Press review

ufficio stampa e redazione web: rassegna quotidiani locali
13 March 2013

 


RASSEGNA QUOTIDIANI LOCALI A CURA DELL’UFFICIO STAMPA DELL’ATENEO

L’UNIONE SARDA
1 – L’Unione Sarda
Cagliari (Pagina 15 - Edizione CA)
In seimila alla Fiera per “OrientaSardegna”
La manifestazione per i giovani che vogliono scoprire il loro futuro
 
Oltre seimila studenti provenienti da tutta l'Isola hanno affollato ieri la Fiera nella prima giornata di “OrientaSardegna”, il salone sull'orientamento universitario e professionale organizzato dall'associazione Aster per gli studenti delle ultime classi delle scuole superiori.
Fino a domani i giovani entreranno in contatto con i principali atenei italiani, con realtà di formazione superiore e professionale, con scuole di specializzazione nazionali e internazionali, con le più importanti istituzioni legate al mondo della formazione. Quest'anno sono presenti con stand allestiti il Ministero dell'Istruzione, l'Agenzia nazionale per i Giovani, i Carabinieri, il Corpo Forestale, l'Esercito, la Guardia di Finanza e la Polizia. Le scolaresche vengono guidate in un excursus tra numerose proposte: studi classici e moderni, moda e design, arti e comunicazione. Nei vari stand sono presentati i corsi e la specificità delle attività, fornendo agli studenti informazioni utili al loro futuro formativo e professionale. «Dopo il successo della prima edizione - spiega il coordinatore della manifestazione, Anna Brighina - quest'anno siamo felici di essere tornati a Cagliari con 18 espositori in più che propongono la loro offerta formativa. È importante aiutare i ragazzi alla scelta consapevole degli studi universitari nonché della loro professione futura».
L'obiettivo di OrientaSardegna è quello di dare loro una mano, fornendo un valido strumento di orientamento alla scelta consapevole del percorso post-diploma. «L'orientamento è una carta di educazione permanente - prosegue il coordinatore - che giocata bene dagli adulti, può essere provvidenziale per i giovani».
 
L’UNIONE SARDA
2 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 17 - Edizione CA)
Palazzo Sorcesco, la svolta
Il sindaco annuncia: case per universitari e spazi per gli artisti
VIA MADDALENA. Ieri in Consiglio si è parlato del futuro dello stabile abbandonato
 
Il piano terra sarà un centro servizi per il polo museale, gestito dall'assessorato alla Cultura, mentre negli altri piani potrebbero essere realizzati degli appartamenti «per studenti universitari», e spazi «per i giovani artisti», come ha spiegato ieri in Consiglio comunale il sindaco Massimo Zedda. In cassa ci sarebbero circa tre milioni di euro per riqualificare il “Palazzo Sorcesco”, cioè l'edificio all'angolo tra via Maddalena e corso Vittorio Emanuele. Questo l'annuncio del sindaco, che è intervenuto nella discussione dell'ordine del giorno proposto dal gruppo consiliare Udc.
«Parte della superficie (complessivamente circa 500 metri quadri disposti su tre piani, ndr) potrebbe essere adibita ad abitazioni per giovani coppie», suggerisce il consigliere Gianni Chessa, che ha chiesto e alla Giunta di »attivarsi per reperire le risorse necessarie per ristrutturare il palazzo, che potrà essere affittato con canone concordato o sociale».
L'edificio è infatti di proprietà del Comune: lo acquistò alla fine degli anni '60 con l'intento di demolirlo per allargare via Maddalena, ma la soprintendenza ai Beni architettonici bloccò i lavori. Così l'amministrazione provò a metterlo all'asta per oltre 400 mila euro, anche nel recente passato, ma sempre senza esito. Da allora il palazzo ha ospitato diversi clochard, famiglie intere che hanno tentato l'occupazione abusiva, rifiuti di ogni genere e colonie di ratti.
Nei disegni del Comune, svanita la possibilità di venderlo, c'è l'intento di recuperare l'edificio - forse anche con l'aiuto economico della Regione - e realizzare un centro servizi al piano terra per i percorsi museali, «vista la collocazione strategica», come ha sottolineato l'assessore alla Cultura Enrica Puggioni «rispetto a Villa di Tigellio, Orto botanico, Orto dei cappuccini e Anfiteatro romano». Ora l'annuncio: in via Maddalena ci saranno anche appartamenti per studenti. L'ordine del giorno proposto dall'Udc è stato ritirato.
Michela Seu
 
L’UNIONE SARDA
3 – L’Unione Sarda
Cronaca di Cagliari (Pagina 18 - Edizione CA)
LA RICERCA. Carlo Cianchetti
Bambini aggressivi: 4 su 10 si vendicano «Serve un intervento»
 
La maggioranza dei bambini e degli adolescenti cagliaritani, per il momento, sembra ancora propensa al dialogo anche dopo aver subito un torto o un'ingiustizia. Ma ben quattro su dieci meditano una ritorsione e scelgono la via della vendetta, mostrando un certo livello di aggressività.
È quanto emerge da una ricerca su una popolazione di circa 500 studenti di scuole cagliaritane, tra gli 8 ed i 18 anni, finanziata dalla Regione e dalla Fondazione Banco di Sardegna e condotta dalla Neuropsichiatria infantile dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria. Se qualcuno danneggia una cosa cui tieni molto, cosa fai? . A questa domanda, tra le ragazze delle scuole superiori 7 su 10 hanno risposto Chiedo che me la ripari o me la sostituisca , ma tra i maschi questa opzione è stata scelta solo dalla metà del campione. Ben 4 ragazzi su 10 si sono detti intenzionati a vendicarsi il prima possibile, senza scartare l'ipotesi di aggredire e picchiare l'autore del danno.
«Nel computo delle risposte che esprimono aggressività» afferma il professor Carlo Cianchetti (che ha guidato lo studio coi ricercatori Sannio, Fancello, Campus, Carta, Littarru e Pittau), «i maschi raggiungono un punteggio di 8,2 contro un 5,2 delle femmine, una differenza statisticamente significativa. Non solo gli adolescenti, ma anche i bambini delle scuole primarie danno un numero di risposte di tipo aggressivo significativamente maggiore delle femmine». Che bambini e ragazzi siano più propensi all'aggressività delle coetanee era prevedibile, ma a far riflettere è l'elevata percentuale di chi si dice pronto a fare a botte per risolvere contenziosi. «Non è in causa solo la tempesta ormonale dell'adolescenza con l'aumento del testosterone, ormone che favorisce l'aggressività» prosegue il responsabile dello studio, «Quello che caratterizza i maschi di tutte le età è che la loro aggressività si esprime con la fisicità, cioè come forma di violenza. Molto più raro rilevarlo nelle femmine, tra le quali tuttavia vi si nota una piccola percentuale: nelle adolescenti circa una ragazza ogni 5 maschi delle superiori, e ben una bambina ogni 3 maschi delle primarie». Da qui la necessità di programmi mirati nelle scuole. «La fotografia emersa dallo studio» conclude Cianchetti, «suggerisce l'opportunità di un intervento». Un primo progetto già è stato fatto. (fr.pi.)
 
L’UNIONE SARDA
4 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
Domani
Master Must turismo,
si consegnano i diplomi
 
Cerimonia conclusiva domani a partire dalle 17 nella sala conferenze del Museo Tribu spazio per le arti di piazza Santa Maria, del Master Must in manager dello sviluppo turistico territoriale e della gestione delle imprese turistiche. L'iniziativa di alta formazione per il turismo e la valorizzazione dei beni culturali in Sardegna programmata dalla Regione e gestita dall'Università cattolica del Sacro Cuore si chiuderà con la consegna dei diplomi agli allievi che hanno frequentato le lezioni del master organizzato sul modello messo a punto da alcuni anni dall'ateneo di Piacenza e mirato alla valorizzazione delle risorse locali anche in ambito formativo e post universitario.
La consegna degli attestati sarà preceduta da un dibattito aperto dal saluto del sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi. Sono quindi previsti gli interventi del professor Francesco Timpano e del professor Antonino Menne, rispettivamente direttore e coordinatore del Master Must, per l'università cattolica del Sacro Cuore.
 
L’UNIONE SARDA
5 – L’Unione Sarda
Cronaca di Nuoro (Pagina 16 - Edizione NU)
COMUNE. La seduta
Università, duro confronto in Consiglio
 
L'università senza soldi si presenta ieri al consiglio comunale. «Abbiamo predisposto un programma ambizioso per riportare Nuoro ai tempi in cui aveva 2000 studenti. Ma dobbiamo ancora avere dalla Regione un terzo dei fondi del 2011 e tutti quelli del 2012. Nonostante gli impegni dell'assessore Sergio Milia, al consorzio non è arrivato ancora nulla». Il commissario Caterina Loi chiede il sostegno convinto del Consiglio. E ricorda la recente polemica con Sassari sul master antincendio avviato lì, anziché qui.
MINORANZA L'opposizione, che chiede l'audizione del commissario del consorzio, parte all'attacco citando le parole del rettore di Sasari Attilio Mastino. «Dice che il consorzio non ha presentato un progetto. Se la Regione non ottempera agli impegni facciamo un'azione comune, ma voglio sapere quali proposte ha fatto il consorzio», inizia a dire Pierluigi Saiu (Pdl). Sulla mancanza di progettualità insiste anche Peppe Montesu (Pdl). Marcello Seddone (Nuoro futura) chiede conto della Fondazione congelata: «Se il consorzio sta per finire, come intende presentare i progetti alla Regione?». Paolo Cottu pone il problema degli operatori senza stipendio da mesi. Lilly Mustaro domanda: «La battaglia per l'università è fatta con passione o risponde a interessi clientelari».
MAGGIORANZA Franca Carroni, consigliere del Pd e delegata dalla Provincia per l'università, difende il lavoro di Caterina Loi e striglia l'aula. «Il problema non è di presentare nuove idee che ci sono, ma le risorse. Non solo la cooperativa, ma anche i docenti aspettano da due anni il dovuto riconoscimento. Dovremo andare tutti a Cagliari, negli uffici visto che un dirigente si rifiuta di firmare i mandati, pur essendo risorse dovute. Invece, siamo troppo tiepidi». Il sindaco Alessandro Bianchi: «La realtà dei fatti è che i 3 milioni 400 mila euro che la Regione ci deve sono soldi nostri, non stiamo chiedendo di essere beneficiari di non so quale concessione del principe. Non ci vengono dati perché c'è un problema di patto di stabilità. Ma quando si tratta di svincolare 42 milioni di euro per la pubblicità istituzionale non esiste patto di stabilità che tenga».
 
L’UNIONE SARDA
6 – L’Unione Sarda
Provincia di Sassari (Pagina 25 - Edizione NU)
Edilizia, lavori all'università
SASSARI. In programmazione opere per 63 milioni di euro
 
Gli appalti pubblici per i lavori commissionati dall'Università di Sassari cercheranno di favorire le imprese locali, attanagliate da una crisi senza precedenti. Ieri mattina il rettore Attilio Mastino ha firmato il documento sottoscritto il 10 aprile scorso dalla Consulta provinciale delle costruzioni, dai Comuni di Sassari e Porto Torres e dalla Provincia di Sassari.
L'Ateneo sassarese spenderà in questo triennio sessantatré milioni di euro di fondi Fas per opere edilizie, che riguardano tra l'altro il completamento del Polo Bionaturalistico e l'Orto Botanico di Piandanna e la realizzazione del Polo umanistico di via Roma, via Zanfarino e via Diaz.
Tuttte opere che potrebbero aiutare il comparto edile provinciale, attanagliato dalla crisi. Andrea Piredda, presidente dell'Ance (l'associazione costruttori edili) ha snocciolato cifre impressionanti: negli ultimi tre anni hanno chiuso 2.800 aziende e dal 2008 sono andati perduti ben 6.252 posti di lavoro.
Il protocollo firmato dall'Università prevede l'istituzione di un tavolo permanente sull'edilizia tra enti locali, imprenditori e sindacati, la congruità dei prezzi a base d'asta, l'applicazione del sistema dell'offerta più vantaggiosa (al posto del massimo ribasso), il contrasto al lavoro nero e irregolare, la stesura dei piani per la sicurezza e valutazione dei costi per la loro attuazione, la costituzione di organismi bilaterali per la formazione e la sicurezza dei cantieri edili.
Tutti i procedimenti saranno improntati alla massima trasparenza.
Presente ieri anche il delegato rettorale all'edilizia Aldo Morace. Per la consulta delle costruzioni sono intervenuti anche i vertici di Aniem-Confapi, Anaepa Confartigianato, Cna edilizia, Alleanza cooperative italiane, Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil.
Giampiero Marras
 
L’UNIONE SARDA
7 – L’Unione Sarda
Oristano e Planargia (Pagina 20 - Edizione OR)
Per la Bitas il “tutti dentro”
«In vetrina una Sardegna fatta non di solo mare»
BOSA. Inaugurata al teatro comunale la Borsa internazionale del turismo
 
Si alza il sipario sulla quarta edizione di Bitas, la Borsa internazionale del turismo attivo in Sardegna e il luogo non avrebbe potuto essere più adatto: il Teatro comunale, ricavato dopo un progetto coraggioso ed un cantiere durato fin troppo nell'ex mercato civico. Cos'altro è, in fondo, una Borsa del turismo, se non un modo di vendere un prodotto, nel caso specifico, di straordinaria qualità, legato all'essenza dell'Isola? Natura, tradizioni, cultura: andare oltre l'innato rapporto con il mare e con il turismo balneare ed individuare, per contro, proposte valide di un turismo che vada verso un diverso modo di vivere la stagione, verso “L'Altra Stagione”, scelto come titolo del convegno inaugurale che ieri ha visto a Bosa la presenza del Prefetto di Nuoro Pietro Lisi, del Capo di gabinetto del presidente Ugo Cappellacci Ada Lai, del responsabile della Camera di Commercio e della Confcommercio di Nuoro Agostino Cicalò, dell'ex assessore regionale al Turismo Luigi Crisponi, del presidente della Provincia di Oristano Massimiliano De Seneen, del Direttore centrale dell'agenzia Sardegna sviluppo Mariano Mariani e del Partner di Cse-Crescente Maurizio Goetz, docente dell'Università Bicocca e della ULM.
IL CONVEGNO Nel teatro gremito, c'era il gotha del turismo sardo e numerosi esponenti della realtà civile e politica dell'Isola, fra cui spiccavano il vescovo di Alghero Bosa Maruo Maria Morfino, il magnifico Rettore dell'Università di Sassari Attilio Mastino, i consiglieri regionali Antonio Solinas, Sergio Obinu ed Attilio Dedoni, l'assessore provinciale Alfonso Marras, i sindaci di tutti i comuni del territorio ed il loro presidente Omar Hassan. Nell'intervento di saluto, il sindaco di Bosa Piero Franco Casula ha spiegato il significato che questo evento ha per Bosa e la Planargia, polemizzando appena quanto basta con quanti hanno dimostrato di non averlo compreso: «atteggiamenti autolesionistici», ha detto. La speranza, invece, è che questa manifestazione sia utile a tutti per capire la necessità di un salto di qualità nella proposta turistica, che sempre più vada verso un prolungamento della stagione, verso una proposta legata alle specificità dei vari territori.
LA REGIONE Ada Lai ha ribadito la consapevole attenzione della Giunta rispetto ai temi ed alle proposte che giungono dalla Bitas: una strategia diretta a presentare la Sardegna oltre il mare e la vacanza estiva, cioè per quello che è realmente per la sua anima e la sua essenza più vera: e passare, quindi, dalla piena consapevolezza di questa realtà, alla sua strutturazione in proposte di soggiorno ricche ed articolate. Proprio questo era il titolo del convegno inaugurale: «Dalla consapevolezza alla strutturazione» e nei prossimi giorni, fino a domenica, oltre 90 tours operators e 250 espositori regionali, davanti alle telecamere di 90 giornalisti della stampa internazionale specializzata, tenteranno di dare un senso concreto a questi impegni.
Antonio Naìtana
 

LA NUOVA SARDEGNA
8 – La Nuova Sardegna
Pagina 11 - Ed_Cagliari
LO SCONTRO SUL banco
Fondazione, il «no» di Fassina a Cabras
«Inopportuna la nomina del senatore». Parisi soddisfatto: «Finalmente il Pd coerente». Psd’Az: «La Regione blocchi tutto»
di Filippo Peretti
 
CAGLIARI Esplode il caso della Fondazione Banco di Sardegna: ieri è arrivato il veto politico del Pd nazionale alla nomina dell’ormai ex senatore Antonello Cabras alla presidenza; una presa di posizione che ha soddisfatto Arturo Parisi, che per primo aveva sollevato la questione. E lo scontro si è spostato anche alla Regione: il Psd’Az ha chiesto al governatore Ugo Cappellacci di «scongiurare l’operazione» e ha proposto la nascita di una commissione d’inchiesta del Consiglio regionale sull’operato della Fondazione. Insomma, prevista per metà aprile l’operazione che vedeva Cabras al posto di Antonello Arru e quest’ultimo, anch’egli del Pd, alla guida dell’azienda Banco di Sardegna, a questo punto potrebbe sfumare. Dopo lo scandalo Mps, il partito non vuole più essere al centro dell’attenzione sulla questione del credito. Il siluro da Roma. Il responsabile economico del Pd nazionale, Stefano Fassina, non ha usato giri di parole. «La nomina di Cabras è inopportuna», ha detto al quotidiano ItaliaOggi. E ha spiegato: «Cabras è una persona di qualità elevata, ma credo sia necessaria una netta separazione tra l’attività politica e la presidenza delle fondazioni. Passaggi diretti da un campo all’altro non aiutano ad assicurare quell’indipendenza che è invece necessario garantire». Fassina ha aggiunto di essersi messo in contatto con il partito sardo perché «certamente non è vicenda che ha carattere locale anche a prescindere dalla questione del Monte dei Paschi di Siena». In sostanza il responsabile economico del Pd ha affermato che «abbiamo ben chiara la necessità di tenere separata la politica dalle Fondazioni, proprio noi che continuiamo a ritenere importante il ruolo degli enti, ma siamo favorevoli a un alleggerimento della posizione delle Fondazioni nel capitale delle banche. Quelle che hanno partecipazioni prevalenti devono adempiere allo spirito della legge».Secondo ItaliaOggi sarebbe imminente una presa di posizione ufficiale del Pd nazionale. Ieri Antonello Cabras ha preferito non rilasciare dichiarazioni alla stampa. Sconfessata la linea Lai. La presa di posizione di Fassina ha smentito la prudenza del segretario regionale del partito. «La nomina non coinvolge il Pd», aveva detto Silvio Lai cercando di allontanare il sospetto che si trattasse di un’operazione politica. Lo stesso Lai, sabato nella direzione regionale del Pd, ha scelto di non replicare alle dure critiche rivolte dal deputato uscente Guido Melis. C’è da ricordare che Cabras è uno dei sostenitori su cui si regge la segreteria del neo senatore Lai. Soddisfatto Parisi. Le dichiarazioni di Fassina sono state apprezzare da Arturo Parisi. «Sono finalmente coerenti – ha detto l’ex ministro – con i discorsi che il partito sta facendo a livello nazionale». Un mese fa Parisi e Mario Segni avevano scrito sulla Nuova un articolo sull’esigenza di separare politica e fondazioni («secondo lo spirito e le indicazioni della legge Amato») segnalando anche l’ipotesi che parlamentari uscenti venissero nominati nelle fondazioni. «Mi ha sorpreso – ha detto ieri Parisi – che non siano arrivate smentite o precisazioni, mentre venivano fuori le notizie sulla nomina di Cabras, che alcuni davano per acquisita senza che si sapesse chi avesse deciso». Parisi ha spiegato che «non c’è nulla di personale nei confronti del senatore Cabras, le cui qualità possono certamente essere ancora utili alla Sardegna, ma bisogna tener presente che le funzioni non devono essere in contrasto tra di loro». La stessa linea tenuta dall’ex ministro per l’Authority della Privacy: in quel caso a essere nominato fu Antonello Soro, altro big del Pd sardo. «Le Fondazioni come le Authority – ha detto l’ex ministro – devono essere distinte dalla politica, altrimenti sarebbe meglio dare le competenze alle Regioni e alle commissioni parlamentari». Per la Fondazione Banco di Sardegna, ha concluso Parisi, «sono dell’idea che vadano scelte personalità con competenze specifiche». La mozione sardista. Dopo l’attacco sferrato lunedì dal capogruppo regionale del Pdl Pietro Pittalis, ieri è stata la volta del capogruppo del Psd’Az, Giacomo Sanna. Il quale ha presentato una mozione in Consiglio regionale per chiedere che il presidente della giunta Ugo Cappellacci blocchi l’operazione Cabras-Arru e che il Consiglio regionale istituisca una commissione d’inchiesta sulla gestione della Fondazione. Oltre i numeri, di cui parliamo a fianco, Sanna ha citato il fatto che «l’attuale presidente della Fondazione (Arru) ha sottoscritto un nuovo patto parasociale con la Bper nel quale, tra le altre clausole, è prevista anche quella che garantisce alla banca emiliana il diritto di prelazione sulle azioni del Banco di Sardegna eventualmente cedute dalla Fondazione, senza che si conoscano quali benefici e vantaggi siano previsti in cambio per la Fondazione». La mozione sardista mette inoltre in evidenza che «da più parti si sono denunciate critiche nei confronti della gestione del Banco in ordine alla liquidità raccolta negli sportelli sardi e trasferita in impieghi nel bacino della ceramica modenese, alle difficoltà di crescita professionale dei dipendenti sardi e alla riduzione delle filiali».
 
LA NUOVA SARDEGNA
9 – La Nuova Sardegna
Pagina 20 - Ed_Cagliari
l’opinione
La bioeconomia e i progetti per un futuro sostenibile
di ANTONIO CANU
 
E' di qualche giorno fa la notizia dell'insediamento da parte della Commissione Europea di un Osservatorio sullo sviluppo della bioeconomia nell'Unione. Un'iniziativa che serve a mappare i risultati di una strategia - lanciata lo scorso anno - per indirizzare l'economia continentale verso un più ampio e sostenibile utilizzo delle risorse rinnovabili. Parliamo di bioeconomia, cioè di un'economia che dovrebbe slegarci man mano da quella legata al petrolio, che si fonda e si sviluppa sulle risorse biologiche disponibili e su un corretto e produttivo utilizzo dei rifiuti. Del resto, lo scenario di un Pianeta che ospiterà quasi 9 miliardi di abitanti e il rischio di non avere risorse sufficienti per tutti, non può che sollecitare investimenti in tale direzione. Già adesso utilizziamo il 50% in più delle risorse che la Terra può fornire e se non cambieremo i modelli attuali, questa percentuale salirà rapidamente. Tanto che nel 2030 - cioè tra una manciata di anni - anche due pianeti non saranno più sufficienti. La bioeconomia europea produce già un fatturato di circa 2000 miliardi di euro e impiega oltre 22 milioni di persone, pari al 9% dell'occupazione complessiva dell'Unione Europea. Si è calcolato che per ogni euro versato in ricerca e innovazione nella bioeconomia la ricaduta in valore aggiunto sarà pari a dieci euro entro il 2025. In Germania, il 13% di tutti i dipendenti e quasi l'8% del Pil tedesco sono direttamente connessi alla bioeconomia. Un'economia insomma, che funziona, in ascesa. E che si svilupperà sempre di più in alcuni comparti dell'industria chimica, biotecnologica ed energetica. A proposito di chimica. Storicamente l'uomo ha utilizzato la chimica per ottenere prodotti, principi, materiali utili allo sviluppo, a creare migliori condizioni di vita, al progresso. Allo stesso tempo proprio alla chimica si devono alcuni tra i peggiori disastri ambientali degli ultimi decenni. Abbiamo immesso nei sistemi naturali oltre 80.000 composti chimici che gli ecosistemi non sono in grado di metabolizzare e persistono nel tempo. Una chimica verde e sostenibile, che produca a basso o nullo impatto ambientale, che non lasci tracce, che sia parte dei processi di sviluppo compatibile, è quindi non solo un'opportunità economica, ma una necessità. L'importante è che i progetti ad essa legata siano chiari e sostenibili. Sappiamo bene come dietro la produzione di energie rinnovabili si siano spesso inseriti altri interessi, a dir poco speculativi. Come la logica di alcuni impianti - siano essi eolici o fotovoltaici o a biomasse - non è dipesa dalla necessità dell'operazione piuttosto dallo sfruttare incentivi o altre opportunità del momento. Allora non è il colore che fa diversa la chimica, piuttosto come viene utilizzata. Ci sono grandi potenzialità, si possono ottenere interessanti risultati in campo ambientale ed economico. Prendiamo ad esempio i rifiuti organici: questi non solo sono una valida alternativa ai concimi chimici, ma se trasformati in bio-energia possono coprire il 2% dell'obiettivo dell'Ue sulle energie rinnovabili. L'importante è ragionare e programmare in termini di sostenibilità. E nella sostenibilità ci sta anche il rapporto con il territorio, soprattutto la sua vocazione. Ci sta il coinvolgimento dei vari soggetti sociali e produttivi. Ci stanno anche le politiche di risparmio e recupero, quelle di efficienza. In questi giorni e molto di più che in campagna elettorale, si sente parlare di sostenibilità. Lo fa la politica in attesa di formare un nuovo governo. E' un passo in avanti da non sottovalutare, rispetto agli anni del ponte sullo stretto e di altri grandi opere. Magari è l'occasione buona per disegnare un paese, il nostro, a misura delle proprie risorse.
 
LA NUOVA SARDEGNA
10 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Ed_Cagliari
OrientaSardegna, scegliere una facoltà
 
CAGLIARI Che fare dopo il diploma? Un vero rompicapo per gli studenti. Per orientarli e guidarli verso il loro futuro si è aperta, ieri, a Cagliari OrientaSardegna, strumento di orientamento alla scelta consapevole del percorso post-diploma. Una tre giornate, dalle 9 alle 14, alla Fiera Internazionale di viale Diaz. Sono 61 gli stand presi d’assalto da migliaia di studenti dell’ultimo, ma anche del penultimo delle superiori, 18 in più rispetto allo scorso anno. «Fra le novità ci sono l’Istituto di Osteopatia di Milano che promette una occupazione immediata e l’Universidad Catolica de Murcia, in Spagna, che consente a tanti studenti di superare l’ostacolo del numero chiuso», ha spiegato Anna Brighina, presidente associazione Aster che per il secondo anno organizza il salone sull’orientamento universitario e professionale. «Gli studenti sardi entreranno in contatto con i principali atenei italiani, realtà di formazione superiore e professionale, le migliori scuole di specializzazione nazionali e internazionali e le più importanti istituzioni legate al mondo della formazione», ha aggiunto Brighina. Fra gli stand più gettonati ci sono quelli delle forze dell’ordine, Guardia di Finanza e Esercito in testa, ma anche grafica e osteopatia. Lunghe le code anche davanti allo sportello «Italia Lavoro». «L’ho adocchiato subito», ammette Francesco Zoccheddu, studente del Mossa di Oristano. «Oggi più che mai è importante aiutare i ragazzi alla scelta consapevole degli studi universitari nonchè della loro professione futura - ha concluso Brighina».
 
LA NUOVA SARDEGNA
11 – La Nuova Sardegna
Pagina 21 - Sassari
Oculista sotto accusa l’Ateneo non sarà in aula contro Carta
di Elena Laudante
 
SASSARI L’Università di Sassari non intende costituirsi parte civile contro l’ex ordinario di Oculistica, Francesco Carta, accusato di aver provato a favorire il figlio Arturo «ritagliando sulla sua esperienza professionale» il bando per il posto che lui stava per lasciare, poco prima della pensione. E se sulla selezione del 2008 per individuare chi dovesse guidare anche la Clinica Oculistica (prima diretta appunto da Carta senior) pende l’ombra della “successione dinastica”, l’Ateneo non intende partecipare all’eventuale processo contro Carta, nonostante sia individuato come persona offesa. La decisione è stata assunta in forma scritta, attraverso due delibere di Consiglio d’amministrazione e Senato accademico. Carta è in pensione. All’udienza preliminare che si è aperta ieri davanti al giudice Antonello Spanu, non si è costituito nemmeno il ricercatore che aveva fatto scattare l’inchiesta della Procura, Antonio Pinna, sassarese di 40 anni, che a quel concorso aveva partecipato e, manco a dirlo, si era posizionato dopo il figlio dell’ex professore, prima che il Tar annullasse tutto. Per conto di Pinna in aula c’era l’avvocato Pierluigi Carta in qualità di legale di persona offesa: può depositare memorie e assistere all’udienza, ma non chiedere eventuali provvisionali. Ha tempo fino alla prima udienza del processo per decidere se costituirsi parte civile o meno, perché a far scattare la denuncia non sarebbe stato il rapporto con il professor Carta, peraltro buono, ma una certa intolleranza al “metodo” che trasparirebbe da questa inchiesta. Ieri il pm Carlo Scalas ha ribadito al gup la necessità che l’imputato, nato a Salerno 74 anni fa, accusato di tentato abuso d'ufficio, finisca sotto processo. «Deve essere rinviato a giudizio», ha sostenuto il magistrato. E la strada processuale più probabile sembra essere questa, visto che i difensori di Carta, i penalisti Giuseppe Conti e Paolo Spano, non hanno nemmeno preso in considerazione la possibilità di scegliere il rito abbreviato. Anche perché l’accusa è controversa, e punta sulla mancata astensione di Carta durante la votazione della delibera del Consiglio di facoltà di Medicina dell’aprile 2008 che ha approvato la richiesta di procedura di valutazione dei candidati, ma su un contenuto scientifico che lui stesso avrebbe proposto. I suoi difensori confidano sul fatto che un dibattimento possa offrire al professore la possibilità di chiarire la sua posizione e allontanare da sé lo spettro di aver provato a ritagliare un posto sicuro, e molto autorevole, per suo figlio, Arturo (mai indagato), attualmente ricercatore all’Università di Pavia. Secondo le indagini della Procura, fu proprio Carta a segnalare all’allora preside di Medicina, Giulio Rosati, la carenza di un posto di professore associato di Oculistica, visto che lui stava per andare in pensione. Fin qui, come da procedura. Ma poi Carta ha indicato pure - così ammette Rosati in Procura, il 9 agosto 2012 - la tipologia di impegno didattico e scientifico relativa alle malattie dell’apparato visivo: una patologia particolarmente rara, quasi assente in Sardegna, e delle quali il figlio Arturo è uno dei pochi conoscitori a livello nazionale. Era ovvio, a quel punto, che la successiva commissione scegliesse lui. Prima che il Tar, il 20 marzo 2012, annullasse tutto. Sulla richiesta di rinvio a giudizio il gup decide il 29 aprile.
 
LA NUOVA SARDEGNA
12 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Edilizia, intesa tra imprese e Università
Firmato ieri il protocollo tra il rettore Mastino e la Consulta delle costruzioni: in ballo ci sono 80 milioni di euro
di Gabriella Grimaldi
 
SASSARI Ieri mattina, con la firma del rettore Attilio Mastino, l’università cittadina ha aderito al Protocollo di intesa sugli appalti pubblici nella provincia di Sassari. L’accordo era già stato siglato dalla Consulta delle costruzioni e dai Comuni di Sassari, Porto Torres, e Alghero nell’aprile del 2012. Lo scopo è quello di rendere trasparenti le procedure relative agli appalti nel settore edile. L’adesione dell’università si è resa indispensabile alla luce della concessione di fondi Fas da parte della Regione per la ristrutturazione di immobili dell’ateneo e per il completamento di alcune importanti opere, prima fra tutte il polo naturalistico di Piandanna per il quale sono stati stanziati 27 milioni di euro. «Aderiamo al Protocollo – ha detto ieri il rettore Attilio Mastino – per condividere con gli enti locali e con le rappresentanze di categoria la valorizzazione del tessuto economico produttivo locale. Concordiamo dunque sulla istituzione di un tavolo permanente sull’edilizia, sulla congruità dei prezzi a base d’asta e sulla corretta applicazione del sistema dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Tra le nostre preoccupazioni sicuramente il contrasto al lavoro nero e irregolare e la trasparenza delle procedure». Sul piatto ci sono circa 80 milioni di euro e le imprese edili si sono fatte avanti per non correre il rischio di rimanere tagliate fuori in un momento di grave crisi come quello che il settore in particolare sta attraversando. Una sorta di risposta all’appello lanciato qualche tempo fa dalle piccole imprese che operano nel settore. La richiesta era quella di poter partecipare a gare per importi non troppo alti altrimenti è scontata l’aggiudicazione a grandi imprese, magari del Continente, che poi subappaltano a piccoli operatori che non sempre hanno sede nel territorio. Il rettore ha affermato che la richiesta è stata già accolta con la frammentazione degli importi in piccoli appalti e ha fatto l’esempio degli 800 mila euro destinati ai lavori di recupero edilizio e adeguamento normativo dell’edificio di via del Fiore Bianco. Ma ci sono anche 422mila euro per i lavori di recupero degli impianti sportivi di Ottava, un progetto in fase esecutiva che presumibilmente consentirà l’apertura del primo cantiere. Seguiranno i lavori per i locali di Porta Nuova (4 milioni), il completamento del polo Bionaturalistico (27 milioni), tutti i lavori per la realizzazione del polo Agrario Veterinario ((8 milioni e 700mila in totale), la costruzione della sede del Dipartimento di Chimica e Farmacia a Monserrato (7 milioni), la realizzazione del polo umanistico di via Roma, via Zanfarino, via Diaz (18 milioni e 800mila), la ristrutturazione dei palazzi dell’amministrazione centrale in piazza Università (13 milioni) e infine la ristrutturazione della sede del Dipartimento di Economia e la riqualificazione dell’area ex Orto Botanico (4 milioni). Una parte dei fondi sono già arrivati in Regione e i vertici dell’ateneo sperano di poter incassare in tempi brevi i finanziamenti.
 
LA NUOVA SARDEGNA
13 – La Nuova Sardegna
Pagina 23 - Sassari
Cento aziende chiuse a gennaio del 2013
 
SASSARI. Una boccata d’ossigeno, i sessantatre milioni di euro in arrivo dalla Regione (più i fondi messi a disposizione dell’ateneo), per un settore edile che da troppo tempo è asfittico. Tra i dati che ogni giorno disegnano i contorni di un disastro economico c’è quello fornito ieri da Andrea Piredda, presidente dell’Ance, che ha parlato di cento imprese chiuse solo nel mese di gennaio 2013. Un bollettino di guerra che rende conto anche di 6.252 posti di lavoro persi dal 2008 al 2012. Ecco perchè gli edili, che nell’incontro di ieri erano presenti in forze, chiedono con insistenza che tutte le procedure per l’assegnazione di lavori per le opere pubbliche siano effettuate all’insegna della trasparenza. Il pericolo infatti è che gli appalti siano assegnati a imprese a prezzi estremamente ribassati e che queste ultime, assolutamente non in grado di eseguire l’opera con le cifre stabilite, “rivendano” il progetto ad altre imprese che operano in subappalto. lI protocollo dovrebbe costituire anche la garanzia che le norme che regolano questo delicato settore siano interamente osservate in tutte le fasi del procedimento. (g.g.)
 
LA NUOVA SARDEGNA
14 – La Nuova Sardegna
Pagina 22 - Ed_Nuoro
Loi: fondi università, la Regione non paga
 
NUORO Anno di grazia 1992, nasce il Consorzio universitario nuorese, con i corsi gemmati da Cagliari e Sassari. Vent’anni dopo l’università arranca, se non per le attività di certo per l’incertezza sul futuro. La conferma ieri in Consiglio comunale, con l’audizione del commissario del Consorzio, Caterina Loi. La presenza è stata richiesta dall’opposizione. Loi parte dalla questione, già conosciuta, dei fondi: «La Regione non ci ha ancora trasferito un centesimo dei 3 milioni e 400mila euro per il saldo 2011 e per il 2012». Il commissario aggiunge che la settimana passata c’è stata l’assicurazione degli uffici dell’assessorato su una prima tranche di un milione, «ma non abbiamo avuto riscontro». Il confronto in aula vuole guardare nel più vasto orizzonte. Il dubbio che annida è il ruolo che l’università in città potrà ritagliarsi, in un tempo in cui le sedi decentrate pagano più di tutte i tagli finanziari. Ci sono poi le questioni locali, a iniziare dalla creazione della fondazione, al posto del consorzio, e i tempi lunghi nella realizzazione del campus universitario nell’area dell’artiglieria. Caterina Loi ne affronta una parte: «Abbiamo predisposto un programma ambizioso per riportare l’università al tempo in cui in città c’erano 2mila studenti e su questo impegno chiedo l’unità di tutte le forze politiche». Cita i nuovi corsi. Quelli di Sassari: dall’attività di specializzazione gemmata dalla facoltà di Giurisprudenza, all’indirizzo di studi in Beni Etno-antropologici e librari, per il quale si attende la risposta dell’ateneo turritano. A Cagliari è stato chiesto di riprendere la didattica dei corsi di Scienze politiche. Poi il master su Diritto ed Economia nell’arte e nella cultura e la scuola di specializzazione in Area critica, per potenziare le conoscenze degli infermieri formatisi a Nuoro. Un punto oscuro è il master Piros, sulla prevenzione degli incendi, mai approdato in città. La mancata assegnazione è l’oggetto di una parte della contrapposizione tra i consiglieri della minoranza e il commissario. Ci va dentro senza freni il capogruppo del Pdl, Pierluigi Saiu: «Le recenti affermazioni sulla stampa del rettore Attilio Mastino hanno detto chiaro che il master non è arrivato a Nuoro perché il consorzio non l’ha richiesto». Un punto sul quale indugeranno, qualche minuto più tardi, anche i consiglieri Paolo Cottu e Lilli Mustaro, che si chiede se «la battaglia nei confronti della Regione è fatta per migliorare l’università, oppure per rispondere a meri interessi economici». L’altro elemento di critica è il mancato decollo della fondazione, sul quale interviene Marcello Seddone. Dai tavoli del Pd la voce di Franca Carroni che spinge affinché ci sia una pressione sulla Regione, perché adempia ai suoi obblighi: «Mi dicono vi sia un funzionario che si rifiuta di firmare. Scandaloso». (f.p.)
 

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