ict e Internet
 
Cinzia, 36 anni, cagliaritana, una laurea in giurisprudenza, ha sviluppato un'applicazione per mettere in comunicazione sul web domanda e offerta nel settore beauty (centri estetici, saloni da parrucchiere, etc). Giampaolo, 44 anni, ha messo a sistema un portale dei servizi legati al turismo attivo («che consente di mettere in relazione tutte quelle attività turistiche non direttamente legate tra di loro»). Giuseppe, ricercatore di Ingegneria elettronica e informatica, ha sviluppato GreenShare, una piattaforma di car pooling in tempo reale, capace di localizzare e mettere in contatto tra loro, con smartphone o tablet, compagni di viaggio con cui condividere spostamenti in automobile.
LE IDEE Quelle di Cinzia, Giampaolo e Giuseppe, sono alcune delle idee imprenditoriali innovative nel settore Ict e Internet che ieri pomeriggio sono state presentate a Barcamper, l'ufficio mobile della dPixel (la società di consulenza specializzata nel venture capital che anni fa ha investito nel Sardex) arrivato per la prima volta in Sardegna, alla ricerca delle migliori idee da trasformare in impresa. Alla fine del tour in tutta Italia, a luglio, saranno scelti i 20 migliori progetti a livello nazionale e premiati i primi 10 con un finanziamento fino a 250.000 euro ciascuno. La selezione proseguirà domani pomeriggio, nel piazzale della facoltà di Ingegneria di via Marengo, a Cagliari: studenti, ricercatori, aspiranti imprenditori isolani che abbiano un'idea legata all'utilizzo delle tecnologie digitali, avranno l'opportunità di presentarla e sottoporla alla valutazione di un pool di esperti.
L'INIZIATIVA «Le migliori idee vivono sul territorio», spiega Antonello Bartiromo di dPixel. «Giriamo l'Italia su un camper alla ricerca di progetti imprenditoriali di qualità e facciamo in modo di trasformarli in attività da avviare sul territorio. La Sardegna ha risposto alla grande», aggiunge.
«Barcamper è come un Cern naturale», sottolinea Nicola Pirina, coordinatore di Sardegna 2050, l'associazione che ha voluto e portato Barcamper nell'Isola. «Le idee sbattono l'una contro l'altra e dalla collisione nascono progetti imprenditoriali». Oggi, invece, spazio al settore della nautica: gli esperti del Barcamper valuteranno nuovi materiali, domotica, sistemi a ridotto consumo energetico, telecomunicazioni integrate negli scafi. Anche in questo caso, alla fine del tour, saranno selezionate le venti migliori idee a livello nazionale, e premiate le prime dieci.
Ma. Mad.
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cultura (Pagina 34 - Edizione CA)
Dal bosone di Higgs al mistero anti-materia
“Incontri di Fisica delle alte energie” a Monserrato
 
Nella Sala congressi della Cittadella universitaria di Monserrato è in programma da oggi (ore 14,30) a venerdì la dodicesima edizione degli “Incontri di Fisica delle alte energie”. Organizzato dalla Sezione di Cagliari dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare e dal Dipartimento di Fisica dell'Università, il Congresso è dedicato alla discussione degli aspetti di maggior interesse attuale e di prospettiva nella Fisica delle alte energie.
In questa occasione saranno passati in rassegna i risultati più rilevanti ottenuti recentemente. A partire naturalmente quelli del Large Hadron Collider, il grande acceleratore del Cern, sul bosone di Higgs, ma non soltanto. Si parlerà anche, con sessioni apposite, di misure di precisione nell'ambito del modello standard delle interazioni, violazione della simmetria materia-antimateria, interazioni fra ioni pesanti, decadimenti rari in grado di fornire indicazioni di fenomeni non spiegabili sempre nel quadro del modello standard.
Si discuterà inoltre di materia oscura, neutrini e fisica delle astroparticelle, oltre che delle tecnologie d'avanguardia utilizzate negli esperimenti. Ci si interrogherà infine su quali siano le strade da percorrere nel prossimo futuro alla luce dei recenti risultati. Come da tradizione per questa serie di congressi, particolare attenzione è rivolta ai giovani dei quali viene favorita la partecipazione anche come relatori. A dottorandi e neo-dottori è inoltre dedicata una sessione speciale.
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Economia (Pagina 12 - Edizione CA)
Imprese alla conquista della Cina
Vetrina a Shanghai per le eccellenze del made in Sardinia
Dal Nord dell'Isola il programma di Camera di commercio e Università di Sassari per il 2015
 
La Cina è più vicina. Non solo all'Occidente in generale ma anche a quella minuscola isola del Mediterraneo che si chiama Sardegna. 160 milioni di cinesi l'hanno conosciuta attraverso “Rose Wedding”, un reality sulla tradizione delle nozze di gruppo girato interamente in Sardegna, per la gran parte ad Alghero. Prodotto dalla Huai Huai Commercial Group (5 mila miliardi di fatturato), è andato in onda su Shangay Sat e Shanghai Orient nel novembre del 2009.
IL PROGETTO Ora Camera di Commercio, Facoltà di Economia e la rete delle imprese del nord ovest preparano lo sbarco a Shanghai in occasione del “China Expo Tour” in programma nel settembre 2015. Il progetto è stato illustrato alle imprese nella sede della Camera di commercio di Sassari. Un piano triennale che punta ad aprire subito uno spazio espositivo a Shanghai per svolgere quell'azione di contatto con il mercato locale fondamentale per sviluppare rapporti economici.
È stata individuata una location all'interno di una struttura commerciale realizzata dalla Huai Huai nel “waterfront” di Shanghai. I cinesi sono interessati a sviluppare il turismo in entrata e in uscita e hanno dimostrato finora di gradire molto i prodotti dell'enogastronomia sarda.
CHI C'È La “San Giuliano” di Alghero, dopo alcuni anni di lavoro, ha aperto uno show room nella zona di Pudong: «Abbiamo personale cinese e stiamo cominciando a raccogliere i primi frutti», sostiene Pasqualino Manca. «Il mercato è enorme e con grandi diversità: Shanghai è diversa da Pechino, la burocrazia è perfino più complessa della nostra. Occorre avere coraggio e prudenza al tempo stesso. Fino a qualche tempo fa non era possibile costituire una società a maggioranza straniera, dovevi avere un partner di maggioranza cinese. Ora non più».
ALTRE ESPERIENZE L'industria casearia “F.lli Pinna” di Thiesi opera sul mercato cinese dalla Sardegna. Vende i suoi prodotti a Shanghai e non solo utilizzando un importatore e distributore cinese. Così fa l'azienda vitivinicola di Santa Maria La Palma: «Piccoli numeri per ora. Il consumo del vino è molto limitato anche se destinato a crescere» ricorda il direttore generale Antonio Casu. «Il problema più grosso resta la divisione fra le imprese e la mancanza di spirito imprenditoriale».
LO SBARCO Si riuscirà a varare l'operazione “Shanghai 2015”? Lo decideranno proprio le imprese chiamate a condividere una quota del budget previsto dalla Facoltà di Economia e dalla Camera di Commercio. Sono necessarie 35-50 società per fare sistema e abbattere i costi. Vincerà lo spirito di sopravvivenza o il desiderio di confrontarsi con un grande mercato?
Gibi Puggioni
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Provincia di Cagliari (Pagina 26 - Edizione CA)
SINNAI. Paolo Zedda
Il poeta dentista che racconta improvvisando
 
Paolo Zedda è un sinnaese doc. Dentista, consigliere comunale di opposizione, è conosciuto anche come poeta improvvisatore campidanese a mutetus , antico e complessissimo sistema estemporaneo diffuso nella Sardegna meridionale. Cantadori mannu è improvvisatore dal 1997, anno in cui ha esordito con la sua prima gara poetica pubblica. Da allora, ha cantato a fianco di Enea Danese, Sarbadori Mascia, Fideli Lai e gli altri maistus del canto in poesia. Gli stessi che hanno accompagnato e segnato la sua formazione. Zedda è stato finora anche protagonista di scenari più lontani e nuovi, in compagnia dei repentistas cubani, bertsolaris baschi, pajadores argentini e degli altri rappresentanti di quella vivissima e multicolore poesia orale d'improvvisazione che sta guadagnando una nuova potenza comunicativa. «Ho rappresentato la Sardegna - dice Zedda - ai Festival internazionali della poesia improvvisata in Sicilia, Portogallo e Paesi Baschi. Sono anche relatore ed espositore del complesso e ricchissimo mondo poetico musicale che la Sardegna ancora conserva in vita».
Paolo Zedda è stato chiamato anche dall'Università di Cagliari come docente a contratto di Etnologia musicale della Sardegna. Ha partecipato a seminari alla University of Missouri ed è consulente scientifico ed autore del Journal of Oral Tradition, una rivista di poesia orale del mondo.
Antonio Serreli
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Cronaca di Alghero (Pagina 27 - Edizione NU)
L'Università curerà le manutenzioni
Il complesso Santa Chiara pronto a giugno
 
«Architettura ad Alghero è un bene prezioso sul quale non si discute». Lubrano ribadisce la sua posizione in merito al futuro della facoltà ma al tempo stesso chiarisce: «È necessario che tutti facciano la propria parte». I nuovi locali del complesso Santa Chiara saranno pronti entro giugno, per cui già si sta lavorando alla preparazione della convenzione di affidamento degli immobili in maniera tale che quando saranno consegnati ad Architettura, per l'inizio del nuovo anno scolastico, «tutto sia chiarito, accordato e che soprattutto vi sia piena certezza sui compiti di ciascuno». Il sindaco si riferisce alle spese di manutenzione. «L'amministrazione ritiene opportuno che sia l'Università a farsene carico, visto anche il beneficio sia in termini di spazi didattici che di beni patrimoniali messi a disposizione. Il costo delle manutenzioni sarà pesante e pertanto - prosegue il primo cittadino - qualora non si possa mettere a reddito questa parte del patrimonio comunale, sarà d'obbligo far svolgere le manutenzioni ordinarie, ben cadenzate, a chi occupa i locali». Infine un appello ai consiglieri regionali algheresi, perché facciano sentire la loro voce a Cagliari sui finanziamenti per Architettura. ( c. fi. )
 

LA NUOVA SARDEGNA
7 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Ed_Cagliari
Cittadella, arrivano i servizi al pubblico
Entro giugno pronta la gara che porterà nei musei ristorante, punto vendita, biglietteria integrata e attività didattiche
Marco minoja Siamo al lavoro per preparare la mostra sulla civiltà nuragica in occasione del centenario della nascita di Lilliu
 
CAGLIARI Burocrazia al lavoro per preparare un bando complicato, quello che porterà servizi al pubblico non soltanto culturali nella cittadella dei musei. La gara sarà pronta entro giugno come previsto nel protocollo d’intesa tra ministero dei beni culturali, comune di Cagliari, Regione, università. E’ lunga la preparazione del bando perché i «servizi integrati» saranno allestiti in spazi che sono uno accanto all’altro ma ricadono sotto amministrazioni diverse e, soprattutto, non saranno disponibili tutti assieme. La gara è studiata per punto ristoro, punto vendita e biglietteria integrata ma anche per ulteriori servizi culturali e didattici dedicati al visitatore che i progettisti sapranno ideare. Questo bando è atteso e ha già una certa notorietà: non è comune in Italia che tante amministrazioni abbiano voce in capitolo su uno spazio così ristretto e siano riuscite finalmente a creare un tavolo di collaborazione. Al museo archeologico intanto sono stati avviati i lavori preliminari (due milioni di euro la spesa con fondi stanziati dal Cipe) cui dovranno seguire quelli che sono già stati messi in gara, le buste verranno aperte a partire dalla prossima settimana, la soprintendenza ai beni archeologici confida che i lavori cominceranno entro l’estate. L’obbiettivo è che il museo sia pronto per la grande prova della primavera 2014 quando, nella celebrazione dei cento anni dalla nascita del grande archeologo scomparso Giovanni Lilliu, si allestirà un’importante mostra sulla civiltà nuragica. «Sarà un anno clou – commenta il soprintendente Marco Minoja – di grande visibilità per il sistema museale cagliaritano e per il sistema museale integrato che si sta definendo con chiarezza». Oltre alla mostra della civiltà nuragica è prevista l’esposizione in contemporanea dei Giganti di Monte Prama a Cagliari nella sala dell’ex museo archeologico di piazza Indipendenza e a Cabras in uno spazio temporaneo in attesa che venga costruito il museo capace di contenerli tutti. La settimana scorsa la soprintendenza ha avuto un incontro definito di grande prospettiva: alla Regione, al centro di programmazione regionale, è stato focalizzato il metodo di lavoro per obbiettivi anche per accedere ai finanziamenti europei. La soprintendenza è stata riconosciuta come entità in grado di elaborare progetti da sostenere anche in sede europea. In altre parole si aprono scenari interessanti per favorire lo sviluppo dei settori culturali curati dalla soprintendenza. Scavi, restauri, laboratori, valorizzazione di ciò che è stato rinvenuto nel tempo aspettano di entrare in una progettazione finalmente possibile.
 
LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 14 - Ed_Cagliari
L’OPINIONE
La Sardegna ha bisogno di tecnici laureati
Nei giorni scorsi l’ateneo di Sassari ha bocciato l’istituzione di un corso di laurea in ingegneria dell’informazione Come si esce dalla crisi?
di ANTONIETTA MAZZETTE
 
Nei giorni scorsi l'ateneo di Sassari ha bocciato l'istituzione di un nuovo corso di laurea finalizzato a formare ingegneri dell'informazione. Ai più ciò potrebbe apparire come una mera lotta interna tra il dipartimento di Scienze politiche, Comunicazione e Ingegneria dell'informazione (PolComIng) da un lato e gli organi di governo dell'Ateneo dall'altro . In realtà così non è, perché ci sono in gioco due opposte idee del futuro dell'università sassarese, e ciò riguarda da vicino il territorio sardo, specificamente il nord-Sardegna, suo naturale bacino d'utenza. Nel rapporto presentato il 14 marzo scorso da J.M. Barroso su "Crescita, competitività e lavoro: le priorità per l'Europa nel semestre 2013", al summit dei 27 capi di Stato e di governo, è emerso chiaramente il gap esistente tra domanda e offerta di lavoro nel settore dell'Information Technology, nonostante la disoccupazione giovanile abbia percentuali a due cifre che, nel caso italiano, superano il 35%. Attualmente in Europa ci sono circa 100 mila laureati all'anno nei settori dell'ICT, a fronte di una richiesta quadrupla, destinata a raddoppiare nel 2015. Non è casuale che Barroso abbia sottolineato la necessità di considerare l'innovazione tecnologica - conseguentemente la formazione giovanile in tale settore - come una delle priorità europee. In quale posizione si colloca l'Italia? Agli ultimi posti. È superfluo aggiungere che la Sardegna, rispetto al resto d'Italia, continua a collocarsi agli ultimi posti per numero di laureati e per percentuali elevatissime di dispersione scolastica. Questa complessiva debolezza formativa dei giovani è una delle cause principali della debolezza economica dell'Isola. Tanto più grave se si considera che la capacità innovativa nel settore delle tecnologie dell'informazione è pressoché nulla.In questo contesto, serve all'Università di Sassari formare giovani nei campi dell'Ingegneria dell'informazione? Il più elementare buon senso porterebbe a risposte affermative. A ciò va aggiunto che in Sardegna non c'è uno specifico corso di laurea, mentre a Cagliari sono presenti Ingegneria elettrica ed elettronica, Ingegneria biomedica e un corso di informatica. C'è dunque una domanda sociale ed economica inevasa che riguarda il nord-Sardegna: ogni anno circa 100 giovani della provincia di Sassari si iscrivono a corsi di ingegneria dell'informazione presenti in altre città italiane, ed altri 100 provengono dalle province di Tempio-Olbia, Nuoro e Oristano. I giovani che non hanno le possibilità di andare altrove, sono costretti a ripiegare su altri corsi di laurea, o non frequentano l'università perché sfiduciati. Tutte le fonti confermano che i laureati in Ingegneria dell'informazione trovano lavoro subito dopo la laurea triennale; quelli che ancora non lavorano sono iscritti alla laurea magistrale o frequentano corsi di alta formazione. Ma tutto ciò non è stato neppure preso in considerazione e analizzato dentro l'ateneo di Sassari dove, probabilmente, hanno prevalso "interessi di bottega". Al di là di queste "piccole" ragioni, ci sono due modi di intendere l'università. Uno orientato alla conservazione dell'esistente come reazione allo stato di crisi generale; e un altro orientato ad inserire elementi di innovazione perché considerata non solo necessaria ma soprattutto l'alimento principale della vita stessa dell'università. E se il primo modo si pone in termini di difesa; il secondo è proiettato verso l'esterno perché supportato dalla consapevolezza che la crisi si può combattere solo se si è capaci di mettersi in gioco come docenti e come ricercatori ed essere, così, utili alla società.
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 2 - Ed_Cagliari
LA CRISI ECONOMICA
Liberi professionisti, il mercato non gira più
Notai e avvocati, ingegneri e architetti: fatturato in picchiata e futuro incerto I clienti scarseggiano, negli studi scattano licenziamenti e cassa integrazione
di Silvia Sanna
 
SASSARI Per spiegare come se la passano, fanno l’esempio dei mattoncini Lego: se togli un pezzo dalla base, la costruzione vacilla ma ancora resta in piedi, se ne levi un altro e poi un altro ancora, la vedrai crollare. E loro, da un paio d’anni a questa parte, sono a terra, buttati giù da una crisi che, pezzo dopo pezzo, sta smontando un sistema economico in cui tutti i protagonisti sono vasi comunicanti. Fanno meno notizia della fabbrica che chiude e manda a casa in un colpo solo 100 operai, subiscono quasi in silenzio gli effetti di uno tsunami spietato e democratico che spazza via tutti e a tutti lascia pochissime sicurezze. Perché fa una certa impressione sentire notai che parlano di licenziamenti e cassa integrazione, avvocati che dopo gli anni d’oro confessano di vivacchiare, geometri che non si vergognano a dire che fanno quasi la fame. I liberi professionisti, iscritti a ordini e collegi, un tempo categorie considerate privilegiate, oggi fanno i conti con l’incertezza del presente e un futuro nebuloso. I guadagni sono diminuiti per tutti, il calo medio dei fatturati oscilla tra il 25 e il 30 per cento. Una crisi che si traduce nel cambiamento netto del tenore di vita, impone rinunce e a volte scelte drastiche. Addio ai collaboratori, perché non ci sono i soldi per pagare gli stipendi, e addio anche a se stessi, con una firma e un timbro che certificano la cancellazione dall’albo: è la resa, amara, di chi volta pagina perché non può permettersi di pagare i contributi annuali di iscrizione. Reazione a catena. Quando l’economia si ferma, anche l’edilizia viaggia in folle e il mercato immobiliare entra in crisi. Le banche diventano diffidenti nel concedere finanziamenti a costruttori che hanno molti appartamenti invenduti, e passano ai raggi X le buste paga di chi una casa la vorrebbe acquistare. Le garanzie di una volta non bastano più, spesso non sono sufficienti neppure due stipendi per ottenere un mutuo. Il risultato è che la casa è un sogno da rimandare, la conseguenza è che sempre meno atti di compravendita sono stipulati dai notai. Giovanni Carlini, 48 anni, è il presidente del consiglio distrettuale per le province di Sassari, Olbia-Tempio e Nuoro. Notaio da 19 anni, racconta che sino al 2008 viaggiava al ritmo di quattro atti al giorno, due la mattina e due la sera. Si lavorava tanto e si guadagnava bene, «ma attenzione alle leggende – dice Carlini –: l’attività del notaio, se svolta in maniera corretta e scrupolosa, consente di raggiungere un ottimo stipendio mensile, ma non cifre da capogiro». Cinque anni fa l’inizio del calo che ha camminato velocissimo: «Oggi non ho neppure un atto fissato in agenda». Compravendite ridotte all’osso, l’attività è diventata lo specchio dei tempi: «I notai lavorano con le stipule di scioglimenti societari, nel 2012 il rapporto, tra sciolte e costituite, è stato di 8 a 1». Poi ci sono le riduzioni di capitale sociale per perdite o la cessione di quote tra soci, spesso anticamera del fallimento. Operazioni di poco conto dal punto di vista dei guadagni: «L’attività è praticamente dimezzata, la categoria attraversa, esattamente come tutti gli altri ordini professionali, un periodo nerissimo. Ma è normale, considerato che l’edilizia e l’imprenditoria sono al palo e si assiste a una emorragia continua di posti di lavoro». E neppure alcuni studi notarili ne sono immuni, con i collaboratori prima messi in cassa integrazione e poi licenziati. Ci sono anche alcuni professionisti che decidono di andare in pensione prima del tempo stabilito: troppo doloroso stare in ufficio a braccia conserte. I cattivi pagatori. «Ormai si sopravvive», dice Francesco Milia, presidente dell’ordine degli avvocati di Sassari. Che descrive un quadro devastante per la sua categoria: «Gli avvocati fanno le cause e i clienti non pagano perché non hanno soldi. E nel Civile il governo, con la scusa che la macchina della giustizia è ingolfata, fa di tutto per spingere la gente a non rivolgersi a un legale: il costo di iscrizione a ruolo di una causa è triplicato, nei tribunali amministrativi si spendono dai 5 ai 6mila euro. E questo va a vantaggio delle persone disoneste: i debitori non pagano e aspettano che i creditori gli facciano causa, consapevoli che sarà molto difficile». Poi c’è la questione del gratuito patrocinio da parte dello Stato, perché la crisi ha fatto lievitare il numero di ammissioni: «Il compenso per l’avvocato si riduce di più un terzo e il pagamento avviene non prima di 2 o 3 anni». E a Sassari, con 1100 avvocati iscritti all’albo (la percentuale più alta d’Italia in rapporto alla popolazione), si scatena una specie di guerra soprattutto tra i più giovani ma che miete vittime anche tra gli anziani. Situazione fotocopia nel resto dell’isola, che conta complessivamente una popolazione di 5200 avvocati. I tagli del governo. I Comuni a bocca asciutta non hanno più un euro da investire e anche gli ingegneri e gli architetti cadono nella rete della spending review. Mauro Pietri, presidente dell’ordine degli ingegneri della provincia di Sassari, dice che la situazione più critica riguarda il settore delle infrastrutture e dell’edilizia, con un crollo del fatturato medio intorno al 25 per cento. Meno lavoro e soprattutto «pagamenti posticipati, spesso rateizzati, da parte del privato come del pubblico». Francesco de Rosa, dal 2009 al timone dell’ordine degli architetti-pianificatori per Sassari e Gallura (650 in tutto), spiega che da un paio d’anni «diversi colleghi si sono cancellati dall’albo, perché quando non c’è lavoro anche pagare la quota di iscrizione, che pure è piuttosto bassa, diventa un problema». Il calo, per grandi e piccoli studi «si attesta intorno al 30% e la crisi è iniziata prima nel Sassarese. Più di recente si è spostata anche in Gallura, dove gli investimenti pubblici e privati sono ridotti ai minimi termini». Il futuro è incerto, «perché non abbiamo elementi per dire che le cose cambieranno. Io – aggiunge De Rosa – penso che prima o poi questo periodo nero passerà. Ma saranno fortunati quelli che, nell’attesa, riusciranno a sopravvivere». Professioni a rischio. Le iscrizioni si sono più che dimezzate. Cinque anni fa erano 200 i ragazzi che sostenevano l’esame di abilitazione, ora gli aspiranti geometri sono ogni anno meno di 100. «Sanno che il lavoro scarseggia – dice Rinaldo Fois , presidente del collegio di Sassari –, per questo scelgono un’altra strada». Nell’isola i geometri sono circa 3400, di cui quasi 1200 tra il Sassarese e la Gallura. Di meno a Cagliari, dove invece, per la presenza della facoltà universitaria, dominano gli ingegneri. Il reddito medio dei geometri non è mai stato altissimo «però c’è chi ha guadagnato molto bene». In Italia solo il 2 per cento dei 110mila iscritti dichiara redditi intorno a 100mila euro, in Sardegna il reddito medio si ferma a 19mila. «E siamo messi meglio del Sud Italia, dove i geometri dichiarano persino meno di 1000 euro al mese», dice Fois. Ma ad inquinare i numeri c’è l’ombra del lavoro nero. E anche la concorrenza sleale: molti giovani, pur di guadagnare, lavorano low cost, «applicando tariffe ridicole». Loro intascano qualche euro, ma a perderci alla fine sono tutti.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 16 - Sassari
Medicina, gli studenti occupano la facoltà
Dopo il no all’iscrizione, i vincitori del ricorso contro il test di accesso da ieri presidiano la segreteria
 
SASSARI La lotta degli studenti che hanno vinto il ricorso contro il test di ingresso alla facoltà di Medicina continua. Anzi si inasprisce perché da ieri sera un trentina dei 48 ricorrenti ha occupato l’androne della segreteria della facoltà in viale San Pietro. La decisione è arrivata al termine di un ennesimo incontro con i vertici dell’università avvenuto ieri pomeriggio dopo che i ragazzi si erano presentati di nuovo al bancone della segreteria per chiedere di essere iscritti a Medicina così come prevede una sentenza del Tar Sardegna che ha dato loro ragione sul ricorso. I giovani, che il 4 settembre del 2012 avevano partecipato alla selezione per accedere al numero programmato della facoltà di Medicina e Odontoiatria, avevano da subito contestato le modalità con cui la prova si era svolta, in particolare riguardo alla richiesta da parte della commissione di vigilanza di esporre il documento di identità accanto al codice a barre di identificazione. Avevano denunciato la presunta violazione del principio dell’anonimato nei concorsi ad evidenza pubblica a gran voce sui social network fino a che la protesta era arrivata al sindacato nazionale degli universitari, l’Udu, che aveva informato i ragazzi della possibilità di presentare ricorso con l’assistenza del legale di fiducia. Così il ricorso era stato presentato e il 15 marzo scorso i giudici del Tar si sono pronunciati riconoscendo la violazione e imponendo all’università di iscrivere in soprannumero i 48 ricorrenti. Nonostante la sentenza non fosse stata ancora notificata il Consiglio di amministrazione dell’ateneo ha deliberato l’impugnazione della sentenza e il ricorso in appello al Consiglio di Stato. I ragazzi si sono presentati ugualmente in segreteria perché, sostengono, la sentenza è comunque immediatamente esecutiva. La vede diversamente il rettore Attilio Mastino che, dopo avere avuto indicazioni dall’ufficio legale, anche ieri, in un incontro con i ragazzi al quale hanno partecipato anche il prorettore Laura Manca, il direttore amministrativo Guido Croci e la responsabile del coordinamento delle segreterie Franca Sanna, ha ribadito che l’università non intende procedere all’immatricolazione perché nel caso in cui il Consiglio di Stato accogliesse l’impugnazione le matricole assegnate dovrebbero essere cancellate con disagi da entrambe le parti. I ragazzi invece hanno sostenuto che la mancata iscrizione provocherebbe loro gravi danni a cominciare dall’impossibilità di sostenere esami e tirocini con la conseguente perdita di un anno di studi. Dopo un lungo dibattito e l’impossibilità di trovare un punto di incontro i ragazzi hanno deciso di occupare l’androne della segreteria «in maniera del tutto pacifica», hanno detto. Però rimarranno lì, con i sacchi a pelo e magari una chitarra, in attesa che il loro sogno si possa finalmente concretizzare. (g.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 18 - Sassari
Studiosi a convegno sul futuro statuto sardo
Da oggi e fino a sabato l’aula magna dell’Università e il museo Sanna ospiteranno storici, operatori dei beni culturali ed esperti di diritto costituzionale
di Antonio Meloni
 
SASSARI I temi dello statuto regionale sardo saranno al centro di un importante convegno in programma dal oggi a sabato, all’Università e al Museo Sanna. La questione della Carta fondamentale della Sardegna è stata al centro del dibattito politico degli ultimi mesi, ma rappresenta anche argomento quanto mai attuale in seguito alla recente pronuncia referendaria che l’anno scorso aveva chiamato i sardi alle urne. Sessantacinque anni dopo la nascita dello Statuto autonomo, infatti, si va verso la sua riscrittura «che deve essere fatta – questo il messaggio dei promotori dell’iniziativa – con il contributo di tutti». Dopo il referendum del maggio scorso con cui i sardi avevano espresso parere favorevole alla revisione dello statuto regionale, l’iter legislativo, in questi mesi, è andato avanti e il 17 gennaio scorso, la commissione autonomia del consiglio regionale ha approvato a maggioranza il testo riguardante le modalità con cui riscrivere lo statuto. Di questo e tanto altro si parlerà nel convegno dal titolo “Riscriviamo lo statuto sardo”, in programma tra l’aula magna del rettorato dell’Università e la sala convegni del museo “Sanna”. L’iniziativa, organizzata dalla rivista Logosardigna, diretta da Bartolomeo Porcheddu, si svolge oggi e domani nell’aula magna dell’Università, dalle 16 alle 20, per proseguire il 5 e 6 aprile, dalle 9 alle 13, nella sala conferenze del Museo Sanna. Dopo i saluti del rettore dell’Università, Attilio Mastino, della direttrice del Museo, Gabriella Gasperetti, di Alessandra Giudici, presidente della Provincia e degli assessori regionale e provinciale alla Cultura, Sergio Milia e Daniele Sanna, il convegno, coordinato dalla giornalista Maria Barca, sarà aperto dalla relazione di Paolo Fois (diritto internazionale). I temi legati allo statuto saranno affrontati da un qualificato team di esperti che si alterneranno durante le due sessioni del convegno. Sono previsti interventi di Pietro Pinna (diritto internazionale); Omar Chessa (diritto costituzionale); Mauro Maxia (linguistica sarda); Leopoldo Ortu (storia del risorgimento); Giovanni Carta (legislazione dei beni culturali); Antonia Vertaldi (presidente del tribunale di sorveglianza); Giuseppe Scanu (geografia); Giuseppe Pulina (direttore del dipartimento di agraria); Marco Milanese (archeologia medievale); Giovanni Lobrano (diritto romano); Giuseppe Doneddu (storia economica); Angelo Castellaccio (storia medievale). La chiusura è affidata a Bartolomeo Porcheddu (direttore Logosardigna). L’iniziativa, a cui prenderanno parte anche diversi gruppi studenteschi delle scuole superiori di Sassari e hinterland, è stata resa possibile grazie anche al patrocinio di Provincia, Università e Museo Sanna.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Sassari
università
Cuore sassarese nella società che studia il clima
Si chiama Sisc l’associazione fondata da accademici per promuovere la sinergie tra discipline scientifiche. La docente Donatella Spano ideatrice del progetto
 
SASSARI Si schiama Sisc ed è l’acronimo di Società italiana per le scienze del clima. L’associazione è appena nata, ma ha già l'obiettivo di contribuire all'innovazione delle scienze climatiche in Italia promuovendo la convergenza delle discipline che se ne occupano. Sisc pensa in grande e ha un cuore sassarese. Tra i soci fondatori della Sisc c’è infatti Donatella Spano, docente dell'ateneo cittadino, che ha fatto nascere la società insieme a Antonio Navarra, Carlo Carraro e Riccardo Valentini. « La Sisc – spiegano gli addetti ai lavori – si propone come punto d'incontro tra scienziati di diversi settori che utilizzano le informazioni climatiche per le proprie ricerche: dai climatologi ai fisici e chimici, dai geografi agli agronomi, dagli economisti agli scienziati politici, a tutti gli studiosi che si occupano di scienze legate al clima e alle loro applicazioni». «La nascita della Sisc è frutto di un attento lavoro, nell'ambito della ricerca scientifica che orbita intorno al clima, un lavoro che è ascolto del bisogno di discipline che lavorano in sinergia, in grado di stringere legami concreti e di parlare una lingua comune - spiega Donatella Spano -. L'esempio classico è lo studio dei cambiamenti climatici che riguarda numerose discipline, alle quali è richiesto di integrarsi, imparare l'una dall'altra e non lavorare a compartimenti stagni». La Società italiana per le scienze del clima nasce per contribuire a ripensare i vecchi confini disciplinari e dare sostanza a una nuova disciplina che nasca dalla convergenza di competenze ed esperienze diverse, provenienti da saperi e luoghi diversi. «Un altro dei punti di forza della Sisc - continua Donatella Spano - è che la Società intende promuovere il dialogo tra la comunità scientifica e il resto della società, valorizzando l'integrazione della conoscenza scientifica sul clima nell'ambito delle complesse politiche climatiche». Benché si sia appena costituita, la Sisc è già al lavoro. Sono aperte infatti le iscrizioni alla prima Conferenza annuale in programma a Lecce il 23 e 24 settembre 2013, dal titolo “I cambiamenti climatici e le loro implicazioni sui servizi ecosistemici e la società”.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Nuoro
Gavoi, un tirocinio per esperti della comunicazione
di Giovanni Maria Sedda
 
GAVOI Il municipio di Gavoi diventerà sede scolastica decentrata dall’Università di Sassari per un tirocinio destinato agli studenti. L’amministrazione comunale ha infatti stipulato con il dipartimento universitario di scienze politiche, della comunicazione e dell’informazione una convenzione per portare avanti un tirocinio di formazione e di orientamento, con l’obiettivo di formare esperti della comunicazione in un ente pubblico locale. Un accordo innovativo, rivolto agli studenti regolarmente iscritti alla facoltà di Scienze della comunicazione dell’ateneo sassarese (possibilmente laureandi), ai quali è offerta la possibilità di frequentare il tirocinio per 250 ore nella sede comunale di Gavoi. Le lezioni saranno distribuite nell’arco di tre, quattro mesi, con una frequenza di tre, quattro giorni la settimana. Il periodo e il calendario del tirocinio sarà deciso in accordo con il soggetto promotore e lo studente selezionato. Il progetto si propone di formare lo studente al fine di fornirgli gli strumenti necessari per occuparsi autonomamente della comunicazione in un ente pubblico locale. Nello specifico, di collaborare con gli amministratori per tutto ciò che riguarda la comunicazione esterna, in particolare la redazione di comunicati stampa riguardanti l’operato politico; operare per la conoscenza del sistema interno di un ente pubblico seguendo i criteri della trasparenza ed efficienza della pubblica amministrazione. Inoltre sarà il responsabile della gestione del sito istituzionale. «Il nostro progetto formativo – precisa l’assessore alla cultura Elena Mastio – permetterà di svolgere una breve esperienza formativa nell’ambito di una pubblica amministrazione che costituirà un forte valore aggiunto sia per l’aspetto formativo-professionale, sia per l’eventuale partecipazione a concorsi pubblici». Per ulteriori informazioni, gli studenti interessati possono contattare la docente Rossella Castellaccio dell’ Università di Sassari, telefono 079 - 228994, mail: rcastellaccio@uniss.it.

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